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07/03/2012, 18:51

Thethirdeye ha scritto:

ubatuba ha scritto:

vedi tte,tutto cio'xke'anziche'essere politicanti ratificatori,sono politici che guardano gli interessi della spagna e della sua gente [;)]


Lo so... ma questo, oltre ad essere un fatto culturale, dipende anche dalle pressioni dell'opinione pubblica verso quei determinati politici.

Da noi la questione è un pò diversa...

Le pressioni, quando le esercitiamo, vengono sconfessate da media e dai giornalisti benpensanti (e allineati). Basta dare del terrorista a chi si oppone ad una determinata cosa, o dare del complottista a chi denuncia cose palesi come quelle che sappiamo e trattiamo (anche all'interno del nostro forum) per far scivolare via ogni cosa.

E tutto questo, è davvero deprimente.....
soprattutto per le nuove generazioni.





ti straquoto...,occorre un po di piazza...... [;)]

08/03/2012, 00:14

ubatuba ha scritto:
OGGI 5 MARZO 2012 verrà modificato l’articolo 81 della Costituzione.

QUALUNQUE tipo di decisione presa dal governo in materia economica non avrà bisogno di verifica parlamentare e/o APPROVAZIONE

Così facendo si ANNULLATA la volontà espressa dagli ELETTORIi nel referendum del giugno 2011.


Scusate, saro' tonto, ma qualcuno ha capito dove queste osservazioni si concretizzano nel testo appena approvato?

08/03/2012, 16:12

Mi sembra improbabile che una modifica costituzionale possa essere fatta per decreto, vabbè che il PD è capace anche di votare questa porcheria fascista, però... penso che ci sia un limite... o almeno lo spero.
Ultima modifica di iLGambero il 08/03/2012, 16:13, modificato 1 volta in totale.

08/03/2012, 19:51

non x decreto,ma seguendo l'iter parlamentare normale

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... 4034.shtml

08/03/2012, 19:54

ci sono grosse possibilita'si attui una macchinazione sullo swap greco,x allungare la cosa,permettendo cosi alle banche di tutelarsi
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«Le autorità greche comunicheranno l’esito dello swap quando si chiuderà l’offerta, cioè domani (oggi per chi legge, ndr) alle 21»: lo ha comunicato un portavoce della Commissione Ue, spiegando che l’Ue «aspetta di vedere i risultati finali prima di commentare». Aspettiamo anche noi, ansiosi, pur convinti fin d’ora di un dato inoppugnabile: lo swap andrà in porto solo truccando i numeri, perché la percentuale di partecipanti è ben al di sotto del 75%, ma non si può far terminare la sciarada greca con l’epilogo che merita, il default. No, bisogna andare avanti ancora per un po’, per tutelare le banche, il mercato dei credit default swaps, i derivati in genere, ma soprattutto il mercato obbligazionario sovrano dell’eurozona, ovvero il maledetto debito.

D’altronde, «un default incontrollato della Grecia può costare all’economia internazionale oltre mille miliardi di euro e potrebbero servire aiuti internazionali a Italia e Spagna». È la stima - ad capocchiam, come dicono i latini - che la Federazione internazionale delle banche, Iif, indica in un rapporto di febbraio reso noto però martedì pomeriggio: per l’Iif, che rappresenta i creditori privati della Grecia, «è complicato sommare tutte le eventuali passività con precisione, anche se è difficile pensare come non possano superare i mille miliardi». Strano timing, però, quello scelto dai banchieri per rendere noto il loro report da pelle d’oca: due giorni prima della data finale dello swap. Come mai? Semplice, a oggi, infatti, lo swap non si avvicina nemmeno lontanamente alla percentuale di consensi necessari e quindi appare a forte rischio (è scritto nero su bianco sulla proposta ufficiale redatta dal governo greco, sotto il 75% viene annullata ogni operazione).

La Grecia è in default, lo dicono i numeri: dei partecipanti volontari, dei titoli bancari, degli indici - il BE500 paneuropeo martedì ha perso il 2,8%, peggior risultato da metà novembre - ma soprattutto dei derivati che si stanno vendendo e comprando come se non ci fosse un domani, tutti legati all’insolvenza di Atene. Il perché è presto detto e risponde al nome di Bingham Group. Il perché lo capirete tra poco. Un portavoce dell’Iif, infatti, ha confermato che il gruppo di banche che ha confermato il suo sì allo swap rappresenta «un ammontare sostanziale» dei 206 miliardi di bonds greci detenuti dal settore privato, mentre alcuni analisti pensano che queste istituzioni rappresentino circa il 50% del debito totale. Ieri, poi, nel primo pomeriggio sono giunti i dati ufficiali dell’Iif che quantificavano questo «ammontare sostanziale»: trenta grossi creditori privati della Grecia hanno detto sì allo swap sul debito, un blocco di posizione pari al 39% del totale dei creditori privati di Atene! Di questi 30 gruppi, 12 fanno parte dell’Iif! Detta così, con la proverbiale faccia di tolla dell’IIF, sembrerebbe fatta per lorsignori: mah sì, dai, ancora qualche banca a cui far capire che è meglio non mettere i bastoni tra le ruote, et voilà, la quota del 75% di adesioni necessario a completare lo swap sarà raggiunta, senza bisogno che il governo greco applichi le clausole retroattive di class action su tutte le obbligazioni, come minacciato lunedì e ribadito con forza ieri dal ministro delle Finanze, Evangelos Venizelos, (e come anticipato lunedì mattina dal Sussidiario.net), atto che costituirebbe un evento di credito (cesserebbe infatti il principio di volontarietà) e farebbe scattare le clausole di pagamento dei cds.


http://www.ilsussidiario.net/News/Econo ... lt/253116/

08/03/2012, 20:01

questo pretende il presidente della bundesbank


Chi sembra aver capito che l’aria sta per diventare improvvisamente tesissima è il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, che ha chiesto, con una lettera a Mario Draghi “garanzie per i crediti che la Germania vanta nei confronti delle banche centrali degli altri paesi dell’area euro

da il sussidiario
[;)]

09/03/2012, 18:14

Usa: richieste sussidi disoccupazione salgono a 362mila

Milano, 8 mar. (Adnkronos) - Nella settimana terminata il 3 marzo il dato preliminare delle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Usa e' stato di 362mila, dato destagionalizzato, in aumento di 8mila rispetto al livello della settimana precedente, rivisto a 354mila. Lo comunica il Dipartimento del Lavoro, sul suo sito. Il dato e' peggiore delle previsioni.

http://www.adnkronos.com/IGN/News/Econo ... 72887.html

10/03/2012, 13:58

<h3>Che scandalo spese militari Atene volute da Francia e Germania</h3>

http://www.wallstreetitalia.com/article ... mania.aspx


sistema quanto mai bizzarro,dopo avere imposto tagli e licenziamenti imposto un austerity inflessibili,x fare uscire la grecia dalla crisi [;)]

10/03/2012, 14:19

Non è ancora chiaro? Vogliono mettere le mani su ogni singolo Paese d' Europa... a cominciare dalla Grecia.

Proprio come i nazisti durante la scorsa guerra, i Paesi sotto l' influenza tedesca sono pure gli stessi: Francia, Italia, Grecia...

Stavolta non hanno avuto manco bisogno di sparare un colpo per prendersi l' Europa... la mandano in fallimento e la comprano per due soldi. [xx(]

10/03/2012, 17:20

..hanno perso due conflitti x cercare di essere padroni dell'europa,ora giungono al'obbiettivo,semplicemente con una guerra economica......[;)]

10/03/2012, 23:58

Semplicemente si vogliono vendicare.

11/03/2012, 16:41

ora non ricordo dove ho letto che la terza guerra mondiale sarebbe stata economica..............................siamo sulla strada giusta [;)]

11/03/2012, 16:55

A causa del CAC l’ISDA dà il via libera all’esecutività dei CDS. E quindi è default.
Evviva! In queste giornate di follie elleniche una, almeno una cosa è successa secondo i canoni e le regole.
Avrete avuto modo di seguire le varie tappe dello swap greco qui su I&M.
Prima la proposta, uno scambio dove i vecchi possessori di bond erano INVITATI (quindi la volontarietà del fatto era esclusivamente del creditore, notate bene) ad accettare condizioni di rinegoziazioni del debito che portavano ad un abbattimento sul nominale di una percentuale superiore al 50% (in realtà la perdità reale si aggira su un 70%), accettando un fagotto di ben 24 diconsi 24 bonds emessi in parte dalla Repubblica Ellenica e in parte dall’EFSF. Un verro “pacco” per i vecchi possessori di bond.

Ma attenzione, era necessario raggiungere il 90% di accettazione. Ma c’era la “zona franca”, quella che poteva portare al CAC.
Infatti la Grecia si era fatta la legge che se la percentuale dei bonds convertiti era tra il 75 e il 90%, la Grecia poteva “obbligare” anche chi non aveva accettato a convertire i bonds.
Ed è quello che poi è successo.
Ma attenzione: qui casca l’asino. La ristrutturazione NON è più volontaria ma è imposta. Quindi è FALLIMENTO.



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Ma se allora è fallimento, i CDS devono potersi esercitare.
A decidere è chiaMata l’ISDA, quell’organizzazione presieduta (notare il clamoroso conflitto di interessi) proprio dalle principali banche mondiali. La quale ISDA fa però (secondo me) la cosa giusta e dice:

Roma, 9 mar. (TMNews) – L’uso da parte della Grecia della clausola di azione collettiva (Cac), un dispositivo coercitivo che obbligherà i creditori privati recalcitranti a partecipare alle perdite sul debito ellenico causate dalla sua ristrutturazione, farà scattare il pagamento di 3 miliardi di dollari di risarcimenti da parte delle assicurazioni stipulate contro l’insolvenza di Atene. Lo ha deciso la International, Swaps & Derivative association (Isda). Dopo la determinazione di tale organismo internazionale – riporta l’agenzia Bloomberg – un totale di 4.323 contratti di credit default swap (cds) potranno essere definiti: prima del pronunciamento i cds sulla grecia erano a rincarati a un record di 7,68 miliardi di dollari in anticipi e a un premio annuale di 100 mila dollari per assicurare 10 milioni di dollari di debito ellenico.

Se non veniva fatto scattare il pagamento, ci sarebbe stato un gravissimo fatto sui mercati finanziari. Un contratto, il CDS, avrebbe perso credibilità e con lui, tutto il mercato. Per farla breve, tutti avrebbero perso la fiducia in quanto : “inutile fare contratti, tanto poi fanno quello che vogliono”.
Invece un po’ di credibilità (per quello che serve) è stata mantenuta.

Ovviamente ora bisognerà tornare a fare i conti soprattutto coi mercati. Questi denari dovranno uscire dai bilanci delle banche emittenti (che dovranno pagare) e io non sono così certo che il mercato già scontasse tutto.

E questo lo inizieremo a vedere da lunedì, proprio dalle aperture europee.
Ma le cose più drammatiche sono secondo me DUE:

a) la prima è che secondo me questo default non è la fine della crisi greca. Ma solo l’ennesima puntata (come già detto in altri post)
b) la seconda è che si viene a creare un precedente, potenzialmente utilizzabile anche per il Portogallo, anche se (sembra chiaro) non voglia più arrivare in queste condizioni con uno stato dell’Eurozona…

Concludo quindi col dire che ovviamente il default Grecia ora è realtà. E che ci crediate o no, non è certo una novità. Pochi infatti sanno che la Grecia dal 1820 ad oggi ha già fatto 5 default… Non male eh? Beccatevi questa eccellente infografica di Bloomberg.


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http://www.informarexresistere.fr/2012/ ... z1opA6x2ZJ
Ultima modifica di ubatuba il 11/03/2012, 16:58, modificato 1 volta in totale.

11/03/2012, 17:09

Non fatevi prendere dalle solite cavalcate fantastiche.

La Grecia era già abbondantemente in mani tedesche, e la crisi economica poteva essere SUBITA dai tedeschi (e dai francesi, non dimentichiamocelo), visto che il crollo del valore dei titoli avrebbe lasciato i proprietari (specialmente tedeschi e francesi, appunto) nelle classiche braghe di tela. Quello che hanno fatto è stato semplicemente di tutelare i loro interessi, prendendo tempo per evitare il fallimento totale della Grecia (fallimento = i debiti non si pagano, mentre ora il debito è stato rinegoziato e almeno in parte verrà pagato) e intanto sbolognare quanti più titoli possibile.

Voi prefigurate una situazione per cui il creditore cerca di far morire il debitore, e scusate se non la ritengo probabile...

11/03/2012, 22:29

sezione 9 ha scritto:

Non fatevi prendere dalle solite cavalcate fantastiche.

La Grecia era già abbondantemente in mani tedesche, e la crisi economica poteva essere SUBITA dai tedeschi (e dai francesi, non dimentichiamocelo), visto che il crollo del valore dei titoli avrebbe lasciato i proprietari (specialmente tedeschi e francesi, appunto) nelle classiche braghe di tela. Quello che hanno fatto è stato semplicemente di tutelare i loro interessi, prendendo tempo per evitare il fallimento totale della Grecia (fallimento = i debiti non si pagano, mentre ora il debito è stato rinegoziato e almeno in parte verrà pagato) e intanto sbolognare quanti più titoli possibile.

Voi prefigurate una situazione per cui il creditore cerca di far morire il debitore, e scusate se non la ritengo probabile...


Vi costerà molto, in termini di elettorato, questo vostro modo di assecondare passivamente le politiche distruttive dell'Europa, della BCE, dell'FMI, di Monti, Draghi e compagnia cantante..... ah quanto vi costerà..... [:246]

Ne riparleremo su questi schermi.. cioè su questo topic, quando sarà il momento.
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