In questo Forum puoi scrivere... con cognizione... quello che vuoi.
Argomento bloccato

03/02/2012, 13:19

sezione 9 ha scritto:

Credo di averti già risposto.

E credo che da uno che condanna le lobby, dovrebbe venire un forte segnale di allarme a lasciare la politica alla mercè delle offerte di "donazioni" dei ricchi. O no?


Appoggiarsi alle lobby, come in America, non è la soluzione.

Per me, i finanziamenti ai partiti possono rimanere.

MA...

1) i costi dei "rimborsi elettorali" devono essere tagliati di un buon 50%.

2) i costi del Parlamento devono essere tagliati di un buon 60%.

3) bisogna mandare a casa una fetta consistente di parlamentari e di portaborse,
che non servono a nulla e che succhiano come dei parassiti da DECENNI.

03/02/2012, 14:32

Soprattutto i rimborsi elettorali dovrebbero avere un tetto sensato e dovrebbero essere tali, quindi RIMBORSI e non donazioni a fondo perduto.
Che poi i partiti abbiamo le mani in pasta ovunque, con questa moda delle fondazioni, a me non va assolutamente bene.
Poi trovo assurdo che i cittadini debbano pagare le campagne pubblicitarie ai partiti, la trovo una cosa ridicola.
Si conceda ai partiti che ne so... l'uso gratuito di spazi televisivi e che usino questi per diffondere le loro manfrine, senza rivolgersi allo studio pubblicitario figo, o al fotografo dell'ultimo grido etc... quindi vieterei pubblicità-manifesti etc... ai partiti così come non si possono fare pubblicità per le sigarette (ironia)
E che l'organizzazione spetti agli iscritti, così come la maggior parte dei costi quando fanno proselitismo in mezzo alla gente.
Nell'era di internet i partiti possono benissimo utilizzare la rete per fare conoscere le proprie iniziative, e se vogliono essere presenti localmente, che paghino di tasca loro.
Inoltre dirotterei la montagna di soldi dai partiti alla società civile... che siano i cittadini, le associazioni di cittadini a organizzare dibattiti pubblici, conferenze etc... e non i partiti con i nostri soldi.
Dove gira troppo denaro, girano troppi avvoltoi.

03/02/2012, 15:21

Thethirdeye ha scritto:

sezione 9 ha scritto:

Credo di averti già risposto.

E credo che da uno che condanna le lobby, dovrebbe venire un forte segnale di allarme a lasciare la politica alla mercè delle offerte di "donazioni" dei ricchi. O no?


Appoggiarsi alle lobby, come in America, non è la soluzione.

Per me, i finanziamenti ai partiti possono rimanere.

MA...

1) i costi dei "rimborsi elettorali" devono essere tagliati di un buon 50%.

2) i costi del Parlamento devono essere tagliati di un buon 60%.

3) bisogna mandare a casa una fetta consistente di parlamentari e di portaborse,
che non servono a nulla e che succhiano come dei parassiti da DECENNI.


Guarda, sulle cifre non saprei dirti, di certo occorre legare il fondo alla realtà del Paese.

Per il punto 3, bisogna fare in modo che i partiti possano solo proporre, non eleggere (di fatto) i parlamentari. Magari anche istituzionalizzando le primarie, perchè se rifanno il maggioritario, rischi sempre di dover votare un candidato non perchè migliore ma solo perchè meno delinquente dell'altro.

Di sicuro, Gambero, la politica ha TROPPO peso, e la fine dei partiti non lo ha fatto diminuire, anzi, lo ha trasferito nelle mani di pochi dirigenti. Tra l'altro, con la "scusa" della società civile, non ha fatto altro che riciclarsi e ripulirsi, senza cambiare molto. Serve che più gente si occupi della politica, e per farlo la politica deve chiedere un'enorme scusa e ricominciare. Sennò, chiaro, la gente prima o poi si stufa sul serio.

Magari, ecco, legare il rimborso all'affluenza: quota fissa, diciamo 100, se va a votare solo il 50%, i rimborsi sono ridotti della metà.

03/02/2012, 16:48

Ora farò un po' di dietrologia.
Vi ricordate quando dicevo... attenzione i partiti non hanno in mano il governo, ma potrebbe essere qualcosa d'altro che ha in mano i partiti, usciranno cose sui partiti quando sarà il momento di votare i provvedimenti.
Ora questa storia di Lusi... a me fa tanto pensare... io non vorrei come avevo già scritto tempo fa che qualcuno avesse davvero le chiavi dell'armadio degli scheletri.
Se viene screditata la politica dei partiti, e non ci vuole molto, lo sappiamo tutti, la politica diventa più debole e incapace di reagire.
Da quando sono parte le manovre CrepaItalia abbiamo assistito a piccoli-grandi scandali ... di quelli che fanno indignare gli elettori, tipo i soldi in Tanzania della Lega... ora questa cosa sui rimborsi elettorali.

Spero di sbagliarmi.
Ultima modifica di iLGambero il 03/02/2012, 16:49, modificato 1 volta in totale.

03/02/2012, 16:58

se un referendum aveva cancellato i rimborsi elettorali,cosi' doveva essere,era la volonta popolare,non vedo il motivo x farli rientrare dalla finestra con una serie di cavilli che non fanno altro che ingrassare la kasta,almeno una volta cercassero di rispettare la volonta' del popolo sovrano....tutto questo se si considerino ns rappresentanti...........ma di questo dubito fortemente.. [:(!] [}:)]

03/02/2012, 19:27

Primo, il popolo non è sovrano (dimostrato ormai da tempo); secondo, una volta eletti hanno sempre fatto quello che faceva loro comodo ...

03/02/2012, 22:49

È persino un bene che sia scoppiato lo scandalo dell'ex tesoriere della Margherita, Luigi Lusi, che alla chetichella aveva sfilato alle casse del partito 13 milioni di euro. Perché almeno così si apre il dibattito su quella opaca linea di confine tra partiti e denaro pubblico.

I nodi sono sostanzialmente due. Innanzitutto il gigantesco problema del finanziamento pubblico, le sue dimensioni spropositate (è ragionevole che un partito abbia avanzi di cassa di 13 milioni?), la logica assurda per cui i partiti incassano il pieno anche per legislature non arrivate a termine, e lo scandalo di un paese che ha votato quasi unanimemente un referendum che i partiti hanno bellamente aggirato.

Questi aspetti si risolverebbero se i rimborsi elettorali fossero più contenuti, se corrispondessero a spese vere e certificate e se valessero solo per la legislatura in corso. Anche se sono i meccanismi di fund raising a dover essere ripensati, visto che l'attuale sistema foraggia i partiti esistenti e rende impossibile la competizione per nuovi soggetti che volessero competere.

Per nulla secondario è l'altro aspetto, ossia il fatto che a mostrare la sua inutilità a fronte dei suoi costi è la forma partito come l'abbiamo conosciuta nel '900, che continuiamo a praticare oggi con evidente gusto vintage, visto che non è più il tempo in cui i partiti erano in grado di rappresentare interessi articolati, territori e realtà sociali. Oggi sono quasi sempre solo apparati di ceto politico o in alternativa macchine elettorali per i loro leader, non strumenti di democrazia. Vanno ripensati: così sono dannosi, oltre che tremendamente costosi. Anche quando non c'è un tesoriere con velleità immobiliari in Canada.

giuseppe.morello@affaritaliani.it

03/02/2012, 23:27

Monti a poco a poco chiuderà le università siciliane. Siete avvertiti
Pubblicato il Wednesday, 01 February @ 11:00:39 CST di admin


Si parla in questi giorni di “affievolimento” del valore legale del titolo di studio, cioè di irrilevanza del voto di laurea per accedere ai pubblici concorsi. In realtà volevano abolire del tutto tale valore, ma temono altri disordini qua e là e l’ultima zampata, dopo il colpo di maglio della Legge Gelmini, sulle università statali, deve aspettare ancora un po’. Intanto se ne dà un assaggio.

Cosa c’è dietro tutto ciò? Semplice, lo smantellamento di quasi tutta la rete nazionale delle università a favore unicamente del business di Confindustria, come se questo automaticamente coincidesse con le finalità generali dell’Università e del bene comune. Gli interessi di una classe, anzi di una ristretta élite di finanzieri e di pseudo-imprenditori, prevale ormai sistematicamente su tutto, senza neanche un falso pudore.

Si comincia con un battage pubblicitario in cui si demonizza l’avversario. Se sono i lavoratori dipendenti del privato, sono dei pigroni che non accettano le sfide della flessibilità. Se sono pensionati rubano il lavoro ai nostri figli. Se sono impiegati pubblici, sono mangiapane a tradimento. Se sono piccoli e medi imprenditori, sono zecche sanguisughe da estirpare per far posto alle grandi e corrette società di capitali che hanno altro tipo di accesso al credito e che possono fare piazza pulita delle imprese familiari. Se – nel nostro piccolo – si parla di Regione, allora è la vergogna d’Italia. Se si parla di Università è un luogo in cui privilegiati baroni vivono nell’ozio e nell’ignoranza.

Inutile distinguere. Inutile protestare. La massa accecata dal “giorno dell’odio” (come avrebbe detto il Grande Fratello di Orwell) vuole solo vedere colare il sangue, una volta che ha scoperto chi è la causa di tutti i propri disagi. Viene in mente una poesia di Brecht, che non ricordo per filo e per segno, ma che diceva di un tale che quando perseguitavano gli ebrei non gliene importava perché erano ricchi, quando perseguitavano i comunisti non gliene importava perché lui era anticomunista, quando perseguitavano gli omosessuali non gliene importava perché gli facevano schifo, e quando finalmente perseguitarono lui, non trovò in giro più nessuno al quale potesse importarne qualcosa.

Siamo tutti destinati ad una nuova grande schiavitù, nella quale ci saremo infilati con le nostre stesse mani, scannandoci tra fratelli. Un Nuovo Ordine Mondiale ormai aleggia e GUAI a chi cerca di sfuggire. Il nepotismo nelle Università? Si poteva eliminare con una legge di un solo articolo. E invece no, lo si lascia galleggiare (a proposito, perché mai con la Gelmini dovrebbe essere scomparso questo fenomeno?) per colpire indiscriminatamente ogni cosa che possa evocare alla lontana il libero pensiero, la coscienza critica di una società, il laboratorio di idee. Al confronto Teodosio, che chiuse per chi non lo ricorda la Scuola Filosofica di Atene, segnando in tal modo l’inizio dell’Oscurantismo, era solo un dilettante. L’Università dev’essere il luogo per eccellenza del Pensiero Unico: altro che libero pensiero!

Così si crea un’agenzia di valutazione della ricerca che emette i suoi diktat deliranti in cui vuole ridurre tutto il pensiero storico-sociale o umanistico ad un politecnico che sforna brevetti, valutati sulle riviste finanziate da persone giuridiche private che sono eminenti espressioni della globalizzazione. Per mezzo di questo sistema per cui un articolo a quattro mani, di tre pagine l’uno, su una rivista demente americana che non sa far altro che prove statistiche di ipotesi strampalate, vale più di una monografia che cambia i punti di riferimento di una disciplina: roba da rimandare a settembre tutti, ma proprio TUTTI, i grandi pensatori, anche di area cosiddetta “quantitativa” o di “scienze naturali”. Ma non importa. Nell’Università confindustriale chi pensa è un soggetto socialmente pericoloso come l’operaio che negli anni ’50 è sorpreso con L’Unità sotto braccio. E fin qui pazienza. Ci abitueremo al più leccato dei conformismi. Del resto Monti l’ho conosciuto da studente quand’era il mio rettore. Ed una delle cose che ricordo meglio è che chiuse il corso di laurea in Discipline Economiche e Sociali, perché sfornava economisti troppo svegli e alternativi, mentre lui prediligeva solo i rimbambiti che sanno solo stimare parametri econometrici, senza pensare troppo. A guardare gli esaltati bocconiani di oggi, mi pare sia riuscito in quel disegno.

Ma c’è di più. C’è la soluzione finale. Si tolgono in continuazione risorse alla ricerca ed al turn-over nelle università statali, con il pretesto della “razionalizzazione”. Alla fine – mi consta sulla mia pelle – si deve andare a costosissimi convegni internazionali o si deve pagare la stampa dei propri lavori su prestigiose riviste … con il proprio stipendio, ormai bloccato per quattro anni, forse per sempre, in attesa che un prestito FMI lo faccia abbattere un anno o l’altro del 30 % o che ci tolgano la tredicesima. Senza uomini, senza soldi, senza infrastrutture di ricerca e didattiche di ogni tipo, poi si viene sottoposti a severissima censura e valutazione da parte di tutti: ANVUR, Ministero, Studenti, Società civile. E quando incredibilmente le valutazioni sono ancora positive, come quella di chi sopravviveva nei campi di concentramento ad ogni privazione, allora ci vuole la “Dieta E”, quella che – lasciando completamente digiuno il soggetto – faceva morire i malcapitati dei manicomi nazisti che si ostinavano a non morire.

Costretto a fare esami a centinaia e centinaia di persone, con un numero di ore di corso sempre più alto, con adempimenti burocratici che aumentano da una finanziaria all’altra e con uno stipendio che dai tempi del compianto (non da me) Padoa Schioppa va indietro in termini reali di 100 € al mese l’anno, guardo incredulo i risultati delle valutazioni che mi danno gli studenti: sono ancora eccellenti, mi vogliono bene, quando persino io non me ne voglio quasi più. Ma non serve. La dieta E è in agguato.

Il valore dei titoli di studio sarà abolito (per finta). Ma una cerchia ristretta di atenei, nessuno siciliano, ha già pronta l’autoproclamazione a “atenei d’eccellenza”. Un club privato direte. Che male c’è? Il male è che questo “club privato” poi avrà, eccome, il “valore legale” che basta, con la benedizione dell’ANVUR, per prendersi ciò che resta dei finanziamenti pubblici alla ricerca. Tutte le altre università saranno declassate a “Teaching Universities”, cioè università dove non si farà più ricerca ma – finché ce lo concedono – solo scalcinata didattica. Forse non sono stato chiaro. Le teaching universities, senza valore legale, rilasceranno titoli che per il mercato, e per gli stessi concorsi pubblici, se mai ve ne saranno più, non varranno un’emerita mazza. Tutte al Nord le università di eccellenza? Non saranno così stupidi da farlo capire. Metteranno qualche specchietto per le allodole al Sud, ma certamente nulla in Sicilia e Sardegna, “province annesse”.

Che significa questo? Significa che, come in epoche ormai lontanissime, una ristrettissima élite di siciliani manderanno i figli a studiare in Continente. La Sicilia invece sarà culturalmente decapitata. Avrà, se mai l’avrà, una università di serie D, in attesa che anche questa venga smantellata del tutto col pretesto che non funziona etc.

E la continuità territoriale? E il diritto all’istruzione? Ai mercati queste parole non dicono niente e, come dice la Merkel, bisogna trovare una nuova forma di “democrazia”, adattata ai mercati. Resterà un popolo di Iloti, senza avere nemmeno un Euno che spezzi le catene di questo servaggio.

Questa è l’Italia di oggi. Questa è l’Europa di oggi. E per noi siciliani l’unico spazio riservato i questo spazio è quello di schiavi, usati e violentati ogni giorno senza dignità e senza speranza. E in più odiati e denigrati da noi stessi (prevedo un certo numero di commenti in tal senso).

Massimo Costa

P.S. Ai colleghi: ma che ci aspettate ancora a diventare separatisti o qualcosa del genere? Vi basta la vostra pensione? Non vi interessa se la vostra università, alla quale avete dedicato l’intera vita, si avvia ad una lenta chiusura? Quasi quasi ci vorrebbero i Forconi pure all’Università. Ma forse ci sono troppe “quinte colonne”.

04/02/2012, 03:39

iLGambero ha scritto:

Ora farò un po' di dietrologia.
Vi ricordate quando dicevo... attenzione i partiti non hanno in mano il governo, ma potrebbe essere qualcosa d'altro che ha in mano i partiti, usciranno cose sui partiti quando sarà il momento di votare i provvedimenti.
Ora questa storia di Lusi... a me fa tanto pensare... io non vorrei come avevo già scritto tempo fa che qualcuno avesse davvero le chiavi dell'armadio degli scheletri.
Se viene screditata la politica dei partiti, e non ci vuole molto, lo sappiamo tutti, la politica diventa più debole e incapace di reagire.
Da quando sono parte le manovre CrepaItalia abbiamo assistito a piccoli-grandi scandali ... di quelli che fanno indignare gli elettori, tipo i soldi in Tanzania della Lega... ora questa cosa sui rimborsi elettorali.

Spero di sbagliarmi.


Ottima riflessione iLGambero.... no, secondo me non ti sbagli. Una cosa è certa... i poteri forti, o i "signori della finanza globale", che con grande determinazione hanno imposto questo rappresentante del Gruppo Bilderberg all'Italia, certamente possono accedere agli "armadi" della politica e certamente possono tirare fuori "gli scheletri" come meglio ritengono opportuno. In altre parole, ci tengono per le palle. Tutti. Cittadini compresi. Prova solo a pensare cosa sono stati capaci di fare nell'arco di soli due mesi....

Bisognerebbe fare un elenco cronologico degli interventi.
Così... giusto per comprendere meglio lo scenario complessivo... [:3]

04/02/2012, 10:30

ubatuba ha scritto:



È persino un bene che sia scoppiato lo scandalo dell'ex tesoriere della Margherita, Luigi Lusi, che alla chetichella aveva sfilato alle casse del partito 13 milioni di euro. Perché almeno così si apre il dibattito su quella opaca linea di confine tra partiti e denaro pubblico.



E infatti......




Come partiti truffano i cittadini

Il Fatto Quotidiano
http://www.wallstreetitalia.com/article ... adini.aspx

Roma - "In Italia anche i partiti morti godono di finanziamenti pubblici e la legge prevede che i rimborsi elettorali siano elargiti due volte in caso di fine legislatura anticipata. Lo scandalo della Margherita è emblematico per capire che è ora di cambiare". Gaetano Azzariti, ordinario di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Roma "La Sapienza", è convinto che il caso Lusi apra uno squarcio su tutti i difetti e gli errori della legge sul rimborso ai partiti. Che, di fatto, è una "finzione del linguaggio" visto che ha reintrodotto il finanziamento pubblico ed è una "presa in giro" nei confronti degli elettori.

FIRMA LA PETIZIONE PER CANCELLARE LO SCANDALO
DEI PARTITI MORTI CHE INCASSANO ANCORA I FINANZIAMENTI.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/02 ... ano/188287

Si tratta della bellezza di ben dieci euro pro-capite, per rimanere fermi alle elezioni politiche del 2008. I rimborsi elettorali sono un business che non conosce crisi. Anzi. I partiti, tutti senza eccezione alcuna, hanno difeso la legge 157 del 1999, pietra miliare dei loro tesoretti ben custoditi, persino quest’estate.

04/02/2012, 10:53

se esistesse una classe politica capace et seria,di finanziamento non dovrebbe manco parlarne,dopo che un referendum lo aveva bocciato.
Ultima modifica di ubatuba il 04/02/2012, 10:54, modificato 1 volta in totale.

04/02/2012, 12:01

Ma siccome sono tutti paglaicci (sindacalisti per primi ...) [8)]

05/02/2012, 14:01

Domenica 05 Febbraio 2012 - 13:08 MONSELICE (PADOVA) - La crisi gli ha tolto fiato, lo ha stritolato, fino a portarlo al suicidio. L'ennesima triste storia legata alla grave situazione economica che vive l'Italia arriva da Padova, nel cuore del ricco Nord Est, dove il lavoro non è mai mancato. L'uomo, un imprenditore edile di 51 anni, si è tolto la vita impiccandosi nella legnaia accanto a casa della madre a San Bortolo di Monselice, ai piedi dei Colli Euganei. E' stata la moglie di ritorno dal lavoro a trovare il corpo esanime dell'uomo. La donna ha chiamato i carabinieri e il 118, ma era troppo tardi. L'impresario non ha lasciato biglietti, ma pare fosse da tempo in difficoltà proprio a causa della mancanza di lavoro. Voci non confermate parlano di debiti e crediti che non riusciva a riscuotere.
L'uomo, lo scorso dicembre, aveva anche chiuso la partita Iva, cercando di ripartire come lavoratore dipendente, ma non c'è riuscito. Umiliato dalla situazione, senza commesse e senza lavoro ormai da mesi, non ha retto e ha deciso di togliersi la vita. Era molto frustato - racconta un quotidiano locale - poi era caduto in depressione: "Era una persona solare - raccontano in paese - ma poi le difficoltà economiche lo avevano messo in ginocchio". Oltre alla moglie, lascia un bimbo piccolo.
"Sono le persone oneste come lui che pagano le conseguenze di questa crisi", ha commentato a denti stretti Tiziano Montecchio, consigliere comunale del Pdl e consigliere del gruppo del quartiere San Bortolo.

http://www.leggo.it/news/cronaca/padova ... 3532.shtml


ma con tutte le riforme che monti porta avanti,un intervento x fare si che le banche aprano i cordoni delle borse,sarebbe opportuna....

05/02/2012, 14:05

ubatuba ha scritto:

Domenica 05 Febbraio 2012 - 13:08 MONSELICE (PADOVA) - La crisi gli ha tolto fiato, lo ha stritolato, fino a portarlo al suicidio. L'ennesima triste storia legata alla grave situazione economica che vive l'Italia arriva da Padova, nel cuore del ricco Nord Est, dove il lavoro non è mai mancato. L'uomo, un imprenditore edile di 51 anni, si è tolto la vita impiccandosi nella legnaia accanto a casa della madre a San Bortolo di Monselice, ai piedi dei Colli Euganei. E' stata la moglie di ritorno dal lavoro a trovare il corpo esanime dell'uomo. La donna ha chiamato i carabinieri e il 118, ma era troppo tardi. L'impresario non ha lasciato biglietti, ma pare fosse da tempo in difficoltà proprio a causa della mancanza di lavoro. Voci non confermate parlano di debiti e crediti che non riusciva a riscuotere.
L'uomo, lo scorso dicembre, aveva anche chiuso la partita Iva, cercando di ripartire come lavoratore dipendente, ma non c'è riuscito. Umiliato dalla situazione, senza commesse e senza lavoro ormai da mesi, non ha retto e ha deciso di togliersi la vita. Era molto frustato - racconta un quotidiano locale - poi era caduto in depressione: "Era una persona solare - raccontano in paese - ma poi le difficoltà economiche lo avevano messo in ginocchio". Oltre alla moglie, lascia un bimbo piccolo.
"Sono le persone oneste come lui che pagano le conseguenze di questa crisi", ha commentato a denti stretti Tiziano Montecchio, consigliere comunale del Pdl e consigliere del gruppo del quartiere San Bortolo.

http://www.leggo.it/news/cronaca/padova ... 3532.shtml


ma con tutte le riforme che monti porta avanti,un intervento x fare si che le banche aprano i cordoni delle borse,sarebbe opportuna....


Non è stato fatto nessun intervento urgente per sanare questo debito dello stato nei confronti degli imprenditori onesti. Si continua a stritolarli con le tasse.
non mi pare che questo Governo abbia fatto ancora nulla per fare mutui a tassi agevolati per giovani coppie , o per togliere gli oneri per accenderne uno. Le liberalizzazioni sono mediocri per ora.
Non mi pare che le banche sia state toccate o quantomento 'danneggiate'.
Passera vigila...

05/02/2012, 14:13

ubatuba ha scritto:

Domenica 05 Febbraio 2012 - 13:08 MONSELICE (PADOVA) - La crisi gli ha tolto fiato, lo ha stritolato, fino a portarlo al suicidio. L'ennesima triste storia legata alla grave situazione economica che vive l'Italia arriva da Padova, nel cuore del ricco Nord Est, dove il lavoro non è mai mancato. L'uomo, un imprenditore edile di 51 anni, si è tolto la vita impiccandosi nella legnaia accanto a casa della madre a San Bortolo di Monselice, ai piedi dei Colli Euganei. E' stata la moglie di ritorno dal lavoro a trovare il corpo esanime dell'uomo. La donna ha chiamato i carabinieri e il 118, ma era troppo tardi. L'impresario non ha lasciato biglietti, ma pare fosse da tempo in difficoltà proprio a causa della mancanza di lavoro. Voci non confermate parlano di debiti e crediti che non riusciva a riscuotere.
L'uomo, lo scorso dicembre, aveva anche chiuso la partita Iva, cercando di ripartire come lavoratore dipendente, ma non c'è riuscito. Umiliato dalla situazione, senza commesse e senza lavoro ormai da mesi, non ha retto e ha deciso di togliersi la vita. Era molto frustato - racconta un quotidiano locale - poi era caduto in depressione: "Era una persona solare - raccontano in paese - ma poi le difficoltà economiche lo avevano messo in ginocchio". Oltre alla moglie, lascia un bimbo piccolo.
"Sono le persone oneste come lui che pagano le conseguenze di questa crisi", ha commentato a denti stretti Tiziano Montecchio, consigliere comunale del Pdl e consigliere del gruppo del quartiere San Bortolo.

http://www.leggo.it/news/cronaca/padova ... 3532.shtml


ma con tutte le riforme che monti porta avanti,un intervento x fare si che le banche aprano i cordoni delle borse,sarebbe opportuna....
Argomento bloccato