03/10/2011, 11:29
03/10/2011, 13:35
03/10/2011, 18:25
sezione 9 ha scritto:
E' sempre la stessa contraddizione: la Fiat è stata fatta entrare in America perchè doveva sostituire la produzione di macchinone con le macchinette italiane. Ora, in Italia spariscono le macchinette e arrivano i macchinoni. Cioè, a loro i pezzi pregiati e a noi i prodotti in teoria "invendibili". Così, quando nessuno comprerà quelle macchinone, troveranno la scusa già pronta: "In Italia non ci apprezzano", e chiuderanno le ultime fabbriche...
03/10/2011, 18:32
Thethirdeye ha scritto:
Ora se ne va pure l'Alfa Romeo....... che spettacolo....
Fiat, spostamento produzione suv Jeep e Alfa Romeo in Usa
A Mirafiori resterebbe la costruzione di una piccola citycar
31 agosto, 20:16
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 95431.html
04/10/2011, 18:23
05/10/2011, 09:53
ubatuba ha scritto:
l'uscita della fiat da confindustria,non e' isolata altre hanno gia fatto com marchionne,ci potrebbe essere un effetto domino.
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Dall'Ansaldo a Ibm e Fincantieri Tutti in fuga da ConfindustriaAlcune aziende hanno già fatto come Marchionne e altre potrebbero seguirle. Ed è già pronta la sigla alternativa alla Marcegaglia
il divorzio tra Sergio ed Emma è solo un episodio. Nemmeno l’ultimo. Da un anno più o meno clamorosamente, aziende grandi e piccole hanno lasciato scadere la tessera del club di Viale dell’Astronomia senza rinnovarla. Troppe parole. Pochi fatti. Comincia Ibm che abbandona il tavolo senza fare molto rumore come si conviene ad una multinazionale che non dimentica di essere straniera. Nicola Ciniero, amministratore delegato della filiale italiana, annuncia che non rinnoverà l’iscrizione ad Assinform, il gruppo che riunisce le aziende dell’Ict. L’accusa? L’associazione pesa troppo poco. Un costo inutile per le aziende. La scelta di Ciniero viene condivisa Pierfilippo Roggero, senior vice president Sud e Ovest Europa di Fujitsu Technology Solutions. Ma tutto sommato si tratta ancora di episodi isolati. Tanto più che l’uscita dall’associazione dell’Ict non comporta aumaticamente l’abbandono di Confindustria.
La partita diventa aspra a Genova. La città piange lo smantellamento di quello che, un tempo, era il sistema delle partecipazioni statali. Va via dalla sezione locale di Confindustria sbattendo la porta Giuseppe Zampini, capo di Ansaldo Sts. Ritira il suo contributo di 250 mila euro. Anche Fincantieri mostra insofferenza. È sola a gestire una ristrutturazione che dimezza il gruppo.
Ma la pancia di Confindustria brontola da molto più tempo. Aveva cominciato due anni fa a Milano con la nomina di Alberto Meomartini alla presidenza di Assolombarda, la più importante fra le associazioni territoriali. L’azionista di riferimento di tutto il sistema Confindustria. Niente di personale. Perplessità per la provenienza. Un manager di carriera nel sistema pubblico capo degli imprenditori privati nella più importante provincia della galassia? Difficile da digerire. Preoccupazioni alimentate dalle voci secondo cui Meomartini sarebbe stato solo il primo passo verso la candidatura di Paolo Scaroni, amministratore delegato Eni, alla presidenza nazionale. Voci senza fondamento. Scaroni non va nemmeno a fare il presidente all’associazione di Venezia. Figuriamoci di tutta la Confindustria. Tuttavia sono segnali d’allarme. A tutto vantaggio di Assonime, l’associazione che raggruppa le spa italiane. Fino a ieri semplicemente un organismo tecnico (per esempio nella riforma della legge sull’Opa e in genere tutte le le leggi che riguardano la governance delle imprese). Da un po’ di tempo sempre più interventista dopo la nomina di Luigi Abete alla presidenza e l’arrivo come direttore generale di Stefano Micossi, ex capo dell’ufficio studi di Confindustria e presidente della Cir di Carlo De Benedetti. L’Assonime, da organo tecnico diventa strumento politico. L’idea della patrimoniale è nata in quelle stanze. Gli altri, compresa la Marcegaglia l’hanno copiata.
http://www.libero-news.it/news/836850/D ... -Emma.html
21/11/2011, 18:09
01/12/2011, 19:41
13/12/2011, 19:32
13/12/2011, 19:40
13/12/2011, 20:38
vimana131 ha scritto:
FIAT: VITALI (FIM), E' STATA TRATTATIVA VERA. RISCHIATA LA ROTTURA
(ASCA) - Torino, 13 dic - Un accordo innovativo sia sotto l'aspetto retributivo che normativo. E' il giudizio dei sindacati firmatari dopo l'intesa raggiunta questo pomeriggio a Torino per il contratto di primo livello del gruppo Fiat che sara' sottoposta all'approvazione da parte delle Rsu entro Natale ''cosi' come previsto dall'accordo unitario interconfederale tra Cgil Cisl e Uil del 28 giugno scorso'', ha oservato Bruno Vitali segretario nazionale Fim.
''E' stata una trattativa vera. Abbiamo rischiato la rottura piu' di una volta - ha aggiunto Vitali - un contratto che da' garanzie a tutti i lavoratori e respinge il pericolo che la Fiat procedesse con un regolamento proprio, quello si' sul modello americano''. Tra le particolarita' anche un premio sull'organizzazione del lavoro di stabilimento compreso tra 200 e 500 euro per gli impianti definiti ''Silver'' o ''Gold''.
''Oggi realizziamo un'intesa che contiene una forte innovazione nel sistema delle relazioni sindacali e all'interno di questa c'e' anche un'intesa tra le cinque organizzazioni sindacali. E lo considero un fatto estremamente positivo'', ha detto Roberto Di Maulo, leader della Fismic. Diversi i punti che migliorano lo schema contrattuale, secondo Di Maulo. ''Abbiamo migliorato la paga base - ha detto - e alcuni contenuti importanti della retribuzione dei lavoratori. Le maggiorazioni di turno per il sabato straordinario sono state portate dal 50% al 60%'' ha spiegato il leader della Fismic, che ha sottolineato: ''Abbiamo dato un segnale importante sulla previdenza integrativa, perche' abbiamo aumentato dello 0,5% il contributo aziendale, cosa che di questi tempi ci e' sembrato molto importante''. ''Abbiamo anche aggiunto uno scatto di anzianita' aziendale per tutti i lavoratori della Fiat, e non solo per gli attuali dipendenti'' ha detto Di Maulo che ci tiene a fare un paragone con gli Usa: ''Si e' scelto di non fare come in Chrysler, qua in Italia, gli attuali e i giovani, sono tutti lavoratori della Fiat, senza differenze''.
http://www.asca.it/news-FIAT__VITALI_%2 ... -ORA-.html
13/12/2011, 20:57
sezione 9 ha scritto:
Così CISL e UIL firmano e portano a casa, mentre la CGIL (cioè, la FIOM) no. E sì che lo sanno che fare il sindacalista non è fare politica: il bravo sindacalista non può permettersi di "restare all'opposizione", anzi è quello che porta a casa di più, quello che non porta mai a casa niente, quello che "per principio" non firma mai è un incapace. Peggio: è uno che spera di guadagnare notorietà (per farla davvero, la politica?) sulle spalle dei lavoratori. Bel lavoro stanno facendo alla FIOM, con la CGIL tagliata fuori (anche dai contributi, SCEMI!) perchè il signore estremista vuole far vedere di essere puro. Bel lavoro... Quando la FIOM sarà stata distrutta, per le manie di grandezza di qualcuno, di chi sarà la colpa? Del padrone (che fa il suo mestiere) o del rivoluzionario d'accatto, che il suo di mestiere non è capace di farlo?
14/12/2011, 16:19
14/12/2011, 21:00
sezione 9 ha scritto:
Così CISL e UIL firmano e portano a casa, mentre la CGIL (cioè, la FIOM) no. E sì che lo sanno che fare il sindacalista non è fare politica: il bravo sindacalista non può permettersi di "restare all'opposizione", anzi è quello che porta a casa di più, quello che non porta mai a casa niente, quello che "per principio" non firma mai è un incapace. Peggio: è uno che spera di guadagnare notorietà (per farla davvero, la politica?) sulle spalle dei lavoratori. Bel lavoro stanno facendo alla FIOM, con la CGIL tagliata fuori (anche dai contributi, SCEMI!) perchè il signore estremista vuole far vedere di essere puro. Bel lavoro... Quando la FIOM sarà stata distrutta, per le manie di grandezza di qualcuno, di chi sarà la colpa? Del padrone (che fa il suo mestiere) o del rivoluzionario d'accatto, che il suo di mestiere non è capace di farlo?
15/12/2011, 17:41