Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]




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MessaggioInviato: 15/03/2011, 13:15 
Comunque la comunita' europea e lo stesso Obama sono tutti quaqquaraqua.Sono 2 mesi che parlano di mettere la No Fly Zone ma di questa nemmeno l'ombra intanto Gheddafi sta vincendo su tutti i fronti.Obama per l'ennesima volta dice:_Gheddafi se ne deve andare ora.
Si ora,ma a quello non gli passa neanche per l'anticamera del cervello di andarsene.



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MessaggioInviato: 15/03/2011, 16:33 
Libia, Gheddafi minaccia l'Occidente:
"Dichiaro guerra santa con Al Qaeda"!
Se i governi occidentali "si comporteranno come in Iraq, la Libia uscirà dall'alleanza internazionale contro il terrorismo. Ci alleiamo con Al Qaeda e dichiariamo la guerra santa". Lo dice in un'intervista al Giornale il leader libico Muammar Gheddafi che afferma anche di essere "scioccato dall'atteggiamento degli europei" e di sentirsi "tradito" da Berlusconi.[8)]

Il colonnello sostiene che non c'è spazio di dialogo con i ribelli perché "il popolo" è dalla sua parte, anzi è "la gente" che "chiede di intervenire" contro le "bande armate". "Negoziare con i terroristi legati ad Osama Bin Laden - ribadisce - non è possibile. Loro stessi non credono al dialogo, ma pensano solo a combattere e ad uccidere". A Bengasi, sottolinea il colonnello, "la popolazione ha paura di questa gente e dobbiamo liberarla". Anche i membri del Consiglio nazionale dell'opposizione, aggiunge, è "come se fossero ostaggio di Al Qaeda. Il Consiglio è una facciata, non esiste". La riconquista della Cirenaica è una questione di tempo: "Ci sono solo due possibilità: arrendersi o scappare via. Questi terroristi utilizzano i civili come scudi umani, comprese le donne". La comunità internazionale, prosegue il leader libico, "non sa veramente cosa accade in Libia. Il popolo è con me. Il resto è propaganda. Posso solo ridere".

TRADITO Gheddafi si dice quindi "scioccato" dall'atteggiamento degli europei, che "in questa maniera hanno messo in pericolo e danneggiato una serie di grandi accordi sulla sicurezza nel loro interesse e la cooperazione economica". Il colonnello si sente anche "tradito" da Berlusconi, mentre Sarkozy, afferma ancora, "ha un problema di disordine mentale. Ha detto delle cose che possono saltar fuori solo da un pazzo". Il colonnello dice di pensare ed auspicare "che il popolo libico riconsidererà i legami economici e finanziari e anche quelli nel campo della sicurezza con l'Occidente". Quando "il vostro governo - dice a proposito di quello italiano - sarà sostituito dall'opposizione ed accadrà lo stesso con il resto dell' Europa il popolo libico prenderà, forse, in considerazione nuove relazioni con l'Occidente". Se sarà suo figlio Seif al Islam a prendere il suo posto dopo la crisi "lo decideranno i libici attraverso i Comitati popolari e il Congresso del popolo". "Se la scelta verrà dal popolo - afferma il rais - l'accetterò".

Martedì 15 marzo 2011 08.53


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MessaggioInviato: 16/03/2011, 10:11 
Cita:
Lord Nerevar ha scritto:

Libia, Gheddafi minaccia l'Occidente:
"Dichiaro guerra santa con Al Qaeda"!
Se i governi occidentali "si comporteranno come in Iraq, la Libia uscirà dall'alleanza internazionale contro il terrorismo. Ci alleiamo con Al Qaeda e dichiariamo la guerra santa". Lo dice in un'intervista al Giornale il leader libico Muammar Gheddafi che afferma anche di essere "scioccato dall'atteggiamento degli europei" e di sentirsi "tradito" da Berlusconi.[8)]

Il colonnello sostiene che non c'è spazio di dialogo con i ribelli perché "il popolo" è dalla sua parte, anzi è "la gente" che "chiede di intervenire" contro le "bande armate". "Negoziare con i terroristi legati ad Osama Bin Laden - ribadisce - non è possibile. Loro stessi non credono al dialogo, ma pensano solo a combattere e ad uccidere". A Bengasi, sottolinea il colonnello, "la popolazione ha paura di questa gente e dobbiamo liberarla". Anche i membri del Consiglio nazionale dell'opposizione, aggiunge, è "come se fossero ostaggio di Al Qaeda. Il Consiglio è una facciata, non esiste". La riconquista della Cirenaica è una questione di tempo: "Ci sono solo due possibilità: arrendersi o scappare via. Questi terroristi utilizzano i civili come scudi umani, comprese le donne". La comunità internazionale, prosegue il leader libico, "non sa veramente cosa accade in Libia. Il popolo è con me. Il resto è propaganda. Posso solo ridere".


Martedì 15 marzo 2011 08.53




i democratici patrioti libici..

http://www.repubblica.it/esteri/2011/03 ... -13617153/

Un nuovo colpo alle speranze dei ribelli, che attraverso Mustafa Gheriani, portavoce del Consiglio nazionale di transizione a Bengasi, citato dal Guardian, avevano chiesto apertamente all'Occidente di eliminare Gheddafi, richiesta avanzata da una delegazione del Cnt a Parigi e presentata al presidente francese Nicolas Sarkozy e al segretario di Stato Usa. "Abbiamo detto agli occidentali che vogliamo una no-fly zone, raid aerei tattici contro i carri armati e i missili utilizzati contro di noi e un raid aereo contro il bunker di Gheddafi". Quando gli è stato chiesto se il Cnt intendesse dire che voleva l'assassinio del colonnello, Gheriani ha risposto: "Perché no? Se muore nessuno verserà una lacrima".

insomma la nato bombarda a tappeto,
praticando omicidi mirati,
e loro raccolgono i cocci..

-> vogliono pure vincere facile..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 16/03/2011, 11:43 
a proposito di no fly-zone:

http://www.corriere.it/esteri/11_marzo_ ... 425c.shtml

AFFONDATE DUE NAVI DI GHEDDAFI - A favore del fronte dei ribelli si registra il fatto che due caccia guidati da piloti a loro fedeli hanno affondato due navi militari del regime di Muammar Gheddafi al largo di Ajdabiya. La notizia è stata diffusa da Al-Jazeera che cita fonti dell'opposizione. Secondo la tv qatariota, una terza nave sarebbe stata solo colpita. Le tre navi sarebbero responsabili dei bombardamenti compiuti tra dalle brigate di Gheddafi sulla città di Ajdabiya. Fonti dei rivoltosi confermano che le truppe del regime sono entrate in città, ma annunciano di voler restare e condurre una guerriglia urbana per fermare l'avanzata delle brigate di Gheddafi. È la prima volta che i ribelli libici annunciano di avere dei caccia.


..e da dove decollano?
non e` che i piloti parlano francese/americano?


Ultima modifica di mik.300 il 16/03/2011, 11:44, modificato 1 volta in totale.


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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
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MessaggioInviato: 16/03/2011, 12:33 
Vai Gheddafino, sei TUTTO NOI!!!

[:o)] [:o)] [:o)]

Cita:


LIBIA
Saif Gheddafi: "Tutto finito in 48 ore"
Gli insorti: "Occidente, vergogna"

Il figlio del rais: forze regolari vicine a Bengasi. Per il ministro degli Esteri francese Juppè "non è troppo tardi" per un'azione militare. Frattini al Senato: "Il colonnello non può essere cacciato". Ali Tarhouni, esponente degli insorti: "Occidente codardo". Attacchi concentrati sull'ovest: bombe su Misurata

Saif Gheddafi: "Tutto finito in 48 ore" Gli insorti: "Occidente, vergogna" Muammar Gheddafi
ROMA - Le truppe di Gheddafi stringono il cerchio attorno a Bengasi e alle ultime roccaforti dei ribelli. Saif al-Islam, figlio del leader libico Gheddafi, annuncia che "tutto sarà finito entro 48 ore": la città sede del consiglio degli insorti è ormai prossima a cadere. Il ministro degli Esteri Franco Frattini racconta, in audizione al Senato, della "presa d'atto" della comunità internazionale: il "colonnello" non può essere mandato via. Si giustificano così, nelle parole del ministro, le titubanze che hanno caratterizzato giorni e giorni di trattative ai massimi livelli tra i pesi leader del mondo, fino a restare spettatori a quanto sta accadendo. La linea, da quel che dice Frattini, sembra essere quella di attendere i frutti dell"isolamento politico ed economico" in cui dovrebbe cadere il leader libico. l'Italia in qualche modo rivendica il ruolo di guida della linea attendista: in polemica indiretta con la Francia, Frattini sostiene che da altri paesi sono arrivati solo "proclami" e, oggi, quella che sembra una "rinuncia" della comunità internazionale ad assumersi le proprie responsabilità nella crisi libica è in realtà una "presa d'atto della prudenza" espressa dall'Italia all'inizio della rivolta, anche quando era "fuori moda" farlo.

La Francia, che assieme alla Gran Bretagna ha provato a spingere per l'intervento militare senza successo, dichiara attraverso il blog del ministro degli Esteri
Alain Juppè che "non è troppo tardi", che "diversi paesi arabi" sono pronti a "una partecipazione effettiva" a una operazione militare in Libia. Ma gli insorti sembrano non credere più alla possibilità di un aiuto dall'esterno. Non è accaduto quando Gheddafi sembrava finito, costretto a lanciare minacce alla nazione e al mondo dai suoi rifugi, perché dovrebbe succedere adesso che il Rais si sente talmente sicuro da dettare nuove condizioni 1 a chi, nella comunità, lo ha "tradito", in primis l'Italia.

All'Occidente i ribelli non chiedono più aiuto, ora l'accusa è aperta. "Credo che sia una vergogna la posizione da codardi assunta dal mondo occidentale" è il duro commento di Ali Tarhouni, esponente degli insorti e membro della commissione Economia e petrolio del Consiglio provinciale costituito nell'est della Libia, in un'intervista a Voice of America. Ed è proprio con gli Stati Uniti "che si propongono come difensori della democrazia e dei diritti umani" che Tarhouni se la prende innanzitutto. Ricordando quanto oggi l'atteggiamento di Obama sia in "netto contrasto" con quanto affermò nel 2009, in uno storico discorso ai musulmani pronunciato al Cairo. "Obama fece un appello per la democrazia e la libertà e ora il minimo che possa fare è appoggiare la no-fly zone. Il sangue del popolo libico non è a poco prezzo, a noi costa caro versarlo". Per Tarhouni, le sanzioni economiche non basteranno a fermare Gheddafi. "Non capisco cosa intendano per sanzioni, Gheddafi ha i suoi aerei che bombardano città a 50 o 100 km da qui - afferma l'esponente degli insorti - Come tutta la popolazione libica, sono molto deluso da Obama. Gheddafi presto o tardi dovrà andar via e il popolo si ricorderà di chi si è dimostrato amico ed è stato dalla sua parte nelle ore del bisogno".

Le dichiarazioni di Tarhouni arrivano mentre le forze fedeli al colonnello avanzano verso Bengasi, roccaforte degli insorti. "Credetemi, non abbiamo paura di Gheddafi e delle sue forze - conclude -. Sappiamo che cadrà, è questione di ore, giorni o forse mesi. Ma il problema è quante vite porterà via con sè". Pur sentendosi abbandonati, dunque, gli insorti sono decisi a non arrendersi. E oggi hanno annunciato, attraverso Al Jazeera, di avere ancora il controllo di "diversi quartieri di Ajdabiya", la città della Cirenaica dove ieri sono entrate le truppe di Gheddafi, e "siamo in grado di resistere all'avanzata dell'esercito". Diffuso anche un video girato questa notte, in cui si vedono alcuni carri armati distrutti durante la battaglia di ieri contro le brigate del regime. Brigate che questa mattina, guidate da Khamis Gheddafi, figlio del colonnello, sono entrate anche a Misurata, nell'ovest del Paese. Secondo quanto riferisce Al-Arabiya, la colonna composta da circa 40 carri armati è già entrata nella periferia meridionale e occidentale della città.

(repubblica - 16 marzo 2011)



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E' come ho detto io tutti quaqqauaraqua.



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Intanto qualcuno del governo Italiano ha detto che i rapporti con la Libia non dovrebbero essere compromessi.
Ci vuole proprio una bella faccia tosta per dire certe cose.
Certo,ora che Gheddafi sta vincendo l'Italia mischia tutte le carte in tavola.Mah



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frattini dietrofont..

http://www.repubblica.it/esteri/2011/03 ... -13669068/

Frattini: Gheddafi non può essere mandato via, no bagno di sangue. Un'uscita di scena del raìs appare un'ipotesi remota, al momento. Il ministro degli Esteri Frattini ha riferito, in audizione al Senato, della "presa d'atto" della comunità internazionale: non può essere mandato via. Si giustificano così, nelle parole del ministro, le titubanze che hanno caratterizzato giorni di trattative ai massimi livelli tra i Paesi leader del mondo, fino a restare spettatori di fronte a quanto sta accadendo. L'intenzione, da quel che dice Frattini, sembra essere quella di attendere i frutti dell"isolamento politico ed economico" in cui dovrebbe cadere il leader libico. l'Italia in qualche modo rivendica il ruolo di guida della linea attendista: in polemica indiretta con la Francia, Frattini sostiene che da altri Paesi sono arrivati solo "proclami" e oggi quella che sembra una "rinuncia" della comunità internazionale ad assumersi le proprie responsabilità nella crisi è in realtà una "presa d'atto della prudenza" espressa dall'Italia all'inizio della rivolta, anche quando gli altri avevano un altro atteggiamento.


linea attendista..
prudenza sin dall`inizio..
ma se era pronta a bombardare tripoli..
se ha portato aiuti agli insorti
con nave militare a bengasi..

che schifo..



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MessaggioInviato: 17/03/2011, 12:29 
E' evidente che Frattini si stà dimostrando un politico che non brilla in coerenza.[:D]


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Sono propio curioso di vedere come finisce se Gheddafi vince definitivamente e si riprende tutto il petrolio.A mio avviso gli americani faranno un raid aereo contro i miliziani fedeli al rais quando le cose si metteranno male per gli insorti e questo farà scoppiare un guerra in casa nostra.


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MessaggioInviato: 17/03/2011, 16:22 
Si infatti, voglio proprio vedere. Hanno detto tutti peste e corna di Gheddafi, voglio capire ora se lo lasceranno vincere con quale faccia torneranno a contrattare con la Libia. Anche Obama ha detto che era con gli insorti e intanto stanno tutti a guardare. Complimenti, se lasciaranno che li ammazzi non so neanche io cosa penserò.. già non li stimo, ma in quel momento li schiferò tutti...


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MessaggioInviato: 17/03/2011, 17:00 
Cita:
GoldenBoy ha scritto:

Sono propio curioso di vedere come finisce se Gheddafi vince definitivamente e si riprende tutto il petrolio.A mio avviso gli americani faranno un raid aereo contro i miliziani fedeli al rais quando le cose si metteranno male per gli insorti e questo farà scoppiare un guerra in casa nostra.

Quoto,ma le cose possono cambiare se l'Italia dovesse prendere una ferma decisione senza tendennamenti a favore di Gheddafi.
Se l'Italia non farà questo,presto avremo la guerra in casa!.[xx(]


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MessaggioInviato: 17/03/2011, 19:04 
Libia, Usa spingono per raid aerei contro forze Gheddafi (http://www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano)

Gli Stati Uniti, con un repentino cambio di toni, vogliono che le Nazioni unite autorizzino non solo una no-fly zone per aiutare i ribelli libici, ma anche raid aerei contro i carri armati e l'artiglieria pesante delle forze fedeli a Muammar Gheddafi. Lo hanno detto oggi alti funzionari Usa.

Intanto, il voto sulla risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è atteso per le 23 ora italiana di oggi, ha detto il rappresentante britannico presso il Palazzo di Vetro.

Il cambio di rotta verso l'azione militare giunge dopo un vasto dibattito interno all'amministrazione Obama su come impedire a Gheddafi di stroncare la ribellione che ha fatto vacillare il suo trentennale regime.

L'opposizione libica ha lanciato un appello per ricevere assistenza immediata ed evitare così che la sua roccaforte, Bengasi, cada nelle mani delle forze lealiste. Per il presidente Usa, Barack Obama, e gli altri leader mondiali la questione è ora capire se le azioni che hanno in mente arriveranno in tempo.

Il dipartimento alla Difesa Usa ha manifestato un certo timore verso un impegno militare all'interno del territorio libico, come ribadito oggi dal portavoce del Pentagono, colonnello David Lapan.

Funzionari Usa hanno riferito che gli Stati Uniti sono giunti alla conclusione che una no-fly zone debba essere adottata e che ulteriori misure vadano prese, tra cui raid aerei contro i carri armati e l'artiglieria pesante libici.

Gli Usa cercheranno inoltre di avere l'autorizzazione dell'Onu per altre azioni, come quella di dirottare i beni congelati a Gheddafi verso i ribelli per permettere loro di comprare armi e un inasprimento dell'embargo sulle armi verso il governo di Tripoli.


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I nostri politici impegnati con Ruby e i vari Bunga Bunga non sanno neanche loro che pesci prendere figuriamoci se appoggiano un intervento militare contro Gheddafi padrone del petrolio e delle nostre aziende nonchè amico di Berlusconi.Il mondo arabo è una bomba ad orologeria,prepariamoci al peggio.


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Una guerra con la Libia potrebbe Vietnamizzarsi con l'aiuto di altre nazioni Arabe amiche e allora si che sarebbero c......i amari per noi.[8]


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