l'analisi logica è un prerequisito fondamentale per la comprensione di una lingua; per lo meno quelle neolatine, che hanno delle strutture sintattiche paragonabili a quelle dell'Italiano ( che d'altra parte è derivata dal Latino, che a sua volta deriva dal Greco antico ). Consiste nella scomposizione della frase nei suoi elementi logici fondamentali (soggetto, predicato, complemento).
L'analisi del periodo invece scompone il testo in periodi (frasi), ciascuno dei quali è legato agli altri da regole specifiche di subordinazione (frase principale o periodo principale, e vari tipi di frasi subordinate: temporale, casuale, modale, finale, ecc ).
Prima di procedere allo studio di lingue come il greco e il latino è bene essere piuttosto ferrati con queste due cose e quindi in generale con la grammatica italiana, dal momento che la grammatica latina prima e sopratutto quella greca poi, sono estremamente più complesse. Per dire, esistono costrutti sintattici tanto del greco quanto del latino che in italiano non trovano un corrispettivo, per cui è necessario avere una certa elasticità mentale e padronanza della lingua italiana, per poter sperare di tradurre in modo opportuno alcune frasi. In greco i "verbi" hanno una struttura completamente diversa dall'Italiano, mentre in Latino è molto simile.
Si tratta di lingue morte che non si parlano da migliaia d'anni. Per esperienza personale posso solo dire che è un tipo di studio molto affascinante, molto. Però è anche molto complesso e richiede (e aiuta a sviluppare) grandi capacità analitiche.
Altri idiomi poi sono anche più complessi.. non so pensa al cuneiforme o ai geroglifici dell'Egitto, in cui non esiste una vera e propria lingua. Sono cose complesse, estremamente complesse, affatto semplici da digerire (ma qui vado sul campo delle ipotesi, dato che ho esperienza solo di greco antico e di latino, che sono già due discreti mattoni).
Ultima modifica di
Sirius il 24/03/2012, 14:11, modificato 1 volta in totale.