Cita:
junglesoldier ha scritto:
e sopratutto cosa o se c'è qualcosa dopo la morte di un essere umano o di un essere vivente qualsiasi
Può anche darsi che le domande se le pongano, ma non è detto che se le pongano in modo religioso: chiedersi "da dove veniamo" è una domanda filosofica, non solo religiosa.
La religione non si fonda sul "porsi le domande" ma semmai sul fatto di non avere risposte razionali, e di dover perciò ricorrere alle proprie emozioni, in particolar modo la paura della morte, del dolore, della perdita dei propri cari e dei propri beni.
A questo proposito, cito un aneddoto che ho letto tempo fa e che mi ha colpito moltissimo.
Un antropologo scandinavo visita una tribù di Eschimesi e parla con lo sciamano, dicendogli che vuole conoscere le loro credenze religiose.
Lo sciamano risponde in modo sconcertante:
"Credenze???? Ma noi non abbiamo "credenze". Abbiamo solo paure!"
Capite cosa intendeva dire?
Gli antichi non immaginavano Dei delle forze naturali perché "avevano troppa fantasia" come tendiamo a credere noi, ma semplicemente perché non conoscevano le forze naturali e pensavano che fossero personalità potenti e aggressive, che bisognava ammansire, così come si può ammansire una belva feroce dandogli del cibo, sperando che non ci sbrani.
Così ancora oggi, penso che si possa dire lo stesso. Quando abbiamo paura, ci rivolgiamo a un Dio o un Santo o un qualche Spirito, perché allontani il pericolo.
Che poi la religione sia anche chiedersi "da dove veniamo" o ancora di più "dove andiamo" è anche questo un fatto, ma non è necessario essere "religiosi" per porsi queste domande.
Al limite, può esistere anche una "spiritualità atea", che pensa all'Assoluto senza per questo identificarlo in un Dio personale e rivelato.