09/07/2011, 12:02
greenwarrior ha scritto:
al di Susa: Tav si, Tav no
martedì 05 luglio 2011
di ANDREA SPINELLI BARRILE
Ovviamente lo Stato, prima di avviare un'opera tanto imponente, ha ascoltato esperti, valutato perizie ed eseguito valutazioni di varia natura (ambientale, economica, etc):
09/07/2011, 12:16
sezione 9 ha scritto:
Martine Aubry (segretaria PS Francese) dice:
"In Francia tutta la sinistra è stata unanime nel sostenere il progetto della Torino-Lione. Sono molto dispiaciuta per gli eventi italiani e come Bersani dico che dal momento in cui la democrazia si è pronunciata non c'è nessuna giustificazione alla violenza".
"La Torino-Lione è un collegamento molto atteso da anni sia dall'Italia sia dalla Francia. E' indispensabile per costruire un modello nuovo di sviluppo dell'Europa e per raggiungere un modello sostenibile. Non c'è nessuna giustificazione alla violenza bisogna solo cercare di rassicurare chi ha dei dubbi".
Thethirdeye: democrazia non significa fare un po' come caxxo ci pare (quella era la Casa delle Libertà di Guzzanti). Formalmente (e la forma è sostanza, in democrazia) i passi sono stati compiuti tutti: c'è un voto del parlamento, c'è una commissione che ha ragionato coi cittadini ed ha apportato modifiche, c'è un procedimento che ha portato ad una decisione presa con tutti i crismi della democrazia e della legalità. Possiamo discutere di tutto, sempre e comunque, ma non possiamo impedire che una decisione democraticamente presa venga attuata.
A parte la colossale boiata (scusate, ma...) che si continua a dire del "il territorio appartiene alla gente che lo vive". Quale territorio? la Tav torino-lione è solo un piccolo pezzo della tratta, che coinvolge anche Lombardia, Veneto e Friuli. Da Veneto che vive il suo territorio, perchè devo vedermi impedita la costruzione di una ferrovia da uno sparuto gruppo di cittadini (che rappresentano lo 0,1% degli italiani) che a me fa comodo perchè, che so, vado in Francia per lavoro un giorno sì e uno no. Le mie motivazioni sono meno valide?
09/07/2011, 12:21
Lawliet ha scritto:
Continui a girarci intorno, sezione. Hai 100€ per fare la spesa, ne spendi 90€ per un paio di scarpe nuove? O preferisci comprare il pane, spendere una parte dei soldi per attenuare il mutuo.. ?
09/07/2011, 12:27
Thethirdeye ha scritto:greenwarrior ha scritto:
al di Susa: Tav si, Tav no
martedì 05 luglio 2011
di ANDREA SPINELLI BARRILE
Ovviamente lo Stato, prima di avviare un'opera tanto imponente, ha ascoltato esperti, valutato perizie ed eseguito valutazioni di varia natura (ambientale, economica, etc):
Si potrebbe fare un elenco di "opere" che lo stato ha avviato, modificando dati, alterando responsi e/o adattato situazioni.... da far impallidire chiunque.
E voi parlate di democrazia?
Ma in quale pianeta vivete?
09/07/2011, 12:44
greenwarrior ha scritto:Thethirdeye ha scritto:greenwarrior ha scritto:
al di Susa: Tav si, Tav no
martedì 05 luglio 2011
di ANDREA SPINELLI BARRILE
Ovviamente lo Stato, prima di avviare un'opera tanto imponente, ha ascoltato esperti, valutato perizie ed eseguito valutazioni di varia natura (ambientale, economica, etc):
Si potrebbe fare un elenco di "opere" che lo stato ha avviato, modificando dati, alterando responsi e/o adattato situazioni.... da far impallidire chiunque.
E voi parlate di democrazia?
Ma in quale pianeta vivete?
Nello stesso dove abiti tu.
09/07/2011, 12:47
Thethirdeye ha scritto:greenwarrior ha scritto:Thethirdeye ha scritto:
[quote]greenwarrior ha scritto:
al di Susa: Tav si, Tav no
martedì 05 luglio 2011
di ANDREA SPINELLI BARRILE
Ovviamente lo Stato, prima di avviare un'opera tanto imponente, ha ascoltato esperti, valutato perizie ed eseguito valutazioni di varia natura (ambientale, economica, etc):
Si potrebbe fare un elenco di "opere" che lo stato ha avviato, modificando dati, alterando responsi e/o adattato situazioni.... da far impallidire chiunque.
E voi parlate di democrazia?
Ma in quale pianeta vivete?
Nello stesso dove abiti tu.
15/07/2011, 17:38
Consigli svizzeri al governo italiano
[color=blue]«Non avete i soldi per il Terzo Valico? Tassate i Tir»
Milano - Svizzeri in missione italiana per suonare la carica: oltre le Alpi i lavori per realizzare il Corridoio 24 procedono ad “alta velocità”. Così rapidamente che il Gottardo sarà concluso con un anno di anticipo, «2016 anziché 2017». Mentre in Italia… «Siamo preoccupati – dice Peter Füglistaler, direttore dell’Ufficio federale dei trasporti – perché osserviamo che l’Italia è in difficoltà finanziarie per la realizzazione delle grandi opere». Dice Füglistaler, in pratica il “ministro” dei Trasporti, che i «rapporti con l’Italia sono ottimi e costruttivi» ed è comunque «fiducioso che si risolveranno i problemi». Ma sostiene pure che oggi la Svizzera è il cuore del trasporto europeo, «ma che non dispone di buone arterie». Compresa quella che dovrebbe portare sangue al Mediterraneo. «Ma lì è una partita soprattutto italiana», come a dire che dev’essere Roma a capire se Genova può restare agganciata a un sistema economico che, per gli svizzeri, ha nella Lombardia il suo centro.
Direttore, ha avuto rassicurazioni dal fronte italiano? Qui si litiga e si cercano soldi…
«L’Italia è sempre al passo dei tempi sui piccoli lavori, mancano le grandi opere. Sul rispetto dei tempi di fine lavori ho seri dubbi».
Fine lavori? Ma se ancora si deve iniziare, basti pensare al Terzo Valico…
«Appunto. Noi diciamo “guardate che ci crediamo in quanto abbiamo fatto”. C’è una rete ferroviaria che trasporta merci a 50 chilometri da Milano. Arriviamo a Domodossola, manca l’ultimo sforzo, almeno al nord».
Che cosa si aspetta, allora?
«Non mi importa se i lavori termineranno nel 2020 o nel 2025. Mi basta sapere che c’è la volontà di fare e che il traffico merci abbia la certezza di finire su rotaia».
Intanto voi siete pronti a nuove inaugurazioni…
«La fine lavori della galleria del Gottardo (57 chilometri di lunghezza, ndr), era prevista nel 2017, ma sarà conclusa nel 2016. La galleria del Ceneri sarà pronta nel 2019. Nel 2020 è tutto completo».
A proposito, non dovete chiudere il Gottardo stradale?
«Sì, per risanare l’infrastruttura. Accadrà nel 2020, credo, anche perché resterà chiuso tre anni. Offriremo alternative».
L’Italia che dice?
«Mah, nulla. So che non se ne parla molto. Ma il viceministro Castelli lo sa, è avvertito».
Senta, si rende conto però che in Italia non è un periodo facile?
«Certo, e ho comprensione per quanto accade. Anche per le liti sui finanziamenti. Da noi accadde nel 1993, ci furono opere non finanziate, e quindi ridimensionate. Poi abbiamo dimostrato che l’utilizzo era importante, e siamo andati avanti».
Anche tassando gli autotrasportatori. Un modello esportabile?
«Sì, e dico all’Italia: mettete questa tassa. Non è simpatico tassare, lo so, ma è imprescindibile. È stata la vera ricetta del successo dei trasporti svizzeri».
Ma la vostra più che una tassa è un salasso: 0,80 euro per chilometro percorso da un camionista…
«Sì, una misura tanto pesante quanto efficiente. I primi a ringraziarci sono i camionisti locali. E sa perché? Hanno imparato a ottimizzare il trasporto, caricano al meglio i camion, non viaggiano a vuoto, hanno scelto mezzi moderni, Euro 4 o Euro 5, con vantaggi per l’ambiente. Oggi transita la stessa quantità di merce con meno autocarri. E poi, alla fine, non paga il camionista, ma la comunità, perché quella cifra viene trasferita ai consumatori».
Quanto guadagna la Svizzera dalla tassa?
«Un miliardo di euro, reinvestito per due terzi nella realizzazione di infrastrutture ferroviarie. Un terzo va ai Cantoni per la manutenzione di strade e ferrovie».
Siete autonomi, quindi. E all’Europa che dite?
«Abbiamo fatto tutto da soli, non riceviamo un euro di finanziamento europeo. Ora tocca all’Italia e alla Germania. L’Europa lavori per una politica comune dei trasporti. Io sono preoccupato per le difficoltà del traffico merci in Italia, comprese le restrizioni sulle merci pericolose, ma anche per il fallimento dei progetti sul traffico passeggeri internazionale. Auspico che l’Europa svolga il suo ruolo, e che l’Italia sposti il più possibile le merci sui binari».
Torniamo al Terzo Valico: si rischia di avere un corridoio che finisce con un muro cieco…
«Quello è realmente un problema italiano. Noi seguiamo con attenzione il percorso fino a Milano. Osserviamo come le merci in arrivo da Rotterdam e Anversa viaggino più rapidamente, e come i prodotti della Pianura Padana possano fare altrettanto».
Anche in Lombardia ci sono problemi.
«Certo. Secondo noi, per esempio, c’è bisogno di un terminale simile a quello di Busto Arsizio nell’area ovest di Milano. A noi interessa, siamo pronti a finanziarlo fino all’80%».
L’area? Forse Segrate…
«Noi non possiamo venire in Italia e dire fatelo lì. Aspettiamo che i privati ci facciano proposte, che valutiamo. Se sono interessanti, investiamo».
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cresci@ilsecoloxix.it
© riproduzione riservata
15/07/2011, 18:02
Lawliet ha scritto:sezione 9 ha scritto:
Martine Aubry (segretaria PS Francese) dice:
"In Francia tutta la sinistra è stata unanime nel sostenere il progetto della Torino-Lione. Sono molto dispiaciuta per gli eventi italiani e come Bersani dico che dal momento in cui la democrazia si è pronunciata non c'è nessuna giustificazione alla violenza".
"La Torino-Lione è un collegamento molto atteso da anni sia dall'Italia sia dalla Francia. E' indispensabile per costruire un modello nuovo di sviluppo dell'Europa e per raggiungere un modello sostenibile. Non c'è nessuna giustificazione alla violenza bisogna solo cercare di rassicurare chi ha dei dubbi".
Thethirdeye: democrazia non significa fare un po' come caxxo ci pare (quella era la Casa delle Libertà di Guzzanti). Formalmente (e la forma è sostanza, in democrazia) i passi sono stati compiuti tutti: c'è un voto del parlamento, c'è una commissione che ha ragionato coi cittadini ed ha apportato modifiche, c'è un procedimento che ha portato ad una decisione presa con tutti i crismi della democrazia e della legalità. Possiamo discutere di tutto, sempre e comunque, ma non possiamo impedire che una decisione democraticamente presa venga attuata.
A parte la colossale boiata (scusate, ma...) che si continua a dire del "il territorio appartiene alla gente che lo vive". Quale territorio? la Tav torino-lione è solo un piccolo pezzo della tratta, che coinvolge anche Lombardia, Veneto e Friuli. Da Veneto che vive il suo territorio, perchè devo vedermi impedita la costruzione di una ferrovia da uno sparuto gruppo di cittadini (che rappresentano lo 0,1% degli italiani) che a me fa comodo perchè, che so, vado in Francia per lavoro un giorno sì e uno no. Le mie motivazioni sono meno valide?
Quindi se si elegesse Hitler v.2, noi non potremmo né dovremmo far nulla, in quanto democraticamente eletto. Se si elegesse un incompetente, pazienza, dovremmo aspettare altri 5 anni. Nemmeno una protesta, una bandiera alzata per far capire, a chi interessi, che non tutti han contribuito ad una scelta irrazionale.
Continui a girarci intorno, sezione. Hai 100€ per fare la spesa, ne spendi 90€ per un paio di scarpe nuove? O preferisci comprare il pane, spendere una parte dei soldi per attenuare il mutuo.. ?
15/07/2011, 21:14
15/07/2011, 21:33
16/07/2011, 00:09
16/07/2011, 10:23
16/07/2011, 11:45
[red]Seneca diceva; prima l'estensione verticale, poi quella orizzontale.
16/07/2011, 14:12
greenwarrior ha scritto:
Un economista ti direbbe che sarebbe il caso di fare entrambe le cose.
Ufologo 555 ha scritto:
Roberto, non abbiamo imparato una beata mazza dai nostri acutissimi antenati!
16/07/2011, 17:51