23/10/2011, 17:49
23/10/2011, 18:01
23/10/2011, 18:05
23/10/2011, 18:18
Biohazard ha scritto:
C'è una cosa seppur banale che mi colpisce dei Nordici, a livello muscolare vengono descritti con una massa di gran lunga superiore a quella dell'uomo. Questo mi fa pensare che provengono da un popolo sfruttato per millenni, la loro genetica si deve essere adattata a sforzi prolungati per tantissimi anni. Noi umani siamo limitati chi più chi meno verso lo sviluppo muscolare, ad esempio un bianco è meno dotato geneticamente di un uomo di colore, che ha un organismo che essendo stato sottoposto a sforzi sovra-umani per anni si è adattato, da qui nasce il fatto che i neri negli sport come ad esempio il bodybuilding (natural) sono più agevolati di noi bianchi.
23/10/2011, 18:25
superpippo ha scritto:
Molto interessante!
Tutto questo mi porta a 3 riflessioni:
1)I nostri "antenati non sembrerebbero essere del tutto "amichevoli", ma bensì orientati ad un "rientro" da "dominatori dato che sarebbero "mano nella mano" con gli attuali potentati.
2)Dato che le "visite" al nostro pianeta dovrebbero essere addebitate ad EX terrestri, mi chiedo se allora esistano civiltà che abbiano come origine pianeti diversi dal nostro.
3)Abbiamo fra le mani un puzzle con milioni di pezzi che, in qualche modo, dovranno prima o poi combaciare;
per iniziare a montarne insieme qualcuno mi piacerebbe avere un parere da TTE riguardo all' "incrocio dei dati" fra la tua teoria e ciò che viene allo scoperto tramite le canalizzazioni di Odearean (confesso che è diverso tempo che non seguo la vicenda)
23/10/2011, 21:30
Paolo Bolognesi ha scritto:
Interessante questa tua osservazione, Biohazard.
Questo si sposa con i lavori di Sitchin, Biagio Russo e Mauro Biglino che ho citato in precedenza, i quali ipotizzano che il genere Homo sia stato creato da esseri superiori quali loro schiavi, i quali poi si sarebbero resi autonomi.
23/10/2011, 21:36
numero_6 ha scritto:
Io scrivo pochissimo ma leggo molto, e mi sento di farti i complimenti Paolo, grazie.
23/10/2011, 22:02
Paolo Bolognesi ha scritto:superpippo ha scritto:
3)Abbiamo fra le mani un puzzle con milioni di pezzi che, in qualche modo, dovranno prima o poi combaciare;
per iniziare a montarne insieme qualcuno mi piacerebbe avere un parere da TTE riguardo all' "incrocio dei dati" fra la tua teoria e ciò che viene allo scoperto tramite le canalizzazioni di Odearean (confesso che è diverso tempo che non seguo la vicenda)
Sentiamo TTE in proposito...
24/10/2011, 11:29
24/10/2011, 16:34
24/10/2011, 20:42
Enkidu ha scritto:
Non ritenendo giusto asservire i Sapiens alla loro civiltà superiore, e non essendo capaci di reagire con violenza alla loro espansione, avrebbero abbandonato progressivamente il pianeta, o con un improvviso esodo di massa.
Tutto questo, a livello di ipotesi. Che sarebbe valida solo nel caso che tali esseri siano scomparsi quando i Sapiens esistevano già.
Ma naturalmente, le cose cambiano se noi immaginiamo che tali esseri siano scomparsi già quando sulla Terra i Sapiens non erano ancora nati.
D'altra parte, i Sapiens sono solo una delle tante specie umane comparse sulla Terra.
25/10/2011, 07:34
quisquis ha scritto:
Molto interessante, complimenti a Paolo Bolognesi anche da parte mia.
Pensando ai supposti extraterrestri di forma umana, mi viene in mente che, sebbene il tipo cosiddetto "nordico" vada per la maggiore, non è l'unico tipo umano protagonista di contatti con terrestri.
Per esempio i clarioniti con cui Truman Bethurum ed altri avrebbero avuto più di un contatto, vengono descritti da Bethurum come di statura medio bassa rispetto all'americano medio, di colorito olivastro e capelli neri; dalla descrizione ricordano di più gli indiani dell'India settentrionale, ossatura minuta, capelli intensamente neri e colorito bruno ma dai tratti europei. Se ben ricordo anche Adamski, in uno dei suoi libri, cita almeno un personaggio di questo tipo.
Per non parlare dei "nanetti" del caso amicizia, uomini che sarebbero stati alti circa un metro e perfettamente proporzionati nel loro insieme e nelle loro parti.
Sempre dal caso amicizia emergono tipi umani molto differenti tra loro, non solo nelle altezze ma anche nel resto; quindi non solo giganti forti, uomini di altezza paragonabile a quella terrestre e nani, ma anche biondi "nordici", castani e mori, perfettamente mescolabili in un ambiente come quello italiano.
Insomma ce ne sarebbe per tutti i gusti; quindi, restando nell'ambito dell'ipotesi ex-terrestre, direi che la maggiore massa muscolare dei "nordici" forse potrebbe dipendere più dall'essere derivati da un antico ceppo terrestre fisicamente molto forte che da altro, per quanto ovviamente nel buio più totale nel quale ci si muove tutto è possibile.
Questo spiegherebbe i presunti alieni umani dalle apparenze non nordiche: deriverebbero da razze e ceppi terrestri diversi, non depigmentati, tuttora presenti (indiani d'India) oppure estinti (i "nanetti").
Mi viene in mente anche il caso "Villas Boas"; lì l'"aliena" umana, se ben ricordo, era sì bionda, ma con tratti lievemente mongolidi, quasi un incrocio tra il tipo europeo nordico e quello estremo orientale; e visto che si parla di Antartide mi ricordo di aver letto che, sempre nel caso "Villas Boas", alla domanda della provenienza la donna avrebbe risposto indicando in direzione sud. Non vorrei però ricordare male.Enkidu ha scritto:
Non ritenendo giusto asservire i Sapiens alla loro civiltà superiore, e non essendo capaci di reagire con violenza alla loro espansione, avrebbero abbandonato progressivamente il pianeta, o con un improvviso esodo di massa.
Tutto questo, a livello di ipotesi. Che sarebbe valida solo nel caso che tali esseri siano scomparsi quando i Sapiens esistevano già.
Ma naturalmente, le cose cambiano se noi immaginiamo che tali esseri siano scomparsi già quando sulla Terra i Sapiens non erano ancora nati.
D'altra parte, i Sapiens sono solo una delle tante specie umane comparse sulla Terra.
Infatti, se uno si pone in questa ipotesi, perché limitarsi all'idea che non avrebbero ritenuto opportuno asservire i sapiens alla loro civiltà superiore? Lo stesso discorso si potrebbe fare ipotizzando che non avrebbero ritenuto opportuno asservire tutte le altre specie umane dell'epoca, sapiens o meno, alla loro civiltà superiore; così pensando non si vincola il comportamento di questi ipotetici uomini all'esistenza dei sapiens, come giustamente rilevavi.
Poi, si può anche pensare ad una forma sublimata di egoismo, del tipo:
Ipotetico scenario: sulla Terra, in una dato momento del suo passato, abbiamo diverse specie umane coesistenti, di sviluppo non omogeneo; nelle foreste, soprattutto nei posti più remoti, resistono forme locali di Erectus insieme ad altre specie umane più vicine all'animale, per così dire.
Nei ghiacci, più estesi di oggi, forme più adattate all'ambiente freddo. I sapiens sparpagliati un po' ovunque, divisi in varie razze ed etnie; e piccoli nuclei di uomini molto evoluti, figli forse di precedenti civilizzazioni, dalla morale improntata su un radicale "dare a ciascuno il suo", intonata sulla non interferenza. Hanno una tecnologia superiore che permette loro di vivere bene e di difendersi bene su questa Terra, permettendo loro di curare i propri interessi, principalmente studio e buona vita. Ma non sono interessati a dominare sugli uomini meno evoluti di loro, hanno una morale basata sul suum cuique tribuere, e questa non belligeranza è il lato positivo della stessa. Ma ecco che arriva una catastrofe da essi prevista; prendono e partono, lasciando gli altri uomini al proprio destino, e questo è il lato negativo della stessa. Del resto non avrebbero nemmeno potuto portarseli dietro; uno "hobbit" dell'indonesia te lo porti nel sottosuolo di Marte? Un sapiens che fa una vita tribale te lo porti nel sottosuolo di Venere? Che vita gli si prospetterebbe? Lo si distruggerebbe; poi, oltre ai problemi morali e alle difficoltà logistiche, acuite dal piccolo numero verso un grande numero di specie umane meno evolute, che senso avrebbe? Per fare cosa? Non si può fare; avrebbe senso solo lo studio, ma per quello bastano i saltuari contatti e gli eventuali rapimenti (spesso solo momentanei). Per il monitoraggio basta sorvolare la Terra partendo da corpi celesti del nostro sistema solare, senza tirare in ballo velocità superiori alla luce. Il tutto restando in questa ipotesi.
25/10/2011, 11:50
quisquis ha scritto:
Mi viene in mente anche il caso "Villas Boas"; lì l'"aliena" umana, se ben ricordo, era sì bionda, ma con tratti lievemente mongolidi, quasi un incrocio tra il tipo europeo nordico e quello estremo orientale; e visto che si parla di Antartide mi ricordo di aver letto che, sempre nel caso "Villas Boas", alla domanda della provenienza la donna avrebbe risposto indicando in direzione sud. Non vorrei però ricordare male.
25/10/2011, 21:12
25/10/2011, 23:47
Thethirdeye ha scritto:
“Esiste un pianeta nascosto e invisibile il cui movimento è però a volte rintracciabile dai vostri strumenti. Tale pianeta rappresenta il vostro specchio e potrebbe determinare l’accelerazione dei processi distruttivi del pianeta, ma anche, paradossalmente, la vostra evoluzione spirituale. Gli Antichi che colonizzarono il pianeta lasciarono delle indicazioni sul calcolo dei periodi di avvicinamento del pianeta e sull’apertura dei relativi portali e i Maya chiusero quei segreti nella loro scrittura, ma nel tempo anche le iscrizioni, così come i cuori, si corruppero e la traccia rimasta non è comprensibile se non dagli iniziati”.