Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 24 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2
Autore Messaggio

Stellare
Stellare

Avatar utente

Premio Coerenza e ProfessionalitàPremio Coerenza e Professionalità

Non connesso


Messaggi: 12510
Iscritto il: 30/11/2006, 09:44
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 11/07/2011, 12:46 
In Islanda la Costituzione viene scritta da tutti online
http://www.brogi.info/2011/07/in-island ... nline.html
giovedì, luglio 7th, 2011

La rivoluzione islandese. Non ci sono solo vulcani che fanno notizia, c’è anche la rivoluzione dei 320 mila abitanti dell’isola che in pochi mesi hanno fatto dimettere il governo, incriminato i banchieri, cancellato il debito estero e ora stanno scrivendo online la loro Costituzione.
Da aprile, con cadenza settimanale l’Assemblea Costituente pubblica sul suo sito le bozze del progetto. E tutti sono invitati a condividere le loro idee sul sito o attraverso i social network.
Oltre ad essere presente sulla rete attraverso Facebook e Twitter, le sue riunioni sono aperte al pubblico. Non era mai successo prima che il web fosse il motore della realizzazione di una Costituzione nazionale nel pieno rispetto della democrazia partecipata. Alcuni partiti politici in Europa hanno realizzato i propri statuti o la propria carta dei valori attraverso sistemi wiki. Ma mai si è arrivati a tanto.
Il fatto che l’Islanda sia abitata solo da 320mila cittadini rappresenta di per sé un grosso vantaggio nella realizzazione di un progetto simile. Ma bisogna anche ricordare che il web sull’isola rappresenta ormai un aspetto essenziale della vita quotidiana. Più della metà degli abitanti possiede un account Facebook, e chi non lo ha può partecipare al dibattito sul sito dell’assemblea costituente, visto che più dell’80% delle case islandesi possiede una linea Adsl. Tuttavia, non sarà sufficiente il web: la legge fondamentale dovrà essere approvata con il classico metodo del referendum
L’esperimento in corso è abbastanza ignorato dai media italiani. Sarà anche perché segue una piccola rivoluzione precedente, quella dell’aver fatto dimettere il governo e cancellato il debito estero verso la Gran Bretagna, in un’operrazione che ha portato a mettere sotto inchiesta i banchieri dell’isola.
Qui di seguito riprendo da Facebook il commento di un osservatore italiano giustamente indignato del silenzio su tutta la materia.
NESSUNA NOTIZIA DALL’ISLANDA?
6 luglio 2011
STORIE DI ORDINARIA RIVOLUZIONE…
Di Marco Pala
Nexusedizioni
Qualcuno crede ancora che non vi sia censura al giorno d’oggi? Allora perchè, se da un lato siamo stati informati su tutto quello che sta succedendo in Egitto, dall’altro i mass-media non hanno sprecato una sola parola su ciò che sta accadendo in Islanda?
Il popolo islandese è riuscito a far dimettere un governo al completo; sono state nazionalizzate le principali banche commerciali; i cittadini hanno deciso all’unanimità di dichiarare l’insolvenza del debito che le stesse banche avevano sottoscritto con la Gran Bretagna e con l’Olanda, forti dell’inadeguatezza della loro politica finanziaria; infine, è stata creata un’assemblea popolare per riscrivere l’intera Costituzione. Il tutto in maniera pacifica. Una vera e propria Rivoluzione contro il potere che aveva condotto l’Islanda verso il recente collasso economico.
Sicuramente vi starete chiedendo perchè questi eventi non siano stati resi pubblici durante gli ultimi due anni. La risposta ci conduce verso un’altra domanda, ancora più mortificante: cosa accadrebbe se il resto dei cittadini europei prendessero esempio dai “concittadini” islandesi?
Ecco brevemente la cronologia dei fatti:
2008 – A Settembre viene nazionalizzata la più importante banca dell’Islanda, la Glitnir Bank. La moneta crolla e la Borsa sospende tutte le attività: il paese viene dichiarato in bancarotta.
2009 – A Gennaio le proteste dei cittadini di fronte al Parlamento provocano le dimissioni del Primo Ministro Geir Haarde e di tutto il Governo – la Alleanza Social-Democratica (Samfylkingin) – costringendo il Paese alle elezioni anticipate. La situazione economica resta precaria. Il Parlamento propone una legge che prevede il risanamento del debito nei confronti di Gran Bretagna e Olanda, attraverso il pagamento di 3,5 MILIARDI di Euro che avrebbe gravato su ogni famiglia islandese, mensilmente, per la durata di 15 anni e con un tasso di interesse del 5,5%
2010 – I cittadini ritornano a occupare le piazze e chiedono a gran voce di sottoporre a Referendum il provvedimento sopracitato.
2011 – A Febbraio il Presidente Olafur Grimsson pone il veto alla ratifica della legge e annuncia il Referendum consultivo popolare. Le votazioni si tengono a Marzo ed i NO al pagamento del debito stravincono con il 93% dei voti. Nel frattempo, il Governo ha disposto le inchieste per determinare giuridicamente le responsabilità civili e penali della crisi. Vengono emessi i primi mandati di arresto per diversi banchieri e membri dell’esecutivo. L’Interpol si incarica di ricercare e catturare i condannati: tutti i banchieri implicati abbandonano l’Islanda. In questo contesto di crisi, viene eletta un’Assemblea per redigere una Nuova Costituzione che possa incorporare le lezioni apprese durante la crisi e che sostituisca l’attuale Costituzione (basata sul modello di quella Danese). Per lo scopo, ci si rivolge direttamente al Popolo Sovrano: vengono eletti legalmente 25 cittadini, liberi da affiliazione politica, tra i 522 che si sono presentati alle votazioni. Gli unici due vincoli per la candidatura, a parte quello di essere liberi dalla tessera di qualsiasi partito, erano quelli di essere maggiorenni e di disporre delle firme di almeno 30 sostenitori. La nuova Assemblea Costituzionale inizia il suo lavoro in Febbraio e presenta un progetto chiamato Magna Carta nel quale confluiscono la maggiorparte delle “linee guida” prodotte in modo consensuale nel corso delle diverse assemblee popolari che hanno avuto luogo in tutto il Paese. La Magna Carta dovrà essere sottoposta all’approvazione del Parlamento immediatamente dopo le prossime elezioni legislative che si terranno.
Questa è stata, in sintesi, la breve storia della Ri-evoluzione democratica islandese.
Abbiamo forse sentito parlare di tutto ciò nei mezzi di comunicazione europei?
Abbiamo ricevuto un qualsiasi commento su questi avvenimenti nei noiosissimi salotti politici televisivi o nelle tribune elettorali radiofoniche?
Abbiamo visto nella nostra beneamata Televisione anche un solo fotogramma che raccontasse qualcuno di questi momenti?
SINCERAMENTE NO.
I cittadini islandesi sono riusciti a dare una lezione di Democrazia Diretta e di Sovranità Popolare e Monetaria a tutta l’Europa, opponendosi pacificamente al Sistema ed esaltando il potere della cittadinanza di fronte agli occhi indifferenti del mondo.
Siamo davvero sicuri che non ci sia “censura” o manipolazione nei mass-media?
Il minimo che possiamo fare è prendere coscienza di questa romantica storia di piazza e farla diventare leggenda, divulgandola tra i nostri contatti. Per farlo possiamo usare i mezzi che più ci aggradano: i “nostalgici” potranno usare il telefono, gli “appassionati” potranno parlarne davanti a una birra al Bar dello Sport o subito dopo un caffè al Corso.
I più “tecnologicamente avanzati” potranno fare un copia/incolla e spammare questo racconto via e-mail oppure, con un semplice click sui pulsanti di condivisione dei Social Network in fondo all’articolo, lanciare una salvifica catena di Sant’Antonio su Facebook, Twitter, Digg o GoogleBuzz. I “guru del web” si sentiranno il dovere di riportare, a modo loro, questa fantastica lezione di civiltà, montando un video su YouTube, postando un articolo ad effetto sui loro blog personali o iniziando un nuovo thread nei loro forum preferiti.
L’importante è che, finalmente, abbiamo la possibilità di bypassare la manipolazione mediatica dell’informazione ed abbattere così il castello di carte di questa politica bipartitica, sempre più servile agli interessi economici delle banche d’affari e delle corporazioni multinazionali e sempre più lontana dal nostro Bene Comune.
In fede,
il cittadino sovrano Marco Pala
(alias “marcpoling”)
http://www.vocidallastrada.com/2011/07/ ... landa.html



_________________
« Nel regno di chi cerca la verità non esiste nessuna autorità umana. Colui che tenta di recitarvi la parte di sovrano avrà a che fare con la risata degli dei » (Albert Einstein)

« Non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti non possa cambiare il mondo. In fondo è cosi che è sempre andata »
(Margaret Mead)
Top
 Profilo  
 

Rettiloide
Rettiloide

Non connesso


Messaggi: 3020
Iscritto il: 07/05/2011, 21:43
Località: rovigo
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 11/07/2011, 15:28 
Bliss, è palesemente falso quello che dici. La costituzione non verrà scritta via web, viene scritta in assemblea costituente che periodicamente ascolterà le opinioni dei cittadini. Punto.

Ti ricordo che noi stiamo ancora col sospetto che i primi esperimenti di voto digitale (politiche del 2006) non siano stati del tutto esenti da brogli. Ti ricordo che il termine democrazia diretta è quantomeno manipolabile. Anche la Libia è una democrazia "diretta", stando al nome ufficiale dello Stato. Il punto è sempre lo stesso: come dare sostanza alla parola "democrazia", che già in se stessa dovrebbe contenere tutto il necessario.

Per me, la vera democrazia è quella partecipata. Con tutti i mezzi che vuoi, ma purchè sia cosciente e consapevole: pensare di essere in democrazia perchè si vota ogni 5 anni o perchè si può stare 5 minuti su internet è sbagliato. Un cittadino vero deve vivere costantemente di politica. Deve essere consapevole di quello che fa e cosciente dei temi che affronta, e senza PRIMA eliminare l'informazione controllata dai soliti, parlare di democrazia diretta significherebbe mettere in mano il voto della gente a qualche teleimbonitore, ad un Fede o ad un Santoro.


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Premio Coerenza e ProfessionalitàPremio Coerenza e Professionalità

Non connesso


Messaggi: 12510
Iscritto il: 30/11/2006, 09:44
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 11/07/2011, 16:56 
Leggi bene Sezione 9.

Hai dato un'interpretazione errata a quanto riportato nell'articolo.



_________________
« Nel regno di chi cerca la verità non esiste nessuna autorità umana. Colui che tenta di recitarvi la parte di sovrano avrà a che fare con la risata degli dei » (Albert Einstein)

« Non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti non possa cambiare il mondo. In fondo è cosi che è sempre andata »
(Margaret Mead)
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Premio Coerenza e ProfessionalitàPremio Coerenza e Professionalità

Non connesso


Messaggi: 12510
Iscritto il: 30/11/2006, 09:44
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 11/07/2011, 17:02 
IN ISLANDA LA COSTITUZIONE SI SCRIVE SUL WEB
http://www.gqitalia.it/hi-tech/articles ... ve-sul-web
13 giu 2011 — G.A.


Qui il crowdsourcing è di casa. I cittadini possono seguire in tempo reale i lavori dell'Assemblea Costituente e aggiornare la Costituzione



Immagine
La pagina Twitter del progetto di Costituzione islandese


Immagine
Il premier islandese Sigurdardòttir


Immagine
Il sindaco di Reykjavik Jon Gnarr


Immagine
Il sito del progetto


Immagine
Il canale Youtube della Costituzione


Se non avete idea di cosa sia il crowdsourcing, allora forse non conoscete ancora il nuovo progetto di partecipazione condivisa nato in Islanda. Il neologismo "crowdsourcing" indica lo sviluppo di progetti condivisi partendo dal basso e qui si è tradotto in un progetto di democrazia allo stato puro. Nell'isola, infatti, è nata l'idea di riscrivere la Costituzione. E di farlo sul web, permettendo ai cittadini di seguirne i lavori di revisione e, addirittura, di proporre modifiche del testo. Per gli islandesi è possibile, in modo costante, saperne di più sui lavori di redazione della carta che definisce l'ordinamento del paese e fornire suggerimenti e critiche al progetto, che passerà in Parlamento per l'approvazione entro luglio.

I trecentomila cittadini islandesi possono inviare suggerimenti e critiche al progetto in embrione. E possono farlo con le modalità più disparate: account Facebook, Twitter, Youtube e Flickr per aiutare i 25 membri che stanno riscrivendo la Costituzione. L'avanzamento dei lavori viene trasmesso in diretta streaming sui social network ed è potenzialmente editabile dai 320 mila abitanti (due terzi dei quali hanno un account su social network).

Per l'Islanda non si tratta del primo (né dell'unico) primato: qui è nato il primo parlamento della storia d'Europa, e qui non è affatto sembrata ardita l'elezione di Jóhanna Sigurdardóttir - dichiaratamente lesbica - al ruolo di premier e dell'attore comico Jón Gnarr a quello di sindaco della capitale Reykjavik. Per non parlare della tutela della libertà d'informazione, "sponsorizzata" da Wikileaks, che aveva già candidato l'isola a nuovo paradiso della libertà di stampa. E ora la piccola isola persa nel nord dell'Europa punta a stabilire un nuovo primato: quello di permettere al popolo di riscrivere la Carta fondamentale della democrazia, promuovendo una rivoluzione digitale che parte dal web.



_________________
« Nel regno di chi cerca la verità non esiste nessuna autorità umana. Colui che tenta di recitarvi la parte di sovrano avrà a che fare con la risata degli dei » (Albert Einstein)

« Non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti non possa cambiare il mondo. In fondo è cosi che è sempre andata »
(Margaret Mead)
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Premio Coerenza e ProfessionalitàPremio Coerenza e Professionalità

Non connesso


Messaggi: 12510
Iscritto il: 30/11/2006, 09:44
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 11/07/2011, 17:04 
Islanda:Nuova costituzione nasce con web
Commissione incaricata condivide lavoro su Facebook e Youtube
10 giugno, 17:59
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 29556.html



_________________
« Nel regno di chi cerca la verità non esiste nessuna autorità umana. Colui che tenta di recitarvi la parte di sovrano avrà a che fare con la risata degli dei » (Albert Einstein)

« Non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti non possa cambiare il mondo. In fondo è cosi che è sempre andata »
(Margaret Mead)
Top
 Profilo  
 

Bannato
Bannato

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 5539
Iscritto il: 11/09/2009, 10:39
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 11/07/2011, 17:12 
non dimentichiamo che l'Islanda ha poco più di 300mila abitanti.
Cioè ci sono più abitanti a Bologna che in tutta l'Islanda ...

Non so quanto sia applicabile lo stesso modello in altri stati con 60 milioni o più di abitanti.



_________________
[^]The best quote ever (2013 Nonsense Award Winner):
«Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Early in the morning!»
© Anonymous/The Irish Rovers
http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/
Top
 Profilo  
 

Rettiloide
Rettiloide

Non connesso


Messaggi: 3020
Iscritto il: 07/05/2011, 21:43
Località: rovigo
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 11/07/2011, 17:33 
Sono sempre i membri dell'assemblea che decidono.

Questo è un bel modo di rendere il "potere" più partecipato e trasparente. Molto bello e molto giusto (anzi, bisognerebbe farlo anche per l'economia) ma non prescinde dalla rappresentatività. Da internet possono arrivare nuove idee, ma non modifiche reali e definitive. Insomma, il "popolo di internet" ha un potere consultivo, non vincolante.

Tu metteresti un neoassunto a fare il lavoro più difficile? Prima impara, dà prova delle sue competenze, e poi fa il lavoro difficile. Chiamala pure gavetta, se vuoi, e in politica è stata proprio l'idea della "società civile" a tutti i costi che ha abbassato il livello di preparazione dei politici. Non è mica facile fare politica, e non tutti sono adatti, come ci sono quelli bravi in certi settori e asini in altri. E non è un problema di allargare la base statistica per avere una media "giusta". Si fa sempre l'esempio di Gesù, di Ponzio Pilato e del popolo. Pilato attua un principio di democrazia diretta, fa scegliere al popolo chi salvare, e il popolo sbaglia. Non è mica vero infatti che il popolo ha sempre ragione. Bisogna vedere che informazioni ha. Altro esempio: delitto efferato, magari c'entrano dei bambini, le tv in mano ad un partito fanno campagna orrorifica, il partito propone la reintroduzione della pena di morte, per democrazia diretta è il popolo che decide, e il popolo innegabilmente reintroduce la pena di morte.

La democrazia non ha bisogno di aggettivi, se funziona bene. Tu puoi chiamarla come ti pare, ed inventarti tutti i procedimenti che vuoi, ma se non c'è libero accesso alle informazioni, il popolo farà sempre e solo quello che gli viene detto di fare.


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Premio Coerenza e ProfessionalitàPremio Coerenza e Professionalità

Non connesso


Messaggi: 12510
Iscritto il: 30/11/2006, 09:44
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 11/07/2011, 17:34 
più che il numero, a mio parere il limite all'applicabilità di un simile sistema è che in Italia una diffusione di internet che interessi la quasi totalità della popolazione siamo bel lontano dall'averla con la conseguenza che oggi come oggi in Italia il web non può ancora essere uno strumento democratico e voce telematica di un intero popolo...



_________________
« Nel regno di chi cerca la verità non esiste nessuna autorità umana. Colui che tenta di recitarvi la parte di sovrano avrà a che fare con la risata degli dei » (Albert Einstein)

« Non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti non possa cambiare il mondo. In fondo è cosi che è sempre andata »
(Margaret Mead)
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Premio Coerenza e ProfessionalitàPremio Coerenza e Professionalità

Non connesso


Messaggi: 12510
Iscritto il: 30/11/2006, 09:44
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 11/07/2011, 17:36 
Cita:
sezione 9 ha scritto:

Sono sempre i membri dell'assemblea che decidono.

Questo è un bel modo di rendere il "potere" più partecipato e trasparente. Molto bello e molto giusto (anzi, bisognerebbe farlo anche per l'economia) ma non prescinde dalla rappresentatività. Da internet possono arrivare nuove idee, ma non modifiche reali e definitive. Insomma, il "popolo di internet" ha un potere consultivo, non vincolante.

Tu metteresti un neoassunto a fare il lavoro più difficile? Prima impara, dà prova delle sue competenze, e poi fa il lavoro difficile. Chiamala pure gavetta, se vuoi, e in politica è stata proprio l'idea della "società civile" a tutti i costi che ha abbassato il livello di preparazione dei politici. Non è mica facile fare politica, e non tutti sono adatti, come ci sono quelli bravi in certi settori e asini in altri. E non è un problema di allargare la base statistica per avere una media "giusta". Si fa sempre l'esempio di Gesù, di Ponzio Pilato e del popolo. Pilato attua un principio di democrazia diretta, fa scegliere al popolo chi salvare, e il popolo sbaglia. Non è mica vero infatti che il popolo ha sempre ragione. Bisogna vedere che informazioni ha. Altro esempio: delitto efferato, magari c'entrano dei bambini, le tv in mano ad un partito fanno campagna orrorifica, il partito propone la reintroduzione della pena di morte, per democrazia diretta è il popolo che decide, e il popolo innegabilmente reintroduce la pena di morte.

La democrazia non ha bisogno di aggettivi, se funziona bene. Tu puoi chiamarla come ti pare, ed inventarti tutti i procedimenti che vuoi, ma se non c'è libero accesso alle informazioni, il popolo farà sempre e solo quello che gli viene detto di fare.



Esatto. A dispetto del titolo, questi concetti mi sembravano ben espressi anche nel primo articolo che ho postato. In ogni caso a scanso di equivoco ho riproposto la notizia attraverso fonti differenti.



_________________
« Nel regno di chi cerca la verità non esiste nessuna autorità umana. Colui che tenta di recitarvi la parte di sovrano avrà a che fare con la risata degli dei » (Albert Einstein)

« Non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti non possa cambiare il mondo. In fondo è cosi che è sempre andata »
(Margaret Mead)
Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 24 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2

Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
cron
Oggi è 19/05/2025, 00:59
© 2015 UfoPlanet di Ufoforum.it, © RMcGirr83.org