03/09/2011, 13:16
Uso del contante
Le imprese e gli esercizi, con ricavi e compensi dichiarati non superiori a 5 milioni di euro, che utilizzano «strumenti di pagamento diversi dal contante», quindi tracciabili, godranno di uno sconto del 50% sulle sanzioni, in caso di violazione delle dichiarazioni Irpef, dichiarazioni Iva e violazioni degli obblighi relativi alla documentazione, registrazione e individuazione delle operazioni soggette a imposta sul valore aggiunto.
03/09/2011, 13:17
03/09/2011, 13:25
iLGambero ha scritto:
Comunque ricordo a tutti che nulla di quanto circola ora sui giornali è legge ed è definitivo. Ad esempio la storia delle cooperative è in gran parte già saltata su gentile sollecito di sua eminenza (o eccellenza) card. Bertone.
03/09/2011, 13:33
03/09/2011, 13:39
Thethirdeye ha scritto:
Ecco perchè la crisi, tra le altre cose, è una messa in scena. Di questo passo, il famoso chip cutaneo o sottocutaneo, del quale tanti sorridono quando se ne parla, sarà l'unico modo per effettuare pagamenti (tracciabilissimi).... perchè il contante, tra pochi anni, non esisterà più. Solo numeri in un computer.... e niente più.
Bello eh?
03/09/2011, 14:29
iLGambero ha scritto:
Lo stesso giochino l'hanno fatto con la Grecia... tutto allo sfacio fino a quando il parlamento non ha approvato le norme che gli sono state dettate proprio a voce dal FMI e dalla BCE che per l'occasione erano fisicamente ad Atene con i loro uomini.
Del resto se tenessero al fatto che uno Stato possa ripartire e ripagare i debiti (ma esistono davvero questi soldi?), non ridurrebbero la loro popolazione alla miseria, tagliando ad alzo zero su Sanità, Scuola, Ricerca e Pensioni.
Fossi stato nei Greci avrei fatto saltare il banco per scoprire il bluff.
03/09/2011, 20:30
04/09/2011, 08:37
Thethirdeye ha scritto:
Mamma mia ragazzi..... ma non voleva andarsene in un altro paese???
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 98993.html
04/09/2011, 09:04
Thethirdeye ha scritto:
Mamma mia ragazzi..... ma non voleva andarsene in un altro paese???
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 98993.html
04/09/2011, 14:24
04/09/2011, 19:09
zakmck ha scritto:sezione 9 ha scritto:
Senza badare al diritto? Diritti sotto le scarpe? Evadere non è un diritto, è un reato. Se questo è il senso civico in Italia, allora ho proprio ragione a dire che il problema non sono i politici, ma gli italiani.
Mmmm, forse sei un po' troppo precipitoso nel fare sentenze.
Non mi pare di aver detto che evadere sia un diritto, dato che e' un reato. Questa e' la premessa generale.
E' come parlare dei massimi sistemi. Qui siamo tutti in accordo.
Pero' i reati vanno prima accertati e poi perseguiti. NON IL CONTRARIO.
Il problema e' nel metodo che viene utilizzato per perseguire il reato. Allo stato delle cose, il fisco puo' venire da te, dirti che hai evaso, comminarti una sanzione di qualunque importo sequestrarti anche le mutande senza che tu possa dire o fare alcunche'. Non ti puoi opporre in alcun modo. Poi, dopo, con calma, potrai sempre avviare una azione di contestazione, dove tocca a te dimostrare che non hai evaso (hai presente cosa vuol dire?). Si chiama inversione dell'onere della prova, tutto a tue spese.
Se questo lo chiami rispetto dei diritti ....
Questa, per me e' semplice istigazione a delinquere. In pratica, stando cosi le cose, e' meglio evadere il piu' possibile perche', se mai capiterai nelle maglie della giustizia tributaria, tanto devi pagare lo stesso, colpevole o innocente.
05/09/2011, 02:05
sezione 9 ha scritto:
Nel processo tributario le prove vanno sempre... Comprovate da tutte le parti. Il contribuente deve dimostrare ciò che sostiene,(di aver pagato tutto regolarmente), ma lo Stato deve dimostrare che il contribuente non ha pagato. Non è che l'onere della prova ricada solo sul "povero" contribuente indifeso di fronte allo stato cattivo.
Nell’ambito di un accertamento bancario, avente a oggetto la contestazione di movimentazioni di denaro sul conto corrente del contribuente, l’Amministrazione finanziaria non è onerata a fornire alcuna prova circa la sua pretesa. Al contrario, spetta al contribuente provare, con giustificazioni precise e analitiche, l’irrilevanza, ai fini reddituali, delle movimentazioni contestate.
Il Dpr n. 600 del 1973, art. 32, nel caso di acquisizione di conti correnti bancari, impone di considerare ricavi sia le operazioni attive, sia quelle passive. Il legislatore considera, fino a prova contraria, ricavi sia i prelevamenti, sia i versamenti, in quanto non ritiene che il contribuente evasore occulti in pari misura i ricavi ed i costi; anzi, la norma muove dal presupposto che il contribuente tenda ad occultare i ricavi, ma non i costi…”.
Per i giudici di legittimità, in tema di accertamenti bancari, seppure non nominata dalla norma, sussiste una presunzione legale a favore dell’Amministrazione secondo la quale, i prelevamenti e i versamenti operati dal contribuente sul proprio conto sono considerati ricavi.
Tale presunzione dispensa, di per sé, l’Amministrazione dal fornire qualsiasi prova in merito alla sua pretesa e, al contrario, pone l’onere probatorio a carico del contribuente. Pertanto, quest’ultimo può “vincere” la presunzione oppostagli, attraverso la dimostrazione che i prelevamenti sono serviti per pagare determinati beneficiari e che i versamenti sono stati registrati in contabilità o sono irrilevanti ai fini della determinazione del reddito.
Pertanto, il contribuente che vuole sostenere le sue ragioni davanti ai giudici del merito, deve provare, in maniera rigorosa e per ogni singola operazione di conto corrente, che le giustificazioni da lui addotte siano riconducibili, sicuramente e univocamente, alla singola movimentazione di conto corrente contestata nell’avviso di accertamento. Nel caso contrario, tali giustificazioni non potranno mai costituire una prova sufficiente a superare la presunzione stabilita dalla legge.
Comunque, sinceramente, dato che l'Italia è il Paese con più alta evasione fiscale nel mondo occidentale, pensi davvero che questo stato poliziesco-tributario sia così forte? A me non sembra proprio... E in ogni caso, se una legge dice che ci sono regole da osservare (tenere in ordine i documenti, per esempio, oltre ovviamente a pagare quello che è dovuto), non esiste al mondo che io "povero contribuente" possa trovare mille scuse alla mia azione illegale (e incivile). Non si evade perchè lo Stato è cattivo, ma solo per furbizia, inciviltà e proprio perchè lo Stato è fin troppo buono: con la media dei controlli, una qualsiasi azienda ha la certezza di subire così pochi accertamenti che le conviene evadere. Tanto, una eventuale multa se la ripaga mille volte con l'evaso.
09/09/2011, 08:58
09/09/2011, 10:46
mik.300 ha scritto:
http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... a/2160098/
ROMA - Berlusconi che dice a Lavitola: non tornare. E' questo il consiglio che il premier dà al faccendiere - attualmente latitante - in una telefonata resa pubblica sul nuovo numero dell'Espresso 1. "Che devo fare, torno e chiarisco tutto?", chiede agitato Lavitola da Sofia, in Bulgaria, dove si trova per motivi di lavoro. E Berlusconi risponde: "Resta dove sei".
ragazzi..
trattasi di istigazione a commettere reato
art 115 c 3 c. p.
09/09/2011, 11:05
rmnd ha scritto:mik.300 ha scritto:
http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... a/2160098/
ROMA - Berlusconi che dice a Lavitola: non tornare. E' questo il consiglio che il premier dà al faccendiere - attualmente latitante - in una telefonata resa pubblica sul nuovo numero dell'Espresso 1. "Che devo fare, torno e chiarisco tutto?", chiede agitato Lavitola da Sofia, in Bulgaria, dove si trova per motivi di lavoro. E Berlusconi risponde: "Resta dove sei".
ragazzi..
trattasi di istigazione a commettere reato
art 115 c 3 c. p.
il reato per ora lo hanno commesso i giudici , sia intercettando Berlusconi via Lavitola (un trucco da 4 soldi della magistratura), sia rendendo pubbliche le intercettazioni nella solita chiave antiberlusconiana.
Notizia da ricopiare nel topic "La situazione della giustizia in Italia"