Anche io credo che la forma debba lasciar spazio alla sostanza, il fare le cose in punta di piedi debba esser rimpiazzato dalla voce grossa e forti prese di posizione. Ma poi, fatti passi importanti, quanti resterebbero in questa valle di lacrime per poter raccoglierne i frutti? E' un cane che si morde la coda e sto perdendo ogni più rosea speranza che "uomo" riesca a portare a casa la missione. Bufala dopo bufala, situazione dopo situazione, siamo andati alla deriva e credo chi sia troppo tardi ormai per i mezzi convenzionali. Se mai succederà quel qualcosa di inaspettato, non sarà grazie a richieste "terrene", a divulgazione, a lotte silenziose ed educate. Non sarà "uomo" a far cambiare le cose. Con le buone non si ottiene nulla, con le cattive si sparisce nel vuoto (prima però si passa dalla parte del torto), quindi non resta che guardare inermi le cose che naufragano nella cialtroneria di chi vuole sbocconcellare un tozzo di pane a disposizione di troppi, chi ride nell'ombra per i giochetti triti e ritriti ma che sempre funzionano, chi deve sempre e comunque dire la sua, "essere contro", e creare chaos dove chaos già ce n'è a sufficienza. Siamo una razza malata, un virus che si autodistrugge, che non è capace di guardare nella stessa direzione per un tornaconto comune. E qualcuno dirà "viva l'ottimismo"
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Ma a guardarsi attorno, credo sia da sognatori d'altri tempi sperare che il famoso "uomo"... "riesca". Non resta che tentare di rimanere a galla, e sperare in quel qualcosa che sappiamo essere nello spazio e nel tempo, ma non siamo in grado (ancora, spero) di capire.
Non condanno i sognatori, non condanno chi "ci prova" con rinnovato ottimismo, ed anzi, in qualche modo va a loro un abbraccio. Ma sento in me, che c'è molto di sbagliato, più di quanto si possa percepire, attorno a noi. Ed il problema (credo) sia da ricercarsi nell'individuo che viene fagocitato dai gruppi, dalla necessità di appartenere a "qualcosa", diventando poi schiavo del sistema (che brutte queste parole, quanto sono state abusate in questi ultimi 50 anni).
C'è un'anima collettiva, c'è una soluzione, ma credo vada trovata nella penombra delle nostre camere, in solitudine, davanti ad uno specchio e rilassati su una comoda poltrona.
Capire per capirsi.
Cacciare le lucine in cielo, mandare lettere alle potenti organizzazioni, ricercare affannosamente la verità in un quadro od in un testo sacro... ormai, nel 2011, è poco più di un gioco. E non voglio essere offensivo, sia ben chiaro, è solo il pensiero di una persona che ha pensato tanto, arrivando alla fine della strada. Non è vero che nel viaggio l'importante è la strada fatta, ma è la meta. Dove arrivi è davvero importante. Cercare di viaggiare tutta la vita non porterà mai a nessuna meta. Io la mia l'ho trovata, è amara (forse) ma in qualche modo utile. Non escludo la possibilità di ripartire un giorno, ma credo che ad oggi, sia il luogo più logico dove stare. Dove coltivare quella piccola, ultima, flebile speranza di riuscire a capire, sperare che in altre camere altri capiscano. E che da questo nasca davvero la nuova era.
Sorry for this wall of text
![Clown [:o)]](./images/smilies/UF/icon_smile_clown.gif)