http://www.ilgiornale.it/interni/azzolini_che_sparo_durante_scontri_77_e_capo_gabinetto_vicesindaco_il_consigliere_poliziotto_se_ce_lui_esco_dallaula/25-02-2012/articolo-id=573973-page=0-comments=1[color=blue]L'ex estremista che sparava nello staff del sindaco PisapiaMaurizio Azzolini, che sparò durante gli scontri del 1977, è capo di gabinetto della vicesindaco. Il consigliere poliziotto Abagnale: "Se c’è lui esco dall’aula"
L’uomo con la pistola: Maurizio Azzolini, capo di gabinetto giunta Pisapia...«Gentile vicesindaco, le motivazioni della presente lettera sono insite nel fatto che quel 14 maggio del 1977 io, Carmine Abagnale, allora vice brigadiere della polizia di Stato in servizio presso il Reparto Celere di Milano e collega di Antonio Custra, ero lì in via De Amicis a difendere le istituzioni democratiche mentre il suo capo di gabinetto, Maurizio Azzolini, mi sparava addosso». Mancandolo, per sua buona sorte, mentre sul selciato rimaneva un collega appena venticinquenne, sposato e in attesa di una figlia....
...a guidare lo staff del vicesindaco è proprio quello stesso Azzolini che fini dentro una fotografia in bianco e nero, diventata simbolo di quegli anni di piombo e di sangue. Ritratto insieme a due compagni che scappavano mentre lui, proprio Azzolini, puntava la pistola ad altezza d’uomo contro i poliziotti. L’inchiesta bis condotta da Guido Salvini dimostrò che a uccidere Custra non fu lui, ma la 7.65 del poi pentito Mario Ferrandi, detto «Coniglio».
La sera prima un gruppo di fuoco aveva deciso che quella manifestazione sarebbe diventata uno scontro armato. E battaglia fu. L’agente Custra morto, altri due poliziotti feriti, la proprietaria di una boutique colpita da una pallottola alla testa. Prova generale del passaggio al terrorismo per un gruppo dell’Autonomia, quando gli eskimo in redazione ancora negavano che la violenza potesse essere rossa. ...
...Sparò anche Azzolini, ma non colpì nessuno. Al suo fianco, immortalati nella foto, Massimo Sandrini e Valter Grecchi.
«Non ero molto distante dal collega Antonio Custra - prosegue la lettera di Abagnale - anche lui vice brigadiere, un corso prima del mio. Ragazzo d’oro». Azzolini tirò il grilletto. «Se oggi sono vivo lo devo alla buona sorte ed al caso perché il suo capo di gabinetto sparava contro la polizia»....
...Devo però dirle che qualora vedrò aggirarsi per la sala del consiglio il suo capo di gabinetto non esiterò, le ripeto non esiterò ad abbandonare l’aula chiedendo a tutti i consiglieri di unirsi al mio gesto in memoria di un eroe dal nome Giuseppe Custra. Si ricordi bene, signora vicesindaco, quando mi incontra nella sala del consiglio: “Quel 14 maggio 1977 io ero lì in via De Amicis e quelli, tanti purtroppo, ci sparavano addosso”»...
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