31/01/2012, 17:50
31/01/2012, 18:00
31/01/2012, 18:02
31/01/2012, 18:15
Non salverei un criminale che in 20 anni ha contribuito molto attivamente al degrado itaGliano...sezione 9 ha scritto:
Ammettiamo che il PDL (cioè, parte del PDL) abbia detto: o Berlusconi si salva, o noi facciamo cadere il Governo.
Voi, se foste al governo, che fareste?
31/01/2012, 18:31
31/01/2012, 19:45
sezione 9 ha scritto:
Ammettiamo che il PDL (cioè, parte del PDL) abbia detto: o Berlusconi si salva, o noi facciamo cadere il Governo.
Voi, se foste al governo, che fareste?
31/01/2012, 20:46
01/02/2012, 19:25
Thethirdeye ha scritto:
Ecco come Mario Monti svenderà l'Italia alla Germania
Posted on 31 gennaio 2012
http://www.ecplanet.com/node/3024
Dopo il diktat della Merkel alla Grecia ormai siamo in guerra. Non con i carri armati ma con la finanza, che è pur sempre un’arma di distruzione di massa che a livello globale sta destabilizzando gli Stati sovrani, estromettendo dal potere governi democraticamenteeletti, costando cifre da capogiro a causa della speculazione e mietendo milioni di vittime.
Non sono morti ammazzati ma morti dentro: persone che perdono la certezza della vita, a cui viene lesa la dignità, che non sono più libere di scegliere, ridotte in povertà o alla fame, costrette alla solitudine dell’emigrazione o di chi non avrà mai una propria famiglia, comunque impossibilitate ad essere pienamente se stesse a casa propria. Talune preferiscono suicidarsi, come i nostri imprenditori sopraffatti dall’attesa per i crediti contratti con lo Stato, mentre per ora una maggioranza relativa si rassegna al «male minore» confidando in un miracolo affidato alle tecnocrazie espressione dei poteri finanziari transnazionali, nella convinzione che non vi sia alternativa alla competizione fino all’ultimo sangue nello scenario della finanza e dell'economia globalizzata.
Come in tutte le guerre si creano e perfezionano le alleanze regionali e internazionali, si proclama lo stato d’emergenza che consente di imporre dei regimi autoritari nel nome dell’interesse supremo dello Stato, si affilano le armi e si emanano gli ultimatum. Tale è l’annuncio che la Germania vuole commissariare la Grecia ottenendone il riconoscimento dell’autorità, in cambio del nuovo maxiprestito da 130 miliardi di euro, di un super-Commissario europeo al Bilancio e ai Conti pubblici con potere di intervento sulla gestione delle sue finanze.
Il diktat tedesco conferma che questa Unione Europea è proiettata verso la costituzione di un super- Stato dove verrà del tutto meno la sovranità nazionale dei singoli Paesi aderenti all’eurozona. E se persino il premier Papademos, ex vicepresidente della Bce (Banca centrale europea) ed ex governatore della Banca centrale greca, ha respinto la richiesta tedesca perché «queste competenze appartengono alla sovranità nazionale », ci domandiamo se invece l’atteggiamento di assoluta accondiscendenza della Merkel, di Sarkozy e di Draghi nei confronti di Monti non si spieghi con il fatto che il nostro capo di governo ha già sostanzialmente accettato ciò che Papademos esclude, ovvero la svendita della sovranità nazionale dell’Italia in un contesto dove la gestione delle Finanze, del Bilancio e dell’Economia sarà appannaggio esclusivo di una tecnocrazia che prenderà ordini direttamente da Bruxelles.
A differenza di Papademos, Monti gode di un fronte interno incredibilmente coeso grazie alla regia altamente discutibile del capo dello Stato Napolitano e al non meno grave sostegno della Chiesa cattolica, culminati nell’auto- commissariamento del Parlamento e dei maggiori partiti, nell’allineamento di gran parte degli organi d’informazione e nell’accondiscendenza della magistratura. Neppure sotto il fascismo si registrò un tale appiattimento in modo spontaneo del fronte interno. Il fatto che sono gli stessi italiani - tutti gli eletti e buona parte degli elettori - a rinunciare volontariamente alla democrazia sostanziale, evidenzia che quella di Monti è la peggiore delle dittature.
Ma è proprio vero che non vi sia alternativa a questa nuova guerra mondiale dove l’Unione Europea dovrebbe trasformarsi in un blocco monolitico governato in modo autoritario per poter reggere la sfida con gli Stati Uniti, la Cina, l’India,la Russia e le altre potenze emergenti in Asia, America Latina e Africa? Siamo proprio certi che la nostra sopravvivenza è indissolubilmente legata alla prospettiva di crescita verso la dimensione «macro», costringendoci a investire nell’ambito quantitativo per produrre sempre di più, mettendo pertanto al centro la moneta e affidando la nostra sorte alle tecnocrazie finanziarie?
Ebbene io dico che non è affatto così. Vi invito a fermarci per riflettere dentro di noi. Recuperiamo l’uso della ragione, il dirittodovere alla valutazione e alla critica di ciò che oggi la dittatura politica e mediatica ci propina come l’unica verità; riscattiamo il sano amor proprio che ci porta a concepirci come il centro della vita quali persone depositarie di valori non negoziabili; emancipiamoci dall’ideologia dominante dei cittadini-gregari e diventiamo protagonisti che non solo ragionano e credono, ma sono soprattutto in grado di agire per costruire un’alternativa che ci consenta di essere autenticamente noi stessi a casa nostra. Investiamo nella dimensione dell’essere anziché dell’avere, scommettiamo nella prospettiva del «micro» anziché del «macro », perseguiamo il traguardo del bene comune da condividere con le persone che ci scegliamo e che amiamo anziché farci trascinare nella follia di una guerra mondiale per conquistare il primato finanziario, scontrandoci con persone che non conosciamo ma che diventano nemici perché sono più ricchi, producono di più e consumano di più.
Affranchiamoci da questa trappola infernale tesa dai criminali che hanno inquinato la finanza mondiale con i titoli spazzatura e dai tecnocrati che vorrebbero trasformarci in adoratori del dio euro. Diciamo no alla guerra finanziaria mondiale, no al super-Stato europeo, no alla divinità dell’euro, no alla dittatura di Monti.
Autore: i Magdi Cristiano Allam / Fonte: ilgiornale.it
02/02/2012, 07:45
02/02/2012, 09:11
02/02/2012, 09:25
lex ha scritto:
avete saputo che monti è impazzito? in pratica avere il posto fisso è diventato monotono
02/02/2012, 09:26
lex ha scritto:
avete saputo che monti è impazzito? in pratica avere il posto fisso è diventato monotono
02/02/2012, 10:30
02/02/2012, 11:15
02/02/2012, 12:47
Thethirdeye ha scritto:
"Posto fisso che noia", sui social media sfocia la rabbia
di: WSI-TMNews-Rainews24
Pubblicato il 02 febbraio 2012 - Ora 09:32
http://www.wallstreetitalia.com/article ... abbia.aspx
Roma - Le parole del premier Mario Monti, ieri sera, sulla "monotonia" del posto fisso scatenano la reazione di studenti, disoccupati e precari sul web. Emerge "tutto il divario generazionale tra lui e i suoi interlocutori", sintetizza una blogger.
Ma è su Facebook e soprattutto Twitter che fioccano i commenti negativi: "Monti - dice Francesco - dipinge una realtà che i giovani già vivono. In 10 anni ho cambiato 6 città, 10 case, 5 lavori. Non male..". Per l'utente ideota, "Però le banche, quando si parla di concedere mutui, preferiscono le persone monotone".
Mauro invita Palazzo Chigi a guardare altrove: "Gli unici in Italia che hanno ancora il mito del posto fisso sono gli istituti di credito e le finanziarie". Mara è più esplicita: "Monti, le banche non me lo danno il mutuo se non ho il posto fisso e monotono, lo sai!?!"
E Amina, ironica: "Anche il mutuo trentennale lo è... Lo voglio flessibile, lo pago e lo licenzio senza art 18". Marco rilancia le denunce anticasta: "Che monotonia il posto fisso. Giusto, cominciamo ad eliminare i senatori a vita"
Lapidario Mikael: Monti, tu il posto fisso ce l'hai "ma ricordati che rappresenti tutti quelli che non lo hanno! Fai in modo che il tuo operato non diventi monotonia".
Da Maurizio un applauso sarcastico al premier: Ha "spiegato finalmente perché tanti giovani non hanno un lavoro: si annoierebbero". Ironico anche il leader di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero: "sono d'accordo con Monti sul posto fisso, se ne vada a casa!", scrive via Twitter.
"Tutte le cose che stiamo cercando di fare sono operazioni di ricerca della consapevolezza. I giovani devono abituarsi all'idea che non avranno un posto fisso per tutta la vita. E poi, diciamolo, che monotonia". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Monti, a Matrix, alla vigilia del vertice di oggi tra governo e parti sociali sulla riforma del lavoro.
E' più bello - ha aggiunto - cambiare e avere delle sfide, purché siano in condizioni accettabili. E questo vuol dire tutelare un po meno chi oggi è ipertutelato e tutelare un po di più chi oggi è quasi schiavo perché nel mercato del lavoro purtroppo non riesce a entrarci".
Non si può sintetizzare" la riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociale, ha detto Monti "in si cambia l'articolo 18 o no. L'articolo 18 non è un tabù ma può essere pernicioso per lo sviluppo dell'Italia e per il lavoro dei giovani in alcuni contesti, può essere più accettabile in altri contesti".
Monti ha sottolineato che "nella riforma su cui il ministro Fornero e il governo sono impegnati la finalità principale è ridurre il terribile apartheid che esiste nel mercato del lavoro tra chi è già dentro e chi fa fatica a entrare e se entra entra precario" "Vogliamo tutelare un pò di più chi è quasi schiavo o non riesce a entrare nel mercato con la riforma di diversi istituti", ha aggiunto Monti.