"Nessun conto
riferibile al premier"
Processo Mills, i documenti esaminati dalla consulente della Procura.
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Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi è giunto a Palazzo di giustizia a Milano in mattinata per prendere parte all'udienza per il caso Mills in cui è imputato per corruzione in atti giudiziari. Dalla fine di marzo è la quarta volta che il premier si presenta in tribunale a Milano per i processi che ha in corso. E' la prima volta che il premier si presenta al processo in cui è imputato con l'accusa di corruzione in atti giudiziari. I giudici della decima sezione penale del tribunale di Milano davanti ai quali si celebra il processo per il caso Mills hanno revocato la contumacia al presidente del consiglio Silvio Berlusconi. La contumacia era stata dichiarata alla prima udienza quando il premier non si era presentato. Oggi, la sua presenza in aula, l'ha fatta revocare.
SCONTRO SUL DEFUNTO BERNASCONI Nella documentazione esaminata dalla consulente della Procura di Milano, Gabriella Chersicla, non ci sono conti, trust o fondi riferibili a Carlo Bernasconi (ex dirigente Fininvest, ora deceduto) o a Silvio Berlusconi. È quanto ha detto la consulente, rispondendo alle domande di Niccolò Ghedini, legale del presidente del Consiglio. "Ci sono conti riferibili a Carlo Bernasconi?", ha chiesto l'avvocato. "No", ha risposto la consulente. "Ci sono conti riferibili a Silvio Berlusconi?", ha chiesto ancora la difesa del premier, "no", ha risposto la consulente, aggiungendo però che "ci sono dei fondi che transitano su conti della banca Cim riferibili al dividendo Horizon, che fa parte delle società del gruppo B della Fininvest, e fondi che transitano legati a All Iberian, società sempre del gruppo B". La Procura di Milano, con il pm Fabio De Pasquale, si era opposto alla domanda su Carlo Bernasconi, giudicandola "suggestiva, perché non riguarda l'accusa" rivolta al premier (di aver corrotto l'avvocato inglese David Mills) e perché non "fa parte del capo di imputazione". I giudici della decima sezione del tribunale di Milano, invece, hanno considerato la domanda "ammissibile" in quanto "Bernasconi è un nome di una certa rilevanza in questo processo". Sul conto presso la banca svizzera Cim di Ginevra nel 1997 sono transitati 2 milioni e 50mila dollari arrivati dalla banca Meespierson delle Bahamas e, secondo l'ipotesi accusatoria, da quella somma sarebbero rimasti a Mills, che aveva la gestione del conto, i 600mila dollari al centro dell'accusa di corruzione mossa dalla Procura di Milano al premier.
MANIFESTANTI DAVANTI AL TRIBUNALE Si sono sistemati davanti all'ingresso principale del tribunale di Milano dove si svolge l'udienza del processo Mills, con la presenza del premier Silvio Berlusconi. Sono una decina di giovani manifestanti che con i cartelli che richiamano nella grafica l'ormai "famigerato via le Br dalle procure", manifestano a sostegno dei magistrati vittime del terrorismo oggi nella giornata della memoria dei servitori dello Stato uccisi. Le tre gigantografie con i volti del pm Emilio Alessandrini, del giudice istruttore Guido Galli (uccisi dai terroristi di Prima Linea rispettivamente nel 1979 e nel 1980) e dell'avvocato Giorgio Ambrosoli (liquidatore della banca privata assassinato da un killer su ordine di Michele Sindona) faranno da "sfondo" alla udienza del processo Mills. I manifestanti, sistematisi proprio sotto le tre gigantografie, hanno innalzato cartelli con la scritta "grazie ai magistrati e alla polizia giudiziaria che ci hanno protetti dalle Br e da tanti altri pericoli anche a prezzo della vita".
CONTESTATORE ALLONTANATO "Vergognatevi buffoni". Ha urlato all'indirizzo dei sostenitori di Silvio Berlusconi frasi di contestazione al premier. Un signore di mezza età, uscendo dal tribunale, è stato letteralmente sollevato di peso dagli agenti delle forze dell'ordine, all'entrata di via Freguglia del palazzo di giustizia, e allontanato dalla polizia. Mentre veniva portato via, seguito da decine di giornalisti e cameramen, ha continuato a urlare frasi di contestazione all'indirizzo dei sostenitori di Berlusconi, dicendo alla fine: "In questo Paese non si può neanche più parlare".
"MAI CONOSCIUTO MILLS" Gli uomini dello staff di Silvio Berlusconi hanno distribuito ai giornalisti, durante una pausa del processo Mills, cinque fogli che contengono estratti del libro di Bruno Vespa intitolato "Viaggio in un'Italia diversa". In particolare, si tratta del contenuto di un capitolo relativo proprio al "caso Mills" in cui, tra l'altro, Berlusconi afferma di non aver mai conosciuto il legale inglese che, secondo la procura, avrebbe corrotto per fargli testimoniare il falso. Una tesi che il premier definisce "risibile". "Le mie società, né tantomeno io - è scritto nell'intervista di Vespa a Berlusconi - avevamo ragioni per fare il versamento di 600 mila dollari a Mills che proprio con le sue dichiarazioni era stato il principale responsabile di una sentenza di condanna. Davvero una assoluta assurdità!". Nei passaggi riportati nel documento diffuso alla stampa, sono contenute anche critiche alla procura di Milano accusata di aver portato avanti "la stupefacente tesi che la presunta corruzione di Mills non si sarebbe verificata nel momento in cui avrebbe ricevuto i soldi, ma nel momento in cui cominciò a spenderli". Una tesi che, secondo il premier, sarebbe servita soltanto a far "scattare in avanti i termini della prescrizione" in un processo in cui "avrei dovuto essere già ampiamente assolto".
COMMISSIONE D'INCHIESTA SUI PM "Questo per il caso Mills è un processo che ha dell'incredibile come del resto tutti gli altri perché in 18 anni ci sono stati 24 tentativi per farmi fuori usando il diritto come arma contro di me". Silvio Berlusconi parla con i giornalisti in una pausa dell'udienza del processo Mills. Il premier aggiunge di essere "grato ai magistrati, colleghi dei pm, che hanno ritenuto infondate le accuse e mi hanno assolto". A chi gli ricorda che nei suoi processi ci sono state anche delle prescrizioni, Berlusconi aggiunge: "La prescrizione non è una condanna, significa che è scaduto il tempo a disposizione dei procuratori per dimostrare le loro accuse". "Chiederemo una commissione d'inchiesta sui magistrati di Milano per evidenziare se ci sia un'associazione con fini a delinquere". Ha poi aggiunto il presidente del Consiglio. "D'altra parte - ha sottolineato il premier - i giudici che indagano su di me sono sempre gli stessi".
IL PREMIER LASCIA L'AULA Silvio Berlusconi ha lasciato l'aula del processo milanese sul caso Mills, dove risponde di corruzione in atti giudiziari, poco dopo le 13;30. Il premier ha lasciato quindi il tribunale dopo che il collegio dei giudici presieduto da Francesca Vitale aveva dichiarato terminata l'udienza odierna e aveva aggiornato i lavori al 16 maggio prossimo quando, tra gli altri, sarà sentito come teste Flavio Briatore.
Dopo aver parlato con i giornalisti nel corso di una pausa del processo, il premier ha lasciato il palazzo di giustizia senza rilasciare più alcune dichiarazioni.
http://www.iltempo.it/interni_esteri/20 ... onto.shtml