Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]




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MessaggioInviato: 03/06/2011, 20:32 
Bisognerebbe prima capire "abitabile" da chi. Gliese581g, ammesso che esista ed a giudicare da quanto letto, in una percentuale <1% potrebbe ospitare addirittura la nostra stessa razza in alcune zone (anche se con molte limitazioni e sicuramente con un bisogno di tecnologia superiore a quella attuale), però dal punto di vista scientifico a me questo interessa poco, infatti noto con stupore che le sue ipotetiche condizioni potrebbero, comunque, aver dato vita a forme basilari di vita (>20%, qualora la vita fosse veramente presente ovunque possibile).. il ché sarebbe una grande scoperta di suo.


Ultima modifica di Lawliet il 03/06/2011, 20:35, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 04/06/2011, 02:39 
Gliese581d è quello di cui possiamo parlare di abitabilità probabile. Gliese581g invece è una possibilità molto più flebile, e comunque non toglie nulla al discorso di prima.

Comunque per mettere i puntini sulle "i" non mi risulta che "tutti gli altri esopianeti scoperti siano gassosi o troppo vicini alla propria stella", affatto.

Già la missione Kepler ha individuato centinaia di candidati papabili, ma dobbiamo ancora fare le valutazioni e analisi del caso.



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MessaggioInviato: 04/06/2011, 12:17 
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Aztlan ha scritto:

Gliese581d è quello di cui possiamo parlare di abitabilità probabile. Gliese581g invece è una possibilità molto più flebile, e comunque non toglie nulla al discorso di prima.

Comunque per mettere i puntini sulle "i" non mi risulta che "tutti gli altri esopianeti scoperti siano gassosi o troppo vicini alla propria stella", affatto.

Già la missione Kepler ha individuato centinaia di candidati papabili, ma dobbiamo ancora fare le valutazioni e analisi del caso.


Stanno dibattendo sui diversi pianeti, qua a seguito il link del gruppo del Centro Nazionale per la Ricerca Scientifica francese (CNRS) che spiega tutti i dettagli sulla teoria avanzata, purtroppo in lingua madre.

http://www2.cnrs.fr/presse/communique/2183.htm



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MessaggioInviato: 04/06/2011, 12:28 
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Aztlan ha scritto:

Gliese581d è quello di cui possiamo parlare di abitabilità probabile. Gliese581g invece è una possibilità molto più flebile, e comunque non toglie nulla al discorso di prima.

Comunque per mettere i puntini sulle "i" non mi risulta che "tutti gli altri esopianeti scoperti siano gassosi o troppo vicini alla propria stella", affatto.

Già la missione Kepler ha individuato centinaia di candidati papabili, ma dobbiamo ancora fare le valutazioni e analisi del caso.

E finalmente stanno iniziando pure a studiarli seriamente, oltre al Seti anche altri progetti se ne stanno occupando.
Intanto sul Seti:

Nuova Indagine SETI Si Concentra Sugli Esopianeti Terrestri Scoperti Da Kepler

Dopo che il telescopio Kepler della NASA ha identificato ben 1.235 possibili pianeti intorno ad altre stelle della nostra galassia, gli astronomi dell’Università della California hanno pensato di avvantaggiarsi e puntare le antenne radio più potenti a disposizione verso i candidati più simili alla nostra Terra per cercare di rilevare eventuali segnali di civiltà aliene avanzate.

La nuova ricerca è cominciata l’8 Maggio quando il telescopio Green Bank, il più grande radiotelescopio girabile al mondo, ha dedicato un intera ora allo studio di 8 di questi possibili pianeti. Una volta che gli astronomi della UC Berkeley avranno acquisito i dati di tutti 86 gli esopianeti terrestri presi di mira, inizieranno una lunga sessione di analisi e, dopo circa 2 mesi, chiederanno l’aiuto di almeno 1 milione di utenti appassionati di tutto il mondo di collegarsi insieme attraverso il programma SETI@home per condurre un’analisi più dettagliata.

“Non è affatto certo che tutte queste stelle hanno dei sistemi planetari intorno, ma sono degli ottimi posti dove guardare se si cercano civiltà aliene” ha spiegato Andrew Siemion, dottorando dell’Università di Berkeley. Gli esopianeti in causa sono ancora catalogati come candidati perché vari team di astronomi devono verificare uno ad uno i casi per assicurarsi che non siano falsi allarmi.

Il Green Bank Telescope dedicherà circa 5 minuti di ascolto a ognuno dei candidati esopianeti che orbitano in una fascia “abitabile” intorno alle loro stelle.

“Abbiamo scelto i pianeti con una fascia di temperature possibili tra 0 e 100° Celsius, perché sono i più probabili candidati ad ospitare forme di vita simili a quelle che conosciamo” ha spiegato il fisico Dan Werthimer, capo del programma SETI@home e veterano scienziato del programma SETI.

Werthimer è al capo di un programma lungo 30 anni guidato dal SETI che usa il più grande orecchio radio al mondo: Il radiotelescopio Arecbio, in Puerto Rico. I dati rilevati da questo telescopio vengono dati in pasto al programma SETI@home per un’analisi dettagliata che potrebbe essere fatta soltanto dai più grande computer distribuito al mondo, quello che coinvolge le case di tutti noi.
Werthimer era coinvolto anche in un passato porgetto SETI che faceva uso del Green Bank Telescope ma che è finito nel 1988, come anche un programma con il Allen Telescope Array (ATA), finito in ibernazione il mese scorso quando l’Università della California e l’Istituto SETI sono finiti senza soldi.

“Con Arecibo ci siamo incentrati su stelle simili al nostro Sole, sperando che ci siano pianeti intorno ad esse che potessero ospitare civiltà intelligenti” ha spiegato Werhtimer. “Ma non abbiamo mai avuto una vera lista di pianeti candidati sui quali indagare, come invece possiamo fare ora.”

Il nuovo radiotelescopio della West Virginia serviva perché il telescopio Arecibo non può vedere i pianeti che Kepler sta esaminando, che si trovano tutti nel cielo dell’emisfero nord. Ma il Green Bank offre anche ulteriori vantaggio su Arecibo. Le osservazioni fatte con il radiotelescopio di Puerto Rico possono essere fatte soltanto ad un limitato raggio di frequenze, che si incentrano sui 21 centimetri circa (1420 Mhz) che è poi la linea dell’emissione dell’idrogeno. Queste lunghezze d’onda passano facilmente attraverso le nubi di polvere e gas che oscurano gran parte della galassia, e sono il motivo per cui sono state scelte, insieme al fatto che indicano la presenza possibile dell’acqua e la vita è sempre collegata alla sua presenza.
“Cercare extraterrestri intorno alla frequenza di 21 cm va bene se stiamo cercando civiltà che stanno mandando segnali intenzionalmente, ma se stiamo cercando pianeti a cui per caso sfugge un segnale come una trasmissione radio, dobbiamo ampliare il raggio per trovarli.” ha spiegato Werhimer. “Con i nuovi dati presi dal Green Bank Telescope, possiamo analizzare 800 megaHertz di frequenze simultaneamente. Questo significa che potremmo indagare su uno spettro di dati 300 volte più ampio di quanto mai fatto prima con Arecibo.”

Quindi, 1 giorno con il Green Bank Telescope equivale a 1 anno di dati presi con l’Arecibo (circa 60 Terabyte). “E’ anche fantastico che finalmente riusciremmo a coprire più frequenze invece che cercare i segnali canonici che aspettavamo fino ad ora” ha spiegato Siemion.

Le 86 stelle che verranno esaminate sono state scelte tra 1.235 candidati sistemi planetari, chiamati Kepler Objects of Interest (KOI) con l’aiuto del team di Kepler e in particolare di un membro chiamato Geoffrey Marcy, professore di astronomia presso l’Università della California, Berkeley. Tra i suoi target ci sono anche 54 KOI identificati dal team di Kepler come presenti nella fascia abitabile e che hanno una dimensione che va da quella della Terra a quella di Giove, poi ci sono 10 KOI che non sono sulla lista dei pianeti abitabile ma che hanno orbite inferiori a 3 volte l’orbita Terrestre e orbite più grandi di 50 giorni. Tutti i sistemi planetari presi in considerazione hanno 4 esopianeti o più al loro interno.

Dopo che il Green Bank Telescope avrà esaminato ogni stella scelta, effettuerà un indagine approfondita sull’interno campo preso in considerazione dal telescopio Kepler per esaminare eventuali altri segnali diversi dai 86 prescelti.

L’analisi completa dei segnali presenti potrebbe richiedere circa 1 anno, ha spiegato Werthimer, che ha anche detto che ” Se si estrapolano i dati di Kepler, ci potrebbero essere circa 50 miliardi di pianeti nella nostra galassia. E’ davvero eccitante essere in grado di esaminare con dei radiotelescopi alla ricerca della vita, i primissimi esopianeti terrestri.”

http://link2universe.wordpress.com/2011 ... da-kepler/


Ultima modifica di DarthEnoch il 04/06/2011, 12:29, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 04/06/2011, 17:42 
Una buona notizia finalmente.

Ma il SETI non era a rischio chiusura per "mancanza di fondi"? Sono piacevolmente sopreso...

Speriamo che le analisi dei dati di Kepler diano buoni risultati: basterebbe trovare una sola "nuova Terra" per segnare l' inizio di una nuova Era... a prescindere dal fatto che non siamo ancora in grado di raggiungerla...


Quanto al SETI, se davvero ricevesse - e pubblicasse - un segnale da lì proveniente, sarebbe manna che piove dal cielo... ne dubito.

Non perchè non sia possibile, tutt' altro. Per come la vedo io, segnali ne saranno stati già ricevuti, ma tenuti segreti.

Naturalmente, tutto può cambiare, ma dubito che accadrà da solo, senza una forte "spinta" dal basso...


Siamo OT adesso. [;)]

Saluti,

Aztlan



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MessaggioInviato: 04/06/2011, 18:11 
Cita:
Aztlan ha scritto:

Ma il SETI non era a rischio chiusura per "mancanza di fondi"? Sono piacevolmente sopreso...


Il seti non è in chiusura è una delle tante esagerazioni giornalistiche, chiude solo uno degli osservatori.

http://www.centroufologicoionico.com/ar ... ernazioneq

Hai dato un'occhiata al sito del Centro Nazionale per la Ricerca Scientifica francese?



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MessaggioInviato: 04/06/2011, 21:12 
Comunque si tratta come dice l' articolo stesso di "un brutto colpo al progetto".

Sono comunque felice che non sia chiuso del tutto, meno male.

Comunque l' importante non è tanto e solo se resta in attività, ma se i risultati vengono poi pubblicati...


Sennò diventa solo l' ennesimo strumento in mano alla "cricca", ufficialmente per il bene di tutti e ufficiosamente per il loro soltanto...


Quanto al sito francese da te postato, in primo luogo non parlo il francese, in secondo, e credimi, non ho avuto il tempo.

Ci darò un' occhiata appena posso, sperando di capirci qualcosa.

Comunque grazie. [;)]


Rimane il fatto che Gliese -d- rimane il candidato migliore oggi conosciuto, poi possono essercene molti altri...

Saluti,

Aztlan



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Ragazzi inutile accapigliarsi se è 581c o 581d che è abitabile qui il
problema è che la NASA non ha ancora aperto il cantiere per la
costruzione di una nave spaziale capace di viaggiare a curvatura 5
come la USS Enterprise (NCC-1701) solo dopo si potrà discutere
di andare a vedere se è abitabile o no
Leo48


Ultima modifica di leo48 il 04/06/2011, 22:55, modificato 1 volta in totale.


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Spero che tu scherzi... parlando seriamente della Enterprise di Star Trek come reale.

La NASA non può aprire nessun cantiere semplicemente per il fatto che non esiste ancora la tecnologia di "curvatura"...

Tutto qui... Quando l' avremo se ne riparlerà...


Il massimo che possiamo fare ora è sviluppare telescopi migliori e sonde ad hoc come Kepler per individuare i pianeti abitabili... purtroppo finisce qui.



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MessaggioInviato: 05/06/2011, 20:18 
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leo48 ha scritto:

Ragazzi inutile accapigliarsi se è 581c o 581d che è abitabile qui il
problema è che la NASA non ha ancora aperto il cantiere per la
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Non c'è bisogno di arrivare fino la per capire la struttura degli esopianeti scoperti...tra breve tempo disporremo di strumentazioni così sofisticate da rilevare composizione atmosferica ed altre caratteristiche peculiari dei pianeti extrasolari...come ad esempio la presenza di forme di vita...bisogna pazientare qualche lustro ancora pero'...



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MessaggioInviato: 05/06/2011, 21:06 
E' quello che ho detto anche io. [;)]

Spero solo che piuttosto che di lustri si tratti di anni, ma la mia speranza è effetti troppo alta... semplicemente non voglio aspettare troppo.

Comunque sì, è una questione di tempo medio-breve. Almeno la scoperta. Poi la eventuale pubblicazione NON è direttamente conseguente....



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Cita:
leo48 ha scritto:

Ragazzi inutile accapigliarsi se è 581c o 581d che è abitabile qui il
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a proposito:

http://www.repubblica.it/scienze/2011/0 ... ef=HRERO-1

Cern, atomi di antimateria "intrappolati" per 16 minuti

ROMA - Si sta "stringendo il cerchio" intorno all'antimateria. Nel novembre scorso l'esperimento Alpha del Cern 1 di Ginevra aveva creato e catturato atomi di anti-idrogeno per 172 millesecondi; in aprile i laboratori statunitensi di Brookhaven hanno creato l'altro anti-elemento 2 prodotto al momento del Big Bang, l'anti-elio, anche se non sono riusciti a imprigionarlo. Ora, sempre con l'esperimento Alpha, il Cern è riuscito a creare e intrappolare circa 300 atomi di anti-idrogeno per il tempo record di 1.000 secondi (oltre 16 minuti): 5.000 volte più a lungo rispetto al tempo ottenuto dallo stesso esperimento a novembre.

Il risultato, pubblicato nell'edizione online della rivista Nature Physics, permette finalmente di osservare in modo diretto il comportamento dell'antimateria e di verificare se, come prevedono le attuali teorie della fisica, si comporta in modo simmetrico ma opposto rispetto alla materia, come una sorta di "specchio di Alice". Diventa cioè possibile sapere se materia e antimateria obbediscono alle stesse leggi della fisica. "E' un tempo abbastanza lungo per poter cominciare a studiarle", ha osservato il coordinatore dell'esperimento, Jeffrey Hangst, dell'università danese di Aarhus.

Riuscire a intrappolare l'antimateria e a "tenerla ferma"
in un tempo sufficiente per studiarla da vicino non è stato affatto semplice: una volta creati, gli atomi di anti-idrogeno sono stati "congelati" e tenuti lontani dalle pareti della "scatola" dell'apparato sperimentale grazie a una trappola fatta di campi elettrici e campi magnetici. Questa gabbia è assolutamente necessaria in quanto è sufficiente un minimo contatto fra materia e antimateria perché queste si distruggano reciprocamente.

"Congratulazioni all'esperimento Alpha" dalla ricercatrice italiana Gemma Testera, alla guida di un altro esperimento del Cern che sta studiando l'antimateria, chiamato Aegis e finanziato dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). "Aver catturato l'antimateria per un periodo così lungo è il punto di partenza per studiarne le proprietà", ha aggiunto commentando l'esperimento, del quale non fa parte nessun italiano. I risultati di queste osservazioni aiuteranno a comprendere meglio molti aspetti della cosmologia e le leggi fondamentali dell'universo. "Vogliamo studiare le proprietà della materia e dell'antimateria - ha detto ancora la ricercatrice - per verificare se si comportano o meno nello stesso modo. L'universo nel quale viviamo è fatto di materia e le attuali leggi della fisica suggeriscono che materia e antimateria sono simili".

Le teorie attuali suggeriscono che materia e antimateria sono state prodotte nella stessa quantità al momento del Big Bang e che si sono annichilite a vicenda. Tuttavia una parte di materia è sopravvissuta all'impatto ed è oggi alla base dell'universo che conosciamo. L'anti-idrogeno intrappolato al Cern adesso potrà aiutare a capire come mai la materia alla fine abbia vinto e che fine possa aver fatto l'antimateria.

Oltre ad Alpha, tre esperimenti del Cern puntano a "mettere alle strette" l'antimateria per rispondere alle domande fondamentali della fisica: l'esperimento Aegis, guidato come detto da Testera e finanziato dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn); Atrap (Antihydrogen Trap), a guida statunitense; Asacusa, coordinato dal Giappone. "Sono progetti fra loro in competizione scientifica, ma complementari", spiega Testera.

Obiettivo dell'esperimento Aegis è misurare gli effetti della forza di gravità sull'antimateria. Per riuscire in questo l'esperimento punta a produrre fasci di anti-idrogeno, seguendo la strada aperta dall'esperimento predecessore, Alpha. I primi dati potrebbero arrivare già in estate.

La 'trappola' per l'antimateria usata dall'esperimento Asacusa si chiama Cusp e funziona grazie a una combinazione di campi magnetici che costringono antiprotoni e positroni a stare insieme per formare atomi di anti-idrogeno. Gli anti-atomi così ottenuti vengono incanalati in un sorta di "corridoio" vuoto dove i piccoli fasci di anti-idrogeno creati in questo modo possono essere studiati "in volo".

Con un altro esperimento del Cern chiamato Athena, Atrap ha dimostrato la possibilità di produrre antiparticelle in grandi quantità, facendo il primo passo verso la possibilità di produrre, controllare e infine intrappolare un piccolo frammento dell'antimondo.

Tutti insieme, questi esperimenti contribuiranno a perfezionare le trappole magnetiche nelle quali, a temperature bassissime, diventerà possibile riuscire a rallentare a bloccare gli anti-atomi, fino a intrappolarli per alcune ore.


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MessaggioInviato: 06/06/2011, 00:05 
L' avevo appena letto su Mysterium (il blog da cui mi informo su mysteri e affini ovviamente). [:D]



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Cita:
Cern, atomi di antimateria "intrappolati" per 16 minuti

Scusate ragazzi ma a cosa serve portarsi dietro l' antimateria con
tutti i problemi che crea per non parlare dei pericoli ma a qualcuno
Fukushima non ha insegnato nulla?
è da parecchio tempo che va in giro questo video
http://vimeo.com/4769347
che produce l' antimateria "on demand" cioè quando serve e solo
la quantità che serve e direttamente dove serve senza la necessità di
immagazzinarla, trasportarla, caricarla ecc. ecc. e senza pericoli vari
in caso di pericolo si spegne in macinino e niente più antimateria e
pericoli, è proprio vero le cose semplici sono sempre le più difficili
da capire. [8D]
Leo48


Ultima modifica di leo48 il 06/06/2011, 13:55, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 06/06/2011, 14:43 
siamo piuttosto ot, comunque al momento questi esperimenti sono utili a studiare il comportamento dell'antimateria, poi magari si riuscirà a rimpiccolire l'acceleratore di particelle in modo da non dover portare con sé anti-materia immagazzinata.

In quanto alla macchina trattata nel video di Leo, non ne avevo mai sentito parlare, farò qualche ricerca su internet per saperne di più.


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