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MessaggioInviato: 25/02/2011, 22:01 
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christex77 ha scritto:

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mik.300 ha scritto:

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i "manifestanti"..

Ribelli prendono Misurata 1

Le milizie anti-governative libiche hanno preso il controllo della città costiera Misurata, situata a meno di 200 km da Tripoli, dopo aver respinto una "violenta" controffensiva: lo sostiene un abitante della terza città della Libia. Le informazioni sulla situazione sono state a lungo confuse. Gli oppositori di Gheddafi avevano annunciato mercoledì di aver preso la città; i residenti hanno detto che mercenari e soldati lealisti hanno lanciato una controffensiva, giovedì, ma che è stata respinta. "I manifestanti hanno sconfitto le forze di sicurezza e preso il controllo della città", ha raccontato Mohamed Senoussi, 41 anni, "la situazione adesso è calma dopo 4 ore di intensa battaglia avvenuta nella mattina

è una guerra x bande..
lasciamo perdere il termine "manifestanti"..



Quoto in toto.
Qui non ci sono manifestanti, qualcuno di ben organizzato sta cercando di prendere il potere e lavora nell'ombra.
Uscirà allo scoperto solo a missione compiuta.


E noi abbiamo già capito chi è...
Io però ho il presentimento che stavolta si scornano...[8D]



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MessaggioInviato: 25/02/2011, 23:45 
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Angeldark ha scritto:

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christex77 ha scritto:

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mik.300 ha scritto:

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i "manifestanti"..

Ribelli prendono Misurata 1
#8211;
Le milizie anti-governative libiche hanno preso il controllo della città costiera Misurata, situata a meno di 200 km da Tripoli, dopo aver respinto una "violenta" controffensiva: lo sostiene un abitante della terza città della Libia. Le informazioni sulla situazione sono state a lungo confuse. Gli oppositori di Gheddafi avevano annunciato mercoledì di aver preso la città; i residenti hanno detto che mercenari e soldati lealisti hanno lanciato una controffensiva, giovedì, ma che è stata respinta. "I manifestanti hanno sconfitto le forze di sicurezza e preso il controllo della città", ha raccontato Mohamed Senoussi, 41 anni, "la situazione adesso è calma dopo 4 ore di intensa battaglia avvenuta nella mattina

è una guerra x bande..
lasciamo perdere il termine "manifestanti"..



Quoto in toto.
Qui non ci sono manifestanti, qualcuno di ben organizzato sta cercando di prendere il potere e lavora nell'ombra.
Uscirà allo scoperto solo a missione compiuta.


E noi abbiamo già capito chi è...
Io però ho il presentimento che stavolta si scornano...[8D]


Io ci spero veramente.
Tu puoi pensare di organizzare tutto a tavolino, di giocare col fuoco ma prima o poi rischi di scottarti.


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MessaggioInviato: 26/02/2011, 06:21 
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bleffort ha scritto:

E te pareva che che l'America non interveniva!
Noi Italiani non so se ci siamo o ci facciamo,in una regione dove i nostri interessi sono di vitale importanza,la diamo in pasto e la facciamo rovinare dagli USA,non solo perderemo la regione sotto la nostra influenza economica,ma in seguito potremmo diventare nemici.
Non dobbiamo permettere l'ntervento!.



Quello che scrivevo prima che cominciasse la rivolta si sta prefigurando; approfittando del caos c'è chi cerca di mettere radici in un terreno ricco di petrolio; noi italiani ci rimetteremo comunque vada a finire, è solo questione di gradazione di danno.


tratto da
http://www.gexplorer.net/notizie/2011/0 ... -italiano/


Sito Debkafile: “Consulenti militari occidentali in Cirenaica” - Secondo il sito israeliano Debkafile, sarebbero già centinaia i consulenti militari USA, britannici e francesi, inclusi agenti dei servizi segreti, che avrebbero raggiunto la Cirenaica per aiutare i rivoltosi. I consulenti, secondo quanto afferma Debka, sarebbero sbarcati a Bengasi e Tobruk per una missione dal triplice scopo: aiutare i comitati rivoluzionari a stabilire infrastrutture governative; organizzare i rivoltosi in unità paramilitari, addestrandoli all’uso delle armi; preparare l’arrivo di altre unità militari, forse egiziane. Se la notizia fosse confermata, si tratterebbe del primo intervento militare effettuato da Stati Uniti e Europa dallo scoppio delle rivoluzioni maghrebine. Fonti militari citate da Debka affermano, inoltre, che molti comandanti delle Forze aeree di Muammar Gheddafi si sono ammutinati. Il Colonnello, dunque, non sarebbe più in grado far affidamento su quello che viene considerato uno dei pilastri-chiave per la repressione della rivolta.



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MessaggioInviato: 26/02/2011, 09:45 
ragazzi,
c stanno raccontando
una marea di balle..

ma chi comanda i rivoltosi/insorti?
boh..

scommettiamo che obama
tira fuori dal cassetto
il vecchio re deposto ?



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 26/02/2011, 10:19 
O chi per lui.
In tutta questa storia se non l'avete capito,
chi ci rimetterà sarà solo l'Italia..


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MessaggioInviato: 26/02/2011, 10:39 
Niente isterie. Sull'emergenza immigrazione determinata dalla crisi nel Maghreb «bisogna non cedere a vittimismi e allarmismi»: lo dice il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, prima di lasciare Berlino.
Fonte http://www.corriere.it/politica/11_febb ... 003f.shtml



Non un gruppo intenzionato a commettere atti terroristici veri e propri. Piuttosto un movimento di ispirazione ultra ortodossa e che respinge qualunque contaminazione con la società occidentale. Questo è “Al adl wal Ihsan” (Giustizia e carità), un movimento attivo in Marocco fin dagli anni ’50 e a cui aderivano i sei immigrati arrestati questa mattina all’alba dalla questura di Brescia. Per tutti gli indagati (cinque ai domiciliari, uno in carcere) l’accusa è di incitamento all’odio razziale e alla violenza.

SHARIA - Il rigore nella vita quotidiana, l’applicazione della sharia (la legge islamica) e l’instaurazione di un califfato al posto degli attuali governi nordafricani sono da sempre gli obiettivi perseguiti da Giustizia e carità. La cellula bresciana si proponeva obiettivi molto più limitati, a partire dall’imposizione alle mogli e ai figli degli arrestati di uno stile di vita che respingesse qualunque costume occidentale e di metodi educativi coercitivi. In particolare ad alcuni adolescenti sarebbero stati mostrati video di incitamento alla guerra santa e che esaltavano il sacrificio nel nome di Allah.
Fonte http://www.corriere.it/cronache/11_febb ... 003f.shtml

Altro che vittimismo e allarmismo...preparatevi al califfato in Italia...[8D]



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MessaggioInviato: 26/02/2011, 11:00 
MMMha!
Mi sfugge il senso di questo articolo , ma ve lo riporto ugualmente ^_^


Gli Stati Uniti usano “soldati psichici”?

http://www.ilpost.it

Rolling Stone sostiene che l'esercito abbia tentato di manipolare i politici in visita in Afghanistan. Le operazioni psicologiche avevano l'obiettivo di convincere i politici a stanziare più fondi per l'esercito

Michael Hastings è un giornalista di Rolling Stone, giovane e brillante: ha trent’anni e quando ne aveva venticinque era già inviato di Newsweek in Iraq. Durante i suoi ultimi mesi in Iraq, la sua fidanzata – Andi Parhamovich, anche lei giornalista – decise di raggiungerlo, per passare più tempo con lui. Finì che lei morì poco dopo il suo arrivo, vittima di un attentato, e Hastings raccontò la loro storia in un libro uscito qualche mese dopo: “Ho perso il mio amore a Baghdad”. Qualche mese fa Hastings scrisse, sempre su Rolling Stone, un articolo sul generale statunitense Stanley McChrystal che costrinse il militare a dare le dimissioni dal suo fondamentale incarico: capo delle forze armate americane in Afghanistan.
Anche questa volta Hastings racconta una storia che ha a che fare con l’esercito, e scrive che il generale William Caldwell avrebbe ordinato a un gruppo di soldati specializzati in “operazioni psicologiche” di manipolare i senatori americani in visita in Afghanistan, per convincerli a inviare più truppe e nuovi fondi per la guerra. Quando un ufficiale ha cercato di opporsi all’operazione, è stata aperta contro di lui un’indagine militare. I fatti risalirebbero all’anno scorso, quando una cellula militare specializzata nelle cosiddette “operazioni psicologiche” ha ricevuto svariate volte il compito di prendere di mira senatori e altre persone di rilievo che si incontravano con Caldwell. A un certo punto il gruppo si è rifiutato di eseguire l’ordine sostenendo che violava le leggi degli Stati Uniti, che tra le altre cose proibiscono l’uso di propaganda contro cittadini americani. Da quel momento alcuni suoi membri sono stati soggetti a una campagna di rappresaglia.
«Il mio lavoro nelle operazioni psicologiche è quello di manipolare le persone e fare in modo che il nemico si comporti come vogliamo noi», ha spiegato il luogotenente Michael Holmes, a capo dell’unità dei “soldati psichici”. «Mi è proibito fare una cosa del genere a cittadini americani. Se mi chiedi di usare queste abilità con i senatori e i parlamentari, stai passando il segno». Holmes racconta che tra le persone prese di mira ci sarebbero anche i senatori John McCain e Joe Lieberman, l’ambasciatore ceco in Afghanistan, il ministro degli interni tedesco e altri influenti esperti e analisti. Secondo il ministero della Difesa le cosiddette psy-ops – che usano tattiche psicologiche per influenzare le emozioni e i comportamenti – possono essere usate solo “su stranieri ostili”: le leggi federali proibiscono ai soldati di usare queste tattiche contro gli americani.
Holmes e quattro soldati ai suoi ordini sono arrivati in Afghanistan nel novembre 2009, con il compito di valutare gli effetti della propaganda statunitense sui talebani e la popolazione afgana locale. Dopo un mese Caldwell gli ordinò di concentrarsi sugli americani in visita in Afghanistan. All’inizio gli ordini venivano impartiti verbalmente. Holmes racconta di aver incontrato Caldwell una dozzina di volte per discutere l’operazione: voleva convincere il generale a lasciare che i suoi uomini svolgessero i compiti normalmente richiesti e che non dovessero spingersi oltre.
Non è la prima volta che delegazioni di politici in visita nelle zone di guerra sono soggette a propaganda. I politici statunitensi si recano spesso al fronte in Iraq e Afghanistan: si tratta di occasioni informali in cui i generali fanno pressione ai parlamentari per ottenere fondi e sostegno mentre i politici ottengono aggiornamenti di prima mano sullo stato della guerra e qualche foto di quelle che vengono bene sui giornali. Caldwell però chiedeva qualcosa di più: voleva che i soldati psichici fornissero “una profonda analisi dei metodi di pressione da usare per convincere la delegazione a portare nuovi fondi”. A fronte del rifiuto di Holmes, un colonnello che faceva parte del commando di Caldwell gli rispose urlando: «Non è illegale se io dico che non è illegale!».
Il generale Caldwell, nel frattempo, aveva messo sotto indagine Holmes. In un rapporto, lo accusa di girare nella base in abiti civili senza permesso, di bere troppi alcolici, di passare troppo tempo su Facebook e di avere una relazione “inappropriata” con il maggiore Laural Levine, uno dei suoi sottoposti. Holmes e Levine hanno detto che non c’era nulla di inappropriato nel loro rapporto e hanno aggiunto che altri membri del team avevano ottenuto il permesso di indossare abiti civili. Holmes è convinto di essere stato preso di mira per aver espresso dubbi sulla legalità delle operazione e per questo ha presentato una denuncia all’ispettore generale del Dipartimento della Difesa. Tre mesi dopo gli è stato risposto che non poteva essere difeso perché l’avvocato militare a cui si era rivolto non era “autorizzato a ricevere quelle informazioni”. Levine teme che questa storia metta fine alla sua carriera nell’esercito. L’inchiesta però ha messo fine alle psy-ops, che da quel momento sono state sospese.
Un portavoce di Caldwell ha detto a Rolling Stone «il commando non ha mai usato informazioni fornite dai soldati psichici per influenzare i visitatori illustri». Molti dei politici americani che sono stati in visita in Afghanistan sono tra quelli che negli anni hanno sponsorizzato maggiori stanziamenti di fondi, ma ovviamente non c’è modo di sapere se le operazioni di manipolazione nei confronti dei politici americani abbiano o no avuto delle conseguenze concrete.



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« Nel regno di chi cerca la verità non esiste nessuna autorità umana. Colui che tenta di recitarvi la parte di sovrano avrà a che fare con la risata degli dei » (Albert Einstein)

« Non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti non possa cambiare il mondo. In fondo è cosi che è sempre andata »
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MessaggioInviato: 26/02/2011, 13:07 
L' ho sempre detto: "Mogli e buoi dei paesi tuoi". Che ognuno si faccia gli affari propri, basta ingerenze.[:D]



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MessaggioInviato: 26/02/2011, 14:34 
Le Rivolte in Medio Oriente sono Innescate dagli USA
http://nwo-truthresearch.blogspot.com/2 ... iente.html

Egitto, Libia, Tunisia, medesima regia
http://www.altrainformazione.it/wp/2011 ... ima-regia/



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 26/02/2011, 15:51 
Obama firma: le sanzioni a Gheddafi La Russa: sospeso trattato con la Libia

Il presidente Usa ha firmato una serie di sanzioni contro la Libia, tra cui il congelamento dei beni di Muammar Gheddafi, dei suoi familiari e di membri del regime. Sono almeno quattro i membri della famiglia del colonnello colpiti dalle sanzioni americane. Funzionari Uk ai libici: "Abbandonatelo o cadrete insieme a lui...". Berlusconi. "Gheddafi non controlla più la situazione. Esiste il rischio di deriva integralista"

La Russa: "Sospeso il trattato di amicizia tra Italia e Libia"

Il dittatore: "Lotteremo fino alla morte, vi chiedo di cantare, ballare e gioire". Ma gli insorti non ci stanno: "Il Paese sarà libero", scrive su Twitter il Libyan Youth Movement che segue gli sviluppi della rivolta. Riunione di emergenza della Nato. Le Nazioni Unite: "Embargo delle armi e blocco dei beni". La Russa: ok all'uso della base di Sigonella.

Almeno hanno rotto il trattato italo-libico firmando con altri paesi la condanna al regime libico.


Ultima modifica di greenwarrior il 26/02/2011, 15:54, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 26/02/2011, 16:39 
una idea forse bislacca.....

guardiamo la mappa:

dal marocco all'egitto, tutti i paesi interni hanno avuto problemi e rivolte......stessa regia(cito) per un unico scopo.

Torniamo indietro di alcuni anni.

Dopo il 9/11....gli americani hanno visto che le farse " guerra Afganistan...e attacco in iraq " non erano piu' credibili da parte dell'opinione pubblica mondiale, e la parola terrorismo lasciava il tempo che trovava.
( non si capisce se il terrorista e' un gruppo solitario, o puo' essere una nazione intera che attacca a tradimento un altro paese con scuse futili...chi ni vuole intendere mi intenda :))

Quindi i cari amici d'oltreoceano (usa), che fanno ?...iniziano anni di infiltrazioni , movimenti clandestini e rivoluzionari...per iniziare cosi varie rivolte, nei paesi nord africani lindanti il mediterraneo ....

partendo dalla grecia ( zona logistica di prim'ordine vista la posizione strategica, e poi con un susseguirsi di vicende a catena ...Egitto ( controllo suez) tunisia, algeria ( un po piu' duri ma bastonabili) marocco etcc...

arrivando cosi ...al controllo totale della zona mediterraneo...praticamente padroni di un mare, che da millenni ha avuto posizione strategica.

A che PRO?.......bhe' risulta abbastanza chiaro.....le scorte petrolifere stanno finendo e l'america non ha ancora intaccato le proprie riserve sotterranee.....e quindi va raschiando il barile alla ricerca di un controllo finale e totale del greggio...perlomeno fino a quando sara' disponibile.

bloccando cosi...con scuse " UMANITARIE" l'accesso ai non ...PAGANTI...nel mediterraneo......arrivando infine, al controllo totale dell'energia.

Il modo si sa non si e' ancora reso conto che non e' solo il petrolio la fonte primaria...ma anche l'acqua....e chi nel deserto non ha l'acqua muore.

infine, un mio parere forse un po' fantasioso, ma cio non toglie che in un futuro, forse non lontano.....la corsa al greggio...non sara' piu' giustificata, quando il proprietario e' uno solo.

Le leggi le fa il piu' forte.....e quando tutti avranno bisogno....LUI si fara' pagare...e tanto anche.

a questa idea, metteteci dentro anche le varie scuse e motivazioni , di spostamento eserciti e avrete il panorama completo...per un nuovo inizio del NWO....uno solo comanda....gli altri ubbidiscono.


a voi la palla [:I]


Ultima modifica di Diego il 26/02/2011, 16:40, modificato 1 volta in totale.


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« Innanzi a quella foce stretta che si chiama colonne d'Ercole, c'era un'isola. E quest'isola era più grande della Libia e dell'Asia insieme, e da essa si poteva passare ad altre isole e da queste alla terraferma di fronte. In tempi posteriori,essendo succeduti terremoti e cataclismi straordinari, nel volgere di un giorno e di una brutta notte tutto in massa si sprofondò sotto terra, e l'isola Atlantide similmente ingoiata dal mare scomparve. »


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MessaggioInviato: 26/02/2011, 19:00 
sbaglio o anche le altre 2 guerre sono iniziate in maniera simile



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MessaggioInviato: 26/02/2011, 19:53 
Chissà perchè non ne sono sorpreso.

L'obbiettivo è chiaro come il sole: voglio tutto il petrolio per me così mi garantirò il dominio sul Mondo ancora per molti anni.

E visto che ci sono do una bella mazzata anche agli Europei che mi stanno tanto simpatici...


Ultima modifica di christex77 il 26/02/2011, 19:58, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 26/02/2011, 19:58 
Vuoi davvero sapere, una volta per tutte, il perchè di tutte queste rivolte in Africa?


L'articolo contiene qualche piccolo errore di traduzione ma è sostanzialmente comprensibile.
Vi chiedo aiuto per la traduzione, sono ben accette anche solo singole parole o frasi. Grazie.

fonte:
http://www.puppet99.com/?p=126

in ita:
http://translate.google.it/translate?hl ... rmd%3Divns

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Rothschild Stage - Rivoluzioni in Tunisia ed Egitto
Per eliminare le banche islamiche nei mercati emergenti del Nord Africa.


Background: la Tunisia ha subito crescente liberalizzazione economica negli ultimi dieci anni. Nel 2010-2011, dal World Economic Forum's Global Competitiveness Report, è stato classificato come il paese più competitivo in Africa, così come il 32esimo Paese più economicamente competitivo a livello globale. In Africa del Nord le grandi popolazioni musulmane sono una grande opportunità di business per il settore bancario islamico e per le altre imprese. Morale: i mezzi giustificano il fine?

Contrariamente alla credenza popolare le finanze del mondo sono controllate dalle "banche centrali" private e mascherate da banche del governo federale in quasi ogni paese del mondo [La Corte d'Appello, Nono Circuito, ha dichiarato che La Federal Reserve (la banca centrale degli Stati Uniti) è di proprietà privata, nel 680 F.2d 1239, LEWIS V. Gli Stati Uniti d'America, n. 80-5.905].

Anche se è un segreto custodito con cura, i Rothschild ed i propri associati hanno la maggior parte delle azioni delle banche centrali (Federal Reserve Amministration: uno studio di Corporate Banking e di influenza , Comitato per la vigilanza bancaria, valuta e dell'edilizia abitativa, Camera dei Deputati, 1976, Grafici 1 -5) (Mullins, Eustice Secrets of the Federal Reserve 1983). Con l'input del governo molto ridotto, le economie di Tunisia, Egitto, Yemen, Giordania, Algeria sono strettamente controllate dalle banche centrali dei Rothschild e il loro Fondo Monetario Internazionale.

Il motivo: seguire il denaro

Le banche islamiche hanno mangiato i profitti dei Rothschild in Medio Oriente, i motivi: non caricano di interesse (Shariah Law), stanno crescendo molto rapidamente tra le popolazioni nel mondo musulmano, e (in questi tempi economica catastrofica) sono più stabili rispetto banche occidentali.

Anche se è una cosa molto buona che la gente venga liberata dalla tirannia dei dittatori però hanno anche bisogno di essere liberati dalla tirannia del controllo economico e servitù della gleba. La questione rilevante morale è: i mezzi giustificano il fine?

Il figlio deposto del presidente tunisino Ben Ali-in-law, Sakher El Materi, ha aperto la prima banca islamica in Tunisia, Zitouna Bank, il 26 maggio 2010. Zitouna Bank è la prima banca islamica nella regione del Maghreb [Nord Africa]. La banca è stato un primo passo verso il nuovo programma di Ben Ali che prevede vaste riforme. In Tunisia un polo di servizi bancari e di un Regional Financial Centre che avrebbe minato il potere e gli utili della Banca Centrale di Tunisia (di proprietà privata dei Rothschild e dei loro associati).

Il Telegraph (19 ottobre 2010) ha riportato l'apertura del megaprogetto Tunisi Financial Harbour del Presidente Ben Ali. Un'offerta per rendere la Tunisia il centro finanziario regionale del Nord Africa e oltre: "Islamic Investment Bank Gulf Finance House (GFH) e il governo tunisino ha creato il primo centro finanziario offshore in Nord Africa. Il centro sarà parte di Tunisi Financial Harbour, 3 miliardi di dollari per lo sviluppo del lungomare a Tunisi. ” GFH, che ha sede a Bahrain, spera che il centro permetterà alla Tunisia di trarre vantaggio dalla sua posizione strategica sul Mediterraneo, e operare come un ponte tra l'UE e le economie in rapida crescita del Nord Africa [e Africa subsahariana] ".

"Tuttavia, nonostante l'attuale clima, il potenziale per il settore bancario islamico in Egitto è enorme, e ci si dovrebbe aspettare di più da Abu Dhabi Islamic Bank in Egitto, eventualmente sotto forma di un buyout."
Executive Magazine (8 Feb 2011) : "Un recente rapporto del Medio Oriente Business Intelligence ha detto 'Se Abu Dhabi Islamic Bank potrà creare un successo di offerta di prodotti islamici, l'intero mercato si aprirà. Abbiamo già visto alcune delle banche locali che iniziano a pubblicizzare i loro prodotti islamici in vista della concorrenza per i clienti che stanno per iniziare. '

"Chiaramente le banche islamiche del Golfo stanno già anticipando il giorno in cui i loro mercati interni saranno saturi. E sembra che l'Egitto sarà il prossimo in prima linea nello sviluppo del sistema bancario islamico regionale e della finanza. "

"I paesi africani come Algeria, Egitto, Libia, Marocco, Tunisia e Sudan sono entrati nei futuri Sukuk Exercises (l'emissione di obbligazioni islamiche). Gambia ha debuttato con $ 166m di Sukuk negli Stati Uniti, privatamente venduti negli Stati Uniti nel 2006. "[International Finance Review (Reuters), 2008]

L'articolo del New York Times "sorgono banche islamiche sulla ricchezza del petrolio, il disegno dei non-musulmani" (22 novembre 2007) riferiva: "La crescita di ricchezza del petrolio si deve al sollevamento del potere bancario islamico - il quale aderisce alle leggi del Corano ed alla sua proibizione contro l'interesse a carico - nella corrente principale finanziaria. Oltre ai prestiti islamici, ci sono le obbligazioni islamiche, carte di credito islamiche. Prestiti e obbligazioni che sono conformi al Corano sono già disponibili negli Stati Uniti.

'Questo è un settore nel suo cammino da un settore di nicchia per diventare un settore davvero globale', ha detto Khawaja Mohammad Salman Younis, l'amministratore delegato per le operazioni in Malesia per la Kuwait Finance House, la seconda più grande banca islamica del mondo. 'Nei prossimi tre-cinque anni si vedrà banche islamiche che esce in Australia, Cina, Giappone e in altre parti del mondo.'

"Nel sistema bancario islamico, i finanzieri hanno l'obbligo di condividere i rischi mutuatari ', nel senso che i depositanti sono trattati più come azionisti, guadagnandosi una parte dei profitti. Offerte di finanziamento assomigliano a contratti di locazione a riscatto, piani layaway, l'acquisto in comune e gli accordi di vendita, o di partnership.

"La fuga precipitosa in finanza islamica è soprattutto uno sforzo per toccare una cifra stimata di 1.500 miliardi di fondi che rovesciano tutto il Medio Oriente, in gran parte dai prezzi del petrolio. Questi investimenti hanno contribuito a innescare una ripresa economica in tutto il mondo musulmano in un momento di crescente conservatorismo religioso nell' islam con 1,6 miliardi fedeli. Un risultato è in espansione la domanda di servizi finanziari che aderiscono alla legge islamica.

"E mentre le più grandi banche islamiche sono nel Golfo, i potenziali mercati più attraenti sono in Turchia e Nord Africa e tra i musulmani europei.

Anche i non-musulmani stanno approfittando di una gamma crescente di prodotti islamici che offrono rendimenti competitivi. Per esempio, David Ong-Yeoh, un dirigente di pubbliche relazioni stanco di sfregamento sul tasso di interesse crescente per il mutuo a tasso variabile, rifinanziato per un prestito di 30 anni fissato da un istituto finanziario islamico. Ora, lui paga regolarmente rate che includono un margine di profitto predeterminato per la banca.

'Le condizioni sono migliori di quelli sui prestiti convenzionali', ha detto Ong-Yeoh, 41.

I banchieri conformi alla Sharia non pssono ricevere o fornire fondi per tutto ciò che coinvolge l'alcol, gioco d'azzardo, pornografia, tabacco, armi o di maiale. I fautori del sistema bancario islamico dire che questi sono dei limiti qualsiasi investitore socialmente consapevole in grado di supportare, musulmano o no. Hanno anche immaginare più ampio divieto di appello per la finanza islamica in materia di interesse, che deriva dalla proibizione del Corano contro l'usura.

“questa è una posizione che ha una lunga tradizione religiosa e storica. L’interesse è condannato ripetutamente nella Bibbia. Aristotele lo aveva denunciato, i romani lo imitarono e la chiesa cristiana primitiva lo aveva vietato….”
“ Il credere che l’interesse sia ingiusto sostiene alle finanze islamiche…L’accumulazione di benefici è mal visto dal Corano tranne che i risparmi non si destinino ad un uso produttivo”.
“il denaro deve essere usato per migliorare il paese o l’economia”, dice Maraj, “Il denaro non può creare denaro”.
“Le banche islamiche non possono occuparsi neanche soltanto al commercio del denaro. Nel modello delle finanze islamiche, le banche devono muovere fondi attraverso un concetto di gestione di fondi”, ha detto Rafe Haneef, Capo della Banca Islamica in Asia del Citigroup.
“Di fatto, la banca islamica si suppone che funziona più come un’azienda di capitale di rischio che la banca convenzionale. Il capitale degli investimenti è un concetto islamico”., secondo Haneef.
“Difensori della banca dicono che questo requisito della distribuzione dei rischi aiuta a ridurre il tipo di abusi che hanno portato al disastro ipotecario dei subprime degli USA. Gli intellettuali islamici considerano non islamico il sovraccarico di un cliente con un debito o investire in una compagnia che abbia un eccessivo debito”.
The Washington Post nell’articolo “La banca islamica: Stabile in tempi tremanti” (31 ottobre 2008) ha informato: “Man mano che le grandi istituzioni finanziare occidentali barcollano una dopo l’altra nella crisi delle ultime settimane, un altro settore finanziario sta guadagnando nuova fiducia: la banca islamica. I difensori della vecchia pratica che vedono alla Sharia come un guida che proibisce l’interesse e commercia con il debito, hanno promosso le finanze islamiche come una cura per la crisi finanziaria mondiale”.
“Questa settimana, il ministro del commercio del Kuwait, Ahmad Baqer, è stato citato al dire che la crisi globale del sistema porta sempre più paesi ad usare i principi islamici nel funzionamento delle loro economie. Il sottosegretario del tesoro, Robert M.Kimmet, durante la sua visita a Jiddah, ha detto che gli esperti della sua agenzia hanno studiato le caratteristiche della banca islamica.
“Anche se l’industria di miliardi di dollari della banca islamica deve affrontare le sfide della crisi nel settore immobiliare e ai prezzi delle azioni, i suoi difensori dicono che il sistema si protegge dal tipo di collasso fuori controllo che ha colpito a tante istituzioni. Da una parte, l’uso di strumenti finanziari come i derivati, colpevoli della bancarotta di giganti bancari, di assicurazioni e di investimento, è vietato in quanto eccessiva possibilità di rischi.
LA bellezza della banca islamica e il motivo per il quale può essere usata come una sostituzione per il mercato attuale è che solo promette ciò che possiede ( a differenza delle banche occidentali di riserva frazionaria). Le banche islamiche non sono protetti se l’economia va verso giù, soffrono, ma nessuno perde perfino le mutande, ha detto Majed al-Refaie, che dirige l’Unicorno Banca Europea di Investimenti con sede a Bahrein”.
“La base tecnologica della banca islamica è la Scrittura che dichiara che la raccolta di interessi è una forma di usura vietata nell’Islam. Nel mondo moderno, questo si traduce in un atteggiamento verso il denaro che è differente da quello occidentale. Il denaro non può semplicemente conservarsi e creare altro denaro. Per crescere, deve essere investito in aziende produttive.
“Nelle finanze islamiche non si può creare denaro dal nulla”, secondo quanto ha detto Amr al-Faisal,membro della giunta di Dar al-Mal al-Islami, una holding che possiede varie banche islamiche e istituzioni finanziarie. “Il nostro obiettivo è di essere vincolati all’economia reale, come un attivo o un servizio. Non si può creare denaro con denaro. Devi avere un edificio comprato nella realtà, un servizio effettivamente dato o un bene che è stato veramente venduto”.
“I banchieri islamici descrivono i depositari come qualcosa di simile ai soci, i loro denaro viene investito e partecipano nei guadagni o nelle perdite risultanti (nelle interviste, i banchieri non potevano ricordare un caso nel quale si fosse perso del denaro dato che le banche mettono quei soldi solo negli investimenti a basso rischio, secondo quanto hanno detto).
E’ facile vedere perché i Rotschild e la loro rete di banche occidentali convenzionali si vedrebbero minacciati da una competenza più attraente: le banche islamiche più conservatrici.
Alla fine del 2008, il ministro francese dell’economia, Christine Lagarde, annunciò l’intenzione della Francia di fare di Parigi “la capitale delle finanze islamiche” ed ha detto che varie banche islamiche avrebbero aperto succursali nella capitale francese nel 2009. Fonti francese considerano che questo settore del mercato finanziario è valuta tra i 500 e 600 milioni di dollari con la possibilità di crescita di un 11 % annuo.
John Sandwick, direttore generale della gestione di attivi della ditta svizzera Encore, ha definito l’apertura di varie banche islamiche svizzere come “la corsa per controllare un sostanzioso premio che oggi giorno è valorizzato in centinaia di mille di milioni, ma che nel futuro saranno mille di milioni di dollari di patrimonio islamico”.
“Secondo la Standard & Poor’s gli attivi della banca islamica hanno raggiunto circa i 400 mila milioni di dollari nel mondo nel 2009. A novembre del 2010. The Banker ha pubblicato la sua ultima lista ufficiale delle 500 istituzioni islamiche finanziarie e Iran è in testa alla lista. Sette di ogni 10 banche islamiche nel mondo sono iraniane, secondo tale lista (IStockAnalyst, 9 febbraio 2011).
Il figlio di Ben Ali apre la prima banca islamica nell’attraente mercato del nord d’Africa.
Commentando sull’apertura della Banca Zitouna (islamica) l’International Business Times (28 maggio 2010) della BM ha informato che “il nord d’Africa ha cominciato ad adoperare le finanze islamiche, dopo anni che guarda dalla soglia, in parte per canalizzare più petrodollari del Golfo verso la regione….
La Tunisia ha una delle economie più aperte della regione e attrae importanti investimenti dell’UE, che si spera si acceleri a partire del 2014, quando secondo quanto detto dal Governo, la moneta (dinar tunisino) sarà totalmente convertibile.
Il Global Islamic Finance News (31 maggio 2010) informò che “LA banca Zitouna cerca anche di dare una dimensione regionale alle sue attività, in particolar modo nella regione del Magreb, tanto più quanto è la prima banca specializzata che non appartiene ad un gruppo bancario estero”, e aggiunse: “La banca cercherà anche di forgiare forti rapporti con le banche del Magreb e il Mediterraneo per garantire il flusso necessario delle operazioni finanziarie per i loro clienti. I dirigenti della banca hanno sottolineato che l’istituzione finanziaria ha stabilito rapporti con 12 banche islamiche in collaborazione con l’istituto delle Banche Islamiche a Bahrein.
La formazione delle banche Zitouna era stata annunciata previamente nel Bollettino Ufficiale della Repubblica della Tunisia il 10 settembre 2009. Tunisia e Marocco autorizzarono le finanze islamiche nel 1007, in parte per canalizzare un maggiore investimento nella sua offerta turistica in rapida crescita e l’industria immobiliare.
Dato che è il genero del presidente Ben Ali, la Banca Zitouna di Materi si stava espandendo in Tunisia come monopolio. El Materi aveva costruito un impero con affari di vario tipo: aveva agenzie stampa e mass media, banca e servizi finanziari, automotori, trasporti e crociere, immobiliare e agricoltura, prodotti farmaceutici e lo scorso 22 novembre acquistò una partecipazione del 50% in Orascom Telecom per 200.000 milioni.
La recente apertura del Porto Finanziario della Tunisia era a punto di trasformarsi nel centro finanziario regionale del nord d’Africa e, con la sua posizione strategica nel Mediterraneo, poteva arrivare ad esser un ponte tra l’UE e le economie in rapido sviluppo del nord d’Africa e l’Africa sub sahariana.
Il 20 gennaio 2011, la Banca Zitouna, prima banca islamica della Tunisia, fu presa dalla Banca Centrale della Tunisia (Rothschild). La banca di proprietà di Sakher El Materi(30 anni), genero dell’ex leader tunisino Zine El Abidine Ben Ali, è stata messa sotto il “controllo” della banca centrale. El Materi si trova attualmente a Dubai. La scelta si è fatta il giorno dopo che 33 membri del clan di Ben Ali furono arrestati per delitti contro la nazione. La televisione statale mostrò quello che spacciarono come oro e gioielli del clan. Anche la Svizzera congelò gli attivi della famiglia di Ben Ali.
Le banche islamiche dell’Egitto minacciati dalla rivoluzione Rothschild:
Il vecchio Potter contro Harry Bailey ( questo titolo lo prendono da questo film che nell’articolo c’è direttamente il link per capire di cosa si tratta: http://www.film.it/la-vita-e-meravigliosa )



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MessaggioInviato: 26/02/2011, 20:04 
E se ci fosse lo "zampino" dell'Iran ...? Islamizzare tutto il nord Africa? Da quelle parti, dove sono stati fatti fuori i dittatori, sono sempre emersi gl'islamici (vedi Scià di Persia con Komeini ...); non so se il popolo stia meglio oggi con le teste bendate.
E con tutto questo rigurgito, gli "hezbollah" sono in fermento (poi se gli stanno arrivando altre armi dall'Iran, via mare ...)
In più sanno che Obama è un debole, l'Europa non esiste (come al solito ...) quindi vanno abbastanza "sicuri" per la loro strada d'islamizzazione; e come Oriana fallaci dixit ...


Ultima modifica di Ufologo 555 il 26/02/2011, 20:14, modificato 1 volta in totale.


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