from:
http://www.pesherofchrist.infinitesoulu ... _in_FranceA.- The true facts on which the whole profitable cult of Mary Magdalene is based are, first, that two of the Herods, Archelaus and Antipas, were exiled to the south of France by the Romans, Archelaus to Vienne in 6 AD, and Antipas to Lyons in 39 AD. (Josephus, Antiquities 17, 344; 18, 252) These cities were prominent in the late 1st and early 2nd centuries AD as centers for Christian martyrs. Another element drew on my research, that the Christian movement had begun as a mission to the Diaspora in the courts of the Herods, that Jesus had survived the crucifixion, died in Rome in the early 70's AD, and that he had a family. His first wife was Mary Magdalene.
Traduzione:
I fatti veri, su cui l'intero, profittevole culto di Maria Maddalena è basato, sono, innanzitutto, che i due Erodi, vale a dire Archelao ed Antipas, furono esiliati nel sud della Francia dai romani; Archelao a Vienne (*), nel 6 d.c., e Antipa a Lyone, nel 39 d.c. (Josephus, Antiquità Giudaiche 17, 344; 18, 252). Queste città erano prominenti nel tardo I secolo ed agli inizi del secondo come centri di martiri cristiani. Un altro aspetto che richiama le mie ricerche, è che il movimento cristiano era iniziato come una missione nella diaspora delle corti degli Erodi, che Gesù sopravvisse alla crocifissione, che morì a Roma attorno ai primi anni 70 e che egli aveva una famiglia. La sua prima moglie fu Maria Maddalena.
* - n.d.t.: qui la Thiering, come del resto vari altri autori, fa confusione, in quanto Vienne non fu una città o un paese, ma il distretto romano su cui insisteva la città di Lyone: ergo, entrambi gli Erodi (due fratelli) vennero esiliati a Lione, dove era sicuramente presente una forte comunità giudaica della diaspora, diffusa anche in altre zone della Gallia meridionale.
Il motivo che mi ha indotto a riportare lo stralcio di cui sopra è perchè esso ben si adatta a dimostrare ciò che ho sempre sostenuto, vale a dire che malgrado il fatto che nessun erudito al mondo sia ancora riuscito a fornire una credibile ricostruzione della vicenda gesuana e delle origini del cristianesimo (a motivo della loro estrema complessità), tuttavia più di qualcuno, tra gli studiosi che si sono impegnati nelle ricerche, come ad esenpio la Thiering, a cui lo stralcio si riferisce, sono riusciti comunque ad avvicinarsi strettamente ad alcuni aspetti della verità globale.
Per esempio, la Thiering mostra buon intuito quanto accosta la vicenda della Maddalena (una delle DUE!) agli Erodi esiliati in Gallia dai romani; tuttavia omette poi di sviluppare il tema per seguire quella che è una sua personale visione dell'intera vicenda.
Ancora, la scrittrice studiosa ha ragione quando colloca la morte di Gesù (quella REALE e non quella legata alla crocifissione: evento MAI verificatosi!) nei primi anni 70 (per l'esattezza il 72 d.c.), ma non ha affatto ragione quando afferma che Gesù "sopravvisse" alla crocifissione, per il motivo appena esposto, vale a dire che Gesù non venne mai crocifisso.
Va rimarcato che la Thiering qui sembra prestar fede alle "dicerie"-leggende secondo cui Gesù sarebbe stato salvato dalla croce, curato e, appena guarito, sarebbe poi fuggito in India per non fare mai più ritorno.
Si trattò sicuramente di una sorta di "pamphlet" a cui l'autore (o autori) ricorse per riassumere, in modo pseudo organico, un certo numero di dicerie, legate sia alla figura di Gesù di Nazareth che alla vicenda della crocifissione. Quest'ultimo evento, infatti, quasi sicuramente riguardò un altro personaggio: vale a dire Giovanni di Gamala!
Si trattò sicuramente di un personaggio reale, di cui però i falsari cattofondatori cercarono maniacalmente di farne scomparire le tracce storiche, in quanto la sua figura e la sua vicenda umana non permettevano di costruire l'allucinante castello di menzogne su cui poggia l'intera impalcatura cattolica! (per l'esatteza Gesù di Nazareth, maestro gnostico, nonchè celebre mago-taumaturgo, venne sovrapposto sincreticamente alla figura di Giovanni di Gamala: da qui la necessità di far sparire dalle "scene" quest'ultimo personaggio!)
La convinzione invece che il crocifisso (Giovanni di Gamala) possa essere stato effettivamente salvato dalla morte, potrebbe risiedere su alcuni dati e speculazioni razionali. Tuttavia non è conosciuto se la Thiering abbia indagato in tal senso o si sia rifatta pedissequamente alle semplici "dicerie".
Dai vangeli canonici apprendiamo, in modo indiretto, che il corpo di Gesù venne "rubato" di notte dai suoi seguaci dopo che gli stessi avevano provveduto a subornare generosamente i soldati di guardia. Questa versione trova più esplicita conferma nelle parole di Tertulliano, il quale riporta le "dicerie" dei giudei secondo i quali il corpo di Gesù sarebbe stato rubato dai sui famigliari (famigliari e seguaci vari) o che venne spostato dalla tomba dal giardiniere- guardiano (nonchè ortolano) del cimitero, perchè preoccupato del fatto che i numerosi visitatori al sepolcro di Gesù avrebbero potuto distruggere la sua coltivazione di lattughe.
Quella di Tertulliano fu, ovviamente, l'evocazione di due eventi distinti, di cui solo di uno troviamo conferma nella letteratura rabbinica: vale a dire quello della rimozione del corpo di Gesù dalla tomba. Ovviamente i rabbini non erano interessati alla vicenda dell'"altro" personaggio (Giovanni di Gamala), il cui corpo venne staccato dalla croce e poi trafugato (grazie alla corruzione dei soldati di guardia). Da notare che la rimozione del corpo di Gesù dalla tomba in cui era stato seppellito, trova conferma anche nella letteratura apocrifa. Secondo una antica tradizione, che trova vari "echi", il corpo di Gesù sarebbe stato gettato per spregio in un profondo pozzo. Secondo il libro rabbinico titolato "Toldoth Yeshu" (Storie di Gesù) il corpo, dopo essere stato rimosso dalla sua primitiva tomba, sarebbe stato poi sepolto ancora in una fossa, sopra cui poi venne fatta scorrere dell'acqua: un chiaro riferimento al pozzo)
Dell'altro evento evocato da Tertulliano, vale a dire del corpo staccato dalla croce e poi trafugato, troviamo conferma nella cosiddetta "invenzione" di St. Stefano. Vediamo di cosa si tratta.
Innanzitutto va detto che a partire dalla metà del IV secolo, all'incirca, si fecero più che evidenti le mire dei vescovi, dei presbiteri e dei diaconi cattolici a guadagnare una posizione di netto vantaggio sopra gli altri culti dell'impero, grazie all'appoggio degli imperatori "costantiniani". Fu così che si sviluppò una forte reazione a tali mire egemoniche, da parte del tessuto pagano, giudeo, manicheo, gnostico e quant'altro. Reazioni che successivamente, nel corso di alcuni decenni, furono soffocate sanguinosamente, attraverso stragi indiscriminate e distruzione di tutta l'eredità pagana, a cominciare dai templi, vanto della società dell'epoca a motivo degli ornamenti e statue di cui essi erano dotati: splendidi ed irripetibili esempi di opere di suprema arte, che i sanguinari ed incivili cattolici ci privarono per sempre!
Naturalmente, nella reazione dei pagani ci fu anche la denuncia, come avvenuto anche nei secoli passati (v. Celso, Porfirio, Hierocles, etc.) circa le allucinanti menzogne a cui i cattolici erano ricorsi per fondare il loro culto: 'pietoso' esteriormente, sanguinario all'interno, a causa della doppiezza morale dei suoi massimi esponenti!
In tali denunce vi fu anche quella (sicuramente molto ricorrente) secondo la quale il personaggio croficisso non fu Gesù di Nazareth, ma Giovanni di Gamala, il cui corpo, dopo essere stato staccato dalla croce (v. Tertulliano) venne trasferito nella sua natia Gamala. A questa scottante verità i falsari risposero con l'allucinante "invenzione di St. Stefano"!
Innanzitutto va chiarito che il termine "invenzione", almeno a quei tempi, non era solo applicabile ad un lavoro o ad una qualsiasi opera di ingegno, ma anche al ritrovamento di un corpo o di una sacra reliquia attraverso un'informazione che il personaggio, autore dell'"invenzione", aveva ricevuto attravero un sogno o una visione (sogno ad occhi aperti!).
L'invenzione a cui mi sto riferendo è quella del prete Luciano di Gerusalemme. Questo personaggio, vissuto a cavallo del IV-V secolo, avrebbe fatto sapere in giro di aver avuto un' "eurovisione" in cui, nientedimeno, il celebre rabbino Gamaliele gli avrebbe rivelato dove era stato sepolto il corpo di St.Stefano, dopo che "rocambolescamente" il suo corpo era stato trafugato dalla sua sepoltura in Gerusalemme (aspetto assolutamente assente nella precedente letteratura cattolica: sia neotestamentaria che patristica!) e trasportato, pensate un po'...... a KEFAR GAMALA!! (paese di Gamala)
L'unico paese di Gamala allora conosciuto, era quello che si trovava sopra un alto monte, sulla cui sommità si apriva un precipizio (v. Luca). Ovviamente il clero falsario non poteva permettersi di far apparire la cosa così, "nuda e cruda". Del resto, essi avevano la necessità di far apparire la "diceria" degli anticattolici come una menzogna o come una voluta "imprecisione". Fu così che venne ribatezzato con il nome di "Kefar Gamala" (o Kfar Gamla) un paese situato ad una trentina di km a nord-est di Gerusalemme, il quale sino ad allora si era chiamato Beit Jamal!
Non contenti di ciò, al fine di rendere più credibile l'allucinante panzana, i falsari si inventarono che il paese prese tale nome (Gamala) in quanto esso era il luogo di provenienza di Gamaliele! In tale luogo prete Luciano avrebbe scoperto una tomba con dentro nientemeno che i resti di St.Stefano, di Gamaliele, di Habib, figlio di quest'ultimo e di Nicodemo!
Ecco quanto si ricava dalla rete riguardo a Gamaliele e St. Stefano, attraverso gli "informati" apologeti ed agiografi cattolici:
da:
http://www.santiebeati.it/dettaglio/91567.....l’apparizione di Gamaliele il Vecchio. L’antico maestro di s. Paolo, che allora si chiamava Saulo, lo invitava ad adoperarsi, perché fossero dati i dovuti onori ai resti del protomartire s. Stefano, che si trovavano sepolti nel territorio dello stesso villaggio. Infatti dopo il martirio, per ordine del sommo sacerdote, il corpo del martire fu gettato tra i rifiuti, ma Gamaliele lo fece raccogliere e portare nella sua proprietà di Kefar-Gamla in un sepolcro nuovo. Sempre nei sogni il vecchio Gamaliele rivelava a Luciano, che nel sepolcro stesso vi erano anche i resti del suo corpo, di suo figlio Habib e quelli di Nicodemo, membro del Sinedrio, che convertitosi al cristianesimo, dovette lasciare la carica e rifugiarsi nella sua casa di campagna, dove poi morì e venne sepolto vicino al santo protomartire. Contemporaneamente, sempre in sogno, Gamaliele rivelava al monaco Megezio il luogo preciso del sepolcro, mentre il sacerdote Luciano avvertiva del sogno il vescovo Giovanni. Effettivamente, individuato il sepolcro e sollevata la pietra tombale con incisi in greco quattro nomi ebraici, si trovarono i corpi, presente anche il vescovo
GIOVANNI.
Ovviamente, stante ad informazioni da fonte rabbinica, il corpo di Gamaliele (il quale nulla ebbe a che fare con tale località, anche perchè il suo nome originario fu Beit Jamal e NON Kefar Gamala!) fu sepolto in tutt'altro luogo ed il corpo di Stefano NON venne gettato tra i rifiuti, come attestato dalle fonti falsarie, ma sepolto dignitosamente, in quanto egli fu un funzionario romano (probabilmente di origine greca), al servizio del procuratore romano Ventidio Cumano(*).
Lo stesso Cumano, al fine di vendicare la morte di Stefano, diede ordine di eseguire durissime rappresaglie nei confronti dei villaggi limitrofi al punto in cui Stefano venne aggreditato ed assassinato da ribelli giudei (o galilei), i quali, con tutta probabilità, vollero così vendicare i loro connazionali caduti nella sera di Pasqua a Gerusalemme, in seguito a dei tumulti scoppiati a causa di provocatori romani, a cui, molto probabilmente, Stefano non fu estraneo.
Il massacro dei giudei e l'imprigionamento di molti di loro per mano dei romani (gli abitanti dei villaggi devastati per ordine di Cumano), corrispondentemente alla morte di Stefano, sono eventi citati anche negli Atti degli Apostoli. Ora, dal momento che la causa scatenante fu l'uccisione di Stefano, se egli fosse stato effettivamente un 'cristiano' (cosa assurda!), per quale motivo i romani avrebbero dovuto vendicarne la morte?.... E, soprattutto, come è stato possibile che sino ad oggi nessun erudito ha mai avvertito l'urgenza di mettere il "dito" su questa "piaga"?... In "certi" ambienti si fa un gran parlare della presunta incapacità da parte dei non "cerchiati" da auree di "particolare" erudizione a trattare determinati argomenti.... Se tanto dice tanto...
Quando gli attuali israeliti riuscirono a ricomporre la loro antica nazione, nel 1948, le autorità precostituite provvidero a restituire gli antichi nomi alle località a cui i cristiani avevano cambiato il nome per il loro uso e costume. Fu così che 'Kefar Gamala' tornò a chiamarsi Beit Jamal (o Beit Jimel).
"..che convertitosi al cristianesimo.."Pazzesco!.. Chi aveva fondato il cristianesimo, a distanza di solo un paio di anni dalla morte di Gesù, quando quest'ultimo aveva espressamente affermato (secondo i testi dei cattofalsari) di non voler fondare una nuova religione ma di dare adempimento alle antiche scritture??....
Proporre oggi, alle soglie del III millennio, simili menzogne, la cui platealità è allucinante, significa ritenere coloro che leggono tutto ciò ottenebrati dall'ignoranza e dall'analfabetismo: esattamente come i fedeli del medioevo, costretti dal satanico clero di allora ad una vita miserabile, da servi della gleba, nella totale impossibilità di accedere alle risorse culturali, perchè ciò avrebbe potuto costituire un pericolo per le sante menzogne del 'pio' clero sanguinario!
Coloro che propongono tali palesi menzogne, offendono ed umiliano l'intelligenza dei propri interlocutori, rivelandosi, a tutti gli effetti, per ciò che sono realmente: degli emeriti cialtroni!
Mi scuso con i moderatori per il tono un po' troppo sopra le righe, tuttavia vi sono momenti in cui lo sdegno non può essere adeguatamente trattenuto...specialmente se si pensa all'agghiacciante numero di vittime che la copertura di tali ignobili menzogne ha richiesto, nel corso della poco edificante storia del clero cattolico, che NULLA ha di diverso dalle caste sacerdotali degli antichi culti pagani!
Tornando all'affermazione secondo la quale "Gesù" (in realtà Giovanni di Gamala) si sarebbe salvato dalla crocifissione, ciò non può escludersi a priori, in quanto l'audace azione dei famigliari (fratelli) e seguaci del crocifisso può essere spiegata solo alla luce del fatto che il disgraziato non era ancora morto quando, di notte, lo staccarono dalla croce. La stessa presenza del soldato o dei soldati di guardia ne rappresenta un serio indizio.
E' molto probabile che prete Luciano, "solleticato" dalla curiosità, abbia deciso di fare una "capatina" alle rovine di Gamala, poste su di un alto monte con accanto un precipizio. Probabilmente egli sperava di ritrovare uno scheletro che portava eloquenti segni sulle mani e sui piedi, o almeno di ciò che restava di essi! E' probabile che qualcosa trovò, dal momento che è noto che un certo numero di ossa vennero suddivise "equamente" tra alcune chiese dell'epoca.
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Nota:
(*) - tutta la vicenda è narrata in 'Antichità Giudaiche' di Giuseppe Flavio.
Veritas
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Ultima modifica di
Veritas il 30/05/2009, 16:55, modificato 1 volta in totale.