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MessaggioInviato: 19/10/2011, 19:53 
Signor universo, è meglio che lei legga con più attenzione quanto scritto nel topic.
Le ricordo che sono stato gli stessi sindacati dei poliziotti a denunciare la scarsa organizzazione e l'impreparazione con cui sono stati mandati nelle strade.
Che ci sono state persone che si sono ferite nel tentativo di bloccare i violenti.
Che ci sono video, testimonianze, documentazioni sufficienti a farsi un' idea molto chiara di che cosa sia successo a Roma e che attestano quanto accaduto. Basta prenderne visione con mente serena e senza pregiudizi ideologici.

Inoltre la invito a moderare i toni.
Grazie in anticipo per la collaborazione.



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MessaggioInviato: 19/10/2011, 21:09 
un po' off topic, ma non troppo:



Tagli all'Antimafia, agenti in rivolta

Il decreto stabilità diminuisce i fondi alla Dia: decurtazione degli stipendi e chiuse tre sedi. La lettera di protesta a Maroni: "Atto avvilente e inaccettabile"


CLAUDIO LAUGERI

TORINO
La guerra alle mafie è una priorità. A parole. Nei fatti, il «decreto di stabilità» taglia i fondi destinati alla Direzione Investigativa Antimafia, la struttura voluta nel 1992 da Giovanni Falcone e che negli ultimi due anni ha sequestrato beni a mafiosi per 7 miliardi e 700 milioni di euro, ma soprattutto ne ha confiscati per un miliardo e 200 milioni. Risultati sbandierati dal Governo in ogni conferenza stampa sulla sicurezza, ma che nella normativa in discussione domani avranno «impatto zero».

I tagli di bilancio toccano tutti e l’Antimafia non fa eccezione. Già da tempo: nel 2001, lo stanziamento per mantenere le 20 sedi fu di 28 milioni; nel 2010, la cifra era passata a 15; la normativa pronta per l’approvazione toglie altri 7 milioni. La mannaia contabile si abbatterà sugli stipendi, con una decurtazione fino al 20 per cento. In più, «radio Dia» prefigura la chiusura di tre sedi (Lecce, Trapani e Trieste) a breve termine e in prospettiva di altre quattro (Agrigento, Catanzaro, Salerno e Messina). Poliziotti, finanzieri e carabinieri che lavorano in quelle strutture ritorneranno nelle caserme da dove sono arrivati. Fine della storia.

Ma quei servitori dello Stato non ci stanno a vedere il crollo di quel progetto e nemmeno vogliono arrendersi a un taglio di stipendio che andrebbe a intaccare le indennità conquistate in virtù dell’attività «a rischio». Così, hanno inviato una lettera aperta al ministro Roberto Maroni. «Tutto questo appare avvilente ed inaccettabile. Abbiamo il dovere morale di denunciare questo ennesimo tentativo di depauperamento della Dia, così fortemente voluta da Giovanni Falcone, attentando così anche alle sue idee» scrivono gli «007 antimafia». Nella loro ricostruzione, la decisione del Governo è stata avallata dal «vertice della struttura», che «prima di intraprendere azioni estemporanee, avrebbe potuto proporre risparmi di spesa conseguenti ad una gestione più oculata delle risorse: anziché mettere le mani nelle tasche dei dipendenti, avrebbe potuto operare sui costi di locazione delle sedi occupate dai Centri Operativi trasferendole in immobili demaniali oppure confiscati alla criminalità organizzata». Ed ecco spuntare un paio di esempi: «Il Centro Operativo di Palermo, che in questi giorni si trasferirà presso una villa confiscata alla mafia. Altra nota dolente è il costo dell'immobile che ospita a Roma, in zona Anagnina, gli uffici centrali della Direzione Investigativa Antimafia, della Direzione Centrale Servizi Antidroga e della Direzione Centrale Polizia Criminale, il cui canone di locazione, esorbitante, ammonta a circa 17 milioni di euro annui».

Sull’argomento è intervenuta anche Rita Borsellino, sorella del magistrato ammazzato dalla mafia: «Se il governo volesse realmente risparmiare potrebbe subito utilizzare gli immobili confiscati alla mafia per trasformarli in uffici. E magari implementare la pianta organica della Dia, inferiore di circa 200 persone rispetto a quanto previsto, visto che più si potenzia l’Antimafia, più si riduce il grave danno economico e sociale arrecato dalla criminalità organizzata».
http://www3.lastampa.it/politica/sezion ... tp/425493/



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MessaggioInviato: 19/10/2011, 23:40 
Cita:
Polizia al verde, a Modena parte la colletta
"Chiediamo ai cittadini 1 euro per la benzina"



Martedì gli agenti distribuiranno i bollettini postali per il versamento. Il Siulp: "Non è solo una provocazione: le nostre auto hanno un’autonomia di una ventina di giorni, poi non ci sono soldi"

MODENA. Una ventina di giorni. Quelle che hanno il pieno forse dureranno qualcosina di più. Poi si chiude. O meglio, tutte le vetture saranno messe in garage, inesorabilmente a secco. E la polizia farà un corso accelerato di Totò e Fabrizi, per rivisitare le inossidabili tecniche di corsa e inseguimento dei ladri. Non è uno scherzo e nemmeno una provocazione. Tant’è che ai modenesi tutte le forze di polizia, assieme ad altre “divise” schiaffeggiate dai tagli e dalle carenze, chiederanno un euro.

Un euro per comprare benzina, un bollettino postale già complilato con i riferimenti bancari del conto di solidarietà: verrà distribuito martedì sotto ai portici del collegio, in piena via Emilia. E ci sarà anche una coreografia particolare per attirare l’attenzione dei passanti sul problema che riguarda direttamente la loro sicurezza: bidoni di nafta e benzina (vuoti ovviamente), con tanto di lampeggianti e sirene . Un bollettino postale da un euro, un offerta per permettere ai dipendenti del ministero dell’interno in forza a Modena di solcare ancora le strade.

Bruno Fontana, segretario provinciale, parla per il Siulp, ma ciò che dice è condiviso da quasi la totalità delle forze sindacali, di polizia (compresa stradale e penitenziaria) e dei vigili del fuoco, un altro corpo bistrattato e da sempre dimenticato nei “rifornimenti”: «Martedì mattina - dice - manifesteremo sotto ai portici in via Emilia perché i modenesi decono sapere che noi non riusciamo a lavorare, non ci sono le condizioni per operare sul territorio. Non c’è benzina, non ci sono i soldi per comperare la benzina. Abbiamo una autonomia di una ventina di giorni. Useremo qualche “buono”, finiremo il pieno poi tutti a piedi. I tagli alla polizia e ai carabinieri, 60 milioni di euro, sono tagli alla sicurezza dei cittadini. È come togliere l’ossigeno a chi è già ammalato, in agonia. La situazione delle nostre vetture è al collasso, quelle della Stradale ancora peggio e mi riferisco sia alla benzina sia allo stato in cui versano i mezzi, vecchi e poco efficenti. Non ci sono i soldi e non ne arriveranno. Il contributo che chiediamo, scherzi a parte, non è simbolico».

Il segretario del Siulp Fontana ammonisce: «non bisogna guardare lontano, basta considerare la situazione di Parma, dove il questore, proprio per le ristrettezze, ha emesso una ordinanza che consente l’uscita in auto della polizia, delle Volanti solo ed esclusivamente se davvero l’intervento richiesto è una emergenza, è veramente importante». Bene, a Modena forse si inizierà a classificare i reati secondo un altra ottica: i più ecologici e ambiti saranno quelli a chilometro zero.
http://gazzettadimodena.gelocal.it/cron ... -1.1596135


La cosa più "sconcertante" è la gente che nemmeno si sta accorgendo di cosa stia realmente accadendo...[8)]


Ultima modifica di Ronin77 il 19/10/2011, 23:43, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 20/10/2011, 00:51 
Effettivamente è impressionante, in tutta Italia la polizia non ha + benzina per muoversi, nè carta per gli uffici nè personale a disposizione per pattuglie o denunce..
Penso che entro Dicembre ci sarà il caos e l'emergenza criminalità, ti sfonderanno la porta di casa e la polizia non potrà arrivare ad aiutarti...
Questi politici hanno infine distrutto l'Italia da quel "bel paese" che era.
Ma sono convinto che quando sarà il momento, anchio farò la colletta.
Metto 100 euro a disposizione per le Bare di costoro che hanno depredato per anni il luogo in cui vivo, e sono convinto che tanti altri ce li metteranno di buon cuore..



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MessaggioInviato: 20/10/2011, 12:36 



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MessaggioInviato: 20/10/2011, 12:56 
Io penso che siamo in una situazione di enorme difficoltà.
Abbandoniamo per un attimo l'odio verso coloro che ci hanno portato sin qua, che indistintamente ricomprende gli ultimi 50 anni della politica italiana.
Proviamo a pensare a cosa si potrebbe fare:
togliere tanto a chi ha tanto (palliativo molto misero, inquanto i problemi sono strutturale e non momentanei)
tagli intelligenti ma pur sempre dolorosi e pesanti alla spesa pubblica
trovare risorse (dove??) per ridare slancio a imprese, consumi, economia
ridimensionare le pensioni, a partire dalle più privilegianti
abbattere i costi della politica

ora, le cose sostanziose che io vedo sono due: tagliare i costi pubblici, fortemente, e cercare in tutti i modi di sostenere l'economia, ossia imprese e consumatori.

i tagli alla scuola non si possono fare, ogni volta c'è un'insurrezione popolare. Eppure io andavo a scuola con un un'unica maestra, mi sono laureato e non penso di aver avuto deficit culturali o di apprendimento
i tagli alla sanità neanche a parlarne, anche se la nostra sanità è altamente inefficente (vedasi soprattutto strutture del sud, con deficit-monstre)
i tagli alle pensioni idem. Tutti vogliono andarci il prima possibile, e con il compenso più alto possibile. Non ci ricordiamo di quando la cara dc, per mantenersi casta e potente, ci dava la pensione con 15 anni di lavoro..?!?!?
i tagli ai servizi nemmeno. Il 90% delle dipendenti pubbliche ha maternità a rischio (ossia si sta fuori dal lavoro per tanto di quel tempo che ci si dimentica anche la strada per andarci), mentre nel privato o nei liberi professionisti tali percentuali sono drasticamente ridotte. Chissà perchè??
non si accettano nemmeno i tagli alle intercettazioni telefoniche inutili, per le quali spendiamo una vagonata di milioni di euro. Per ascoltare i bunga bunga del presidente, molta gente pagherebbe di tasca propria, quindi tutto regolare.
E' ora di finirla.

tutti ci riempiamo la bocca con i tagli alla politica, cosa sacrosanta ed è spregevole che i politici continuinino a mantenere la propria casta dorata coi soldi pubblici. Ma questo non sarebbe comunque la soluzione a tutti i mali. Per risollevarci, occorre toccare le voci precedenti.

Tagli stratosferici, riorganizzazione efficente del pubblico, con abolizione di tutto il marcio e il superfluo. Il ricavato va usato in parte per abbassare il deficit, in parte per sostenere le imprese e in parte per i lavoratori/consumatori.

Se ogni volta che si tenta qualcosa, ci sono le rivolte di piazza degli interessati (studenti, pensionati, insegnanti, magistrati, avvocati, medici, paramedici, polizia, pincopallini.....) che gridano a morte contro il "nano"...dove si va????

Come mai non ci sono i cortei di imprenditori dato che quotidianamente chiudono decine di aziende? E parlo di aziende piccole, dove con l'impresa fallisce anche l'imprenditore...non parlo dei Tronchetti Provera o dei Colaninno.
A proposito, non dico nulla...ma ho nominato Colaninno e mi è venuto un conato...poi me n'è venuto un altro pensando che il popolo degli indignados, il popolo di sinistra in genere, deve sentirsi rappresentato da Colaninno jr....ahahahah, peggio perfino di Bersani o Vendola. Si perchè gli indignati, diciamo la verità, in Italia non sono indignati contro il sistema economico mondiale, ma contro il presidente Silvio Berlusconi. E con questo si giustifica tutto, anche le spranghe. Perchè la colpa è di Berlusconi che non permette ai giudici di fare onestamente il loro lavoro e arrestarli.
Mi auguro che la gente si svegli, e anche in fretta.

In sintesi, si deve abbandonare l'odio che è stato fomentato per anni dall'opposizione verso il governo, e si deve lavorare insieme verso l'unica via di uscita: tagli a man bassa, e rilancio/sostegno dell'economia.

Tornando a Roma, ribadisco il mio pensiero:
chi protesta ben venga
chi ha le spranghe e i sanpietrini deve essere represso in maniera decisa e esemplare. Basterebbe scaraventare un camion di sanpietrini a casa loro, addosso a qualche loro caro, appiccare il fuoco alle loro macchine, rompere i loro infissi. Oppure una buona dose di manganellate. Non serve spendere tanto per fare migliaia di processi, dato che siamo in regime di tagli.
chi sostiene questi ultimi anche solo moralmente, idem.

Spero che i miei toni siano stati abbastanza moderati, per il mod. Bliss.


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MessaggioInviato: 20/10/2011, 13:16 
Cita:
Blissenobiarella ha scritto:


hahah fanstastico grande Bliss,in effetti non ci vuole il mago otelma per capire che i cani sciolti potevano essere fermati prima della manifestazione...

Evidentemente il quoziente intuiutivo del mago otemla è superiore ad un certo numero di persone [:o)]

Cita:
Abbandoniamo per un attimo l'odio verso coloro che ci hanno portato sin qua
Qui caro mio la gente ha gia abbandonato da tempo questa moda da curva sud...qui siamo nella cacca perchè abbiamo un parlamento di comparse e marionette che rubano soldi all'italia intera....se dici questo significa che pure tu pensi che chi critica questo governo insolvente debba essere per forza di sinistra...ma che te lo dico a fare [|)]


Ultima modifica di Ronin77 il 20/10/2011, 13:18, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 20/10/2011, 13:22 
Universo, il mod. Bliss approva i toni.

MA non concorda sul contenuto.

Io non capisco le motivazioni di chi si risente perchè il popolo italiano è arrabbiato con berlusconi, non capisco perchè berlusconi che è stato a capo del governo Italiano per più di un decennio, non debba assumersi le responsabilità che derivano dal suo ruolo, visto che dei benefici ne ha più che abusato.

Non capisco chi non è solidale con le proteste che infiammano l'Italia, che si possono riassumere tutti nel legittimo rifiuto che persone oppongono al fatto di dover pagare a proprie spese gli errori compiuti dal governo, dalle banche, dal sistema; della gente, che ha fatto la propria parte, ha lavorato, studiato, pagato le tasse, ha giocato secondo le regole ed ora si trova costretta a pagare pegno al posto di quelli che si sono arricchiti alle spalle di tutti, facendo il gioco sporco.

In Italia la protesta degli indignati si colora di una sfumatura anti-berlusconiana? E che cosa c'è di strano? Ovunque parte di questa protesta è rivolta anche ai propri governi.

LA vogliamo smettere di farci incantare da quelli che vogliono a tutti i costi passare per vittime in una situazione che loro stessi hanno generato? Le vere vittime sono altrove.



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MessaggioInviato: 20/10/2011, 13:31 
Cita:
Ronin77 ha scritto:

Cita:
]hahah fanstastico grande Bliss,in effetti non ci vuole il mago otelma per capire che i cani sciolti potevano essere fermati prima della manifestazione...



SI, grande Brignano!
La puntata delle iene ieri ha toccato degli argomenti con molta intelligenza e ironia. Pensavo avrei rimpianto Luca e Paolo ma Enrico è stato travolgente.
Molto bello anche il servizio di Lucci con le interviste ai giovani indignati, ragazzi stupendi, con una forza negli occhi che mi ha ridato in un attimo la speranza che forse le cose non andranno a finire male dopotutto...



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MessaggioInviato: 20/10/2011, 13:41 
Cita:
Blissenobiarella ha scritto:



Tutti a dire " ma non potevano essere fermati prima???"

Ma questo 'comico' oltre a non far ridere , non è neppure informato ?
La DASPO non vale per i manifestanti...i fermi preventivi non si possono fare.

Di Pietro un'anno fa la pensava diversamente e anche lui era contro i fermi preventivi.

Cita:
http://www3.lastampa.it/politica/sezioni/articolo/lstp/380629/

19/12/2010 - UNIVERSITA' - L'INCUBO DISORDINI
[color=blue]"Arresti preventivi contro i violenti"

E' bufera sulla proposta di Gasparri

In settimana la riforma Gelmini in Aula. Il governo teme scontri.
Sì di Maroni all'idea Mantovano: "Serve il Daspo come allo stadio".
Alt dei dipietristi, più cauto il Pd


ROMA
Prima il Daspo, poi l’arresto preventivo. Le forze di governo, dopo gli scontri della scorsa settimana a Roma, vogliono giocare d’anticipo.

...«Quello che propone Gasparri è contro la nostra Costituzione. Le sue sono parole pericolose. Se Gasparri conosce nomi e cognomi li faccia. Sennò lasci lavorare e rispetti le autorità competenti senza avvelenare il clima con dichiarazioni provocatorie e parafasciste», ha commentato la capogruppo del Pd al Senato Anna Finocchiaro. Per il leader dell’Italia dei valori, Antonio Di Pietro, le parole di Gasparri «confermano soltanto la volontà del governo e di questa maggioranza di imporre il modello fascista»....[/color]




_________________
[^]The best quote ever (2013 Nonsense Award Winner):
«Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Early in the morning!»
© Anonymous/The Irish Rovers
http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/
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MessaggioInviato: 20/10/2011, 13:54 
Scontri a Roma: un video scagionerebbe 4 dei 12 fermati

Il gip dovrà decidere se convalidare l'arresto. Giallo sul filmato in rete: "Non sono loro".
Sono finiti in serata, al carcere di Regina Coeli, gli interrogatori di convalida per i 12 fermati durante gli scontri avvenuti sabato a Roma in occasione della manifestazione degli Indignati, degenerati nella guerriglia di piazza san Giovanni.
Ad ascoltarli il gip Elvira Tamburelli, che deciderà se accogliere le richieste della procura: la convalida e la conferma delle custodie in carcere con l'accusa di resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale.
Ad essere fermati, in tutto, 14 persone.
Ai dodici si è aggiunto Fabrizio Filippi - lo studente di 24 anni fotogrofato con l’estintore e conosciuto come “Er pelliccia” - la cui posizione è stata stralciata. Quindi considerata “a parte”.
Il quattordicesimo indiziato - un minorenne di Ascoli Piceno - è stato poi consegnato martedì sera dai vigili urbani di Roma alla Polizia perchè sorpreso durante la festa per la liberazione del soldato israeliano Gilad Shalit.
Con sè aveva uno zainetto che conteneva volantini firmati dalla sigla degli Anarchici Insurrezionalisti, una cartuccia esplosa di lacrimogeno e calzoncini, cappello e felpa neri e con segni di bruciature.

Un video in rete scagionerebbe 4 fermati
Intanto è giallo sul video - che qui potete vedere su YouReporter - che scagionerebbe quattro dei 12 fermati.
Nel filamto si vedono le immagini del fermo e la voce di una donna che grida alla polizia: “Non sono loro che dovete prendere! Quelli stavano buoni...”.

Gli avvocati: "Le immagini dimostrano che non c'entrano"
"Abbiamo presentato al Gip il video - hanno detto gli avvocati Maria Daddabo e Simonetta Crisci che difendono i quattro ragazzi arrestati - che scagiona i nostri assistiti".
"Appare evidente - proseguono - che i fermati non appartengono a nessun gruppo di Black bloc. Sono vestiti di bianco, non indossano caschi o felpe".
"I ragazzi fermati rischiano di essere capri espiatori: in carcere ci sono degli innocenti”: ha dichiarato ai cronisti l'avvocato Fabrizio Gallo, legale di Giovanni Caputi, il 22enne pugliese che vive a Barcellona fermato durante gli incidenti.

Giallo sul video: “Non sono loro”
Nel video, girato la sera del 15 ottobre da un appartamento di uno dei palazzi che s'affacciano sulla zona vicina agli scontri, si sente chiaramente una donna che dal suo balcone di via Angelo Poliziano urla a gran voce ai poliziotti: “Non sono loro che dovete prendere! Quelli stavano buoni...”.
Il video di conclude con i quattro ragazzi scortati e portati via.
Si tratta - secondo il sito del Corriere della Sera - di Giovanni Venuto, 30 anni, di Tivoli e la sua ragazza Alessia Catarinozzi, 26 anni, di Alatri. Alessandro Venuto, di Subiaco (fratello gemello di Giovanni) e la sua ragazza Serena Leonardo, 21 anni di Roma.
Attualmente sono detenuti a in attesa che oggi il gip decida se convalidare il loro arresto o meno.
http://www.ilsalvagente.it/Sezione.jsp? ... ione=12895



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Blissenobiarella ha scritto:

Io non capisco le motivazioni di chi si risente perchè il popolo italiano è arrabbiato con berlusconi, non capisco perchè berlusconi che è stato a capo del governo Italiano per più di un decennio, non debba assumersi le responsabilità che derivano dal suo ruolo, visto che dei benefici ne ha più che abusato.

Non capisco chi non è solidale con le proteste che infiammano l'Italia, che si possono riassumere tutti nel legittimo rifiuto che persone oppongono al fatto di dover pagare a proprie spese gli errori compiuti dal governo, dalle banche, dal sistema; della gente, che ha fatto la propria parte, ha lavorato, studiato, pagato le tasse, ha giocato secondo le regole ed ora si trova costretta a pagare pegno al posto di quelli che si sono arricchiti alle spalle di tutti, facendo il gioco sporco.

In Italia la protesta degli indignati si colora di una sfumatura anti-berlusconiana? E che cosa c'è di strano? Ovunque parte di questa protesta è rivolta anche ai propri governi.

LA vogliamo smettere di farci incantare da quelli che vogliono a tutti i costi passare per vittime in una situazione che loro stessi hanno generato? Le vere vittime sono altrove.


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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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Legge Reale
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Con il termine legge Reale si intende la legge dell'ordinamento italiano del 22 maggio 1975, n. 152 (G.U. n. 136 del 24 maggio 1975), recante «Disposizione a tutela dell'ordine pubblico».

La L. 152/1975 fu promulgata nella VI Legislatura sotto il quarto governo Moro ed il principale redattore della legge fu il Ministro di Grazia e Giustizia, appartenente al Partito repubblicano italiano, Oronzo Reale, da cui è d'uso chiamare la norma.

La Legge Reale è stata novellata dalla legge n. 533 dell'8 agosto 1977, il cui art. 2 ha modificato l'art. 5. Successivamente le sanzioni previste dall'art. 5 così modificato sono state inasprite dalla legge n. 155 del 31 luglio 2005 (di conversione del d.l. 144/2005).

Nel 1989, per effetto dell'entrata in vigore del nuovo Codice di procedura penale, alcune disposizioni di diritto processuale contenute nella L. 152/1975 furono soppresse.

Il testo normativo introdusse un duro inasprimento della legge penale volto a combattere i fenomeni di terrorismo che misero a dura prova l'ordinamento democratico italiano durante gli anni di piombo.
Le innovazioni maggiormente repressive introdotte dalla L. 152/1975 sono rinvenibili nei seguenti articoli:

l'art. 3 estendeva il ricorso alla custodia preventiva - in deroga all'art. 13, comma 3, Cost., che fissa la durata dei provvedimenti provvisori in casi eccezionali di necessità ed urgenza -, sostituendo il precedente art. 238 c.p.p., anche in assenza di flagranza di reato, di fatto permettendo un fermo preventivo di 96 ore (48+48) ore entro le quali va emesso decreto di convalida da parte dell'autorità giudiziaria;

l'art. 5 - come modificato dall'art.2, L. 533/1977 - vieta l'uso del casco e di altri elementi potenzialmente atti a rendere in tutto o in parte irriconoscibili i cittadini partecipanti a manifestazioni pubbliche, svolgentesi in pubblico o in luoghi aperti al pubblico;

l'art. 14, estendendo la previsione normativa dell'art. 53 c.p., consente alle forze dell'ordine di usare legittimamente le armi non solo in presenza di violenza o di resistenza, ma comunque quando si tratti di «impedire la consumazione dei delitti di strage, di naufragio, sommersione, disastro aviatorio, disastro ferroviario, omicidio volontario, rapina a mano armata e sequestro di persona».


Il 30 giugno 1977 il Partito Radicale presentò richiesta di referendum abrogativo della L. 152/1975, ritenuta ammissibile dalla Corte costituzionale, con sentenza n. 70 del 1978. Il referendum fu indetto con d.P.R. del 14 aprile 1978. La consultazione referendaria si tenne nelle giornate dell'11 e 12 giugno 1978 ed ebbe esito negativo, pertanto la legge non fu abrogata ed è tuttora in vigore.


Ritorno nel dibattito pubblico [modifica]

Dopo le proteste partite dal Movimiento 15-M, che il 15 ottobre 2011 sono degenerate in duri scontri a Roma, il 17 ottobre 2011 alcuni organi di informazione hanno attribuito ad una conferenza stampa, riportata da notiziari televisivi, radiofonici e da alcune testate giornalistiche, del leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro la volontà di introdurre una nuova "Legge Reale"[2] per gestire situazioni di violenza durante le manifestazioni, mentre lo stesso Di Pietro ha subito respinto e smentito tali affermazioni.[3]

La norma

Legge 22 maggio 1975, n. 152, Disposizioni a tutela dell'ordine pubblico:
http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?u ... 2;152!vig=



_________________
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MessaggioInviato: 20/10/2011, 14:35 
la legge reale è ancora esistente ma non è più quella originale e non può essere più applicata, perchè è stata edulcorata prima (con l'abrogazione di numerosi articoli) e superata (quindi sostituita) di fatto dalla legge Pisanu poi.



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[^]The best quote ever (2013 Nonsense Award Winner):
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Legge 22 maggio 1975, n. 152


Legge 22 maggio 1975, n. 152
(in Gazz. Uff., 24 maggio, n. 136). –
Disposizioni a tutela dell'ordine pubblico.

(Omissis).


Art.1

(Omissis) (1).
(1) Articolo abrogato dall'art. 28, l. 28 luglio 1984, n. 398.


Art.2

Qualora la durata massima della custodia preventiva maturi nei termini di cui all'articolo 1 della legge 7 ottobre 1969, n. 742; o sia comunque prossima a maturare, il giudice con ordinanza motivata non impugnabile dichiara l'urgenza del processo; in tal caso i termini processuali decorrono, anche nel periodo feriale, dalla data di notificazione dell'ordinanza; parimenti i termini processuali decorrono dalla data in cui l'imputato ed il difensore abbiano dichiarato di rinunziare alla sospensione dell'attività processuale.


Art.3

(Omissis) (1).
(1) Articolo da ritenersi soppresso a seguito dell'entrata in vigore del nuovo codice di procedura penale (del 1989).


Art.4

In casi eccezionali di necessità e di urgenza, che non consentono un tempestivo provvedimento dell'autorità giudiziaria, gli ufficiali ed agenti della polizia giudiziaria e della forza pubblica nel corso di operazioni di polizia possono procedere, oltre che all'identificazione, all'immediata perquisizione sul posto, al solo fine di accertare l'eventuale possesso di armi, esplosivi e strumenti di effrazione, di persone il cui atteggiamento o la cui presenza, in relazione a specifiche e concrete circostanze di luogo e di tempo non appaiono giustificabili.
Nell'ipotesi di cui al comma precedente la perquisizione può estendersi per le medesime finalità al mezzo di trasporto utilizzato dalle persone suindicate per giungere sul posto.
Delle perquisizioni previste nei commi precedenti deve essere redatto verbale, su apposito modulo che va trasmesso entro quarantott'ore al procuratore della Repubblica e, nel caso previsto dal primo comma, consegnato all'interessato.



Art.5

È vietato l'uso di caschi protettivi, o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo. È in ogni caso vietato l'uso predetto in occasione di manifestazioni che si svolgano in luogo pubblico o aperto al pubblico, tranne quelle di carattere sportivo che tale uso comportino.
Il contravventore e' punito con l'arresto da uno a due anni e con l'ammenda da 1.000 a 2.000 euro (1).
Per la contravvenzione di cui al presente articolo è facoltativo l'arresto in flagranza (2) (3).

(1) Comma modificato dall'articolo 113, comma 4, della legge 24 novembre 1981, n. 689, e successivamente dall'articolo 10, comma 4-bis, del D.L. 27 luglio 2005, n. 144.
(2) Articolo sostituito dall'articolo 2 della legge 8 agosto 1977, n. 533.
(3) La disposizione di cui al presente comma deve ritenersi abrogata in virtù di quanto stabilito dall'art. 230 disp. att. c.p.p.


Art.6

Il disposto del primo capoverso dell'articolo 240 del codice penale si applica a tutti i reati concernenti le armi, ogni altro oggetto atto ad offendere, nonché le munizioni e gli esplosivi.
Le armi da guerra e tipo guerra confiscate debbono essere versate alla competente direzione di artiglieria che ne dispone la rottamazione e la successiva alienazione, ove non le ritenga utilizzabili da parte delle forze armate.
Le armi comuni e gli oggetti atti ad offendere confiscati, ugualmente versati alle direzioni di artiglieria, devono essere destinati alla distruzione, salvo quanto previsto dal nono e decimo comma dell'art. 32, L. 18 aprile 1975, n. 110.
Le munizioni e gli esplosivi confiscati devono essere versati alla competente direzione di artiglieria, per l'utilizzazione da parte delle forze armate, ovvero per l'alienazione nei modi previsti dall'art. 10, secondo comma, della legge 18 aprile 1975, n. 110, o per la distruzione.
Le disposizioni di cui al secondo, terzo e quarto comma del presente articolo si applicano anche alle armi, munizioni e materie esplodenti confiscate in seguito a divieto della relativa detenzione disposto a norma dell'art. 39 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza approvato con regio decreto 18 giugno 1931, n. 773.


Art.7

(Omissis) (1).
(1) Sostituisce l'art. 1, l. 20 giugno 1952, n. 645.


Art.8

(Omissis) (1).
(1) Sostituisce con quattro commi i primi tre commi dell'art. 2, l. 20 giugno 1952, n. 645.


Art.9

(Omissis) (1).
(1) Sostituisce il primo comma dell'art. 3, l. 20 giugno 1952, n. 645.


Art.10

(Omissis) (1).
(1) Sostituisce l'art. 4, l. 20 giugno 1952, n. 645.


Art.11

(Omissis) (1).
(1) Sostituisce l'art. 5, l. 20 giugno 1952, n. 645.


Art.12

(Omissis) (1).
(1) Il primo comma del presente articolo aggiunge l'art. 5-bis alla l. 20 giugno 1952, n. 645. Il secondo comma reca disposizioni ormai superate.


Art.13

(Omissis) (1).
(1) Sostituisce il secondo comma dell'art. 6, l. 20 giugno 1952, n. 645.


Art.14

(Omissis) (1).
(1) Modifica il primo comma dell'articolo 53 c.p.


Art.15

(Omissis) (1).
(1) Sostituisce l'art. 648, c.p.


Art.16

La prescrizione dei reati previsti dalla L. 14 ottobre 1974, n. 497, recante nuove norme contro la criminalità, nonché dall'articolo 14 della presente legge, rimane sospesa:
a) durante la latitanza dell'imputato e per tutta la durata di essa;
b) durante il tempo necessario per la notifica di ordini o mandati all'imputato che non abbia provveduto alla comunicazione prevista nel terzo comma dell'articolo 171 del codice di procedura penale sino al giorno in cui la notifica sia stata effettuata ovvero sia stato emesso il decreto di irreperibilità di cui all'articolo 170 dello stesso codice;
c) durante il rinvio, chiesto dall'imputato o dal suo difensore, di un atto di istruzione o del dibattimento e per tutto il tempo del rinvio (1).

(1) Vedi art. 160 c.p.


Art.17

(Omissis) (1).
(1) Vedi, ora, art. 233 disp. att. c.p.p.


Art.18

Le disposizioni della legge 31 maggio 1965, n. 575, si applicano anche a coloro che:
1) operanti in gruppi o isolatamente, pongano in essere atti preparatori, obiettivamente rilevanti, diretti a sovvertire l'ordinamento dello Stato, con la commissione di uno dei reati previsti dal capo I, titolo VI, del libro II del codice penale o dagli articoli 284, 285, 286, 306, 438, 439, 605 e 630 dello stesso codice nonché alla commissione dei reati con finalità di terrorismo anche internazionale; (1)
2) abbiano fatto parte di associazioni politiche disciolte ai sensi della legge 20 giugno 1952, n. 645, e nei confronti dei quali debba ritenersi, per il comportamento successivo, che continuino a svolgere una attività analoga a quella precedente;
3) compiano atti preparatori, obiettivamente rilevanti, diretti alla ricostituzione del partito fascista ai sensi dell'articolo 1 della citata legge n. 645 del 1952, in particolare con l'esaltazione o la pratica della violenza;
4) fuori dei casi indicati nei numeri precedenti, siano stati condannati per uno dei delitti previsti nella legge 2 ottobre 1967, n. 895, e negli articoli 8 e seguenti della legge 14 ottobre 1974, n. 497, e successive modificazioni, quando debba ritenersi, per il loro comportamento successivo, che siano proclivi a commettere un reato della stessa specie col fine indicato nel precedente n. 1) .
Le disposizioni di cui al precedente comma si applicano altresì agli istigatori, ai mandanti e ai finanziatori.
È finanziatore colui il quale fornisce somme di denaro o altri beni, conoscendo lo scopo a cui sono destinati .
Le disposizioni di cui al primo comma, [anche in deroga all' articolo 14 della legge 19 marzo 1990, n. 55], e quelle dell'articolo 22 della presente legge possono essere altresì applicate alle persone fisiche e giuridiche segnalate al Comitato per le sanzioni delle Nazioni Unite, o ad altro organismo internazionale competente per disporre il congelamento di fondi o di risorse economiche, quando vi sono fondati elementi per ritenere che i fondi o le risorse possano essere dispersi, occultati o utilizzati per il finanziamento di organizzazioni o attività terroristiche, anche internazionali (2).

(1) Numero modificato dall'art. 7, d.l. 18 ottobre 2001, n. 374.
(2) Comma aggiunto dall'articolo 14 del D.L. 27 luglio 2005, n. 144 e modificato dall' articolo 11 del D.L. 23 maggio 2008, n. 92.


Art.19

Le disposizioni di cui alla legge 31 maggio 1965, n. 575, si applicano anche alle persone indicate nell'articolo 1, numeri 1) e 2) della legge 27 dicembre 1956, n. 1423. Nei casi previsti dal presente comma, le funzioni e le competenze spettanti, ai sensi della legge 31 maggio 1965, n. 575 , al procuratore della Repubblica presso il tribunale del capoluogo del distretto sono attribuite al procuratore della Repubblica presso il tribunale nel cui circondario dimora la persona. Nelle udienze relative ai procedimenti per l’applicazione delle misure di prevenzione di cui al presente comma, le funzioni di pubblico ministero possono essere esercitate anche dal procuratore della Repubblica presso il tribunale competente (1).
Gli ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria debbono comunicare al questore le segnalazioni rivolte al procuratore della Repubblica.

(1) Comma modificato dall'art. 13, l. 3 agosto 1988, n. 327 e dall' articolo 11 del D.L. 23 maggio 2008 n.92.


Art.20

Il procuratore della Repubblica può compiere, sia direttamente sia a mezzo della polizia giudiziaria, tutte le indagini necessarie ai fini dell'attuazione dei precedenti articoli 18 e 19 con l'osservanza delle norme stabilite per l'istruzione sommaria (1).

(1) Il riferimento deve ritenersi abrogato a seguito dell'entrata in vigore del nuovo c.p.p. (del 1989).


Art.21

(Omissis) (1).
(1) Aggiunge un comma all'art. 6, l. 27 dicembre 1956, n. 1423.


Art.22

Il giudice può aggiungere ad una delle misure di prevenzione previste dall'articolo 3 della legge 27 dicembre 1956, n. 1423, quella della sospensione provvisoria dall'amministrazione dei beni personali, esclusi quelli destinati all'attività professionale o produttiva quando ricorrono sufficienti indizi che la libera disponibilità di essi da parte delle persone indicate negli articoli 18 e 19 agevoli comunque la condotta, il comportamento o l'attività socialmente pericolosa prevista nelle norme suddette.
Il giudice può altresì applicare, nei confronti delle persone suddette, soltanto la sospensione prevista dal comma precedente se ritiene che essa sia sufficiente ai fini della tutela della collettività.
La sospensione può essere inflitta per un periodo non eccedente i 5 anni. Alla scadenza può essere rinnovata se permangono le condizioni in base alle quali è stata applicata.


Art.23

Con il provvedimento con cui applica la sospensione temporanea dall'amministrazione dei beni il giudice nomina un curatore speciale scelto tra gli iscritti negli albi degli avvocati, [dei procuratori legali,] (1) dei dottori commercialisti o dei ragionieri.
Al curatore si applicano, in quanto compatibili, disposizioni degli articoli 28, 29, 30, 31, 32, 34, 35, 36, 37, 38, 39, 42, 43, 44, 45, 46, 47, 48 e 88 del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, sostituito al tribunale fallimentare il tribunale che ha pronunciato il provvedimento e al giudice delegato un giudice di detto tribunale delegato dal presidente.
Il curatore entro un mese dalla nomina, deve presentare una relazione particolareggiata sui beni della persona socialmente pericolosa, indicandone il preciso ammontare e la provenienza, nonché sul tenore della vita di detta persona e della sua famiglia e su quanto altro può eventualmente interessare anche ai fini di carattere penale.

(1) Il termine "procuratore legale" contenuto nel presente comma si intende sostituito con il termine "avvocato" ex art. 3, l. 24 febbraio 1997, n. 27.


Art.24

La persona a cui è stata applicata la sospensione provvisoria dall'amministrazione dei beni, la quale con qualsiasi mezzo, anche simulato, elude o tenta di eludere l'esecuzione del provvedimento è punita con la reclusione da tre a cinque anni. La stessa pena si applica a chiunque anche fuori dei casi di concorso nel reato, aiuta la persona indicata a sottrarsi all'esecuzione del provvedimento.
[Per il reato di cui al comma precedente si procede in ogni caso con giudizio direttissimo e si prosegue con il medesimo rito anche in deroga agli articoli 502 e 504 del codice di procedura penale] (1).

(1) Vedi, ora, art. 233, disp. att. c.p.p.


Art.25

(Omissis) (1).
(1) Articolo abrogato dall'art. 46, l. 6 marzo 1998, n. 40. Tale abrogazione è stata confermata dall'art. 47, d.lg. 25 luglio 1998, n. 286.


Art.26

(Omissis) (1).
(1) Articolo da ritenersi abrogato a seguito dell'entrata in vigore del nuovo c.p.p.


Art.27

(Omissis) (1).
(1) Articolo da ritenersi abrogato a seguito dell'entrata in vigore del nuovo c.p.p.


Art.28

(Omissis) (1).
(1) Articolo da ritenersi abrogato a seguito dell'entrata in vigore del nuovo c.p.p.


Art.29

(Omissis) (1).
(1) Articolo da ritenersi abrogato a seguito dell'entrata in vigore del nuovo c.p.p.


Art.30

(Omissis) (1).
(1) Articolo da ritenersi abrogato a seguito dell'entrata in vigore del nuovo c.p.p.


Art.31

(Omissis) (1).
(1) Articolo da ritenersi abrogato a seguito dell'entrata in vigore del nuovo c.p.p.


Art.32

Nei procedimenti a carico di ufficiali o agenti di pubblica sicurezza o di polizia giudiziaria o dei militari in servizio di pubblica sicurezza per fatti compiuti in servizio e relativi all'uso delle armi o di altro mezzo di coazione fisica, la difesa può essere assunta a richiesta dell'interessato dall'Avvocatura dello Stato o da libero professionista di fiducia dell'interessato medesimo.
In questo secondo caso le spese di difesa sono a carico del Ministero dell'interno salva rivalsa se vi è responsabilità dell'imputato per fatto doloso.
Le disposizioni dei commi precedenti si applicano a favore di qualsiasi persona che, legalmente richiesta dall'appartenente alle forze di polizia, gli presti assistenza.


Art.33

(Omissis) (1).
(1) Aggiunge l'art. 167-bis al codice di procedura penale.


Art.34

(Omissis) (1).
(1) Sostituisce l'art. 369, c.p.p.


Art.35

Le disposizioni processuali della presente legge si applicano sino all'entrata in vigore del nuovo codice di procedura penale.


Art.36

La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica.



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