30/01/2011, 21:53
30/01/2011, 22:37
rmnd ha scritto:Blissenobiarella ha scritto:
Sul piano legale il fatto che OGGI le prostitute in questione abbiano superato la maggiore età non è rilevante. Se all'epoca dell scambio di favori - denaro per sesso - le signorine erano minorenni il reato è quello di istigazione a alla prostituzione minorile.
Le dichiarazioni di Ruby devono ancora essere chiarite e confermate. In ogni caso anche qui l'elemento probante da confermare è che Ruby è stata pagata e per cosa se non per le sue prestazioni? E che Ruby abbia ricevuto soldi da Berlusconi, oltre che attestato dai suoi appunti manoscritti in mano agli inquirenti, è confermato anche negli atti della difesa da Giuseppe Spinelli, tesoriere di Papi.
Per quanto riguarda iris: "Il cellulare di Iris lascia la sua traccia indelebile sul ripetitore della Tim tra le 5 e 18 e le 12 e 25 del 21 febbraio. Lo stesso farà il week-end seguente e in quello del 2 maggio. Poi, ancora, il 12 luglio, il 24 agosto, il 5 e il 25 settembre 2010. Insomma Iris, la brasileira di Romagna, che secondo la polizia sarebbe dedita alla prostituzione, è una delle favorite delle feste di Arcore. E l’alta posizione occupata nella classifica delle cortigiane è testimoniato dal fatto che le viene messo a disposizione un appartamento a Milano 2, il cui contratto di comodato d’uso è intestato alla sua amica Minetti e le cui utenze vengono pagate da Giuseppe Spinelli, il ragioniere personale del Cavaliere, l’uomo che tiene i cordoni della borsa e li apre, a comando, con munifica generosità.
Dalla documentazione acquisita dallo Sco della Polizia, risulta che il contratto del bilocale di via Olgettina 6 concesso a Iris porti la data del 10 maggio 2010. Insomma, se davvero l’ex barista arrivata a Milano all’età di 17 anni ha esordito nelle allegre serate di Arcore solo 1l 20 febbraio 2010, bisogna constatare che ha impiegato meno di tre mesi per conquistare quella casa che altre sue colleghe hanno avuto dopo almeno sei mesi e interminabili pressioni sulla Minetti (come risulta da decine di telefonate intercettate)." http://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2011 ... core.shtml
LA droga..se berlusconi non si spartisse le donne con noti spacciatori...
Inutile che sovrascriviate i fatti continuamente.
Mi spiace per chi vuole condannare una persona ancora prima di un processo, ma i fatti sono questi: Ruby nega , mentre l'altra frequentava il premier avendo già compiuto 18 anni.
Usciranno nuove prove che lo incastreranno? Stiamo a vedere.
Sulla droga poi, se i magistrati tentassero di coinvolgerlo in modo così trasversale ,come hanno tentato con le stragi di mafia..rischierebbero di affossare ancora una volta di più la già scarsa credibililtà della giustizia italiana.
30/01/2011, 23:28
sinceramente non so se lavorano poco o molto di certo fanno molto danno....all'erario quindi ai contribuenti,Angeldark ha scritto:
Nicole Minetti interrogata per tre ore di domenica!
http://www.corriere.it/cronache/11_genn ... aabc.shtml
E poi qualcuno dice che i magistrati lavorano poco...anche di domenica poverini...[}:)]
31/01/2011, 01:45
ubatuba ha scritto:
- La Casta, com’è stata chiamata quella dei magistrati,
difende se stessa con la giustizia «domestica» e corporativa.
31/01/2011, 12:43
01/02/2011, 00:47
[color=blue]Ma Napolitano può sciogliere le Camere?
http://blog.panorama.it/italia/2011/01/ ... le-camere/
«Il presidente della Repubblica non può certo sciogliere le camere per conto suo perché ha perso la pazienza». Di fronte al moltiplicarsi degli appelli provenienti da più parti affinché Giorgio Napolitano si incarichi di porre rimedio alla crisi istituzionale che attanaglia il Paese, il costituzionalista Enzo Balboni, docente di Istituzioni di Diritto pubblico e Istituzioni di Diritto costituzionale all’Università Cattolica di Milano, esclude che il capo dello Stato possa decidere di prendere un’iniziativa del genere essendo egli, nell’esercizio della sua carica, un arbitro dotato solo di poteri di stimolo e freno.
Professore, di fronte a un conflitto tra poteri sempre più profondo e quasi ingestibile, Napolitano potrebbe decidere di sciogliere le camere?
L’articolo 88 della Costituzione prevede che egli possa farlo solo una volta sentiti i loro presidenti e di fronte a fatti di natura parlamentare molto gravi o in situazioni di estremo pericolo per il Paese rispetto ai quali il governo resti inerte.
Per esempio?
Un gravissimo tracollo economico del Paese: la Borsa perde il 5% al giorno e il governo non interviene; una recrudescenza di episodi di criminalità che mettono in pericolo la sicurezza nazionale. Ma deve comunque sempre trattarsi di situazioni estreme.
Quali sono, invece, i “fatti di natura parlamentare” di fronte ai quali il capo dello Stato può sciogliere le camere?
Ad esempio una situazione di parità sul voto di giovedì in Bicameralina sul federalismo. Se dovesse poi ripetersi anche in una successiva votazione, Napolitano potrebbe convocare i presidenti di Camera e Senato e chiedere loro se in Parlamento c’è ancora una maggioranza in grado di andare avanti. In caso negativo potrebbe dare un preincarico a una personalità abbastanza equidistante dai due schieramenti per verificare se è in grado di portare avanti la legislatura. Qualora persista l’impossibilità di costituire un esecutivo sorretto da una maggioranza parlamentare, il Presidente della Repubblica può sciogliere le Camere.
Ricapitolando: solo davanti a un pericolo concreto per le sorti del Paese o qualora la maggioranza venisse ripetutamente battuta in Parlamento si può mettere in moto il meccanismo che porta allo scioglimento delle camere. Napolitano non può fare altro?
In effetti c’è una terza via ed è stata anche ipotizzata qualche giorno fa in una trasmissione televisiva: se 316 deputati decidessero di dimettersi, ciò provocherebbe lo scioglimento delle camere e se anche fossero in 280 Napolitano potrebbe prendere in considerazione di farlo.(*)
C’è mai stato un precedente in Italia?
Sì, accade prima dell’ingresso dell’Italia nella I guerra mondiale quando quattrocento deputati, che da soli costituivano la maggioranza assoluta della Camera, presentarono i loro biglietti da visita all’ex capo del governo Giovanni Giolitti per manifestargli solidarietà rispetto alla posizione di neutralità assunta contro quella interventista dell’allora presidente del Consiglio Salandra che fu costretto a dimettersi.
Secondo lei cosa pensa Napolitano di come Casini e Schifani stanno gestendo il loro ruolo di presidenti di Camera e Senato?
Napolitano percepisce che entrambi sono ormai sempre più lontani da quella terzietà che il loro ruolo gli impone. Da una parte è vero che Fini è sempre stato attento a non confondere il suo incarico di capo di un partito, ormai d’opposizione al governo, con quello istituzionale, ma certamente questa situazione non può durare all’infinito soprattutto in un’eventuale campagna elettorale quando credo che Fini sarà davvero costretto a dimettersi. D’altra parte, anche il gesto di Schifani di calendarizzare in fretta e furia il dibattito sulla casa di Montecarlo non è stato né elegante né bello e dimostra che quando la lotta politica raggiunge certi livelli tutti usano le stesse armi.
Possono il presidente del Consiglio chiedere le dimissioni di quello della Camera e quello della Camera le dimissioni del presidente del Consiglio come avviene ormai da tempo?
Possono farlo da un punto di vista politico, ma richieste di questo genere non hanno alcun fondamento giuridico-legale. Nessuno può costringere l’altro a dimettersi a meno che, nel caso del presidente del Consiglio, venga approvata una mozione di sfiducia. Quella contro il presidente della Camera è invece inammissibile.
C’è una circostanza per la quale Berlusconi potrebbe davvero essere costretto a dimettersi anche senza voto di sfiducia?
Credo che tutto dipenda da quello che ha detto ai pm Nicole Minetti nell’ambito dell’inchiesta sul caso Ruby. Se lei avesse deciso di smarcarsi da Berlusconi testimoniando che ci sono stati passaggi di denaro allora ciò entrerebbe in contraddizione da quanto dichiarato dal premier e visto che, per la carica che ricopre, egli è tenuto a dire il vero, a quel punto si aprirebbe per lui un baratro.
claudiadaconto
Lunedì 31 Gennaio 2011
[/color]
01/02/2011, 01:42
rmnd ha scritto:[color=blue]Ma Napolitano può sciogliere le Camere?
http://blog.panorama.it/italia/2011/01/ ... le-camere/
«Il presidente della Repubblica non può certo sciogliere le camere per conto suo perché ha perso la pazienza». Di fronte al moltiplicarsi degli appelli provenienti da più parti affinché Giorgio Napolitano si incarichi di porre rimedio alla crisi istituzionale che attanaglia il Paese, il costituzionalista Enzo Balboni, docente di Istituzioni di Diritto pubblico e Istituzioni di Diritto costituzionale all’Università Cattolica di Milano, esclude che il capo dello Stato possa decidere di prendere un’iniziativa del genere essendo egli, nell’esercizio della sua carica, un arbitro dotato solo di poteri di stimolo e freno.
Professore, di fronte a un conflitto tra poteri sempre più profondo e quasi ingestibile, Napolitano potrebbe decidere di sciogliere le camere?
L’articolo 88 della Costituzione prevede che egli possa farlo solo una volta sentiti i loro presidenti e di fronte a fatti di natura parlamentare molto gravi o in situazioni di estremo pericolo per il Paese rispetto ai quali il governo resti inerte.
Per esempio?
Un gravissimo tracollo economico del Paese: la Borsa perde il 5% al giorno e il governo non interviene; una recrudescenza di episodi di criminalità che mettono in pericolo la sicurezza nazionale. Ma deve comunque sempre trattarsi di situazioni estreme.
Quali sono, invece, i “fatti di natura parlamentare” di fronte ai quali il capo dello Stato può sciogliere le camere?
Ad esempio una situazione di parità sul voto di giovedì in Bicameralina sul federalismo. Se dovesse poi ripetersi anche in una successiva votazione, Napolitano potrebbe convocare i presidenti di Camera e Senato e chiedere loro se in Parlamento c’è ancora una maggioranza in grado di andare avanti. In caso negativo potrebbe dare un preincarico a una personalità abbastanza equidistante dai due schieramenti per verificare se è in grado di portare avanti la legislatura. Qualora persista l’impossibilità di costituire un esecutivo sorretto da una maggioranza parlamentare, il Presidente della Repubblica può sciogliere le Camere.
Ricapitolando: solo davanti a un pericolo concreto per le sorti del Paese o qualora la maggioranza venisse ripetutamente battuta in Parlamento si può mettere in moto il meccanismo che porta allo scioglimento delle camere. Napolitano non può fare altro?
In effetti c’è una terza via ed è stata anche ipotizzata qualche giorno fa in una trasmissione televisiva: se 316 deputati decidessero di dimettersi, ciò provocherebbe lo scioglimento delle camere e se anche fossero in 280 Napolitano potrebbe prendere in considerazione di farlo.(*)
C’è mai stato un precedente in Italia?
Sì, accade prima dell’ingresso dell’Italia nella I guerra mondiale quando quattrocento deputati, che da soli costituivano la maggioranza assoluta della Camera, presentarono i loro biglietti da visita all’ex capo del governo Giovanni Giolitti per manifestargli solidarietà rispetto alla posizione di neutralità assunta contro quella interventista dell’allora presidente del Consiglio Salandra che fu costretto a dimettersi.
Secondo lei cosa pensa Napolitano di come Casini e Schifani stanno gestendo il loro ruolo di presidenti di Camera e Senato?
Napolitano percepisce che entrambi sono ormai sempre più lontani da quella terzietà che il loro ruolo gli impone. Da una parte è vero che Fini è sempre stato attento a non confondere il suo incarico di capo di un partito, ormai d’opposizione al governo, con quello istituzionale, ma certamente questa situazione non può durare all’infinito soprattutto in un’eventuale campagna elettorale quando credo che Fini sarà davvero costretto a dimettersi. D’altra parte, anche il gesto di Schifani di calendarizzare in fretta e furia il dibattito sulla casa di Montecarlo non è stato né elegante né bello e dimostra che quando la lotta politica raggiunge certi livelli tutti usano le stesse armi.
Possono il presidente del Consiglio chiedere le dimissioni di quello della Camera e quello della Camera le dimissioni del presidente del Consiglio come avviene ormai da tempo?
Possono farlo da un punto di vista politico, ma richieste di questo genere non hanno alcun fondamento giuridico-legale. Nessuno può costringere l’altro a dimettersi a meno che, nel caso del presidente del Consiglio, venga approvata una mozione di sfiducia. Quella contro il presidente della Camera è invece inammissibile.
C’è una circostanza per la quale Berlusconi potrebbe davvero essere costretto a dimettersi anche senza voto di sfiducia?
Credo che tutto dipenda da quello che ha detto ai pm Nicole Minetti nell’ambito dell’inchiesta sul caso Ruby. Se lei avesse deciso di smarcarsi da Berlusconi testimoniando che ci sono stati passaggi di denaro allora ciò entrerebbe in contraddizione da quanto dichiarato dal premier e visto che, per la carica che ricopre, egli è tenuto a dire il vero, a quel punto si aprirebbe per lui un baratro.
claudiadaconto
Lunedì 31 Gennaio 2011
[/color]
(*)Perchè non lo fanno?
01/02/2011, 13:30
01/02/2011, 15:14
Blackspring ha scritto:
Il nano ha bisogno di aiuto VERO...e c'è chi l'ha capito!
01/02/2011, 15:15
01/02/2011, 15:20
01/02/2011, 17:34
eSQueL ha scritto:
01/02/2011, 18:01
eSQueL ha scritto:
01/02/2011, 18:36
01/02/2011, 18:57