Cita:
sezione 9 ha scritto: Ma "tentato" vuol dire appunto provare senza riuscire. Non puoi paragonare la morte alla morte scampata, perchè il bene tutelato dal reato di omicidio è la vita: se la vittima è viva, non puoi considerarla comunque morta, e il reato non può essere "omicidio" perchè manca il "fatto". Non basta avere l'intenzione di fare, occorre anche fare(
*), sennò si fa davvero il processo alle intenzioni. Che poi si possa rimodulare meglio la pena, è un altro discorso.
Ora poi bisognerebbe vedere bene quello che fanno in America, ma pur non avendo niente qui, per quello che ricordo io distinguono eccome tra reato tentato e reato consumato. Bisognerebbe trovare qualcosa di preciso tra quel casino infinito di leggi, atti e sentenze di quel "barbaro" sistema anglosassone...
http://www.judiciary.state.nj.us/crimin ... hoate2.pdfQuesto come minimo mi dice che il tentato omicidio è riconosciuto e distinto nel New Jersey.
Comunque, sì, a me sembra normale e giusto che ci siano gravità diverse, perchè i fatti sono diversi, e pure il "danno" procurato. Per dire, esistono le lesioni lievi, gravi e gravissime: tu dici di punire una lesione lieve come se fosse gravissima. Non ha senso, è "ingiusto". Se io provo a darti uno schiaffo e non ci riesco, perchè devo essere punito come se ti avessi colpito? L'intento c'è, ma manca la realizzazione. Se "uccidere" non serve più a qualificare il reato di "uccisione", allora si possono punire le persone non perchè e per quello che hanno fatto, ma anche solo perchè volevano farlo, e questo non è più un problema di dolo-colpa-preterintenzione, ma riguarda la distinzione tra tentativo e consumazione. In tre parole, non esiste proprio...
d'accordo con te sul rimodulare ma ti ripeto che anch'io vedo la distinzione tra omicidio preterintenzionale (l'esempio della rissa, uno si prende un pugno in faccia, cade per terra e muore) e tra omicidio premeditato.
Anche se sul preterintenzionale farei comunque dei distinguo e certi omicidi sono a tutti gli effetti simili a quelli premeditati.
Tornando all'esempio della rissa non farei differenza tra chi uccide con premeditazione e a freddo e uno che uccide durante una rissa, conficcando un coltello nella pancia o sparando in testa al suo rivale.
Non mi sta bene che non sia omicidio premeditato solo perchè l'azione di uccidere avviene nello stesso istante in cui la premediti (appunto).
Ma sonoancora meno d'accordo sul differenziare il tentanto omicidio e l'omicidio.
Se è comprovato oltre ogni ragionevole dubbio che l'accusato aveva intenzione di uccidere attuando il suo proposito ma se per una qualsiasi ragione la vittima sopravvive per me l'accusato deve essere comunque condannato per omicidio..vi è un difetto di forma. , d'accordo...lasciamo allora pure (nella forma solamente) il reato di tentato omicidio, cioèl'azione omicida è stata compiuta ma è fallita.
L'importante che la condanna per tentato omicidio sia la medesima per omicidio, perchè come scritto sopra, non è giusto che il colpevole sconti una pena inferiore solo perchè la sua vittima ha avuto la fortuna di non morire, anche con tre pallottole in testa, anche se rimane su una sedia a rotelle o in stato vegetativo per il resto dei suoi giorni.
((
*) azione avvenuta ma fallita)
(dovremmo rinominare l'accusa di 'tentato omicidio' in 'omicidio fallito'. Perchè il tentato non rende bene l'dea dell'azione omicida.)
Poichè la giurisprudenza non è matematica e quindi molto opinabile.