30/05/2009, 15:42
Greenwarrior ha scritto:
L' unica libertà che abbiamo è il telecomando, per spegnere quando vogliamo ogni cosa disturbi. Io sono un cattolico praticante e non mi sento assolutamente plagiato, è una mia libera scelta come quelle di chi ha intrapreso un' altra strada. Non ho mai criticato chi la pensa diversamente dal sottoscritto e non vedo per quale motivo si continui a criticare i cattolici, definendoli poveri "imbesuiti" che pensano di ottenere la salvezza eterna dicendo due preghiere. Il frequentare un rito religioso, per chi crede, è solo un modo per sentirsi più vicini alla vita comune e alla gente. La chiesa non è solo quello che viene descritto dagli atei convinti, ma un motivo di aggregazione basata su valori che non hanno età, colore e tempo. Se dopo avervi confidato di essere cristiano convinto, ritenete che io non sia degno di interloquire con voi, fatemelo sapere.
30/05/2009, 15:50
30/05/2009, 17:11
giallop ha scritto:
Le persone che frequentano per esempio la messa Domenicale o la sinagoga o le moschee, sono rappresentate tutte indistintamente
o da credenti "superficiali" (è l'esempio che facevo io nell' intervento precedente, ovvero una buona parte) o da credenti più "evoluti" che ragionano e vivono una buona vita spirituale. Giustamente esistono persone che non credono alla religione e vivono in modo "superficiale" e altre che pur non abbracciando nessuna fede vivono una vita spirituale profonda. Questo è quello che volevo dire nel mio intervento.
La mia opinione personale e opinabile è questa:
L'uomo è in grado di gestire una spiritualità equilibrata senza l'aiuto della religione?
Veramente "tutti" gli uomini fanno parte di un immenso gregge e abbiamo bisogno di "pastori" che ci guidano nella retta via (come si propone la Chiesa)?
Veramente come si afferma siamo esseri fragili, inclini al male, legati alla materialità così tanto da esserne sucubi?
Sono domande a cui trovo difficile risposta, tuttavia voglio pensare che non sia così.
30/05/2009, 19:34
Thethirdeye ha scritto:
Io invece vorrei solo capire perchè, così spesso,
si confonde la spiritualità con la religione.
Perché? Qualcuno sa spiegarmi questa cosa?![]()
30/05/2009, 19:36
giallop ha scritto:
Le persone che frequentano per esempio la messa Domenicale o la sinagoga o le moschee, sono rappresentate tutte indistintamente
o da credenti "superficiali" (è l'esempio che facevo io nell' intervento precedente, ovvero una buona parte) o da credenti più "evoluti" che ragionano e vivono una buona vita spirituale. Giustamente esistono persone che non credono alla religione e vivono in modo "superficiale" e altre che pur non abbracciando nessuna fede vivono una vita spirituale profonda. Questo è quello che volevo dire nel mio intervento.
La mia opinione personale e opinabile è questa:
L'uomo è in grado di gestire una spiritualità equilibrata senza l'aiuto della religione?
Veramente "tutti" gli uomini fanno parte di un immenso gregge e abbiamo bisogno di "pastori" che ci guidano nella retta via (come si propone la Chiesa)?
Veramente come si afferma siamo esseri fragili, inclini al male, legati alla materialità così tanto da esserne sucubi?
Sono domande a cui trovo difficile risposta, tuttavia voglio pensare che non sia così.
30/05/2009, 19:51
Knukle ha scritto:
Non siamo inclini al male poichè il concetto di male , come il concetto di bene, non esiste, è una nostra invenzione, relativa!
30/05/2009, 19:54
Knukle ha scritto:giallop ha scritto:
Le persone che frequentano per esempio la messa Domenicale o la sinagoga o le moschee, sono rappresentate tutte indistintamente
o da credenti "superficiali" (è l'esempio che facevo io nell' intervento precedente, ovvero una buona parte) o da credenti più "evoluti" che ragionano e vivono una buona vita spirituale. Giustamente esistono persone che non credono alla religione e vivono in modo "superficiale" e altre che pur non abbracciando nessuna fede vivono una vita spirituale profonda. Questo è quello che volevo dire nel mio intervento.
La mia opinione personale e opinabile è questa:
L'uomo è in grado di gestire una spiritualità equilibrata senza l'aiuto della religione?
Veramente "tutti" gli uomini fanno parte di un immenso gregge e abbiamo bisogno di "pastori" che ci guidano nella retta via (come si propone la Chiesa)?
Veramente come si afferma siamo esseri fragili, inclini al male, legati alla materialità così tanto da esserne sucubi?
Sono domande a cui trovo difficile risposta, tuttavia voglio pensare che non sia così.
Caro Giallop, io sono una persona che pensa alla spiritualità come qualcosa di assolutamente frivolo e inesistente. Per ora niente mi ha fatto pensare il contrario.
Non siamo esseri fragili più di quanto non lo siano tutti gli altri esseri viventi. Non siamo inclini al male poichè il concetto di male , come il concetto di bene, non esiste, è una nostra invenzione, relativa! Siamo legati alla metrialità poichè siamo materia. Non ci vedo nulla di male, anzi, trovo che negarla sia follia.
In ogni caso, questo è L'OT più interessante fino ad ora, ma pur sempre un clamoroso OT!
30/05/2009, 20:01
30/05/2009, 20:27
Ufologo 555 ha scritto:
(Come al solito si scivola in tutt'altri discorsi...)
30/05/2009, 20:37
30/05/2009, 20:40
Ufologo 555 ha scritto:
Ma non si parlava di Papa e di Alieni? (Tipo, Eisenhower e "Grigi"?)
30/05/2009, 20:44
greenwarrior ha scritto:Knukle ha scritto:giallop ha scritto:
Le persone che frequentano per esempio la messa Domenicale o la sinagoga o le moschee, sono rappresentate tutte indistintamente
o da credenti "superficiali" (è l'esempio che facevo io nell' intervento precedente, ovvero una buona parte) o da credenti più "evoluti" che ragionano e vivono una buona vita spirituale. Giustamente esistono persone che non credono alla religione e vivono in modo "superficiale" e altre che pur non abbracciando nessuna fede vivono una vita spirituale profonda. Questo è quello che volevo dire nel mio intervento.
La mia opinione personale e opinabile è questa:
L'uomo è in grado di gestire una spiritualità equilibrata senza l'aiuto della religione?
Veramente "tutti" gli uomini fanno parte di un immenso gregge e abbiamo bisogno di "pastori" che ci guidano nella retta via (come si propone la Chiesa)?
Veramente come si afferma siamo esseri fragili, inclini al male, legati alla materialità così tanto da esserne sucubi?
Sono domande a cui trovo difficile risposta, tuttavia voglio pensare che non sia così.
Caro Giallop, io sono una persona che pensa alla spiritualità come qualcosa di assolutamente frivolo e inesistente. Per ora niente mi ha fatto pensare il contrario.
Non siamo esseri fragili più di quanto non lo siano tutti gli altri esseri viventi. Non siamo inclini al male poichè il concetto di male , come il concetto di bene, non esiste, è una nostra invenzione, relativa! Siamo legati alla metrialità poichè siamo materia. Non ci vedo nulla di male, anzi, trovo che negarla sia follia.
In ogni caso, questo è L'OT più interessante fino ad ora, ma pur sempre un clamoroso OT!
Se qualcuno mi dà un calcio e provo dolore, è male. Se qualcuno mi fà una carezza e la cosa mi piace, è bene. Il dolore sia fisico che psichico non è retaggio della nostra cultura, ma è universale.
30/05/2009, 20:44
30/05/2009, 20:47
Ufologo 555 ha scritto:
Bèh, se la metti così... é come la politica, allora: c'entra sempre!
30/05/2009, 20:49
Knukle ha scritto:greenwarrior ha scritto:Knukle ha scritto:
[quote]giallop ha scritto:
Le persone che frequentano per esempio la messa Domenicale o la sinagoga o le moschee, sono rappresentate tutte indistintamente
o da credenti "superficiali" (è l'esempio che facevo io nell' intervento precedente, ovvero una buona parte) o da credenti più "evoluti" che ragionano e vivono una buona vita spirituale. Giustamente esistono persone che non credono alla religione e vivono in modo "superficiale" e altre che pur non abbracciando nessuna fede vivono una vita spirituale profonda. Questo è quello che volevo dire nel mio intervento.
La mia opinione personale e opinabile è questa:
L'uomo è in grado di gestire una spiritualità equilibrata senza l'aiuto della religione?
Veramente "tutti" gli uomini fanno parte di un immenso gregge e abbiamo bisogno di "pastori" che ci guidano nella retta via (come si propone la Chiesa)?
Veramente come si afferma siamo esseri fragili, inclini al male, legati alla materialità così tanto da esserne sucubi?
Sono domande a cui trovo difficile risposta, tuttavia voglio pensare che non sia così.
Caro Giallop, io sono una persona che pensa alla spiritualità come qualcosa di assolutamente frivolo e inesistente. Per ora niente mi ha fatto pensare il contrario.
Non siamo esseri fragili più di quanto non lo siano tutti gli altri esseri viventi. Non siamo inclini al male poichè il concetto di male , come il concetto di bene, non esiste, è una nostra invenzione, relativa! Siamo legati alla metrialità poichè siamo materia. Non ci vedo nulla di male, anzi, trovo che negarla sia follia.
In ogni caso, questo è L'OT più interessante fino ad ora, ma pur sempre un clamoroso OT!
Se qualcuno mi dà un calcio e provo dolore, è male. Se qualcuno mi fà una carezza e la cosa mi piace, è bene. Il dolore sia fisico che psichico non è retaggio della nostra cultura, ma è universale.