21/03/2012, 16:52
21/03/2012, 22:55
22/03/2012, 12:27
22/03/2012, 12:29
22/03/2012, 12:38
iLGambero ha scritto:
Ma che spettacolo l'informazione.
Quando è un americano a fare strage, stuprare e dare fuoco ai corpi, si tratta di un pazzo squilibrato (e verrebbe da chiedersi chi lo ha arruolato e come poteva maneggiare armi di distruzione), di un malato di mente... se invece le vittime sono occidentali, ecco che l'"attentatore" diventa un pericoloso terrorista, possibilmente un estremista islamico, sicuramente addestrato in Afghanistan, magari discepolo di Osama Bin Laden.
La neolingua è nuovamente all'opera.
23/03/2012, 10:24
23/03/2012, 10:44
jean ha scritto:
Da un articolo del "messaggero" un commento interessante che riporto:
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php ... E_NELMONDO
La verità su questo personaggio è (forse) un’altra.
Come ha riportato Giuliano Ferrara (citando Le Monde, autorevole giornale francese), l’attentatore era ANCHE una specie di agente dei servizi segreti francesi.
Faceva l’aiuto-carrozziere, prendeva uno stipendio da fame e un sussidio di povertà dallo Stato, ma poi viaggiva in Pakistan, Afghanistan, India con soldi dei Servizi francesi.
E mentre gli Americani lo avevano inserito (come sospetto terrorista) nella no-fly-list (lista di persone interdette a volare su aerei di linea), questo andava e veniva dall’Oriente. Come poteva montare sugli aerei? Ci montava perché era un agente (infiltrato) dei Francesi. Pensate, è andato pure in Israele… strano no? E come ci è arrivato, con l’aereo privato di Netanyahu? E come mai gli Israeliani hanno fatto entrare nel loro paese uno che era sulla no-fly-list?
Come mai frequentava raramente la moschea? E come mai i suoi amici dicevano che non era interessato alla religione o alla politica? E come mai aveva addirittura presentato domanda per entrare nell’esercito francese e nella Legione straniera?
Perché a casa aveva armi e indossava, al momento della morte, un giubbotto antiproiettile in dotazione alle forze francesi?
Ecco perché, asserragliato dentro casa, aveva detto: “O finisco in prigione e così potrò parlare, oppure guarderò la morte con il sorriso”. Parlare di cosa? Ecco perché nella notte un ufficiale dei servizi francesi si era recato a casa sua, per convincerlo ad arrendersi e tacere...
Adesso di sicuro non parlerà. Più.
Commento inviato il 23-03-2012 alle 09:37 da dario-2009
http://www.ilfoglio.it/soloqui/12779
Un individuo, due ruoli
[color=blue]Lo stragista francese di al Qaida è un’operazione d’intelligence finita male
I soldi, i viaggi, i contatti con i servizi segreti. La versione del “lupo solitario che si radicalizza da sé” non regge[/color]
23/03/2012, 10:46
23/03/2012, 11:18
23/03/2012, 11:49
jean ha scritto:
Da un articolo del "messaggero" un commento interessante che riporto:
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php ... E_NELMONDO
La verità su questo personaggio è (forse) un’altra.
Come ha riportato Giuliano Ferrara (citando Le Monde, autorevole giornale francese), l’attentatore era ANCHE una specie di agente dei servizi segreti francesi.
Faceva l’aiuto-carrozziere, prendeva uno stipendio da fame e un sussidio di povertà dallo Stato, ma poi viaggiva in Pakistan, Afghanistan, India con soldi dei Servizi francesi.
E mentre gli Americani lo avevano inserito (come sospetto terrorista) nella no-fly-list (lista di persone interdette a volare su aerei di linea), questo andava e veniva dall’Oriente. Come poteva montare sugli aerei? Ci montava perché era un agente (infiltrato) dei Francesi. Pensate, è andato pure in Israele… strano no? E come ci è arrivato, con l’aereo privato di Netanyahu? E come mai gli Israeliani hanno fatto entrare nel loro paese uno che era sulla no-fly-list?
Come mai frequentava raramente la moschea? E come mai i suoi amici dicevano che non era interessato alla religione o alla politica? E come mai aveva addirittura presentato domanda per entrare nell’esercito francese e nella Legione straniera?
Perché a casa aveva armi e indossava, al momento della morte, un giubbotto antiproiettile in dotazione alle forze francesi?
Ecco perché, asserragliato dentro casa, aveva detto: “O finisco in prigione e così potrò parlare, oppure guarderò la morte con il sorriso”. Parlare di cosa? Ecco perché nella notte un ufficiale dei servizi francesi si era recato a casa sua, per convincerlo ad arrendersi e tacere...
Adesso di sicuro non parlerà. Più.
Commento inviato il 23-03-2012 alle 09:37 da dario-2009
23/03/2012, 11:58
23/03/2012, 12:09
Diego ha scritto:
la ultima pistolinata detta....che al qaeda lo rivendica...
muaaahaaaahahahaha
non posso crederlo....
23/03/2012, 20:08
24/03/2012, 01:10
nemesis-gt ha scritto:
“Il killer di Tolosa è la vittima di un complotto”
Un'insegnante di Rouen chiede agli alunni un minuto di silenzio per Merah: "Ha inventato tutto Sarkozy"
UN MINUTO DI SILENZIO - Considerazione che però, corrispondesse anche a verità, non autorizza nessuno a pensare al killer nei panni di una vittima, non almeno fino al punto di chiedere di commemorare pubblicamente le sua morte. Hanno pensato alla stessa maniera i suoi studenti, che hanno abbandonato quasi tutti la classe e poi hanno scritto una lettera al preside nella quale hanno lamentato il comportamento dell’insegnante.
SUBITO SCANDALO - È successo questa mattina verso le otto e già in Francia la notizia ha fatto il giro di tutti i media e subito dato vita a uno scandalo di dimensione nazionale, tanto che il ministro dell’istruzione Luc Chatel è già intervenuto pubblicamente per chiedere la sospensione immediata dall’insegnamento dell’autrice del gesto.
LA PROF - La signora Collin, un’insegnante d’inglese di 56 anni che questa mattina doveva tenere una lezione sul patriottismo degli indiani d’America, è stata così in breve sommersa da un’ondata di reazioni che non si placherà tanto presto. Per parte sua, una volta che è scoppiato lo scandalo, si è scusata con i ragazzi e ha detto di non sentirsi tanto bene e di avere l’intenzione di prendersi qualche giorno di congedo.
http://www.giornalettismo.com/archives/ ... complotto/