15/03/2011, 11:04
15/03/2011, 11:06
rmnd ha scritto:
Resto comunque diffidente sulla costruzione di centrali nucleari in Italia per la mafia che potrebbe nascere sulla gestione dei rifiuti radioattivi e non tanto per eventuali incidenti e inoltre potrebbe rivelarsi un progetto estremamente antieconomico.
15/03/2011, 11:06
Blissenobiarella ha scritto:
Per alcuni è proprio vero.
Pensa che Italia c'è chi pensa di potersi liberare della dipendenza energetica con due centrali nucleari che costeranno 6 milioni di euro l'una e che si stima potranno coprire circa il 6% del fabbisogno energetico totale. E addirittura pensano che il costo dell'elettricità in questo modo potrebbe diminuire.
Si ragionare è difficile alcune volte in Italia.
15/03/2011, 11:11
eSQueL ha scritto:
Beh, son proprio curioso di vedere come la sfangherete qualora nel referendum sull’abrogazione degli articoli 25 e 29 della legge n. 99 del 2009 e del Decreto legislativo n 31 del febbraio 2010 dovessero vincere i SI.
Se mai quel giorno verrà, riderò molto.
Del resto, se dovessero vincere i NO o il quorum non fosse raggiunto non piangerò. Detesto piangere.
15/03/2011, 11:19
15/03/2011, 11:23
robs79 ha scritto:eSQueL ha scritto:
Beh, son proprio curioso di vedere come la sfangherete qualora nel referendum sull’abrogazione degli articoli 25 e 29 della legge n. 99 del 2009 e del Decreto legislativo n 31 del febbraio 2010 dovessero vincere i SI.
Se mai quel giorno verrà, riderò molto.
Del resto, se dovessero vincere i NO o il quorum non fosse raggiunto non piangerò. Detesto piangere.
La cosa certa é che continuerai a pagare conti salati di elettricita' a meno che in casa tu non viva con le candele.
15/03/2011, 11:26
15/03/2011, 11:29
Blissenobiarella ha scritto:
"E' stato difficile ragionare anche quando sull'onda del disastro di chernobil si sono fermate le 4 che avevamo e i nuovi reattori che si erano progettati???"
Penso che all'epoca abbiano ragionato, come oggi ragiona la Merkel e quanti in questi giorni stanno ripensando al nucleare. Se un popolo non se la sente di stare seduto sopra una bomba a chiedersi se salterà in aria e quando, il governo deve seguire la volontà del popolo. I rischi del nucleare sono effettivi, reali e concreti. Incidenti come quelli di Cernobyl, Three Mile island e oggi Fukushima hanno un forte impatto mediatico perchè mostrano qualcosa di reale. Parlare di onda emotiva è ridicolo, non sono le emozioni il problema ma la riflessione e la valutazione che sorge dal trovarsi faccia a faccia con quell'improbabilità che non è impossibilità ( so di citare qualcuno ma non mi rircodo chi ^_^), che si mostra ai notti occhi e che ci fanno chiedere " ma ne vale veramente la pena?".
15/03/2011, 11:32
Blissenobiarella ha scritto:
No se per produrre elettricità utilizziamo le risorse del nostro Paese.
In Portogallo stanno facendo esattamente così, per ora le cose procedono bene, vediamo tra una ventina di anni se riusciranno a raggiungere l'indipendenza energetica, la possibilità con la scelta che hanno fatto ce l'hanno.
Se oggi l'italia scegliesse il nucleare, l'uranio dovremmo comprarlo dall'estero arricchirlo e lavorarlo probabilmente all'estero e le scorie radioattive, a meno di affidarle alla camorra, dovremmo comunque smaltirle all'estero pagando affitto e trasferta. Saremmo dipendenti anche più di prima.
15/03/2011, 11:32
Blissenobiarella ha scritto:robs79 ha scritto:eSQueL ha scritto:
Beh, son proprio curioso di vedere come la sfangherete qualora nel referendum sull’abrogazione degli articoli 25 e 29 della legge n. 99 del 2009 e del Decreto legislativo n 31 del febbraio 2010 dovessero vincere i SI.
Se mai quel giorno verrà, riderò molto.
Del resto, se dovessero vincere i NO o il quorum non fosse raggiunto non piangerò. Detesto piangere.
La cosa certa é che continuerai a pagare conti salati di elettricita' a meno che in casa tu non viva con le candele.
No se per produrre elettricità utilizziamo le risorse del nostro Paese.
In Portogallo stanno facendo esattamente così, per ora le cose procedono bene, vediamo tra una ventina di anni se riusciranno a raggiungere l'indipendenza energetica, la possibilità con la scelta che hanno fatto ce l'hanno.
Se oggi l'italia scegliesse il nucleare, l'uranio dovremmo comprarlo dall'estero arricchirlo e lavorarlo probabilmente all'estero e le scorie radioattive, a meno di affidarle alla camorra, dovremmo comunque smaltirle all'estero pagando affitto e trasferta. Saremmo dipendenti anche più di prima.
15/03/2011, 11:33
Thethirdeye ha scritto:
Ai cospirazionisti "malati" come me,
segnalo un paio di cose interessanti:
La politica economica giapponese degli ultimi mesi (leggi l'articolo di MF del 16.9.2010 di seguito riportato) si é prefissata l'obiettivo di riconquistare la sovranità monetaria. Non è così assurdo quindi, pensare che il Giappone sia potuto diventare immediatamente un obiettivo per chi, la sovranità monetaria, la vuole mantenere.
http://www.fuoco-edizioni.it/files/articolo_casertano2.pdf
Va inoltre detto che il Giappone è stato l'unico paese al mondo che ha cominciato ufficialmente un serio programma di sperimentazione dell'energia fredda, l'energia pulita a costo zero che permetterebbe di "licenziare" i petrolieri e di smantellare tutte le centrali atomiche (comprese quelle in oggetto, vecchie di 50 anni).
Senza contare la denuncia esplicita del Ministro delle Finanze giapponese Shoichi Nakagawa (di cui esiste la testimonianza video), nella quale si fa riferimento ad una minaccia messa in atto da un gruppo di oligarchi americani ed europei mediante una "macchina capace di generare terremoti".
15/03/2011, 11:33
Blissenobiarella ha scritto:
"E' stato difficile ragionare anche quando sull'onda del disastro di chernobil si sono fermate le 4 che avevamo e i nuovi reattori che si erano progettati???"
Penso che all'epoca abbiano ragionato, come oggi ragiona la Merkel e quanti in questi giorni stanno ripensando al nucleare. Se un popolo non se la sente di stare seduto sopra una bomba a chiedersi se salterà in aria e quando, il governo deve seguire la volontà del popolo. I rischi del nucleare sono effettivi, reali e concreti. Incidenti come quelli di Cernobyl, Three Mile island e oggi Fukushima hanno un forte impatto mediatico perchè mostrano qualcosa di reale. Parlare di onda emotiva è ridicolo, non sono le emozioni il problema ma la riflessione e la valutazione che sorge dal trovarsi faccia a faccia con quell'improbabilità che non è impossibilità ( so di citare qualcuno ma non mi rircodo chi ^_^), che si mostra ai notti occhi e che ci fanno chiedere " ma ne vale veramente la pena?".
15/03/2011, 11:45
15/03/2011, 11:52
Blissenobiarella ha scritto:
A Fukushima, cito la cronaca di questi giorni, dove si è concentrata l'evacuazione? Nei 30 Km attorno alla centrale. Secondo te perchè robs?
E' chiaro che se si verificano le ipotesi peggiori, l'aria di contaminazione è vasta, ma secondo te chi muore per primo? Prima che si possa tentare di fare qualsiasi cosa, di dare una cura?
Cosa centra il numero di abitanti del portogallo? Semmai dovresti considerare la densità di popolazione, l'esposizione al vento al sole, i giacimenti di gas etc etc etc. L'Italia ha una densità di popolazione di poco superiore a quella del Portogallo e svariati vantaggi territoriali se si volesse investire nelle rinnovabili.
Però dimmi robs, sei a favore del nucleare mi pare di capire...Perchè? Che vantaggio ha secondo te rispetto ad altre risorse?
15/03/2011, 12:02
rmnd ha scritto:Blissenobiarella ha scritto:
"E' stato difficile ragionare anche quando sull'onda del disastro di chernobil si sono fermate le 4 che avevamo e i nuovi reattori che si erano progettati???"
Penso che all'epoca abbiano ragionato, come oggi ragiona la Merkel e quanti in questi giorni stanno ripensando al nucleare. Se un popolo non se la sente di stare seduto sopra una bomba a chiedersi se salterà in aria e quando, il governo deve seguire la volontà del popolo. I rischi del nucleare sono effettivi, reali e concreti. Incidenti come quelli di Cernobyl, Three Mile island e oggi Fukushima hanno un forte impatto mediatico perchè mostrano qualcosa di reale. Parlare di onda emotiva è ridicolo, non sono le emozioni il problema ma la riflessione e la valutazione che sorge dal trovarsi faccia a faccia con quell'improbabilità che non è impossibilità ( so di citare qualcuno ma non mi rircodo chi ^_^), che si mostra ai notti occhi e che ci fanno chiedere " ma ne vale veramente la pena?".
La differenza che all'epoca noi abbiamo rinunciato al nucleare in seguito al disastro di Chernobyl , mentre nel resto dell'Europa e del mondo hanno continuato a investire sul nucleare. Mi stai dicendo che l'Italia per una volta è stata più lungimirante e più furba degli altri.
uhmm ci credo poco.
Sull'improbabilità poi dobbiamo purtroppo conviverci, altrimenti con questo criterio non dovremmo più costruire dighe, ponti, tunnel, e altre infrastrutture.
Nella s**** tra gli eventi improbabili potrebbe cadere anche un grosso meteorite su una centrale nucleare o su una grande metropoli.
Con questo ribadisco la mia diffidenza al nucleare ora in Italia e non certo per l'incidente Giapponese.