16/07/2011, 17:59
sezione 9 ha scritto:
.. io ti rispondo così: in Italia ci sono milioni di persone che se la passano meglio grazie alla crisi. Invece di tagliare investimenti, bisognerebbe tagliare le gambette (economiche) di costoro.
29/07/2011, 11:47
29/07/2011, 11:56
29/07/2011, 12:30
29/07/2011, 15:51
29/07/2011, 17:30
greenwarrior ha scritto:
A fine Agosto devo andare a Bardonecchia in vacanza dopo un anno di sudato lavoro. Se mi bloccano l' autostrada li tiro sotto, giuro !!!!!!
29/07/2011, 19:40
17/09/2011, 10:33
17/09/2011, 10:34
sezione 9 ha scritto:
Qualche giorno fa c'era un'intervista a Chiamparino in cui diceva:
"L’aggressione al cantiere era stata annunciata e preparata. Da mesi coloro che si autoconsiderano i portavoce o i rappresentanti del movimento No Tav parlavano di ‘truppe’ da far scendere in campo per combattere la ‘battaglia di tutte le battaglie’. Si è utilizzata una fraseologia insurrezionalista e si sono creati posti di blocco per impedire l’accesso alla ‘Repubblica autonoma’ della Maddalena, come se questa fosse una zona ‘santuario’, al di fuori di tutte le leggi, tranne quelle che aggradano ai valsusini. Alla vigilia della manifestazione di domenica presso il Consiglio regionale del Piemonte è stata indetta una conferenza stampa dai Grillini con la partecipazione di Alberto Perino, Lele Rizzo e i vari esponenti dei centri sociali, tutti concordi nel dire che la parola d’ordine era ‘assedio’ del cantiere.
Pertanto, solo un’anima bella (o una persona in mala fede) può dirsi stupito di quanto avvenuto. Si è voluto far suonare la tromba di battaglia e i professionisti dell’antagonismo hanno prontamente risposto all’appello. Battaglia doveva essere, e battaglia è stata.
Dopo i fatti di domenica non regge più la finzione di un movimento No Tav composto da pacifici valligiani e dalle loro famiglie. Come ha ben detto Mario Virano i guastatori non erano infiltrati, ma invitati. Alberto Perino con le sue farneticanti dichiarazioni (‘abbiamo reagito alle provocazioni della polizia’) ha messo il cappello sulle violenze, Lele Rizzo e i suoi amici dei centro sociali (tra i quali diversi pregiudicati per atti violenti) hanno fatto in Valle tutto quello che hanno voluto senza mai venire allontanati, anzi, venendo considerati come interlocutori dagli stessi amministratori.
Quegli amministratori che ora riconoscono di non essere più in grado di controllare le frange violente, ma sui quali grava la responsabilità di quanto accaduto perché loro compito non è solo difendere gli interessi del territorio ma servire lo Stato che rappresentano, le sue leggi e i suoi principi. Non si può essere sindaci contro lo Stato. Finiti tutti gli alibi, gli amministratori devono fare chiarezza e dire se stanno con la legalità o contro di essa."
Sfidava anche il movimento No Tav "pacifico" a non fare più manifestazioni tra i boschi, ma in zone dove la collaborazione con la polizia per isolare i violenti fosse più semplice e fattiva.
17/09/2011, 11:03
17/09/2011, 11:07
17/09/2011, 11:11
Blissenobiarella ha scritto:
Non dire sciocchezze Grenn, io qui ci vivo e quelli che vogliono la TAV sono pochissimi.
17/09/2011, 11:18
17/09/2011, 12:05
Blissenobiarella ha scritto:
No Tav, Bossuto: "Ecco le differenze tra l'Alta Velocità in Francia e in Italia"
L'ex candidato sindaco Juri Bossuto è andato in Borgogna a vedere gli effetti del Tav sulla realtà locale: "Sulle rotaie veloci francesi transitano esclusivamente treni passeggeri: i convogli merci continuano a percorrere i normali tracciati"
di Gaetano Farina
Dopo i fermi convalidati di alcuni manifestanti, Juri Bossuto, il leader della FdS torinese, interviene nuovamente sulla questione "TAV" cercando di consegnare agli occhi della gente e dell'opinione pubblica dati e testimonianze concrete: "Più che mai, bisogna aiutare la gente a capire, perché il teorema maroniano sulla pericolosità del movimento valsusino ("vogliono il morto") sta prendendo il sopravvento, come testimoniato dai toni delle lettere pubblicate su Specchio dei Tempi in questi ultimi giorni. La convalida degli arresti, tra cui quello di una madre di famiglia, risponde all'esigenza di far stare in piedi questo teorema astruso".
Da buon frequentatore del territorio francese, Bossuto, infatti, può portare l'esempio delle anomalie della già funzionante tratta ad alta velocità Lione-Parigi anche per operare un confronto con il progetto italiano.
TAV IN FRANCIA - "E' immediato notare - sostiene Bossuto - come sulle rotaie veloci francesi transitino esclusivamente treni passeggeri: i convogli merci continuano a percorrere i normali tracciati non ad alta velocità, seppur appartenenti ad una rete efficiente." "In particolare - continua Bossuto - mi sono recato nella zona della Borgogna, non solo per motivi turistici, visto che è attraversata dai binari "veloci" per almeno duecento chilometri. Mi interessava analizzare, infatti, il sistema dell'alta velocità dei cugini francesi e posso affermare serenamente che, per quanto ho visto io stesso in un mese, non c'è possibilità di annotare il passaggio sulla Lione- Parigi di container commerciali." Questo per evidenziare la contraddizione con quello che ci viene raccontato riguardo alla Torino-Lione: progettata prevalentemente per il trasporto merci, per cui diventerebbe doveroso scongiurare il pericolo di isolare il capoluogo piemontese dai flussi di mercato.
Famosa per i suoi vini, la Borgogna è una delle regioni francesi più affascinanti, un cuscinetto di verde (quasi) incontaminato fra Lione e Parigi che ha come capoluogo l'ex castrum romano Digione. Mantenendo una densità abitativa bassa, con pochi centri abitati, è riuscita a conservare, infatti, il suo notevole patrimonio naturale e paesaggistico.
LA POPOLAZIONE LOCALE - La sua bellezza, però, non è valorizzata dalla tratta ferroviaria ad alta velocità, almeno stando al racconto di Bossuto: "Al contrario del percorso automobilistico, la Lione-Parigi non permette di contemplare la verginità ed il verde senza fine dei territori borgognesi poiché li attraversa a oltre 300 chilometri l'ora. La velocità, le barriere anti-rumore e la mimetizzazione dei binari, non avvicinano certo i turisti ai comuni interessati dal percorso del treno". Secondo quanto riferisce Bossuto la popolazione locale è tutt'altro che contenta del TAV, che non avrebbe recato alcun beneficio all'economia dei distretti interessati. "Gli unici a trarne vantaggio - precisa l'ex candidato a sindaco di Torino - sono quelli che occupano posti dirigenziali a Parigi e gli studenti che possono recarsi nella capitale in un paio di ore (se residenti a Digione in poco più di un'ora), e con collegamenti frequenti, seppur pagando un biglietto ben più caro delle tradizionali comunicazioni su strada ferrata." "Ma certo - aggiunge Bossuto - anche qui il TAV appare come qualcosa di alieno, che non c'entra nulla, in termini paesaggistici e di utilità, con il territorio, le colline, i vigneti, le tradizioni, le abitudini della gente."
"Inoltre - conclude Bossuto - la zona della Borgogna è molto collinare, con picchi di altitudine che arrivano sino a 600 metri; eppure il tracciato del TAV si caratterizza per la scarsa presenza di viadotti e cemento a cui si è preferita quasi sempre la terra per ovviare alle differenze di livelli. Elementi sui quali, all'opposto, si fonda il TAV Torino-Milano costruito su un territorio relativamente pianeggiante: a smentire, ancor una volta, il fronte "Sì TAV" per il quale oltre confine la situazione topografica è a quote omogenee, non come da noi, allo scopo di giustificare il grande dispendio di cemento armato."
OSSERVAZIONE DIRETTA - Insomma, secondo la testimonianza e l'osservazione diretta di Juri Bossuto, il TAV si traduce anche oltr'Alpe quale treno per passeggeri d'alta fascia, e nulla più. Con la differenza, almeno quella positiva, che l'opera, rispetto al progetto nostrano, è attuata con minore generosità nelle gettate di calcestruzzo e ferro: "tra quanto viene affermato dai politici romano- piemontesi, nonché dai cosiddetti esperti del campo trasportistico, e la realtà delle cose laddove i collegamenti TAV sono già in funzione, la differenza è abissale tanto che sembra si tratti di due universi paralleli che mai potranno incontrarsi. Basta superare di qualche chilometro il confine, come ho fatto io stesso, ed osservare la tratta ad alta velocità Lione-Parigi. La verità che si para davanti agli occhi dell'attento osservatore, poco o nulla ha a che vedere con quanto dichiarato dagli "autorevoli" esperti di casa nostra. Invece di invocare l'intervento di aerei e carri armati in Val di Susa, di perdere tempo a studiare strategie di militarizzazione della zona, i nostri deputati dovrebbero incominciare ad ascoltare chi critica il TAV, ossia guardare al futuro e non agli interessi immediati".
http://www.torinotoday.it/cronaca/no-ta ... lsusa.html
17/09/2011, 12:16
Blissenobiarella ha scritto:
Nelle valli di Lanzo,
Le Valli di Lanzo (in piemontese Valade 'd Lans, in francoprovenzale Valàdes at Lans) sono tre valli delle Alpi Graie piemontesi, comprese tra la Valle dell'Orco a Nord e la Val di Susa a Sud. Prendono il nome dalla città di Lanzo Torinese posta ai loro piedi.
http://it.wikipedia.org/wiki/Valli_di_Lanzo
Conosciamo personalmente le persone che fanno parte del movimento no-tav, persone che lavorano con mio marito ogni giorno e che di certo non sono criminali.
E tu a cosa pensi, mentre questa gente sta lottando per difendere le loro vite? Al tuo personale disagio di trovare blocchi in autostrada quando vai in vacanza?
Ripeto, non rendersi conto di quello che sta succedendo è vergognoso.
Non intendo essere indulgente su questo punto.
Svegliatevi.