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31/03/2012, 16:17

zakmck ha scritto:
Volendo invece insistere sul fotovoltaico diretto, la tecnologia prevalente sui grandi impianti e' comunque quella a concentrazione, tipo questa:

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http://solarsystems.com.au/

Probabilmente hai scritto distrattamente, non è fotovoltaico ma solare termico.



zakmck ha scritto:
Invece in ambito privato, l'unica tecnologia ad oggi disponibile e' quella fotovoltaica. Consente di recuperare le superfici inutilizzate (tetti) per produrre energia e l'impatto ambientale e' bassissimo e di gran lunga inferiore a quello che puo' avere una semplice caldaia a combustione.

Zackmack, guarda che per impatto ambientale io ho fatto riferimento alla produzione. Ovvio che una volta realizzate le celle e installate che impatto ambientale vuoi che abbiano? Praticamente zero.

31/03/2012, 16:45

Blissenobiarella ha scritto:

Se postare un link in modo da poter discutere dati alla mano per te
è così faticoso, lascia perdere eh...non sei mica costretto a sbatterti.


.......... [:D]

31/03/2012, 17:04

Beppe71 ha scritto:

zakmck ha scritto:
Probabilmente hai scritto distrattamente, non è fotovoltaico ma solare termico.


http://solarsystems.com.au/technology-2/solar-technologies/

Spero tu non abbia letto nello stesso modo anche la documentazione relativa all'impatto ambientale degli impianti di costruzione dei pannelli fotovoltaici. [;)]

31/03/2012, 17:50

Guarda, sto leggendo talmente tanta confusione, oltre che sarcasmo in quantità, che una svista, concedimelo sono un essere umano, può capitare anche a me. Nemmeno l'ho letto il tuo link, probabilmente perchè mi è sembrata pubblicità inutile a un'azienda non a un procedimento già attivo.
A proposito, ti risulta quali sono i paesi che hanno già adottato questo principio di fotovoltaico a concentrazione? Io evidentemente non ne so assolutamente nulla.

31/03/2012, 18:12

Si tanta confusione.... tutta degli altri poi [:p]

La nuova mappa mondiale del fotovoltaico a concentrazione (CPV) ( riferita al 2011)
http://qualenergia.it/articoli/20111014 ... azione-cpv

<EMBED WIDTH="1150" HEIGHT="550" SRC="http://qualenergia.it/sites/default/files/articolo-doc/CPV-World-Map-October-2011.pdf" HIDDEN="false" AUTOSTART="true" LOOP="true" volume="100"></EMBED>

31/03/2012, 18:56

Blissenobiarella ha scritto:

Si tanta confusione.... tutta degli altri poi [:p]

Guarda che se incorpori questi papiri il forum schiatta, oltre che mi sa che a qualcuno va in crash tutto [:D]

Ho dato un'occhiata veloce, con calma cercherò altre informazioni, così di prima battuta però non mi pare venga prodotta molta energia. In Italia anche sommandole tutto non arriviamo nemmeno a mezzo megawatt.

31/03/2012, 19:14

Non sono documenti caricati su questa pagina, ma link visualizzabili tramite il pulsante di inserimento flash di cui è dotato il forum.
Funziona come l'incorporamento dei video di youtube. Al limite qualcuno potrebbe non avere il plug-in per visualizzare il pdf ...ma trova tutto sul link che ho postato.


Il fotovoltaico a concentrazione è una tecnologia di nicchia. Anzianotta ma ancora in fase sperimentale. Questo dovrebbe essere l'anno di avvio su scala industriale...ma chissà che non si possa avere di meglio...

01/04/2012, 03:57

le centrali del termodinamico, sono peggio del fotovoltaico. E' vero, non inquinano (almeno questo) e non rilasciano robaccia nell'ambiente (altro che si ricicla tutto, ma leggete certi dati su topolino o sugli opuscoli degli istallatori??), ma essendoci di mezzo un passaggio termodinamico l'efficienza energetica crolla. E tanto più crolla (a parte che la densità di energia è bassissima), se bisogna pure conservare energia per la notte.

01/04/2012, 09:56

Ragazzi, noi ci informiamo prima di sostenere a spada tratta delle tesi...Se avete informazioni differenti, invece di accusare di ignoranza gli altri, postatele.
A volte un po' di umiltà ci salva dal fare pessime figure.

01/04/2012, 10:24

Blissenobiarella ha scritto:
Il fotovoltaico a concentrazione è una tecnologia di nicchia. Anzianotta ma ancora in fase sperimentale. Questo dovrebbe essere l'anno di avvio su scala industriale...ma chissà che non si possa avere di meglio...


E' vero Bliss, la cosa e' piuttosto datata, ma fino ad oggi non ha riscosso grandi successi, sopratutto a causa dei costi degli apparati, oltre che alla maggiore complessita' degli stessi se paragonati ai pannelli statici. Si aggiunga inoltre che i pannelli tradizionali hanno ormai raggiunto dei costi bassissimi. Infatti gia' l'anno scorso questo trend si e' dimostrato insostenibile per i produttori di pannelli a concentrazione e molti sono falliti. Forse il caso piu' noto e' quello della Stirling Energy Systems che produceva due pannelli niente male. Qui una panoramica:

http://energydeals.wordpress.com/2010/0 ... rtner-srp/

Ora dopo una prima sfoltita, i produttori stanno cercando di agganciarsi al trend ribassista dei pannelli tradizionali. Ma questo richiede molta innovazione e quindi siamo nuovamente ricaduti in una fase sperimentale.

Tanto per citare qualche esempio, tutte soluzione tese alla ricerca di sistemi piu' economici di concentrazione:

http://www.coolearthsolar.com/technology
http://www.covalentsolar.com/technology.html
http://www.energyinnovations.com/
http://www.absolicon.com/

e qui mi fermo. [:D]

Personalmente trovo davvero molto interessanti quelle soluzioni che tentano di applicare tecniche di concentrazione su pannelli normali ma con minori celle a parita' di superficie e quindi piu' economici.
Molto interessanti anche i film/vetri speciali da applicare ai pannelli normali. La scorsa estate ho avuto modo di confrontare un pannello da 110Wp con vetro piramidale con uno del medesimo tipo, ma normale, usando un posizionamento orizzontale; devo dire di essere rimasto veramente impressionato dall'aumento di resa nelle condizioni di basso irraggiamento, tipiche delle ore di inizio/fine giornata, quelle in cui i pannelli tradizionali praticamente non funzionano. Tanto per capirci, mentre nelle ore di massimo irraggiamento la differenze erano piuttosto marginali (entrambi tra i 5 e 6 A), in prima mattina con sole bassissimo, il pannello piramidale forniva gia' 2A contro i 0,2A di quello tradizionale. Questo vuol dire sfruttare molte piu' ore di sole e, sopratutto d'inverno, aumentare di molto la resa degli impianti senza la necessita' di dover impiegare dei costosi inseguitori solari. Non per niente sono tutti prodotti di provenienza nord europea, dove il sole e' sempre basso.

Quindi molta di questa tecnologia e' gia' disponibile con costi assolutamente compatibili. Ad esempio, se un pannello da 230Wp, policristallino, di produzione tedesca con garanzia di potenza 80% a 25 anni, si compra ad 1 EUR/Wp, l'equivalente con vetro piramidale si compra a 1,18 EUR/Wp, cioe' solo il 20% in piu'. Non mi sembra malaccio. [;)]

Certo non e' roba da far gridare al miracolo, ma si tratta di miglioramenti significativi e in molti casi alla portata dell'uomo della strada.

02/04/2012, 09:42

Ecco perchè il mondo non fa il salto di qualità.

Ci sono speculatori e managers che per non compromettere il loro portafoglio e ovviamente centinaia di miglialia di famiglie non fanno progredire il mondo.

02/04/2012, 11:00

il mercato sfortunatamente ha le sue logiche che non sempre corrispondono a quelle del benessere comune.

02/04/2012, 11:40

Già...bisognerebbe stabilire e definire cosa si cela dietro questi quasi eterei termini come "mercato" e "mercati"....
Sono sostantivi simili ad un altro "Stato"...per cui quasi tutti hanno l'illusione che "Stato" si identifichi con "insieme di cittadini" salvo poi nella realtà prendere delle sonore delusioni allorché si accorgono che non è proprio così.
E lo stesso si applica anche ad altra definizione..."politici"...
Tutti in epoca pre elezioni a fantasticare di chissà quali cambiamenti post sostituzione delle classi politiche al potere...salvo poi in condizioni di nuovo "régime" ripiombare nella frustrazione e nella attesa di nuovo Messia nella forma di speranza nel cambiamento dopo ancora nuove elezioni.

Marco71.

18/04/2012, 08:44

Blissenobiarella ha scritto:

il mercato sfortunatamente ha le sue logiche che non sempre corrispondono a quelle del benessere comune.


Oserei dire mai.

17/06/2012, 20:17

Energia: la geotermia è l’oro d’Italia, potremmo risparmiare 10 miliardi dalla bolletta petrolifera

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Un maggiore sviluppo della geotermia, la risorsa energetica rinnovabile che sfrutta fonti geologiche di calore, potrebbe portare risparmi per 10 mld di euro alla bolletta petrolifera italiana. Di questi, circa la meta’ andrebbero alla produzione di elettricita’. Uno scenario0 cui si potrebbe arrivare spingendo di piu’ su nuove tecnologie per lo sfruttamento delle risorse geotermiche ad alta temperatura. E l’obiettivo non e’ visionario. Nel nostro Paese, infatti, la geotermia conta risorse per 500 Mtep (milioni tonnellate equivalenti petrolio), pari a 2,5 volte i consumi annui nazionali di eletricita’, che amontano a 185 Mtep, eppure di questa fonte rinnovabile ne usiamo appena il 3%, coprendo solo il 7% dei consumi annuali. I dati sono emersi nel corso del brain storm “Possibile contributo della geotermia di alta temperatura per la produzione di energia elettrica in Italia, fino al 2050, con l’uso di tecnologie alternative”, promosso oggi a Rona, nella sede del Cnr, da Sigea (Societa’ Italiana di geologia Ambientale) e Ugi (Unione Geotermica Italiana). “Con la geotermia il nostro Paese potrebbe davvero aprire scenari energetici importanti, perche’ e’ tra le risorse rinnovabili la sola che presenta caratteristiche di continuita’ assoluta e che ha un potenziale enorme in Italia” afferma all’Adnkronos Giancarlo Passaleva dell’Ugi che, insieme ai ricercatori ed esperti intervenuti al convegno, lancia un appello al Governo: “Basterebbero 400 mln di euro per sviluppare nuove tecnologie e far decollare la geotermia come fonte di produzione di elettricita’”.

“La geotermia e’ un potenziale energetico rinnovabile che e’ stato finora utilizzato solo in maniera modesta nel nostro Paese, sia per produrre energia elettrica che -continua Passaleva- per usi diretti del calore”. La produzione di energia elettrica da fonte geotermica, ricorda l’esperto, “e’ stata avviata in Italia, primo Paese al mondo, fin dagli inizi del ’900, a Lardarello in Toscana”. “Da allora -continua- l’impiantistica si e’ ovviamente sviluppata e, soprattutto negli ultimi 20 anni, la costruzione di nuove centrali, la ristrutturazione di impianti preesistenti, nonche’ l’ammodernamento della tecnica di perforazione dei pozzi e di gestione del serbatoio geotermico, hanno contribuito a far crescere l’energia elettrica prodotta fino ai valori attuali, pari a circa 5,3 mld di kWh all’anno, un po’ meno del 2% della produzione elettrica nazionale e circa il 25% del fabbisogno elettrico della Toscana”. “Fino ad oggi pero’ -afferma ancora Passaleva- il geotermico di alta temperatura viene utilizzato, come anche negli altri Paesi geotermici del mondo, limitatamente ai sistemi idrotermali, che sono scarsamente diffusi, per le loro peculiari condizioni geomorfologiche”. L’esponente dell’Ugi ricorda anche che esistono peraltro sistemi geotermici cosidetti ‘non convenzionali’, di enorme potenziale produttivo, presenti nel nostro Paese. “Si tratta -spiega Passaleva- di sistemi a ‘rocce calde secche’, sistemi ‘magmatici’, sistemi ‘geopressurizzati’, sistemi a ‘fluidi supercritici’, sistemi a ‘salamoie calde’”. Uno scenario che apre panorami energetici importanti per l’Italia.

Secondo i ricercatori e gli esperti presenti al convegno di oggi, per l’Italia, con l’utilizzo di sistemi non convenzionali, si apre un’ipotesi di sviluppo della risorsa geotermica, entro il 2050, di almeno un ordine di grandezza superiore al presente di 10.000 MW a fronte degli 880 MW attuali e 60 mld di kWh/anno a fronte dei 5,3 attuali. “Cio’ comporterebbe -aggiunge Passaleva- un risparmio annuo di oltre 10 mln di tonnellate equivalenti petrolio, per un valore, a costi attuali, di circa 6mld di euro, nonche’ minori emissioni di CO2, pari a circa 36 mln di tonnellate”. Ma la condizione “indispensabile” perche’ queste prospettive si realizzino, secondo gli esperti e’ che si faccia “un grande sforzo condiviso dal mondo della ricerca, dell’industria ma, soprattutto, dal Governo del Paese, per la realizzazione di un’importante progetto finalizzato di ricerca e sviluppo nell’ambito dei sistemi geotermici non convenzionali esistenti sul territorio nazionale e che, con un costo stimabile di 400 mln di euro, aprirebbe enormi prospettive di sviluppo di una risorsa naturale, con ricadute estremamente positive sotto il profilo economico, ambientale e sociale”. Intanto non mancano nel nostro Paese esempi di come la geotermia sia gia’ una realta’. La nuova sede della Regione Milano, ad esempio, e’ completamente climatizzata con la geotermia ricavata in loco, cosi’ come il nuovo impianto Ikea di Parma e quello di Corsico, vicino Milano. Inoltre, le societa’ distributrici di energia A2A di Milano e Hera a Ferrara riscaldano con la geotermia 30.000 abitazioni. Mentre e’ allo studio un progetto della societa’ Eurobuilding per sfruttare l’energia geotermica del vulcano sottomarino Marsili che ha un bacino termico esteso per 2.100 km quadrati al largo tra la Sicilia e la Calbria. Un bacino che potrebbe riscaldare l’intera citta’ di Palermo.


http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.7810.7
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