Libia, ancora sangue, 200 morti a Bengasi Sanguinosa repressione del regime che non commenta le violenze. Sparatoria a Tripoli20 febbraio, 13:06 IL CAIRO - Sono duecento i morti e ottocento i feriti negli scontri fra manifestanti e forze dell'ordine a Bengasi. Lo riferisce Sami Mahmoud, attivista dei diritti umani, alla televisione satellitare Al Jazira.
VESCOVO TRIPOLI,NON SI SA CHI COMANDA A BENGASI - "Non siamo in grado di sapere a chi appartengano in questo momento Bengasi e le altre città della Cirenaica": è quanto ha affermato il vescovo di Tripoli, monsignor Giovanni Martinelli, raggiunto telefonicamente dall'ANSA. Nella capitale invece "l'atmosfera è tranquilla e stamane si vedono solo piccoli cortei di sostegno a Gheddafi", ha raccontato il presule. "Avevamo chiesto alle autorità libiche protezione per le chiese e i conventi della Cirenaica e ci hanno risposto che loro non possono fare niente", ha detto il vescovo. Monsignor Martinelli si è però dichiarato possibilista sull'evolversi della situazione. "Io penso che possa esserci una forma di riconciliazione. E' un Paese grande, è un Paese che non vuole guerre o conflitti", ha osservato. "Certo - ha precisato - ci deve essere un gesto di tolleranza da entrambe le parti"
La repressione di Muammar Gheddafi si abbatte sulla Cirenaica in rivolta, soprattutto a Bengasi, dove fonti mediche citate da Al Jazira hanno denunciato una "spaventosa carneficina". Le forze di sicurezza, secondo il racconto di testimoni, hanno anche sparato contro un corteo funebre uccidendo almeno 15 persone. In quattro giorni di violenze, secondo Human Rights Watch, i morti in Libia sono 84, ma l'opposizione parla di 120 e oltre. Dal Paese, dove internet è bloccato da ieri, poco trapela se non da fonti ufficiali. In nottata l'agenzia libica Jana ha riferito che decine di arabi sono stati arrestati perché membri di una "rete" cui compito è destabilizzare la Jamahiriya.
TRIPOLI, NOTTE DI SCONTRI A FUOCO - Un residente a Tripoli, contattato dall'ANSA, ha segnalato che come già nella precedente anche la notte scorsa si sono uditi colpi di armi da fuoco. L'uomo, citando anche altri testimoni, ha precisato che le sparatorie sono avvenute non solo fra polizia e manifestanti, ma anche fra sostenitori e avversari del leader libico Muammar Gheddafi, nelle zone di Janzur, Tajura, Gurgi, Gargaresh. A Tripoli le scuole oggi sono chiuse e la città viene descritta "sottotono": alcune rotonde nei pressi della caserma di Bab El Azziziya sono presidiate da militari armati.
Nel buio dell'informazione interrotta, con il blocco di Internet e Facebook inaccessibile, anche in mancanza di notizie certe gli echi dei disordini in Libia si fanno comunque sempre più drammatici: per il quarto giorno consecutivo, disordini e violenze ieri sono stati segnalati a Bengasi, dove le forze di sicurezza, secondo testimoni, hanno aperto il fuoco su un corteo funebre provocando almeno 15 morti. Nel capoluogo della Cirenaica, città tradizionalmente avversa a Muammar Gheddafi, il temuto massacro sembra essere già cosa fatta. Una fonte locale citata dall'agenzia Reuters parla di "decine" di vittime mentre la BBC, sul suo sito online, afferma che per sparare sulla folla i cecchini del regime avrebbero fatto uso di fucili mitragliatori e mortai. Mentre da più parti si parla di un apparato che sta perdendo controllo di almeno una parte del paese, l'agenzia ufficiale Jana ieri sera ha dato notizia dell'arresto di decine di cittadini di Paesi arabi appartenenti a una "rete" che aveva lo scopo di "destabilizzare" il Paese.
AGENZIA JANA, ARRESTATI DECINE CITTADINI ARABI - Le autorità libiche hanno fatto sapere di aver arrestato decine di cittadini stranieri di Paesi arabi appartenenenti a una "rete" che aveva lo scopo di destabilizzare il Paese. Lo ha reso noto l'agenzia di stampa ufficiale libica Jana.
SITO GIORNALE, FIGLIO GHEDDAFI ASSEDIATO A BENGAZI - Il figlio di Gheddafi, Saadi, si trova a Bengazi assediato dai manifestati che vogliono arrestarlo, secondo quanto riferisce il sito Internet del quotidiano 'Libya El Yom'. Lo stesso giornale parla inoltre di una forza militare speciale, capeggiata da Abdallah Al Senoussi -genero e capo della guardia speciale dello stesso Gheddafi- e composta da circa 1500 soldati, diretta nella città nell'est del Paese per prelevare Saadi e riportarlo a Tripoli.Continua.... http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 70705.html
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_________________ "…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)
"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo
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