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MessaggioInviato: 25/07/2011, 20:34 
Il killer: «Aiutato da due cellule»

una è stata individuata..la mente è un tipo fissato con i templari...


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MessaggioInviato: 25/07/2011, 21:06 
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greenwarrior ha scritto:

Basta che un qualsiasi partito si ponga domande su come viene gestita l' immigrazione, per essere catalogato come di estrema destra.
Questo è uno dei limiti dell' intelligenza umana.


Si certo, ignoriamo tutto quello che han detto gli esponenti della lega in questi 20 anni.. altro che "domande su come viene gestita l'immigrazione"... green, ma chi vuoi prendere in giro? [:o)]

@Rmnd, [:255]


Ultima modifica di Lawliet il 25/07/2011, 21:08, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 25/07/2011, 22:04 
BORGHEZIO:“Le idee del mostro di Oslo non sono poi così male”

25 luglio 2011

Mario Borghezio delira: “Alle forze mondialiste fa comodo la strage”

“Il “no” alla società multirazzia le, la critica dura alla viltà di un’Europa che pare rassegnata all’invasione islamica e financo la necessità di una risposta identitaria e cristiana di tipo templare al dilagare delle ideologie mondialiste, sono ormai patrimonio comune degli europei, fra cui il sottoscritto”. Lo dice l’eurodeputato leghista Mario Borghezio in una dichiarazione ribattuta dall’agenzia di stampa AgenParl. Ricordiamo che Ander Behring Brevik aveva messo all’indice tutti i partiti italiani nel suo “Manifesto”, tranne la Lega.

SENZA VERGOGNA - “A nessuno, però, è oggettivamente lecito pensare che queste idee, profondamente sane, presenti anche – al netto dei propositi di violenza – negli stessi scritti di Anders Behring Breivik possano aver a che fare con il terrorismo assassino stile Al Qaeda”, continua Borghezio nella stessa dichiarazione. “Al contrario, le numerose stranezze esecutive di questa azione terroristica , realizzata da un individuo lasciato agire impunemente da solo, noto su internet per le sue elucubrazioni ultraestre miste, fa molto pensare”, e notate che Borghezio però, di presunta stranezza non ne elenca nemmeno una. “Anche alle finalità oscure di quelle forze mondialiste a cui interessa criminalizzare certe idee che in Europa stanno riconquistando i cuori dei veri patrioti e che non sono certo in sintonia con l’ideologia mondialista”, aggiunge. Chiudendo così: “E allora, è più che lecito domandarsi: a chi giova la ‘mattanza’ di Oslo?”. E invece a noi viene proprio da domandarcelo: Borghezio, invece, a chi giova?



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MessaggioInviato: 25/07/2011, 22:22 
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dark side ha scritto:

BORGHEZIO:“Le idee del mostro di Oslo non sono poi così male”

25 luglio 2011

Mario Borghezio delira: “Alle forze mondialiste fa comodo la strage”

“Il “no” alla società multirazzia le, la critica dura alla viltà di un’Europa che pare rassegnata all’invasione islamica e financo la necessità di una risposta identitaria e cristiana di tipo templare al dilagare delle ideologie mondialiste, sono ormai patrimonio comune degli europei, fra cui il sottoscritto”. Lo dice l’eurodeputato leghista Mario Borghezio in una dichiarazione ribattuta dall’agenzia di stampa AgenParl. Ricordiamo che Ander Behring Brevik aveva messo all’indice tutti i partiti italiani nel suo “Manifesto”, tranne la Lega.

SENZA VERGOGNA - “A nessuno, però, è oggettivamente lecito pensare che queste idee, profondamente sane, presenti anche – al netto dei propositi di violenza – negli stessi scritti di Anders Behring Breivik possano aver a che fare con il terrorismo assassino stile Al Qaeda”, continua Borghezio nella stessa dichiarazione. “Al contrario, le numerose stranezze esecutive di questa azione terroristica , realizzata da un individuo lasciato agire impunemente da solo, noto su internet per le sue elucubrazioni ultraestre miste, fa molto pensare”, e notate che Borghezio però, di presunta stranezza non ne elenca nemmeno una. “Anche alle finalità oscure di quelle forze mondialiste a cui interessa criminalizzare certe idee che in Europa stanno riconquistando i cuori dei veri patrioti e che non sono certo in sintonia con l’ideologia mondialista”, aggiunge. Chiudendo così: “E allora, è più che lecito domandarsi: a chi giova la ‘mattanza’ di Oslo?”. E invece a noi viene proprio da domandarcelo: Borghezio, invece, a chi giova?




E' il titolo ad essere malignamente fuorviante (“Le idee del mostro di Oslo non sono poi così male”) . Borghezio ha detto un'altra cosa.

Lo so che è come camminare su un terreno minato perchè qualcuno subito è pronto ad additarti come 'nazista assassino'.

Ma le idee del pazzo non sono sue idee. Sono idee che di principio hanno una loro legittimazione. Il pazzo stravolge in modo mostruoso quelle idee sotto la sua lente distorta.

La Fallaci poteva non piacere a molti ma certo non la si poteva accusare di essere una stragista.

Eppure penso che al pazzo la fallaci non dispiacesse (sempre che abbia mai letto qualcosa della fallaci) o forse la riteneva troppo moderata. Chissà.

Quando il premier inglese Cameron afferma "il multiculturalismo è fallito lasciando i giovani musulmani in europa preda del fondamentalismo" ..dovremmo ritenerlo corresponsabile della strage?

Quando l'attuale papa, almeno quella della prima ora. dichiara che l'europa rinnega se stessa, l'europa che non si ritrova più nelle sue radici giudaico cristiane . Anche il papa mandante morale della strage?

e ancora:
«L'Occidente non può ignorare i tentativi di islamizzazione a cui è sottoposto e il rispetto verso l'Islam non deve far sottovalutare i rischi per l'identità dell'Europa». A mettere in guardia sui rischi di una islamizzazione dell'Europa è il segretario privato di papa Benedetto XVI, Georg Gänswein ( insieme nella foto). In una lunga intervista pubblicata oggi sul magazine settimanale della Süddeutsche Zeitung,
Gänswein difende il discorso controverso pronunciato da papa Ratzinger all'Università di Ratisbona durante il viaggio in Baviera dello scorso settembre.
Benedetto XVI aveva usato una citazione sul ruolo della violenza nell'Islam, scatenando le proteste degli ambienti musulmani.



Le idee del 'mostro' nn sono le sue idee. Il 'mostro' le ha distorte nella sua mente malata. E la soluzione non poteva quindi che essere 'mostruosa'.


Ultima modifica di rmnd il 25/07/2011, 22:24, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 25/07/2011, 22:28 
infatti io non ho sparato sulla croce rossa, non ho commentato, il titolo e' fuorviante, il contenuto a mio avviso un po' meno......... diciamo che ormai non mi stupisco piu' di nulla.



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MessaggioInviato: 26/07/2011, 00:55 
DI COSA HANNO PAURA
Scritto da Gianluca Freda
Lunedì 25 Luglio 2011 00:44

“Molti europei guardano agli anni ’50 come ad un periodo felice. Le nostre case erano sicure, tanto che molte persone non si curavano nemmeno di chiudere la porta a chiave. Le scuole pubbliche erano in genere eccellenti e i loro unici problemi consistevano in cose come il chiacchiericcio in classe e le corse nei corridoi. Gli uomini trattavano le donne come signore e molte donne dedicavano il proprio tempo e i propri sforzi ad abbellire le case, allevare i bambini e aiutare le proprie comunità tramite il volontariato. I bambini crescevano in ambienti familiari con due genitori e la mamma andava incontro al bambino quando tornava da scuola. Gli spettacoli erano qualcosa che tutta la famiglia poteva godersi.

Che cosa è accaduto?

Se un uomo degli anni ’50 venisse improvvisamente proiettato nell’Europa Occidentale degli anni 2000, farebbe fatica a riconoscere in essa lo stesso paese. Correrebbe subito il rischio di essere borseggiato, derubato della macchina o peggio, perché non avrebbe mai imparato a vivere nella paura perpetua. Non saprebbe che non deve recarsi in certe zone della città, che la sua macchina deve non solo essere chiusa a chiave, ma anche dotata di allarme, che la sera non deve azzardarsi ad andare a dormire senza aver prima chiuso le finestre, sprangato le porte e azionato i sistemi d’allarme.

Se l’uomo portasse con sé la sua famiglia, è probabile che lui e sua moglie lascerebbero tranquillamente i bambini nella più vicina scuola pubblica. E se i bambini, tornati a casa nel pomeriggio, raccontassero di essere dovuti passare attraverso un metal detector per entrare nell’edificio, di aver ricevuto da un altro bambino una strana polverina bianca e di aver appreso che l’omosessualità è una cosa bella e normale, i genitori non riuscirebbero a capire.

In ufficio, l’uomo potrebbe accendersi una sigaretta, lasciarsi andare a qualche complimento verso la “signorina” e proclamarsi felice di notare che l’azienda offre posti di responsabilità a persone di colore. Una qualunque di queste azioni gli costerebbe un immediato rimprovero e tutte insieme potrebbero anche portarlo al licenziamento.

La moglie, recandosi in città a far compere, indosserebbe un bel vestito, un cappellino e magari dei guanti. Non riuscirebbe a capire perché la gente la fissa, sogghignando.

E se dopo cena la famiglia si sedesse e accendesse la TV, nessuno capirebbe come abbia fatto la pornografia di un sudicio chiosco per soli adulti ad entrare nell’apparecchio televisivo.

Se potesse, la nostra famiglia degli anni ’50 se ne tornerebbe negli anni ’50 il più in fretta possibile, con un’agghiacciante storia dell’orrore da raccontare. La storia parlerebbe di una nazione decaduta e degeneratasi ad un ritmo inverosimile, passando in meno di mezzo secolo dal gruppo delle nazioni più grandi della Terra a quello delle nazioni del Terzo Mondo, sopraffatta dal crimine, dal rumore, dalle droghe e dalla sporcizia. La caduta di Roma sarebbe una bazzecola al confronto.

Perché è accaduto?

Nell’arco degli ultimi cinquant’anni, l’Europa Occidentale è stata conquistata dallo stesso potere che aveva in precedenza sopraffatto la Russia, la Cina, la Germania e l’Italia. Questo potere è l’ideologia. Qui, come altrove, l’ideologia ha inflitto enormi danni alla cultura tradizionale, che essa vuole ovunque dominare, infrangere e spazzare via per la maggior parte. Al suo posto sono arrivate la paura e la rovina. La Russia impiegherà una generazione o anche più per risollevarsi dal Comunismo, sempre che ci riesca.

L’ideologia che ha sopraffatto l’europa Occidentale è più conosciuta col nome di “Politically Correct”. Alcuni pensano che sia uno scherzo. Ma non lo è. E’ una cosa mortalmente seria. Essa ha lo scopo di alterare virtualmente tutte le regole, formali e informali, che presiedono ai rapporti tra persone ed istituzioni. Essa mira a modificare i comportamenti, i pensieri, perfino le parole che utilizziamo. In gran parte lo ha già fatto. Qualunque persona o apparato che controlli il linguaggio, controlla anche il pensiero. Chi oserebbe usare il termine “signorina” oggi?”


Condividete le opinioni che avete letto qui sopra? Io, in linea di massima, sì. Se si esclude qualche sparata piuttosto gratuita sul comunismo e sui suoi effetti sulla società russa – forse dovuta a scarsa conoscenza del fenomeno da parte dell’autore o a una ricaduta nella stessa ideologia che egli si propone di contrastare – direi che, per la maggior parte, gli argomenti esposti sono sensati, condivisibili, ispirati a comune e perfino elementare buon senso. Non lo credete anche voi? Molti hanno risposto di sì, vero?

Okay, le sentite le sirene? Stanno venendo a prenderci. Avete appena ammesso di condividere la folle ideologia di estrema destra di Andrew Berwick, alias Anders Behring Breivik, il cecchino paranoide che venerdì scorso ha massacrato un centinaio di ragazzi innocenti sull’isola di Utoya, in Norvegia. Se condividete la sua ideologia, è chiaro che anche voi, da un momento all’altro, potreste imbracciare una mitraglia e sterminare qualche decina di boyscout mentre intonano la “Canzone di Famiglia Felice” seduti intorno al fuoco. Le vostre idee sono pericolose e il pericolo che esse rappresentano va prevenuto. Pertanto, buon soggiorno nelle pubbliche strutture di prevenzione che il governo ha predisposto per voi. Se la prospettiva non vi piace, la soluzione è semplice: queste idee sono pericolose, contorte, partorite dalla mente di uno stragista psicotico. Evitate di condividerle e anche soltanto di prenderle come spunto di riflessione e tornerete ad essere dei sinceri democratici, pilastri del sentire comune. Tutto andrà per il meglio.

Il brano riportato è tratto, naturalmente, dal “Memorandum” che – a sentire i giornali e la TV – lo sparacchiatore di Oslo avrebbe affidato al web prima di partire per Utoya con la mitraglia a tracolla. Trattasi di un malloppone di 1518 pagine, denominato “2083: una dichiarazione d’indipendenza europea”, alla cui stesura Berwick/Breivik avrebbe dedicato nove anni della sua vita e che contiene la “summa” del suo pensiero politico, oltre ad un’infinità di indicazioni su come strutturare una ribellione armata, come costruire autobombe utilizzando fertilizzanti, una cronistoria dettagliata degli ordini cavallereschi europei e cose così. Chi volesse leggerlo, lo trova facilmente su internet in versione integrale.

Il documento è ovviamente una patacca. Ma una patacca molto ben realizzata. Secondo i giornali, la sua pubblicazione risalirebbe al 2009, ma già nella prima pagina si nota la data “2011”, il che significa che, come al solito, i giornalisti non hanno minimamente controllato le informazioni che ricevono dall’alto, prendendole per buone, pubblicandole senza verifica e arricchendole di cataste di chiacchiere senza costrutto sull’”odio” e sulla “violenza”, che piacciono tanto al pubblico. Il documento, nelle prime pagine, fa perfino riferimento a due video presenti in rete, il primo dei quali è stato cancellato da Youtube, mentre il secondo (QUESTO), ora anch’esso sparito, era ancora visibile su Veoh fino a stamattina. Il problema è che questo secondo video era stato postato... due giorni fa, cioè venerdì 23 luglio, il giorno dopo la strage. Qui sotto vedete l’immagine della copia cache che sono riuscito a recuperare, con la data di caricamento evidenziata. Traete da soli le vostre conclusioni e ipotizzate in quale momento il documento sia stato realmente messo online. Il che pone però anche il problema del "chi" lo abbia messo online.

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Il memorandum dello pseudo-Breivik è una silloge di tutti gli argomenti sulle meccaniche del potere e sulle strategie della propaganda che sono stati discussi nel corso degli anni su questo e altri blog. Si parla, a tratti in modo sensato, del ruolo svolto dal revisionismo storico nel fare luce sulla storia europea del dopoguerra, delle differenze tra revisionismo e “negazionismo”, delle teorie sul controllo delle masse messe a punto dalla Scuola di Francoforte, del controllo del pensiero attuato attraverso i curriculum scolastici, dello scempio della tradizione letteraria europea nato dal “politically correct”, del ruolo culturalmente devastante del femminismo, dell’ideologia multiculturalista d’accatto con cui s’impone all’Europa di privarsi delle proprie tradizioni e di molto altro ancora. Il punto è che tutti questi argomenti – che a mio avviso rappresentano la “punta di diamante” di una nuova linea di pensiero che è nata e si è diffusa soprattutto sul web – vengono disinvoltamente mescolate con deliri da crociato, xenofobia anti-islamica di bassa lega, appelli ad un’improbabile lotta armata, vagheggiamenti di un ritorno al cristianesimo combattente, sparate antimarxiste prive di ogni barlume di razionalità analitica ed infinite altre amenità di questo tenore. Il risultato è quello di screditare e rendere impraticabile ogni riflessione sul controllo delle menti attraverso la propaganda, sui meccanismi del potere, sulla falsificazione storica e devastazione culturale imposta all’Europa dai dominatori statunitensi. Una volta gettati questi argomenti nello stesso calderone in cui ribollono tonnellate di fuffa templare e di farneticazioni anticoraniche, essi risulteranno indigesti e inavvicinabili all’uomo della strada. Il quale, oltretutto, considererà che, se il prodotto politico di tali questioni è l’inutile e sanguinoso scempio di innocui campeggiatori perpetrato dal trattatista, evidentemente deve trattarsi di idee malate, malsane, degne di complottisti isolati dal mondo e spregiatori della civiltà.

Il che, immagino, è esattamente il risultato che l’anonimo think tank che ha stilato il documento, firmandolo col nome di Andrew Berwick, si proponeva di raggiungere.

Come scrivevo nell’articolo di un paio di giorni fa, una delle cose che più preoccupano gli americani è l’affermarsi in Europa di un pensiero “eurasiatico”, portato avanti trasversalmente tanto dai reduci della “destra” quanto della “sinistra” europea (quelli che i detrattori nostrani chiamano con disprezzo “rossobruni”). Tale linea di pensiero, che sta prendendo sempre più piede nelle ex nazioni europee, mira principalmente a creare una più stretta connessione politico/economico/strategica con la Russia, allo scopo di sbarazzarsi di 70 anni di asservimento militare e culturale agli USA e costruire quella naturale unità geostrategica tra Europa e Asia che rappresenterebbe il naturale portato tanto della complementarietà geografica tra i due continenti quanto della storica interdipendenza economica e culturale che ha caratterizzato le loro relazioni fino alle guerre mondiali. Uno degli scopi del malloppone partorito dallo pseudo-Breivik è di scongiurare tale eventualità, presentando le velleità di partenariato russo-europeo come deliri di pazzi criminali, vaneggiamenti da terroristi di estrema destra col proiettile in canna.

Ecco perché una parte consistente della dissertazione è dedicata alla denuncia dell’imperialismo americano e alla prospettiva di liberarsi di esso attraverso un asse eurasiatico. Leggiamo, ad esempio:

“La Federazione Europea del futuro non dovrà più essere connotata dalle forme sdolcinate e ingovernabili dell’attuale Unione Europea, che è una Medusa impotente, incapace di controllare i propri confini, dominata dalla smania per l’autodistruzione culturale e il libero commercio, assoggettata al dominio culturale americano. Dobbiamo immaginare una grande Europa monoculturale, fondata sulla cooperazione economica e culturale di nazioni indipendenti, che saranno, in larga parte, inseparabilmente legate alla Russia. Non avendo bisogno di essere aggressivo con i propri vicini, visto che sarebbe inattaccabile, un tale blocco diverrebbe la prima potenza mondiale (di un mondo partizionato in grandi blocchi), autoreferenziale, pan-nazionalista e avverso ai pericolosi dogmi oggi associati col globalismo/multiculturalismo. La nuova Federazione Europea sarà assai più isolazionista, con una politica di nazionalismo economico (protezionismo). Dovrà avere la capacità di praticare la “autarchia dei grandi spazi” (autosufficienza economica e indipendenza dai mercati esteri), i cui princìpi sono già stati elaborati dall’economista, vincitore di Premio Nobel, Maurice Allais. Il destino della penisola europea non può essere separato da quello della Russia continentale, sia per ragioni etnico-culturali che per ragioni geopolitiche. E’ assolutamente imperativo per la talassocrazia mercantile americana (supremazia navale, nel senso militare e commerciale della parola) impedire la nascita di una Federazione Europea culturalmente e ideologicamente sicura di sé.”

Parole mica tanto demenziali, vero?

Ma l’uomo della strada leggerà queste affermazioni ricollegandole istintivamente – grazie anche alle immancabili banalizzazioni e distorsioni che i media sapranno effondere – alla bestialità di un terrorista solitario, ai capelli biondi imbrattati di sangue di una giovane campeggiatrice norvegese, ai mucchi di cadaveri di ragazzini ammassati sulla spiaggia di Utoya. E il gioco è fatto. L’anti-imperialismo e l’aspirazione a liberarsi della schiavitù statunitense stringendo legami con le potenze asiatiche saranno bollati come vaneggiamenti eversivi da criminali potenziali, fonte di discredito sociale e possibilmente cagione di affidamento a progetti rieducativi. Roba da “nazisti”, insomma, che è il termine preferito da ogni moccioso adulto per sostituire il “brutto e cattivo” del lessico puerile senza dover studiare troppo.

Il documento redatto dallo pseudo-Breivik è in realtà un corposo trattato sulle paure americane, un compendio dettagliato delle idee che Washington crede possano ostacolare i suoi progetti geostrategici. Idee che devono dunque essere infangate e screditate, imbrattate con svastiche e croci templari, ridicolizzate dall’impasto con materiali di infima intellettualità e di popolaresca cialtroneria. Non so se ci siano voluti davvero nove anni per scriverlo, ma di certo esso è un prodotto propagandisticamente molto elaborato, la cui stesura ha richiesto senz’altro molto tempo e l’impegno di un think tank preparato ed attento alle tendenze culturali, nonché ai germogli di pensiero politico in corso di definizione sul web. Questo ci dà un indizio di quanto sia importante, per chi lo ha scritto, ostacolare e rendere inutilizzabili le nuove idee che vanno diffondendosi nell’Europa della crisi e della perdita delle sovranità nazionali. E’ un testo da studiare con attenzione, particolarmente da parte di chi ha già un’idea dei meccanismi della propaganda; non certo per recepirne ciò che di farneticante e neppure ciò che di condivisibile contiene, ma per avere un’idea precisa di quali siano i fantasmi che suscitano maggior spavento nei nostri dominatori. Si sarà ben capito che sono esattamente quelli che dobbiamo evocare.

http://blogghete.altervista.org/joomla/ ... &Itemid=47


Ultima modifica di Debord il 26/07/2011, 00:57, modificato 1 volta in totale.

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dark side ha scritto:

BORGHEZIO:“Le idee del mostro di Oslo non sono poi così male”

25 luglio 2011

Mario Borghezio delira: “Alle forze mondialiste fa comodo la strage”

“Il “no” alla società multirazzia le, la critica dura alla viltà di un’Europa che pare rassegnata all’invasione islamica e financo la necessità di una risposta identitaria e cristiana di tipo templare al dilagare delle ideologie mondialiste, sono ormai patrimonio comune degli europei, fra cui il sottoscritto”. Lo dice l’eurodeputato leghista Mario Borghezio in una dichiarazione ribattuta dall’agenzia di stampa AgenParl. Ricordiamo che Ander Behring Brevik aveva messo all’indice tutti i partiti italiani nel suo “Manifesto”, tranne la Lega.

SENZA VERGOGNA - “A nessuno, però, è oggettivamente lecito pensare che queste idee, profondamente sane, presenti anche – al netto dei propositi di violenza – negli stessi scritti di Anders Behring Breivik possano aver a che fare con il terrorismo assassino stile Al Qaeda”, continua Borghezio nella stessa dichiarazione. “Al contrario, le numerose stranezze esecutive di questa azione terroristica , realizzata da un individuo lasciato agire impunemente da solo, noto su internet per le sue elucubrazioni ultraestre miste, fa molto pensare”, e notate che Borghezio però, di presunta stranezza non ne elenca nemmeno una. “Anche alle finalità oscure di quelle forze mondialiste a cui interessa criminalizzare certe idee che in Europa stanno riconquistando i cuori dei veri patrioti e che non sono certo in sintonia con l’ideologia mondialista”, aggiunge. Chiudendo così: “E allora, è più che lecito domandarsi: a chi giova la ‘mattanza’ di Oslo?”. E invece a noi viene proprio da domandarcelo: Borghezio, invece, a chi giova?



già..
a chi giova?

sul fatto che la teoria possa essere buona,
e la pratica/soluzione sbagliata
è possibilissimo..

sul fatto del multiculturalismo ..
se questo è rispetto (reciproco)
per la diversa cultura dell'altro,
ok..
se questo è miscellanea forzata di tutto,
è controproducente..
e portatore di guai..

ognuno sia libero di perseguire la propria cultura..




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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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Scusa Debord, ma l'idea Euroasiatica è tipicamente dell'ultradestra. Davvero, fatti un giro tra Forza Nuova e compagnia, tanto per gradire. E in Italia certe cose dovremmo averle già sentite, visto che è dai tempi del giovane Rauti che si sentono (e del vecchio Almirante troppo moderato).

Continuate a dire che questo essere norvegese fosse un povero pazzo demente complessato, "nerdoso" e fondamentalmente isolato dal mondo e dalla realtà. Non è vero. La cultura che esprime è tipica della destra, anche italiana. Lo stesso Borghezio (che dice di condividere le idee ma non le modalità) ne è la prova. Questa bestia norvegese (Debord, non è nazista, è fascista, punto) propone la lotta armata rivoluzionaria per risvegliare le coscienze contro la multiculturalità, la società aperta e solidale di stampo scandinavo, l'islam e la cultura marxista. Quindi, Borghezio, e la Lega di cui fa parte, da cui aspetto una secca smentita e finalmente una punizione alla bestia italiana, sono per una società chiusa, antiislamica e fondata su una unica religione di Stato, con una razza unica ed un pensiero unico, antimarxista ma non antifascista. Uao.

Vi ripeto ancora: non c'è niente di nuovo in quello che dice il norvegese, quelle frasi, anzi, si può pure dire che le abbiamo inventate noi italiani.

TRADIZIONALISTI CATTOLICI

E’ il concetto di "tradizione" da sempre il terreno unificante e di incontro fra le diverse anime della destra radicale. In quanto richiamo ad un passato di "valori assoluti e soprastorici", capace di "consacrare" tutte le diverse "aristocrazie del passato" ( non importa dove esse affondino le proprie radici, se nel "Sacro Romano Impero" o nella mitica "Roma arcaica" ), in esso tendono a riconoscersi tanto le correnti pagane quanto quelle tradizionaliste cattoliche.

In nome del rifiuto del "mondo moderno", della "democrazia e dell’egualitarismo", le componenti ultracattoliche si sono in questo modo spesso intrecciate con l’articolato arcipelago neofascista.

Così è da sempre. In Italia fin dai primi gruppi terroristici del dopoguerra, dai FAR ( Fasci di Azione Rivoluzionaria ) che vedevano al proprio interno noti personaggi dell’ultracattolicesimo anticomunista, per passare agli epigoni di monsignor Léfebvre, per finire ad oggi all’influenza che il tradizionalismo cattolico esercita nei confronti di formazioni come "Forza Nuova".

L’associazione di gran lunga più importante e longeva, in questo mondo, è certamente "Alleanza Cattolica". Fondata negli anni ’60 da Giovanni Cantoni ( amico di Freda ) e Agostino Sanfratello ( oggi dalle parti di "Forza Nuova"), AC è in realtà da sempre la sezione italiana della brasiliana "Tradizione, Famiglia, Proprietà" ( la "TFP" ), espressione delle gerarchie cattoliche più retrive in Brasile, animatrici in quel paese e successivamente nell’America Latina di un movimento anticomunista in difesa della grande proprietà terriera.

Di "Alleanza Cattolica" se ne parlò a lungo sulla stampa italiana negli anni ’70 per presunti finanziamenti provenienti dalla CIA. Il simbolo è rappresentato dall’aquila nera di San Giovanni con al centro il Sacro Cuore della Vandea. Al suo interno la carica massima di "reggente", tanto per dire, viene svolta "in nome e per conto della Madonna"(!). I suoi aderenti lottano per l’"instaurazione cristiana dell’ordine temporale" e si definiscono senza mediazioni "controrivoluzionari", individuando nella rivoluzione francese il principale processo storico di "scristianizzazione" all’origine di tutti i mali del tempo presente ( dal suffragio universale , al Parlamento, ai partiti, all’eguaglianza formale ), in una parola della "modernità".

Tra i suoi associati: Alfredo Mantovano già della segreteria nazionale di "Alleanza Nazionale" ed ora sottosegretario agli interni nel governo Berlusconi, Marco Respinti, a lungo responsabile della pagina culturale de "Il Secolo d’Italia", gli avvocati Mauro Ronco e Benedetto Tusa, difensori nel processo per la strage di Piazza Fontana rispettivamente di Carlo Maria Maggi e Giancarlo Rognoni.

Accanto ad "Alleanza Cattolica" un posto di rilievo viene occupato dal "Centro Lepanto", nato da una scissione proprio di "Alleanza Cattolica" nel 1982 ( sue le battaglie più virulente contro l’omosessualità e l’ "invasione islamica"), da "Militia Christi" ( impegnata in campagne contro i commercianti ebrei ) e dalla storica "Fraternità di San Pio X" fondata da Léfebvre ( presente non meno di tre anni fa a Torino accanto all’On. Borghezio della Lega Nord per "benedire" l’avvio della raccolta delle firme per il referendum contro la legge sull’immigrazione ).

Va certamente ricordato come dopo Roma sia la città di Verona il centro principale di irradiazione, su scala italiana, di raggruppamenti cattolico-tradizionalisti. Qui, più che altrove, strettissimo è il rapporto con la Lega Nord, e Alleanza Nazionale. A volte un insieme indistinto.

Nella lista del Sindaco Tosi, spacciato come merce di lusso nella scuderia degli amministratori leghisti, è stato eletto alle ultime elezioni a Verona un tale Andrea Miglioranzi, Veneto Fronte Skinheads e Fiamma Tricolore. Eccolo, il primo (manco a dirlo) da destra.

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MessaggioInviato: 26/07/2011, 12:58 
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dark side ha scritto:

BORGHEZIO:“Le idee del mostro di Oslo non sono poi così male”

25 luglio 2011

Mario Borghezio delira: “Alle forze mondialiste fa comodo la strage”

“Il “no” alla società multirazzia le, la critica dura alla viltà di un’Europa che pare rassegnata all’invasione islamica e financo la necessità di una risposta identitaria e cristiana di tipo templare al dilagare delle ideologie mondialiste, sono ormai patrimonio comune degli europei, fra cui il sottoscritto”. Lo dice l’eurodeputato leghista Mario Borghezio in una dichiarazione ribattuta dall’agenzia di stampa AgenParl. Ricordiamo che Ander Behring Brevik aveva messo all’indice tutti i partiti italiani nel suo “Manifesto”, tranne la Lega.

SENZA VERGOGNA - “A nessuno, però, è oggettivamente lecito pensare che queste idee, profondamente sane, presenti anche – al netto dei propositi di violenza – negli stessi scritti di Anders Behring Breivik possano aver a che fare con il terrorismo assassino stile Al Qaeda”, continua Borghezio nella stessa dichiarazione. “Al contrario, le numerose stranezze esecutive di questa azione terroristica , realizzata da un individuo lasciato agire impunemente da solo, noto su internet per le sue elucubrazioni ultraestre miste, fa molto pensare”, e notate che Borghezio però, di presunta stranezza non ne elenca nemmeno una. “Anche alle finalità oscure di quelle forze mondialiste a cui interessa criminalizzare certe idee che in Europa stanno riconquistando i cuori dei veri patrioti e che non sono certo in sintonia con l’ideologia mondialista”, aggiunge. Chiudendo così: “E allora, è più che lecito domandarsi: a chi giova la ‘mattanza’ di Oslo?”. E invece a noi viene proprio da domandarcelo: Borghezio, invece, a chi giova?



Posto il video



NO COMMENT! NON HO PAROLE!!!


Ultima modifica di GIANLUCA1989 il 26/07/2011, 12:59, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 26/07/2011, 13:14 
http://www.comedonchisciotte.org/site/m ... e&sid=8671

Una cosa da dire, prima di tutto: questi attacchi sono una tragedia, sono da deplorare, orribili e molto deprimenti. Detto questo, credo che faremmo un disservizio nel non analizzare questi eventi come gli altri. L’individuo(i) responsabile deve essere portato di fronte alla giustizia e solo con un’inchiesta severa e indipendente questo potrà accadere.

Nel mio articolo pubblicato ieri avevo indicato quanto fosse stranamente corretta la tempistica di questi attacchi. Ma ho errato nell’evidenziare alcune delle prove più evidenti che mostravano un ulteriore motivazione per gli attacchi, oltre la spiegazione semplicistica del terrorismo di Al Qaeda scodellata dai media mainstream occidentali.

Le prove a favore di un’organizzazione di militanti islamici erano esili, a dir bene. Invece, i media mainstream sono stati ben contenti di reiterarlo nell’immediatezza del disastro malgrado la completa evanescenza delle loro ipotesi.

Una volta emerso che il sospettato era un bianco trentaduenne psicopatico di “estrema destra” di nome Anders Behring Breivik, hanno proseguito come se nessuno ne avesse mai sentito parlare prima.

Breivik è stato vicino al Partito del Progresso per un breve periodo, un partito anti-immigrazione secondo il Businessweek. In effetti, il Partito del Progresso in Norvegia è contro gli immigrati, ma solo nel caso di immigrati musulmani. Definirlo un partito anti-immigrazione è un fraintendimento completo, dopo che il leader del Partito del Progresso, Siv Jensen, ha pubblicamente affermato che gli immigranti musulmani stanno cercando di rovesciare di nascosto i governi europei. Jensen abbraccia un’ingannevole teoria della cospirazione che indica come i musulmani di tutto il mondo stiano partecipando a un’“Islamizzazione sorniona” dell’Europa e dell’Occidente.

Nel febbraio del 2010 Jensen ha ritirato le sue affermazioni che la Norvegia fosse nascostamente stata islamizzata e ora invece parla di un’Islamizzazione oramai conclamata.

Jensen è anche un fanatico sostenitore di Israele, che ha ripreso la Norvegia per aver riconosciuto Hamas, accusandola di trattare con i terroristi.

Jensen ha pubblicamente difeso Israele nel suo “diritto a difendersi” e le sue opinioni sono veicolate dalle posizioni generalmente a favore di Israele nel Partito del Progresso.

Jensen ha affermato in un’intervista a Standpoint Magazine nel 2010 che Israele “rispetta i diritti umani” e che quei “giornalisti di sinistra” che dicono altrimenti stanno “riportando un punto di vista molto soggettivo”. Spiacente, Jensen, ma le salme dei bambini palestinese non sono una cosa soggettiva.

Curiosamente assente dai notiziari mainstream di questo duplice attacco è il collegamento israeliano con l’attentatore che è chiaramente un sostenitore di Israele.

Bisogna anche considerare che la Norvegia ha ufficialmente appoggiato la richiesta della Palestina per ottenere il riconoscimento alle Nazioni Unite, un qualcosa che non ha fatto felice Israele.

La Norvegia ha anche riferito che si ritirerà dalla campagna di bombardamenti in Libia, cosa che farà sicuramente infastidire gli interessi del settore bancario e industriale che fanno profitti dal conflitto israelo-palestinese, dalla campagna di bombardamenti in Libia e dalle guerre in Iraq, Afghanistan e Yemen.

E questo è solo l’inizio; le coincidenze, se sono coincidenze e niente più, sono sorprendenti.

Nei giorni precedenti alla sparatoria avvenuta a Utoya, il Ministro degli Esteri, Jonas Gahr Store, si è incontrato con i partecipanti di un campo estivo della Lega Giovanile Laburista. Nel corso della visita gli è stata fatta la richiesta che la Norvegia debba riconoscere lo stato della Palestina. Il ministro ha risposto dicendo che “i palestinesi devono avere il loro stato, l’occupazione deve finire, le mura vanno demolite e questo deve avvenire ora.

Il giorno successivo almeno 80 persone sono state trucidate in un massacro brutale. È una coincidenza? Sono una semplice circostanza le convinzioni pro-Israele del sospettato e il fatto che l’obbiettivo fossero un gruppo di persone a favore della Palestina?

Il Guardian mette in mezzo altri due fatti interessanti:

In precedenza, [la pagina di Facebook del sospettato] elencava come interessi il bodybuilding, le politiche conservatrici e la massoneria.

I media norvegesi hanno detto che ha aperto un account su Twitter account pochi giorni prima e che ha postato un solo messaggio il 17 luglio: “Una persona con un credo ha la forza di 100.000 che hanno solo interessi.”

Bisogna anche considerare che solo lo scorso anno cinque governi scandinavi hanno smantellato un servizio di spionaggio statunitense che sorvegliavano illegalmente i cittadini da circa dieci anni.

Sarebbe un bel punto di partenza per le unità della CIA collegate a ogni ambasciata straniera che potrebbero puntare il dito sugli attacchi e dire:“Questo è quello che vi succede quando non ci lasciate infrangere tutte le vostre leggi e spiare i vostri cittadini innocenti.”

Dopo essere stata presa sul fatto a spiare un’altra nazione sovrana senza permesso, i funzionari americani hanno affermato che il governo norvegese era stato informato delle operazioni segrete di sorveglianza.

La Norvegia ha negato e ha chiesto una spiegazione, con molte dei paesi scandinavi che non erano felici per le infrazioni sistematicamente commesse dalle operazioni di intelligence USA.

Per intorpidire ancora di più le acque, la Polizia di Oslo ha svolto un’esercitazione in città nei giorni che hanno preceduto l’attacco. Gli articoli che girano in rete sembrano tutti riferirsi a un articolo di Aftenposten che non sono stato in grado di rintracciare.

Comunque, il video è ancora disponibile. Se qualcuno fosse in grado di rintracciare l’articolo originale, gliene sarei grato.

Potrebbe trattarsi di un errore innocente e scollegato, ma il fatto che uno dei maggiori elementi di prova siano stati rimossi dopo essere stato citato da un articolo di Paul Joseph Watson che si è fatto strada nella comunità delle notizie alternative è una cosa discutibile.

Come evidenzia Watson, ci sono fin troppi esempi di specifiche esercitazioni dopo le quali è avvenuto un vero attacco terroristico con le stesse o similari caratteristiche.

Fu il caso dell’11 settembre del 2001, quando la CIA pianificò un’esercitazione che riguardava un aereo dirottato che si schiantava su un edificio, come riportato dall’ Associated Press.

Naturalmente è stato considerato una pura coincidenza, che potrebbe essere anche comprensibile se la cosa non fosse successa così spesso prima degli attacchi terroristici.

Al momento, ci sono prove significative che questo attacco è stato la risposta al movimento pro-Palestina in Norvegia. Naturalmente alcuni sostenitori dell’occupazione israeliana diranno che si tratta di un’immensa cospirazione antisemita, in modo analogo alle ridicole teorie della cospirazione islamista.

Il Ministro degli Esteri norvegese, Jonas Gahr Store, è stato biasimato dai media israeliani, con tutta la nazione norvegese, come antisemita e anti-israeliano. Store ha con forza negato queste accuse, e l’unica prova contro di lui è il suo “appoggio” per un libro scritto da due laureati norvegesi che erano in Palestina al tempo della campagna d’assalto israeliana nota con il nome di “Piombo Fuso”.

In realtà, non ha appoggiato il libro in alcun modo o forma. Store ha lodati gli autori per aver resistito e pubblicato quello di cui erano stati testimoni; non ha condiviso le loro opinioni in alcun modo. L’assenza della stampa indipendente durante l’operazione Piombo Fuso ha fatto del libro una fonte dal valore inestimabile e Store ha semplicemente evidenziato questo.

Ci sono state anche lamentele nel media israeliani che l’attuale governo della Norvegia sia “accanitamente ostile” a Israele. Haaretz sembra aver citato un “leader dell’opposizione norvegese” mentre ha affermato che le preoccupazioni di Israele sulla Norvegia sono “comprensibili”.

Ci si potrebbe chiedere se il leader dell’opposizione fosse nient’altro che Siv Jensen, ma la mancanza di una propria citazione ci lascia senza una risposta.

L’articolo insinua anche che la scelta norvegese di disinvestire i finanziamenti da un’azienda che stava costruendo un muro nella West Bank fosse il risultato di un atteggiamento anti-israeliano. Comunque, Store ha fatto notare che stanno ancora investendo in 40 aziende israeliane.

Degno di nota è anche il fatto che ci sono stati testimoni oculari di un secondo uomo armato coinvolto nell’assalto. Per una qualche ragione, sembrano essere totalmente ignorati dai media che si concentrano su un solo individuo. La situazione sarebbe molti differente se ci fossero più tiratori e se il trentaduenne che si dice essere un estremista di destra massone non avesse agito da solo. Alex Thomas ha assemblato alcune dei fatti ancora senza risposta che ho elencato in quest’articolo.

Al momento non ho ancora abbastanza prove per giungere a una qualsiasi conclusione ma come sempre credo che per questo ci voglia un’indagine approfondita all’emergere di fatti nuovi. Saltare alle conclusioni a questo punto potrebbe essere imprudente, ma possiamo dire con certezza che ci sono una serie di fatti oscuri in questa vicenda.

Chi credete che ci sia dietro? Pensate che si tratti di uno psicolabile e che il resto sia una coincidenza irrilevante? Vorrei sentire cosa ne pensate o vedere i vostri articoli/ricerche per le analisi successive. Potete contattarmi a admin@EndtheLie.com


ricapitoliamo..
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il cui leader e` un ardente filo-israeliano
se non sionista..

abbiamo trovato il collegamento?



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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mik.300 ha scritto:


ricapitoliamo..
beivnik e` stato iscritto
al partito nazionlaista locale
(partito del progresso)
il cui leader e` un ardente filo-israeliano
se non sionista..

abbiamo trovato il collegamento?



No, direi di no. Tanto più che l'attentanto non lo ha (e neanche avrebbe potuto) organizzato nel giro di qualche giorno. Non poteva certo sapere dei nuovi sviluppi a favore della palestina.

Direi nessun collegamento.
L'azione di breverick o come si chiama, è stata un'azione solitaria. E ha lasciato il partito perchè da lui considerato troppo moderato.

Non credo molto neanche alla storia delle due cellule.

Breverick ha creato una sua teoria , mettendo nel calderone un po' tutto e distorcendolo. Di suo non c'è praticamente nulla se non la soluzione finale.

Resta comunque il problema.

Qui non si vuole un'Europa cristina e templare , non si vuole un nuovo sacro romano impero.

Lasciando alle spalle queste ideologie misto di neo-paganesimo ariano, fondamentalismo cristiano e che altro...il cittadino europeo chiede, penso, che il modello sociale , culturale europeo venga preservato.
L'europa in tutte le sue innumerevoli sfaccettature.

LImitandosi all'esempio Norvegese, non si chiede che il requisito per essere cittadino norvegese sia quello di essere cristiano e di aspetto ariano. Ma semplicemente si chiede di adattarsi agli usi e costumi di quella nazione. Di sentirsi un fiero norvegese anche se si hanno gli occhi a mandorla o la pelle scura , di parlare norvegese e contribuire tutti insieme a migliorare ancora di più la società norvegese e a rendere ancora più bella ed accogliente la Norvegia. Si chiede non solo l'integrazione ma il desiderio e la curiosità d'integrarsi. Di sentirsi parte del popolo ospitante.

Non si può tollerare però quartieri ghetto dove la polizia neanche prova ad entrare. Non si chiede che 4 stupri su tre in norvegia siano commessi da stranieri che rapprensentano solo (si fa per dire) il 10% della popolazione.
I giornali locali quanto realmente denunciano i crimini commessi dagli stranieri? Vige forse una sorta di politically correct anche in questo caso, se non altro per non accedere gli animi dei norvegesi? Oppure per giustificata omertà (si veda il caso delle vignette danesi)

Ma se non si danno queste risposte di legalità e di continuità di uno sviluppo sociale in armonia con i valori preesistenti della società norvegese, non meravigliatevi del fiorire di questi culti neo-pagani che si rifanno a un'europa bianca e cristiana.

Vale in Norvegia ma vale in tutta l'Europa specialmente in quella del nord.

In quanto a breverick concordo col foglio. E' solo un 'cretino apocalittico' e non vale la pena scomodare teorie cospirazioniste da qualsivoglia posizione s'intenda guardarle. Alla fine quello che resta di questa vicenda è solo un terribile caso di cronaca nera locale. Farne un caso internazionale significa solo solleticare l'ego di quel 'cretino apocalittico' o peggio ancora si rischia di alimentare altre menti deboli come lui con spirito di emulazione.

http://www.ilfoglio.it/soloqui/9801


Ultima modifica di rmnd il 26/07/2011, 13:53, modificato 1 volta in totale.


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«Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Early in the morning!»
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http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/
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sezione 9 ha scritto:

Scusa Debord, ma l'idea Euroasiatica è tipicamente dell'ultradestra. Davvero, fatti un giro tra Forza Nuova e compagnia, tanto per gradire. E in Italia certe cose dovremmo averle già sentite, visto che è dai tempi del giovane Rauti che si sentono (e del vecchio Almirante troppo moderato).

Continuate a dire che questo essere norvegese fosse un povero pazzo demente complessato, "nerdoso" e fondamentalmente isolato dal mondo e dalla realtà. Non è vero. La cultura che esprime è tipica della destra, anche italiana. Lo stesso Borghezio ... [...]


Hai perfettamente ragione sulla ricostruzione del pensiero "euroasiatico" dell'estrema destra europea. Ma con l'articolo che ho postato intendevo sottolineare che oltre a questo livello "utilizzato" per l'esecuzione dell'aggressione, a mio modesto avviso, si pùò intrevvedere sottotraccia un livello ben più complesso e strutturato. Lo si evince specialmente dalla corposa documentazione (1500 pagine) lasciate dall'assassino: come e quando ha scritto tutto ciò, un tomo che spazia dalle teorie marxiste alla battaglia di Poitiers, dal femminismo americano allo stato economico della Spagna del 2008?

mentre il nostro Breivik negli ultimi anni avrebbe fatto di tutto e di più: leggendo le note autobiografiche, troviamo che Breivik è stato “investitore, direttore, manager e fondatore di diverse società”, ed ha lavorato nei settori di “marketing, vendite e analisi finanziaria” nel corso degli ultimi anni. Lui stesso nel suo diario scrive (pag. 1403) “lavori 9-10 ore al giorno, torni a casa, mangi, fai ginnastica un paio d’ore per tenerti in forma, fai il tuo ciclo normale di abbronzatura, palestra e Botox, e non è che ti rimanga poi molto tempo.”

Certo che no. Anzi, con una routine del genere io schiatterei dopo una settimana.

La seconda cosa che salta all’occhio, leggendo il suo libro, è la assoluta padronanza della lingua inglese. Non solo non c’è il minimo errore nell'uso dei termini e della punteggiatura – la seconda è tutt'altro che facile da imparare, per qualunque straniero – ma la costruzione della frase è chiaramente quella di un madrelingua (ve lo dice chi si cimenta quasi quotidianamente con traduzioni da e per l’inglese, e so bene di cosa parlo).


da http://www.luogocomune.net/site/modules ... oryid=3799

Per il ruolo della Norvegia in questo gioco euroasiatico posto in seguito un articolo.

Sempre a mio avviso il significato di tutto questo è appunto che la Norvegia non ha spazio di manovra verso la Russia e tantomeno verso la Palestina.

Un'opinione naturalmente!!


Ultima modifica di Debord il 26/07/2011, 16:21, modificato 1 volta in totale.

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OSLO: TUTTO QUELLO CHE GIA' SAPETE
Scritto da Gianluca Freda
Sabato 23 Luglio 2011 14:33

Tutto quello che avreste voluto sapere sugli attentati in Norvegia, ma avete evitato di chiedere, un po’ perché ci arrivavate anche da soli, un po’ perché è sempre la solita solfa.

Sui motivi del doppio attentato terroristico in Norvegia, il cui tragico bilancio è finora di un centinaio di morti, l’unica cosa che bisogna tenere presente è che – come sempre – tali motivi vanno ricercati in direzione diversa, se non del tutto opposta, a quelli insinuati dai giornali e dalle TV di regime dell’occidente. A chiarire la situazione, forse sono utili alcune notizie uscite in sordina nei giorni e negli anni scorsi. Fare due più due non è difficile.

Q: - Quali interessi ci sono dietro l’attentato?

A: Norvegia e Russia hanno raggiunto nel corso degli ultimi anni accordi di cooperazione sempre più stretti tanto per lo sfruttamento dei giacimenti di gas e petrolio dell’Artico, quanto per la partnership commerciale nello sfruttamento di giacimenti mediorientali (in Iraq in particolare). Quest’asse energetico privilegiato tra Russia ed Europa mette a rischio gli interessi strategici americani e il controllo USA sul continente europeo. Era inevitabile che arrivassero, prima o dopo, gli opportuni “avvertimenti”:

1) Dal sito “La voce della Russia”, 07-07-2011:

Entra in vigore l’accordo Russia-Norvegia: nuovi orizzonti nell’Artico

Oggi entra in vigore l’accordo fra la Russia e la Norvegia sulla delimitazione delle zone di competenza nell’Artide e sulla cooperazione nel Mar di Barents e nel Mar Glaciale Artico. Con questo documento, firmato il 15 settembre del 2010, si sono conclusi 40 anni di controversie. L’accordo apre nuove possibilita’ per il libero sfruttamento dei ricchissimi giacimenti di gas e petrolio nell’area di 175 mila chilometri quadrati e regola la collaborazione nel settore ittico. Secondo il ministro degli esteri russo Lavrov, si tratta di un’intesa opportuna e reciprocamente vantaggiosa.

2) Da “Sky – TG24” del 12-12-2009:

Iraq, russi e norvegesi si accaparrano il petrolio

Nel corso dell'asta per l'assegnazione di appalti ventennali sui pozzi iracheni, che si è svolta a Baghdad, la compagnia russa Lukoil e la norvegese Statoil hanno ottenuto la concessione per uno dei maggiori giacimenti petroliferi, nel Sud dell'Iraq. Lo ha annunciato il ministro del petrolio iracheno. Si tratta di uno dei giacimenti più grandi finora mai sfruttati, con delle riserve di quasi 13 miliardi di barili. La coppia Lukoil-Statoil ha strappato il contratto grazie a un'offerta che prevede di accrescere la produzione di 1,8 milioni di barili al giorno.

3) Dal “Corriere della Sera” del 26-10-2007:

Gazprom si allea con la Norvegia E il petrolio tocca nuovi record

MILANO - Gazprom ha scelto la norvegese StatoilHydro come secondo partner nel maxi-giacimento di gas a Shtokman. Il colosso russo guidato da Alexej Miller aveva già selezionato la francese Total come primo partner per sviluppare la fase iniziale del progetto, la cui stima ammonta a 15-20 miliardi di dollari. Le riserve di questo giacimento ammontano a 3.700 miliardi di metri cubi di gas e oltre 31 milioni di tonnellate di gas condensato. [...]

Q: - Perché l’attentatore doveva essere “di estrema destra”?

A: Fin dal termine della Seconda Guerra Mondiale, gli USA hanno ristrutturato la politica europea su basi anti-russe, favorendo in particolare i movimenti socialdemocratici filoamericani e isolando la destra europea anti-statunitense. La destra è tradizionalmente portatrice di ideologie nazionaliste, avverse tanto al dominio americano sul continente quanto agli strumenti politici (“democrazia”) ed economici (moneta unica) attraverso i quali tale dominio viene garantito. Solo in Francia, all’epoca di De Gaulle, la creazione di questo ostracismo verso la destra europea era temporaneamente fallita. Il partito filo-russo in Europa è ovviamente trasversale agli schieramenti politici, ma nel linguaggio della propaganda si tende a definire “populismo di destra” ogni posizione politica che non si uniformi ad una visione filoamericana dell’europeismo e che prenda anche solo ipoteticamente in considerazione la creazione di rapporti più stretti con la Russia. Tali forze politiche sono quelle che maggiormente preoccupano gli Stati Uniti, essendo poco malleabili, scarsamente controllate, avverse all’unione economica europea (attraverso la quale gli USA mantengono l’Europa nella morsa del debito, dunque sotto controllo), in crescita di consensi e – soprattutto – animate da una prospettiva “eurasiatica” che guarda alla Russia come ideale partner politico ed economico con cui rimpiazzare nel futuro la superpotenza americana in declino. Occorre dunque, ogni volta che sia possibile, demonizzarle (magari definendole “xenofobe” e “antisemite” a intervalli regolari) e screditarle, attribuendo ad esse la paternità di azioni ignominiose. Anche qui riporto qualche articolo:

1) Dal sito di economia “Risk and Forecast”, 12-03-2009:

Gli amici di estrema destra della Russia

Recenti notizie di stampa affermano che i partiti di estrema destra in Europa sarebbero finanziati – almeno in parte – dalla Russia. Sebbene tali affermazioni necessitino di essere provate, è un dato di fatto che diversi partiti di estrema destra dell’est europeo sono diventati accaniti sostenitori degli interessi russi e ammiratori del modello politico-economico della Russia. Diversi gruppi di estrema destra, nei paesi post-comunisti, guardano all’infrastruttura politica autoritaria di Vladimir Putin come ad un modello e premono allo stesso tempo per una maggiore apertura verso la Russia e per la rottura della comunità Euro-Atlantica. In Europa orientale, il sostegno verso l’estrema destra ha evidenziato negli ultimi anni un trend in ascesa. Dal punto di vista russo, un partenariato con gli ultranazionalisti potrebbe facilitare i suoi tentativi di influenzare la politica interna di questi paesi, almeno finché Mosca non riuscirà a trovare un alleato ancor più influente nell’ambito dello spettro politico. [...]

2) Da “L’interprete internazionale” del 15-04-2011:

Marine Le Pen: No alla NATO, sì alla Russia

“Marine Le Pen promette l’uscita dalla Nato e un partenariato con la Russia”, titola l’agenzia. In un discorso tenuto ai corrispondenti esteri a Nanterre, la Le Pen avrebbe detto che, in caso di una sua vittoria alle presidenziali, la Francia farebbe della Russia un partner privilegiato e lascerebbe la Nato. “Penso che la Francia abbia tutto l’interesse a volgersi verso l’Europa, ma alla grande Europa. E in particolare a lavorare ad un partenariato con la Russia”, avrebbe detto, invocando “ragioni evidenti, di civiltà e geostrategiche”. E sull’Alleanza atlantica: “le scelte fatte dal presidente della Repubblica (ovvero Sarkozy, ndr), che appaiono come scelte di sistematico allineamento (sugli Usa, ndr), non mi paiono positive”.

3) Dal sito dell’emittente iraniana IRIB, 11-05-2010:

Ucraina: proteste contro la politica pro-Russia del presidente Yanukovych

KIEV - Migliaia di manifestanti sono scesi per le strade della capitale ucraina per protestare contro la decisione del presidente Viktor Yanukovych a stabilire legami più stretti con la Russia. Le proteste di oggi contro il governo del presidente Yanukovych hanno avuto luogo quasi un mese dopo la firma di un accordo tra Mosca e Kiev, definita dai dimostranti arrabbiati un atto “contro la sovranità dell'Ucraina”. Il nuovo accordo tra i due paesi vicini consentirebbe a Mosca un ampio uso di porti navali dell'Ucraina nel Mar Nero, in cambio dell’esportazione di una piccola quantità del gas naturale dalla Russia verso l’ex repubblica sovietica. [...]

Q: - Di quali altre colpe si è macchiata la Norvegia verso i dominatori Usraeliani per meritarsi una punizione così sanguinosa?

A. Vediamo un po’:

1) Da “Views and News from Norway” del 14-02-2011:

La Norvegia tra coloro che vogliono spaccare la NATO

Nuove indiscrezioni di Wikileaks hanno rivelato quanto siano profonde le divisioni all’interno della NATO su questioni chiave della sicurezza europea. Il governo norvegese è accusato di essere parte di una presunta “banda dei cinque” filorussa, insieme a Francia, Germania, Olanda e Spagna. [...] In una riunione d’emergenza del Consiglio della NATO tenutasi il 12 agosto [2008] in occasione del conflitto tra Russia e Georgia, gli alleati non riuscirono a trovare una posizione comune sulla guerra. La “banda dei cinque”, come la definiscono gli americani, avrebbe affermato che l’annuncio dell’ingresso di Georgia e Ucraina nella NATO avrebbe avuto il solo scopo di provocare i russi, mentre la parte opposta considerava la decisione di non garantire a questi paesi una piena partecipazione come una sorta di “luce verde” data ai russi per fare ciò che volevano. Solo il 19 agosto si riuscì ad arrivare ad una dichiarazione comune sulla crisi. [...]

2) Dal sito “Workers World”, 21-07-2011:

Escalation dei bombardamenti NATO contro la Libia

[...] Anche la Norvegia [insieme all’Olanda] sta ritirando la propria partecipazione [alla guerra in Libia]. A partire dal 1° agosto, le sue forze aeree non saranno più coinvolte negli attacchi. Questa crescente riluttanza da parte di diversi paesi membri della NATO ha portato il ministro della difesa britannico, Liam Fox, ad accusare questi governi, il 13 luglio scorso, di non fornire sufficienti forze aeree per la campagna in corso. [...]

3) Da “Tundra Tabloids” del 27-03-2011 (ovvove supvemo!)

Norvegia: il partito socialista proporrà una mozione in cui si chiede di bombardare Israele in caso di azioni contro Hamas a Gaza.

Siamo arrivati a questo. Il Sosialistisk Venstreparti (Partito Socialista di Sinistra) di Kristin Halvorsen, facente parte della coalizione di governo norvegese, conta di far votare una mozione in cui si richiede un’azione militare contro Israele nel caso che questi dovesse decidere di agire contro Hamas a Gaza! [...]

4) Da “Rohama.org” del 15-01-2011:

La Norvegia sarà la prima nazione europea a riconoscere la Palestina

Jonas Gahr Stoere, Ministro degli Esteri norvegese, ha detto ad una conferenza stampa svoltasi a Ramallah, insieme al Primo Ministro palestinese Salam Fayyad, che il suo paese sarà uno dei primi a riconoscere il futuro stato palestinese una volta che le sue istituzioni saranno approntate secondo gli schemi e i progetti previsti dall’Autorità Nazionale Palestinese. [...]

5) Dal sito norvegese “Politisk.tv2.no” del 21-07-2011: (ovvove degli ovvovi!)

Jonas Gahr Støre [Ministro degli Esteri norvegese]: l’occupazione deve finire, il muro deve essere demolito e bisogna farlo subito!

Il ministro degli esteri è stato accolto con richieste di riconoscimento dello Stato Palestinese quando, giovedì, si è recato in visita ad un campo estivo della gioventù laburista a Utoya.

N.B.: guarda caso, il campo di Utoya che il ministro Store aveva visitato il 21 luglio (qui sopra vedete una foto della visita) è stato proprio il teatro della strage compiuta il giorno successivo dal folle “estremista di destra”. Con tutta la buona volontà, non riesco proprio a immaginare un avvertimento dal significato più eloquente di questo.

Q: Quali metodi hanno utilizzato i servizi segreti per il doppio attentato?

A: Qui si possono fare solo delle ipotesi, ma poiché il modus operandi è stato osservato in molti attacchi precedenti dello stesso tipo l’immaginazione non dovrà essere sottoposta a sforzi eccessivi.

Il primo sistema, piuttosto ben rodato, è quello di organizzare, contemporaneamente o a ridosso degli attentati, delle “esercitazioni militari” che seguiranno – guarda un po’ la coincidenza – la stessa falsariga di ciò che avverrà durante gli attentati “veri”. Il sistema è stato messo a punto dai servizi segreti israeliani ed ha lo scopo di far circolare liberamente – col pretesto dell’”esercitazione” - gli uomini, i mezzi e i materiali che dovranno servire a portare a termine l’attacco. Questo sistema è stato utilizzato, com’è noto, per gli attacchi dell’11 settembre negli Stati Uniti, quando il NORAD e il Consiglio di Stato Maggiore americano avevano in corso “esercitazioni” riguardanti il dirottamento di un aereo governativo e lo schianto di un velivolo contro un palazzo. Stesso discorso per gli attentati a Londra del 7 luglio 2005, avvenuti “incidentalmente” proprio nel momento in cui governo e polizia stavano conducendo una “simulazione” di attentato nella metropolitana londinese.

Qualcosa di simile è avvenuto per l’attacco “con autobomba” nel centro di Oslo, che non ha colpito solo la sede del giornale Verdens Gang, come alcune fonti di stampa hanno riportato, bensì vari edifici governativi, affinché il messaggio arrivasse forte e chiaro. Da notare che, in molti casi, gli attacchi attribuiti ad “autobombe” sono realizzati in realtà con esplosivi piazzati preliminarmente in punti sensibili degli obiettivi da colpire. L’attacco era stato anticipato, mercoledì scorso, da una tipica “esercitazione” della polizia antiterrorismo proprio nel centro di Oslo, a 200 metri di distanza dalla Operahuset. La polizia – dice l’articolo – ha fatto esplodere delle cariche esplosive a scopo di “simulazione”, ma si è “dimenticata” di comunicare ai residenti di avere delle esercitazioni in corso, suscitando così spavento e allarme nella popolazione. Il capo dell’ufficio stampa della polizia di Oslo, Unni Grondal, aveva dichiarato all’Afterpost: “E’ qualcosa di cui non eravamo stati avvisati. Non succederà più”. Invece è successo di nuovo poche ore dopo.

Per ciò che riguarda l’attacco all’isola di Utoya, è rilevante notare l’assurdità delle versioni pubblicate dalla stampa mainstream, secondo le quali il biondo “estremista di destra”, Anders Behring Breivik, avrebbe fatto tutto da solo: avrebbe piazzato l’autobomba nella capitale e poi se ne sarebbe andato tranquillamente a Utoya a massacrare un centinaio di persone. Non credo ci sia bisogno di spiegare, a chi vive nel mondo concreto e non in un film di Chuck Norris, perché quest’affermazione sia ridicola. E’ chiaro che le operazioni sono state eseguite da persone diverse. Ed è certo come l’oro che la stessa strage di Utoya è stata compiuta da un commando composto da diverse persone, visto che quasi tutti i testimoni sopravvissuti parlano di più persone coinvolte nell’attacco, né si capisce come un unico individuo, per quanto ben armato, possa aver compiuto una strage di simili proporzioni senza incontrare resistenza.

E’ da notare che il Mossad israeliano recluta spesso informatori e operativi tra i rifugiati, in particolare palestinesi, ma non solo, che richiedono asilo politico in Norvegia. Il Mossad opera in Norvegia in cooperazione con i servizi segreti locali, sotto la copertura del cosiddetto “Kilowatt Group”, una rete d’intelligence che vede la partecipazione, oltre che di Israele e Norvegia, anche di altri paesi quali Svizzera, Svezia e Sudafrica e che si maschera – manco a dirlo – sotto la finalità di facciata della “lotta al terrorismo”.

Infine, non va dimenticato che la creazione di “psicopatici e assassini seriali” attraverso il lavaggio del cervello è sempre stato una specialità delle pratiche di controllo mentale dell’MK-Ultra, il quale possiede anche un suo braccio norvegese. Questo articolo del sito Forward America, riferendo degli esperimenti compiuti in Norvegia, riporta tra l’altro:

“Il numero del Norway Post del 4 settembre 2000, ha rivelato che anche il governo norvegese, tra gli anni ’50 e i ’60, iniettò LSD a bambini, pazienti in cura psichiatrica e ad altre persone. Dieci dei soggetti morirono. Uno dei motivi che rendevano urgenti gli esperimenti di controllo mentale era il fatto che il mondo intero aveva visto cosa fossero stati capaci di fare i comunisti cinesi alle menti dei prigionieri americani. Era anche risaputo che l’URSS aveva catturato molti scienziati tedeschi che avevano compiuto esperimenti sul controllo mentale”.

Se si necessita di uno o più psicopatici pronti a compiere una strage in qualunque paese del mondo, le organizzazioni d’intelligence, grazie ad un’esperienza ormai cinquantennale nel campo, possono fornirne a volontà. Penseranno poi i giornali a dipingerli come “fanatici di estrema destra”, con la svastica tatuata sul cranio e il ritratto del F#369;hrer sul comodino. Il pubblico non esiterà un attimo a bersi storielle di questo tipo. L’importante è che le autorità politiche delle nazioni colpite, avendo orecchie per intendere, intendano il messaggio e ne facciano tesoro. Chissà se dopo questa “folle” strage, compiuta da un “pazzo isolato” sul suolo nazionale norvegese, il primo ministro Jens Stoltenberg – i cui figli, guarda la coincidenza, si trovavano al meeting laburista di Utoya e si sono salvati per miracolo – e il Ministro degli Esteri Jonas Gahr Stoere – che era stato a Utoya poco prima e ha rischiato di rimanere coinvolto nella sparatoria – avranno capito l’antifona e imparato a essere più ubbidienti?


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MessaggioInviato: 26/07/2011, 16:56 
Scusate, ma dite che non è possibile che abbia complici, che è un pazzo che ha fatto tutto da solo e poi mi dite che sono stati quelli del complotto giudaico-americano (altra fanfaluca, e sono moderatissimo apposta, della destra estrema) ad armare la bestia? Poi sono io quello del "o tutto o niente"...

Forse bisogna intendersi su cosa pensiamo siano dei "complici". Sappiamo che l'essere norvegese (nota: apposta non lo cito per nome nè lo qualifico come essere umano: ancora mi è impossibile) era acculturato, giocava in borsa, faceva un sacco di soldi così, usava internet per discutere in Norvegia e in Svezia con altra gente della stessa risma, ha spedito il "Manifesto del Partito Cogl..nista" al partito di destra finlandese, aveva (presumibilmente?) contatti con l'estrema destra inglese, ha comperato fertilizzanti in Polonia (in Polonia?! Ma non ce li hanno i consorzi agricoli in Norvegia?). Di certo non aveva alle spalle la classica organizzazione terrorista alla Anni di Piombo, ma le informazioni le scambiava anche all'estero. Secondo me infatti una cosa non esclude l'altra.

Poi, che in tutto questo (e mi pare che l'ondata di destra sia molto pericolosa anche all'est: la Polonia ha come maggiore partito una formazione di estrema destra, l'Ungheria è stata richiamata dall'UE per una legge liberticida sulla stampa) ci si infilino interessi "superiori", che magari istigano, sono anche d'accordo. Anche qua in Italia c'erano contatti diretti tra CIA, servizi militari italiani, estrema destra eversiva, criminalità comune e mafia. E in effetti, il lavoro sporco mica lo può fare un agente dell'FBI... Mi ricordo sempre poi che in America molto forte è la corrente estremista dei repubblicani, più a destra ancora di quelli che prima dell'11 settembre pensavano che solo un grande attacco all'America potesse riunire la nazione attorno ai repubblicani...

Io di una cosa resto sicuro: che la violenza sia utile solo a chi le armi è molto addestrato ad usarle. Fallimento della democrazia, reduci e patrioti che salvano la nazione, e bella dittatura militare. Heinlein, giusto? E sia chiaro, la violenza non ha colore politico, è tutta negativa.


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MessaggioInviato: 27/07/2011, 09:15 
Tra i tanti articoli, uno che mi è piaciuto nella sua semplicità
http://www.informazione.tv/index.php?ac ... &art=29484



Oslo, una fede senza Dio
Data pubblicazione : 25-07-2011
La terribile strage di Oslo e dell’isola Utoya induce a molte riflessioni.

Ma ce n’è una che riguarda davvero in modo radicale i credenti e il vero nemico della fede “alla fine dei tempi”.

Chi è questo giovane attentatore norvegese? Un fondamentalista cristiano o un massone?

Molti giornali italiani sottolineano il suo essere cristiano, pochi altri la sua appartenenza alla Massoneria.

Certo è che nel suo profilo Facebook campeggia una foto con il grembiulino e la “divisa” massonica.


La divisa massonica di Anders Behring BreivikSi studiano le sue passioni e le sue farneticazioni religiose, e insieme neo naziste. La cultura contemporanea non può ammettere qualcosa che purtroppo è sempre più evidente dalla caduta del Muro di Berlino: ciò che domina davvero il Potere mondiale post comunista e post freudiano è l’Umanitarismo, la Religione della Massoneria.
Scriveva Augusto Del Noce, recensendo su Il Sabato il libro di Benson, Il Padrone del Mondo: “Oggi che il marxismo è in un declino irreversibile, sino al punto che si rischia di essere ingiusti rispetto alla sua reale potenza filosofica, e che la rivoluzione sessuale e la combinazione marx-freudiana segnano il passo, la lotta contro il cattolicesimo avviene proprio sotto il segno dell’umanitarismo”.
Che cosa è infatti il “fondamentalismo cristiano”, il cristianismo, com’è stato chiamato, se non una forma esoterica di svuotamento della vera fede? E una forma molto insidiosa, per non dire la più insidiosa oggi, come già negli anni Ottanta aveva intuito Del Noce. Se la fede cristiana non è legata a Gesù Cristo ma a una serie di valori, magari “occidentali”, cosificati in una dottrina da contrapporre al nemico (islamico o extra comunitario o chissà cos’altro…) perde il suo carattere miracolosamente “provvisorio” e storico di Avvenimento di Grazia e diventa un sapere mostruosamente posseduto dagli adepti della setta.
Il fanatismo è proprio di chi pensa di possedere la Verità, e non di averla incontrata in una carne. Il cristianesimo diventa sinonimo di restaurazione, di conservatorismo, perdendo il carattere di realtà viva nel presente della storia. Il contrario dell’annuncio: “Il Verbo si è fatto carne”, proclamato da Giovanni all’inizio del suo Vangelo.
Per tutto questo il fondamentalismo cristiano di Anders Behring Breivik è ideologicamente massonico, molto di più di quanto si possa credere, e di quanto la cultura contemporanea possa ammettere.
Le stragi, tragicamente, sono spesso umanitarie, nelle intenzioni. E anche quella norvegese lo è stata



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