Cita:
Giovanni dalla Teva ha scritto: Cita:
L'egreio Sig. chimofafa scrive:
Giovanni, la storia o se vuoi anche intendere come la tradizione dei manoscritti, su un certo Gesù dice che è esistito
Attualmente non sono d'accordo, attualmente credo sia esistito storicamente, il primogenito figlio di Giuda il Galileo.
L'evangelista Matteo così scriveva in 26,69 del suo vangelo:"Anche tu eri con
Gesù,
il Galileo!"; non sapendo che Giuseppe Flavio avrebbe scritto:
"Fu allora che un certo Menahem, figlio di
Giuda detto il galileo un dottore assai pericoloso che già ai tempi di Quirinio aveva rimproverato ai giudei di riconoscere la signoria dei romani quando già avevano Dio come signore, messosi alla testa di alcuni fidi raggiunse Masada," Guerra Giudaica II,433:
Il Galileo riportato dall'evangelista Matteo in 26.69 non poteva essere la stessa persona detto il Galileo riportato da Giuseppe Flavio in Guerra Giudaica II, 433.
Infatti sempre da Giuseppe Flavio noi sappiamo che Giuda il Galileo negli anni 30 d.c., avrebbe avuto più di 80 anni, osservando questo suo scritto:"Antichità giudaiche libro XVII, 27; "V'era Giuda (il Galileo) figlio del capo bandito Ezechia, che era stato uomo di grande potere e fu catturato da Erode solo con molta difficoltà." Ora sempre da Giuseppe Flavio in Antichità Giudaiche libro XIV, 159: "Venuto a sapere (riferito a Erode il Grande) che Ezechia un capo bandito, con un numeroso seguito, infestava ai confini della Siria con una numerosa banda, lo catturò e l'uccise, e con lui molti banditi che erano con lui" e tutto questo avvenne circa nel 47 a.c.. Perciò Giuda il Galileo è nato prima del 47 a.c. e appare logico che Gesù, il Galileo di cui tratta l'evangelista Matteo in 26,69 crocifisso negli anni 30 d.c. sia stato proprio suo figlio, molto probabilmente il primogenito.
Questo figlio primogenito di Giuda il Galileo lo troviamo anche sotto il nome censurato di "costui" nel vangelo di Marco 6,3: "Non è costui il falegname,il figlio di Maria, il fratello di Giacomo,di Giuseppe, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?", perchè noi sappiamo per certo, che Giacomo e Simone furono due figli di Giuda il Galileo crocifissi negli anni 44/46 d.c. sotto il governatore Tiberio Alessandro; Antichità Giudaiche libro XX, 102: "Oltre a ciò, Giacomo e Simone, figli di Giuda Galileo, furono posti sotto processo e per ordine di Alessandro, vennero crocefissi; questi era il Giuda che - come ho spiegato sopra ~ aveva aizzato il popolo alla rivolta contro i Romani, mentre Quirino faceva il censimento in Giudea."
Sicuramente questo figlio primogenito di Giuda il Galileo lo troviamo in croce con sopra il titolo riportato dal vangelo di Mc.15,26: "Il re dei Giudei" infatti, sempre da Giuseppe Flavio noi sappiamo che pure suo padre Giuda il Galileo ambiva agli onori reali, Antichità giudaiche libro XVII, 27; "V'era Giuda (il Galileo) figlio del capo bandito Ezechia, che era stato uomo di grande potere e fu catturato da Erode solo con molta difficoltà. Questo Giuda, a Seffori, in Galilea, mise insieme un numero di uomini disperati e assalì il palazzo reale, prese tutte le armi che vi erano immagazzinate, armò ognuno dei suoi uomini e se ne andò con tutte le proprietà che potè prendere. Divenuto ormai lo spavento di tutti, depredava quanti incontrava, aspirava a cose sempre più grandi, la sua ambizione erano ormai gli onori reali, premio che egli si aspettava di ottenere non con la pratica della virtù, ma con la prepotenza che usava verso tutti."
Giuda prese il sopranome di Galileo perchè a capo di un gruppo "Galilaios" che identificava una parte del movimento insurrezionale nazional religioso e social giudaico che trovava aderenti e operava proprio in Galilea, Antichità giudaiche libro XVII, 27: "Questo Giuda, a Seffori, in Galilea, mise insieme un numero di uomini disperati e assalì il palazzo reale, prese tutte le armi che vi erano immagazzinate, armò ognuno dei suoi uomini e se ne andò con tutte le proprietà che potè prendere."
Possiamo apprendere dei "Galilaios" anche dal vangelo di Luca 13,1: "In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici."
Quindi il termine Galileo non deriva dalla località geografica di provenienza, perchè sappiamo da Antichità Giudaiche libro XVIII, 4: "Ma un certo Giuda, un Gaulanita della città chiamata Gamala,......." che non era una città della Galilea, infatti la sua città era Gamala in Gaulanitide una regione al confine con la Siria, dove proprio aveva combattuto suo padre Ezechia, Antichità Giudaiche libro XIV, 159: "Venuto a sapere (riferito a Erode il Grande) che Ezechia un capo bandito, con un numeroso seguito, infestava ai confini della Siria con una numerosa banda".
La fortezza di Gamala in precedenza era stata conquistata dall'Asmoneo Alessandro Janneo, Antichità Giudaiche libro XIII, 394 e quindi anche Ezechia doveva essere un parente del suo ultimo conquistatore. Ora noi sappiamo che pure Gesù, il Galileo di Mt 26,69 come suo padre Giuda il Galileo, era cresciuto a Gamala, e ce lo conferma indirettamente l'evangelista Luca 4, 29-30. ".......lo cacciarono fuori dalla città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio. Ma egli, passando in mezzo a loro se ne andò." dove descrive esattamente le caratteristiche della città di Gamala e non di Nazareth.
Giuda il Galileo fondatore della setta dei sicari era chiamato da Giuseppe Flavio dottore (fariseo) della legge. E' dunque nell'ambito del fariseismo che è sorta la setta dei sicari.
Ma anche Gesù è chiamato rabbi, maestro, che è il titolo aramaico che spetta al dottore (fariseo) della legge, e benchè si possa seriamente dubitare che Gesù abbia avuto una formazione specifica nella scuola degli scribi, non c'è dubbio che come un rabbi fariseo egli si presentasse, che insegnava nelle sinagoghe e si circondava di discepoli.
L'insegnamento e l'interpretazione della legge erano sicuramente una caratteristica principale sia del padre sia del figlio. Entrambi venivano percepiti da numerosi ebrei di quel tempo e luogo, non solo come rabbi ma anche come profeti e potenziali Messia, predicatori e annunciatori del regno dei cieli. Una realtà di un popolo oppresso che aspirava alla libertà fiducioso nel suo Dio, e perciò convinto della vittoria finale sull'invasore romano. In entrambi l'idea della signoria di Dio è infatti al centro della loro predicazione. Il loro annuncio del regno di Dio, soprattutto nell'ambiente galilaico dove nasce e si sviluppa per entrambi la loro predicazione, generò speranze messianiche con implicazioni politiche in quella gente che sono percepibili tuttora nei vangeli.
La loro condanna a morte, da parte del potere romano è la conferma indiscutibile. Importante notare pure che il figlio, incomincia ad operare nella scena della Galilea, dopo la morte del padre.
Cita:
L'Egregio Sig. chimofafa scrive:
Ad essere sincero vedo molto anticlericalismo e questo può avere una certa influenza nel dibattito anche con la contraparte che si "attacca".
Io non ho anticlericalismo, io amo e rispetto tutto e tutti di qualsiasi fede o religione o atei, compreso Lei Signor chimofafa.
Cita:
Si ma le tesi, con tutti gli studi che vuoi, come vedi e per come stiamo procedendo non reggono,
Ma Lei sa quello che io ho trovato confrontando gli studi di Emilio Salsi con i vangeli? Alle domande che Lei mi pone, io Le ho sempre risposto.
Cita:
Sull'altro termine "boanergher", ha già detto Don Silvio nel breve documento in risposta a Cascioli (nota 98 pag. 29).
L’amanuense cristiano, con lo pseudonimo di “Giovanni detto anche Marco” - che trascrisse in greco un vangelo aramaico primitivo - nel versetto (Mc 3,17) riportò il vocabolo “#946;#959;#945;#957;#8134;#961;#947;#949;'#962;” (leggi “Boanergés”) e lo tradusse con la espressione “#933;#7985;ò#953; #946;#961;#959;#957;#964;#8134;#962;" (leggi “Uiòi Brontés”) che vuol dire “Figli del Tuono”. Egli intese, volutamente, documentare la voce come se quel concetto fosse testimoniato da un cittadino ellenico dell’epoca.
E’ oggi accertato che nessun greco di allora avrebbe mai detto o scritto “#946;#959;#945;#957;#8134;#961;#947;#949;'#962;” (Boanergés) per significare “Figli del Tuono” ma si sarebbe limitato a dire o scrivere “#933;#7985;ò#953; #946;#961;#959;#957;#964;#8134;#962;“.
Infatti, in tutta la letteratura greca classica, “#946;#959;#945;#957;#8134;#961;#947;#949;'#962;”, citato nel vangelo, è l’unico caso ove ricorre tale vocabolo; ne consegue che la parola non può avvalersi di alcuna etimologia pur se scritta in tale lingua ed è quanto risulta nei vocabolari.
In realtà la fonetica è di origine ebraica, non greca, e il suo etimo lo ritroviamo in due sezioni del lemma: il primo, “boan e”, un modo di “bèn e” che significa “figli di”; il secondo, “rgés” la cui radice semitica indica “ira” o “collera”. Pertanto “#946;#959;#945;#957;#8134;#961;#947;#949;'#962;” (“Boanergés”) vuol dire “Figli dell’ira” o “Figli della collera”.
Dunque la proposizione “Figli del Tuono”, secondo il progetto dello scriba cristiano che lo riferì, esprime un concetto riduttivo e fuorviante rispetto all’originale vocabolo aramaico il quale, effettivamente, rivela il medesimo intento ribelle nazionalista degli altri fratelli Zeloti.
per comprendere le parole in greco non riportate dal Sig. Emilio Salsi
http://www.vangeliestoria.eu/approfondimento.asp?ID=3 Cita:
Per quanto riguarda Lc 9,54, tra l'altro il passo non ha paralleli negli altri evangelisti, è un evangelista estremamente attento a non mettere in cattiva Luce Gesù, infatti lima parecchio, non credo proprio che ci sia qualche allusione "storica" di natura zelota. Teologicamente il passo vuole fare risaltare la bontà di Gesù.
Vuol far apparire che il suo Gesù non è un capo sicario e non una questione teologica, o meglio hanno nascosto il suo vero significato con una giustificazione teologica.
Un caro saluto.
Ciao Giovanni,
Cita:
Attualmente non sono d'accordo, attualmente credo sia esistito storicamente, il primogenito figlio di Giuda il Galileo.
E va bene, lasciamo perdere qualsiasi tradizione di manoscritti in cui mai nessun "Giovanni di gamala" viene menzionato, men che meno identificato con il Figlio di Giuda il Galileo cercherò di seguire le vostre ipotesi.
Cita:
L'evangelista Matteo così scriveva in 26,69 del suo vangelo:"Anche tu eri con Gesù, il Galileo!"; non sapendo che Giuseppe Flavio avrebbe scritto:
"Fu allora che un certo Menahem, figlio di Giuda detto il galileo
E allora? Ti ritrovi il termine "Galileo" in Matteo e in Flavio.
Cita:
Il Galileo riportato dall'evangelista Matteo in 26.69 non poteva essere la stessa persona detto il Galileo riportato da Giuseppe Flavio in Guerra Giudaica II, 433.
Certo che non è la stessa persona, sono due persone diverse, contestualizzate in epoche diverse.
Ma per questo non c'era neanche bisogno di scomodare Flavio, puoi trovare il termine "galileo" usato per Gesù in Mt 26, 69 e per Giuda il galileo in At 5,3.
Quindi abbiamo due persone che vengono qualificate come il "Galileo" e sono due persone completamente diverse.
Altre occorrenze evangeliche del termine galileo sono:
Mc 14,70
Lc 22,59
Lc 23,6
utilizzate per il riferimento relativo alla provenienza di area geografica, tra l'altro Mt 26, 73 lo esplicita chiaramente:
"Certo anche tu sei di quelli; la tua parlata ti tradisce".Cita:
Infatti sempre da Giuseppe Flavio noi sappiamo che Giuda il Galileo negli anni 30 d.c., avrebbe avuto più di 80 anni, osservando questo suo scritto:"Antichità giudaiche libro XVII, 27; "V'era Giuda (il Galileo) figlio del capo bandito Ezechia, che era stato uomo di grande potere e fu catturato da Erode solo con molta difficoltà." Ora sempre da Giuseppe Flavio in Antichità Giudaiche libro XIV, 159: "Venuto a sapere (riferito a Erode il Grande) che Ezechia un capo bandito, con un numeroso seguito, infestava ai confini della Siria con una numerosa banda, lo catturò e l'uccise, e con lui molti banditi che erano con lui" e tutto questo avvenne circa nel 47 a.c..
Dopo questo exursus concludi:
Cita:
Perciò Giuda il Galileo è nato prima del 47 a.c. e appare logico che Gesù, il Galileo di cui tratta l'evangelista Matteo in 26,69 crocifisso negli anni 30 d.c. sia stato proprio suo figlio, molto probabilmente il primogenito.
Se così è nessuno si accorto da millenni di questa cosa, anche se il
"probabilmente" ti lascia qualche dubbio pure a te, fino adesso trovo affermazioni gratuite,
perché allora non poteva essere il nipote?Cita:
Questo figlio primogenito di Giuda il Galileo lo troviamo anche sotto il nome censurato
Da cosa evinci che è un nome censurato?
da
"Costui" di Mc 6,3!
Cita:
perchè noi sappiamo per certo, che Giacomo e Simone furono due figli di Giuda il Galileo crocifissi negli anni 44/46 d.c. sotto il governatore Tiberio Alessandro; Antichità Giudaiche libro XX, 102: "Oltre a ciò, Giacomo e Simone, figli di Giuda Galileo, furono posti sotto processo e per ordine di Alessandro, vennero crocefissi; questi era il Giuda che - come ho spiegato sopra ~ aveva aizzato il popolo alla rivolta contro i Romani, mentre Quirino faceva il censimento in Giudea."
Che c'entra questo estratto con Mc 6,3, che seguendo la traccia dei vangeli sarebbe riferito a Gesù mentre Flavio parla di Giacomo e Simone figli di Giuda il galileo? Cita:
Sicuramente questo figlio primogenito di Giuda il Galileo lo troviamo in croce con sopra il titolo riportato dal vangelo di Mc.15,26: "Il re dei Giudei"
Direi allora che
"Il re dei Giudei" lo ritroviamo anche in Mt 27, 37; Lc 23,38; Gv 19,19.
Cita:
sempre da Giuseppe Flavio noi sappiamo che pure suo padre Giuda il Galileo ambiva agli onori reali, Antichità giudaiche libro XVII, 27; "V'era Giuda (il Galileo) figlio del capo bandito Ezechia, che era stato uomo di grande potere e fu catturato da Erode solo con molta difficoltà. Questo Giuda, a Seffori, in Galilea, mise insieme un numero di uomini disperati e assalì il palazzo reale, prese tutte le armi che vi erano immagazzinate, armò ognuno dei suoi uomini e se ne andò con tutte le proprietà che potè prendere. Divenuto ormai lo spavento di tutti, depredava quanti incontrava, aspirava a cose sempre più grandi, la sua ambizione erano ormai gli onori reali, premio che egli si aspettava di ottenere non con la pratica della virtù, ma con la prepotenza che usava verso tutti."
A questo punto individuato un personaggio di Flavio con ambizioni "regali", mentre in effetti era un nazionalista antiromano:
Cita:
Giuda prese il sopranome di Galileo perchè a capo di un gruppo "Galilaios" che identificava una parte del movimento insurrezionale nazional religioso e social giudaico che trovava aderenti e operava proprio in Galilea, Antichità giudaiche libro XVII, 27: "Questo Giuda, a Seffori, in Galilea, mise insieme un numero di uomini disperati e assalì il palazzo reale, prese tutte le armi che vi erano immagazzinate, armò ognuno dei suoi uomini e se ne andò con tutte le proprietà che potè prendere."
prende il sopranome di "Galileo" (se mi fornisci il cfr di quando avviene questo, mi fai cosa gradita) vabbè, seguiamo la ricostruzione.
Cita:
Possiamo apprendere dei "Galilaios" anche dal vangelo di Luca 13,1: "In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici."
Sai per caso anche quale sia l'evento a cui si riferirebbe Luca parlando di
[b]"quei galilei"[/b]?
Perche ci sono altre occorrenze di
"Galilei" anche in:
Lc 13,2 (2)
Gv 4,45, a cui possiamo aggiungere At 2,7 dove i galilei sono individuati per area geografica.
Cita:
Quindi il termine Galileo non deriva dalla località geografica di provenienza,
Direi esattamente il contrario, uno può essere Veneto perché appartiene alla regione Veneto, oppure può avere un soprannome tipo "Il veneto" o sempre per area geografica o anche per altri motivi che magari lo caratterizzano come "veneto" pur non essendo veneto di appartenenza, quindi c'è un ventaglio interpretativo piuttosto ampio.
Cita:
Ora noi sappiamo che pure Gesù, il Galileo di Mt 26,69 come suo padre Giuda il Galileo, era cresciuto a Gamala,
Veramente nessun biblista se ne accorto mai e meno che mai storici, ma comunque, seguiamo ancora la ricostruzione:
Cita:
e ce lo conferma indirettamente l'evangelista Luca 4, 29-30. ".......lo cacciarono fuori dalla città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio. Ma egli, passando in mezzo a loro se ne andò." dove descrive esattamente le caratteristiche della città di Gamala e non di Nazareth.
Luca non sta confermando un bel niente sulla paternità di nessuno in quel passo, sta riferendo dei passi che non hanno dei riscontri archeologici con la Nazareth attuale e su questo posso concordare.
Cita:
Ma anche Gesù è chiamato rabbi,
Anche Giovanni Battista è chiamato rabbì (Gv 3,26) semmai potresti usare questo passo
che almeno compare un Giovanni come rabbì.
Cita:
e benchè si possa seriamente dubitare che Gesù abbia avuto una formazione specifica nella scuola degli scribi,
Ma qua più che dubitare
semplicemente non ci sono fonti sull'istruzione ricevuta da Gesù, infondo il Gesù dei vangeli dice due cose: o detti e parabole o gli viene messo in bocca l'Antico Testamento.
Cita:
non c'è dubbio che come un rabbi fariseo egli si presentasse, che insegnava nelle sinagoghe e si circondava di discepoli.
Il dubbio invece c'è,
perché in Mt 23, 10 Gesù rifiuta tale attribuzione, che gli altri lo identificassero come un rabbì è possibile, credo allo stesso modo che noi chiamiamo dottore, qualcuno che è erudito, ma questo può anche non avere la laurea.
Cita:
Una realtà di un popolo oppresso che aspirava alla libertà fiducioso nel suo Dio, e perciò convinto della vittoria finale sull'invasore romano.
Le attese messianiche politiche dei discepoli non le nega neanche in Nuovo Testamento (Lc 24,21; At 1,6).
Cita:
La loro condanna a morte, da parte del potere romano è la conferma indiscutibile.
Di cosa? Che Gesù fu percepito o forse lo era anche un pericoloso sovversivo? perché no è un'ipotesi come tante altre, ma che c'entra con le forzature che hai citato di Flavio?
Per stasera direi che può bastare Giovanni, le altre cose le vedrò un'altra volta, però non prima di avere precisato che, in risposta a questo.
Cita:
Vuol far apparire che il suo Gesù non è un capo sicario e non una questione teologica, o meglio hanno nascosto il suo vero significato con una giustificazione teologica.
Ma guarda che io non ho nessun problema a considerare l'ipotesi che Gesù sia stato un rivoluzionario,
quello che non considero assolutamente ed è il motivo per cui ne stiamo discutendo,
è la tesi della sostituzione di persona effettuata con un personaggio totalmente inventato che non poggia su nessuna prova documentale, fino a prova contraria, se non la dietrologia, a meno che tutti gli esegeti all'unisono (atei compresi) fino adesso non abbiano compreso una mazza delle misteriose verita.
Buona notte Giovanni.