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Grigio
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MessaggioInviato: 18/06/2011, 16:47 
"Glimpses of Other Realities"
di Linda Moulton Howe
[b]Contenitori di corpi e anime di luce
[/b]

Parte 2



Linda Porter descrive lo strano essere

Immagine


"Non credo che fosse umano. Sembrava avere la pelle grigia, la sua pelle non era di un colore umano, tendeva al bianco. E' molto alto e molto, molto sottile. Ha grandi occhi come quelli dei gatti. Niente capelli, la sommità della testa rotonda e ha il naso, cosa che i grigi non hanno."

"Il naso, che forma aveva?"

"Lungo, naso lungo e faccia lunga. Ha anche le orecchie, mentre i grigi non le hanno."

"Il naso, era prominente?"

"E' grande."

"Il tuo disegno somiglia a ciò che ricordi?"

"Il mio disegno ci si avvicina ma gli ha dato una espressione meschina che non aveva in realtà, non appariva assolutamente meschino o malvagio."

"E la bocca?"

"Niente labbra, ma parlava. Non si trattava di telepatia perché ricordo la sua bocca che si muoveva. Ricordo che sollevava le mani mentre diceva qualcosa, ricordo bene le sue mani bianche mentre le maniche scivolavano in basso."

"Come erano fatte le sue mani?"

"Lunghe e bianche, veramente sottili."

"Quante dita?"

"Non lo so, ricordo solo di aver visto delle dita molto lunghe."

"E gli umani intorno a te stavano parlando?"

"Stavano tutti ad ascoltare quello che lui diceva. Io avvertivo un gran senso di rispetto per lui. Qualunque cosa fosse quello che stava spiegando, si trattava di roba molto complicata, qualcosa di scientifico."

"Aveva una qualche relazione con l'essere-mantide?"

"Non lo so."

"Che altro puoi ricordare riguardo all'essere-mantide?"

"era molto alto, tra i sette e gli otto piedi (tra i due metri e dieci e i due metri e quaranta). Aveva un torso molto lungo, le braccia erano molto lunghe e articolate dietro al torso, in un modo molto differente dagli esseri umani. Aveva tre appendici simili a dita, non si muovevano come dita ma con un destrezza di gran lunga superiore. E i suoi piedi non avevano nulla a che vedere con i nostri, erano delle cose a punta strette, sottili e molto piccole. Gli occhi avevano un colore marrone-rossastro con evidenti bolle che sporgevano leggermente, non so se si trattasse di una forma di protezione o altro. Era come se quell'essere potesse percepire le mie sensazioni e desiderasse spaventarmi il meno possibile."

"Hai per caso percepito da parte sua emozioni tipo bontà o compassione?"

"Grande vecchiaia, saggezza e infinita pazienza. Non era bontà o compassione, era piuttosto come se quell'essere esistesse da migliaia di anni, da tempo lunghissimo. La cosa che percepii maggiormente fu la sua incredibile saggezza. Non mi ero mai trovata di fronte a qualcosa del genere, a qualcosa che possedesse una tale conoscenza. Mi parlò moltissimo ma non ho idea di cosa mi disse quella volta. Qualunque cosa fosse, penso che si trattasse di cose molto importanti-come se mi stesse dicendo cosa sarebbe accaduto nel futuro e cose riguardanti il "trasferimento nella luce", qualunque cosa questo significhi. Aveva a che vedere con quello che mi era accaduto in quella stanza piena di luce. I miei ricordi finiscono nel momento in cui stavo per entrare in quella stanza."

"E' possibile che l'essere con i grande naso sia il capo degli esseri-mantide?"

"No."

"Di qualche tipo umanoide?"

"Si, degli umanoidi dall'abbronzatura dorata, ma non si tratta proprio di un capo, è più come se fosse in sinergia con loro, come se lavorassero insieme da moltissimo tempo."

"Gli umanoidi dorati e le mantidi?"

"Si."

"C'è un'alleanza tra loro?"

"Non di tipo militare. Loro non amano quel genere di cose. Tra loro esiste un mutuo rispetto e si prendono cura gli uni degli altri sulla base di un sistema condiviso di valori e di etica. Sembra che entrambi lavorino insieme per il raggiungimento dello stesso scopo-qualunque esso sia."

"Grande attenzione e rispetto tra le due specie?"

"Si, entrambe le specie sono molto evolute e, sebbene sembri che le mantidi siano molto più antiche, le due razze si relazionano con la massima facilità e lavorano insieme in piena armonia e rispetto."

"Allora, come si inserisce in questo quadro l'essere pallido dal grande naso?"

"Non lo so perché quella fu l'unica occasione in cui lo vidi; lui, semplicemente, stava lì e parlava."

"Potrebbe essere lui l'intelligenza che sta dietro agli altri?"

"No, no. Al di sopra dovrebbe esserci quell'entità di cui ti parlai a Sedona, una forma di vita evolutissima che non ha più bisogno di un corpo fisico."

"Va bene, poniamo quest'entità non fisica in cima. E' un'entità di questo universo?"

"In questo universo. L'unico modo in cui posso esprimere la mia sensazione riguardo alla cosa unica che sta al di sopra di loro è un qualcosa tipo Dio. "

"Al di sopra delle potenti entità non fisiche?"

"Esatto. Metti quelle entità non fisiche al di sopra degli umanoidi e delle mantidi, esse sono enormi e possono spostarsi in tutto l'universo senza l'ausilio di alcun veicolo fisico."

"Chi c'è direttamente sotto di loro?"

"Gli umanoidi dal colorito dorato, poi vengono le mantidi, poi i grigi dalla pelle bianca, quelli più alti dei piccoli grigi. Quelli più alti hanno le pupille e io li chiamo Gumby per le loro uniformi e perché sono scesi all'improvviso sul pavimento e non ho mai visto i loro piedi."

"Gli occhi inclinati di questi grigi più alti hanno il bianco come i nostri?"

"Si, hanno la parte bianca visibile ed hanno le pupille come noi. La loro pelle è bianca e sembra che siano tutti scienziati."

"Nei tuoi disegni la loro testa..."

"E' sporgente nella parte posteriore. Le loro teste hanno una forma diversa da quelle dei grigi." (EBE Tipo 1?)

"E al di sotto di questi grigi alti chi c'è?"

"I grigi piccoli. Loro sono semplicemente operai, come le api o le formiche, si limitano ad eseguire il proprio lavoro." (EBE Tipo 2?)

"E i cilindri, sono tutti uguali?"

"No, i cilindri sono differenti. Quelli di stoccaggio hanno una sommità diversa, rotonda. Quelli di attivazione, invece, hanno gli angoli squadrati. C'è una luce nei cilindri di attivazione, una luce forte che brilla sulla persona all'interno e i corpi devono rimanere esposti a quella luce per parecchie ore prima che l'anima possa entrare dentro di essi, non so perché."

"I cilindri di stoccaggio sono per i corpi?"

"Si, per i corpi clonati. C'è un tipo di cilindro per i corpi immagazzinati e un altro per attivarli. L'anima è probabilmente la cosa più bella che abbia mai visto in vita mia. Il mio disegno non le rende giustizia. Era di un bellissimo giallo iridescente con i bordi di un tenue arancione e un nucleo bianco che irradiava un dolce calore."

Linda Porter continuò manifestando un senso di soggezione per la luce dell'anima e un senso di repulsione per la morte dell'uomo più anziano.

"Gli alieni sezionarono il corpo dell'uomo più anziano. Era morto a causa di un qualche tipo di sostanza inquinante presente nell'acqua, qui sulla Terra. E' terribile che la gente non si renda conto del pericolo rappresentato dal vivere vicino all'acqua, per non parlare del bere!

Loro sezionarono il corpo per ricostruirne il livello di avvelenamento. Sembrava che, per qualche motivo, questa cosa fosse molto importante per gli alieni. E poi gettarono via il corpo, proprio come se fosse di nessuna importanza. Lo gettarono via come noi ci togliamo e buttiamo via le scarpe. Ricordo che mi sentii molto avvilita perché noi qui seppelliamo i nostri morti."

"Quindi, dal nostro punto di vista, quell'uomo sarebbe morto a quarantasei anni, giusto?"

"Sarebbe scomparso. Nessuno sulla Terra avrebbe mai ritrovato il suo corpo. Nei tuoi studi sulle mutilazioni, Linda, qualcuno ha mai ritrovato corpi umani sezionati?"

"Alcune volte, ma non so se si tratta dello stesso fenomeno. In ogni caso, ci sono moltissimi casi di adulti e bambini scomparsi."

"Io non credo che siano morti. Penso che molti di loro siano stati ri-collocati in altri posti."

"Ma perché ri-collocarli, e dove, qui sulla Terra o su altri pianeti?"

"Ri-collocati qui sulla Terra, come la versione più giovane dell'uomo morto, che venne messa in Australia. Esistono persone che gli alieni vogliono in certe aree ed essi rimangono in contatto con queste persone per tutta la loro vita."

"Alludi agli scienziati-custodi?"

"Si, sta per succedere qualcosa e quando accadrà, qualunque cosa sia, tutti dovranno trovarsi nei posti giusti."

"Hai ricordi dettagliati del tuo personale trasferimento di anima?"

"Dopo di avermi mostrato il trasferimento dell'anima dell'uomo nel cilindro ricordo di essere stata in piedi vicino allo scienziato e...mamma mia...aveva qualcosa in mano che sembrava il mio cuore. Il mio vecchio corpo giaceva sul tavolo lì, era aperto. Ricordo i bordi del taglio che erano dentellati. Non c'era assolutamente sangue, tutto era completamente asciutto."

"Era un taglio a zig-zig?"

"Era come fatto con le forbici a zig zag che usano i sarti per tagliare i vestiti."

"Hai visto che tipo di strumento gli alieni usavano per operare questi tagli?"

"Somigliava ad uno spazzolino da denti elettrico. Di colore argenteo, lungo sette pollici (circa 18 centimetri) e largo un pollice e mezzo (circa 4 centimetri). Aveva un punta illuminata di blu che non sembrava proiettare luce ma che usa onde sonore non udibili e quando è programmato su basse frequenze è in grado di operare chirurgicamente mediante vibrazioni che separano cellule e tessuti senza arrecare danni a livello cellulare. Non taglia le cellule. I bordi dei tagli sono puliti e senza bruciature. Quando è programmato su alte frequenze, la vibrazione causa una frizione che genera calore. Il calore è usato per tagliare."

"C'era anche uno strumento più grande, lungo dieci pollici (circa 25 centimetri) e largo tre pollici e mezzo (circa 9 centimetri). Ha una punta accesa che non proietta luce e usa le onde sonore per guarire psichicamente ed emozionalmente. Aiuta le persone ad uscire da shock terribili."

"L'alieno mi disse che avevo avuto una febbre reumatica quando avevo dodici anni ed immagino che fosse vero. Non venni portata da alcun medico ma i sintomi corrispondevano. Immagino che quell'episodio mi avesse danneggiato il cuore e mi venne detto che in quelle condizioni non sarei vissuta a lungo."

"Questo accadde quando avevi diciassette anni. Prima ti eri accorta che c'era qualcosa che non andava?"

"Oh si, ero sempre stata malata. I miei genitori non si fidavano dei medici e io avevo sempre la gola secca e la febbre alta. Dopo quella malattia non ero mai più stata bene, ero anche svenuta un paio di volte."

"Quindi, dai dodici anni (1958) ai diciassette (1963) tu eri stata indebolita dalla malattia?"

"Si, e peggiorava. Lo scienziato mi spiegò che la parete posteriore del cuore si stava assottigliando e che presto avrebbe ceduto. Ricordo che lo guardavo ma è come se fossi ancora confusa, non capivo bene quello che mi diceva."

"Quale parte di te stava li a guardarlo?"

"Penso che fosse il mio nuovo corpo con l'anima prelevata da quello vecchio che stava sul tavolo. Non ho alcun ricordo del momento del trasferimento vero e proprio, nè del come arrivai in quella stanza ne di cosa mi venne fatto. La cosa successiva che ricordo è che sto guardando l'alieno che estrae il mio cuore. Qualunque cosa sia accaduta è stata fatta tra questi due momenti senza alcun preavviso, oppure io non ne ho memoria." (Forse i ricordi mancanti riguardano l'immagine dell'essere-mantide nella stanza piena di luce dove Linda non voleva entrare.) "Posso solo dirti che è una cosa veramente strana guardare il tuo corpo aperto e un tizio grigio che tiene in mano il tuo cuore! Ho sempre associato quell'immagine alla morte e ho sempre pensato che, se ricordassi tutto, morirei. Ora vedo da dove arriva l'associazione con la morte."

Improvvisamente Linda Porter allungò le braccia, se le guardò e scoppiò in lacrime.

"Non so più chi sono veramente!"

Percepii profondamente la sua angoscia ed il suo disorientamento nell'aver visto morire il corpo con cui era nata mentre la sua coscienza sopravviveva in un nuovo corpo identico. Perché delle creature non umane erano così profondamente coinvolte con i cicli vitali di alcuni esseri umani?

Linda Porter non aveva la risposta per questa domanda ma continuò:

"Gli scienziati grigi non amano fare queste cose. C'è qualcosa di problematico riguardo a ciò. Loro fanno queste cose solo come ultima chance. Ho l'impressione che non si voglia che operino in questo modo. E' come se le entità superiori, quelle senza corpo, avessero detto 'No'. Ma gli scienziati alieni continuano a fare queste cose perché percepiscono che gli altri, i superiori, non hanno capito qualcosa. Non so di cosa si tratti."

"Gli alieni ti hanno spiegato perché volevano che tu vivessi?"

"Non in quell'occasione. Da qualche parte, durante il percorso, mi è stata data la sensazione che avevo un qualche compito. La mia vita era stata preservata affinchè facessi quello che dovevo fare."

"Ti sentivi diversa nel nuovo corpo rispetto al vecchio?"

""Era più facile respirare. Nel vecchio corpo c'era un continuo senso di pesantezza. In questo nuovo era tutto, come dire...più leggero. Mi muovevo con maggiore facilità e mi sentivo più forte."

"Quando, in seguito, ti guardasti in uno specchio, notasti qualche differenza?"

"Assolutamente no, non c'erano differenze di sorta e neanche la mia famiglia si accorse di nulla. In seguito, però, mi resi conto che il mio nuovo corpo non aveva la cicatrice da vaccinazione che avevo sempre avuto sul braccio sinistro."

La Porter mi disse di non avere foto in cui si vedesse il braccio prima e dopo.

Le chiesi cosa pensava che volessero gli umanoidi dalla pelle dorata.

"Non so se vogliono qualcosa, penso che siano qui solo per aiutare. E' tutto collegato con un qualcosa che sta per avvenire. Parte di loro sono qui per creare un'interferenza che impedisca a quell'evento di oltrepassare la Terra. Altri sono delle specie di sociologi che si limitano a studiare ciò che sta avvenendo."

Ero affascinata dall'ipotesi di Linda che le entità non fisiche, in altre frequenze dimensionali, fossero contrarie all'interferenza degli scienziati grigi con le vite umane e che, malgrado ciò, gli scienziati non seguissero i loro ordini per qualche ignoto motivo. Le chiesi:

"Se non si vuole che trasferiscano le anime, perché loro insistono e vanno contro forze a loro superiori?"

"Gli scienziati grigi sentono che devono farlo. Ci sono persone che non possono perdere a causa di ciò che avverrà in futuro. Sentono che devono assolutamente fare quello che stanno facendo, ormai sono andati troppo oltre, è come se non avessero più altre possibilità."

"Hanno forse commesso un qualche tipo di errore?"

"No, non loro, è come se loro stessero cercando di correggerne uno."

"Allora chi è che ha sbagliato?"

"Non sono stati loro. Non ne so di più perché non è possibile andare più in alto di loro."

"Ma tu non hai detto che gli umanoidi dorati sono al di sopra degli scienziati grigi? Potrebbe esistere una sorta di divisione tra gli scienziati grigi? Potrebbe essere che alcuni di loro siano andati in una direzione, prendendosi cura della Terra e che altri abbiano fatto un'altra scelta? Potrebbe esistere un conflitto tra di loro?"

"E' possibile. Forse è questa la situazione, qualcosa tipo buoni-contro-cattivi. Forse ci sono dei rinnegati."

"E i rinnegati, cosa starebbero cercando di fare?"

"Non lo so, ma, qualunque cosa sia, è già avvenuta. E' stata già fatta e gli scienziati grigi si sentono responsabili di essa."

Una volta mi era stato mostrato il testo di una presunta relazione fornita al Presidente degli Stati Uniti presso la Base Aerea di Kirtland il 9 Aprile 1983 in cui era scritto: "Questi Extraterrestri hanno manipolato il DNA di primati semi-evoluti per creare l'Homo Sapiens."

Chiesi a Linda Porter se conosceva le motivazioni dei custodi possibilmente responsabili della creazione e dell'evoluzione umana.

La Porter mi rispose "In un certo momento, lungo la linea, non molto tempo fa, è come se qualcuno avesse interferito. Qualcuno ha fatto qualcosa di sbagliato e gli scienziati stanno cercando di rimediare. "

Focalizzandomi più sul Ventesimo Secolo che sul Giardino dell'Eden, chiesi a Linda se l'errore a cui si stava cercando di rimediare potesse riguardare il fatto che qualcuno avesse permesso agli uomini di giocare con l'energia atomica. In quel momento, 1991, Linda non ne fu certa ma, in seguito, collegò il tutto con esperimenti militari condotti dagli Stati Uniti nell'alta atmosfera.

Le chiesi: "Perché gli alieni sono così coinvolti con il pianeta Terra?"

"Sai perché ho usato la parola 'custodi' per gli scienziati grigi? Perché gli esseri scesero qui in origine erano delle specie di custodi della vita. Aiutano la vita a svilupparsi su diversi mondi e pianeti. E' la loro ragione di vita e, evidentemente, i custodi sono gli scienziati. Non sono i piccoli grigi che si limitano a lavorare per loro. Gli scienziati sono stati qui fin da quando tutto ebbe inizio. Erano quelli che iniziarono il programma di allevamento che portò allo sviluppo degli umani. Loro sono presenti da ben prima dei tempi biblici, erano già qui all'epoca dei Cro Magnon , dei Neanderthal e, forse, i loro primi tentativi risalgono ad un'epoca addirittura precedente.

"Venticiquemila anni fa?"

"Si, anche prima. In seguito,forse, andarono via per un periodo, poi tornarono e ricominciarono. Poi, durante i tempi biblici, videro in quale direzione si era avviata l'umanità. Poi, lo so che questo può suonare pazzesco, inviarono qui Gesù Cristo-non per creare una religione-ma per mostrare alla gente un nuovo modo di vivere, di coesistere e di vivere in armonia in modo da non far accadere quello che sta accadendo 2000 anni dopo, cioè ora. Cercarono di evitare ciò verso cui l'umanità sembrava tendere: l'Autodistruzione."

"E quindi essi crearono Cristo come..."

"Immagino come un clone"

"Mi chiedo che anima possano aver inserito nel corpo umano di Cristo..."

"Non ne ho idea, suppongo che dovesse trattarsi di un'anima estremamente evoluta. Ma, essendo i popoli di allora così ignoranti e superstiziosi, tutto venne distorto e trasformato in un nuovo mezzo di potere per controllare la gente. Non funzionò un granchè."

"E quando Cristo disse 'Dio mio, perché mi hai abbandonato?' a chi si stava rivolgendo?"

"Non ne ho idea, forse non era previsto che morisse...forse pensava di essere salvato all'ultimo momento o che la sua anima venisse trasferita prima della morte...d'altra parte loro non avrebbero potuto trasferire un'anima davanti a tutti."

"E chi ti sembra possa aver creato il clone Cristo, gli scienziati biondi dal colorito dorato o gli scienziati grigi?"

"Il corpo venne fornito dagli scienziati grigi e l'anima dalle entità superiori senza corpo ma non so se questi ultimi crearono quell'anima o se essa fu addirittura fornita da uno di loro che accettò di scendere tra di noi."

""E il corpo di Cristo, avrebbe potuto essere quello di un umanoide biondo dalla pelle dorata?"

"Non lo so, so solo quello che mi è stato detto e loro non mi hanno detto nulla sul corpo. Lo scienziato grigio mi disse solo che la sua civiltà aveva inviato un essere qui 2000 anni fa per deviare l'umanità dal cammino che aveva intrapreso."

"E dove portava tale cammino?"

"Non lo so. Evidentemente essi erano in grado di leggere nel futuro e vedere in fondo alla linea del tempo che sarebbe accaduto qualcosa. Ma se essi avevano una tale capacità come mai non videro che Cristo sarebbe morto e che nulla sarebbe cambiato? Non lo so. Non ha senso ma credo che essi mi mostrarono cosa sarebbe accaduto in futuro e c'era qualcosa di talmente orribile che non volli trattenerne il ricordo."

"Adesso ricordi qualcosa di più?"

"Essi ci mostrarono un'immagine della Terra vista dallo spazio quando gli avvenimenti futuri si saranno compiuti; c'era un vero e proprio anello di fuoco tutt'intorno al pianeta e avrebbero dovuto passare circa vent'anni prima che qualcuno, umano o alieno, potesse tornare a vivere sulla Terra. Là dove c'erano gli oceani ora c'era terraferma e là dove c'erano i continenti ora c'era solo mare, ma tutto era limpido e nuovo e la nuova società che nascerà sarà completamente diversa."

"Ci saranno persone che verranno trasferite dai grigi prima della catastrofe?"

"Si."

"E dopo la catastrofe quelle persone (o i loro corpi clonati conservati nei cilindri) verranno riportate sulla Terra?"

"Si."

"Ricorderanno gli avvenimenti?"

"Vedranno tutto da un altro posto e non dimenticheranno mai più."

"Quando la nuova umanità avrà inizio, come verrà realizzato? Gli alieni daranno una mano?"

"Si, ci sarà un nuovo tipo di cibo che gli alieni daranno agli umani, è un alimento che si coltiva ma fornisce tutti i nutrienti necessari e non ci sarà bisogno di altro per nutrirsi. Ricordo di essere stata portata in un grande auditorium pieno di gente dove ci venne mostrato questo nuovo cibo che cresce come il frumento ma rende inutile qualunque altro apporto alimentare e permette agli uomini di nutrirsene indefinitamente. Non ci sarà più bisogno di assumere carne o frutta o qualunque altro cibo, quella coltura fornirà tutto ciò di cui ha bisogno il corpo umano e sarà semplice da coltivare e molto economica."

A quel punto la voce di Linda si ruppe nuovamente per la frustrazione causata dall'incapacità degli uomini a riconoscere altre verità, mi guardò con gli occhi umidi e disse:

"La maggior parte di ciò che ci è stato insegnato sull'universo è falsa e quando gli esseri umani verranno trasferiti essi apprenderanno la verità, così quando torneranno sulla Terra sapranno tutto e inizieranno a costruire un mondo completamente differente. Sarà talmente differente da quello attuale che moltissimi esseri umani di oggi non accetterebbero mai di viverci."

"Perché non esisteranno più denaro, avidità e potere?"

"Esatto: niente denaro, niente avidità, non esisterà più il concetto di status symbol e le persone entreranno in relazione tra loro a livello molto più profondo di oggi, a livello di anima. Tutti vedranno reciprocamente i propri simili dall'interno, è l'unico modo in cui riesco a descriverlo."

"E cosa accadrà della vita vegetale?"

"Tutto verrà ripiantato, tutto ciò che è stato ucciso tornerà, e tutto sarà ricreato daccapo."

"Cristo?"

"Evidentemente Egli ha qualcosa a che vedere con il ritorno degli uomini sulla Terra."

"Come tornerà Cristo?"

"Ci saranno - e questo ha a che vedere con i cerchi nel grano - delle immense navi-città che torneranno qui. Esse sono già state qui in altre epoche, sono degli oggetti bellissimi ma veramente enormi. E' così che accadrà, e alcune persone verranno prese a bordo."

"Cosa c'entrano i crop circles?"

"I crop circles sono dei messaggi per la gente qui ed ora, sono messaggi subliminali. Chiunque si relazioni con essi entra in contatto con uno o più simboli, con tutto il simbolo o con una parte di esso. E' soltanto un preavviso per far capire alla gente che le navi stanno per tornare. E' come se avessero affittato un'intera pagina di giornale per dare l'annuncio, solo che loro usano i campi. Riesco quasi a vedere quelle immense navi che si dirigono verso i campi segnati dai crop circles; sono mezzi immensi, non puoi immaginare quanto sono grandi."

"E quando le navi saranno scese che accadrà?"

"La gente verrà prelevata e quando le navi se ne andranno la gente se ne andrà con loro e basta. Nessuno porterà niente con sé, niente. Quelle immense navi spazzeranno il pianeta in lungo e in largo e alcune persone saranno sollevate in esse."

"Verranno usati dei raggi?"

"Non vedo raggi, la gente, semplicemente, sparirà da un posto e comparirà in un altro. Andati, basta."

"Riesci a vedere cosa faranno i governi quando arriveranno le navi?"

"Nulla, non potranno fare nulla perché non funzionerà più niente. Non potranno sparare un solo colpo perché, da quel momento in poi, nessuna arma funzionerà più in tutto il pianeta, nessuno sarà più colpito, nessuno sarà più ucciso...certo, potranno dispiegare contro le navi pietre e frecce, ma non credo che servirà a granché."

"E tu come ti vedi in relazione a quegli avvenimenti, ti troverai su di una nave o sarai a terra?"

"Vedo i campi con i cerchi, le navi che scendono e so quello che sta per accadere."

"Ma sei a terra?"

"Sento chiaramente che sto per essere presa, non ho alcuna paura e sono molto felice di vedere tutta quella gente a livello del suolo, pronta per qualcosa."

"Chi c'è in quelle grandi navi?"

"Soprattutto i biondi dalla pelle ambrata, loro sono i principali."

"Appare una figura tipo Cristo?"

"Oh si, probabilmente molte volte e in molti posti differenti. Avverrà una specie di riconoscimento da parte dell'anima di ciascuno nell'esatto momento in cui lo vedranno. Comunque non so perché Egli apparirà, tanto chi dovrà essere preso sarà preso in ogni caso, quindi perché darsi la pena di apparire? Non ha senso."

"Forse per chiudere la Storia, per portare il ciclo a conclusione?"

"Sì, ma non ti sembra che sarebbe attirare troppo l'attenzione? Tanto la gente dovrà morire in ogni caso..."

"Forse ha a che vedere con la destinazione delle loro anime?"

"Deve riguardare qualcosa che accadrà dopo la loro morte, altrimenti non avrebbe senso."

"Sai dirmi se ci sarà una sorta di comunicazione con Cristo?"

"Mi è stato mostrato Cristo che appare in cielo, su di una nuvola. Egli si limita ad alzare lentamente le braccia, guarda il cielo e dice "E' finita." e poi scompare alla vista. Mi è stato detto che sulla Terra tutti lo vedranno e sentiranno le sue parole per quei brevi attimi."

"Riesci a vedere cosa accadrà dopo?"

"Appena lui sparisce inizia la catastrofe, il fuoco nel cielo."

"Puoi dirmi se è prevista la presenza di un Anti-Cristo in tutto ciò?"

"Non lo so, non comprendo nulla riguardo a questo, è come se non ne avessi conoscenza perché non farò parte di quella situazione."

"Che mi puoi dire dell'epoca in cui ciò accadrà?"

Il problema della sparizione degli animali mi ha molto coinvolto quando mi sono occupata di mutilazioni; nel 1991, ad esempio, nella città di Plano, in Texas, sparirono ben 81 gatti domestici e centinaia di altre sparizioni misteriose di animali domestici e selvatici sono state registrate sia negli Stati Uniti che in Canada.

Chiesi a Linda se ricordasse qualche ulteriore comunicazione riguardante il periodo successivo al trasferimento di una parte di umanità sulle navi-città.

"Dopo che i prescelti saranno stati portati via avverrà la parte peggiore, si scatenerà l'inferno, le calotte polari si scioglieranno e mi sembra di percepire che i governi capiranno che non si tratta più di un semplice problema riguardante gli Alieni. Credo che molto tempo fa i governi pensassero che tutta questa storia avesse solo a che fare con gli extraterrestri e che avrebbero potuto affrontarla con una certa semplicità, ma ora hanno capito che tutta la questione riguarda ben altro: il futuro della Terra, la Bibbia e il ritorno di Cristo."

"Lo scienziato raffigurato nel tuo disegno ha un simbolo triangolare sull'uniforme e tu ora indossi una collana con due triangoli sovrapposti, perché?"

"Sono attratta dai triangoli fin dal giorno in cui mi sono svegliata con un segno triangolare rosso sulla fronte, non so che tipo di connessione ci sia o se ci sia una connessione, ma mi ricorda qualcosa, anche se non so cosa."

"Lo scienziato del tuo disegno ha un triangolo sull'uniforme."

"Si"

"C'erano altre linee oltre al triangolo?"

"C'era qualcosa sul triangolo, almeno un'altra linea verticale, qualcosa che formava una croce, forse erano altre due linee, due linee che si incrociavano ed una verticale che saliva."

"E il simbolo arabo che tu hai disegnato era visibile anche in altri luoghi?"

"Si, l'ho visto in una stanza nella nave, era su di un muro e la stanza sembrava una sala riunioni, c'erano un tavolo e delle sedie fissati con dei piedistalli e dietro, sul muro, c'era quel simbolo."

"Hai per caso la sensazione che sia in corso un conflitto, una guerra segreta su questo pianeta di cui non siamo a conoscenza?"

"E' buffo, è come se di queste cose io non debba preoccuparmi perché, tanto, tutto procede come deve procedere. Ho proprio la sensazione che tutto finirà per il meglio."

"Anche per i governi?"

"I governi non potranno fare nulla, al momento finale si troveranno totalmente inermi e sembra proprio che questo sia ciò che deve accadere."

"Cosa accadrà a te e agli altri addotti?"

"Molti degli addotti che dovranno sopravvivere agli imminenti cambiamenti vengono posti in situazioni realmente terrorizzanti che, in realtà, rappresentano solo un addestramento affinché possano svolgere i loro compiti senza essere sopraffatti dalla paura. Quando una persona è completamente saturata da una emozione fa uno sforzo per superarla e diviene indifferente ad essa. Quelli che passano questo "test" saranno quelli in grado di agire. Gli alieni non continueranno a lavorare con quelli che non supereranno questa fase. Il loro progetto è rendere quelle persone talmente insensibili al terrore da rendersi capaci di gestire il panico di tutti gli altri quando avrà inizio il cambiamento e di non essere travolti dalla propria paura.

Noi addotti siamo come studenti in viaggio di scambio, creati per venire qui e vivere una vita terrestre condotta nei limiti dell'esistenza umana."

"La situazione che condurrà al fuoco finale avrà inizio nel 1993, ma prima che il fuoco inizi torneranno le navi con Cristo. Quando le navi saranno giunte mancheranno pochi giorni all'inizio del fuoco."

"A cosa assomigliano le grandi navi-città?"

"Non ci sono edifici ma ci sono protuberanze che di proiettano dalla base delle navi. Sembrerà di vedere delle intere città volanti che vengono verso di noi ma avranno il fondo piatto e non so cosa siano quelle protuberanze."

"E questo accadrà in tutto il mondo?"

"Esse sorvoleranno l'intero pianeta ma non atterreranno e la gente verrà portata sulle navi."

"E sarà lì che vivranno?"

"Sì, sono delle arche, ma non ci saranno animali. Mi è stato detto che gli alieni prelevano piante e animali già da molto tempo."

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ultimi disegni del caso Linda Porter

In questi ultimi due disegni forniti da Linda Porter sono evidenziati a sinistra lo strano simbolo arabo che lei afferma di aver visto su di una parete dell'astronave e a destra un particolare dell'uniforme dello scienziato dove è visibile un simbolo triangolare.

Immagine



CASO 2: WANNA LAWSON, NEW JERSEY DEL SUD


Nuovo caso dal quarto capitolo di "Glimpses of Other Realities": Wanna Lawson

Un anno dopo il mio primo contatto con Linda Porter, nel gennaio 1992 incontrai un'altra donna che parlava anch'essa di corpi conservati in cilindri.

Mi chiese di rimanere anonima a causa della sua carica direttiva nel governo municipale del New Jersey del sud e io trovai per lei lo pseudonimo Wanna Lawson.

Wanna era nata il 16 agosto del 1937, sua madre era di origini tanto tedesche quanto afro-americane e gli antenati di suo padre provenivano dalla Riserva indiana Seneca, vicino a Warren in Pennsylvania.

Nel 1983, al momento dei fatti che mi raccontò, Wanna aveva 46 anni, si era sposata e aveva divorziato già due volte. Il 27 novembre 1983 Wanna stava viaggiando con la famiglia da Louisville, in Kentucky, ad Atlantic City per la vacanza del Giorno del Ringraziamento. Wanna e sua figlia Netta, di venti anni, erano insieme in una macchina, i suoi altri due figli, Charles di tredici anni e Anna, di ventiquattro, si trovavano a bordo di un'altra macchina guidata da John Hyatt, marito di Netta.

Le due macchine si fermarono insieme ad una stazione di servizio parecchie miglia a ovest di Harrisburg, in Pennsylvania.

Wanna mi raccontò: "Dopo aver fatto rifornimento avevamo percorso circa un quarto di miglio quando Netta, che stava guidando, mi chiese 'Mamma, cos'è quella cosa in cielo?' Non so perché le risposi 'Sarà un "foxfire'"

(Di solito la parola "foxfire" viene usata per indicare qualunque tipo di aurora boreale o di bio-luminescenza)

"Successivamente ricordo delle luci, delle figure ed avevo la sensazione di avere un'allucinazione, tutt'intorno alla macchina c'erano molti uomini che facevano oscillare cose che sembravano lanterne o lampade. Era tutto molto strano. Allora guardai mia figlia e vidi che Netta stava con la faccia ed entrambe le mani poggiate sul volante. Le chiesi 'Netta, stai bene?' e immediatamente le sue mani scivolarono giù dal volante, raddrizzò la schiena e disse 'certo Mamma, sto bene' ma la macchina stava andando a 65 miglia all'ora."

"Poi ci fermammo tutti in un'area di sosta a Turnpike, nel New Jersey, mio genero saltò fuori dalla sua macchina e corse verso di noi dicendo 'Ehi voi, avete notato qualcosa di strano?' e io risposi 'Si, perché non controlli il serbatoio, John, come possiamo aver già fatto tutta questa strada?' e scoprimmo che ENTRAMBI i serbatoi delle vetture erano PIENI."

Il mistero di quell'improvviso ritrovarsi in New Jersey con i serbatoi ancora pieni preoccupò molto Wanna mentre il resto della famiglia preferiva non pensarci, ma Wanna e sua figlia Netta continuarono ad avere inspiegabili ricordi di esami fisici condotti su di loro da strani esseri umanoidi.

Alla fine Wanna si mise in contatto con l'ufologo Richard Butler e questi tentò la via dell'ipnosi. Uno dei ricordi che affiorarono riguardava una grande stanza piena di cilindri contenenti corpi umanoidi.

Non sarei mai venuta a conoscenza di questa storia se non avessi saputo dell'avvistamento di strane luci vicino a Scranton nel gennaio 1992. Molti di noi vennero invitati da un professore di liceo a visionare le sue riprese video, girate in quello stesso mese, di luci in movimento e fu in quell'occasione che Butler mi parlò del caso di Wanna Lawson e del suo ricordo di corpi in contenitori cilindrici. Gli raccontai di aver sentito descrizioni simili da una donna della California e Butler organizzò un incontro a casa di Wanna, nel New Jersey del sud, per il 22 gennaio 1992.

Al momento del nostro incontro Wanna era funzionario comunale della sua città da dodici anni e mi sembrò una donna piena di senso dell'umorismo e capace di ridere anche quando ricordava momenti spaventosi come quelli riguardanti il novembre 1987, quando sarebbe stata sottoposta ad esami medici da parte di entità non umane.

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Il disegno precedente e quelli successivi sono stati realizzati da Wanna Lawson, in collaborazione con un disegnatore professionista, il 16 febbraio 1992 e illustrano il suo presunto rapimento (insieme ad altri familiari) del 27 novembre 1983.

Wanna mi raccontò:" I piccoli grigi con i grandi occhi-loro stavano lì e mi sottoponevano ad esami- e io urlavo, ero terrorizzata. Arrivò uno di quelli alti, mi mise una mano sulla spalla e mi calmò. Rimase lì finché gli esami non furono finiti e poi mi prese per mano e mi accompagnò fuori dalla stanza."

"Wanna, hai ricordi coscienti di come ti sei spostata dalle macchine ad ovest di Harrisburg a quel velivolo?"

"C'è stata semplicemente una luce e noi eravamo dentro il velivolo."

"La luce sollevò la macchina?"

"Linda, la luce sollevò ENTRAMBE le macchine."

"Di che colore era quella luce?"

"Una specie di rosa rossastro con qualcosa di dorato? O, forse, il raggio era bianco-dorato e noi finimmo in una stanza che sembrava rosata."

"Quindi, tu ti trovi all'interno di quella stanza..."

"Uscimmo dalle macchine e venimmo separati e mandati in stanze diverse."

"In quella stanza rosata venisti accolta da qualcuno?"

"C'era quello alto con la calotta in testa, era alto almeno due metri e quaranta."

"Puoi descriverne la faccia?"

"Era una faccia abbastanza normale, con un grande naso ad uncino."

"Lo hai visto di fronte?"

"Si, di fronte, aveva gli occhi a mandorla e il mento aguzzo."

"I piccoli grigi prendevano ordini da lui o era lui a prenderli da loro?"

"Loro prendevano ordini da lui."

"Potevi sentire le loro comunicazioni?"

"Assolutamente no."

"Ti sentivi sveglia e vigile?"

"No, ero come in uno stato di sogno, leggermente stordita."

"Potevi muoverti e toccare Netta o John, Anna o Charles?"

"Non potevo raggiungerli perché loro (i presunti alieni) ci spostavano rapidamente in direzioni diverse. John urlava e faceva baccano opponendo resistenza, Charles piangeva e Anna era ancora addormentata-erano gli alieni a trasportarla- mentre venivamo fatti muovere velocemente."

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"Quelli che vi spostavano fisicamente erano i piccoli grigi?"

"Si."

"Quindi quei piccoli grigi erano in grado di portare una donna adulta come Anna?"

"Erano più d'uno, ce ne sono voluti diversi per trasportare Anna, non era uno solo a portarla, ce n'erano parecchi."

"E a te cosa è successo?"

"Mi hanno portato da quella stanza rosata ad un'altra bianchissima, pulita e dall'aspetto sterilizzato come una camera di ospedale. Mi mettono su di un tavolo e io non so cosa mi aspetta. Mi esaminarono...e un tizio dall'aspetto non esattamente piacevole entrò nella stanza. Alto, ricordava un Nativo Americano ma la pelle era pallida, grigiastra, incolore."

"Visto che i Nativi hanno la pelle piuttosto scura, perché associ quella figura a loro?"

""Più che altro per via dei suoi lineamenti, aveva gli zigomi alti, il naso aquilino, la faccia forte e i capelli neri e lunghi. Aveva gli occhi spalancati e, quando li osservai la prima volta, vidi che erano nerissimi ma, in seguito scoprii che quel nero era una specie di protezione perché si tolse quelle specie di lenti e vidi che aveva gli occhi dorati come quelli dei gatti."

"Come erano i suoi vestiti?"

"Forse metallici, di un grigio argentato."

"Aveva delle insegne di qualche tipo?"

"Sulla sua uniforme ricordo due triangoli sovrapposti. Mi disse che simboleggiavano il fondersi di due mondi ma non saprei dire di quali mondi si trattasse."

"Quando il "Pellerossa" entrò, come ti toccò?"

"Si limitò a mettermi una mano su una spalla."

"E tu come ti sentisti?"

"Mi sentii bene, immediatamente calma. Sentii che io e lui eravamo molto vicini, in pratica sentii che formavamo una coppia. Camminammo per la nave e giungemmo in un ambiente immenso pieno di cilindri. Le mura erano ricoperte di cilindri in fila; quei contenitori sembravano fatti di vetro ma non era vetro. Ognuno di essi era largo sessanta-settanta centimetri ed era alto due metri mezzo; erano tubi cilindrici arrotondati abbastanza grandi da contenere quei corpi alti e pallidi."

"Quanti ce n'erano? Quanto era grande quell'ambiente?"

"Era lungo come molti isolati cittadini, non riuscivo a vederne la fine."

"Quanti cilindri potevano esserci, centinaia?"

"Migliaia."

"Come appariva la superficie di ciascun cilindro? Chiara, trasparente, colorata?"

"Argentea, ma potevi vederci attraverso."

"E cosa vedevi all'interno?"

"Un corpo femminile con lunghi capelli ondulati e occhi a mandorla. Non è umano."

"Cosa ha di non umano?"

"Il colorito grigio-pallido e l'altezza, è alto circa due metri e quaranta."

"Il cilindro sembra contenere del gas, del liquido o qualcosa di gelatinoso?"

"Non lo so, si vede solo il corpo in piedi nel cilindro e niente altro."

"Wanna, com'è che ricordi così chiaramente proprio il corpo della ragazza dai lunghi capelli neri?"

"Perché lui mi portò direttamente proprio di fronte a quel cilindro e mi disse:'Questo è il tuo corpo.'"

"Lui ti parla direttamente o lo senti nella tua testa?"

"Lo sento nella testa, so che sta parlando con me con voce maschile ma non sento alcun suono."

"Ti tocca in qualche modo?"

"Mi tiene la mano."

"E ti conduce di fronte a quel cilindro?"

"Si, ne abbiamo superati molti e ci siamo fermati di fronte a quello."

"Che accade quando lui ti ferma di fronte al cilindro?"

"Ora io CAMBIO DI CORPO. Non so come ho fatto...l'unica cosa che ricordo è che quello era il mio 'altro corpo', che era di mia proprietà e che l'alieno lo desiderava...era strano! Era anche imbarazzante, incredibile, mi faceva sentire una specie di oggetto sessuale in un sogno ad occhi aperti."

"E l'essere alto cosa disse?"

"Disse che mi desiderava, mi voleva e che io dovevo entrare nel 'mio' corpo (quello della aliena alta) ma non so come ciò avvenne, non ricordo."

Disegno di L. Hoffman eseguito per Linda Howe: raffigura l'Alieno tipo "Nativo Americano" descritto da Wanna Lawson. Sarebbe stato alto più di due metri e dal colorito perlaceo. Wanna raccontò che sia quell'essere che gli altri da lei incontrati mostravano un particolare simbolo costituito da due triangoli contrapposti e intersecati ai vertici; ciò avrebbe rappresentato "l'unione di due mondi" ma Wanna disse di non sapere quali essi fossero.

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Disegno raffigurante l'immensa sala piena di cilindri con corpi in sospensione dove l'alieno "tipo pellerossa" avrebbe condotto Wanna Lawson. La seconda figura femminile da sinistra, snella e con lunghi capelli neri ondulati, è il corpo in cui Wanna sarebbe stata "trasferita" per comunicare ed unirsi sessualmente con l'alieno alto di tipo indio. Wanna sosteneva di non riuscire a comprendere come fosse avvenuto tale "trasferimento".

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Si ringrazia Barbara Satellite



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MessaggioInviato: 26/06/2011, 18:39 
Il caso Ufo avvistato dal volo 1628 Japan Airlines


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I passeggeri del volo 1628 Japan Airlines erano vicino alla tratta finale Islanda – Anchorage sul volo da Parigi a Tokyo, quando il capitano con il suo equipaggio videro ed individuarono chiaramente tre oggetti non identificati. La notte del 17 novembre 1986, l’osservazione di almeno uno di questi UFO è stata ufficialmente confermata dai radar militari dalla FAA e gli Stati Uniti rendendo questo caso uno dei piu famosi casi OVNI giapponesi.

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Il pilota Kenju Terauchi descrive in modo accurato e serio questo incontro ravvicinato “incredibile” nel suo verbale:
Il Capitano Terauchi, un veterano con 29 anni di esperienza, ha dichiarato: “Era molto grande, una o due volte più grande di una portaerei.”. Ho cambiato l’altitudine con il permesso dalla FAA, al fine di identificare gli oggetti che pero hanno modificato assetto e livello ed hanno continuato a seguirci. Racconta che gli oggetti si muovevano rapidamente per poi fermarsi bruscamente. Allo stesso tempo, la luce del grande oggetto era così intensa che illuminava la cabina di pilotaggio dell’aereo e Terauchi disse che poteva sentire il calore di questa luce sul viso. Disse che aveva osservato l’UFO per sei minuti prima di informare chiunque a terra, si deduce che l’osservazione visiva sia iniziata alle 18:13. Secondo il capitano Kenju Terauchi, il co-pilota Takanori Tamefuji e l’ingegnere di volo Yoshio Tsukuda, due piccole luci ed un luminoso oggetto enorme fu visibile sui loro radar per più di mezz’ora mentre veniva osservato visivamente volando a 350 miglia (550 chilometri) a sud attraverso dello Yukon di Anchorage in Alaska. Terauchi chiamo gli oggetti “le due navi di piccole dimensioni e la nave madre”, e rimarcò lo stupore osservando mentre scomparve e riapparve e quindi si mosse rapidamente fino a fermarsi all’improvviso.

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Riportò che non riusciva a spiegarsi gli eventi, se non ipotizzando che vide qualcosa di origine extraterrestre. Parlando in inglese con l’aiuto occasionale di un traduttore, Terauchi ha mappe, immagini e annotazioni ed aggiunte tecniche per descrivere l’accaduto essendo una persona notoriamente precisa. La FAA inizialmente confermò le dichiarazioni di diversi radar dei controllori del traffico che il suo il 747 e il grande oggetto entrambi erano rilevati, è che fu confermato anche dai radar delle Forze aeree degli Stati Uniti. Le relazioni ufficiali che seguirono hanno cercato di negarlo, attribuendo gli echi radar ad avverse condizioni climatiche. Tuttavia, un portavoce della FAA infine ha ammesso: “Noi accettiamo le descrizioni della squadra, ma non possiamo accettare quello che avevano visto. (fonte asahi)





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MessaggioInviato: 26/06/2011, 19:10 
1978 - I più importanti casi UFO in Italia


Il caso di Macerata:
Testimoni: militari dell'aeronautica di Porto Potenza Picena

Nei primi mesi del Dicembre 1978, alcuni militari della Torre di Controllo di Porto Potenza Picena, avvistarono - tramite i radar - un oggetto non identificato. L'UFO proveniente dall'Emilia, era diretto verso Sud. Il radar seguì l'UFO per 25 secondi, fino ai pressi della Puglia. Il fatto che rese il caso interessante, era la sua velocità e il suo modo di volare.
Il primo fattore: la velocità era stimata a ben 9.000 km/h, tramite il calcolatore collegato al radar. L'altro fattore era l'aumento e la diminuzione della sua velocità, andando sempre più veloce, con volo rettilineo e preciso. In base alle loro conoscenze, i militari erano d'accordo nel dichiarare che non poteva essere nessun tipo di jet militare.

Altri importanti casi li possiamo catalogare anche per via dell'attendibilità dei testimoni presenti a tale evento. In questo altro caso infatti i testimoni furono dei Carabinieri.

Palermo
Testimoni: pattuglia dei carabinieri

A Palermo, il lunedì mattina del giorno 11 dicembre 1978, poco prima delle 5.00 fu avvistato un oggetto volante non identificato addirittura da una pattuglia di carabinieri in servizio nei pressi del Foro Italico di Palermo. Stando alle testimonianze che rilasciarono, si seppe che l'Ufo emetteva una luce bianca. Alcune ore dopo, lo stesso oggetto sarebbe stato visto volare sui cieli di Bagheria, di Termini Imerese e di Petralia.

Napoli
Testimoni: pattuglia di polizia

11 Dicembre, alle ore 4.55 una pattuglia di polizia nei pressi dell'autostrada Napoli-Bari avvistò un oggetto luminoso di forma circolare, che emetteva un fascio di luce che si proiettava dritto contro la strada illuminandola. I due agenti contattarono i rinforzi che arrivarono attrezzati di macchine fotografiche, e poterono quindi confermare la presenza dell'UFO, fotografando la zona e lo stesso oggetto in volo, che rimase visibile per ben un'ora. La foto venne mandate al Ministero dell'Interno e non si seppe più nulla.

Reggio Calabria
Testimoni: pattuglia di polizia

A Reggio Calabria, il 9 Dicembre un'altra pattuglia di polizia avvistarono un vero e proprio disco volante, verso la periferia della città. Subito dopo l'avvistamento, il motore della loro auto si spense, e solo dopo aver riparato l'auto il motore poté tornare in funzione.

Provincia di Bari
Testimoni: carabinieri del Nucleo mobile e molti altri testimoni

In provincia di Bari avvenne, però, l'avvistamento certamente più curioso e quello con il maggior numero di testimoni poiché si ripeté pressoché uguale, nello spazio compreso fra le 4.15 e le 5.15, ad Andria, a Barletta, a Biseglie e a Giovinazzo, in un territorio compreso all'interno di un raggio di una sessantina di chilometri. Le descrizioni furono tutte identiche e parlarono di una grande palla molto luminosa, di un color azzurro intenso leggermente evanescente ai bordi, che ruotava su se stessa ed assumeva forme sempre diverse, che andavano dalla conchiglia al cono rovesciato. Ancora una volta, tra i testimoni, vi furono dei militari: i carabinieri del Nucleo mobile e quelli della compagnia di Andria che, per osservare meglio lo spettacolo utilizzarono i binocoli che avevano in dotazione. Ma poiché quella sfera era grandissima, diverse persone testimoniarono che non v'era assolutamente bisogno né del binocolo né del cannocchiale. Tra i fortunati spettatori di quella mattina 11 dicembre 1978 vi furono anche due giornalisti della Gazzetta del Mezzogiorno.

Ma i due più importanti avvistamenti dell'ondata del 1978 lì possiamo trovare a Ferrara, e a Rimini, con tanto di prove fotografiche, dove però - purtroppo - la foto del primo caso non venne mai consegnata al pubblico. Il fatto comunque venne confermato da centinai di testimoni, poliziotti, e diversi militari.

Ferrara
Testimoni: centinaia di persone

A Ferrara accadde senza dubbio il caso ufologico più interessante dell'anno poiché venne avvistato un incredibile Ufo da centinaia di persone di paesi diversi e qualcuno riuscì a fotografarlo (non siamo, però, ancora in possesso delle foto). Domenica mattina 17 dicembre 1978, verso le ore 8, tutta la famiglia del signor Corrado Piazzi, abitante a Codrea, in via Ca' Bruciata, fu testimone di un avvenimento sconvolgente, tanto che il capofamiglia ritenne di avvisare immediatamente il 113 di quanto era apparso ai loro occhi.
Solo mezz'ora prima, erano rimasti per alcuni minuti lo sguardo rivolto verso l'orizzonte, incollato su quel pallino scuro, avvolto da una luce abbagliante, che non assomigliava per nulla ad un aereo di alcun tipo. Eegli così ebbe a dichiarare: "Era una specie di palla fosforescente, che ha lasciato sulla sua traiettoria una scia di colore strano. Il cielo era limpido per cui abbiamo potuto seguire l'oggetto per un lungo tratto".
Il Resto del Carlino pubblicò immediatamente la notizia nell'edizione di lunedì 18 dicembre e così, tutte le altre persone che furono testimoni diretti, in altre zone del ferrarese, da Guarda ad Alberone, da Ro a Saletta e Copparo, telefonarono alla redazione del quotidiano, confermarono l'avvistamento e raccontarono di come loro avevano vissuto quell'incredibile mattina. Tutti furono concordi nell'indicare l'orario indicativo dell'accaduto (le prime ore del mattino) e la forma dell'oggetto: una palla di un vivo colore che andava dal bianco al rossastro, e che lasciò in coda una lunga scia luminosa al momento della partenza.
I primi a notarla furono il signor A.F., che riuscì anche a fotografarla, la moglie, la figlia ed altre persone: essi osservarono la palla per lunghi minuti mentre proveniva dal bolognese; vista da lontano, diede l'impressione di avere un aspetto allungato ma avvicinandosi all'abitato di Cona assunse una forma più tondeggiante, quasi di una tazza rovesciata. Secondo questo testimone, l'oggetto emetteva una luce di colore bianco - arancione e lasciò dietro di sé una scia biancastra. Dopo aver sorvolato l'abitato di Cona, si diresse verso il copparese. Ma lo vide anche D.C., un ex maresciallo dell'arma dei carabinieri, già comandante della stazione di Baura. Egli era a caccia in quel momento, all'interno di un fondo posto distante da Focomorto. Tuttavia, in un primo momento non si accorse di nulla fino a quando i cani non iniziarono a comportarsi in maniera strana.
Credendo che vi fosse un animale predatore, iniziò a scrutare meglio tra gli alberi e nei fossi ma non notò nessuna preda. Così, forse per far calare la tensione, gettò lo sguardo al cielo e si accorse subito della palla luminosa ferma lassù. L'Ufo rimase assolutamente immobile dalle 6.45 alle 7.45 e continuò, nel frattempo, ad emettere una viva luce bianco rossastra. Assunse quindi una forma allungata e schiacciata, a mo' di sigaro e partì a tutta velocità. Verso le 8 venne, appunto, visto a Codrea dal suddetto signor C.P. e da tutta la sua famiglia. Il giornalista estensore dell'articolo, si preoccupò di eseguire controlli tecnici presso l'Aeronautica militare per appurare se a quell'ora e a quella quota non fossero stati programmati piani di volo, civili o militari. La risposta che ottenne fu completamente negativa. Sarebbe però assai interessante aver saputo se sul radar militare di Poggio Renatico, perfettamente funzionante all'epoca, fosse apparso qualcosa di strano.

Poi per finire in bellezza il flap del 1978, l'altro importantissimo caso, avvenuto a Rimini

Rimini
Testimoni: migliaia di persone

Il 20 dicembre 1978, a Viserba di Rimini, a Bellaria e a Cesenatico, verso sera, accadde un fatto unico in Italia: a sole due miglia dalla costa migliaia di persone videro un enorme ed accecante oggetto luminoso che si stava spostando lentamente verso Nord, in direzione di Cesenatico, dove scomparve del tutto dopo essere rimasto visibile per sei ore: un record assoluto per l'Italia e, forse, per il mondo intero. Il comandante della Capitaneria di Porto di Rimini disse che la sera dell'avvistamento, anche per le condizioni del mare, nessun peschereccio era uscito dai porti della zona e nemmeno imbarcazioni della Marina Militare Italiana o della Guardia di Finanza. L'ing. Gulli, dipendente dell'Agip Mineraria (davanti alle spiagge vi erano tante piattaforme che cercavano depositi metaniferi ed estraevano il metano da quelli già individuati), dopo essersi messo in contatto con le persone che a quel tempo vivevano sul quelle piattaforme in mezzo al mare (vi erano 40 persone sulla piattaforma "Antonello" e 4 sulla "Cervia"), assicurò l'opinione pubblica, attraverso la carta stampata, che nessuno vide niente, anche perché le piattaforme, dato il particolare momento dell'anno, erano quasi sempre avvolte dalla nebbia.
Egli assicurò altresì che nessuno aveva compiuto esperimenti particolari e nemmeno si erano eseguite prove particolari di produzione. Alla base militare NATO di Rimini Miramare, dove io ebbi l'onore di prestare servizio militare per diversi mesi nell'anno 1974, le autorità militari esclusero di aver avuto segnalazioni o procurati allarmi.
Il fotografo Elio Faccin di Bellaria si recò però sul luogo del lunghissimo avvistamento e si portò dietro due macchine professionali: la Olympus elettronica, con obiettivo da 400 mm. Purtroppo, nonostante fosse nuovissima ebbe un blocco immediato dell'otturatore, invece la poderosa Leika fece un ottimo lavoro ed immortalò quell'enorme massa luminosa. Le sue incredibili fotografie sono visibili nell'opuscolo "UFO - Incontri Ravvicinati", allegato al n° 2 della rivista mensile "I Misteri", aprile 1995, Ed. Cioè, Roma.
Anche il signor Roberto Mantovani, allora studente ventiquattrenne al DAMS di Bologna e Sandro Manaresi, albergatore di Bellaria, fecero un ottimo lavoro; verso mezzanotte giunsero sul posto con un potente telescopio da 80 ingrandimenti e raccontarono che si vedeva "una ... serie di luci verdastre, collocate intorno ad una specie di torretta, alla sinistra della quale c'era una scia luminosa, mentre quasi alla base della suddetta torretta sembrava di scorgere una specie di porta o un'apertura. Andava pianissimo".
Girolamo Vasini, altro testimone di vista, contò 12 luci ed una tredicesima, in mezzo, assai più grande delle altre. Egli poté fare agevolmente queste osservazioni perché, a suo dire, quella massa luminose se ne stette ferma per circa un'ora. Alla fine giunsero anche i carabinieri i quali dichiararono di aver visto solo una grande luce e per questo ritennero di avvisare la capitaneria di porto. Uno di loro disse che la cosa non li riguardava perché quei fenomeni erano all'ordine del giorno.

Tutta questa serie di incredibili avvenimenti accaduti in Italia indussero l'allora Presidente della Commissione Difesa della Camera, On. Falco Accame, socialista, a presentare tanto di interpellanza al ministro Ruffini, cosicché egli potesse esporre a tutti gli onorevoli parlamentari le risultanze degli accertamenti effettuati fino ad allora in materia di oggetti volanti non identificati. Naturalmente, come in tutte le più belle storie, quell'anno si chiuse col botto e, manco a farlo apposta proprio in provincia di Ferrara.
Il 30 dicembre, verso le 7 di mattina, tra Codigoro e Mezzogoro, numerose persone videro fermo in cielo, al di sopra delle nuvole, un Ufo di forma lenticolare, che emanava una luce pulsante ed emetteva strisce luminose. Dopo aver deliziato per circa tre quarti d'ora un foltissimo pubblico scomparve repentinamente.



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MessaggioInviato: 01/07/2011, 15:23 
Il controverso Ufo-crash di Kecksburg


Il 9 dicembre 1965 a Kecksburg, nel Westmoreland County, in Pennsylvania avveniva quello che molti hanno ribattezzato il Nuovo caso Roswell, per le analogie con l'incidente avvenuto nel Nuovo Messico.

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Secondo le testimonianze dell'epoca, quella sera gli abitanti della città americana videro nei cieli un grande corpo luminoso di colore blu che probabilmente precipitò in un bosco della zona provocando un fragoroso rumore. Molti dei testimoni,infatti, udirono ripetuti frastuoni e un forte colpo finale, probabilmente causato dall'impatto somigliante al caratteristico rumore di un tuono. Dopo l'impatto, essi affermarono di aver visto numerosi soldati armati, poliziotti ed agenti federali recintare meticolosamente il territorio, proibendo il transito ai civili. Inoltre altri testimoni rivelarono che nei giorni successivi alcuni ufficiali visitarono le case nei dintorni e minacciarono i residenti di tenere la bocca chiusa sulla vicenda.
Molti testimoni, inclusi alcuni piloti che la videro, pensarono si trattasse di un aereo incendiato. La spiegazione che fu data per il dispiegamento ingente di uomini e mezzi fu quello della caduta di un meteorite, tesi peraltro mai confermata dal governo federale degli Stati Uniti ma solo dalle autorità locali. La stampa sostanzialmente ignorò la notizia fatta eccezione per poche righe apparse nel giornale "The Tribune ­Review" che spiegavano laconicamente di un oggetto non identificato precipitato e recuperato dai militari, senza addentrarsi in analisi o far filtrare nuove indiscrezioni. A dispetto di quanto detto dalle autorità locali e militari, ciò che raccontò John (uno pseudonimo di un testimone che aveva visto l'UFO) rivelò dettagli particolari per un "meteorite": "Ero allora un adolescente – disse John che fu chiamato sul luogo dell'impatto dopo le 16:44 in qualità di pompiere dalla zona di Latrobe per cercare l’UFO schiantatosi – Era agli inizi di dicembre e c’era anche poca neve. Vidi un oggetto infiammato nel cielo. Non so bene in che direzione andasse, ma veniva da nord. Risposi alla chiamata e mi fu detto che c’era bisogno di una squadra di ricerca perché si credeva fosse un aereo precipitato. Così pensai ‘Oddio, ecco quello che vidi’.
"Quando i pompieri arrivarono al Kecksburg Fire Hall, furono viste le cartine geografiche e furono spediti dei gruppi divisi in zone."Stava diventando buio ed avevamo torce - continuò John - Fummo caricati sul retro di un camion e ci dissero di andare per di là e così facemmo. Un’altra squadra trovò l’oggetto. Assolutamente non era un aereo, né un astronave, né un elicottero, niente che avessi mai visto prima. Era caduto in una zona parte prato e parte foresta e noi andammo ad investigare. Scoprimmo che l’UFO si era schiantato in un angolo di 30-40°, aveva spezzato molti tronchi d’albero. Non era un aereo, di questo ne ero più che sicuro! Non c’era fusoliera, era un unico pezzo solito, senza né portelli né finestrini. Era a forma di ghianda e giaceva su un fianco, come una ghianda proprio. Sono stato macchinista per 24 anni e ho lavorato con tantissimi tipi di metalli, ma non ne avevo mai visto uno simile. Aveva anche delle scritte sopra, non come le nostre, ma ieroglifici tipo antico egizio. Aveva una specie di paraurti attorno e le scritte erano lì sopra. Ho letto un sacco di libri sugli egizi, sugli inca, sui peruviani, ma non era la loro scrittura".

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L’oggetto non era rotto, solo sbeccato. Non emetteva fumo, vapori né altro. La parte visibile dell’UFO era tra gli 8-10 piedi lunga, 6-7 larga. Il cratere che scavò nel terreno era di forma rettangolare. John disse che la polizia di stato era arrivata e che subito l’area fu isolata e smantellata. Mandarono via tutti a tarda notte. Portavano enormi radio e oggetti simili, guardie armate per bloccare i curiosi. I pompieri furono fatti sloggiare. Tutto finì sotto il loro controllo. Fu portato un grande camion, e dopo un’oretta, tornarono tutti indietro portando quel grande oggetto coperto da un telo con scorte militari davanti e dietro.
Molti ricercatori hanno provato ad indagare, per documentare meglio i vari risvolti della vicenda, sentendo parallelamente la storia dei testimoni e la versione delle autorità per disegnare in maniera oggettiva le conclusioni, e fare luce su cosa accadde realmente quella notte di 40 anni fa. Uno degli autori della ricerca è la giornalista Leslie Kean, che curò un servizio per il canale via cavo Sci-Fi Channel, una delle reti possedute dal colosso delle comunicazioni NBC. Convinta delle anomalie del caso, Kean e alcuni suo collaboratori due anni fa hanno portato la NASA in tribunale, facendo riferimento alla legge sulla trasparenza delle informazioni, e raccogliendo tutte le notizie che il governo teneva archiviate concernenti l'avvenimento. Il giudice del tribunale di Washington Emmett Sullivan non ha accettato la giustificazione della Nasa secondo cui le carte dell'incidente erano irrimediabilmente scomparse e vuole che entro la fine dell'anno siano riportati alla luce i documenti relativi all'incidente degli anni Sessanta. "Quella sera qualcosa è accaduto - sottolinea la Kean - La Nasa fino a oggi ha fatto ostruzionismo e adesso ha l'obbligo di portare alla luce la verità che 40 anni fa tenne nascosta. È una vittoria per quei cittadini che a suo tempo non si fecero intimidire". Quella causa continua, ma nessuna rivelazione finora è stata sollevata dalle mani della NASA. L'avvocato di Kean ha tutt'ora presentato una nuova istanza ma il processo pare ad un binario morto.

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Un portavoce della NASA ha confermato alla stampa accreditata che l'agenzia, quando le fu chiesto di analizzare i frammenti, giunse alla conclusione che questi fossero riconducibili ad un satellite russo. Kean e Helfrich non credono alla spiegazione fornita dall'Agenzia Spaziale Americana. Infatti dopo avere studiato i percorsi orbitali dei satelliti conosciuti e di altre sonde, fino 1965, hanno concluso che l'oggetto non poteva essere un satellite russo o qualunque altro oggetto di natura artificiale. Nuovi interrogativi vengono inoltre sollevati sulla forma dell'oggetto. Alcuni testimoni sostengono che fosse simile ad una grossa campana di bronzo con striature dorate ai lati e misteriosi segni mai visti prima. Naturalmente queste indiscrezioni non ha trovato conferme sicure, e possono benissimo essere frutto di speculazioni o dichiarazioni distorte.

Restano tuttavia aperte parecchie questioni riguardanti l'oggetto misterioso rivenuto a Kecksburg. Ad esempio,come mai le tesi che seguirono cambiarono radicalmente passando dal meteorite al satellite russo ( sempre di gran moda in questi casi) ? Perché subito dopo la caduta dell'oggetto l'intera zona fu recintata e interdetta ai civili, come se si dovesse nascondere qualcosa di compromettente? Quali documenti sono rimasti segreti, e per quale ragione nel processo in cui furono citati in giudizio gli uomini della Nasa, questi si rifiutarono di rendere pubblici i fascicoli sull'accaduto? Perché si riscontano così tante teorie differenti rispetto all'impatto dell'oggetto e alla sua descrizione, tra i testimoni e i documenti ufficiali? Come spesso succede in questi casi la realtà si mischia con le congetture, e i vari livelli di inchiesta vengono inglobati tra loro, e ne viene fuori una frustrante deviazione dai fatti reali. Molto probabilmente non sapremmo mai cosa successe davvero la sera del 9 dicembre 1965, almeno non in maniera soddisfacente, quello che oggi sappiamo è che purtroppo ancora una volta il caso di un oggetto non identificato caduto al suolo è stato liquidato come un satellite o la solita sonda.


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Ufo, 2 stranissimi casi di ostilità


Nello scenario ufologico mondiale chi crede che gli UFO siano guidati da entità aliene si è fatto un’idea del perché sono qui, qual è lo scopo della loro intrusione nel nostro pianeta, se sono amici o se sono ostili. In un mondo di liberi pensatori c’è chi crede siano neutrali, dei semplici osservatori che ci studiano a “distanza” senza interferire, chi invece crede siano amici, fratelli cosmici venuti qui ad aiutarci e chi crede siano ostili, conquistatori.

Noi, in modo più modesto, pensiamo che non avendo ancora chiaro cosa sono gli UFO ci viene ancora più difficile comprendere se gli alieni sono realmente tra noi, se sono amici, se sono ostili oppure dei semplici osservatori. Non avendo mai visto un UFO, non avendo contatti con extraterrestri e non avendo materiale probante così evidente dal dissipare ogni dubbio, pensiamo che la ricerca debba andare avanti superando questo momento di crisi - che non sembra viste le molte segnalazioni di avvistamento, ma che c’è se consideriamo la scarsa qualità dei casi che si vanno ad inchiestare - senza dare per assunto il fatto che gli UFO esistono e sono macchine guidate da alieni. Comunque la pensiate, in questo scritto volevamo riportare due casi storici di incontri ravvicinati con gli UFO i quali hanno dimostrato ostilità nei confronti dell’uomo.

Il primo episodio è avvenuto una mattina del 15 giungo del 1680 a Portsmouth, Inghilterra: un enorme sigaro volante passò sulla città quasi radendo i tetti. Arrivato sopra il porto sembrò come avvolgersi di vapore, come per occultarsi alla vista della popolazione rimanendo immobile, come ad osservare. Questo non passò inosservato e dalle navi e dai forti iniziarono a sparargli contro dei colpi di cannone, secondo la fonte da dove apprendiamo la notizia, il “vascello” aereo sconosciuto reagì sparando un “raggio” contro una delle navi affondandola. Curioso davvero questo racconto.

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Il secondo episodio accadde in Brasile nel 1750 ad un missionario, padre Fuentes che vide scendere dal cielo un oggetto volante di dimensioni enormi del diametro di circa 150 metri. Arrivato ad una certa quota e senza una motivazione plausibile dall’oggetto volante parti un bombardamento di strani oggetti di metallo, grossi blocchi di ferro, che al contatto con il suolo si frantumavamo in una miriade di frammenti, provocando incendi, uccidendo tanti indios e distruggendo il loro villaggio. Dopo aver sorvolato la zona, come per accertarsi del buon esito della missione, sparì nel cielo da dove era venuto.

Due stranissimi casi di interferenza ostile da parte degli UFO in un periodo storico in cui non esistevano macchine volanti, dove non c’erano aerei che scorrazzavano in lungo ed in largo per il mondo. Certo i casi di ostilità da parte di UFO non finiscono con questi due episodi, ne abbiamo portato due ad esempio. Riguardando il periodo storico, in entrambi i casi ci può essere una spiegazione razionale che ci porta a pensare che hanno mentito, raccontando di un vascello volante, per nascondere quello che realmente era accaduto.

Per esempio, nel secondo caso il missionario, padre Fuentes, può aver mentito raccontando questa storia prodigiosa? Perché come si sa (chi ha visto la trilogia di “The Born Identity” avrà già capito) è più facile distruggere e decimare un villaggio con tutta la potenza di fuoco che si ha, che chiedere a 10, 20 villaggi di spostarsi perché quella zona era di interesse dei coloni. Distruggi un solo villaggio in modo da convincere gli altri senza nemmeno il disturbo di chiederlo. Strategia antica. Forse padre Fuentes fu costretto a mentire per coprire qualcuno? Cosa si nasconde dietro i racconti di ostilità da parte degli UFO? Sempre più domande che risposte.


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Il caso Fogle
Una incredibile intercettazione di un UFO nel 1956


Il Ten. Earl Fogle, uno sperimentato pilota di reattori, era, la notte del 4 Dicembre 1956, alla guida del suo veloce caccia ad elica P-51 "Mustang".

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Alle 20.49, dopo un paio d'ore di volo, Fogle chiamò la "Torre" di Laredo per l'autorizzazione alla procedura di avvicinamento al campo. Essendovi però alcuni reattori già in circuito d'atterraggio, la "Torre" gli comunicò di effettuare un 360 a non meno di 10 miglia dal campo per essere sicuro di evitare i "traffici" in procedura.
Volando ad una quota di 6000 piedi, a circa 12 miglia dalla Base, Fogle vide ad un tratto un Luce splendente che si spostava velocemente.... A prima vista egli la scambiò per lo scarico infuocato di un aereo a reazione giunto in ritardo. Ma poi si rese conto che nessun reattore poteva compiere virate così strette e rapide come ora stava facendo quella Luce....
Cercò allora di chiarire il mistero accostando verso la Luce, cautamente, e poté vedere che aveva un colore bluastro, non arancione come si aspettava a causa dei motori di un jet.
L'Oggetto sconosciuto si alzò d'improvviso alla sua stessa quota, essendo prima più in basso, tracciando contemporaneamente dei cerchi attorno al suo aereo a velocità fantastica...
Tutto ciò che il pilota poteva vedere era uno splendore bianco-azzurro vorticare intorno al suo aereo che sembrava fermo al confronto!
Dopo un po, l'oggetto sconosciuto, balzò fulmineamente verso l'alto in una strana ascesa ondeggiante... Fogle stette ad osservare attonito, impietrito all'interno del suo abitacolo...In pochi secondi, due, tre, al massimo, l'Oggetto era salito di 9000 piedi sopra di lui! Fogle, riprendendo animo, provò ad accelerare e a cabrare per cercare d'inseguirlo.
L'U.F.O. sembrò fermarsi o roteare strettamente, da mantenersi praticamente sullo stesso punto! Poi, d'un tratto, il Tenente si accorse che stava dirigendosi dritto verso di lui...
La velocità fantastica era tale che non ebbe neppure il tempo di fare qualcosa per evitarlo!
Paralizzato, nel suo stretto abitacolo, di notte, aspettando di lì ad un attimo l'inevitabile conclusione, non poté far altro che fissare allucinato la Cosa...
Ad una distanza di circa 100 metri, l'U.F.O., ondeggiando un istante, scartò di lato, quasi a sfiorare l'ala del caccia; la velocità fu tale che Floge poté vedere solo un bagliore bianco-azzurro! Voltandosi a guardare, Floge spaventato, scorse l'oggetto sfrecciare di nuovo verso l'alto, ondeggiando lievemente, poi riprecipitarsi, come per ripetere la manovra precedente...
L'unica idea che attraversò la mente del Tenente fu quella di spegnere tutte le luci di bordo e buttarsi in picchiata a spirale per cercare di sfuggire alla Cosa, che invece sembrava ... "divertirsi"!
Per un momento Fogle credette che il su inseguitore sconosciuto lo seguisse fino a terra.. Ma quasi a 5000 piedi l'Oggetto dalla luce bianco-azzurra s'impennò alzandosi ondeggiando, per sparire per sempre in alto nel buio della notte...

Tutto era durato 6 minuti!

Una volta atterrato all'Aeroporto di Laredo, per due ore, gli Ufficiali del Servizio Segreto (A.T.I.C.) lo tormentarono per avere ogni possibile ragguaglio...!



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Il caso Atkins - Coudon
[b]Walesville 10 Luglio 1954
[/b]

Frank Edwards, un giornalista ed ufologo ora scomparso, scrisse nel 1966 un libro pubblicato in Italia tre anni dopo con il titolo La verità sui dischi volanti. Forse, senza saperlo, questo coraggioso reporter ha reso un grosso favore all'ufologia interessandosi a un caso all'apparenza irrilevante per l'epoca ma che potrebbe, al contrario, aver modificato radicalmente la storia segreta degli UFO, ovvero quella orchestrata dalla CIA. Nel libro in questione Frank Edwards descrive il caso che segue:

“A mezzogiorno in punto del 10 luglio 1954 il radar della base aerea di Griffiss, nella regione a nord dello Stato di New York, captava un'eco di ritorno riflessa da un apparecchio che si avvicinava alla base o ai suoi dintorni. Eco riflessa che non ci sarebbe dovuta essere: il controllo subito eseguito confermò che non c'era ombra di aereo in volo sulla zona. Mentre il controllo da terra faceva decollare un aereo intercettore per lanciarlo contro l'oggetto volante, il radarista dell'apparecchio, un F-94 Starfire, teneva d'occhio l'eco di ritorno visibile sul proprio schermo dal suo posto dietro il pilota. A due minuti dal decollo, il pilota era già stato in grado di scorgere l’oggetto volante con i propri occhi: si trattava di uno sfavillante oggetto dalla forma di un disco che volava alla quota di un migliaio di metri. Cabrata a tutto gas, ed il pilota si avventò come una saetta verso l'oggetto sconosciuto. Non accadde altro, fino a che il radarista non accese la radio per chiamare lo sconosciuto e intimargli di farsi riconoscere. La distanza scemava rapidamente. L'oggetto si distingueva perfettamente. Era immobile. All'improvviso, senza la minima apparente ragione, il motore a reazione del caccia si spense. E nello stesso istante la cabina di pilotaggio diventò un forno surriscaldato. Il pilota accertò subito che non c'era un principio di incendio a bordo: avrebbe poi raccontato ai colleghi che era stato come sentirsi alitare in faccia la fiamma di un saldatore autogeno. Pensò di allertare la base, ma si accorse di non averne più il tempo; ne aveva appena per urlare al radarista di buttarsi con il paracadute. Un istante dopo, l'aereo in difficoltà sobbalzava, alleggerito dal peso del radarista che si era lanciato. Oramai quasi accecato e soffocato, il pilota si lanciò a sua volta e precipitando nel vuoto vide l'UFO ancora per una brevissima frazione di secondo: era enorme, circolare...Poi, il volo fino a terra. I due aviatori toccarono terra senza un graffio nei pressi di Walesville, nello Stato di New York. L'aereo che avevano dovuto abbandonare precipitò a vite: schiacciò un'automobile e danneggiò due appartamenti. Il bilancio di quell'incidente fu gravissimo, quattro morti: due adulti, un bambino ed una giovane. Prima che i militari li potessero costringere al silenzio, i due aviatori si confidarono con quelli che erano corsi in loro aiuto.

Giunti gli ufficiali dell'Air Force, i due uomini non rilasciarono più dichiarazioni. Ebbi la fortuna dalla mia parte: una delle persone in grado di raccontarmi tutto sull'episodio era un mio intimo amico, ormai fuori dalla portata degli uomini del Pentagono...”. Un aereo cade, quattro persone muoiono. E tutto a causa di un UFO, o meglio, dell'alone elettromagnetico che probabilmente avvolgeva l'oggetto, alone più volte responsabile di black out di centraline elettriche, di motori d'automobili e di aerei, di macchine fotografiche elettriche. La storia di Edwards era molto interessante, troppo per essere vera. Curiosamente il giornalista non indicava nessun nome, come nella peggiore stampa scandalistica. Eppure l'episodio meritava di essere approfondito perché, se vero, certamente avrebbe causato un notevole scompiglio all'interno dell'USAF in un periodo, tra l'altro, passato alla storia dell'ufologia per l'incredibile ondata di avvistamenti in tutto il mondo. Un disco volante che causa la caduta di un aereo militare e, anche se indirettamente, procurava delle vittime, non era un fatto da poco. C'era da rimettere in discussione la sicurezza nazionale, già minacciata un tempo col caso Mantell. E non è casuale che da quel momento in poi sia il Blue Book che i vari pezzi grossi e del governo e della CIA, trattando dello studio degli UFO, abbiano sempre messo in primo piano proprio una possibile ostilità.

Ho quindi visionato i giornali americani microfilmati e custoditi presso la sede del consolato americano di Milano ed ho ottenuto un permesso speciale per utilizzare macchine fotografiche e videocamere all'interno dell'United States Information Service (USIS), ove è rigorosamente vietato filmare per paura dello spionaggio. Sono riusciti a risalire sino alla data dell'incidente ed a portar via tutto il materiale occorrente, prima che l'USIS chiudesse i battenti. La stampa nazionale aveva dato scarsissimo risalto al tragico episodio. Il Corriere della Sera del 3 luglio 1954, in un pezzo su un disastro aereo verificatosi a Rio de Janeiro e che aveva causato venti morti, terminava scrivendo: “Un'altra grave sciagura aerea è avvenuta negli Stati Uniti. Un apparecchio militare a reazione è precipitato nei pressi di Utica, durante un volo di esercitazione, e ha investito in pieno un'automobile. L'esplosione delle munizioni ha provocato l'incendio della macchina e di due case vicine. I tre passeggeri dell’automobile ed un inquilino di una delle case sono morti. I due membri dell'equipaggio sono riusciti a lanciarsi in tempo con il paracadute e hanno riportato solo lievi ferite”.

Di stampo diverso l'articolo, nella stessa data, del New York Times. Dal prestigioso giornale americano, infatti, si apprendevano innanzi tutto i nomi dei due piloti, il ventiquattrenne luogotenente William E. Atkins ed il ventisettenne radarista Henry F. Coudon. I morti erano Stanley Phillips, sua moglie Florence e il figlioletto Gary, tutta gente dei dintorni di Hecla. L'altra vittima, quella che si trovava in casa e che Edwards spacciava per una casalinga, era la giovane Doris Monroe. Il caccia americano era distaccato presso il 27° Squadrone Caccia Intercettatori della base di Griffiss, Rome. L'ufficiale addetto stampa della base, il maggiore Evelyn Watkins, aveva dichiarato che i caccia, insieme con un altro aereo, stava effettuando delle normali esercitazioni quando i due aviatori “ricevettero per radio l'ordine d'intercettare un aereo non identificato nell'area”. Di fronte alle insistenze della stampa, che voleva avere maggiori dettagli sull'unidentified plane, l'addetto stampa si chiuse in un impenetrabile riserbo. “Il maggiore Watkins disse che nessuna informazione era disponibile sull'aereo non identificato o su dove era stato localizzato dai caccia”, scrisse il New York Times. Un altro portavoce della base di Griffiss dichiarò che il velivolo non identificato si era avvicinato al jet con fare amichevole. Non venivano forniti ulteriori dati, salvo alcuni dettagli sulla quota. Curiosamente, nella stessa pagina del quotidiano statunitense compariva una seconda notizia, un frettoloso comunicato stampa diramato dall'Air Force e pubblicato proprio accanto alla notizia dell'incidente, a mo’ di “ultim’ora”. Leggendolo, traspariva chiaramente la preoccupazione dell'USAF di ridimensionare subito il caso per farlo cadere nel dimenticatoio: “Un ufficiale dell'Air Force a Washington ha detto che l'abitacolo dell'aereo caduto era diventato insopportabilmente caldo durante il volo, al punto da costringere i due piloti ad abbandonarlo. Dopo la caduta fu riferito sconsideratamente di un razzo diretto contro l'aereo e che le autorità avevano intimorito alcuni testimoni fra le centinaia di persone che avevano assistito alla scena...”. L'UFO era diventato un razzo e l'USAF negava di aver minacciato i presenti. Il comunicato stampa terminava con le solite spiegazioni razionali di circostanza: “In seguito, un portavoce dell'Air Force a Washington ha affermato che l'aereo intercettato era di un tipo che non era stato schedato dall'Amministrazione Aeronautica Civile e che era finito fuori rotta...”. Dopo il razzo, l’aereo fantasma... Solo nel 1980 gli ufologi Lawrence Fawcett e Barry Greenwood riuscirono, grazie alla legge sulla libertà d'informazione, ad ottenere un documento declassificato dell'Air Force. Vi si leggeva:

“Il 2 luglio 1954 alle 11.05 un F-94C partì dalla base dell'Air Force di Griffiss per una missione d'addestramento. L'aereo si trovava a poche miglia dalla base quando l'operatore della torre di controllo di Griffis chiamò il pilota e lo avvisò che doveva deviare per una missione effettiva di difesa aerea. L'aereo venne mandato a 60 gradi di latitudine e a diecimila piedi di altitudine per intercettare un aereo non identificato. Poiché risultò difficile trovare quest'aereo, il controllore indirizzò il caccia verso un secondo aereo non identificato nella stessa area. Esso fu identificato in un C-47 dell'Air Force. Il controllore a terra, in seguito, mandò il pilota a 240 gradi di latitudine, indietro verso il primo aereo non identificato. In quel momento l'F-94C stava volando sopra le nuvole a ottomila piedi. L'oggetto misterioso non fu trovato a quella altitudine, così il caccia scese sotto il manto delle nuvole. Durante la discesa si accese una luce d'allarme. L'apparecchio fu abbandonato immediatamente; i due piloti si eiettarono e furono ricoverati senza ferite. L'aereo continuò per quasi quattro miglia a 199 gradi di latitudine e precipitò in un area conosciuta come Walesville alle 11.27. L'aereo colpì una casa, uccidendo una ragazza e ferendo il fratello, quindi si schiantò su un'automobile, uccidendo i tre occupanti”. Il breve resoconto dell'Air Force non menzionava, naturalmente, l'UFO ma lasciava invece intendere che l'aereo fosse precipitato per cause naturali sconosciute. Che grande menzogna! La spiegazione però non chiariva perché l'USAF avesse insabbiato il caso, decidendosi a rilasciarlo agli ufologi ben ventisei anni dopo; perché la versione dei fatto fosse così differente da quella raccontata dai piloti e dalla stampa; perché agli stessi ufologi non fu fornita la versione originale del documento, ovvero la piena trascrizione dell'investigatore dell'USAF al posto del breve sommario che è stato sopra riportato; perché sia sparita la scatola nera; perché non siano state divulgate le registrazioni del dialogo con la torre di controllo; perché non sia stata resa nota la perizia tecnica sulle cause dell'incidente; perché l'addetto stampa Watkins si fosse chiuso in un ostinato mutismo dopo aver diramato la versione ufficiale dell'incidente; perché ai piloti coinvolti fosse stato proibito di parlare. A distanza di ventiquattr'ore dal clamoroso caso di Walesville, due altri dischi volanti furono avvistati nei cieli della Norvegia. Così ne diede notizia il Corriere della Sera del 7 luglio 1954: “Johnny Bjornulf, fotografo conosciutissimo a Oslo, ha avuto la ventura di fotografare i famosi dischi volanti in maniera insolita. Fotografandoli cioè senza sospettare che fossero librati in aria. Tale apparente controsenso viene immediatamente spiegato venendo a sapere che Bjornulf si trovava a bordo dell'aereo Toralf Viking durante l'eclissi della settimana scorsa. Quando le pellicole sono state sviluppate è risultato evidente che due corpi dalla caratteristica forma a disco erano stati fotografati. Bjornulf ha dichiarato che è da escludersi che l'apparizione dei dischi sia da attribuirsi ad un difetto dell'obbiettivo, in quanto le riprese sono state effettuate con due macchine differenti nel medesimo tempo e in ogni negativa le apparizioni sono nette e distinte...”.


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L'ARMATA UFO DI FARMINGTON

L’avvistamento UFO più spettacolare della storia degli Stati Uniti

1950, Farmington, New Mexico!


Spesso si dice che per provare l'esistenza degli UFO come macchine intelligenti non umane, un gran numero di persone dovrebbero osservare lo stesso fenomeno e dimostrare che non si tratti della nostra immaginazione.

Sono pochi i testimoni di Roswell nel 1947 ancora in vita. Le Luci di Phoenix nel 1997 fu un evento incredibile ma avvenne di notte. Ma esiste un caso che molto spesso viene dimenticato dalla gente che può considerarsi il più grande avvistamento della storia americana e forse del mondo, il quale si verificò in più episodi, e per ben 3 giorni durante il Marzo del 1950. La piccola cittadina nel New Mexico Farmington fu testimone di incredibili avvistamenti.

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Mappa di Farmington


Farmington è situata a 72 km a sud-est nella regione "Four Corners", una zona nota per i suoi numerosi avvistamenti UFO partiti sin dagli anni 40. Si trova a soli 29 km a sud-ovest di Aztec, sito nel quale si suppone sia precipitato un disco volante nel 1948.

Si trova anche a 100 km ad ovest dalla Base Aerea di Dulce, dove si dice si trovino i laboratori sotterranei segreti per lo studio degli alieni e studi eso-biologici.

Infine, Farmington si trova a 160 km a nord-ovet di Los Alamos, un centro di ricerca ultra segreto.

Il 18 Marzo del 1950, il giornale della città di Farmington, il "Farmington Daily Times" pubblicò un articolo a seguito di una nuova osservazione UFO avvenuta sopra la cittadina. Ecco l'articolo:

UNA IMMENSA ARMATA DI DISCHI VOLANTI INVADE FARMINGTON

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Questi velivoli visti da dentina di persone. Velocità stimata di 1600 km/h, altitudine 6.000 metri.

Per il terzo giorno consecutivo dei dischi volanti sono stati osservati nei cieli di Farmington, tutte le volte tra le undici del mattino e mezzogiorno. Tre persone hanno chiamato gli uffici del Daily Times per testimoniare che hanno visto questi strani oggetti nel cielo poco prima di mezzogiorno.

Abbiamo visto anche diverse persone lungo la Main Street che guardavano e puntavano il dito al cielo. Forti venti ed una tempesta di polvere hanno impedito una visione chiara.

Metà della popolazione della città è ormai certa di aver visto delle astronavi e strane macchine volanti - centinaia che sfilavano attraverso il cielo ieri. Le stime del numero variava da "diversi a oltre 500". Qualunque cosa fossero ha generato un enorme risentimento in questa comunità, che si trova a nord-ovest a soli 160 chilometri dal Centro di Ricerca Atomico di Los Alamos.

Gli oggetti pare abbiano giocato a nascondino nel cielo. A volte si allontanavano rapidamente a velocità quasi incredibile. Un testimone ha fatto un commento su di una triangolazione degli oggetti e la velocità stimata di 1600 miglia orarie, con delle dimensioni stimate di circa 2 volte quella di un B-29.

I cittadini di Farmington che si trovava per le strade ieri ha effettuato l'osservazione di un massiccio numero di "dischi volanti". Il traffico è stato rallentato da coloro che guardavano il cielo. L'ufficio del Daily Times di Farmington è stato inondato da telefonate di persone che hanno visto gli oggetti.

Un Leader Rosso.

Decine di persone hanno descritto gli oggetti come dischi argentati. Alcuni ne hanno visto uno rosso - più grande e veloce, ed a quanto pare guidava la formazione.

Clayton J. Boddy, di 32 anni, manager del "Farmington Times" ed 'ex Capitano del Genio durante la guerra 39-45 in Italia, era tra coloro che hanno visto gli incredibili oggetti. Boddy era sul marciapiede quando improvvisamente nota alcuni oggetti che si spostavano in alto nel cielo. "Qualche istante dopo è arrivata quella che pareva essere una flotta di circa 500 oggetti", ha continuato Boddy. Non ha potuto stimare le loro dimensioni o la velocità, ma ha detto che sembravano essere a circa 4,5 chilometri sopra il livello del mare.

Il rapporto reso da Boddy è stato confermato da Joseph C. e Francis C. Kelloff, e dal negoziante Antonito che si trovava a Farmington per ispezionare il sito di un nuovo negozio, così come Bob Foutz e john Burrell di farmington. I Kelloff hanno affermato che gli oggetti parevano volare in formazione.

Una delle testimonianze più impressionanti è giunta da Harold F. Thatcher, Capo dell'Unità del Dipartimento della Difesa del Suolo. Thatcher ha affermato che se paragonati a un B-29, si trovavano a circa 600 metri di altezza e volavano a 1600 chilometri orari.

Conosce l'ingegneria.

"Io non sono un ingegnere professionista" ha detto Thatcher, ma conosco un sacco di ingegneri che lavorano sotto la mia direzione e so fare una triangolazione di massima su di un oggetto." Thatcher ha categoricamente negato che si possa essere trattato di di piccoli pezzi leggeri come ad esempio cotone fluttuante nell'atmosfera. "Non era cotone", ha detto. Ho visto in passato pezzi di cotone fluttuante nel cielo in passato, ma quello che ho osservato non era cotone".

Il rapporto sul "cotone" ed una possibile spiegazione è partita Andy Andrews del Governo dicendo che i residenti avevano semplicemente visto del cotone.

Le prime relazioni sui dischi volanti partono alcuni minuti prima delle 11.00 di ieri mattina. Per più di un'ora in seguito, il nostro giornale ha ricevuto una valanga di segnalazioni per gli oggetti.

Una seconda ondata a grande scala è avvenuta alle ore 15.00. La signora Wilson Jones di 27 anni e il signor Roy Hicks di 33 ed alcune casalinghe hanno riferito di aver visto questi oggetti a nord di Farmington, che volavano in formazione perfetta. Altre persone hanno riferito lo stesso spettacolo, come Johnny Eaton di 29 anni, un venditore di beni immobili e di assicurazione, ed Edward Brooks di anni 24, un dipendente del garage Perry Smoak, i quali per primi hanno riferito inoltre di aver visto un oggetto rosso nel cielo.


Nessun aereo


Brooks, un mitragliere di coda di un B-29 durante la guerra, si è detto certo che gli oggetti non erano degli aeroplani. "Le manovre di queste cose non rispecchiano quelle degli aerei moderni", ha affermato.

John Bloomfield, un altro dipendente del garage Smoak, ha detto che gli oggetti che ha visto volare pareva viaggiassero 10 volte più veloci degli aerei jet. Ha aggiunto che spesso gli oggetti giravano ad angolo retto.

"Parevano muoversi verso il senso opposto come se facessero un faccia a faccia", ha raccontato. "All'ultimo secondo, si dirigevano perpendicolarmente verso l'alto, e l'altro in perpendicolare verso il basso. Un disco sorpassava gli altri e immediatamente si situava di dietro per poi riprendere la testa."

Marlow Webb, un altro dipendente del garage, ha affermato che gli oggetti visibili ad occhio nudo parevano essere 20 centimetri di diametro visti da terra, più o meno come un piatto da portata. "Volavano ai lati, davanti e in tutti gli angoli immaginabili", ha detto. "E' stato facile capire che si trattava di dischi volanti. Nessuna delle decine di testimonianze ha riferito di aver udito alcun rumore di motore o traccia di condensa. Nessuno ha segnalato la presenza di una qualsiasi finestra o inscrizioni sui velivoli.

Per concludere, la popolazione di Farmington affrontò il fenomeno con calma, anche se alcune persone leggermente caddero nel panico. Fu ipotizzata la disintegrazione di un pallone Skyhook per cercare di spiegare l'incidente ai molteplici testimoni, ormai dimenticati, ma che avevano vissuto quel momento in maniera chiara.

La rottura dello Skyhooks poteva effettivamente avvenire a temperature molto basse nella troposfera superiore e certe volte distruggendosi poteva generare pezzi più piccoli.

Ma semplicemente non era ragionevole pensare che questi frammenti di plastica ad altitudini di 12 - 15 chilometri potessero essere notati ad occhio nudo.

Non è possibile che questi oggetti distanti, viaggiando ad una velocità relativamente bassa, poterono ingannare decine di persone e portarli a descrivere come dischi volanti velocissimi (tra cui un oggetto di grandi dimensioni di colore rosso)

Tuttavia, un controllo fu fatto. Un ricercatore indipendente contattò la Base Aere di Holloman e poi l'Ufficio delle Ricerche Navali, che congiuntamente tenevano le registrazioni di tutti i lanci dei palloni Skyhooks da Alamogordo.

Nessun pallone Skyhooks o qualsiasi altro oggetto fu rilasciato nella regione vicino ad Holloman o da qualsiasi altra parte nei pressi del luogo e data dell'incidente.

Il suggerimento che fu dato ai testimoni in riguardo alle fibre di cotone in sospensione nell'aria è irragionevole, tenendo in considerazione il numero delle testimonianze esposte ed un giornalista locale segnalò anche la testimonianza di un funzionario di polizia e quella di un altro giornalista.

Nessuna spiegazione è mai giunta per cercare di porre chiarezza alla questione e soprattutto per spiegare i numerosi oggetti a forma di disco che si spostarono in maniera non convenzionale, visti da molti abitanti di Farmington il 17 Marzo 1950.


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MessaggioInviato: 08/07/2011, 19:54 
UFO & Piloti
I casi italiani


I casi di UFO in volo o meglio conosciuti come "avvistamenti UFO ad alta quota", si riferiscono a quelle casistiche in cui gli UFO vengono avvistati e segnalati da piloti, sia civili che militari. Alcune volte è stato possibile registrare la presenza di uno o più UFO anche tramite strumentazione radar, sia di bordo che tramite la Torre di Controllo. Questi avvistamenti sono particolarmente attendibili, poiché provengono da testimoni che hanno un'elevata conoscenza dell'aeronautica, dei fenomeni atmosferisci, e sanno quindi bene la differenza che passa tra un aereo a un satellite, da palloni stratosferici a riflessi di luce creati dal sole, che possono giocare vere illusioni ottiche.

In Italia si contano come minimo 539 segnalazioni di UFO in volo. La distribuzione di questi casi si può dividere in questo modo:

Anni 30: 3 casi
Anni 40: 24 casi
Anni 50: 17 casi
Anni 60: 16 casi
Anni 70: 122 casi (lo si deve al fatto che il 1978 fu registrato un flap ossia un'ondata di avvistamenti UFO in tutta la penisola in particolare al centro-sud senza precedenti)
Anni 80: 93 casi
Anni 90: 101 casi
Anni 2000: 163 casi

Il numero ovviamente è approssimativo e si basa sull'aggiornamento del 2008, quindi è probabile che ora il numero sia aumentato. Le ricerche sono ancora in corso, sia degli anni precedenti, che ovviamente nell'anno attuale.

I casi

1936 - Le prime segnalazioni di Oggetti Volanti Non Identificati iniziarono ad essere segnalati dal 1936

N - (346) - AGOSTO 1936 - MATTINA
VENEZIA MESTRE
TESTIMONE:
AEROMOBILE:
DESCRIZIONE - A seguito dell’avvistamento di un’aeronave sconosciuta si levano in volo due aerei da caccia della Regia Aeronautica, che non riescono però ad intercettare l’oggetto.

A - (30) - 10/10/1936 - NOTTE
CAPO TALAMONE
TESTIMONE: CAPITANO PILOTA REGIA
AERONAUTICA
AEROMOBILE: IDRO S.62 BIS
DESCRIZIONE - Mentre vola in formazione con altri tre aerei dello stesso tipo, il pilota osserva una fonte luminosa molto intensa, di diametro pari al doppio di quello della Luna piena. Velocità stimata attorno ai 700 km/h.

Anni 40

Questi sono alcuni casi di Foo-Fighters avvistati da piloti italiani o sul territorio italiano. Ricordo che i Foo-Fighters furono un fenomeno aereo ad oggi rimasto sconosciuto, che iniziò a presentarsi durante la Seconda guerra Mondiale. I foo venivano avvistati da tutte gli schieramenti: italiani, americani, tedeschi, francesi, giapponesi. Le prime segnalazioni ci vengono già dal 1941, ma è probabilmente che questo fenomeno sia presente anche in anni precedenti. I foo erano oggetti di forma sferica, di modeste dimensioni, di colori vari: dal bianco, al rosso, all'arancione. Affiancavano gli aerei militari per un certo tragitto, per poi staccarsi dalla linea di volo e sparire. Non hanno mai mostrato comportamento ostile. Ad oggi la loro natura resta non identificata, anche se si ipotizzano varie nature per spiegarli: dai fulmini globulari, ad armi segrete progettate dai nazisti. Quest'ultima ipotesi non venne mai confermata, in oltre gli stessi tedeschi furono più volte protagonisti di strani incontri con i foo.

A - (342) - 28/11/1942 - 22.40
10-15 MIGLIA A SUD-OVEST DI TORINO
TESTIMONE: EQUIPAGGIO (CAPT. LEVER)
AEROMOBILE: AVRO LANCASTER (ROYAL AIR
FORCE, 61 SQUADRON)
DESCRIZIONE – Avvistato oggetto stimato in 200-300 piedi di lunghezza con spessore pari ad 1/5 o 1/6 della lunghezza. Velocità stimata in 500 miglia orarie. L’UFO ha quattro paia di luci rosse poste alla stessa distanza lungo la fusoliera. Le luci non sembrano scarichi di motori e l’oggetto si mantiene in volo livellato. L’oggetto viene visto due volte: la prima alle 22.40 a dieci-quindici miglia a sud-ovest di Torino, quando incrocia l’aereo (che è a 11.000 piedi di quota) volando approssimativamente alla stessa altezza, la seconda quando il Lancaster è a 14.000 piedi presso le Alpi, ed appare volare in una valle tra le montagne. Le luci si spengono improvvisamente e l’oggetto sparisce dalla vista.
Particolare estremamente curioso, il comandante dell’aeromobile vede lo stesso oggetto in una successiva occasione, mentre è in volo a nord di Amsterdam. Entrambi gli avvistamenti sono riportati in un documento ufficiale della RAF siglato “segreto”.

A - (280) - ?/6/1944 - NOTTE
A SUD-OVEST DI FIRENZE
TESTIMONI: MYRING, CORLETT
AEROMOBILE: BEAUFIGHTER Mk.X (RAF)
DESCRIZIONE - L’aereo viene tallonato per 5 - 10 minuti da una luce rossa assai brillante, che si mantiene sempre ad una distanza costante da esso. Finalmente l’equipaggio riesce a sottrarsi all’inseguitore abbassandosi in una zona montuosa.

A - (279) - ?/6/1944 - ?
A NORD-EST DI BARI
TESTIMONE: W. HUMPHREY + ALTRI PILOTI USA
AEROMOBILE: P-38 LIGHTNING
DESCRIZIONE - Durante un volo di addestramento, mentre si trovano ad una quota di circa 33.000 piedi, i piloti osservano a quota superiore (stimata in 50.000 piedi) un oggetto rotondo, che scende fino a 40.000 piedi restando in contatto con la formazione per circa tre minuti. Poi l’oggetto scompare in un paio di secondi, compiendo una repentina accelerata verso nord.

A - (276) - 24/11/1944 - ?
DALL’AUSTRIA ALL’ADRIATICO
TESTIMONE: WILLIAM LEET + EQUIPAGGIO
AEROMOBILE: B-17
DESCRIZIONE - Caso iniziato sui cieli austriaci, poi proseguito sul territorio italiano fino all’Adriatico.
L’aereo viene affiancato per 45-50 minuti da un oggetto luminoso giallo-arancione del diametro di tre metri, che si mantiene a non più di 40 metri dall’ala sinistra.

A - (248) - 20/2/1945 - 20.30
LA SPEZIA
TESTIMONE: PILOTA
AEROMOBILE: MOSQUITO N.F. Mk XXX USA
DESCRIZIONE - Alle 20.30 viene avvistata una luce bianco-rossastra che emette getti accendersi e spegnersi a circa 6-8 miglia di distanza, vicino a La Spezia e dirigere a N-W a una quota di 10.000 piedi.
Viene inseguita a una velocità di 280 miglia orarie per un minuto e mezzo. Si muove zigzagando e scompare. Alle 21.55, 10 miglia a sud di La Spezia ne viene inseguita un’altra che si dirige oltre La Spezia: scomparsa 10 o 15 miglia a nord della città senza che il caccia, volando a 300 miglia orarie, possa agganciarla. Alle 22.50, cinque miglia a sud di Pisa, viene avvistata (ad una quota di 10.000 piedi) una luce da una distanza di 10 miglia e inseguita per due minuti circa. Si dirige a nord e scompare (quest’ultimo intruso viene descritto come una luce lampeggiante alternativamente in maniera debole e brillante. Nessun contatto radar, né constatato alcun disturbo elettronico).

A - (277) - ?/3/1945 - 02.00
ITALIA NORD-ORIENTALE
TESTIMONE: EQUIPAGGIO RAF
AEROMOBILE: BOSTON
DESCRIZIONE - Il pilota effettua manovre diversive per dieci minuti per evitare sei palle di fuoco di colore rosso, grandi tre volte la Luna. Il disimpegno avviene alla fine con rotta verso Trieste, a quota così bassa da toccare addirittura l’acqua per sottrarsi all’inseguimento degli oggetti sconosciuti.

A - (265) - ?/3/1945 - 20.15
AREA BERGAMO - GHEDI
TESTIMONE: PILOTI USA (414° SQN CACCIA
NOTTURNA)
AEROMOBILE:
DESCRIZIONE - Mentre l’aereo si trova in volo a 1.500 piedi, i due testimoni osservano raffiche di mitragliatrice al suolo poi, subito dopo, appaiono due “palle di foo fire” proprio dietro al velivolo. Tre quarti d’ora dopo il fatto si ripete in un altro punto, tranne che invece di esaurirsi dopo tre o quattro minuti, una delle palle brucia come un proiettile, mentre l’altra continua a brillare. L’azione di artiglieria campale e i foo fire sono segnalati anche da altri equipaggi.

Anni '50

Da qui in poi si inizia già a parlare di "dischi volanti"

E - (231) - 19/10/1950 - 09.30
CIELO DI CORFU’
TESTIMONE: EQUIPAGGIO (PILOTA DI
NAZIONALITA’ ITALIANA)
AEROMOBILE: DI LINEA EGIZIANO
DESCRIZIONE - Avvistata una luce bianca a una distanza di 5 km dinanzi all’apparecchio, che si sposta a forte velocità. La luce viene poi meglio definita come un oggetto brillante, piatto e rotondo.
L’oggetto vira improvvisamente, ma dopo 20-30 secondi riprende la direzione originale. Per un altro minuto l’oggetto prosegue il suo volo, poi improvvisamente la sua luminosità viene meno ed al suo posto si delinea un oggetto nero di forma circolare che accelera la sua velocità scomparendo infine oltre la linea dell’orizzonte.

B - (344) - 23/11/1957 - 18.40
NAPOLI
TESTIMONE: AL SUOLO
AEROMOBILE:
DESCRIZIONE – Un oggetto luminoso di colore argenteo e forma cilindrica solca il cielo di Napoli dal Vomero al Vesuvio alle 18.25 circa. Dopo un quarto d’ora l’oggetto, ora di colore rosso, appare nuovamente con direzione contraria. Incrocia un aereo, gli si affianca, lo segue per un lungo tratto poi scompare.

B - (242) - 20/5/1959 - 21.00
LIVORNO
TESTIMONE: ALCUNE PERSONE
AEROMOBILE: 2
DESCRIZIONE - Avvistato “piatto volante infuocato” sostare nel cielo per una decina di secondi, prima di allontanarsi improvvisamente in verticale a velocità “incredibile”. “Trenta secondi dopo” un aereo proveniente da Pisa (poco dopo raggiunto da un altro) si mette ad incrociare nel punto in cui si era trovato l’UFO.

Anni '60

N - (353) - INIZI AUTUNNO 1963 - 02.00
AL LARGO DELLE COSTE DELLA SARDEGNA
TESTIMONE: PERSONALE U.S.N. A BORDO
DELLA PORTAEREI U.S.S. FRANKIN D.
ROOSEVELT
AEROMOBILE: DUE F-4B PHANTOM II
DESCRIZIONE - I radar di bordo della Roosevelt captano un’eco radar sconosciuta. Viene ordinato il lancio di due jet F-4B che vengono vettorati sul bersaglio senza tuttavia giungere ad un contatto, perché l’eco improvvisamente sparisce. Gli aerei rientrano sulla portaerei e poco dopo l’eco riappare, questa volta in posizione più ravvicinata.

B - (26) - 5/10/1965 - 20.21
ROMA
TESTIMONE: CENTINAIA
AEROMOBILE:
DESCRIZIONE - Osservato da terra mentre attraversa il cielo romano un oggetto discoidale di colore rosso vivo, circondato da un alone di luminosità abbagliante e seguito, a qualche metro dalla sua parte posteriore, da una lunga scia di colore azzurrognolo “e dai riflessi irreali come quelli delle comete”. Facendo il raffronto con un aereo di linea in volo in quel momento a quota notevolmente superiore e con rotta trasversale rispetto all’UFO, un colonnello dell’Aeronautica ne stima il diametro effettivo intorno ai 25 metri e la velocità di gran lunga superiore a Mach 3. L’ufficiale, in accordo con altri testimoni, afferma inoltre che “l’ordigno si alzava ogni tanto in verticale per superare gli ostacoli, dimostrando così un comportamento intelligente”.

B - (34) - 8/1/1966 - SERA
NAPOLI
TESTIMONE:
AEROMOBILE: 2 CACCIA
DESCRIZIONE - Un globo luminoso appare a Napoli a mille metri di altezza nella direzione di Capri, proprio poco prima che un black-out faccia piombare la città nel buio. Due aerei decollati da un aeroporto della NATO sarebbero visti sfrecciare vicino al globo (che poi si allontana) e poi compiere evoluzioni.

A - (6) - 23/9/1969 - 12.15
TOSCANA - TIRRENO
TESTIMONE: EQUIPAGGI
AEROMOBILE: DC-8 AZ660, TRIDENT BEA, C-119
A.M.
DESCRIZIONE - Alle ore 13.30 il pilota e l’equipaggio di un DC-8 ALITALIA (AZ 660) diretto verso il Nordamerica osservano un oggetto (identificato sommariamente come “pallone-sonda”) posizionato a 11.800 metri di quota sull’aerovia “Ambra 1”, in perpendicolare sul mare a circa dieci chilometri a ovest di Pisa. Subito dopo arrivano al controllo del traffico aereo le vivaci rimostranze del comandante di un Trident della Compagnia britannica BEA, che sostiene di aver evitato la collisione con lo stesso oggetto e protesta per la mancata segnalazione del lancio e dei possibili pericoli per la navigazione aerea.
Altri piloti civili segnalano l’oggetto, propendendo per l’ipotesi più probabile quale quella del pallone di grandi dimensioni. Così il caso è stato considerato per anni, tuttavia ulteriori inchieste compiute da Pier Luigi Sani nel 1990 e dallo stesso Sani e da Giuseppe Stilo nel 1995 hanno appurato che nella stessa giornata, alle ore 12.15, nel cielo sovrastante Pisa l’equipaggio di un aereo da trasporto C-119 dell’Aeronautica Militare avvistò un oggetto sconosciuto, dopo essere stato inviato a verificare una segnalazione proveniente dalla TWR.
L’oggetto appariva di dimensioni notevoli, sigariforme, con le estremità arrotondate; le due estremità erano intensamente luminose di luce azzurrognola. L’aereo prese quota per avvicinarsi all’oggetto, che tuttavia
cominciò a muoversi in direzione sud-ovest. Ebbe allora inizio un vero e proprio inseguimento, che terminò in un nulla di fatto.
Non riuscendo a raggiungere l’UFO, il comandante del C-119 invertì la rotta per fare ritorno a Pisa. Ma ben presto ci si accorse che anche l’UFO aveva fatto la stessa cosa, andando a riposizionarsi nello stesso punto che occupava all’inizio dell’avvistamento. L’oggetto si dileguò alle 15.08 ben dopo che il C-119 aveva effettuato l’atterraggio) in direzione sud “con un’accelerazione incredibile, a una velocità valutata in 3.5 Mach” (Sani).

Anni '70

21/9/1971 - NOTTE
PUGLIA
TESTIMONE: UFFICIALE PILOTA
AEROMOBILE: TRAINER A.M.
DESCRIZIONE - Durante un volo addestrativo notturno, l’aereo del testimone viene investito dall’alto da un fascio di luce inizialmente bianca, poi rossa e successivamente di altri colori. Alzando gli occhi, il pilota osserva un oggetto solido di enormi dimensioni sorvolare il suo aereo e partire poi improvvisamente a velocità “pazzesca”, con un’accelerazione talmente violenta da sembrare inimmaginabile.

14/12/1972 - 16.47
ROTTA FIUMICINO-PUNTA RAISI
TESTIMONE: COMANDANTE, PILOTI
AEROMOBILE: CARAVELLE ALITALIA AZ-122
DESCRIZIONE - Secondo il rapporto di “Nearcollision” presentato dal comandante alle autorità aeroportuali, mentre l’aereo si trovava in fase di salita da FL 120 a FL 130 veniva notato un oggetto volante di notevoli dimensioni procedere in rotta di collisione, al punto che la salita veniva bruscamente interrotta ed anzi il pilota ai comandi effettuava un livellamento del volo a FL 110. Venivano inoltre accesi i fari di rullaggio e improvvisamente l’oggetto effettuava un’inversione e si allontanava ad altissima velocità verso sud. Chieste al radar di Roma informazioni sul traffico, veniva risposto che non esisteva alcun traffico a quella quota e che non era stata notata alcuna traccia sullo schermo radar.

24/11/1973 - SERA
CAGLIARI ELMAS
TESTIMONE: PILOTA + MOLTI ALTRI A TERRA
AEROMOBILE: ATI ROMA-CAGLIARI
DESCRIZIONE - Il pilota, in volo ad una quota di circa 1.000 metri ed in fase di avvicinamento per l’atterraggio all’aeroporto di Elmas, avvista un oggetto luminoso procedente ad una velocità di circa 900 km/h e ne segnala la presenza alla TWR. Dopo alcuni minuti l’oggetto scompare. A Elmas altre persone al suolo sono testimoni dell’evento, mentre anche i radar dell’aeroporto avrebbero segnalato la presenza dell’UFO.

(20) - 30/11/1973 - 19.00
TORINO CASELLE
TESTIMONE: TRE PILOTI, RADAR CASELLE E
MORTARA
AEROMOBILE: PIPER NAVAJO, DUE DC-9
DESCRIZIONE - Un oggetto luminoso, apparso nei cieli dell’aeroporto di Caselle, viene osservato dagli addetti della TWR e dai piloti di un Piper Navajo in fase di atterraggio e di due DC-9 (AZ 325 proveniente da Parigi e AZ 043 in arrivo da Roma). L’oggetto sarebbe stato inoltre osservato da numerose altre persone (militari e civili) presenti a quell’ora in aeroporto, come pure in zone limitrofe della città. Agli occhi dei testimoni l’oggetto appare come un globo luminoso pulsante ed emanante dei bagliori di vari colori, dal violetto all’azzurro al rosso.
L’oggetto viene intercettato anche dai radar di Caselle (gestito da personale militare) e del centro radar militare di Mortara: sugli schermi l’eco appare come un punto materiale di intensità paragonata a quella di un grosso velivolo della classe dei DC-8. I movimenti dell’oggetto sono considerati “incredibili” per un aeromobile convenzionale.
Il pilota del Piper, guidato dalla TWR, insegue l’UFO fino a Voghera, tentando - senza riuscirci - di avvicinarlo.

9/3/1974 - 22.00
TORINO
TESTIMONE: A. I. (COMANDANTE AEROFLOTTA
PRIVATA FIAT) + COMANDANTE ALITALIA
AEROMOBILE: EXECUTIVE, ALITALIA AZ 195
DESCRIZIONE - Il pilota dell’executive, proveniente da Parigi, è in fase di discesa verso Torino quando nota di fronte a sé una massa splendente di luce bianca e calda. Nello stesso momento il radar di Milano Controllo gli segnala il medesimo traffico e chiede al pilota la conferma visiva. Ricevuto l’OK per l’inseguimento, il pilota sale a 5.400 metri di quota, con l’oggetto ad una distanza di circa 15 chilometri dal suo aereo. “Guardandolo da sotto il corpo aveva la forma di un tubo, ma alla sua stessa altitudine si presentava piuttosto come un piatto rovesciato multicolore, caratterizzato da anelli giallastri verso il bordo esterno, degradanti verso l’interno in anelli rossastri ed una luminosità bianca e brillante al centro”. L’inseguimento si protrae per 5-6 minuti, seguendo una rotta est-ovest verso il confine francese; poi, trovandosi in uno spazio aereo militare interdetto, il pilota è costretto a invertire la rotta e a tornare indietro.

23/2/1977 - 21.00
GIULIANOVA MARCHE (MC)
TESTIMONE: PILOTA MILITARE
AEROMOBILE: F-104G
DESCRIZIONE - L’F-104G si trovava a 7.000 piedi di quota e aveva appena lasciato la verticale di Giulianova Marche in direzione di Macerata quando il pilota, una volta rimesso dalla virata, alzando gli occhi notò una intensa luce bianca a distanza di circa 8-900 metri leggermente a sinistra. Poco dopo l’oggetto si portava di fronte alla prua del jet, mantenendo inalterata la distanza.
Il pilota affermò di aver osservato l’oggetto per 23 minuti mentre il suo aereo seguiva una rotta sud-est nord ovest. Fu solo sulle foci del Po che l’oggetto si allontanò, scomparendo rapidamente alla vista. Il pilota precisò inoltre che l’oggetto, nel tratto Macerata-Città di Castello, si sollevò di circa 1.000 piedi alla quota del suo aereo e ogni tanto, nell’arco
di 15-20 secondi, lasciava la posizione davanti all’aereo per affiancarlo. Avvertito il radar della base più vicina, il pilota ricevette l’autorizzazione all’intercettazione dell’oggetto, che però si risolse con un nulla di fatto perché l’UFO continuò a mantenere inalterata la distanza dall’F-104.

27/10/1977 - 17.50Z
CAGLIARI ELMAS
TESTIMONE: 4 PILOTI A.L.E., PERSONALE DI
TERRA
AEROMOBILE: TRE ELICOTTERI A.L.E.
DESCRIZIONE - Nei pressi dell'aeroporto militare di Cagliari Elmas gli equipaggi di due elicotteri dell'Aviazione Leggera dell'esercito, con a capo il maggiore Francesco Zoppi, involo avvista a circa 500 metri di quota un cerchio luminoso di colore rosso/arancio. Zoppi pensò trattarsi di luci di un aereo dietro il suo, ma poco dopo vide che l'oggetto si allontanò a gran velocità. Dell'altro equipaggio solo uno pote confermare l'avvistamento, e la torre di controllo confermo' che c'erano solo aerei in volo Un ora dopo pero', Zoppi avvistò per la seconda volta l'UFO, sempre vicino il suo elicottero, a quota 1.000 metri, procedendo poi alla stessa velocita (200km/h). A questo punto Zoppi contattò la torre di controllo, che confermarono l'UFO avvistandolo con il binocolo, ma non con la strumentazione radar L'UFO rimase visibile altri 4 minuti. Dell'avvistamento confermarono l'accaduto altri testimoni a terra incluso il Prof. Pier Paolo Lai, che verso le 17:30, poté vedere un globo luminoso dirigersi verso Sarroch. Dopo la consegna del rapporto, anche di questo caso non si seppe più nulla. A seguito dell’ampia eco suscitata sulla stampa dalfatto, lo SMD dirama un comunicato stampa secondo cui “dai primi accertamenti effettuati dagli enti competenti è risultato trattarsi di un aeromobile impegnato in una normale esercitazione aerea”. Per quanto teoricamente accettabile, in mancanza di dati definitivi la spiegazione fornita appare un po’ troppo sibillina per poter essere considerata pienamente convincente.

9/3/1978 - 19.34
VARIE LOCALITA’ ITALIANE
TESTIMONE: PILOTI
AEROMOBILE: 7 AEREI DI LINEA
DESCRIZIONE - I piloti di diversi aeromobili civili e militari in varie località della penisola segnalano l’avvistamento di un OVNI definito come “razzo verde” (rosso in un caso). La trascrizione dei dialoghi TBT tra piloti e TWR è stata rilasciata nel corso dell’anno dal Ministero della Difesa ad alcuni centri di ricerca privati sugli UFO (tra cui il CUN e il CNIFAA).

?/12/1978 - NOTTE
TREVISO - PADOVA
TESTIMONE: TRE PILOTI A.M.
AEROMOBILE: TRE F-104
DESCRIZIONE - Un UFO viene rilevato a vista e sugli schermi radar dell’aerobase di Treviso. Tre caccia F-104 in volo addestrativo nelle vicinanze vengono dirottati verso l’oggetto, ma solo due (i più vicini) giungono in contatto visivo e radarico, mentre il terzo ha solo la possibilità di seguire l’evento via radio e radar. L’oggetto si presenta di forma rettangolare, e luminoso. Poco prima di essere intercettato esso riparte a velocità “spaventosa”, facendo perdere le proprie tracce.

- 18/6/1979 - 11.30
TREVISO
TESTIMONE: M.LLO PILOTA A.M., PERSONALE
A TERRA, RADAR GCA
AEROMOBILE: G-91R
DESCRIZIONE - Il pilota è in fase di rientro all’aerobase di Treviso Sant’Angelo quando viene avvertito dal GCA di Istrana della presenza di un’eco non identificata. Avendo ancora autonomia residua, gli viene richiesto di indagare.
Stabilito il contatto visivo, l’oggetto viene descritto come una “cisterna di carburante” di colore nero, otto metri di lunghezza e tre di spessore, sovrastata da una “cupoletta” di colore chiaro. Il G-91 (che è un caccia-bombardiere ricognitore ed è dotato, per quest’ultimo compito, di apposite macchine fotografiche) dispone in quel momento di parecchia pellicola residua, e il pilota scatta un’ottantina di fotografie all’oggetto misterioso.
Nel frattempo, anche da terra il personale della base sta seguendo l’evento con i binocoli: qualcuno ha anche l’impressione di vedere una scia bluastra dietro l’oggetto, non vista però dal pilota.
L’oggetto sparisce improvvisamente.
Si saprà successivamente che l’oggetto è stato identificato dai fotointerpreti della base come un pallone di plastica nera, ma è questa una
“spiegazione” che lascia parecchi punti oscuri a tutt’oggi ancora non chiariti.

Anni '80

ESTATE 1980 (o 1981)- 22.20
PRESSO SARZANA
TESTIMONE: MILITARI
AEROMOBILE: ELICOTTERI M.M.
DESCRIZIONE - Da un eliporto militare una quindicina di uomini osserva in cielo tre “barrette” arancioni e rosse, simili nelle dimensioni ognuna a un autobus, trasformarsi in un’unica “palla bianca”.
Al riapparire della palla in un’altra direzione, due elicotteri AB-212 di rientro da un’esercitazione vengono diretti dalla TWR (che aveva scorto otticamente il fenomeno) sul corpo volante. Uno dei due velivoli segue a lungo l’UFO, che sembra quasi giocare a rimpiattino con esso, tra soste e brucianti accelerazioni. Anche la TWR dell’aeroporto di Pisa, avvertita, vede otticamente sia l’elicottero che l’UFO, e “invia un aereo sul posto”. L’elicottero deve poi rientrare per penuria di carburante.

Anni '90

24/4/1990 - 08.15
LATINA
TESTIMONE: DUE PILOTI MILITARI
(ISTRUTTORE E ALLIEVO)
AEROMOBILE: ADDESTRATORE A.M.
DESCRIZIONE - Durante un volo addestrativo i due piloti avvistano un oggetto volante di forma sferica, che da una quota di circa 1.000/1.500 metri si porta velocemente alla stessa quota del velivolo (2.500 metri). Ogni tentativo effettuato di avvicinarsi all’oggetto risulta vano, in quanto lo stesso mantiene costante la propria distanza dal velivolo militare con
sorprendenti accelerazioni istantanee.
L’avvistamento si protrae per circa 5 minuti, dopodichè l’oggetto sparisce improvvisamente con una forte accelerazione.

15/6/1993 - 12.00
AEROPORTO DI PESCARA
TESTIMONE: EQUIPAGGIO (4) VIGILI DEL FUOCO
AEROMOBILE: ELICOTTERO AGUSTA B.412
DESCRIZIONE - Mentre l’elicottero sta compiendo un volo addestrativo, ad un’altezza dal suolo di circa 600 metri, un oggetto non identificato entra in rotta di collisione e solo una rapida manovra evita l’incidente. L’oggetto viene descritto dai testimoni come avente un’altezza di metri 1,30 circa, con sembianze simili ad un piccolo scafandro con un globo a mo’ di testa di diametro di circa 50 cm con abbozzati arti inferiori di colore giallo ocra e con ben visibili due “occhi” grandi e ovoidali, con due borse
che davano l’impressione essere arti superiori in posizione di avvolgimento alla cintura.
L’avanzamento era veloce e sicuro, sempre verticalizzato, e lo “sguardo” rivolto nella direzione dell’elicottero.
Dopo qualche secondo, l’oggetto si allontana velocemente (circa 3-400 km/h) e, rivolgendo la “schiena”, si nota un’antenna di forma trapezoidale.

9/2/1994 - 15.50
CISTERNA LATINA
TESTIMONE: PILOTA E ALLIEVO
AEROMOBILE: SF-260 A.M.
DESCRIZIONE - Avvistato oggetto dall’apparenza di “doppio guscio biconvesso di colore verde brillante nella parte superiore e grigio nella parte inferiore”.
La dimensione stimata appare di circa 2 metri di larghezza e la metà di spessore; nella parte ventrale si notano inoltre due piccoli particolari simmetrici triangolari di colore chiaro a forma di ventaglio, vagamente paragonabili alle ciglia di un ugello di scarico. Inizialmente il pilota nota l’oggetto sulla sua destra e compie una manovra per raggiungerlo.
Quando, trovandosi ai limiti della stabilità aerodinamica e ormai in stallo accelerato, il pilota decide di interrompere l’inseguimento, dopo alcuni istanti l’oggetto torna a sorvolare trasversalmente il piccolo aereo: il pilota tenta allora un nuovo inseguimento, ma l’oggetto vira bruscamente in direzione dell’SF-260. Dopo quest’ultima manovra l’UFO scompare definitivamente alla vista.

4/7/1998 - 17.42
10 MIGLIA A EST DELL’AEROPORTO DI FORLI’
TESTIMONE: DUE
AEROMOBILE: CESSNA C-172
DESCRIZIONE - Un congegno non identificato di apparenza metallica fusiforme attraversa la rotta dell’aereo «alcune migliaia di piedi più in alto con velocità sicuramente supersonica». L’oggetto, di dimensioni apparentemente ridotte, rivela la propria presenza solo in virtù di un potente riflesso metallico provocato dal Sole ormai nella parte bassa dell’orizzonte a ovest, riflesso che subito scompare come provocato da una specie di rotazione sull’asse del congegno («avvitamento attorno all’asse di simmetria longitudinale») rendendo il congegno stesso praticamente invisibile sullo sfondo del cielo.
Pochi secondi dopo il riflesso si ripete. La spiegazione più probabile dell’avvistamento, avanzata da uno dei testimoni - esperto in tecnologie e tematiche aeronautiche - è quella di un piccolo velivolo militare in volo a quota medio-alta.

Negli anni 2000 ci sono come minimo 163 casi, tra cui uno particolarmente interessante. 13 giugno 2003: Comandante e secondo pilota di un volo Alitalia, Napoli-Milano, osservano un oggetto discoidale venire loro incontro. Poco prima della collisione diretta, l'UFO si muove a circa 30 metri sotto l'aereo, per poi sparire in cielo. I due piloti affermano che durante il passaggo dell'UFO sotto il velivolo, si è sentita una sorta di vibbrazione dal muso dell'aereo, fino alla coda.

Un altro caso interessante è quello che ha coinvolto un volo Alitalia AZ284, da Lineate a Londra. Mentre il velivolo aveva già cominciato la discesa e si trovava a 22.200 piedi il Comandante Zaghetti avvista un oggetto, avverte immediatamente il suo Primo Ufficiale, ed entrambi osservano per 3-4 secondi un oggetto molto simile ad un missile ma senza alcuna fiamma o gas di scarico, che li oltrepassa più in alto di circa 300 metri, procedendo su una rotta opposta a quella dell'aereo (che era circa 320 gradi).
L'operatore del controllo radar, interrogato appena l'oggetto ha oltrepassato l'aereo, afferma di avere sul suo schermo una eco sconosciuta a circa 10 miglia nautiche dietro l'aereo.

Questo è il rapporto originale della RAF Britannica: http://www.freewebs.com/paolog/casi/az2 ... rtoori.pdf


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L'UFO di Kofu
Giappone - 1975


Kofu , Prefettura di Yamanshi, Giappone – 23 febbraio 1975
Due bambini di 7 anni Masato Kawano (7 anni) e Katsuhiro Yamahata (7 anni) mentre erano sulla pista pattinaggio presso l’Hinode Estate Kamimachi a Kofu, videro avvicinarsi due oggetti fluottanti con un aurea arancione luminosa. Il più grande volò via verso monte Atago, ma l’altro scese giù tra i puntelli della vigna dietro la loro tenuta.

L’oggetto emmettente un “ticchettio” e lampeggiando mentre scendeva, si fermò sul terreno del vigneto vicino, poggiando su 3 semisfere poste sotto lo sotto. Era un oggetto discoidale stimato in circa 15m di diametro e 6m di altezza. Visto da media distanza si misero a correre verso la vigna approcciandolo da vicino, attratti dal suo colore argento, le luci e delle iscrizioni sconosciute (quattro lettere illeggibili) in rilievo sulla sua superficie che ricordano ancora perfettamente, come fosse ieri.

Mentre rimanevano senza parole, il portellone laterale del disco si aprì e scese fino a terra una scala. Un umanoide alto più di 1,5 m uscì dall'oggetto e camminò verso di loro. Indossava abiti color argento e portava al suo fianco qualcosa di simile ad una pistola. La sua pelle era marrone scuro e aveva le orecchie a punta, ma la sua grande testa non aveva occhi, naso o bocca, ma solo fessure color argento ed una grata alla bocca.
Entrambi i ragazzi ricordano di aver visto un altro umanoide più piccolo all’interno dell’oggetto oltre i vetri agitare una leva di comando. Quello che era sceso toccò uno dei due testimoni sulla spalla e pronunciò delle parole “come un registratore a nastro che scorreva all'indietro”, il ragazzo paralizzato dalla paura e sotto shock fu aiutato dall’altro ragazzo che lo prese sulle spalle e scappò dalla vigna.
Corsero a casa di uno dei testimoni e informato i loro genitori, che immediatamente si affacciarono dichiarando di aver visto chiaramente una luce arancione pulsare nel vigneto, videro poi la luce pulsare forte in elevazione e sparire sotto i loro occhi. Corsi nel vigneto i genitori trovarono alcuni paletti abbattuti e la forma di terra schiacciata. Nel frattempo, Ichiro Minegishi, un allievo della scuola (8 anni) e i sui genitori riferirono di aver visto un oggetto luminoso in volo verso gli alloggi della scuola 30 minuti prima che i ragazzi videro l’UFO, in quell’istante, stavano andando in auto con genitori e amici sulla tangenziale Kofy attraverso Masutsudocho, verso la tenuta vicino la scuola. A seguito di questo episodio gli alunni hanno disegnato il presunto astronauta ed il disco spiegando ale autorità quello che era successo.

I suoi insegnanti rimasero molto scioccati dalla chiarezza dell’episodio, che ben presto le autorità scolastiche effettuarono un ispezione del luogo con misure a nastro e altri strumenti ricostruendo uno dei casi storici ed inspiegabili dell'ufologia giapponese.

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Il cover up in Spagna



Di Alfredo Lissoni

Lo scrittore e ufologo spagnolo Antonio Ribera narra, in uno dei suoi libri, che il 21 maggio 1966 un piantone della base militare di Andros, Bahamas, si trovava all'aperto, sulla piazzola n.4 della postazione di osservazione di lancio missilistico dell'US Navy. Erano da poco passate le tre del mattino. L'uomo, le cui generalità sono state mantenute segrete, stava effettuando alcuni calcoli con un teodolite. In un angolo c'era una cinecamera ad alta velocità, regolata in maniera tale da poter riprendere i missili in movimento (funzione speed). Improvvisamente la cupola della postazione venne illuminata a giorno, come se stesse sorgendo il sole. Squibb, il cane del soldato, restava paralizzato con la lingua penzoloni, come ipnotizzato, a 60 metri dal molo.

Il soldato imbracciò la cinepresa ed iniziò a filmare, senza credere ai propri occhi. In cielo era apparso un gigantesco UFO. Dietro l'oggetto luminoso, più distanti e pertanto più piccoli, altri due UFO dello stesso tipo. Tutti e tre i dischi portavano impresso uno strano simbolo, una sorta di croce a sei braccia. Il militare girò otto minuti di film, per 106 metri di pellicola impressionata.

Alle 4.30 un elicottero militare della base Rainbow 1 arrivava ad Andros e sequestrava il filmino. Qualche minuto dopo sopraggiungeva un altro elicottero che prelevava il piantone e lo portava alla base Rainbow. Laggiù, in un'elegante saletta, il testimone incontrava alcuni alti ufficiali dallo sguardo sospettoso, tra cui un certo generale David Sarnoff, un pezzo grosso dei servizi segreti americani. Quest'ultimo impose al soldato di dimenticare ciò che aveva visto.

Infuriato, il testimone avrebbe cercato invece di riottenere il film, ma inutilmente.

Tre giorni dopo la Marina avrebbe mandato una squadra a prelevare tutti gli animali di Andros, vistosamente infermi, ed il giorno seguente venivano bloccati i lanci dei missili e trasferiti i militari. Il militare UFOtestimone sarebbe stato spedito a Nassau.

Della vicenda si è interessato, il 26 giugno 1981, il ricercatore americano Richard Heiden, che ha domandato per iscritto maggiori informazioni al Dipartimento dell'US Navy. La lettera di risposta, pubblicata da Ribera e firmata dall'ufficiale J. Savino, affermava che "gli incartamenti esaminati non rivelavano alcuna informazione di alcun tipo, in generale, e nessun rapporto investigativo concerneva, in particolare, i tre avvistamenti UFO citati". Un'altra richiesta, questa volta all'Air Force, otteneva una risposta altrettanto evasiva, sottintendendo che era necessario rivolgersi altrove. Il caso avrebbe comunque cominciato ad avere una certa notorietà dopo che, durante una trasmissione televisiva americana, il ricercatore Ralph Blum aveva mostrato alcune foto UFO tratte dal suo libro "Beyond Earth". Blum aveva fatto vedere al pubblico certe foto, peraltro in seguito smascherate come false, che ritraevano un disco metallico immortalato in Spagna, a S.José de Valderas, nel 1967. L'ordigno recava sulla base lo stesso marchio degli UFO di Andros (ed in seguito identificato in una complessa quanto incredibile vicenda di contattismo, con supposti alieni di "Ummo"). Poco dopo, in privato, l'ufologo americano veniva contattato telefonicamente dal piantone di Andros che, avendo erroneamente scambiato la foto spagnola per uno spezzone del suo filmato, lo aveva apostrofato dicendogli: "Finalmente vi siete decisi a tirare fuori il mio filmato".

La vicenda che vi ho narrato, pur non essendo supportata da prove reali circa la veridicità degli avvenimenti UFO proposti, ha contribuito però a creare nelle coscienze degli ufologi spagnoli la voglia di battersi contro il governo per ottenere il materiale UFO classificato.

Che il governo spagnolo nascondesse dei dati sul fenomeno era un sospetto che venne confermato nel 1976, quando il generale Carlos Castro Cavero, comandante dell'Aeronautica di stanza alle Canarie, dichiarava al quotidiano "La Gaceta del Norte" che "gli UFO erano una questione estremamente seria, per gli alti livelli". La sua opinione, aggiungeva Castro, era condivisa anche dal Ministero dell'Aeronautica. Castro, che per inciso aveva personalmente osservato un UFO per oltre un'ora sopra la città di Sadaba, rivelava anche che il Ministero possedeva i carteggi di venti casi UFO rimasti inspiegabili.

Le dichiarazioni di questo coraggioso militare spinsero ufologi e giornalisti a mettersi sulle tracce di questi dossier top secret.

Il primo che ottenne dei risultati fu il giornalista Juan José Benitez.

Alle 11 del 20 ottobre 1976 Benitez strappava ai militari un incontro al vertice con un generale Capo di Stato Maggiore ed un colonnello. Costoro rilasciavano in via informale al ricercatore un dossier militare di 78 fogli di avvistamenti UFO. Il perché di questa improvvisa apertura ci sfugge (i maligni dicono che i militari, pressati dagli ufologi e dall'opinione pubblica, si erano decisi a rilasciare il materiale di minore importanza). Certo è che, comunque, nei documenti declassificati venivano citati luoghi e fatti con grande precisione, sebbene i nomi dei personaggi coinvolti, come pure le fonti, fossero stati cancellati.

La divulgazione di questo materiale innescò una grossissima polemica, contro il governo insabbiatore ma anche contro Benitez, sul quale si riversò ben presto l'invidia dei suoi colleghi ufologi meno "privilegiati". Dai documenti, pubblicati in seguito su libri e riviste del settore, si apprendeva, fra le altre cose, che decine di militari avevano avvistato gli UFO, come cinque soldati ed un sergente del poligono di tiro di Las Bardenas Reales che, il 2 gennaio 1975, avevano scorto due dischi volanti, uno dei quali prismatico.

O ancora, che la Scuola Reattori dell'Aeronautica di Talavera La Real, il 14 gennaio 1975, aveva registrato il passaggio di parecchi UFO a quota 25.000 piedi. Non male per una Forza Armata che negava il fenomeno.

Lo scalpore suscitato da queste rivelazioni causò a più riprese un inasprimento da parte dei militari, ed il top secret calò spesso sull'argomento.

Nel 1991 il Comando Operativo Aereo (l'Aeronautica militare spagnola) ha proposto al Ministero della Difesa un piano per il graduale rilascio al pubblico dei dossier sugli UFO. L'anno seguente gli x-files sono stati trasferiti alla sezione di Intelligence del Comando stesso. Nell'aprile di quello stesso anno il generale Sequeiros ha chiesto al Joint Chiefs of Staffs il rilascio di tutto il materiale non avente classifica di segretezza per la sicurezza nazionale. Molti casi sono stati dunque declassificati. Il Comando Operativo Aereo ha identificato, come interlocutore, l'ufologo spagnolo Vicente Juan Ballester Olmos, un ricercatore che in passato aveva saputo dare prova di serietà ma anche di discrezione. Olmos ha ottenuto la declassificazioe di una parte minima delle informazioni militari sugli UFO a cominciare dal 1991. Sfruttando conoscenze ai vertici militari Olmos, dopo molte riunioni e comunicazioni, è riuscito, il 22 maggio di quell'anno, a far stendere al colonnello Alvaro Fernandez Rodas, capo della Sezione Sicurezza di Volo, una "Nota informativa" intitolata "L'Archivio UFO e la sua possibile declassificazione". Questo fu solo l'inizio. Un anno più tardi i primi cinque casi sarebbero stati declassificati e resi disponibili alla consultazione presso la biblioteca dell'Aeronautica, nel quartier generale di Madrid. "La declassificazione di altri 60 casi, certamente molto più interessanti, richiederà ancora tempo", ha scritto la rivista ufologica "Cuadernos de ufologia", cui Olmos collabora attivamente. Questa pubblicazione, all'epoca dei primi rilasci militari, ha divulgato un listato militare contenente indicazioni su 54 casi famosi, compresi in un arco di tempo che va dal 6 agosto 1962 al primo maggio 1988, i cui dossier completi si spera un giorno di ottenere. "Speranza vana", ha dichiarato l'ufologo argentino Dante Minazzoli. "Il materiale rilasciato dai militari spagnoli rientra in una precisa tecnica di disinformazione. Si tengono buoni gli ufologi consegnando loro casi di scarsa importanza, o falsi". Sia come sia, confrontando le statistiche di avvistamenti raccolti dal Comando Operativo Aereo (MOA) dal 1962 al 1988 con i dati raccolti dagli ufologi (facenti parte di un "catalogo iberico" privato), si è notata una perfetta corrispondenza. Questo significa che sia i militari che i privati hanno lavorato accuratamente, raccogliendo gli stessi dati. Questo non è avvenuto, ad esempio, in Italia, ove le associazioni UFO hanno schedato il triplo dei casi raccolti dal'Aeronautica, ottenendo pertanto statistiche assolutamente differenti. La similarità a livello statistico in Spagna pare smentire le pessimistiche valutazioni di Minazzoli.


I CASI BOMBA


Uno dei casi più esplosivi degli archivi spagnoli è dell'11 novembre 1979; in quella data il comandante Francisco Lerdo de Tejada stava pilotando un aereo passeggeri con 109 persone a bordo, diretto verso l'aeroporto di Manises. "Pochi minuti prima delle 23", raccontò in seguito il pilota, "ricevemmo una chiamata dal Controllo Aereo di Barcellona. Ci dissero di portarci sui 121.5 megacicli, che è una frequenza radio di emergenza. Lo feci, ma udii soltanto del rumore di disturbo. Pochi secondi dopo vedemmo delle luci rosse nel cielo. Si muovevano verso di noi ad una velocità incredibile. Erano a dieci miglia da noi e sembravano voler giocare; si muovevano in alto e in basso, effettuando degli spostamenti impossibili per qualsiasi velivolo convenzionale". Le luci vennero rilevate anche dal Centro Operazioni Pegaso della base aerea di Torrejon e dal radar di Manises. Torrejon fece decollare un jet, pilotato dal capitano Fernando Camara, per intercettare gli UFO. Camara riuscì ad individuare le luci, tre oggetti che stazionavano a quota seimila metri, sopra la città di Valencia ma, come fece per avvicinarsi, queste si allontanarono rapidamente. Camara cercò allora di filmarle, ma si accorse con spavento che sia l'apparecchio fotografico che diversi strumenti di bordo erano bloccati. Il Centro Operazioni Pegaso ordinò allora a Camara di portarsi sopra la città di Sagunto, ove era segnalata un'altra luce nel cielo. E qui la scena si ripeté. Arrivato in prossimità di Castellon, Camara si accorse che la radio trasmetteva solo uno strano rumore di fondo. Un grosso e lucente disco volante stava stazionando sopra il Mediterraneo, all'altezza delle isole Columbretes; il radar dell'aereo non captava nulla, però. Come Camara fece per avvicinarsi, l'UFO prese ad allontanarsi, mantenendosi sempre alla stessa distanza dall'aereo terrestre. Vista l'inutilità dell'inseguimento, all'altezza di Menorca Camara decise di tornare indietro.

Un altro caso clamoroso, la presunta caduta di diversi frammenti di un disco volante, è stato registrato il 2 febbraio 1988. Quella sera diverse persone fra Saragoza, Alcala de Xivert, Madrid e persino nei Paesi Baschi e a Casablanca in Marocco videro "un oggetto luminoso nel cielo". L'UFO, secondo le testimonianze, si era abbassato al suolo, emettendo degli strani globi. A Escalona (Toledo) il signor Candido del Barco aveva raccontato di avere visto, alle 18.45, "uno strano oggetto cadere dal cielo" a soli cento metri da lui. Il secondo frammento di UFO era precipitato nel mar Mediterraneo, dinanzi alla costa valensiana, alle 19.09. Diversi testimoni avevano parlato di una "palla di fuoco" che si era divisa in tre. I frammenti non potevano essere normali meteoriti. Erano caduti in mare senza alcun rumore ma, soprattutto, senza smuovere le acque! Un altro blocco cadde nelle acque di Galan, a Caceres. Molte persone furono testimoni dell'evento, che però non fu rilevato dai sensori dell'Istituto Sismologico di Toledo. Infine nella provincia di La Rioja in molti videro, alle otto di sera, un nuovo oggetto cadere nell'immensa valle di Sierra de la Demanda.

Gli ufologi spagnoli cercarono disperatamente di recuperare almeno uno dei frammenti del disco volante, ma inutilmente. Ogni volta i militari erano arrivati prima ed avevano trafugato ogni reperto. A Toledo tredici agenti della Guardia Civil, dopo essersi fatti indicare il punto esatto da del Barco, avevano ripulito la zona. Un loro portavoce avrebbe poi negato strenuamente alla stampa qualsiasi intervento. Fra Saragoza e Barcellona Enrique Carreras, un automobilista, aveva notato alle 19.10 "un'immensa sfera luminosa seguita da alcuni frammenti rosso-arancio che, dopo avere cercato di planare per pochi secondi, era caduta al suolo, con una fumata nera, nella zona di Osera de Ebro". Differenti testimoni dissero che altri due oggetti, uno dei quali descritto come un artefatto di due metri di diametro, erano precipitati nella zona, fra il villaggio ed una fattoria. Ma anche qui gli ufologi arrivarono in ritardo. Ad Osera l'ufologo iberico Bruno Cardegnosa si sentì rispondere dai testimoni che, poco dopo l'impatto, era arrivata una camionetta militare che aveva raccolto ogni cosa. I militari avevano isolato la zona, durante le ricerche. Il sindaco di Osera confermò pubblicamente l'intervento dei militari, aggiungendo che la Guardia Civil di Pina de Ebro aveva condotto, il giorno dopo il fatto, un ulteriore rastrellamento. Alla fine delle indagini, l'ufologo Cardegnosa ha dichiarato: "Non si trattava di un meteorite. Abbiamo scoperto che quella sera, in differenti orari, erano caduti ben sette frammenti. Abbiamo registrato venticinque testimonianze differenti e ricostruito ben dieci traiettorie degli oggetti. I testimoni dissero che i globi salivano e scendevano, ruotavano, si dividevano in due. Tutto ciò basta per dire che il fenomeno non poteva essere ascrivibile ad un semplice meteorite. In seguito le Forze Aeree spagnole ammisero che un oggetto strano aveva incrociato, quella sera, un aereo militare del 45º stormo. Con un dispaccio stampa dissero che "non era la prima volta che i piloti osservavano un simile fenomeno, ma che mai ci si era avvicinati ad una così corta distanza a degli oggetti luminosi, ritenuti meteoriti".


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MessaggioInviato: 12/07/2011, 16:33 
U.F.O. sorvolano installazioni vitali
Crescenti preoccupazioni dei militari per i continui sorvoli di installazioni vitali da parte degli ufo


Continuando a sfogliare i nostri preziosi documenti per una corretta ricerca ci imbatteremo presto in documenti ufficiali che solo da poco sono stati desecretizzati e quindi accessibili al pubblico , nei quali si menziona chiaramente la preoccupazione , sia militari come dell’FBI o di altri organismi reputati alla ricerca sugli ufo , per i continui sorvoli di installazioni militari o estremamente vitali per la nazione (” come ad esempio i ripetuti documenti di oggetti volanti non identificati nelle vicinanze della base segreta di Los Alamos, che per chi non lo sapesse, durante la seconda guerra mondiale fu’ scelta come localita’ principale per portare avanti la ricerca sull’energia nucleare e dove furono create le famose bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki).
Possiamo leggere nel documento ufficiale delle forze aeree militari USA (USAF) datato 4 novembre 1948 , dove si dice chiaramente che l’USAF è “preoccupata dai frequenti rapporti militari sui dischi volanti. Uno di questi è stato osservato galleggiare in aria sopra la base aerea Neuibiberg per circa trenta minuti.”
Nel documento si parla anche di un confronto con i servizi segreti dell’aereonautica svedese, in cui questi ultimi dissero: “persone credibili e tecnicamente preparate hanno raggiunto la conclusione che questi fenomeni, (gli UFO) sono ovviamente il risultato di alte capacità tecnologiche che non possono essere attribuite a nessuna cultura umana della Terra attualmente conosciuta.”
Quindi gia’ dalla fine degli anni quaranta l’apparato militare di diverse nazioni era al corrente che la probabilita’ , che alcuni di questi fenomeni osservati fossero frutto di un’inteliggenza non umana e che i veicoli osservati direttamente fossero delle propie astronavi, guidate da esseri inteliggenti che provenivano da altri mondi, era molto alta e sicuramente da investigare maggiormente per le sue implicazioni in ogni campo della scienza e della tecnica.
In un altro rapporto classificato TOP SECRET del 10 Dicembre 1948 troviamo un tentativo di un analisi militare dei casi UFO negli USA da parte dei servizi segreti dell’aereonautica militare.
Il problema che il rapporto affronta è “esaminare le tattiche dei dischi volanti e sviluppare conclusioni sulla possibilità della loro esistenza.”
Sotto le possibili origini degli UFO il rapporto afferma: “È evidente dalle caratteristiche di performance attribuite agli UFO che se fossero di provenienza di un paese straniero, essi implicherebbero efficienze di performance che non possono essere realizzate da nessun velivolo militare di questa nazione.”
Comunque per non sbilanciarsi troppo nel testo si afferma anche che: “Sarebbe, comunque, un errore analizzare gli aspetti tecnici della situazione entro i limiti delle nostre conoscenze su quanto noi abbiamo sviluppato concretamente.”
Nel rapporta si fa’ anche riferimento ai ” razzi fantasma ” avvistati in scandinavia nel ’46 e viene presa in esame la possibilita’ che questi aerei fossero’ nuovi modelli innovativi dell’armata rossa per bilanciare la minaccia atomica degli stati uniti , (che ricordiamo , in quel momento erano gli unici a possedere un arsenale atomico) .
Questo come detto precedentemente è un ottimo modo di investigazione per non correre in errori grossolani descrivendo come U.F.O prototipi di aerei di nuova concezione.
Nel prossimo documento, leggeremo la crescente preoccupazione da parte dei militari per il fenomeno

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questo è un documento ufficiale USA del 31 gennaio 1949 nel quale si arriva alla conclusione che gli UFO possono essere considerati una minaccia per la loro natura sconosciuta, ma soprattutto si afferma chiaramente che “Gli UFO sono considerati “top secret” dagli ufficiali dell’intelligence appartenenti all’esercito ed all’aereonautica militare“. Inoltre, si menziona che molti avvistamenti di fenomeni inspiegati, sono stati riportati nelle vicinanze delle installazioni di Los Alamos, NewMexico.
A quanto pare in questa zona gli eventi collegabili agli UFO sono molto concentrati.
L’esercito, i servizi segreti militari e l’FBI evidenziano la necessità di mantenere il segreto riguardo la presenza di UFO su installazioni vitali americane.
Un altro documento ufficiale del 1949 riporta la dichiarazione del Comandante Robert McLaughlin, che dal 1939 è stato responsabile della Ricerca Missilistica dell’USAF, asserisce , in modo chiaro e conciso che “ i Dischi Volanti non hanno nulla a che fare con qualsiasi esperimento esercitato da scienziati americani o da chiunque sulla Terra“.
“Se queste cose sono vere, queste provengono da un altro pianeta, in cui le creature sono molto più avanti di noi nell’utilizzo della scienza“.
“Ho sentito dire che sono navi spaziali provenienti da Marte, che sono stati attratti dalla nostra Terra, dalle esplosioni e dalla bomba atomica, affascinati da ciò che hanno visto, hanno continuato a mantenere un occhio su di noi“.
Da notare , che non sapendo a quei tempi il pianeta di provenienza degli alieni, i militari pensavano che provenissero dall’allora poco conosciuto Marte, o anche da Venere .
Comunque i documenti ufficiali che parlano di una crescente preoccupazioni degli apparati responsabili alla ricerca del fenomeno ufo sono molti di piu’ di quanto qualcuno potrebbe’ pensare, come in questo documento ufficiale del 4 agosto 1950,

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leggiamo di UFO avvistati sopra un importante installazione USA adibita alla produzione di materiale nucleare di Hanford , a un altitudine di 15.000 piedi , e del conseguente tentativo fallito di intercettazione da parte di caccia americani , nel testo si può leggere anche che <<la “commissione per l’energia atomica” continuera’ a investigare sull’accaduto>>.
Anche in un altro documento ufficiale USA datato 16 Ottobre 1950 viene confermata la presenza di un disco volante dall’aspetto bianco-argenteo su un’installazione “dell’Atomic Energy Commission”.
A quanto pare dal dossier ci fù anche un tentativo fallito di intercettazione da parte di un caccia.
Ora andremo a vedere altri due testi desecretizzati decisamente importanti per la nostra ricerca che rimarcano ancora con nuove argomentazioni, la preoccupazione degli apparati responsabili, che gli U.F.O possano diventare una seria minaccia.

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Il primo documento appena mostrato viene dalla CIA ed è datato, 1 agosto del1952, in cui, di fronte all’invasione di UFO avvistati in massa in quell’anno da civili, militari, piloti e radar, si comunica che in relazione agli UFO : “molti casi rimangono inspiegabili “, e quindi che ” gli aspetti interplanetari e l’origine aliena” non possono essere esclusi dalla considerazione.
Come possiamo vedere la CIA già nel ’52 affermava chiaramente nei suoi dossier, di credere nell’esistenza degli U.F.O e della loro possibile origine estraterrestre; esattamente negli stessi anni in cui rassicurava l’opinione pubblica con la scusa che i fenomeni osservati fossero tutti spiegabili come fenomeni naturali terrestri e che comunque in modo piu’ categorico non fossero assolutamente di origine aliena ….. ora invece sappiamo che pensavano totalmente l’opposto di quanto dicevano pubblicamente.
Nel secondo documento ufficiale USA datato 2 dicembre 1952 si insiste sull’urgenza di un’azione perché "gli U.F.O stanno volando sulle installazioni militari più importanti".

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Nel testo si specifica chiaramente che, il fenomeno ufo non è da sottovalutare e si richiede immediata attenzione scientifica volta a studiarne il fenomeno.
Molto interessante del resto, è anche questa parte: “Gli avvistamenti di oggetti non identificabili a grande altitudine e che viaggiano ad alte velocità nelle vicinanze delle maggiori installazioni della difesa sono di una natura tale che non sono attribuibili a fenomeni naturali o veicoli aerei di tipo conosciuto.”
Di nuovo abbiamo un ammissione dei militari sulla natura estraterrestre di alcuni oggetti volanti non identificati osservati.
Come possiamo vedere da nuovi documenti la preoccupazione dei militari in merito a questi oggetti oltre che per la natura sconosciuta dei medesimi, erano dovute anche a cause molto piu’ concrete come possiamo prendere visione in un documento declassificato del Department of The Air Force, Headquarters 862nd Combat Support Group (SAC) , dove si menziona un incidente causato da un U.F.O , accaduto il 24 agosto del 1966 nei pressi di una base con missili nucleari, la “Minot AFB“.
A causa del passaggio dell’UFO a bassa quota sulla base, le trasmissioni radio del sito missilistico (MIKE Flt) andarono fuori uso.
L’ U.F.O in questione fu rilevato dal personale militare e dai radar, e dopo aver sorvolato i silos dove erano costuditi i missili nucleari è poi atterrato nei pressi della base.Vennero inviati dei caccia intercettori F-106, ma arrivarono troppo tardi poiché l’U.F.O era già sparito. Fu fatto anche un disegno dai testimoni dell’avvistamento: aveva la forma di un classico disco volante.

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Da questo documento incomincia ad apparire chiara la ragione delle crescenti preoccupazioni dell’apparato militare per il fenomeno U.F.O, dal momento che avevano a che fare con velivoli in grado di eseguire manovre impossibili per normali aerei, che riuscivano con estrema facilita’ a sorvolare importanti installazioni militari, a disinpegnarsi in tempi rapidissimi da qualsiasi aereo militare mandato ad intercettarli e a disabilitare sistemi d’arma avanzatissimi dopo il loro passaggio, come quelli dei missili nucleari e che quindi in caso di un conflitto aperto con questi velivoli, si dubitava fortemente che l’esercito avrebbe’ potuto rispondere in maniera adeguata alla minaccia.
Altri documenti importantissimi sull’argomento ci arrivano direttamente dall’estremo oriente e più in specifico dalla Cina.

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Come possiamo vedere questo è un documento ufficiale , del “Department of Defense Intelligence” risalente al 1968, che come si puo’ vedere chiaramente, ha subito una notevole censura, nel documento viene riportata l’intercettazione senza successo da parte di due caccia “Mig” Cinesi partiti dalla base “HSIN-CH’ENG” nei confronti di sette U.F.O che sorvolavano le province di Fukien , Kiangsi e Kwangtung.
Questa è un altra prova del fatto che il fenomeno ufo è un fenomeno di proporzioni globali e gia’ allora vari governi del mondo, avevano chiaro il concetto che non siamo soli nell’universo, non lo siamo mai stati e non lo saremo mai.
La cosa più interessante da notare è però l’attività di ingerenza aliena diretta sulle armi nucleari, che si può sintetizzare nella ricognizione e nello studio sulle armi nucleari umane, nonché sulla disabilitazione e distruzione di armi nucleari umane, sopratutto missili nucleari, che sono molto più facilmente colpibili rispetto ad altre armi nucleari.
Tenendo conto solo dei casi divulgati, solo negli USA si contano oltre 500 casi del genere dal 1944 ai nostri anni.
Vediamo, a titolo esemplificativo, alcuni casi di questo tipo riguardanti gli anni’60 e gli USA.

- Il 10 gennaio 1961, a Cape Canaveral (Florida) un U.F.O si intromette in un test denominato“Polaris” della US Navy. I radar dell’Air Force segnalarono la presenza di un oggetto solido, sotto controllo che si muoveva a grande velocità, si avvicinò al razzo militare e lo distrusse.

- Il 15 settembre 1964, a Big Sur (California) un U.F.O viene filmato dai militari mentre distrugge un missile Atlas.

- Nell’Aprile del 1966, a Malmstrom AFB (Montana), un U.F.O mise fuori uso ben 10 missili a testata nucleare.

- Il 24 Agosto 1964, nella base AFB Minot in Nord Dakota sia il radar, che l’occhio dei soldati militari, e aerei militari notarono numerosi UFO nel pressi di un Silos di missili ICBM Minuteman. Gli oggetti furono avvistati in tre posizioni diverse. Ad un certo punto gli U.F.O sorvolarono a livello del suolo la zona dei missili e mentre effettuavano ciò fù rilevato un blackout alle comunicazioni via radio.

- Il 5 Marzo 1967, nei pressi dei Silos del 91° Strategic Missile Wing di Minot AFB (Nord Dakota) il radar dell’Air Defense Command rilevò un U.F.O discendere sopra i silos dei missili ICBM Minuteman.La squadra di sicurezza della base raggiunse rapidamente la zona e notò un oggetto metallico, a forma di disco, con un anello luminoso e con luci lampeggianti che si spostavano lentamente. l’U.F.O era stazionario ed era a circa 150 metri di altezza dal suolo. Dopo un po’ l’oggetto si mosse e si diresse nei pressi dei silos e precisamente nella zona del controllo del lancio dei missili. Dei caccia F-106 aspettavano un ordine del NORAD per intervenire. Stranamente l’ordine non avvenne, ma i caccia partirono ugualmente in azione di “scramble” (Intercettazione).Una volta che i caccia furono nei pressi della base, l’UFO si alzò in verticale schizzando via verso l’alto ad una velocità incredibile.

- Il 16 Marzo 1967, a 15 miglia a Nord di Lewinstown (Montana) alle 8:45 del mattino, il sistema di lancio Echo-Flight di 10 missili a testata nucleare ICBM Minuteman, a Malmstrom AFB, del 341° Strategic Missile Wing USAF, venne inspiegabilmente disattivato per un giorno, dopo che degli UFO, si furono librati nei pressi dei due silos missilistici. Circa una settimana dopo, e precisamente, tra il giorno 24 e 25 Marzo 1967, avvenne sempre nei pressi di Lewnstown un episodio similare. Questa volta siamo a circa 30 miglia a Nord/Est, nella base missilistica di Nr.Roy (Montana). Qui nel primo mattino e in quella data, la base USAF del 341°Strategic Missile Wing ha una inspiegabile disattivazione, per parecchi secondi, di 8 missili nucleari Minuteman ICBM. La causa è dovuta ad un U.F.O dalla forma di un “piatto rosso“. In quella occasione, la guardia di sicurezza alla base fu ferita dall’oggetto e medicata all’esterno (radiazioni??).

- Il 30 Marzo 1967, sempre base di Malmstrom AFB (Montana) anche in questo caso un UFO mise fuori uso 10 missili Minuteman ICBM. Il caso fu confermato anche dai radar USAF.

Molto probabilmente le motivazioni per la curiosita’ mostrata dagli alieni, verso le armi nucleari, sono quasi sicuramente rintraccibili negli effetti, che queste ultime possono provocare dopo la detonazione nell’atmosfera, generando forti radiazioni elettromagnetiche o effetto “EMP” (impulso elettromagnetico) e le loro possibili conseguenze negative sulla navigazione stessa degli U.F.O.


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Il caso Cossioli


Burzaco, 4 ottobre 1972.
Gilberto Gregorio Cossioli, un signore argentino di mezza età, così ha riferito il suo stupefacente incontro ravvicinato agli ufologi del "Servizio Argentino da Investigaciones Extraterrestres":

"Sentendo dei rumori...nell'accendere la luce della stanza vidi che l'orologio indicava le 3.15 del mattino (orario ricorrente nelle abductions, n.d.A.). Continuai il percorso verso la porta, ivi mi fermai per aprirne lo stipite destro, nel farlo una luce molto intensa mi abbagliò e persi istantaneamente conoscenza. I miei sensi non erano coscienti di quanto mi accadeva. Quello che ricordo è che mi risvegliai in una camera piccola, dall'apparenza metallica, nella quale non si vedevano né porte né finestre, né alcuna altra apertura.
Potevano notarsi soltanto, sulle pareti, delle tubature di forma poligonale, e nel tetto della stanza, il cielo raso era come d'argento, molto brillante, poiché aveva luci di tipo fluorescente; per la loro luminosità era impossibile guardarle.
Il mio controllo del senso della vista non era preciso e non riuscivo a distinguere la gamma di colori che vedevo.
Nella stanza e attorno a me vi erano parecchi esseri, ma il loro numero esatto non posso precisarlo.
Erano alti 2 m. e 30 cm. approssimativamente e molto magri, credo che non fossero più larghi di 20 cm. Mi fecero sedere in un banco di altezza regolabile, il cui sedile era circolare.
Questo emetteva luci di colori indefiniti...con un apparecchio senza ago mi presero un po' di sangue.
Il volto degli esseri era rigido, il loro sguardo forte, tanto che non potei guardare i loro occhi, vuoti e profondi... Il naso era largo e schiacciato, e le labbra sottili.
Erano coperti di una specie di uniforme color verde oliva, una tuta da
"subacqueo".
L'inespressività dei loro volti mi fece pensare che potessero essere mascherati.
Avevano un cinturone largo, con quadretti con luci intermittenti (misure non me le chiedete, non le so dare con esattezza...). La comunicazione fra di essi e me si stabilì verbalmente...Infatti, quando in un primo momento ero spaventato, l'essere col copricapo (gli altri non l'avevano) mi disse: "State tranquillo, non vi succederà niente".
Questo essere fu il primo che udii parlare e l'unico che aveva indosso una specie di giubbotto con bavero...Le loro facce erano molto lunghe. Questi esseri furono molto gentili con me, e le loro voci erano molto dolci. Mentre ero in quella stanza, sentii bambini piangere chiamando la mamma, ma non so da dove provenisse quel pianto, può darsi da qualche famiglia, poiché lì dentro non ne vidi.
Mentre uno degli esseri mi toglieva il sangue, guardavo intorno a me. E fu così che potei vedere nel pavimento delle pietre ammucchiate...Chiesi a quell'essere se potevo prendere qualche pietra e mi disse di no...Poi guardò un altro essere e si chinò, prese la pietra e me la diede...
Prima di prendere la pietra gli chiesi se conteneva radioattività. Mi disse di prenderla tranquillamente, che non mi sarebbe successo niente. Non ebbi tempo di chiedergli se la pietra fosse o no terrestre, ma sono sicuro che appartenesse al nostro pianeta. Era pirite di ferro. Quando ebbi la pietra in mano, chiusi la mano e comparvi di nuovo a casa; ero tranquillo, in piedi, con la pietra in mano.
Se non avessi avuto la pietra, l'accaduto mi sarebbe sembrato un incubo.

Giorni dopo la mia avventura, cominciai a sentire dei capogiri, e continuai a sentirli per due o tre giorni. E quando camminavo era come se stessi camminando per aria..."

La testimonianza sarebbe stata raccolta dagli ufologi argentini dieci giorni dopo il fatto.


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UFO on the road
Gli automobilisti Sardi raccontano...


Quando si intraprende un viaggio in automobile sulle strade sarde non si sa mai a quali imprevisti si va incontro. La scarsa densità di popolazione (... va detto che la Sardegna è, tra tutte le grandi isole del Mediterraneo, una delle meno popolate: sessantasei abitanti per chilometro quadrato... - . "Sardignolo", Angelica Editore srl 2010, Alberto Mario Delogu) e la mancanza di pendolarismo, sono fattori che consentono di avere in Sardegna strade poco trafficate, sopratutto nelle ore notturne, avendo così la probabilità di essere protagonisti in incontri ravvicinati con gli UFO. Un improvviso spegnimento dei fari o del motore, inspiegabili interferenze improvvise all'autoradio, congiuntiviti, irritazioni cutanee o la percezione di un aumento improvviso della temperatura interna del veicolo. Non mancano i casi di inseguimento da parte degli UFO per molti chilometri, inducendo gli automobilisti a fermarsi lungo la strada per osservali meglio o ad accelerare in preda al panico, per tentare di allontanarsi rapidamente dall'inquietante presenza nel cielo. Queste sono alcune caratteristiche illustrate nelle testimonianze degli automobilisti che hanno rilasciato la loro testimonianza ai quotidiani sardi o agli inquirenti ufologici sardi. Ora andiamo a curiosare tra i dati statistici e scopriamo così che su un campione di 113 casi di avvistamenti UFO del periodo 1968 - 2010, presenti nel nostro archivio nei quali i testimoni sono tutti automobilisti sardi , la maggior quantità delle testimonianze viene riscontrata nel 1974 e nel 1978, anni in cui si sono verificate sia in Sardegna sia in Italia due storiche "ondate" ufologiche senza dimenticare che un sensibile aumento di avvistamenti ufologici lungo le strade della Sardegna li abbiamo avuti pure in questi ultimi due anni.

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Ma quali provincie sarde risultano maggiormente coinvolte dal fenomeno UFO "on the road"? Ovviamente sono le "storiche quattro: Sassari, Oristano, Nuoro e Cagliari alle quali si è aggiunta una nuova, la provincia di Olbia-Tempio, che evidenzia un'interessante quantità di casi lungo le sue strade. Ma la curiosità non si ferma qui. Adesso andiamo ad analizzare il fenomeno "UFO on the road" nelle 24 ore e scopriamo che il fenomeno UFO ha interagito maggiormente con gli automobilisti sardi nelle ore serali. Infatti si ha una maggiore concentrazione di casi dalle ore 18 alle ore 23 e una discreta percentuale dalla mezzanotte alle ore 5 del mattino.

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Insomma, gli automobilisti sardi sono stati testimoni di eventi UFO nelle fasce orarie in cui ci si reca al lavoro o quando si fa rientro a casa o si decide di attraversare l'Isola per varie ragioni. Ma quale é la strada maggiormente interessata dal fenomeno UFO? Rimane sempre la "SS 131", l'arteria stradale che attraversa l'Isola da Porto Torres a Cagliari e il suo tratto più ufologico è quello oristanese, seguito da quello che si trova nella provincia di Sassari.

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Adesso che sappiamo quale é la strada più ufologica della Sardegna, la nostra curiosità non si ferma qui ma prosegue, con l'intenzione di scoprire quali altre strade statali e provinciali che si diramano in lungo e in largo per la Sardegna, sono state interessate dal fenomeno UFO. Sono quattro i tratti di strada, due statali e due provinciali, tutti nella Provincia di Sassari, a contendersi il maggior numero di avvistamenti UFO da parte dei automobilisti. Concludendo questo nostro archivio dedicato agli avvistamenti UFO accaduti lungo le strade della Sardegna, vi presentiamo alcuni casi estrapolati dal nostro archivio.


SP 15/M


Novembre 1994, verso le ore 20,30due fidanzati, mentre stavano percorrendo in automobile la SP 15/M in direzione di Sassari. Quando osservarono verso ovest, per un minuto circa, attraverso i finestrini della propria vettura, in direzione di monte Oro, due "luci bianche dalla forma di uovo disposte una sopra l'altra", che stazionavano nel cielo stellato.

Luglio 1996 verso le ore 3,30/4,00 di notte, tre ragazzi, partiti con l’intenzione di recarsi in una zona marittima per pescare, dopo aver lasciato alle loro spalle la strada provinciale si erano immessi sulla SP 15/M e dopo aver percorso qualche decina di metri, in direzione di Sassari, la loro attenzione veniva rivolta verso una formazione di tre oggetti volanti a forma di tubo disposti orizzontalmente e con le estremita’ tagliate di netto. Due di questi erano paralleli tra loro e il terzo li seguiva a brevissima distanza. Erano di colore giallo fluorescente e sembravano situati a circa 200 metri di distanza da loro. Ad un tratto l’intera formazione cambiava colorazione presentandosi con un color fucsia e subito dopo, l’oggetto volante tubolare posto al di sopra degli altri due, compiva un’improvvisa accelerazione, portandosi un poco più avanti rispetto all’altro parallelo. Fatto questo, i tre oggetti scomparivano improvvisamente nel buio della notte, spegnendosi davanti agli increduli testimoni.

Settembre 2001, verso le ore 23,00 - 23,30 una coppia di giovani transitò in automobile lungo la SP 15/M. Giunti al km 13,000 la ragazza noto’ una “sfera” luminosa di colore arancione che stava stazionando nel cielo sereno e stellato e la indicò subito al suo fidanzato, in quel mentre intento alla guida del veicolo. In un primo momento i due giovani pensarono che si trattava di un fenomeno luminoso creato da una rete di tralicci d’alta tensione presente nelle vicinanze, ma loro curiosita’ li spinse a fermarsi presso una piazzuola situata al km 13,800.Scesero dal veicolo e rimasero a fissarla per circa 2 - 3 minuti senza udire alcun rumore, poi risalirono sull’autovettura e
proseguirono , giungendo infine ad Ittiri.


SP 3


Primavera del 1975, una mattina verso le ore 5,50 sette persone, provenienti a piedi da Tissi, avevano da poco raggiunto lo stabilimento situato vicino alla stazione ferroviaria di Tissi-Usini quando la loro attenzione venne rivolta verso una luce intensissima che illuminò “a giorno”, tutta la zona circostante. Una ragazza si voltò e vide un oggetto volante sferico di colore grigio scuro, che stazionava nel cielo e sfiorava quasi il vigneto situato di fronte allo stabilimento e sulla collina situata al di là della SP 3.Questa “sfera” risultava circondata da molte luci multicolori intermittenti e si dirigeva lentamente verso il centro abitato di Tissi.

1980 Un giorno di un mese imprecisato, una ragazzina stava transitando in automobile sulla SP 3 dirigendosi verso Cargeghe, in compagnia di sua sorella con il marito, che era alla guida e la nipotina di 9 anni. Giunti al km 17,000 si presentava davanti a loro una fonte luminosa di colore bianco che poi rivelò appartenere ad un oggetto volante di forma ovoidale. Poco dopo il motore dell'automobile cominciò a perdere giri sino a fermarsi. I testimoni rimasero ad osservare l'oggetto volante attraverso i vetri del veicolo poi decisero di scendere dall'automobile e continuarono ad osservarlo sino a quando scomparve dietro a delle grandi rocce poco distanti. Una volta saliti in automobile, riuscirono ad avviare il motore dopo parecchi tentativi e spaventati, ripartirono in direzione di Cargeghe.

22 luglio 1998 Un automobilista provenendo da Sassari stava transitando la SP 3 in direzione di Tissi. Giunto al Km 3,200, osservava verso est attraverso il parabrezza un bagliore di forte intensità, apparso improvvisamente alla sinistra delle prime case di Tissi il quale svaniva subito dopo, rivelando la sagoma un oggetto volante di forma fusiforme e dalla struttura di colore acciaio che rifletteva in quel momento la luce del Sole al tramonto. Quest'oggetto volante procedeva a lenta velocità con assetto di volo orizzontale. L'automobilista, mentre lo stava osservando ha pensato che forse si trattava di un aereo, ma non riusciva a notare le ali e alla sua parte posteriore, dove poteva esserci una sorta di coda, non si poteva osservare bene in quanto rifletteva in quel momento i raggi del Sole. Quando si trovò davanti a lui, l'oggetto volante scomparve improvvisamente come se avesse compiuto un'improvvisa accelerazione



SS 597

La Nuova Sardegna del 15 novembre 1977


Da un cittadino... astemio AVVISTATO AD OSCHIRI UN UFO TRIANGOLARE . Oschiri (s.m.) - tempo di dischi volanti. Gli avvistamenti di UFO nel cielo della Sardegna si moltiplicano. Si tratta di psicosi collettiva ? Dar credito a questa significherebbe privare il valore di migliaia di segnalazioni, più o meno mirabolanti, che si susseguono tra lo stupore della gente divisa equamente tra scettici e... credenti. Paolo Palmas, 20 anni, commerciante di Oschiri fa parte della prima schiera col beneficio di avere avuto... la visione. Domenica sera, verso le 18,10 il commerciante assieme ad un amico - Salvatore Scattolin - faceva ritorno in paese in macchina dopo essersi recato a Ploaghe per assistere ad una partita di calcio. "Ho visto - ha detto titubante, temendo di non essere creduto - un UFO triangolare, con luci bianche, rosse, blu, che scendeva velocissimo in picchiata verso la nostra auto all'altezza di Mesu e Rios. Era velocissimo e non si comportava certamente come un aereo, né tanto meno come un elicottero. Il cielo era terso ed ho visto l'UFO benissimo, per circa 15 secondi. Ho bloccato l'auto e assieme al mio compagno di viaggio, sono sceso per vedere meglio, ma l'oggetto misterioso era già scomparso". L'UFO é stato visto anche da un gruppo di ragazzi che hanno confermato la versione data dal signor Palmas che si é affrettato a precisare di essere, notoriamente astemio.

Un giorno del Marzo 1987 Verso le ore 11,30-12, un automobilista stava transitando sulla SS 597, nel tratto stradale: Oschiri-bivio per Tula, facendo ritorno a Sassari; giunto a metà percorso, notò improvvisamente alla sua sinistra uno strano oggetto volante a forma di missile o di proiettile, il quale stando a circa 10 metri di altezza dal suolo e ad una distanza di circa 30 metri, procedeva nel suo stesso senso di marcia a lenta velocità. Aveva le dimensioni apparenti come quelle di un pullmann, molto luminoso di colore giallastro come la fiamma viva e dai contorni netti. Man mano che procedeva, si manteneva sempre alla stessa altezza dal suolo collinoso, affiancando l'automobile. per ben due chilometri, poi improvvisamente fece una brusca virata ad angolo retto, sfrecciando davanti al testimone, il quale osservò perfettamente la parte anteriore dell'oggetto volante constatandone una certa rotondità, mentrre si stava dirigendo ad elevata velocità verso nord-ovest

2 Novembre 1990 Verso le ore 18,30, un automobilista provenendo da Sassari, stava percorrendo in automobile con un suo conoscente, la SS 597 in direzione di Olbia. Oltrepassata la chiesa di SACCARGIA, i due stavano percorrendo il tratto stradale in salita, quando scorsero improvvisamente per alcuni secondi attraverso il parabrezza della loro automobile, tre corpi luminosi di colore giallastro, ognuno apparentemente grande quanto un aereo situato ad alta quota e "rassomigliante ad una "fiamma". Questi tre oggetti luminosi, "come se fossero dei proiettili sparati da punti differenti", s'incontrarono tra loro con "una velocità tranquilla", per poi fermarsi un poco poi, unendosi tra loro, formarono un corpo unico più grande, il quale partì verso EST ad elevata velocità.



SUPERSTRADA N° 131


L'Unione Sarda del 22 Settembre 1977


Osservatori tre camionisti continentali - CONTINUA L'AVVISTAMENTO DEGLI "UFO" A MONTE ARCI - Oristano, 21 Settembre - Gli "UFO" continuano ad interessare il cielo dell'Oristanese. Anche ieri notte è stato avvistato un oggetto misterioso fortemente luminoso che si è dileguato in direzione del Monte Arci. Testimoni dell'avvistamento sono stati tre camionisti che ieri notte, dopo cena, si trovavano nel piazzale del ristorante "Su Carropu" sulla superstrada Carlo Felice nei pressi del bivio per "S.Anna". Sono Eraldo Fiorentini di Felice Circeo (Latina), Guido Casamassimo trentanovenne di Roma e Michele Palmerini quarantaseienne di Montecatini Terme. I tre hanno osservato per circa mezz'ora l'oggetto luminoso ed hanno invitato ad osservarlo anche Francesco Soru, gestore del ristorante, padre del giovane che afferma di essere stato inseguito avant'ieri notte da un disco volante. Dopo circa mezz'ora di immobilità nel cielo, ad un'altezza di cento metri l'oggetto misterioso visto dai quattro testimoni si è mosso ed è scomparso in direzione del Monte Arci. L'episodio è stato raccontato stamane nel ristorante e qualcuno non ha esitato a pensare che si tratti di una trovata pubblicitaria. Francesco Soru è stato però categorico: "Non volevo che si parlasse di questo fatto, penseranno che siamo pazzi". "Non è una trovata pubblicitaria ma un fatto che ho visto con i miei occhi su invito dei tre clienti continentali". Circa due anni e mezzo fa un oggetto luminoso misterioso era stato notato nello stesso punto, scomparendo poi all'orizzonte del Monte Arci. Erano le prime ore del mattino ed il fenomeno era stato notato dal Km 100 della superstrada Carlo Felice nei pressi dell'acquedotto di Oristano. Era stato un teste che non crede nei dischi volanti ad avvistarlo e la notizia era stata da noi puntualmente riportata. Lungo la Superstrada SS 131 (chiamata anche Carlo Felice), l'arteria più importante dell'Isola e che collega Cagliari con il nord-Sardegna, al KM 78 vi è il ristorante caratteristico "Su Carroppu" condotto dal proprietario signor Francesco Soru, padre del giovane protagonista dell'inseguimento da parte di un oggetto volante non identificato. Il 21 Settembre 1977, due notti dopo l'avventura capitata al figlio Giampaolo, Francesco Soru, alle ore 1,30 antimeridiane, mentre si trovava all'interno del locale, entrarono tre camionisti che lui conosceva molto bene in quanto tutte le settimane si fermano nel suo ristorante per mangiare. Essi sono Eraldo Fiorentini di felice Circeo (Latina), Guido Casamassimo, 39 anni, di Roma e Michele Palmerini, anni 46, di Montecatini Terme. Costoro invitarono il Soru a uscire affinchè anche lui potesse osservare qualcosa di strano che in quel momento vi era fuori. Si trattava di un globo di un metro di diametro, color arancione vivo, che restava immobile a circa 150 metri da loro, al di là della strada sopra un filare di alberi. L'altezza fu stimata in un massimo di 100 metri. Dopo 30 minuti i quattro osservarono lo strano oggetto, che nel frattempo era rimasto perfettamente immobile senza cambiare colore o emettere luci, che emise un grande bagliore illuminando per un attimo tutta la campagna circostante e prese a muoversi a velocità molto lenta con rotta ascendente in direzione del monte Arci, una montagna di 812 metri e distante 9 Km in linea d'aria dal ristorante del Soru. L'oggetto si immerse in una nuvola che sovrastava il monte e scomparve al suo interno. I quattro testimoni restarono ancora per un pò, con la speranza di vederlo ricomparire dall'altra parte della nuvola, ma l'oggetto volante non fu più visto.



fine-settimana del mese di Gennaio 1991, Verso le ore 20,30 un automobilista stava ritornando a Sassari da Porto Torres in automobile insieme alla propria moglie ed alcuni amici, dopo aver trascorso il pomeriggio a Platamona. Mentre stavano percorrendo in auto la Superstrada N°131 in prossimità del bivio per Platamona, scorsero per pochi secondi quasi sopra di loro uno strano velivolo che transitava a lenta velocità, mantenendosi a circa 50 metri dal suolo. Aveva le dimensioni di un grosso peschereccio e la forma era come quella di una petroliera capovolta con tante "torrette illuminate" di diversi colori, che sporgevano dalla sua parte inferiore e ad una estremità di questo oggetto si intravedevano dei fari illuminati.



13 dicembre 2008 Verso le ore 23,45 di una notte un dipendente dell'ANAS faceva il suo solito giro con il camion spargisale per la prevenzione notturna della Superstrada 131 quando ad un certo puntogli si era spento il camion e si era dovuto fermare nella piazzola della discesa prima di prendere i bivio per Birori, per rimettere in moto. Dopo alcuni tentativi era sceso dal veicolo e alzando la testa al cielo e osservò uno strano velivolo lentissimo non molto alto con dei riflessi argentati non fissi. L'oggetto volante emetteva luci dal viola-amaranto al celeste. Il testimone restò incuriosito ad osservarlo poi era ripartito e fatto il giro si era messo nella piazzola di sosta appena più avanti del bivio di Macomer notando che questo velivolo andava e tornava più volte e contemporaneamente sembrava che si alzasse e si abbassasse lentamente. Aveva una forma tozza e non si vedevano le ali.

SS 200


29 Novembre 1988 uno studente quindicenne, stava percorrendo in automobile con suo fratello,un cugino e una zia la SS 200 da Sorso a Sassari. Verso le ore 7,33 mentre si stava transitando lungo una discesa rettilinea, a circa un chilometro e mezzo dal centro abitato di Sassari, lo studente osservò in cielo per circa 5 minuti un oggetto di forma ovale e di colore grigio scuro, dotato di una luce arancione situata al centro della parte inferiore, che procedeva verso Nord-Est con assetto di volo orizzontale e moto contrario rispetto a quello dell'auto. Circa tre minuti dopo il giovane testimone aveva visto muoversi verso est-nord-est una "sfera" più piccola, di colore arancione che, allontanandosi, fu vista come "sbiadire" e "rimpicciolire".

11 gennaio 1990 verso le 3,30 di notte, un infermiere stava tornando a Sennori con la propria madre dopo esser stato in un ospedale di Sassari ad assistere alla nascita di suo figlio. Mentre procedeva sulla SS 200, aveva visto non molto distante un oggetto volante di forma conica o a campana e con due finestrelle di colore arancione , con la parte inferiore più larga di quella superiore,sospeso a mezz'aria accanto ad un costone roccioso. Dopo aver percorso un tratto della statale in discesa I due testimoni, una volta che gli transitarono vicino, proseguirono il loro viaggio verso casa, perdendolo subito di vista una volta che intrapresero la curva.

14 settembre 1997 ora serale. Una volta uscita dal centro abitato di Castelsardo (SS), una signora stava transitando in automobile con suo marito sul tratto di SS 200 che conduce a Sassari, quando osservò improvvisamente alla sua sinistra, una formazione composta da numerose fonti luminose di colore rossastro disposte "a corona" e apparentemente immobili. Erano molto vicine tra loro e ciascuna di esse aumentava e diminuiva in continuazione la propria intensità luminosa.


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Cile: nel 1969 un UFO causò il terrore in un paese


La notizia apparve su “Revista Vea”, numero 1567 del 12 giugno 1969 e racconta un episodio che accadde in quel periodo e che gettò nel terrore l’intera comunità del piccolo paese di Vicuna (Cile).

L’articolo riportato all’epoca racconta di una strana luce che svegliò un gruppo di residenti del settore Gabriela Mistral nelle prime ore di martedì 3 giugno 1969. Allarmati consultarono gli orologi. Mancavano cinque minuti alle sei del mattino e, a quell’ora, il cielo è normalmente scuro. I cittadini si riversarono nelle strade. Le lampade si strada erano nulla rispetto alla luminosità che emanava l’oggetto brillante nel cielo. Era un UFO che roteava ad una velocità incredibile.

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La “Revista Vea” riportò questo avvistamento notturno e intervistò i principali testimoni. Ernesto Ocaranza Alquinta (ndr all’epoca Carabiniere come dimostra l’immagine sopra ripresa direttamente dalla “Revista Vea” dell’epoca) fu uno dei testimoni che fu intervistato e disse:

“Era un’oggetto rotondo di circa 65 centimetri di diametro (ndr dal suo punto di visione, da distanza elevata, doveva essere comunque un oggetto con una grandezza considerevole). Non posso precisare meglio le sue dimensioni, dal momento che la potente luce che irradiava non permetteva di vederlo in tutti i suoi dettagli. Il suo colore era di un bianco pallido e il cerchio esterno e interno era più scuro. Lanciava continui lampi, impedendo di apprezzare con esattezza la sua struttura. Non si trattava della Luna; inoltre, la sua luminosità era molto superiore rispetto a qualunque stella. Ho osservato il tutto per circa quindici minuti. Rimase stazionario per la maggior parte del tempo, però una volta si spostò rapidamente verso sinistra, ad una distanza equivalente a quattro volte equivalente il suo diametro; si fermò e poi cominciò a muoversi di nuovo”.

L’oggetto in questione causò paura e terrore tra gli animali. Fu intervista la guida del luogo, Enrique Alcayata, il quale affermò che un suo mulo si imbizzarrì quando l’UFO passò sopra le loro teste, dirigendosi verso la montagna.

Secondo le testimonianze riportate, l’UFO fu localizzato a circa 150 metri sopra la vetta del Cerro La Virgen (ndr Pendio La Vergine). Aveva la forma di una trottola e gli altri testimoni ricordarono che aveva una luminosità molto forte che abbagliava chi lo osservava.

Altri testimoni di quel periodo furono German Morales Arce, funzionario dell’INDAP (Istituto per lo Sviluppo Agricolo), Maria Herrera Rojas, Julio Morales, Ernesto Gonzales, Teresa de Olivares e diversi bambini di scuole del centro di Vicuna. Un sottoufficiale dei Carabinieri, Juan Alberto Egna, disse ai giornalisti di “Revista Vea” di aver confermato e ratificato le testimonianze riportate dai cittadini che videro lo strano oggetto.


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