Sto Paolo Barnard non so chi sia, ma parla senza cognizione di causa. Io non so se ha mai fatto l'operaio, con quanti operai ha mai parlato, ma direi che parla sull'onda dell'emotività un poco sovversiva un poco retorica di chi non si rende conto di quanto difficile è la realtà operaia. Parla per parlare, insomma. Perché vorrebbe fare la rivoluzione e gli scoccia che gli altri non siano tutti altrettanto pronti a farlo, magari perché si illudono di avere ancora qualcosa da perdere.
Gli operai, lo dico perché sono uno di loro, sono sempre stati servi consapevoli del loro servaggio, ma non altrettanto decisi a ribellarsi a questa condizione, non per stupidità, ma solo per paura.
Chiamatela vigliaccheria, ma il "pollo" operaio vive sempre con questa sensazione: il coltello dalla parte del manico non ce l'ha mai lui, ce l'hanno sempre gli "altri": i padroni, i caporeparto, i sindacati e i loro rappresentanti (i più odiati da loro, perché se ne sentono sempre puntualmente traditi), i politici, il sistema sociale, i banchieri.... tutti quelli che hanno più potere di loro. Cioè praticamente tutti, perché l'operaio si sente sempre l'ultima ruota del carro. Sotto di lui c'è solo il lavoratore in nero e il disoccupato. E gli sembra sempre che gli basti un niente per scivolare in quell'inferno.
L'operaio sa benissimo di essere un pollo nel pollaio, e sa che quando verrà tirato fuori a forza da quel pollaio verrà sgozzato e cucinato al forno..... per questo si tiene stretto il suo pollaio. Non riesce ad amare la libertà più della vita, come fanno tutti gli eroi della rivoluzione. É una colpa? Non credo. Soprattutto quando si hanno mogli, figli, genitori anziani e malati senza pensione, fratelli disoccupati e via dicendo. Se fossero da soli potrebbero fare i "cattivi" forse, ma li frena anche il senso di responsabilità verso chi amano ed è innocente dei mali del mondo.
L'operaio si sente sempre ricattabile: ha sempre paura che, se si lamenta, verrà estromesso e liquidato, e sostituito con un altro.
L'unica cosa di cui non ha coscienza l'operaio è che l'unione fa la forza. Non riesce ad avere solidarietà di gruppo se non quando è ridotto alla disperazione e l'allevatore arriva con il coltellaccio sguainato urlando "adesso vi sgozzo tutti, perché non mi servite più a niente".
Chi è abituato ad essere servo, non può inventarsi di diventare un rivoluzionario dall'oggi al domani.
Bisogna prima essere ridotti veramente alla disperazione tutti quanti, come in Tunisia, e l'Italia non è ancora arrivata a questo punto.
Parlo senza voler giustificare nessuno, e soprattutto senza voler giustificare me stesso. Ringrazio ogni giorno la divinità di avermi risparmiato la disperazione che vedo tutt'attorno a me: le fabbriche che chiudono, le masse di disoccupati e di alluvionati. Ringrazio che la mia fabbrica continua a produrre e anzi sembra riprendersi, anche grazie al fatto che ha un potentissimo fotovoltaico.
E allora come faccio a lamentarmi se quegli avari dei miei padroni dopo dieci anni di lavoro indefesso e ubbidiente e competenze accumulate, non si degnano di concedermi di diventare operaio di quarto livello anziché solo di terzo, come se fossi poco più di un apprendista? So benissimo che non rompergli i ******** a quelli là significa solo contribuire a continuare la tradizione dell'operaio mulo che sta zitto e lavora..... ma dove lo trovo il coraggio per rompere le palle e lamentarmi da solo, sapendo che il sindacato dà sempre ragione a loro, e non a noi, sapendo che non avrò la solidarietà dei miei colleghi, ugualmente cani stretti al loro osso spolpato, per paura di perdere anche quello?
Ho una situazione molto difficile in famiglia, e se si trattasse solo di me, forse potrei trovarlo il coraggio.... ma così resto ricattabile. Chi è povero, è sempre ricattabile.
Solo chi è senza speranza, è senza paura.
Togliete agli operai ogni speranza, e gli toglierete ogni paura. Solo così da polli diventeranno tigri feroci, se proprio il signor Paolo Barnard vuole vederli così.... vi assicuro che se un operaio metalmeccanico inkazzato e armato degli strumenti di lavoro non è uno spettacolo rassicurante....
Ultima modifica di
Enkidu il 18/01/2011, 11:53, modificato 1 volta in totale.