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13/06/2011, 19:17

Rocknrolla ha scritto:

ieri ero in spiaggia a Lignano...

guardo il cielo e vedo più di qualche scia bianca nel cielo...

di cui una con traiettoria curva (una prova inoppugnabile che era una scia chimica direste voi)

un complotto per rovinarmi l'abbronzatura? [:D]


Direbbero loro ...
La scia che effettuava la curva (o meglio, l'aereo) era perché a volte essendoci meno traffico in quota, sono autorizzati dall'ATC (Air traffic Control) a "tagliare" la rotta per abbreviare il tratto di volo obbligatorio; tutto qui. [:D]
Se poi le condimeteo sono favorevoli, bèh, la scia si allarga, persiste e tu, non ti puoi abbronzare come si deve! Ma le correnti in quota ci sono sempre, quindi ti toglierà il Sole per pochi istanti ... [;)]

13/06/2011, 20:39

Ci vorrà una crema abbronzante

13/06/2011, 20:45

e c'è gente che crea i cloud busters o roba del genere, boh io ho ancora tutti i pezzi a posto, zucca compresa.

13/06/2011, 20:48

Scherzi sull'abbronzatura a parte, quello che volevo dire è che una scia curva mica è una cosa così strana!

Tra l'altro sarei curioso di sapere come mai le (presunte) scie chimiche hanno esattamente lo stesso identico colore bianco delle scie di condensazione...
Sono così bravi che hanno trovato una combinazione di agenti chimici che oltre ad avvelenarci simula una normale scia di condensazione?

...o non sarà forse che più semplicemente sono TUTTE scie di condensazione? (domanda retorica)

14/06/2011, 01:55

Rocknrolla ha scritto:
...o non sarà forse che più semplicemente sono TUTTE
scie di condensazione? (domanda retorica)


No... perchè le scie di condensazione NON si possono fisicamente
creare al di sotto di 8.000 mt..... non lo sapevi?

14/06/2011, 11:11

Rocknrolla ha scritto:

...o non sarà forse che più semplicemente sono TUTTE scie di condensazione? (domanda retorica)


Come afferma giustamente TTE, le scie di condensazione si formano generalmente al di sopra degli 8 mila metri, mentre le famigerate scie chimiche , se e quando vengono irrorate (dove?) avvengono la di sotto di simile quota; e se non ti trovi presente in quel momento, visto che sono nebulizzate, non le vedi nemmeno. Le uniche che conosco professionalmente sono quelle per far piovere o per "suqgliare" la grandine o non permetterle di formarsi, ma allora sono piccoli aerei, per lo più privati! Oppure vengono lanciati appositi razzi da terra (o gli stessi, appesi sottole ali, quindi, di irrorazione ... per quello che ne so, nemmeno l'ombra, qui, in Italia); tutte le scie che vediamo sono solo innocue e anche belle, se vogliamo, a vedersi, oltre a segnalare il tipo di clima che ci attende nelle prossime ore (come ho sempre affermato), questo dandovi la parola d'onore per quel che mi riguarda, da ex militare.

Ecco cosa fanno:



Articolo di climatologia
3/10/08 - Panoramica sui metodi di difesa dalla grandine
Panoramica sui metodi di difesa dalla grandine



Immagine Immagine


Durante i mesi estivi capita spesso di imbattersi in notizie riguardanti pesanti grandinate, capaci di distruggere buona parte dei prodotti agricoli all'interno della zona che colpiscono. È quindi naturale un forte interessamento da parte degli agricoltori verso tutti i metodi "antigrandine" proposti sino ad oggi, anche su quelli che presentano evidenti limiti dal punto di vista scientifico. Possiamo dividere tali metodi in due grosse categorie: i metodi attivi (o "di attacco") che tentano di prevenire, almeno in parte, le grandinate e i metodi passivi (o "di difesa") che, molto semplicemente, proteggono le colture.
Le tecniche di attacco adottate negli ultimi decenni sono principalmente tre: cannoni ad onda d'urto, razzi esplodenti e (in modo molto meno diffuso) razzi irroranti. Dei primi abbiamo già abbondantemente parlato nell'articolo di Settembre, arrivando a capire che la loro efficacia, almeno per ora, risulta scarsa o nulla.
I razzi esplodenti sono stati pressoché abbandonati, in quanto si basano sullo stesso principio dei cannoni ad onda d'urto (la cavitazione, come spiegato nell'articolo del 1 Settembre), ma sono estremamente più scomodi da gestire poiché necessitano di vere e proprie, piccole rampe di lancio da ricaricare ogni volta con nuovi razzi. Inoltre, come per i cannoni del resto, il volume d'aria interessato dalle esplosioni all'interno di una nube temporalesca di medie dimensioni risulta molto limitato rispetto all'estensione della nube stessa.
Panoramica sui metodi di difesa dalla grandine

Le tecniche di attacco che prevedono l'irrorazione delle nubi temporalesche con composti chimici (come lo ioduro d'argento) o con sali igroscopici si basano sulla giusta considerazione che l'immissione di tali particelle favorisca la crescita di più goccioline (o chicchi) di dimensioni più piccole, rispetto a poche gocce (o chicchi) di grandi dimensioni.
Se usate preventivamente, queste tecniche sono anche in grado di far piovere in anticipo, "rubando" così un po' dell'acqua che, con il successivo sviluppo del temporale, sarebbe servita per l'accrescimento di chicchi di grandine. Comunque, al tema dell'inseminazione artificiale delle nubi dedicheremo un articolo in seguito.
L'irrorazione può essere effettuata in tre modi più o meno funzionali: produzione da terra (poco efficace, in quanto la sorgente delle particelle è lontanissima dalla zona di crescita della grandine), tramite razzi irroranti da lanciare all'interno del temporale, oppure tramite l'utilizzo di aerei in volo direttamente dentro la nube. Ovviamente l'ultimo metodo è quello più efficace, ma risulta però poco praticabile, visti i costi da sostenere per i voli. Tale tecnica è quindi scarsamente utilizzata, se non in via sperimentale o per scopi di ulteriore ricerca.
Panoramica sui metodi di difesa dalla grandine

Passando alle tecniche di difesa, quelle in uso sono essenzialmente rappresentate dalle reti antigrandine, che svolgono il loro esercizio semplicemente coprendo le coltivazioni e raccogliendo la grandine. Grazie ai materiali e alle tecnologie odierne, la protezione fornita da tali strumenti è oramai a prova di grandinate anche molto importanti. Le reti sono infatti spesso costituite dall'intreccio di fili in polietilene, il polimero sintetico (materiale plastico) più diffuso ed economico che, come la maggioranza dei polimeri sintetici, offre un alto grado di resistenza alle sollecitazioni meccaniche (come il peso di grossi chicchi di grandine).
Le maglie delle reti (ovvero gli spazi tra un filo e l'altro) possono essere rettangolari o quadrate e variano molto in dimensione, andando da 2-3mm fino a 7-8mm di larghezza. Per cui esistono reti in grado di fermare la quasi totalità dei chicchi e reti che invece bloccano solo i chicchi medio-grandi (quelli più piccoli non arrecano comunque particolare danno alle coltivazioni). Ad ogni modo, poiché la dimensione media del chicco di grandine in Italia è di circa 10mm di diametro, le reti sono in grado di far fronte alla gran parte dei fenomeni grandinigeni più intensi a cui sono esposte.
Nonostante le considerazioni sin qui fatte e per una ragione ancora non ben conosciuta (forse l'animo umano è naturalmente portato ad attaccare, piuttosto che restare in attesa di difendersi), molti agricoltori, consorzi e comuni italiani preferiscono tutt'ora provare a combattere i temporali grandinigeni attraverso l'utilizzo di cannoni a onda d'urto, limitando l'utilizzo intensivo delle reti antigrandine a poche aree del paese (Trentino-Alto Adige in primis).

A cura di Michele Salmi


http://www.meteowebcam.it/articoli-clim ... ndine.html
Ultima modifica di Ufologo 555 il 14/06/2011, 11:18, modificato 1 volta in totale.

14/06/2011, 15:31

Sempre più sfacciati

http://subliminal-chemtrails.blogspot.c ... mbuca.html

14/06/2011, 17:26

Direi : sempre più evidenti, dato che gli aerei volano e quintuplicano ... SAREMMO GIA' MORTI TUTTI DA 60 ANNI (se fosse vero quello che dicono i "complottisti")! [8D]

14/06/2011, 17:37

Poveri animali...

http://subliminal-chemtrails.blogspot.c ... amico.html

14/06/2011, 17:40

Certo che ce n'è di DISINFORMAZIONE in giro! E ce ne sono a centinaia di questi siti ...
L'importante, per loro, che non ci sia un esperto tra gli utenti ... [;)] [:o)]

14/06/2011, 21:51

Per fortuna che noi abbiamo ufologo 555, l'esperto per eccellenza

[:104]
Ultima modifica di Lukas il 14/06/2011, 21:53, modificato 1 volta in totale.

14/06/2011, 22:03

Thethirdeye ha scritto:

Rocknrolla ha scritto:
...o non sarà forse che più semplicemente sono TUTTE
scie di condensazione? (domanda retorica)


No... perchè le scie di condensazione NON si possono fisicamente
creare al di sotto di 8.000 mt..... non lo sapevi?


No.
Non so nemmeno a che altitudine volino gli aerei di linea, adesso provo a informarmi...ma ho il vago sospetto che volino sopra gli ottomila guarda caso ;)

15/06/2011, 01:16

Rocknrolla ha scritto:

Thethirdeye ha scritto:

Rocknrolla ha scritto:
...o non sarà forse che più semplicemente sono TUTTE
scie di condensazione? (domanda retorica)


No... perchè le scie di condensazione NON si possono fisicamente
creare al di sotto di 8.000 mt..... non lo sapevi?


No.
Non so nemmeno a che altitudine volino gli aerei di linea, adesso provo a informarmi...


Ecco appunto.... informati. Perchè le scie che si screano al di sotto degli
8.000 possono essere solamente ed esclusivamente scie chimiche.

http://www.sciechimiche.org/scie_chimic ... &Itemid=96

15/06/2011, 17:32

Lukas ha scritto:

Per fortuna che noi abbiamo ufologo 555, l'esperto per eccellenza

[:104]



Voi non "avete me" come io non ho voi: siamo tutti qui per cercar di sapere e scoprire ...
E visto le persone competenti, un po in tutti i campi, dopo quattro anni, me ne sarei altrimenti già ... andato. [^]

15/06/2011, 18:38

Thethirdeye ha scritto:

Ecco appunto.... informati. Perchè le scie che si screano al di sotto degli
8.000 possono essere solamente ed esclusivamente scie chimiche.

http://www.sciechimiche.org/scie_chimic ... &Itemid=96


Mi informo si...ma non certo sui siti che dicono che la sambuca molinari fa parte del complotto! [:D]

Un sacco di aerei di linea volano sopra gli 8.000, ergo questo sacco di aerei lasciano una scia bianca alle loro spalle che nulla ha di chimico.
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