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MessaggioInviato: 27/08/2011, 10:45 
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X user ha scritto:
E daglie.. Ma non è questo il discorso!

...a ridaglie...

eheheheheh [;)]



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Reran ha scritto:

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GIANLUCA1989 ha scritto:
Ho capito quello che indendi dire, la vita si adatta a seconda dell'ambiente circostante...anche questo è vero...

Certo, e non solo. Esiste quel fattore importantissimo e straordinario chiamato casualità, che fa sì che il DNA possa "comporsi" in maniera diversa indipendentemente dall'ambiente, e se la nuova composizione è più funzionale rispetto all'habitat, tale modifica, si tramanda alla prole evolvendosi positivamente nel tempo.
Le possibilità combinatorie sono talmente tante che la probabilità che ci siano due razze uguali su pianeti tra loro distanti anni luci è bassisima. (non impossibile, naturalmente).

[:)]



Comunque io tanto remota come possibilità non la vedo, se Darwin aveva ragione perchè le regole della sua teoria dovrebbero aver agito in modo totalmente differente su due pianeti simili e con gli stessi composti di base?
L'evoluzione della vita su un pianeta dura miliardi si anni, durante tutto questo tempo è possibile che su due pianeti diversi si giunga ai medesimi risultati visto che l'evoluzione sceglie SEMPRE la strada migliore. Con questo non voglio dire che ció è probabile, ma solo che puó non essere così difficile come sembra


Ultima modifica di X user il 27/08/2011, 11:01, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 27/08/2011, 11:09 
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X user ha scritto:
Comunque io tanto remota come possibilità non la vedo, se Darwin aveva ragione perchè le regole della sua teoria dovrebbero aver agito in modo totalmente differente su due pianeti simili e con gli stessi composti di base?
L'evoluzione della vita su un pianeta dura miliardi si anni, durante tutto questo tempo è possibile che su due pianeti diversi si giunga ai medesimi risultati visto che l'evoluzione sceglie SEMPRE la strada migliore. Con questo non voglio dire che ció è probabile, ma solo che puó non essere così difficile come sembra

E' proprio perchè Darwin aveva ragione che si deduce che le possibilità di combinazione con le stesse condizioni ambientali sono infinite.
Tu poni un'altra domanda interessante: l'essere vivente di razza umana è la strada migliore dell'evoluzione ?

qui ci sarebbero risposte filosofiche, biologiche, etiche, scientifiche...

in realtà basterebbe che l'atmosfera si alzasse o diminuisse di un centinaio di gradi (che non sono nulla confrontati con i parametri di temperatura nell'universo) e la razza umana svanirebbe...

potremmo dire che la razza umana, il corpo umano, è l'ideale, qui sulla Terra, per contenere un cervello e consentire che questo si evolva e produca intelligenza.


[:)]



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MessaggioInviato: 27/08/2011, 11:33 
Cita:
Reran ha scritto:

Tu poni un'altra domanda interessante: l'essere vivente di razza umana è la strada migliore dell'evoluzione ?


Perchè, tu già ti ritieni all'apice dell'evoluzione? [:o)]
Quello che volevo dire è che l'evoluzione è un continuo adattamento e una forma di vita per adattarsi deve fare delle "scelte". La selezione naturale fa si che sopravvivano solo quelle forme di vita che hanno fatto le scelte migliori..

Cita:
Reran ha scritto:


...potremmo dire che la razza umana, il corpo umano, è l'ideale, qui sulla Terra, per contenere un cervello e consentire che questo si evolva e produca intelligenza.


Sulla Terra.... così come su un pianeta dello stesso tipo.
Ciò non toglie che anche altri tipi di esseri viventi potrebbero essere adatti a questo tipo di ambiente, ma fin'ora l'unico essere intelligente che conosciamo che abita uno di questi pianeti è l'uomo [:D] quindi come minimo va tenuto tra le possibilità più probabili


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MessaggioInviato: 27/08/2011, 12:04 
Bene, dunque sì è già fatto il passo in avanti di non dire che non possono esserci pianeti in cui i mattoni base sono i medesimi che qui da noi.
Già questa è una conquista viste le esternazioni di prima...

Sì la variabilità evolutiva può portare a diverse forme di vita, anche fortemente diverse dalla nostra. Ma è solo questione di probabilità.
La probabilità assoluta che si sviluppi un uomo, piuttosto che un rettiloide e via discorrendo, è la stessa (sempre in termini probabilistici). Poi ci sono i cofattori (atmosfera, presenza o meno di determinati composti, presenza di risorse differenti etc) che scardinano le probabilità iniziali aumentando quelle di una o dell'altra specie.

Quindi dire che un'evoluzione è più probabile o improbabile delle altre a priori è intellettualmente scorretto.

Tornando alla domanda di apertura topic: come reagirei se i visitatori avessero le nostre sembianze? Sarei senza dubbio colpito per diverse ragioni:
1. Potrebbe voler dire che effettivamente le teorie degli antichi astronauti che ci hanno creato sono vere e questo ci insegnerebbe tanto su noi stessi.
2. Qualora fossero completamente estranei a noi, sarebbe interessante capire come si sono evoluti, come hanno utilizzato le loro qualità etc
3. Potrebbe voler dire che il nostro organismo può sopportare viaggi interstellari, vivere in ambienti simili (ma forsi non uguali) al nostro, e anche questo avrebbe di certo non poche implicazioni.

Insomma che siano uguali a noi, oppure abbiano i tentacoli come quelli dei Simpson, avremmo comunque un'enorme occasione per imparare molto sulla vita.



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MessaggioInviato: 27/08/2011, 12:28 
Cita:
Doc ha scritto:

Quindi dire che un'evoluzione è più probabile o improbabile delle altre a priori è intellettualmente scorretto.


Invece Doc il punto è tutto qua.
La probabilità (principio di indeterminazione) è alla base di tutto l'universo. Se tralasci questo concetto basilare continui a riflettere sul nulla. Rimanendo ancora a preconcetti statici. Che porteranno sempre a conclusioni del tipo: se c'è acqua e ossigeno la razza umana è una condizione biologica inevitabile.

Ma non è così...

Potrebbero esserci milioni di mondi in cui c'è la vita ma di razza umana o simile neanche l'ombra.

L'intelligenza non è così tanto scontata (probabile).


Ultima modifica di Reran il 27/08/2011, 12:30, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 27/08/2011, 20:27 
Stiamo dicendo la stessa cosa.
Infatti ho scritto a priori ossia senza i giusti dati.

Se c'è acqua e ossigeno non è più probabile che si sviluppi l'uomo; ma nemmeno più improbabile...

Spero di essermi spiegato ora [;)]



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MessaggioInviato: 27/08/2011, 21:52 
Mammiferi e marsupiali...due ceppi evolutivi distinti, eppure:

Immagine

Si chiama "evoluzione convergente".

Anche se il topino marsupiale:
Immagine

assomiglia molto al topino placentato
Immagine

ogni marsupiale ha legami genetici più stretti con qualsiasi altro appartenente alla propria infraclasse che ai propri sosia placentati...



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MessaggioInviato: 27/08/2011, 22:03 
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Blissenobiarella ha scritto:

Mammiferi e marsupiali...due ceppi evolutivi eppure:

Si chiama "evoluzione convergente".

Anche se il topino marsupiale:

assomiglia molto al topino placentato



Infatti; ancora più clamoroso il caso del purtroppo estinto, in tempi recenti, tilacino o "lupo marsupiale", che non era un lupo, ma un marsupiale molto simile ad un canide nell'aspetto esteriore, ossia nella forma.

Qua ci sono anche i rari filmati d'epoca

http://www.naturalworlds.org/thylacine/



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MessaggioInviato: 27/08/2011, 22:25 
"nella forma" giusto....verrebbe da chiedersi quale sia il legame tra forma e patrimonio genetico.
Prendiamo ad esempio la convergenza genetica degli uccelli nettarini: ceppi differenti originano specie straordinariamente simili nel modo di volare e nella forma del becco e delle ali...E' come se ad essere determinante per l'aspetto, più del DNA, sia il legame con l'ambiente di appartenenza e "il fine", lo scopo a cui ci si destina.



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MessaggioInviato: 28/08/2011, 10:07 
Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

"nella forma" giusto....verrebbe da chiedersi quale sia il legame tra forma e patrimonio genetico.
Prendiamo ad esempio la convergenza genetica degli uccelli nettarini: ceppi differenti originano specie straordinariamente simili nel modo di volare e nella forma del becco e delle ali...E' come se ad essere determinante per l'aspetto, più del DNA, sia il legame con l'ambiente di appartenenza e "il fine", lo scopo a cui ci si destina.

Bene...ogni tanto, nei vari thread, la discussione imbocca una via particolarmente interessante e soprattutto imperniata sulla scienza e non sui folletti.

A sto punto il quesito da porsi, credo, sia questo:

supponiamo che in qualche remoto posto nell'universo esistano due pianeti uguali alla Terra in tutto per tutto (rotazione, stagioni climatiche, quantità d'acqua, atmosfera, età geologica, e tutto il resto), e supponiamo che questi due pianeti distino tra loro un anno luce, supponiamo ci sia VITA (intesa come essere viventi in qualsiasi forma (fauna e flora)) in entrambi...

quindi a parità di condizioni, quale probabilità ci sono che tra le milioni di specie viventi (che si sussegueno anche estinguendosi) se ne sviluppi una di UGUALE (in tutto per tutto, caratteristiche genetiche simili) in entrambi i pianeti ?

Il DNA di una qualsiasi specie può (seguendo fattori casuali) ricrearsi con "difetti" genetici rispetto al generante, poi l'ambiente determinerà se questo è utile o meno all'evoluzione.



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Cita:
quisquis ha scritto:

Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

Mammiferi e marsupiali...due ceppi evolutivi eppure:

Si chiama "evoluzione convergente".

Anche se il topino marsupiale:

assomiglia molto al topino placentato



Infatti; ancora più clamoroso il caso del purtroppo estinto, in tempi recenti, tilacino o "lupo marsupiale", che non era un lupo, ma un marsupiale molto simile ad un canide nell'aspetto esteriore, ossia nella forma.

Qua ci sono anche i rari filmati d'epoca

http://www.naturalworlds.org/thylacine/


Oppure anche il delfino che, pur essendo un mammifero come noi, nell'aspetto è molto simile ai pesci. Quanta gente crede ancora che il delfino è un pesce?


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Cita:
Reran ha scritto:

supponiamo che in qualche remoto posto nell'universo esistano due pianeti uguali alla Terra in tutto per tutto (rotazione, stagioni climatiche, quantità d'acqua, atmosfera, età geologica, e tutto il resto), e supponiamo che questi due pianeti distino tra loro un anno luce, supponiamo ci sia VITA (intesa come essere viventi in qualsiasi forma (fauna e flora)) in entrambi...

quindi a parità di condizioni, quale probabilità ci sono che tra le milioni di specie viventi (che si sussegueno anche estinguendosi) se ne sviluppi una di UGUALE (in tutto per tutto, caratteristiche genetiche simili) in entrambi i pianeti ?


Le stesse probabilità che ci sono state sul nostro pianeta.



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parlando di animali acquatici, c'è anche l'ittiosauro, oggi estinto, che era un rettile dall'aspetto di pesce...



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Brava Bliss ottimo il post sulla Convergenza evolutiva!

Aggiungo un altro esempio,

Notoryctes : Talpa marsupiale

Immagine

Talpa Placentata : Europea

Immagine


Chi lo dice che in tutti i pianeti simili alla Terra non si siano sviluppate specie simili(non dico identiche) a quelle della Terra proprio per i motivi precedenti?Inclusa quella umana...


Ultima modifica di GIANLUCA1989 il 28/08/2011, 12:55, modificato 1 volta in totale.


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