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Infatti siamo tutti dalla parte degli Anonymous.... (almeno penso). [;)]



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Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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MessaggioInviato: 14/08/2011, 11:39 
Bloccare i social network? Il piano di Cameron ricorda troppo la Cina
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplr ... sezione=38

Ai dubbi degli esperti, si somma il dileggio dei rappresentanti di regimi dittatoriali, che sfruttano gli incidenti per condannare il governo britannico FEDERICO GUERRINI "Sviluppo economico e un sistema politico più flessibile, sono quello che occorre per mitigare le tensioni sociali. Sopprimere il diritto delle persone alla libertà di espressione, non serve".
Ora che, dopo le insurrezioni dei giorni scorsi a Londra e in altre città, il premier britannico David Cameron sembra intenzionato a bloccare l'accesso ai social network in caso vengano usati per pianificare proteste violente, le parole del segretario di Stato William Hague pronunciate a gennaio per magnificare il ruolo svolto da Facebook e Twitter nell'alimentare le rivolte arabe, suonano involontariamente ironiche.
Sconvolta da un'esplosione di rabbia giovanile ancora da decifrare, la Gran Bretagna deve subire pure il dileggio dei rappresentanti di alcuni dei peggiori Stati totalitari al mondo, ben felici di mettere in rilievo l'apparente contraddizione fra i proclami di principio dei politici occidentali, e il loro comportamento reale.
Dalla sottile ironia dei cinesi: "durante i tumulti di Londra – scrive il commentatore Huanqiu Shibao sul Global Times – il governo e i media cinesi si sono astenuti dal biasimare il governo britannico per aver soppresso una rivoluzione giovanile, a differenza di quanto fece quest'ultimo in passato. Non ci piace spargere sale sulle ferite altrui"; alla sfacciataggine del dittatore dello Zimbawe Robert Mugabe, più volte richiamato dalla comunità internazionale per i suoi abusi che, parlando al suo esercito, ha invitato i britannici a "spegnere i loro fuochi e lasciarci in pace".
Non si è fatto scappare l'occasione di tacere nemmeno il vice ministro degli Esteri libico, secondo cui "Cameron e il suo governo devono dimettersi, dopo l'insurrezione popolare contro di loro e la repressione violenta di una manifestazione pacifica da parte della polizia". Travisando la realtà e scordando, in maniera molto opportuna, di quando il suo principale Gheddafi usava l'aeronautica per bombardare parte del suo popolo.
Sembra di sognare, sentendo alcuni personaggi invitare il governo del Regno Unito a "mantenere la calma e moderare l'uso della violenza": è il mondo alla rovescia; va detto però che le parole di Cameron hanno suscitato approvazione da parte del mondo politico britannco, ma anche parecchi timori e perplessità sia sulla fattibilità che sull'opportunità di un blocco dell'accesso ai social media.
"Se il governo adotta un provvedimento del genere – ha scritto Jeff Jarvis sul Guardian – che cosa lo distingue dalle tirannie arabe e dalla Cina? Chi decide chi viene bandito dall'esprimere quale tipo di contenuto e su quale piattaforma? Minare la libertà di espressione di qualcuno vuol dire restringere la libertà di tutti. La censura non è per i paesi civili. Solo la libertà di espressione lo è".
Jarvis mette inoltre in guardia dal tipo di precedente che potrebbero creare alcune delle azioni proposte in questi giorni per limitare l'anonimato in pubblico: dal divieto di usare maschere, all'utilizzo di spray indelebili per "marchiare" i manifestanti, al riconoscimento facciale tramite le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza.
Le parole di Cameron sono state stigmatizzate anche da organizzazioni per i diritti civili come Open Rights Group, il cui direttore esecutivo, Jim Killock, si è detto preoccupato che il governo colga la palla al balzo per rispolverare il Programma di ammodernamento delle intercettazioni del Labour Party, un piano per monitorare e archiviare ogni email, ogni sito Web visitato e ogni chiamata telefonica effettuata dai cittadini britannici. Bocciato una prima volta, il piano è riapparso, e potrebbe trovare nuovi sostenitori.
In realtà, più che laboratorio per insurrezioni popolari, le rivolte di Londra potrebbero costituire il preludio ai primi esperimenti di Stato di sorveglianza elettronica nel contesto dei regimi democratici. Londra è una delle città col maggior numero di telecamere al mondo, e centinaia di manifestanti sono già stati arrestati dopo che la polizia ha visionato i filmati e postato le foto dei responsabili su Flickr. E i progressi fatti dalla tecnologia di riconoscimento facciale prefigurano un ulteriore giro di vite nel corso dei prossimi anni.
Il problema è conciliare questo tipo di monitoraggio con un quadro normativo trasparente e rispettoso dei diritti degli individui. Cosa non sempre facile. In Usa, ad esempio, la normativa che disciplina le intercettazioni è datata per cui non esiste un obbligo di rendiconto al Congresso per l'accesso "a posteriori" a conversazioni ed email archiviate dai provider o da società come Google e Facebook. Non ci sono perciò dati ufficiali sulle intercettazioni di questo tipo effettuate dalle varie agenzie governative e manca il sistema di pesi e contrappesi necessario per evitare abusi.
Ben vengano perciò i provvedimenti volti ad arginare le violenze; ma se il governo di Cameron vuole controllare la Rete senza assomigliare troppo ai dittatori che condanna, dovrà stare molto attento.

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplr ... sezione=38



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MessaggioInviato: 14/08/2011, 12:00 
Mi sa che qualcuno inizia ad avere paura.........


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MessaggioInviato: 05/10/2011, 13:22 
http://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia: ... tobre_2011

Cara lettrice, caro lettore,
in queste ore Wikipedia in lingua italiana rischia di non poter più continuare a fornire quel servizio che nel corso degli anni ti è stato utile e che adesso, come al solito, stavi cercando. La pagina che volevi leggere esiste ed è solo nascosta, ma c'è il rischio che fra poco si sia costretti a cancellarla davvero.
Il Disegno di legge - Norme in materia di intercettazioni telefoniche etc., p. 24, alla lettera a) del comma 29 recita:

«Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono.»

Negli ultimi 10 anni, Wikipedia è entrata a far parte delle abitudini di milioni di utenti della Rete in cerca di un sapere neutrale, gratuito e soprattutto libero. Una nuova e immensa enciclopedia multilingue e gratuita.
Oggi, purtroppo, i pilastri di questo progetto — neutralità, libertà e verificabilità dei suoi contenuti — rischiano di essere fortemente compromessi dal comma 29 del cosiddetto DDL intercettazioni.
Tale proposta di riforma legislativa, che il Parlamento italiano sta discutendo in questi giorni, prevede, tra le altre cose, anche l'obbligo per tutti i siti web di pubblicare, entro 48 ore dalla richiesta e senza alcun commento, una rettifica su qualsiasi contenuto che il richiedente giudichi lesivo della propria immagine.
Purtroppo, la valutazione della "lesività" di detti contenuti non viene rimessa a un Giudice terzo e imparziale, ma unicamente all'opinione del soggetto che si presume danneggiato.
Quindi, in base al comma 29, chiunque si sentirà offeso da un contenuto presente su un blog, su una testata giornalistica on-line e, molto probabilmente, anche qui su Wikipedia, potrà arrogarsi il diritto — indipendentemente dalla veridicità delle informazioni ritenute offensive — di chiedere l'introduzione di una "rettifica", volta a contraddire e smentire detti contenuti, anche a dispetto delle fonti presenti.
In questi anni, gli utenti di Wikipedia (ricordiamo ancora una volta che Wikipedia non ha una redazione) sono sempre stati disponibili a discutere e nel caso a correggere, ove verificato in base a fonti terze, ogni contenuto ritenuto lesivo del buon nome di chicchessia; tutto ciò senza che venissero mai meno le prerogative di neutralità e indipendenza del Progetto. Nei rarissimi casi in cui non è stato possibile trovare una soluzione, l'intera pagina è stata rimossa.

Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo
Articolo 27

«Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico e ai suoi benefici.

Ogni individuo ha diritto alla protezione degli interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica, letteraria e artistica di cui egli sia autore.»

L'obbligo di pubblicare fra i nostri contenuti le smentite previste dal comma 29, senza poter addirittura entrare nel merito delle stesse e a prescindere da qualsiasi verifica, costituisce per Wikipedia una inaccettabile limitazione della propria libertà e indipendenza: tale limitazione snatura i principi alla base dell'Enciclopedia libera e ne paralizza la modalità orizzontale di accesso e contributo, ponendo di fatto fine alla sua esistenza come l'abbiamo conosciuta fino a oggi.
Sia ben chiaro: nessuno di noi vuole mettere in discussione le tutele poste a salvaguardia della reputazione, dell'onore e dell'immagine di ognuno. Si ricorda, tuttavia, che ogni cittadino italiano è già tutelato in tal senso dall'articolo 595 del codice penale, che punisce il reato di diffamazione.
Con questo comunicato, vogliamo mettere in guardia i lettori dai rischi che discendono dal lasciare all'arbitrio dei singoli la tutela della propria immagine e del proprio decoro invadendo la sfera di legittimi interessi altrui. In tali condizioni, gli utenti della Rete sarebbero indotti a smettere di occuparsi di determinati argomenti o personaggi, anche solo per "non avere problemi".
Vogliamo poter continuare a mantenere un'enciclopedia libera e aperta a tutti. La nostra voce è anche la tua voce: Wikipedia è già neutrale, perché neutralizzarla?
Gli utenti di Wikipedia



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MessaggioInviato: 05/10/2011, 13:23 
Modesti suggerimenti
http://www.sandronedazieri.it/modesti-suggerimenti/

Mi sembra incredibile che i nostri governanti vogliano modificare la legge per evitare di essere intercettati. Chiariamo, capisco le loro ragioni. Al telefono sembrano un incrocio tra Bombolo e il malamente di una sceneggiata e non vogliono che si sappia. Parlano solo di soldi, prostitute e favori da fare agli amici. Mentre, che ne so, scoppia la rivolta in Libia, il Cavalier Banana chiede che gli arrivi un carico di odalische. Poco dignitoso, ammetterete.
No, quello che mi pare incredibile è che lui e la sua corte facciano tutto questo casino quando basterebbero alcuni piccoli accorgimenti. Il primo sarebbe quello di tenersi la bocca cucita, ma è gente capace di raccontare barzellette sugli ebrei al Muro del Pianto e non funzionerebbe. Il secondo è quello di spendere due lire in attrezzature e aggiornarsi. A beneficio di tutti, mi permetto perciò di stilare un piccolo elenco di suggerimenti ricavato dal mio lavoro di giallista. Se lorsignori vorranno adottarli, potranno evitare di far passare decreti che manderebbero in galera giornalisti, farebbero chiudere blog e ammazzerebbero il lavoro degli investigatori antimafia, quando non direttamente i giudici stessi, visto che qualche volta si salvano perché l’intercettazione scova il tizio che vorrebbe farli saltare per aria. Certo, sono piccolezze per chi aspetta i terremoti per lucrarci o va ai battesimi dei padrini, ma per noi gente comune e un po’ fessa, questo rimangono questioni importanti.
1) Usate un cellulare criptato e datene uno così ai vostri interlocutori di fiducia. Sono di libera vendita, più o meno, e per farsene un’idea basta andare questo link: http://www.mobileprivacy.net/. Si possono craccare anche i cellulari criptati, ma se li si cambia spesso, l’eventuale intercettatore si troverà a mal partito. Come mai nessuno ha mai intercettato Andreotti o Cossiga? Fatevi dare il nome dei loro fornitori.
2) Usate Skype. Skype codifica la chiamata e la trasforma in pacchetti di dati che vengono mandati via computer. Per ascoltare la conversazione, occorre piazzare un software sull’apparecchio di uno dei due interlocutori. La scomodità di usare un computer per telefonare è facilmente superabile usando Skype da uno smartphone tipo l’Iphone. E’ un sistema molto amato dai trafficanti internazionali di cocaina, e sa va bene a loro…
3) Usate il BlackBerry. Il blackberry ha un sistema suo per mandare i messaggi, quelli attraverso il pin code, che saltano le reti telefoniche e vengono gestiti direttamente da quelli della Research in Motion che usano un sistema di cifratura piuttosto difficile da rompere. Questo sistema invece pare sia amato dalla ‘ndrangheta.
4) Usate un telefono satellitare di qualche paese straniero. I satellitari si connettono, appunto, ai satelliti e per intercettarli, se non si è a pochi metri, bisogna mettere sotto controllo proprio la cella del satellite. Il che è praticamente impossibile perché di solito sono sotto la giurisdizione internazionale. Certo, telefonare così costa un botto, ma per gente che distribuisce mazzette di denaro, che problemi ci sono?
5) Usate i pizzini. E’ un sistema che ha funzionato per parecchi anni, e non si capisce perché non possa funzionare ora. Basta dotarsi di un numero di fattorini veloci, tipo Pony Express, da casa vostra a quella dei vostri interlocutori/famigli/complici/papponi. Magari scriveteli in inchiostro invisibile e date disposizioni perché siano ingoiati dopo la lettura.
L’elenco potrebbe continuare, ma direi che questo è l’essenziale. In buona sostanza, signori, finché rimarrete lì a godervela a nostre spese, evitate almeno di tenere impegnato il parlamento sulle vostre pistolinate. E di tenere impegnati noi, che di altro vorremmo occuparci.



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MessaggioInviato: 05/10/2011, 14:16 
Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

Mi sembra incredibile che i nostri governanti vogliano modificare la legge per evitare di essere intercettati. Chiariamo, capisco le loro ragioni. Al telefono sembrano un incrocio tra Bombolo e il malamente di una sceneggiata e non vogliono che si sappia. Parlano solo di soldi, prostitute e favori da fare agli amici. Mentre, che ne so, scoppia la rivolta in Libia, il Cavalier Banana chiede che gli arrivi un carico di odalische. Poco dignitoso, ammetterete.



Censurare Internet per salvare il Premier
http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=194351



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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Intercettazioni: effetto Wikipedia, tra i blogger c'e' allarme

La protesta corre sul web: 'Per la rettifica serve un soggetto terzo'

05 ottobre, 15:57

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 10578.html

di Enrica Di Battista

All'indomani dell'autocensura di Wikipedia contro il disegno di legge sulle intercettazioni, tra i blogger italiani e sui social network c'e' allarme. La protesta corre sul web: la cosiddetta 'norma ammazza-blog', il comma 29 del ddl, costringerebbe siti e blog alla rettifica entro 48 ore, anche senza la richiesta di un soggetto terzo. A discrezione, dunque, della parte che si sente offesa.

''Sara' un piede di porco del sistema che potra' scardinare a suo piacimento l'informazione libera e indipendente'', scrive il blogger Claudio Messora sul suo byoblu. Se la 'norma ammazza-blog' non venisse stralciata infatti, un gestore di sito o blog avrebbe l'obbligo di rettifica entro 48 ore, pena una multa fino a 12 mila euro. ''Quarantotto ore - scrive Messora - possono essere sufficienti per una redazione che lavora full time, ma possono essere un battito d'ali di farfalla per un blogger. Basta ammalarsi e non accendere il computer per due o tre giorni...'.

Agora' Digitale, il cui presidente e' il radicale Marco Cappato, lancia un appello: ''Firma a sostegno dei sette emendamenti per salvare Wikipedia. Sono gia' migliaia i blogger, le associazioni e i comuni a sostegno''. Anche il sito di Valigia Blu dedica numerosi post al giro di vite sulle intercettazioni e sulla clamorosa protesta di Wikipedia. Il blog metilparaben pubblica una ironica parodia di cio' che potrebbe succedere ai blogger, con finte richieste di rettifica.

Ma la protesta corre anche sui social network, in vari gruppi e pagine o in messaggi di singoli. Ha gia' superato i 32 mila e 700 fan la pagina di Facebook 'Salva i blog!', dove da ieri si susseguono i commenti sull'autocensura per protesta di Wikipedia e sul 'pericolo bavaglio'. Sempre su Facebook sono nati nel giro di poche ore diversi gruppi a sostegno della libera enciclopedia Wikipedia.

Su Twitter, infine, continuano da giorni i cinguettii che invocano informazione libera, accompagnati dai vari 'hashtag' (le etichette dei tweet) come #noleggebavaglio e simili. Ma anche Articolo 21, Popolo Viola e numerose altre associazioni e attivisti sono pronti a fare sentire la propria voce.


(enrica.dibattista@ansa.it)



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MessaggioInviato: 05/10/2011, 18:56 
Innanzitutto non riguarda i blog non registrati, la legge prevedeva di rettificare se una persona viene insultata e diffamata, con obbligo di farlo entro 24 ore, la sx ha montato a piacimento ancora una volta, una legge che era indispensabile..
Vorrei vedere se al dibattista il giornalista, si ritrova insultato e diffamato se poi si mette a scrivere certe cose..
per quanto riguarda la bongiorno, mi dispiace veramente tanto so che è uno dei migliori avvocati italiani, ma anche queste sue dimissioni sono per alimentare altro veleno nel governo...



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Un cavolo, non c'entra nulla la diffamazione. L'idea era di permettere a qualsiasi privato di chiedere la rettifica in base a sue personali considerazioni. Adesso deve essere il giudice che certifica la diffamazione, con la nuova legge sarebbe il privato che basta che si "senta" diffamato". Sarebbe come che un privato qualsiasi potesse far spostare i confini del suo giardino, occupando quello del vicino, perchè dice di aver ragione.

Inoltre, stiamo parlando di carcere per i giornalisti. Direte che se offendono è giusto che paghino. D'accordo. Ma allora chi mi ripaga delle offese che subisco tutti i giorni dagli stessi politici che intervengono contro l'informazione? Un giornalista scrive: gli elettori di sinistra sono cog.ioni. Condannato e galera. Berlusconi dice la stessa cosa: va in galera pure lui?

E infine, scusate un po': ma non si doveva discutere di crescita economica? Caspita, è il lavoro il problema più grande, non la solita questione giustizia. E preparatevi, che finita questa ci sarà il processo lungo, breve, largo, stretto o come diavolo lo chiameranno per farcelo mangiare, in attesa dei "provvedimenti per la crescita".


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Da più parti si chiede di regolamentare, stai tranquillo che appena la sx va al governo, col cavolo che la legge non passa... Ma quali giornalisti possono andare in galera? Quindi i giornalisti possono scrivere quello che vogliono? (non vanno in galera tranquilli). Troppo comodo vero, quando si vuole evitare che si infanghi e si diffama una qualsiasi persona, e si vuole regolare, allora saltano i soliti discorsi: con tutti i problemi ...il lavoro la crisi ecc. e giù a diffamare...
Il governo sta lavorando per la crescita, ma purtroppo la sx in tutti i modi, mette il bastone tra le ruote, invece di collaborare e approvare i provvedimenti urgenti, si mette in piazza ad urlare “no alla legge bavaglio”...
Ma per favore.



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in effetti pure io avevo letto ke la legge prevedeva la rettifica se una persona veniva denigrata nel giro di 24 h........[;)]


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E QUELLA ... E'! [^]



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Con l’approvazione di questo decreto una qualunque persona che si ritenga “diffamata” da una notizia può immediatamente sollevare il problema al sito e chiedere l’oscuramento senza ricorrere a vie legali. Non ha alcuna importanza che la notizia sia suffragata da prove e documentazioni verificabili e non conta che l'intento diffamatorio sussista realmente.

LA questione è questa senza troppi giri di parole.

E' semplice capire il motivo dell'indignazione di tanta gente che opera sul web

E' una legge assurda, stupida, concepita male e in malafede, che ammazza di fatto la possibilità di fare informazione oggettiva e documentata ed esprime chiaramente l'intento di imporre il silenzio a quel tipo di diffusione delle notizie che ancora resta autonomo e non vincolato dal potere.

LA situazione è estremamente chiara. Se non vedete quale possa essere l'origine e il fine di una legge concepita secondo questo criterio abominevole, mi spiace, ma davvero non so cosa vi si possa dire....



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Cita:
cluster ha scritto:

Da più parti si chiede di regolamentare, stai tranquillo che appena la sx va al governo, col cavolo che la legge non passa... Ma quali giornalisti possono andare in galera? Quindi i giornalisti possono scrivere quello che vogliono? (non vanno in galera tranquilli). Troppo comodo vero, quando si vuole evitare che si infanghi e si diffama una qualsiasi persona, e si vuole regolare, allora saltano i soliti discorsi: con tutti i problemi ...il lavoro la crisi ecc. e giù a diffamare...
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Ma per favore.



In un modo libero, la stampa è libera. E si, i giornalisti possono scrivere quello che vogliono a patto di documentare la loro storia in maniera corretta e che la storia sia di interesse pubblico.


Costituzione italiana (1947)

Art. 21. - Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo d'ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.


Statuto albertino (1848)

Art. 28. – La stampa sarà libera, ma una legge ne reprime gli abusi.


Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948)

Art. 19. – Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni ed idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.


Convenzione europea per la tutela dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (1950)

Art. 10. – (Libertà di espressione)
1. Ogni persona ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà d’opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera. Il presente articolo non impedisce agli Stati di sottoporre ad un regime di autorizzazione le imprese di radiodiffusione, cinematografiche o televisive.
2. L’esercizio di queste libertà, poiché comporta doveri e responsabilità, può essere sottoposto alle formalità, condizioni, restrizioni o sanzioni che sono previste dalla legge e che costituiscono misure necessarie, in una società democratica, alla sicurezza nazionale, all’integrità territoriale o alla pubblica sicurezza, alla difesa dell’ordine e alla prevenzione dei reati, alla protezione della salute o dei diritti altrui, per impedire la divulgazione di informazioni riservate o per garantire l’autorità e l’imparzialità del potere giudiziario.


Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea (2000)

Articolo 11. – (Libertà di espressione e d'informazione)
1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera.
2. La libertà dei media e il loro pluralismo sono rispettati.


Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino (Francia 1789)

Art. 11 - La libera manifestazione dei pensieri e delle opinioni è uno dei diritti più preziosi dell’uomo; ogni cittadino può dunque parlare, scrivere, stampare liberamente, salvo a rispondere dell’abuso di questa libertà nei casi determinati dalla Legge.


Costituzione degli Stati Uniti

I Emendamento (1791) Il Congresso non potrà fare alcuna legge per il riconoscimento di qualsiasi religione, o per proibirne il libero culto; o per limitare la libertà di parola o di stampa; o il diritto che hanno i cittadini di riunirsi in forma pacifica e di inoltrare petizioni al governo per la riparazione di torti subiti.


Legge fondamentale della Repubblica federale tedesca (1949)

Art. 5. – I) Ognuno ha diritto di esprimere e diffondere liberamente le sue opinioni con parole, scritti e immagini, e di informarsi, senza essere impedito, da fonti accessibili a tutti. Sono garantite la libertà di stampa e d’informazione mediante la radio ed il cinematografo. Non si può stabilire alcuna censura.
II) Questi diritti trovano i loro limiti nelle disposizioni delle leggi generali, nelle norme legislative concernenti la protezione della gioventù e nel diritto della persona al suo onore.
III) L’arte e la scienza, la ricerca e l’insegnamento sono liberi. La libertà d’insegnamento non esenta dalla fedeltà alla Costituzione.



Costituzione spagnola (1978)

Art. 20. – 1) Sono riconosciuti e tutelati i diritti:
A) a esprimere e diffondere liberamente pensieri, idee e opinioni con la parola, per iscritto o con qualunque altro mezzo;
B) alla produzione e creazione letteraria, artistica, scientifica e tecnica;
C) alla libertà d’insegnamento;
D) a trasmettere o ricevere liberamente informazioni veritiere con qualunque mezzo di diffusione. La legge regolerà il diritto alla clausola di coscienza e al segreto professionale nell’esercizio di queste libertà.
2) L’esercizio di questi diritti non può essere limitato da alcuna forma di censura preventiva.
3) La legge regolerà l’organizzazione e il controllo parlamentare dei mezzi di comunicazione sociale dipendenti dallo Stato o da qualunque ente pubblico e garantirà l’accesso ai suddetti mezzi da parte dei gruppi sociali e politici più rappresentativi, rispettando il pluralismo della società e la varietà delle lingue parlate in Spagna.
4) Queste libertà trovano un limite nel rispetto dei diritti riconosciuti in questo titolo, nelle disposizioni delle leggi che ne sviluppano il contenuto e, soprattutto, nel diritto alla tutela dell’onore, dell’intimità, della propria immagine e alla protezione della gioventù e dell’infanzia.
5) Il sequestro di pubblicazioni, di registrazioni sonore e di altri mezzi d’informazione può essere disposto solo per decisione dell’autorità giudiziaria.


Costituzione della Confederazione elvetica (2000)

Art. 16. - Libertà d’opinione e d’informazione
1 La libertà d’opinione e d’informazione è garantita.
2 Ognuno ha il diritto di formarsi liberamente la propria opinione, di esprimerla e
diffonderla senza impedimenti.
3 Ognuno ha il diritto di ricevere liberamente informazioni, nonché di procurarsele
presso fonti accessibili a tutti e di diffonderle.

Art. 17.- Libertà dei media
1 La libertà della stampa, della radio e della televisione nonché di altre forme di telediffusione pubblica di produzioni e informazioni è garantita.
2 La censura è vietata.
3 Il segreto redazionale è garantito.



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MessaggioInviato: 06/10/2011, 00:33 
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cluster ha scritto:
Il governo sta lavorando per la crescita, ma purtroppo la sx in tutti i modi, mette il bastone tra le ruote, invece di collaborare e approvare i provvedimenti urgenti, si mette in piazza ad urlare “no alla legge bavaglio”...
Ma per favore.


Quale crescita? Non che se ci fosse la sinistra al governo cambierebbe qualcosa, ma siamo dello stesso Paese?
La sinistra attuale alla fine ve le sta facendo passare tutte, questa è la sinistra migliore che a Silvio & friends poteva capitare e ci si lamenta pure? Eccome se collaborano!
Onestamente, sarebbero questi "provvedimenti urgenti"?
Chi dovrebbe trarre giovamento da questi provvedimenti? Il "povero" Vasco Rossi?

La "legge" tanto temuta è esposta chiaramente nella descrizione di Bliss.
Internet è un modo alternativo di fare informazione, a cui però spesso si aggregano blogger visionari e pazzi malati: tra questi però, ci sono anche persone molto spesso oneste ed intelligenti che fanno vera informazione, molto spesso scomoda, sia che tratti delle foto del vicino che ha l'erba sempre più verde per via di metodi poco ortodossi, che dell'esposizione di file realmente compromettenti per il politico di turno (a patto che questi siano veri)....ma i politici italiani, loro non possono rischiare, hanno i loro interessi....e caspita poverini, mettetevi nei loro panni: tutte le loro attività "per il bene del Paese" così rischiano di essere interrotte, vale per il vostro bene!
Così il vicino potrà continuare tranquillo ad infilare rifiuti tossici nel sottosuolo della sua erba per averla sempre più verde e voi se lo volete rivelare non potete farlo perchè rischia di sentirsi "aggredito" ed ha il "diritto" di difendersi.
I grandi furbastri devono continuare indisturbati, chi siete voi per impedirglielo?
Voi dovete solo respirare quelle radiazioni e starvi zitti!

Non so voi....ditemi che se questa è roba da tutti i giorni!

Se un giorno ci sarà un governo successivo, chi volete al prossimo giro?
Un nuovo PdL, un lucidato PD, l'evoluzione hi-tech dell'IdV?
Tutti partiti affidabilissimi, roba da mettere la mano sul fuoco....a patto che si abbiano chiare tendenze auto-cannibalistiche....carne ben cotta.

EDIT: @Bliss ----> Gran bella ricerca [;)]! Io la trasformerei in e-mail da inviare a tutti i cari politicanti italioti....magari diranno che quelli articoli te li sei inventati perchè sei solo una comunista cospirazionalista, chissà....


Ultima modifica di Pegasus il 06/10/2011, 00:47, modificato 1 volta in totale.


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