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MessaggioInviato: 27/12/2011, 19:19 
Iran minaccia blocco stretto Hormuz
Teheran, se altre sanzioni stop transito petroliere

(ANSA) - TEHERAN, 27 DIC - L'Iran minaccia di bloccare il traffico di petroliere nello stretto di Hormuz, se verranno decise sanzioni contro il suo export petrolifero. Lo ha detto il vice presidente iraniano Mohammad Reza Rahimi: Se l'Occidente ''dovesse imporre sanzioni'', ''nessuna goccia'' di greggio transiterà più per lo stretto di Hormuz. Non abbiamo alcun desiderio di ostilità o di violenza'' ma i nemici ''rinunceranno ai loro complotti solo il giorno in cui li costringeremo a stare al loro posto''.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 34240.html



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MessaggioInviato: 28/12/2011, 21:54 
Usa: intollerabile chiusura stretto Hormuz
Teheran: 'Chiuderemo al traffico mondiale di petroliere'. Capo V flotta: 'decisione non tollerabile'


La chiusura dello stretto di Hormuz ''non sara' tollerata''. Sale alle stelle la tensione tra Stati Uniti e Iran dopo la minaccia, avanzata ieri da Teheran, di bloccare il crocevia del traffico mondiale di oro nero in caso di nuove sanzioni economiche imposte dall'Occidente. Ventiquattro ore dopo, ecco il monito di Washington: il Pentagono e la Quinta flotta della marina statunitense, hanno assicurato all'unisono che non consentiranno interruzioni al libero passaggio delle navi nello stretto. Dichiarazioni che rischiano di aprire un nuovo fronte nella crisi tra Usa e Iran. L'ipotesi del blocco di Hormuz, attraversato dalle esportazioni di greggio dei Paesi del Golfo, spaventa non poco.

''Il libero flusso di beni e servizi attraverso lo stretto e' vitale per la prosperita' regionale e globale'', ha sottolineato il portavoce della V flotta a stelle e strisce, che ha base in Bahrein e monitora il passaggio delle navi proprio nelle adiacenti acque del Golfo Persico. ''Chiunque minacci di interrompere la liberta' di navigazione nello stretto internazionale e' fuori dalla comunita' delle nazioni. Qualsiasi interruzione non sara' tollerata'', e' stato il monito lanciato dal portavoce della V flotta, seguito a stretto giro da quello del Dipartimento della Difesa, secondo il quale ogni tentativo di bloccare lo stretto creerebbe ''un problema serio''. La replica degli Usa e' giunta proprio nelle stesse ore in cui la stampa iraniana rendeva noto il successo delle massicce esercitazioni militari - della durata di 10 giorni e riunite sotto il nome di 'Velayat 9' (supremazia) - avviate lo scorso 24 dicembre dalla marina iraniana nelle acque a est di Hormuz. Mentre, parlando alla Press Tv, l'ammiraglio Habibollah Sayyari - al comando delle operazioni - assicurava che ''chiudere lo stretto, per le forze armate iraniane, sarebbe piu' facile che bere un bicchiere d'acqua''. Tuttavia, ''oggi non abbiamo bisogno di farlo perche' abbiamo il mare di Oman sotto controllo e possiamo controllare il transito'' delle navi, ha frenato il comandante. La minaccia iraniana non ha pero' intimidito neppure l'Ue, che oggi ha ribadito di non voler rinunciare a nuove sanzioni economiche, invocate da diversi Paesi dell'Occidente dopo che l'ultimo rapporto dell'Aiea (Agenzia internazionale dell'energia atomica) aveva denunciato gli scopi militari del programma nucleare iraniano.

Le nuove misure, che potrebbero colpire direttamente le esportazioni petrolifere di Teheran, potrebbero essere adottate gia' durante la riunione dei ministri degli Esteri Ue in programma per il 30 gennaio. La chiusura dello stretto, secondo gli analisti, andrebbe inoltre a danneggiare anche l'economia iraniana anche se l'impatto sarebbe di gran lunga maggiore sui mercati occidentali. Per Hormuz, nel solo 2009, e' passato il 33% del greggio trasportato via mare nel mondo, proveniente da colossi dell'oro nero come Kuwait, Arabia Saudita, Iraq e Emirati Arabi Uniti e diretto soprattutto in Asia, Europa e Usa. Da qui, la ferma replica di Washington alla sola ipotesi del blocco del braccio di mare dove la marina americana e quella iraniana si fronteggiano pericolosamente a una manciata di chilometri di distanza.

Fonte: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... ml#Scene_1


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MessaggioInviato: 29/12/2011, 10:50 
E' tutta una finta (da parte dell'Iran), come fanno a passare le loro petroliere per esportare il greggio ...?!
Tutto il mondo, ogni nazione "gioca" a fare il prepotente (visto che non ci sono più i due "Blocchi" a mantenerli quieti ...)



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MessaggioInviato: 29/12/2011, 20:31 
Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

E' tutta una finta (da parte dell'Iran), come fanno a passare le loro petroliere per esportare il greggio ...?!
Tutto il mondo, ogni nazione "gioca" a fare il prepotente (visto che non ci sono più i due "Blocchi" a mantenerli quieti ...)

Proprio questo è il punto ,gli USA stanno attuando l'Embargo contro l'Iran,cioè nessuna nave carica di petrolio Iraniano dovrebbe uscire dall'Iran,ma...è normale questo ragionamento?.
Gli USA vogliono la guerra a tutti i costi.


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MessaggioInviato: 30/12/2011, 10:07 
Cita:
bleffort ha scritto:

Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

E' tutta una finta (da parte dell'Iran), come fanno a passare le loro petroliere per esportare il greggio ...?!
Tutto il mondo, ogni nazione "gioca" a fare il prepotente (visto che non ci sono più i due "Blocchi" a mantenerli quieti ...)

Proprio questo è il punto ,gli USA stanno attuando l'Embargo contro l'Iran,cioè nessuna nave carica di petrolio Iraniano dovrebbe uscire dall'Iran,ma...è normale questo ragionamento?.
Gli USA vogliono la guerra a tutti i costi.


un embargo contro le petroliere iraniane
non sarebbe legale..
lo stanno facendo ?



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 30/12/2011, 11:01 
Cita:
bleffort ha scritto:

Proprio questo è il punto ,gli USA stanno attuando l'Embargo contro l'Iran,cioè nessuna nave carica di petrolio Iraniano dovrebbe uscire dall'Iran,ma...è normale questo ragionamento?.

Gli USA vogliono la guerra a tutti i costi.



Beh.... questo mi sembra sin troppo evidente.... [xx(]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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MessaggioInviato: 30/12/2011, 11:08 
HORMUZ: IL BOTTONE DI UNA TERZA GUERRA MONDIALE?

Immagine

dic 30th, 2011

DI ALDO GIANNULI
cadoinpiedi.it/

http://www.altrainformazione.it/wp/2011 ... -mondiale/

Una portaerei Usa nello Stretto di Hormuz. La minaccia iraniana di impedire il passaggio delle navi, che trasportano da un terzo a un sesto del petrolio mondiale. Una battaglia navale potrebbe innescare una profonda crisi e produrre un’impennata del prezzo del greggio. Guerra nucleare? Potrebbe finire così…
"La chiusura dello Stretto di Hormuz è una minaccia che l’Iran ha fatto abbastanza frequentemente negli ultimi 30 anni, già per esempio ai tempi della guerra con l’Iraq. Ma sinora non è stata mai attuata, perché sarebbe come schiacciare il pulsante di una guerra nucleare, da cui non si torna indietro…
Per adesso, secondo me, le dichiarazioni dell’Iran volevano ottenere un effetto di guerra psicologica per sondare quale fosse la reazione dei mercati in termini di prezzo del petrolio di fronte a una minaccia del genere. Per la verità, il prezzo del barile di petrolio era anche lievemente sceso, c’era stata una dichiarazione dell’Arabia Saudita che si era detta pronta ad aumentare la produzione per riequilibrare la situazione. Certo, adesso il rischio è che la vicinanza di due flotte, come quella americana e quella iraniana, che non hanno azioni diplomatiche reciproche nei rispettivi Stati, può provocare l’incidente. Tuttavia mi sembra remota la possibilità che scoppi una terza guerra mondiale, anche perché in questo caso la Cina e gli Stati Uniti hanno un interesse convergente. E’ difficile immaginare che l’incidente possa scoppiare tra cinesi e americani, è piuttosto probabile che invece possa accadere, se accade, tra americani e iraniani."
Qual è l’importanza strategica dello Stretto di Hormuz? Che succederebbe se l’Iran effettivamente decidesse di chiuderlo?
"Lo Stretto di Hormuz è un braccio di mare abbastanza angusto, come dice lo stesso nome, e non profondissimo, per cui è facilmente ostruibile. Basterebbe ad esempio affondare alcuni mercantili e la situazione diventerebbe non superabile. Dunque la minacciata chiusura non significa schierare la flotta e risolvere la questione con una battaglia navale. Si può anche operare in questa maniera.
Il problema maggiore è che dallo Stretto di Hormuz passa qualcosa come un terzo del petrolio per via marittima a livello mondiale e un sesto in assoluto del petrolio commerciale nel mondo, quindi l’effetto immediato, soprattutto se dovesse esserci una situazione permanente non risolvibile solo con una battaglia navale, come nel caso di un’ostruzione dovuta ad affondamento di mercantili, sarebbe probabilmente un’impennata violentissima del prezzo del petrolio che, secondo alcune stime, potrebbe superare i 180 dollari al barile da un giorno all’altro. Questo sarebbe l’impatto principale, e gli iraniani ieri volevano capire se la loro minaccia avrebbe sortito un effetto del genere."
In caso di guerra nucleare, quando durerebbe e chi la vincerebbe?
"Premesso che allo stato attuale non sembra che l’Iran disponga già di ordigni nucleari, in ogni caso è evidente che bisognerebbe valutare lo sviluppo di una cosa del genere, se, ad esempio, a un primo scambio di bombardamenti nucleari facesse seguito una guerra convenzionale oppure una guerra al massacro…Certo, l’Iran potrebbe avere dei vettori sufficienti a colpire Israele e anche a colpire l’Arabia Saudita, ma sicuramente non gli Stati Uniti. Israele dal canto suo, sebbene smentisca di avere armamenti nucleari, in realtà come tutti sanno possiede dei sommergibili armati con missili a testata nucleare proprio a largo dell’Arabia Saudita, per cui potrebbe reagire con un bombardamento nucleare ad un attacco iraniano improvviso dal mare, e quindi vincere… Tuttavia, una simile catastrofe sarebbe tale per cui non si potrebbe parlare di ‘vincitori’; peraltro, non credo sia un’ipotesi particolarmente vicina."


Aldo Giannuli

Fonte: http://www.cadoinpiedi.it/
Link:http://www.cadoinpiedi.it/2011/12/29/hormuz_il_bottone_di_una_terza_guerra_mondiale.html#anchor



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MessaggioInviato: 30/12/2011, 11:44 
Fonte Televideo RAI
30/12/2011 11:18 - Siria, 100mila i detenuti del regime
L'opposizione siriana ha confermato la tregua, decretata alla vigilia dell'arrivo degli osservatori della Lega Araba. "Tutte le operazioni contro il regime sono state sospese, eccettuati i casi di legittima difesa", ha detto il capo dell'Esercito siriano libero, colonnello Riad Assaad.
Sempre per l'opposizione, il presidente del Consiglio nazionale siriano, Burhan Ghalioun, ha calcolato in 100mila le persone detenute dal regime. Molte sarebbero state "deportate su navi, per impedire contatti con gli osservatori".

-------------

L'intervento militare internazionale si avvicina, lo si capisce dalla propaganda dei media occidentali che procede a tutto spiano come per la Libia.
Vi ricordate i bombardamenti aerei con bombe a grappolo sulle decine di migliaia di manifestanti... o gli stupri di massa di decine di migliaia di donne? Tutte menzogne, notizie regolarmente smentite da ONG sul luogo e anche da organismi internazionali.

Ecco ci risiamo.
Ora ci vorrebbero far credere che il regime in pochi mesi ha arrestato 100.000 manifestanti o dissidenti politici, perché a leggere così la notizia, sembra che vogliano dire questo.

Ora la Siria ha 20 milioni di abitanti, contro i quasi 70 milioni dell'Italia. La popolazione carceraria italiana è di poco più di 65 mila detenuti, con strutture (oltre 240 carceri) in grado di tenerne 45000 circa.

Questi ci vorrebbero far credere che un paese come la Siria in pochi mesi ha arrestato e stipato (non si sa dove... ah... nelle stive delle navi... già...) oltre 100.000 persone.

Ora sezione9 inorridirà a questo messaggio, ma è bene evidenziare le menzogne che vengono profuse a raffica.

Faccio notare inoltre che da settimane ogni giorno ci sono notizie di 40-50 morti tra: "manifestanti" - "oppositori" ... mentre ormai è assodato, anche da fonti indipendenti, che si tratta di morti ammazzati tra due parti in conflitto armato, e non con fionde contro carriarmati. Esattamente come accadeva in Libia.


Ultima modifica di iLGambero il 30/12/2011, 11:46, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 30/12/2011, 11:52 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:


HORMUZ: IL BOTTONE DI UNA TERZA GUERRA MONDIALE?
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...
"Lo Stretto di Hormuz è un braccio di mare abbastanza angusto, come dice lo stesso nome, e non profondissimo, per cui è facilmente ostruibile. Basterebbe ad esempio affondare alcuni mercantili e la situazione diventerebbe non superabile. Dunque la minacciata chiusura non significa schierare la flotta e risolvere la questione con una battaglia navale. Si può anche operare in questa maniera.
...

Non credo proprio che gli iraniani per "chiusura" dello stretto intendano uno schieramento della loro modesta flotta navale, probabilmente avverrebbe minando lo stretto almeno in un primo momento.
Al che gli americani dovrebbero intervenire con i loro sminatori e ottenere la supremazia navale nello stretto, quindi guerra sicura al 100%.

Non è un caso che nel Bahrain sia di stazza una delle più importanti basi navali USA, la più importante nel medio e vicino oriente.
E non è un caso che il Bahrain, dittatura ben più feroce di quella iraniana e siriana messe assieme, viva senza alcun problema le insurrezioni popolari, con la libertà di massacrare e torturare la sua gente.


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MessaggioInviato: 30/12/2011, 11:56 
Cita:
mik.300 ha scritto:
un embargo contro le petroliere iraniane
non sarebbe legale..
lo stanno facendo ?

Non mi risulta che si stia discutendo di questo, anche perché lo troverei abbastanza complicato da mettere in pratica.
L'embargo dovrebbe essere di natura economica, ma non c'è ancora nulla di deciso se non erro.


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MessaggioInviato: 30/12/2011, 12:43 
Ha ragione Ufologo. E' tutta una reciproca dimostrazione di forza. NESSUNO ha interesse ad una guerra generale. L'unico problema reale è che a furia di bluff, potrebbero arrivare a non capirci più niente... Come per la prima guerra mondiale.

Gambero, cerchiamo di dirla, la verità, visto che si accusa di mistificazione.

In Siria, come in Libia, e in Tunisia ed in Egitto, la protesta è iniziata pacificamente, è diventata violenta come risposta alla violenta repressione. Cavolo, stiamo accusando la protesta di rispondere alla violenza con la violenza? Cerchiamo di evitare accuse strumentali (stupide, quindi), specialmente se si spaccia quello che si dice non come una verità ma come LA verità...


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MessaggioInviato: 30/12/2011, 13:01 
Ti ricordo che la protesta pacifica è iniziata anche in Val di Susa, poi sono stati presi a randellate e ora c'è un muro altro 3 metri con tanto di filo spinato e minaccia di arresto.
Vediamo di non fare troppo gli ingenui e di considerarle pacifiche e giuste solo quando fa comodo.

Non c'è ALCUN legame tra le proteste pacifiche e operazioni di guerriglia militare, organizzata, come è stato il caso della Libia.
E non prendiamoci in giro, in Libia ci sono tonnellate di ex-Gheddafi al potere, e non tizio o caio, ma ministri e persone che avevano incarichi di responsabilità, anche nella repressione.
Se tu vuoi continuare con la farsa delle guerre giuste fai pure.

Tutti i regimi attuano la repressione, lo hanno fatto in USA, usando il manganello reale, quello legale (sbattere in galera e chiedere cauzioni di 10.000 dollari a studenti e cittadini qualsiasi è violenza non inferiore a tante altre più spiccie) e usando le armi.

Tunisia e Libia e Siria sono casi completamente diversi.
La situazione tunisina è paragonabile in certi casi a quella egiziana, mentre Libia e Siria sono mondi completamente diversi e distinti, tanto che in Libia gli infiltrati inglesi sono stati sgamati subito nei primi giorni della rivolta.

PS.
Quello che tu ti ostini a non capire, e a questo punto non so più se lo fai in buonafede o meno, è che io sono contrario a ogni dittatura, e appoggio ogni sollevazione PACIFICA e con solide basi democratiche (sollevarsi per instaurare una nuova dittatura non è il caso che appoggerei), quindi quella di Tunisi, quella egiziana, quella libica dei primi giorni (guardacaso accadeva a Tripoli e non a Bengasi) ma anche seguente, quella siriana, quella in Italia, in Francia, in USA e in qualsiasi paese che voglia ricominciare a parlare di DEMOCRAZIA reale.
Ma dato che è scontato tutto questo per me. Io mi concentro nel sottolineare le manipolazioni, la propaganda, le idiozie strumentali ad altri interessi che nulla hanno a che vedere con i motivi delle rivolte.

IO infatti e non tu, subito dopo la caduta di Mubarak avvertivo che l'Egitto era stato espropriato da un golpe militare, e infatti oggi nelle piazze vediamo l'esercito uccidere, tortura, arrestare, intimidire organizzazioni locali e non.
Tu esultavi per Mubarak, ma io facevo notare che c'era stato molto gioco sporco dietro e infatti ne vediamo oggi i frutti.
Tra l'altro il "regime" di Mubarak era il meno peggio della regione, e se confrontato con realtà occidentali forse non lo si poteva neanche considerare tale. Ma è evidente che c'è un progetto ben più ampio sotto, che sta cominciando a delinearsi, non voler vedere la manipolazione, e Al Jazeera ne è stata una delle pedine più importanti è questo sì stupido.


Ultima modifica di iLGambero il 30/12/2011, 13:39, modificato 1 volta in totale.

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sezione 9 ha scritto:
E' tutta una reciproca dimostrazione di forza.
NESSUNO ha interesse ad una guerra generale.


Su questo ho dei seri dubbi.

In ogni caso, se non ci fossero interessi per un possibile sviluppo
in tal senso, perchè giocare con i fiammiferi sopra la polveriera?

Mi riferisco agli USA eh?



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Già... tipo rafforzare il progetto Scudo spaziale in Europa... tentare di "comprare" gli stati dell'est europa per installare basi missilistiche... spostare migliaia di marines in Australia e rafforzare le basi militari nel Pacifico per alzare la tensione... ampliare le basi militari USA in Europa, anziché contenere i costi (dato che sono tecnicamente falliti)... tutti segni che dimostrano la buona fede degli USA in tutto questo.
Ma va bene così... almeno abbiamo il coraggio di schierarci e finita lì, senza tirare fuori giustificazioni umanitarie che non si reggono in piedi un solo secondo.


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Aggiungo che la rivolta in Tunisia e in Egitto ha ottenuto risultati perché è stata realmente di massa e sostanzialmente pacifica, per questo non c'è stato il passaggio alla fase militare. Mentre in Libia erano pochissime le persone che intendevano sollevarsi, in Siria ancora meno, limitate a pochissime province. Si è passati alla fase militare perché SONO STATI SOBILLATI a farlo dall'esterno, perché sono arrivati fiumi di dollari, armi, probabimente promesse incofessabili (tipo quella che vediamo ora concretizzarsi in Libia con la ridefinizione dei contratti), perché alcune pedine sono state comprate, e infatti si è arrivati ad una guerra civile. E chi dall'esterno l'ha fomentata prima o poi dovrà assumersene la responsabilità. Tutto questo non ha nulla a che vedere con l'idea di rivoluzione pacifica.
Le guerre su commissione sono sempre una cosa sporca e NON PORTANO mai a nulla di buono.


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