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MessaggioInviato: 13/02/2012, 09:27 
Macché Primavera araba: "In Egitto meno libertà adesso che con Mubarak"

"Human Rights Watch", l’Ong internazionale che si batte per i diritti umani, nel primo anniversario della caduta del raìs accusa: "Da quando è caduto il regime il livello di libertà di espressione è molto peggiorato".


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Sarà anche simbolo della riscossa, sarà il vento nuovo che soffia sulla Storia, ma la Primavera araba, fuori da tutte le retoriche, è ancora in pieno inverno.

(Continua) http://www.ilgiornale.it/esteri/macche_ ... comments=1



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U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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MessaggioInviato: 19/02/2012, 22:33 
Come se non bastasse ecco riapparire le solite schermaglie tra le due coree:

http://blogs.voanews.com/breaking-news/2012/02/19/north-korea-warns-of-possible-retaliation-for-south-korea-exercise-2/



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MessaggioInviato: 20/02/2012, 12:22 
in russia il futuro presidente putin,mette in programma un riarmamento senza precedenti,in concomitanza con la messa a punto dello sistema antimissile in europa

x l'articolo
http://www.wallstreetitalia.com/article ... denti.aspx


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MessaggioInviato: 26/02/2012, 20:00 
e in afghanistan nuovi moti di rivolta causati dal rogo di copie del corano in una prigione rischiano di destabilizzare nuovamente la zona...



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MessaggioInviato: 29/02/2012, 15:56 
Ma il pericolo più grande è sempre rappresentato dall'Iran. E' noto a tutti che

Cita:
L'Iran, orgoglioso del suo potenziale petrolifero e della sua forza dissuasiva militare, non si mette in ginocchio. Ricordiamo che la Repubblica Islamica dell'Iran è il terzo produttore mondiale essenziale e strategico per la Repubblica Cinese, così come anche attore nelle attività energetiche per la Russia. Un conflitto aperto occidentale contro l’Iran, come ben sappiamo tutti, avrebbe delle conseguenze catastrofiche per l’intera area orientale: le forniture dell’Arabia Saudita e dei vari staterelli rivieraschi del Golfo Persico vedrebbero ridotta la loro capacità produttiva e di estrazione a causa del blocco dello stretto di Hormuz.

Fonte: http://www.liberiasinistra.it/art/2012/ ... ssente_728

Quando tutto sarà pronto e chi comanda le fila avrà deciso darà l'ordine... e Israele attaccherà l'Iran, il quale avrà già avuto l'input di rispondere, trascinando il mondo nella Terza Guerra Mondiale.



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MessaggioInviato: 01/03/2012, 02:16 
Non credo che l'iran abbia abbastanza armi e uomini da sostenere una guerra mondiale...
Inoltre gli Stati Uniti sono ad un passo dal fallimento economico della loro nazione, buttare altri soldi nel cesso per una guerra non li metterà certo in vantaggio..



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MessaggioInviato: 01/03/2012, 08:53 
L'iran no, ma la cina certamente sì



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MessaggioInviato: 01/03/2012, 09:51 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

L'iran no, ma la cina certamente sì


quoto e rilancio che comunque sia storicamente le guerre sono sempre state la "testa di ponte" per eccellenza per il rilancio economico.


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MessaggioInviato: 10/04/2012, 11:48 
I marines sbarcano in Australia? [;)]




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MessaggioInviato: 10/04/2012, 12:15 
Obama andò in australia verso la fine dello scorso anno e decise allora di inviarvi 2500 marines, è molto interessante leggere l'articolo del sole24ore riguardo a quella "visita":

Nelle ore in cui l'Europa vive l'inquietudine dei debiti sovrani, Barack Obama visita Darwin, cittadina nel nord dell'Australia che il presidente chiama «il posto perfetto» e da cui lavora alla cooperazione fra gli eserciti americano e australiano. Poco prima, nella capitale Canberra, Obama ha incontrato il premier Julia Gillard e, soprattutto, ha annunciato che invierà 2.500 marines nel Paese. Obama ha ricordato che Darwin è il posto in cui è nata «l'alleanza fra Stati Uniti e Australia» ricordando che la cittadina fu devastata durante la seconda guerra mondiale dai bombardamenti giapponesi, poco dopo l'attacco di Pearl Harbor.

L'intensificarsi dei legami fra Stati Uniti e Australia preoccupa la Cina. «Non si comprende perché si debba intensificare e espandere l'alleanza militare: non dovrebbe essere l'interesse dei due Paesi in questa regione» ha detto il portavoce del ministro degli Esteri cinese. Obama ha oggi specificato che che la presenza militare usa serve ad assicurare le strade del mare "vitali". «I traffici commerciali in quell'area - ha detto il presidente - sono cruciali per tutte le economie, a guardar bene la nostra proposta è la stessa di 60 anni fa: preservare la pace e la sicurezza». La presenza americana assicurerebbe la sicurezza del traffici commerciali dal valore di 5mila miliardi di dollari, 1,2mila miliardi dei quali sono americani. Pechino eccepisce che l'associazione dei Paesi del Sudest asiatico non è luogo appropriato per parlare di dipute commerciali: se vi sono problemi fra Cina e Usa - argomenta Pechino - questi dovrebbero essere oggetto di un bilaterale.

Più in generale, ora che si stanno concludendo le guerre in Iraq e Afghanistan, gli Stati Uniti rivolgono l'attenzione alla regione dell'Asia Pacifico. Lo ha detto oggi chiaramente il presidente americano nel suo discorso al parlamento di Canberra, al termine della sua visita di due giorni in Australia. «Dopo un decennio in cui abbiamo combattuto due guerre che ci sono costate care in termini di vite e denaro, gli Stati Uniti rivolgono ora la loro attenzione al vasto potenziale della regione Asia Pacifico» ha detto Obama, promettendo che i tagli alla Difesa non investiranno quest'area. «Le riduzioni nella spesa militare americana non giungeranno, e ripeto non giungeranno, a spese dell'Asia-Pacifico» ha dichiarato il presidente americano, promettendo di «mantenere i nostri impegni, compreso gli obblighi dei trattati con alleati come l'Australia».

«Con la maggior parte delle potenze nucleari del mondo e quasi la metà della popolazione mondiale, sarà l'Asia a definire in gran parte se il secolo che viene sará segnato dal conflitto o la cooperazione» ha rimarcato Obama. «Come presidente - ha proseguito - ho dunque preso una deliberata e strategica conclusione: come nazione del Pacifico, gli Stati Uniti svolgeranno un ruolo più ampio e più alungo termine nel dare forma a questa regione e al suo futuro, mantenendo i nostri principi e in stretta partnership con i nostri alleati ed amici». Le sue parole giungono dopo che Stati Uniti e Australia hanno raggiunto un accordo per l'invio di 250 marine nella base di Darwin, che cresceranno fino a 2500 nell'arco di cinque anni.
Fonte:http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-11-17/tensione-pacifico-obama-manda-154330.shtml?uuid=AaqgkNME

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MessaggioInviato: 10/04/2012, 12:31 
E non dimentichiamo i soliti Coreani....


Cita:
La Corea del Nord sarebbe pronta ad un terzo test nucleare secondo fonti dei servizi segreti della Corea del Sud. Il sito sarebbe lo stesso dei due precedenti test effettuati dal regime di Pyongyang: Punggye-ri, nel Nord del Paese.

Fonte




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MessaggioInviato: 10/04/2012, 12:36 
Cita:
Il razzo a lungo raggio della Corea del Nord è sulla sua piattaforma di lancio.

Fonte





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MessaggioInviato: 10/04/2012, 12:40 
Oddio, l'Australia è da sempre alleata americana. Secondo me, stanno semplicemente ridefinendo i "confini" dell'impero. Insomma, prima il nemico era Mosca e il fronte era l'Europa, ora il nemico è Pechino e il fronte è il pacifico. Birmania, Thailandia, Malesia, Indonesia, Australia... Stanno curando il "comando armate sud" del fronte del Pacifico...

Quello che dovrebbe preoccupare noi europei semmai è il finire ancora declassati. Agli Usa non gliene frega più nulla dell'Europa? Ci relegano a curare la periferia sciagurata dell'impero (Libia, Tunisia...) mentre loro trasferiscono truppe e risorse e INVESTIMENTI) altrove.

Fossi in voi, farei entrare la Russia nell'Unione Europea...


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MessaggioInviato: 16/04/2012, 10:30 
OBAMA PREPARA GLI STATI UNITI A UNA NUOVA GUERRA
Postato il Venerdì, 13 aprile @ 17:10:00 CDT di marcoc

Usa DI ATILIO A. BORON
Rebelión

Commentiamo in questo articolo una notizia molto preoccupante che ha ricevuto scarsa, per non dire nessuna, attenzione sulla stampa mondiale. Secondo ciò che rivela Kenneth Schortgen Jr., del giornale digitale Examiner.com, il presidente Barack Obama ha firmato il 16 marzo 2012 un nuovo Ordine esecutivo per la Preparazione anti Disastri emesso da Harry Truman nel 1950. Grazie a questo nuovo strumento legale il presidente Obama è autorizzato ad assumere il controllo assoluto di tutte le risorse degli Stati Uniti in tempi di guerra o emergenza nazionale. Dipenderà da lui scegliere il momento in cui decida far uso di tali enormi prerogative e la portata specifica delle stesse.

Da quanto indica la documentazione ufficiale il nuovo Ordine per la “preparazione delle Risorse per la Difesa Nazionale” conferisce poteri immensi alla Casa Bianca. Attraverso di esso viene concessa la facoltà di controllare e distribuire per decreto l’energia, la produzione, il trasporto, l’alimentazione, inclusa l’acqua in caso che la difesa e la sicurezza nazionale siano in pericolo. Da notare che questo Ordine non limita la sua applicazione ai tempi di guerra, ma si estende anche ai tempi di pace.

Nello stesso è incluso anche il controllo sui contrattisti e fornitori, i materiali, i lavoratori qualificati e il personale professionale e tecnico. Ognuno dei segretari (ministri) del Potere Esecutivo (Difesa, Energia, Agricultura, Commercio, Lavoro, etc.) si incaricherebbe dell’esecuzione dell’Ordine.

Ordini Esecutivi di questo tipo, creati per preparare il paese in caso di catastrofi imminenti o per assicurare la difesa nazionale, non sono nuovi nella storia degli Stati Uniti. In due casi molto significativi scatenarono una crisi costituzionale dovuta al fatto che mediante questi dispositivi giuridici l’Esecutivo inizia a disporre di facoltà dittatoriali sui cittadini, la cui implementazione è lasciata alla discrezione dell’occupante della Casa Bianca. Durante la Guerra Civile il presidente Abraham Lincoln sospese le libertà di parola e di stampa, revocò l’habeas corpus e il dirittto a un processo giusto sotto il Sesto Emendamento. In occasione della Prima Gurra Mondiale il Congresso si rifiutò di dare al presidente Woodrow Wilson nuovi e più estesi poteri su risorse di vario tipo per collaborare con gli sforzi della guerra. Wilson, in risposta, emise un Ordine esecutivo che gli permise l’accesso a un controllo completo sugli affari, l’industria, il trasporto, l’alimentazione così come pure facoltà discrezionali per progettare e attuare politiche economiche. Secondo Schortgen Jr. solamente dopo la morte di questi due presidenti i poteri costituzionali furono restituiti al popolo degli Stati Uniti. Il cambio operato nel clima ideologico nordamericano, l’avanzamento del bellicismo e la sottile e persistente manipolazione guerrafondaia dell’opinione pubblica portano a scartare, salvo insperate eventualità, l’irruzione di un dibattito sulla costituzionalità, o opportunità, del nuovo Ordine Esecutivo.

Comunque, la sorprendente decisione del presidente Obama apre molti seri interrogativi dato che conferma il vigore della scalata bellicista installata a Washington. Secondo ció che si informa nel citato articolo di Examiner.com la decisione sarebbe stata precipitata dalla certezza che i piani israeliani per attaccare l’Iran sarebbero entrati in una fase di conto alla rovescia che Washington si è dimostrato incapace di arrestare. Il killer di Gerusalemme non ubbidisce più agli ordini dei suoi padroni e finanziatori e Washington si prepara, paradossalmente trascinato da una delle sue pedine, a partecipare a una guerra che incendierà il Medio oriente. Per questo Obama ha deciso di rafforzare straordinariamente i poteri presidenziali e adottare le precauzioni per far si che, quando la situazione lo richieda, la macchina economica degli Stati Uniti sia messa al servizio della nuova, e più grave, avventura militare. Non è un dato di minore importanza ricordare che neanche durante la guerra del Vietnam le successive amministrazioni nordamericane chiesero una così fenomenale concentrazione di potere. Da un bel po’ di tempo Fidel sta avvertendo sui pericoli che incombono sulla pace mondiale. In una “riflessione” scritta pochi giorni dopo che Obama ebbe emesso il nuovo Ordine, “I cammini che conducono al disastro”, il Comandante concludeva la sua nota dicendo che “non ho alcun dubbio sul fatto che gli Stati Uniti siano sul punto di commettere, e condurre il mondo, al maggior errore della propria storia”. Purtroppo i fatti sembrano dargli la ragione un’altra volta.

(Il nuovo ordine Esecutivo si può accedere a: http://www.whitehouse.gov/the-press-off ... eparedness. L’articolo dell'Examiner si trova a: http://www.examiner.com/finance-examine ... -resources).

Atilio A. Boron è direttore del PLED del Centro Cultural de la Cooperación “Floreal Gorini”.

Titolo originale: "Obama prepara a Estados Unidos para una nueva guerra"

Fonte: http://www.rebelion.org
Link
03.04.2012

Traduzione per http://www.comedonchisciotte.org a cura di ALESSANDRA LAURENTI



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MessaggioInviato: 16/04/2012, 11:32 
La potente macchina bellica russa
si sta ammassando ai confini con l'Iran


15 aprile 2012

http://www.ecplanet.com/node/3220

Secondo fonti russe bene informate, l’esercito russo prevede che un attacco all’Iran avrà luogo entro l’estate e ha elaborato un piano d’intervento per spostare soldati attraverso la confinante Georgia per stazionare in Armenia, paese confinante con l’Iran.

Il presidente del Consiglio di Sicurezza Russo (SCRF), Viktor Ozerov, ha dichiarato che il Quartier Generale dell’esercito russo ha preparato un piano d’intervento nel caso di un attacco all’Iran.

Dmitry Rogozin, il quale recentemente è stato ambasciatore russo presso la NATO, ha messo in guardia contro un’aggressione all’Iran.

“L’Iran è un nostro vicino,” ha detto Rogozin. “Se l’Iran fosse coinvolto in un intervento militare si tratterebbe di un’aperta minaccia per la nostra sicurezza.” Ora Rogozin è vice Primo Ministro russo ed è considerato anti-occidentale. Egli supervisiona il comparto della difesa russa.

Fonti del Ministero della Difesa russo sostengono che l’esercito russo non crede al fatto che Israele disponga di adeguate risorse militari per sconfiggere le difese dell’esercito iraniano, e ritiene inoltre che sia indispensabile l’intervento dell’esercito statunitense.

Il significato dei preparativi allo spostamento di truppe russe non sta soltanto nella protezione di propri interessi vitali nell’area, ma forse anche per appoggiare l’Iran nel caso di un tale attacco. Le fonti aggiungono che un’escalation militare russa nella regione potrebbe in teoria comportare che l’esercito russo coinvolga le forze israeliane, quelle statunitensi o entrambe.

Fonti bene informate dichiarano che i russi hanno avvertito delle “imprevedibili conseguenze” nel caso l’Iran venga attaccato, mentre ci sono russi i quali dicono che l’esercito russo parteciperà all’eventuale guerra, dato che essa minaccerebbe i suoi interessi vitali nell’area.

L’autorevole quotidiano russo “Nezavisimaya Gazeta” ha riportato una fonte militare russa, la quale dichiara che la situazione formatasi attorno a Siria e Iran “fa sì che la Russia acceleri il processo di perfezionamento delle sue forze militari nel sud del Caucaso e nelle aree del Mar Caspio, Mediterraneo e Mar Nero.”

Quest’ultima informazione deriva da una serie di segnalazioni e fughe di notizie da parte di portavoce ufficiali russi e agenzie di stampa governative che affermano come un attacco israeliano sia certo entro l’estate.

A causa degli effetti sugli interessi vitali russi nella regione, le fonti affermano che i preparativi a tale attacco iniziarono due anni fa, quando fu modernizzata la base militare 102 a Gyumri, in Armenia. Si dice che occupi un’importante posizione geopolitica nella regione.

Le fonti dicono che le famiglie dei militari russi in questa base armena vicina ai confini con la Georgia e la Turchia sono già state evacuate.

“La base militare 102 è un’importante punto, l’avamposto della Russia nel Caucaso meridionale,” ha spiegato al giornale una fonte militare russa. “Occupa una posizione geopolitica molto importante, ma il Cremlino teme di dover perdere questa ubicazione.”

Queste fonti informate dicono che con il ritorno di Vladimir Putin alla presidenza russa, l’eventualità che ordini di nuovo un attacco alla Georgia come fece nell’agosto 2008 è anche diventata una possibilità.

I russi ritengono che la Georgia collaborerebbe con gli Stati Uniti per impedire che i rifornimenti raggiungano la base, ora approvvigionata principalmente per via aerea. Al momento la Georgia blocca l’unico percorso per il trasporto via terra mediante il quale potrebbero viaggiare i rifornimenti militari russi.

Il carburante per la base russa in Armenia giunge dall’Iran. Gli ufficiali russi pensano che questo valico di frontiera possa essere chiuso nel caso di una guerra.

“Può darsi che sarà necessario impiegare mezzi militari per superare il blocco dei trasporti georgiano e introdurre corridoi di trasporto diretti in Armenia,” dice Yury Netkachev, ex vicecomandante delle forze russe in Transcaucasia. La geografia dell’area indica che qualsiasi corridoio di rifornimento del genere, considerate le strade e la topografia del paese, dovrebbe attraversare la Georgia centrale, avvicinandosi alla capitale Tbilisi.

L’esercito pensa di condurre a settembre le propri esercitazioni militari annuali denominate “Kavkaz 2012.” Tuttavia, fonti bene informate dichiarano che i preparativi e il dispiegamento di equipaggiamenti e uomini è già iniziato in previsione di una possibile guerra con l’Iran.

Queste fonti rivelano che le nuove attrezzature di comando e controllo per le informazioni sui bersagli schierate nella regione sono in grado di utilizzare il sistema GPS russo, il GLONASS.

Secondo l’esperto della regione Pavel Felgenhauer della Fondazione Jamestown con sede a Washington, “pare che l’aviazione del Distretto Militare del Sud sia stata riequipaggiata quasi al 100% con nuovi jet ed elicotteri.”

Felgenhauer ha fatto notare che nel 2008, le manovre Kavkaz consentirono all’esercito russo di schierare segretamente forze che sarebbero riuscite nell’agosto di quell’anno a invadere la Georgia.

Il Ministro della Difesa Anatoly Serdyukov ha già annunciato che le nuove Spetsnaz, ovvero le unità dei Corpi Speciali, saranno dispiegate a Stavropol e Kislovodsk, ubicate nella regione del Caucaso del Nord.

Le fonti russe sostengono che l’esercito russo ritiene che se gli Stati Uniti entreranno in guerra con l’Iran, potranno dispiegare forze in Georgia e navi da guerra nel Mar Caspio grazie al possibile supporto dell’Azerbaigian, il quale ha dichiarato infatti che non avrebbe consentito l’uso del proprio territorio da parte di Israele per sferrare un attacco al vicino Iran.

C’era stata l’ipotesi secondo cui, date le migliori relazioni tra Israele e Azerbaigian, lo stato ebraico potesse impiegare basi da cui avviare attacchi aerei sui vicini siti nucleari iraniani. Di recente Israele ha accettato di vendere all’Azerbaigian attrezzature militari per 1,2 miliardi di euro.

Un’ulteriore fastidio per il presidente georgiano Mikhail Saakashvili è la prospettiva che le truppe d’assalto russe aviotrasportate, o corpo d’elite VDV, possano essere spostate nelle due province georgiane secessioniste dell’Abcasia e dell’Ossezia del Sud. Queste due province sono state prese dall’esercito russo nel corso della guerra russo-georgiana dell’agosto 2008. In un primo momento Mosca dichiarò fossero paesi indipendenti, ma ora il Cremlino sta rivelando che possono essere annessi alla Russia.

Allo stesso modo il generale di corpo d’armata Vladimir Shamanov, comandante dei VDV,ha annunciato che i soldati russi in Armenia saranno rinforzati da paracadutisti con elicotteri d’assalto e da trasporto.

“Al reparto d’assalto russo (dalla regione transcaucasica) può essere ordinato di dirigersi verso sud per evitare il presumibile dispiegamento di basi militari americane in Transcaucasia, per collegarsi con i soldati in Armenia e impadronirsi del corridoio energetico del Caucaso del Sud con il quale gas naturale e petrolio azero, turkmeno e di altri del mar Caspio possono raggiungere i mercati europei,” ha detto Felgenhauer.

“Con un repentino intervento militare la Russia può garantirsi il controllo di tutti gli stati del Caucaso e del Caspio che costituivano il suo ex dominio, mettendo così l’Occidente, troppo assorbito dall’Iran, davanti a un fatto compiuto che non potrebbe invertire,” ha detto.

“Contemporaneamente, una piccola guerra vittoriosa unirebbe la nazione russa in appoggio del Cremlino, consentendogli di schiacciare i rimasugli del movimento filo-democratico ‘per elezioni trasparenti’, e come premio finale l’intervento militare russo potrebbe infine distruggere forse il regime di Saakashvili.”

Putin non ha fatto mistero di disprezzare Saakashvili, e grazie al suo ritorno alla presidenza può ritenere l’eliminazione del presidente georgiano una faccenda incompiuta. Proprio come nel 2008, Putin non dovrà preoccuparsi molto di inviare soldati in Georgia, dato che ci fu una reazione tiepida degli Stati Uniti e dei paesi europei all’invasione russa e alla conseguente occupazione.

Fonte originale: businessinsider.com / Traduzione a cura di: Gabriele Picelli per terrarealtime.blogspot.co.uk



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"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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