Cambiamenti climatici: Il continuo calo della radiazione solare
Che il Sole stia attraversando un periodo di attività molto scarsa, è oramai noto a tutti, così come, in altri articoli, è stato sottolineato come la durata di questo minimo solare sia davvero insolita, come non accadeva probabilmente dal secondo decennio del Secolo scorso (potete vedere anche l'ultimo articolo :
http://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=20086)
L'attività solare viene stimata attraverso il numero di macchie solari apparse sulla superficie della nostra stella, ma, da quando sono state introdotte le misurazioni via satellite, è anche possibile misurare direttamente quella che è la "costante solare", ovverosia la radiazione solare diretta che arriva sul nostro Pianeta.
Sappiamo che non tutta la radiazione giunge sulla superficie terrestre, in parte essa è riflessa dalle nuvole, la componente ultravioletta viene assorbita dallo strato di Ozono, in parte viene assorbita dal vapore acqueo, mentre un'altra parte viene riflessa nello spazio per effetto albedo.
Si stima che solo l'1% della radiazione solare incidente sia disponibile per il mantenimento della biomassa, tramite la fotosintesi clorofilliana delle piante, ma è quella che ci mantiene in vita.
Per tanto tempo si è creduto che l'energia inviataci dal Sole sia sempre la medesima nel tempo (tanto da denominarla "costante solare"), ma, con l'uso dei sensori satellitari, si è scoperto che non è proprio così.
Piccole variazioni percentuali sono state osservate in coincidenza con il ciclo undecennale delle macchie solari: i sensori, ad esempio, hanno mostrato una variazione della radiazione da 1362,1 W/mq, nel Luglio 2003, all'attuale valore di 1360,8 W/mq, con un calo percentuale di -0,095%.
Sembrerebbe un'inezia, e tale calo è più o meno mostrato anche negli altri cicli solari recenti (è stato scoperto con precisione nel 1986), tuttavia è importante anche osservare per quanto tempo il Sole irradia a bassi livelli.
Bisogna pensare infatti che un calo percentuale della radiazione solare di -0,1%, se protratto per molti mesi, potrebbe avere una certa influenza sul clima terrestre, provocandone un lieve calo termico.
In altre parole, maggiore è la durata del minimo di attività solare, maggiore è il numero di mesi durante il quale il Sole irradia lievemente meno, e la Terra riceve meno energia, seppure in minima percentuale.
Studi effettuati, hanno stabilito che la differenza nella costante solare, durante il minimo di Maunder, intervenuto nella seconda metà del Seicento (periodo nel quale non furono osservate macchie sulla superficie del Sole), rispetto agli inizi degli anni Novanta, sia stata del -0,3%, quantitativo minimo, ma equivalente a circa 4 Watt in meno al metro quadro di energia incidente sulla Terra.
Tale quantitativo fu forse decisivo per provocare un clima mediamente più freddo di almeno 1,0°; 1,5°C rispetto alle temperature attuali, nonché provocare forti ondate di freddo invernali sul nostro Continente (Il Tamigi gelava una volta ogni 10 anni).
Attualmente, la costante solare è in trend di calo, come ben visibile nel grafico che ne mostra l'andamento dal 1° di Febbraio ad oggi, mostrando come il minimo solare sia ancora ben lungi dal terminare, e siamo arrivati ad un minimo di 1360,79 W/mq, contro i 1362,10 W/mq del Luglio 2003, un calo di 1,31 W/mq, che è in grado di annullare parzialmente il surplus radiativo di 2,0 W/mq che è stimato per la presenza di CO2 nella nostra atmosfera.
E' ovvio, tuttavia, che un aumento di attività solare, come avvenuto negli ultimi settant'anni, potrebbe aver incrementato la costante solare di circa 1,3-1,5 W/mq sul lungo periodo, probabilmente contribuendo all'aumento termico attuale sommandosi così al surplus radiativo causato dall'aumento della concentrazione di CO2.
C'è anche da sottolineare la controversa teoria, non ancora dimostrata, che mostrerebbe, nel corso dei minimi solare, una minore forza del vento solare, la quale permetterebbe l'ingresso di una maggiore quantità di raggi cosmici sulla nostra atmosfera.
Essa allora presenterebbe più nuvole, le quali rifletterebbero in misura maggiore la radiazione solare incidente, raffreddando il nostro Pianeta.
Tale teoria non è stata ancora dimostrata; fatto sta che il Global Warming è al momento in fase di stabilizzazione , malgrado l'aumento costante dei gas serra, ed i ghiacci Artici sono alla loro massima estensione degli anni Duemila, forse l'influenza di un minimo solare prolungato si sta facendo davvero sentire.
Marco Rossi
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dresda99 il 06/05/2009, 10:01, modificato 1 volta in totale.