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02/05/2011, 11:00

L’Emilia dice basta ai camorristi al confino. Scende in piazza un intero paese

Sorbara si ribella al soggiorno obbligato di Egidio "Brutos" Coppola: la famiglia del malavitoso costretta a lasciare l'abitazione anche se il tribunale di sorveglianza si è riservato la decisione. I sindaci si schierano con la piccola città. "E' anche così che la malavita organizzata si è ramificata al nord"

Uno sguardo dalla finestra, i primi applausi dalla manifestazione. La famiglia Coppola lascia la palazzina su cui erano incollati gli occhi dei duecento intervenuti nel parco pubblico di Sorbara per dire no al soggiorno obbligato di Egidio detto ‘Brutos’. L’ex gestore del racket casalese a Castelvolturno, ancora due anni fa in regime di carcere duro, non immaginava che “il can can dei sindaci” (ipse dixit) ne avrebbe messo in discussione la residenza prescelta.

Egidio Coppola, uscito dal carcere dopo una condanna a 7 anni nel processo Spartacus, da giorni si trova con la moglie e i tre figli nell’abitazione presa in affitto a Sorbara all’inizio dell’anno. Ma il tribunale di sorveglianza di Santa Maria Capua Vetere, in camera di consiglio da giovedì, non ha ancora sciolto la riserva sulla sua istanza. Di certo sta pesando il parere negativo di istituzioni e inquirenti, che si sono ritrovati con Libera e Avviso pubblico (associazione di 180 Comuni italiani) per ricordare Angelo Vassallo e ribadire il no all’ennesimo confino di un ex detenuto per mafia.

I cittadini sono arrivati lentamente, dietro i sindaci e le associazioni, temendo l’identificazione dell’Antistato. In un quartiere dove il circolo Arci è stato chiuso lo scorso maggio perchè ospitava riunioni di casalesi e noto come base di Antonio Pagano, braccio destro del sanguinario capozona Raffaele Diana, oggi detenuto come quasi tutti i fedelissimi. In una frazione, Sorbara, dove gravitarono latitanti oggi pentiti come Domenico Bidognetti e Luigi Guida, che da boss del Rione Sanità affiliato ai Bardellino in chiave anticutoliana finì, esattamente come Coppola, a gestire il racket per conto di Francesco Bidognetti sul litorale domizio.

In un Comune, Bomporto, dove l’ esplosione edilizia e demografica (da 2500 a 10mila residenti in due lustri) non ha conosciuto un rafforzamento dei carabinieri, ancora cinque stretti in un’abitazione adibita a Caserma. A molti è tornato alla mente il fantasma di chi dettava la legge di Francesco ‘Sandokan’ Schiavone.

Raffaele Diana, oggi all’ergastolo, arrivò in soggiorno obbligato nel 1990 dietro al Municipio di Bastiglia seminando il terrore tra i paesani e i guadagni sporchi. Il pizzo imposto anche in termini di forniture e subappalti, la fuga della camorra perdente dei De Falco e della mala del Brenta di Felice Maniero, la gambizzazione 4 anni fa a Castelfranco dell’imprenditore Giuseppe Pagano reo di averlo denunciato. Ma la dominazione casalese è soprattutto (nonostante i duri colpi inferti all’ala militare e i sequestri per centinaia di migliaia di euro) profonda infiltrazione nell’economia legale grazie ai colletti bianchi in grado di aprire le porte giuste e di fare da cerniera con le cosche calabresi e le cellule di corleonesi.

In queste terre un tempo note solo per il Lambrusco, il sindaco di Bomporto Alberto Borghi ha chiesto ai cittadini di vincere “l’altissima omertà”, tradotta in “sottomissione e paura” da Paolo Rizzo dell’associazione locale Pace e Solidarietà. Sostenuto dai sindaci del distretto, Regione (presente l’assessore alle attività produttive Giancarlo Muzzarelli), Provincia (sul palco il presidente Emilio Sabbatini), associazioni di categoria (da Api a Confesercenti) e sindaco di Modena Giorgio Pighi che ha invocato una modifica legislativa sulle richieste di residenza, spesso “legate allo spostamento dell’ attività illegale”.

Ha voluto esserci anche il sacerdote anti-camorra, figura sconosciuta che colma un ritardo ecclesiastico (è arrivato un messaggio di solidarietà dal vescovo Antonio Lanfranchi) al nord. Don Paolo Boschini, oggetto di intimidazioni nei giorni scorsi per aver denunciato lo sfregio alla mostra su Scampia di Davide Cerullo, è giunto a bordo della sua bicicletta, chiara risposta al parrocchiano che nei giorni scorsi lo aveva invitato a desistere “perché la camorra non esiste, è un’invenzione dei razzisti del nord”.

La tensione si è stemperata, coi carabinieri e i responsabili della Prefettura a controllare eventuali infiltrati, nelle parole del commissario straordinario antiracket Giancarlo Trevisone, pronto a collaborare con le autorità emiliane, e del magistrato della Direzione nazionale antimafia Anna Canepa.

L’ex Pm della Dda di Genova ha confermato che il verdetto sulla richiesta di residenza obbligata di Coppola non avrà effetti concreti nella lotta alla mafia, ma che si tratta di un messaggio simbolico nuovo e forte: “Non va considerata una sconfitta l’eventuale concessione dell’obbligo di dimora – ha spiegato la dottoressa Canepa – questa azione coraggiosa e condivisa, riassumibile con la frase “o si adeguano o se ne vanno”, ha un significato di integrazione, e non di esclusione. In questa regione che ha caratteristiche simili alla Liguria per la presenza di più mafie, con infiltrazioni in settori come edilizia e turismo, si deve andare oltre il dato giudiziario, che nonostante non veda contestare i 416bis (le inchieste, salvo quelle dell’antimafia napoletana e calabrese, hanno portato a condanne con l’aggravante dell’articolo 7) sta facendo passi avanti. Occorre l’impegno di tutti in termini di prevenzione e nell’educazione alla legalità, che deve partire dalle scuole, negli scambi tra nord e sud”.

Sorbara dunque paradigma di una guerra senza quartiere alla cultura mafiosa, concetto caro anche al presidente di Avviso pubblico Pierpaolo Romani: “E’ fondamentale la partecipazione e la fase successiva alle indagini. Valutiamo positivamente la legge regionale che concede aiuti agli enti locali e ai gestori dei beni confiscati, attualmente 50 su 100 già in affidamento in Emilia. La direzione opposta intrapresa dal governo con la vendita degli stessi”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/04 ... se/108210/

03/05/2011, 11:53

Anche questa nella sezione l'Italia che protesta...mi sembra giusto no? è sempre una parte di bravi onesti lavoratori italiani che protestano...[;)]


[color=blue]Primo maggio, vendetta dei no global a Milano Acciaio fuso nelle serrature dei negozi aperti


Avevano annunciato una mobilitazione contro i negozi aperti il 1° maggio. E in effetti i centri sociali hanno provocato danni da 50mila euro e versato acciaio fuso nelle serrature dei negozi per impedirne l'apertura

http://www.ilgiornale.it/milano/la_vendetta_san_precario_acciaio_fuso_serrature/03-05-2011/articolo-id=520656-page=0-comments=1
[/color]


ovviamente senza generalizzare ...[}:)]

03/05/2011, 18:19

Ma cosa vuoi che facciano i lavoratori con un Governo che AUTORIZZA
i Cartelli :
-delle Assicurazioni
-delle Banche
-della privatizzazione dell'Acqua
-dell'industria del petrolio e del Gas
etc....etc....etc....[:(]

03/05/2011, 18:51

bleffort ha scritto:

Ma cosa vuoi che facciano i lavoratori con un Governo che AUTORIZZA
i Cartelli :
-delle Assicurazioni
-delle Banche
-della privatizzazione dell'Acqua
-dell'industria del petrolio e del Gas
etc....etc....etc.... [:(]


lavoratori chi?
quelli dei centri sociali???
[8)]

03/05/2011, 23:26

rmnd ha scritto:

bleffort ha scritto:

Ma cosa vuoi che facciano i lavoratori con un Governo che AUTORIZZA
i Cartelli :
-delle Assicurazioni
-delle Banche
-della privatizzazione dell'Acqua
-dell'industria del petrolio e del Gas
etc....etc....etc.... [:(]


lavoratori chi?
quelli dei centri sociali???
[8)]

Il malumore comincia sempre dalle persone disagiate,se si continua così diventeremo un popolo di centro sociale. [:(]

05/05/2011, 19:44

Il movimento No Tav dichiara lo stato di mobilitazione permanente

http://www.controlacrisi.org
La risposta del movimento No Tav al tavolo istituzionale di Palazzo Chigi


Comunicato Stampa dalle Valli No TAV

Il Governo “inaugura” la nuova linea ferroviaria “long cost” Torino – Lione. I Comitati No TAV dichiarano lo stato di mobilitazione permanente nelle Valli No TAV con un’attenzione particolare per la Maddalena di Chiomonte


Il Coordinamento dei Comitati No TAV si è riunito ieri sera a Villarbasse per valutare le gravi decisioni che sono state assunte a Roma nel corso della riunione del 3 maggio del Tavolo Politico della Torino – Lione.

La risposta dei Comitati No TAV è stata immediata con la dichiarazione di stato di mobilitazione permanente nelle Valli No TAV.

Sabato 21 maggio si svolgerà una marcia di protesta da Rivalta a Rivoli, il calendario di tutte le iniziative in continuo aggiornamento è già sui siti No TAV.

NO ad un’opera pubblica costosa, inutile e dannosa
NO allo sperpero di pubblico denaro
SI’ alla difesa dell’ambiente, della salute, della vivibilità nelle nostre case
SI’ all’uso e al rinnovamento delle ferrovie esistenti
SI’ alle piccole opere utili
SI’ ad un uso migliore delle scarse risorse pubbliche a favore dell’istruzione, della sanità, della ricerca, delle energie rinnovabili, di nuovi posti di lavoro, dei giovani, dei precari e dei disoccupati
Il nuovo e mutilato progetto presentato ieri a Roma ha messo in evidenza che lo Stato italiano non è in grado di rispettare gli impegni assunti con l’Unione Europea con la presentazione nel 2007 del secondo progetto in destra Dora. I Comitati ricordano che il finanziamento europeo è stato concesso a fronte di un impegno pluriennale dello Stato italiano per la realizzazione di tutta la tratta transfrontaliera composta da tunnel di base di 57 km e tunnel dell’Orsiera di 20 km, entrambi a due canne.

Questa ennesima variante, presentata a pochi giorni dalla pubblicazione del progetto preliminare della tratta nazionale, dimostra la volontà di devastare i territori dalle Alpi alla pianura, dai piccoli e medi centri alla Città di Torino che sarà oggetto di una speculazione edilizia in Corso Marche.

La trasformazione del progetto unico in uno “a lotti costruttivi” da realizzare nel corso dei prossimi 30-40 anni (long cost) secondo gli ultimi dettati del decreto milleproroghe caro a Tremonti e in spregio degli accordi con l’UE dimostrando che l’opera è inutile e condannerà a morte la linea storica da Bussoleno fino al Fréjus.

Il Coordinamento dei Comitati No TAV ha anche espresso un duro giudizio nei confronti del Governo Italiano, della Provincia di Torino e della Regione Piemonte che hanno dimostrato con questa mossa teatrale il loro stato confusionale, l’incapacità di fare bene e l’arroganza nei confronti dei cittadini e dei loro rappresentanti eletti non ammessi al tavolo politico perché contrari o critici nei confronti dell’opera.

I Comitati No TAV hanno manifestato la loro solidarietà ai Sindaci esclusi e al Presidente della Comunità Montana.

I Comitati No TAV, dichiarando che il tempo per giocare è scaduto, invitano i Sindaci “dubbiosi” a prendere una seria posizione di difesa della salute dei loro cittadini e dell’ambiente dei loro territori.

“Né qui né altrove”

Movimento NO TAV

Una garanzia per il futuro

http://www.notav.infohttp://www.notav.euhttp://www.notav-valsangone.eu

http://www.notavtorino.orghttp://www.ambientevalsusa.it

05/05/2011, 19:49

Ma sì! Andiamo piano! Cosa corriamo a fare ...!
(A me non pare vero di andare a Roma con tre ore e mezzo invece che le solite nove ...!) [^]

05/05/2011, 19:49

“L’informazione in Rai non è libera”. Lanciata una class action contro viale Mazzini


All'iniziativa di Altroconsumo hanno sinora aderito oltre 11mila abbonati, che cercano di ottenere un risarcimento di 500 euro: "La tv di Stato non ha rispettato il Contratto di servizio". Sotto accusa la sospensione dei talk show durante la campagna elettorale dell'anno scorso e l'abbonamento a pagamento per Tivusat. A maggio sulla rivista dell'associazione dei consumatori un'inchiesta sull'uso della tv degli italiani
La Rai non garantisce un’informazione obiettiva e imparziale? In molti lo pensano. E ora possono aderire alla class action lanciata dall’associazione Altroconsumo. Gli abbonati della tv pubblica “hanno subìto la cancellazione del proprio diritto, costituzionalmente garantito, a un’informazione libera e plurale”, si legge sul sito dell’associazione dei consumatori, che ha promosso un’azione collettiva davanti al tribunale di Roma. Prima udienza l’1 giugno, con lo scopo di ottenere un risarcimento di 500 euro per chiunque ne faccia richiesta.

L’anno scorso, durante la campagna elettorale per il voto amministrativo di marzo, “la Rai ha cancellato dal proprio palinsesto televisivo i principali programmi di informazione e approfondimento politico, come Ballarò, Porta a Porta, Anno Zero, Ultima Parola”, accusa Altroconsumo. “E’ venuto meno così uno dei compiti principali del servizio pubblico radiotelevisivo che è quello di consentire la formazione consapevole da parte di ciascun cittadino della propria volontà politica”. Ma non è tutto. Nello stesso periodo la Rai “ha riconosciuto ad alcuni partiti spazi enormemente superiori rispetto a quelli accordati alle altre formazioni politiche che pure hanno preso parte alla consultazione elettorale. Comportamento sanzionato ripetutamente dall’Agcom”. Secondo l’associazione dei consumatori, la Rai non ha così rispettato il Contratto di Servizio Pubblico e la disciplina sulla par condicio. Da qui la decisione di promuovere una class action a cui hanno aderito sinora più di 11mila persone.

In tribunale la Rai non dovrà difendersi solo dall’accusa di non aver garantito un’informazione equilibrata. La class action ha anche lo scopo di ottenere un rimborso per tutti coloro che si sono abbonati a pagamento a Tivusat, la piattaforma satellitare della tv pubblica. Secondo Altroconsumo infatti, gli abbonati Rai, “in base al Contratto di servizio, devono poter usufruire della programmazione Rai su qualsivoglia piattaforma tecnologica senza alcun costo aggiuntivo rispetto a quello rappresentato dal canone”.

Alla class action si fa riferimento anche nel numero di maggio della rivista Altroconsumo, dove viene pubblicata un’inchiesta sull’uso che fanno della televisione gli italiani. Un popolo, che nonostante il successo di internet, è ancora di teledipendenti. Visto che, secondo l’associazione dei consumatori, quattro persone su cinque hanno l’abitudine di guardare la tv almeno una volta al giorno. E negli ultimi anni, un terzo delle famiglie si è abbonato a una pay tv.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/05 ... ni/108676/

05/05/2011, 19:50

Ticket, in rivolta i medici di base. "Non faremo i controlli sull'esenzione"



Il sindacato Fimmg contesta il compito di verifica attribuito alla categoria dal decreto entrato in vigore il 1° maggio che "abolisce" le autocertificazioni: "Un compito burocratico che sottrae tempo a chi deve assistere i pazienti e fare visite"

ROMA - Il decreto del ministero dell'Economia che attribuisce loro il compito "amministrativo" è entrato in vigore ieri, ma tra i medici di base è già polemica. Quelli che aderiscono alla Federazione italiana dei medici di medicina generale 1 (Fimmg) fanno sapere infatti che si rifiuteranno di eseguire i controlli sulle autocertificazioni sul reddito che i pazienti presentano per ottenere l'esenzione dal pagamento del ticket 2per visite ed esami specialistici. Ad annunciarlo è stato il segretario Fimmg, Giacomo Milillo, sottolineando come già oggi negli studi medici regnino "grande confusione e incertezza". L'incarico attributi dal decreto, secondo i medici di famiglia, sottrae tempo ed energie a chi ogni giorno è impegnato nelle visite e nella cura dei pazienti.

Il decreto, entrato in vigore il 1° maggio, contiene le nuove regole per ottenere l'esenzione dal ticket per condizione economica per le prestazioni di diagnostica e specialistica ambulatoriale. In sostanza, non è più possibile autocertificare il diritto all'esenzione; o meglio, sono i medici di famiglia, i pediatri di libera scelta e tutti i medici che lavorano presso le strutture sanitarie a dover "verificare" e indicare nella prescrizione, la ricetta rossa, il codice. Il ministero dell'Economia e l'Inps hanno reso disponibile uno specifico elenco per

riconoscere la condizione di esenzione per reddito che viene aggiornato ogni anno entro il 31 marzo.

"Questo lavoro comporterebbe anche un costo e un impegno burocratico in più - afferma Melillo - . Sono competenze che non sono mediche e quindi anche il medico che volesse seguire la direttiva, non sarebbe in grado di farlo. Questo toglie tempo all'assistenza e crea conflittualità con l'assistito. Pensate a che cosa succede in uno studio quando il cittadino insiste troppo e chi deve mettere la firma per l'esenzione non è convinto? E' una materia che noi medici non conosciamo".

"Abbiamo scritto al ministero, ma non abbiamo avuto risposta. C'é grande disagio tra i medici - spiega ancora Milillo - che per rispondere a tale incombenza devono sottrarre tempo a visite e pazienti e sono ostacolati dunque nella loro attività di assistenza; ma anche tra i cittadini, spesso confusi sul da farsi, anche considerando le diverse indicazioni da parte delle Regioni". Per questo, i medici di famiglia, annuncia Milillo, "in assenza di una certificazione delle Asl, non inseriranno l'esenzione nelle prescrizioni degli esami. Solo a questa condizione accetteremo, in via transitoria e per venire incontro agli assistiti, di trascrivere l'esenzione per reddito, ma riteniamo che tale procedura a regime debba avvenire per via automatica". Altrimenti, in assenza di risposta dal ministero, affermano i medici, "il decreto è inapplicabile".
http://www.repubblica.it/salute/medicin ... -15680307/

05/05/2011, 19:54

Blissenobiarella ha scritto:

“L’informazione in Rai non è libera”. Lanciata una class action contro viale Mazzini


http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/05 ... ni/108676/



Ma scusa, Bliss, chi l'ha volle la "Par Condicio"? [;)] [:o)]
Ed ora protestano ....? [8)]
Ultima modifica di Ufologo 555 il 05/05/2011, 19:55, modificato 1 volta in totale.

05/05/2011, 20:01

Ai centri sociali non frega niente dei problemi della gente, alla maggior parte di loro interessa far casino in nome di un ideologia che non conoscono nemmeno.
Al loro interno hanno asili per esempio, ma voi non allineati, provate ad andare a chiedere aiuto per la custodia del vostro frugoletto, ciccia !!!!!!!!!
E' la casa di chi non ha voglia di fare una cippa di niente, parcheggiano il SUV del Papi sul retro, tanto per non dare troppo nell' occhio, si atteggiano a proletari difensori dell' oppresso, ma poi cenano nei ristoranti esclusivi.
I migliori poi, si ritrovano in parlamento con il loro bel stipendio che non utilizzano certo per aiutare gli oppressi.

Basta ipocrisia !!!!!!!!

05/05/2011, 20:13

Dircelo ...! [^]

05/05/2011, 20:43

Ufologo 555 ha scritto:

Blissenobiarella ha scritto:

“L’informazione in Rai non è libera”. Lanciata una class action contro viale Mazzini


http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/05 ... ni/108676/



Ma scusa, Bliss, chi l'ha volle la "Par Condicio"? [;)] [:o)]
Ed ora protestano ....? [8)]


Allora spiegami secondo te cos'è la par condicio perchè fu fatta e dimmi poi se ti è chiaro il concetto di incostituzionalità [8]...

05/05/2011, 21:07

E' stato praticamente un abuso perpetrato dai partitini che hanno preteso lo stesso tempo di replica al pari di un grosso partito; e Scalfaro lo firmò in tutta fretta, mentre era all'estero, pur di mettere il bavaglio a "Forza Italia". [^]
Quindi, ora, i vari Santoro e Santorini, cosa avrebbero da ... borbottare? Ah! Non possono più usare il "senso unico" delle loro elucubrazioni! [:246]


http://www.difesadellinformazione.com/2 ... -condicio/ [:1]
Ultima modifica di Ufologo 555 il 05/05/2011, 21:18, modificato 1 volta in totale.

05/05/2011, 22:07

oddio...non provo gusto nemmeno a replicare...
senza rancore ufologo, io getto la spugna con te [;)].
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