Cita:
Pier Tulip ha scritto:
Avanti, zakmck, sul rosacrociano mi trovi completamente d'accordo.
Amplia la questione.
Guardando l'etimologia, rosacrociano deriva dall'unione di rosa e di croce, come riconoscimento del culto della divina saggezza del sole, dei modi e delle parole di dio e della guida spirituale di Gesu, incarnato in terra. Il loro emblema univa quindi la corona di spine di Gesu' (rosa) alla croce solare. Ma la sintesi per antonomasia si trova nell'immagine di Dio come
uomo bianco barbuto, che regge il sole con una mano e al contempo crea l'universo (concentrico) con il suo alito (che possiamo interpretare, oggi, come il vento solare). Questa rappresentazione e' magistralmente riportata su una vetrata del 1550 a Hengrave Hall (particolare di sinistra):
contemporanea alla separazione dai massoni ai quali era stato chiesto inutilmente con la "Fama Fraternitatis" una riforma delle credenze esoteriche.
Questa comunque e' la storia, ma e' il contenuto che bisogna indagare. Il messaggio ermetico. I rosacrociani quindi, a differenza dei massoni, dei bramini e degli Indu', asseriscono che religione e saggezza non sono incompatibili e che e' possibile ascoltare Dio solo attraverso i messaggeri che egli periodicamente invia sulla terra. D'altra parte, anche Gesu' disse: "Io sono la via, la verita' e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me" (Giovanni, XIV, 6); quindi senza passare dagli insegnamenti di Gesu', e' impossibile raggiungere direttamente, attraverso la comprensione esoterica, la conoscenza divina.
E' per questo motivo che in precedenza asserivo che la questione e' molto piu' ampia. Questo e' il tema ricorrente nella storia dell'umanita', il filo conduttore che ci traghetta attraverso le epoche. Sono le figure di questi messaggeri che bisogna individuare,
decifrare ed analizzare: incredibilmente si trovera' un'unico legame.