un mio piccolo contributo, per quello che vale, e l'idea che ho in mente io da quando sono piccolo.
http://ultimafrontiera.tumblr.com/post/ ... l-nucleareReti diffuse di rinnovabili al posto del nucleareLa tragedia in Giappone e i problemi ai reattori di Fukushima hanno riacceso il dibattito, e la polemica, sul ritorno del nucleare in Italia. Sono tornate le vecchie paure delle esplosioni nucleari, delle radiazioni, delle contaminazioni. Nonostante tutto però il governo italiano ha più volte affermato di tirare dritto per la sua strada. Affermazioni come “non bisogna strumentalizzare l’incidente” ed “è inimmaginabile tornare indietro” però sono difficilmente comprensibili al grande pubblico. Perchè è impossibile tornare indietro? Chi ce lo vietae? Ma soprattuto, chi ha mai detto di volerlo il nucleare?? Di certo non gli italiani, che hanno pure votato un referendum per eliminarlo dal suo territorio.
Gli “esperti”, in queste ore, si danno il cambio in tv per dire a tutti che quello del giappone è un’eccezione, che le centrali sono sicurissime, che non c’è niente di cui aver paura. Ma a chi conviene continuare con i programmi nucleari italiani? Su questo mi astengo, ma sicuramente vi so dire a chi non conviene: alla popolazione. Una centrale costa tra i 5 e i 7 miliardi di euro. Soldi che dovrà pagare lo stato, visto che nessuna azienda privata si sobbarcherebbe mai tale rischio, e quindi noi, con un’ulteriore spesa e pressione fiscale. Poi c’è il fatto della copertura energetica, quando le nostre centrali saranno pronte, nel 2020-2030 (ma conoscendo gli italiani anche dopo) copriranno il 5% del fabisogno energetico del paese. Senza contare del rischio connaturato al territorio italiano, a grande rischio sismico. Allo stoccaggio delle scorie, e infine, ma non per ultimo, le infiltrazioni mafiose. In un paese in cui la mafia mette le mani su praticamente qualsiasi appalto volete che si lasci scappare un affare come questo? E chi ci garantisce che le centrali non saranno costruite in cartongesso e le scorie non le chiuderanno nelle nostre cantine? Il parlamento dove metà dei membri è intadagato per qualcosa di illegale? Beh, scusate se io non mi fido.
Ma allora, se ci sono tutti questi “rischi”, perchè spendere tutti questi soldi in un impianto rischioso come il nucleare e non investirli sulle rinnovabili? Quest’ultime, con un investimento di 7 miliardi di euro, farebbero tali passi da giganti che nel 2020 rideremo del solo fatto di aver solo “pensato” al nucleare!
Il futuro però l’ha individuato bene Jeremy Rifkin, il presidente della Foundation on Economic Trends, quindi non l’ultimo dei pirla, quando in un’intervista a Repubblica dice che il futuro sta nella “rete diffusa dei piccoli impianti basati sulle rinnovabili”.
Immaginate un’Italia in cui ogni casa debba possedere un tetto fotovoltaico per legge, e che grazie ad esso riesce a coprire parte del suo consumo elettrico. Poi immaginate che anche le industrie e le aziende facciano lo stesso. Per coprire la restante domanda di energia a quel punto basterebbe una quantità di energia decisamente inferiore. Si potrebbe pensare a generatori Eolici, generatori Idroelettrici nei fiumi più grossi, o se non vi piace, sottacqua, in mare aperto. Centrali Geotermiche che sfruttano magari le alte temperature dei nostri vulcani (tipo l’etna che è sempre attiva). Ma l’energia si può ricavare in tanti altri modi: dalle maree, dalle correnti marine, dalle onde, col solare termico, con i biocarburanti, col compostaggio e chi più ne ha più ne metta.
Per rendere un po’ l’idea si potrebbe provare a pensare alla diffusione di internet. Pensate alla quantità di informazioni che riuscite ad avere da questo mezzo e poi pensate a quante ne potreste avere se i computer non fossero collegati tra loro. Nacque proprio per questo motivo internet. Le università americane si collegarano tra loro per scambiarsi informazioni e dividersi i calcoli. Per contenere tutte le informazioni che le interessano ed effettuare i calcoli necessari in una singola piattaforma infatti avrebbero avuto bisogno di pc enormi con capacità gigantesche. Invece non è andata così, ognuno di noi (chi ha un sito, chi ha un server, chi ha un blog) contiene adesso una parte delle informazioni e delle capacità di calcolo globali che quindi vengono distrubuite in tutto il globo permettendoci di tenere a casa un piccolo pc ma avere accesso a tutto lo scibile umano.
Ecco una cosa simile (in parte) potete immaginarla per le reti diffuse di energie rinnovabili. Piccoli generatori autonomi in grado di alimentare parte del fabisogno del proprietario e di richiedere il resto alla rete comune. Chi produrrà di meno, quindi, comprerà dalla rete, chi produrrà di più venderà alla rete. A questo punto la domanda nasce spontaneamente:
A chi servono le centrali nucleari?Ma forse la risposta già la sappiamo.