06/09/2011, 22:01
Messaggio di Enkidu
Comunque, quello che volevo far capire con tutta questa serie di esempi, è che quando si parla dell’America, gli animi si scaldano… troppo.
Io che sono italiano, ho il dovere di amare l’America?
Perché quando qualcuno parla male dell’Italia, sputando nel piatto in cui mangia, nessuno si scandalizza, ma anzi tutti gli danno manforte, mentre invece se qualcuno parla male dell’America, , bisogna dargli addosso anche se non abbiamo nessun dovere né alcun debito nei confronti degli yenkee?
Per che cosa dovremmo ringraziarli? Per essersi opposti a Hitler e all’URSS? Ma loro mica l’hanno fatto per buon cuore… se fosse stato per loro, ci avrebbero lasciato sterminare, come hanno fatto con altri popoli. L’hanno fatto per il loro interesse personale, quindi perché ringraziarli?
Scusate, non ho mica capito…. Non vi sembra che all’America si dia troppa importanza?
io sono italiano e sono contento ed orgoglioso di esserlo
e il mio essere orgoglioso di vivere in Italia non viene inficiato dai corrotti e dai ladri e dei mafiosi che la infestano
Sì, perché per me l’unico problema vero che abbiamo noi italiani, che viviamo in uno dei migliori paesi del mondo (o ci vivevamo, fino a quando negli ultimi anni le cose hanno preso una brutta piega per colpa nostra, senz’altro, ma anche a causa di situazioni contingenti fuori del nostro controllo), è che non sappiamo ribellarci agli abusi dei potenti e dei mascalzoni, a causa della nostra disunione e anche di uno scarso carattere combattivo, sembra…
Non vedo niente nel carattere degli americani che mi faccia pensare che abbiano un atteggiamento più “serio” nei confronti della vita di noi.
a come si sono comportati con quelle dell’uragano Katrina,
Ma a parte quello, essere antiamericani non è una colpa, se si è italiani.
Non è un “tradimento della patria”, ricordiamocelo!
È molto peggio essere leghisti, essere nemici dell’unità d’Italia, che essere antiamericani, che se si spezzasse in tutti i suoi stati e staterelli, non m’importerebbe niente, e forse la troverai anche una cosa negativa, se non dovesse mettere in pericolo l’economia mondiale…
Quindi io dico: sono anti-americano perché per me gli americani non hanno nulla di speciale, non li adoro, non li amo, non mi piace il loro stile di vita, il loro modo di pensare, il loro modo di agire e di considerare gli altri paesi come se loro avessero qualcosa di speciale e gli altri no.
l’Italia diventerà uno dei posti migliori per viverci per cultura, stile di vita, eredità storica, bellezza e mentalità pacifica della gente.
07/09/2011, 12:37
07/09/2011, 20:52
sezione 9 ha scritto:
Quisquis, anche gli italiani sono generalmente superficiali e ignoranti
Però trovo che altri popoli (non solo gli americani) riescano a vedere più i pregi che i loro difetti...
Noi abbiamo un enorme problema, ora: siamo stanchi, vecchi, sfatti, stiamo marciando rassegnati verso la fine.
Io quella particolare forza e unità che, come si dice, l'Italia ha sempre dimostrato nei momenti di crisi,
Gli americani (o i francesi, gli inglesi, i tedeschi, perfino i greci) comunque vada "credono" nel loro Paese, noi no.
Loro sono in crisi (morale) e si "inventano" Obama che riesce a raccogliere molti giovani e a farli partecipare, a farli coscienti dei problemi e ad attivarli.
Noi siamo in crisi morale, sociale, politica, economica, e pensiamo "ecco, è finita la cuccagna, si salvi chi può".
Se vogliamo parlare di "sentimento nazionale" e di... Autostima, allora gli americani sono certamente migliori di noi.
08/09/2011, 01:41
quisquis ha scritto:
Tornando agli americani, il fatto è che quella autostima a prescindere
a mio modo di vedere è solo una forma di ottusità e superficialità.
08/09/2011, 13:36
quisquis ha scritto:
Questi sono fatti contingenti, sono la superficie, non cambia a mio parere la sostanza delle cose; la politica estera USA è più o meno sempre quella, al prossimo presidente repubblicano svuoteranno gli arsenali che adesso stanno riempendo. I cambiamenti se ci sono si vedono nei decenni, non negli anni. Il punto è la mentalità, non le questioni di politica contingente, se non nella misura in cui queste sono la spia di un mutamento di mentalità, ma nel caso degli USA nei fatti non mi sembra affatto.