31/08/2011, 10:38
Jack Poltegor ha scritto:
Competere con le tue doti comiche sarebbe impossibile onde per cui mi faccio da parte.
Ti fossi informato meglio anzichè lasciarti andare alle solite isterie uterine avresti visto che la notizia era del 2010...
E persino il giornale norvegese c'è cascato.
Insegui pure Nibiru, io preferisco inseguire la verità.
Senza rancore eh.
31/08/2011, 10:57
mik.300 ha scritto:
“Si trattava di qualcosa di molto simile a ciò che stava per accadere. Così ha voluto il caso”, ha dichiarato una fonte della polizia che ha chiesto di restare anonima.
31/08/2011, 13:50
rmnd ha scritto:mik.300 ha scritto:
“Si trattava di qualcosa di molto simile a ciò che stava per accadere. Così ha voluto il caso”, ha dichiarato una fonte della polizia che ha chiesto di restare anonima.
In un paese come la Norvegia, dove la trasparenza è tutto , quest'affermazione non sembra credibile.
Quindi fino a quando non avremo conferma dal governo Norvegese (e penso i norvegesi lo pretendano) la notizia è da considerarsi 'complottista'.
Poi fosse anche vero?
Cosa cambia?
Quante esercitazioni fanno annualmente in Norvegia?
Sono calendarizzate?
O sono segrete?
Per quanto ne sappiamo le esercitazioni erano note ai norvegesi e quindi allo stesso breivik. Buona parte della polizia impegnata nell'esercitazione sul lago e lui ha avuto gioco facile a piazzare la bomba ad Oslo.
Poi tutta la polizia che si sposta ad Oslo e lui ha ancora una volta campo libero sull'isolotto in mezzo al lago.
31/08/2011, 15:32
http://www.aftenposten.no/nyheter/iriks/article4213532.ece
in sostanza si contesta alla polizia il mancato utilizzo di un elicottero.
Un elicottero che fin dalla prima richiesta di soccorsi in soli 8 minuti avrebbe potuto giungere sopra l'isolotto.
La polizia si difende sostenendo che il velivolo non è adatto per operazioni del genere.
In realtà sembrerebbe che il velivolo sia equipaggiato di telecamera termica (utile per individuare in questo caso il terrorista anche a distanza nel caso abbia un'arma da fuoco con se e la stia utilizzando) e zoom ottico in grado di leggere una targa a tre km di distanza e infine pare che l'elicottero abbia spazio sufficiente per trasportare più persone oltre l'equipaggio, quindi anche un cecchino e due squadre d'assalto.
La polizia si difende ancora sostenendo che le prime indicazioni erano sbagliate e tutto lasciava pensare la presenza di più terroristi armati.
In ogni caso anche solo per perlustrazione l'elicottero poteva essere impiegato ugualmente.
Sembra anche che il mancato impiego dell'elicottero sia dipeso da motivi di budget.
31/08/2011, 15:55
http://www.aftenposten.no/nyheter/iriks/article4213687.ece
[color=blue]Risparmio di 6 milioni sui tagli elicottero
6-7 posti sono vacanti presso l'elicottero alla polizia. E 'il motivo principale per cui la polizia non ha avuto gli elicotteri a disposizione quando la Norvegia è stato colpito da attacchi terroristici 22 Luglio.[/color]
31/08/2011, 17:55
31/08/2011, 19:21
sezione 9 ha scritto:
Mik, da come l'ho capita io si vuole dire che l'attentato è stato preparato e realizzato da chi gestiva quelle esercitazioni: dal governo stesso o da servizi deviati... Cioè, i laburisti avrebbero massacrato i loro giovani per provocare un'onda emotiva contro la destra ed in particolare i populisti, così da evitare di perdere le elezioni. Cose già dette per l'11 settembre americano, solo che queste affermazioni vanno sostenute con delle prove. Per gli Usa c'è il documento di quel gruppo di ricerca (anzi, di potere) legato alla destra che dice che per portare avanti certe politiche di destra serviva un mega attentato. Almeno, un collegamento si può fare (anche se comunque non prova nulla). Qui, cosa c'è?
L'ipotesi, non è da scartare, sia chiaro, ma fare fantapolitica è solo divertente, non anche utile...
13/09/2011, 16:35
http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Esteri/Norvegia-crollo-destra-populista/13-09-2011/1-A_000246997.shtml
[color=blue]Norvegia: crollo destra populista
13 Settembre 2011 15:44 ESTERI
(ANSA) - OSLO - Alle elezioni locali svoltesi in Norvegia, è crollo per la destra populista anti-immigrazione di cui fu membro a suo tempo Anders Behring Breivik, l'autore della doppia strage di Oslo e Utoya. Secondo i risultati resi noti dal governo, che sono pressoché definitivi, il partito anti-immigrazione FrP ha perso oltre 6 punti percentuali, attestandosi sull'11,4%. La maggioranza dei consensi è andata al partito Laburista del premier Jens Stoltenberg,ma il vero vincitore è il partito Conservatore
[/color]
01/12/2011, 01:48
01/12/2011, 10:31
Thethirdeye ha scritto:
Breivik 'schizofrenico', evitera' il carcere
Riischia manicomio a vita
30 novembre, 14:09
di Marco Galdi
Evitera' la prigione, ma rischia di passare il resto della vita sepolto in un manicomio criminale di massima sicurezza.
01/12/2011, 11:43
17/04/2012, 12:59
17/04/2012, 13:09
sezione 9 ha scritto:
Ancora, il genitore picchia la figlia che si veste all'occidentale, chiara idea aberrante (per me, ma non per il colpevole): il genitore è innocente? Che io sappia, l'infermità c'è se c'è una patologia, grave e "attiva" al momento del fatto.
24/08/2012, 11:09
29/08/2012, 11:00
Scandalo rive gauche
[color=blue]Editor di Gallimard fa di Breivik la vittima della perdita d’identità
Per Richard Millet lo stragista norvegese più che il Male decifra il suicidio dell’occidente
Fino al 24 agosto, Richard Millet era per tutti uno dei più blasonati e ricercati editor letterari di Francia, il curatore, presso la casa editrice Gallimard, di vincitori del premio Goncourt come Alexis Jenni e Jonathan Littell. Millet inoltre non era nuovo alle provocazioni intellettuali, agli attacchi al “perbenismo”, alla “doxa immigrationniste” e all’antirazzismo come “terrore letterario”.
Ma da una settimana questo cinquantanovenne storico “lettore” di Gallimard, autore di una cinquantina di opere fra cui “Il sentimento della lingua”, vincitore del premio della saggistica dell’Accademia francese, è diventato una strega ideologica, una iena dattilografa, un petainista, un antirepubblicano e un islamofobo. La sua colpa è aver scritto “Eloge littéraire d’Anders Breivik”, un pamphlet di appena diciotto paginette pubblicato per le edizioni Roux in coda al libro “Langue fantôme”. Nel libello Millet decifra il massacro compiuto un anno fa nell’isola norvegese di Utoya come un sintomo del suicidio e dell’angoscia dell’occidente multiculturale. Millet rigetta il discorso sulla “follia” dell’assassino, Anders Breivik, e gli strali pubblicati sull’“innocenza perduta” della pacifica e placida Norvegia, che avrebbero a suo dire gettato nella più ipocrita noncuranza le ragioni profonde del massacro di Utoya.
Nel pamphlet, uscito proprio il 24 agosto, giorno della condanna a ventuno anni di carcere del norvegese autore della strage, Richard Millet afferma di non approvare ovviamente il massacro in cui morirono ottanta persone, ma ne evoca la “perfezione formale”, una perfezione che Millet vede tipica del “male” e che farebbe di Breivik la punta di diamante della “disperazione europea” di fronte al “nichilismo multiculturale”, alla “perdita di identità”, alla “denatalità”, all’“illusione di un ‘islam moderato’” e alla “irénique fraternité”, l’irenismo delle democrazie alla prova dell’immigrazione di massa dal mondo musulmano. “L’Europa muore d’insignificanza e di consenso”, sentenza Millet, che accusa anche i “droits de l’hommisme”, cioè i diritti dell’uomo trasformati nei diritti del bambino viziato. Ce n’è abbastanza per bruciare lo scrittore in effigie, come è successo ad altri “nouveaux réactionnaires” da Michel Houellebecq a Eric Zemmour, passando per Alain Finkielkraut e Robert Redeker. Facendo la tara a un certo snobismo intellettuale tipico del milieu da cui proviene l’autore, quello di Millet è il primo pamphlet a rovinare la festa politicamente corretta sulla strage di Utoya. Una operazione intellettuale simile a quella che il compianto Gore Vidal fece con Timothy McVeigh, l’autore della strage di Oklahoma City.
Il muezzin al posto del canto gregoriano
Era già successo qualche tempo fa che Richard Millet facesse gridare allo scandalo i salotti letterari con “Printemps syrien”, un vigoroso elogio, anche quello in forma di pamphlet, del presidente siriano Bashar el Assad. Millet vi attaccava “la stampa occidentale che gongola per i ribelli e ignora, o non vuole vedere, che sono Fratelli musulmani e salafiti finanziati dal Qatar” e prefigurava che “la caduta di Assad vedrà la creazione di uno stato islamico”. Nel nuovo pamphlet, Millet parla dell’uomo europeo come di un “petit-bourgeois métissé et social-démocrate”, il meticcio ideologico, e scrive che il massacro di Breivik non è trionfante, ma “crepuscolare”, ovvero è “la manifestazione derisoria dell’istinto di sopravvivenza della civiltà”. Pierre-Guillaume de Roux, editore del libello, difende la scelta di pubblicare Millet: “E’ un grande scrittore ed è parte della tradizione dei pamphlet”. Ma Gallimard si dissocia dal suo autore ed editor (Antoine Gallimard è “in vacanza” e per il momento non si pronuncia) e c’è già chi ne chiede la cacciata. Tahar Ben Jelloun, fra i più blasonati scrittori arabi di Francia, al quotidiano Monde ha detto che Millet “ha perso la testa” e che il libello su Breivik pone un problema “etico” per Gallimard. La stampa francese è andata a scovare anche il passato di Millet di ex militante al fianco dei falangisti libanesi nel 1975. Altri hanno già accostato il suo nome a quello degli autori scandalosi della destra francese, come Louis-Ferdinand Céline e Pierre Drieu La Rochelle. Il Point definisce il testo di Millet “l’elogio di un assassino di adolescenti”. Scrive Millet alla fine del suo libello che in Europa “il conflitto è inevitabile”, perché l’occidente “humanitariste” e “antiraciste” ha scelto la via del “suicidio” di fronte all’“islamizzazione”. “Non provo alcun fascino per Breivik, ma lui è il sintomo della decadenza dell’occidente”, ha scritto Millet. “E in questa decadenza, Breivik è quello che meritava la Norvegia”. Infine: “Le nazioni europee si stanno disintegrando nel relativismo”. Breivik diventa allora “un rimedio impossibile” e il roboante suono del muezzin prende il posto degli antichi canti gregoriani.
© - FOGLIO QUOTIDIANO
di Giulio Meotti[/color]