Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]




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Grigio
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MessaggioInviato: 19/02/2011, 13:47 
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AstroTime ha scritto:

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massrol ha scritto:

11 ......... 99%
15 .......... 99% ore 18.40

... astro time presto ti disturbero'.ciao


grazie, anche a Thethirdeye;

sarà un piacere poter cooperare, anche se l'argomento non è gratificante.

ho appena aggiunto alla pagina alcune note e documentazione sulla data del 15 maggio, che tu hai evidenziato;
lì purtroppo le ore non si discostano troppo...


il "purtroppo" è da intendersi nel senso che anche per te il 15 maggio ci sarà un bel botto?


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MessaggioInviato: 19/02/2011, 14:57 
scusate...io proprio sono molto ignorante in materia ma sono molto interessanto...ma da qualche parte ho letto che le macchie solari possono avere un gioco in marito ai terremoti...cioe' assieme tutto cio' che possa influire per il ferivicarsi di un terremoto...penso che forse anche le macchie solari hanno un componente di causa..io ho solo sentito ste cose...sarebbe opportuno indagare....
scusate l'intromissione...magari ho detto una cavolata...



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MessaggioInviato: 19/02/2011, 19:31 
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Sirius ha scritto:
il "purtroppo" è da intendersi nel senso che anche per te il 15 maggio ci sarà un bel botto?


Secondo me non proprio; se mai uno strascico dell'11 - dimezzerei l'effetto - sempre che si sia verificato il primo.
Nell'articolo trovi i dettagli.
Comunque ogni considerazione in merito prenderà corpo se mai dopo l'11.

Del resto, il fatto di riconoscere delle ore a maggiore rischio in accordo ad altri metodi non aumenta la probabilità (tantomeno la forza [}:)]) ma solo la messa a fuoco dei fenomeni.



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MessaggioInviato: 19/02/2011, 20:09 
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gioveclg ha scritto:

scusate...io proprio sono molto ignorante in materia...

sai, in fatto di terremoti è più il caso di dire che tutta la razza umana è molto ignorante in materia; escluso il Bendandi, beninteso, che era già un pezzo avanti a tutti, ma non per questo sapendo tutto quel che c'è da sapere.

Personalmente sono convinto che le cause dei sismi siano tali e tante da giustificare almeno due o tre discipline diverse; un po' come le malattie: ha poco senso pretendere di inquadrarle sotto una causa singola e possono anche essere curate in modi diversi.
Questo forse è uno dei maggiori intoppi, stante una mentalità arrivistica che dirige ogni settore; perché ognuno vuole essere avanti agli altri e detenere l'esclusiva del meccanismo con la sua specialità.
Nel migliore dei casi non riesce a abbracciare l'ottica degli altri e come tale la rifiuta; ma, facendone a meno, si priva di una parte vitale della conoscenza.
È un condizionamento al quale ci si sottrae con difficoltà, a causa di una certa formazione, combinata con interessi di altra natura ed è ciò a cui assistiamo di continuo.

Bendandi, arrivato all'intuizione dei fattori mareali e gravitazionali interplanetari (le macchie solari rientravano nelle sue rivelazioni), scavalca le teorie usuali di impronta geologica, allargando il suo orizzonte all'infinito;
ma ciò nonostante si è dovuto fermare -nel suo tempo- al di qua dei fattori ondulatòri, che se non erro ha intuito Ighina. Ecco un altro passo avanti; e ancora non basta, poiché tutti ne fanno una questione strumentale, o strumentabile, mentre l'Intelligenza che regola gli eventi sta ancora più dentro...

Forse questo potrebbe rispondere anche alla tua domanda.



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MessaggioInviato: 20/02/2011, 00:17 
non so...io come tutti voi voglio capire...e ho solo un presentimento che qualcosa e' in arrivo...e scovolgera' tanto la nostra vita...spero che sia qualcosa di bello..non so...io ho un figlio, come molti di voi, e vorrei capire al fine di salvare i miei cari...almeno spero....



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MessaggioInviato: 21/02/2011, 10:03 
Buongiorno a tutti. Per il momento:

M 6.0 - NEAR EAST COAST OF KAMCHATKA - 2011-02-20 21:43 UTC (csem)

M 6.1 - SANTIAGO DEL ESTERO, ARGENTINA - 2011-02-21 06:58 UTC (csem)


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MessaggioInviato: 21/02/2011, 12:25 
M 6.7 - SOUTH OF FIJI ISLANDS - 2011-02-21 10:57 UTC

La scossa dell'argentina è stata abbassata M 5.6


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MessaggioInviato: 22/02/2011, 07:06 
M 6.1 - OFF E. COAST OF S. ISLAND, N.Z. - 2011-02-21 23:51 UTC

(ANSA) - SYDNEY, 22 FEB - Una devastante scossa di terremoto ha colpito alle 12:51 ora locale (00.51 in Italia) la città neozelandese di Christchurch, sull'Isola del Sud, già colpita a settembre scorso da un sisma di magnitudo 7.1. Stavolta la scossa è stata di 6.3 gradi, ma più superficiale e distruttiva. Secondo un primo bilancio ci sarebbero almeno 65 morti, centinaia di feriti, diverse persone ancora intrappolate sotto le macerie e numerosi danni.


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MessaggioInviato: 22/02/2011, 08:34 
(ANSA) - SYDNEY, 22 FEB -
Sono fra 150 e 200 le persone ancora intrappolate sotto gli edifici crollati per il terremoto di bassa profondita' e magnitudo 6,3, che ha colpito alle 12:41 la seconda citta' della Nuova Zelanda, Christchurch, nell'isola del sud, di 380 mila abitanti. Lo ha detto a Radio New Zealand il sindaco di Christchurch Bob Parker, che ha proclamato lo stato d'urgenza che chiude l'accesso al centro citta' In precedenza il premier John Key aveva riferito che il bilancio dei morti e' finora di 65.


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MessaggioInviato: 23/02/2011, 13:01 
E' stato proprio un gran scossone...
terribile....


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in realtà più che la magnitudo ( 6.3 è grande, ma di recente s'è visto molto di peggio, pensate all'8.8 del Cile lo scorso anno ) , è la superficialità dell'ipocentro che ha centuplicato i danni : 4 km è davvero poco!


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MessaggioInviato: 24/02/2011, 10:31 
Scienze della terraRischio sismicoIl terremoto di Christchurch preoccupa i geologi statunitensi
Questo tipo di teremoto è associato al rischio di "liquefazione" del terreno Il distruttivo terremoto che ha colpito Christchurch, in Nuova Zelanda, aveva una magnitudo di appena 6,3 ma possedeva caratteristiche molto particolari, che hanno messo in allarme i geologi statunitensi.

Di fatto, spiega Robert Yeats della Oregon State University, che si è interessato della geologia di quella regione, si trattava di una scossa di assestamento di un più forte terremoto, di magnitudo 7,1, che aveva interessato la regione nel settembre scorso, senza peraltro causare danni o feriti. Pur essendo più debole l'ultimo terremoto è stato però molto più superficiale.

"L'ultimo terremoto in Nuova Zelanda ha colpito un'area che non si sapeva essere interessata da una faglia prima di settembre: non si era mossa per migliaia di anni. Ma se si combina la profondità ridotta, la vicinanza a una città e le caratteristiche del suolo si capisce che i danni possono essere immensi", osserva Yeats

"Le stesse caratteristiche che hanno causato questa distruzione e tanti morti a Christchurch sono simili a quelle che si ritrovano di fronte a Portland, Seattle, parte della Bay Area e molte altre città della costa occidentale degli Stati Uniti", ha aggiunto. "E' importante tenere a mente che la Nuova Zelanda ha alcune delle norme di costruzione degli edifici più avanzate al mondo. Sono molto meglio preparati di quanto lo siano molte città degli Stati Uniti."

Il rischio di faglie relativamente superficiali ha spesso attirato molta meno attenzione rispetto a quello connesso alle principali zone di subduzione della crosta terrestre, come quella del Pacifico nord-occidentale o quella di San Andreas. Ma esistono decine o centinaia di faglie di questo tipo che possono provocare gravi danni.

A esse è infatti associato il rischio di "liquefazione", che interessa particolarmente i suoli sedimentari depositatisi in lunghissimi periodi di tempo, che si saturano di acqua e durante un terremoto possono comportarsi come una gelatina. (gg)

da llescienze


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MessaggioInviato: 24/02/2011, 11:34 
Cita:
ubatuba ha scritto:


Scienze della terraRischio sismicoIl terremoto di Christchurch preoccupa i geologi statunitensi
Questo tipo di teremoto è associato al rischio di "liquefazione" del terreno Il distruttivo terremoto che ha colpito Christchurch, in Nuova Zelanda, aveva una magnitudo di appena 6,3 ma possedeva caratteristiche molto particolari, che hanno messo in allarme i geologi statunitensi.

Di fatto, spiega Robert Yeats della Oregon State University, che si è interessato della geologia di quella regione, si trattava di una scossa di assestamento di un più forte terremoto, di magnitudo 7,1, che aveva interessato la regione nel settembre scorso, senza peraltro causare danni o feriti. Pur essendo più debole l'ultimo terremoto è stato però molto più superficiale.

"L'ultimo terremoto in Nuova Zelanda ha colpito un'area che non si sapeva essere interessata da una faglia prima di settembre: non si era mossa per migliaia di anni. Ma se si combina la profondità ridotta, la vicinanza a una città e le caratteristiche del suolo si capisce che i danni possono essere immensi", osserva Yeats

"Le stesse caratteristiche che hanno causato questa distruzione e tanti morti a Christchurch sono simili a quelle che si ritrovano di fronte a Portland, Seattle, parte della Bay Area e molte altre città della costa occidentale degli Stati Uniti", ha aggiunto. "E' importante tenere a mente che la Nuova Zelanda ha alcune delle norme di costruzione degli edifici più avanzate al mondo. Sono molto meglio preparati di quanto lo siano molte città degli Stati Uniti."

Il rischio di faglie relativamente superficiali ha spesso attirato molta meno attenzione rispetto a quello connesso alle principali zone di subduzione della crosta terrestre, come quella del Pacifico nord-occidentale o quella di San Andreas. Ma esistono decine o centinaia di faglie di questo tipo che possono provocare gravi danni.

A esse è infatti associato il rischio di "liquefazione", che interessa particolarmente i suoli sedimentari depositatisi in lunghissimi periodi di tempo, che si saturano di acqua e durante un terremoto possono comportarsi come una gelatina. (gg)

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beh in soldoni avevo detto la stessa cosa :P .. no? e senza aver studiato U.U ..


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MessaggioInviato: 24/02/2011, 18:34 
Quindi praticamente,se non erro,meno e' profonda la scossa e piu' danni fa.Ho capito bene? [:0]



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MessaggioInviato: 24/02/2011, 22:07 
ovvio, perchè l'energia rilasciata raggiunge prima la superficie, e non viene attenuata, come invece avverrebbe se l'ipocentro fosse in profondità


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