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14/05/2012, 02:35

Germania: crolla la Cdu di Angela Merkel

Hannelore Kraft ha guidato i socialdemocratici
alla vittoria nelle elezioni in Nord Reno Westfalia


14 maggio, 00:16

[:280] [:280] [:280]

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 63251.html

di Rosanna Pugliese

BERLINO - Ha ripetuto anche troppe volte, come se lo avesse imparato a memoria, che la sconfitta è sua, "personale". E "fa veramente male", ha pure aggiunto Norbert Roettgen, candidato della Cdu visibilmente rintronato dalla batosta presa oggi in Nordreno-Westfalia. Nessun proclama può evitare però ad Angela Merkel di leggere a chiare lettere stasera, nel crollo di dimensioni storiche del suo partito un segnale pesante e pericoloso per il governo tedesco e per la sua linea europea suo rigore dei conti. Ritenute 'piccole elezioni federali', le amministrative nel Land più popoloso della Germania (da oltre 13 milioni di elettori) hanno segnato il trionfo dei socialdemocratici guidati da Hannelore Kraft, ministro presidente uscente, quasi al 39%, secondo le proiezioni, (nel 2010 erano al 34,5%). E la sconfitta peggiore mai registrata dalla Cdu, sotto il 26,3%, dal dopoguerra nella regione industriale della Ruhr tedesca (nel 2010 34,6%).

Ora tutti aspettano pesanti ripercussioni nel partito di Frau Merkel e forse anche nel suo governo. E non sfugge che la settimane che si aprirà domani sarà ancor più difficile: martedì 15 il presidente francese, a pochissime ore dal suo insediamento all'Eliseo, volerà a Berlino per incontrare la cancelliera e dire la sua sugli strumenti anticrisi imposti all'Europa: sul fiscal compact e sulla crescita impugnata dal leader socialista. E la sua voce potrà essere ancor più forte: perché le urne di Duesseldorf si mettono in fila ai segnali che arrivano dal resto dell'Europa. Dappertutto si è affermata la linea antirigorista, che chiede fiato alle finanze statali, per non finire nella spirale recessiva sotto il diktat berlinese del risparmio. Peraltro mai rivisitato davvero negli ultimi giorni. Anche nel Nordreno Westfalia le elezioni si leggono chiaramente in questa direzione.

Il governo di minoranza rosso-verde è caduto infatti, il 14 marzo scorso, proprio sul nuovo indebitamento previsto dal bilancio. Ora Hannelore Kraft, 50 anni, viene confermata alla guida del Land dopo una campagna elettorale che prevede un approccio graduale al taglio dei debiti. E con l'Spd si riaffermano anche i Verdi, dati all'11,5 per cento (12,1 nel 2010). La maggioranza rosso-verde regge dunque da sola. Le elezioni segnano però anche la riscossa dei Liberali, premiando il giovane Christian Lindner, 33 anni, che ha quadruplicato i consensi, portando all'FDP l'8,4% dei voti (6,7% nel 2010), laddove i sondaggi di partenza davano il partito al 2. E' a rischio è a questo punto la leadership del partito del vicecancelliere Philipp Roesler, che ha tenuto un discorso di ringraziamento subito dopo il vincitore, fra pochissimi applausi, e in visibile imbarazzo. Non fa quasi più notizia poi l'ennesima affermazione dei Pirati, che col 7,7% dei voti (1,6% nel 2010) entrano a questo punto nel quarto Palamento regionale: dopo Berlino, Saarland, e Schleswig Holstein. Il loro leader, Joachim Paul ha detto in campagna elettorale di voler imparare, più che governare. Esce invece anche da questo Parlamento regionale la sinistra della Linke, con il 2,6% ((5,6% nel 2010).

14/05/2012, 02:37

Lugano addio

Il paradiso fiscale più forte d'Europa è sotto assedio. Gli Stati Uniti demoliscono il segreto bancario, dopo il caso UBS. Gran Bretagna, Germania, Austria e ora Italia vogliono le tasse non pagate dagli evasori che hanno esportato capitali. E il sistema svizzero inizia a crollare.

http://www.wallstreetitalia.com/article ... addio.aspx

"Sentito che cosa ha detto quella? Qui è finita per tutti. È solo questione di tempo, qualche anno, e poi ci costringono a chiudere bottega. La Svizzera intera può chiudere bottega". Il cielo cupo sopra Lugano in una domenica di pioggia ispira pensieri tristi, ma il banchiere che si fuma l’ennesima sigaretta seduto a un tavolo con vista lago non ha l’aria, e neppure il curriculum, dell’uomo sentimentale. Se la prende con una donna, la maledice senza neppure nominarla.

La signora in questione si chiama Eveline Widmer-Schlumpf e siede al governo di Berna come presidente e responsabile delle Finanze. È lei, ormai, il nemico numero uno dei banchieri. La ministra svende agli stranieri il futuro della Confederazione, questa l’accusa. Peggio: si è arresa senza combattere di fronte alle pressioni di americani, tedeschi, inglesi, perfino degli italiani, tutti impegnati a dare la caccia al denaro nero degli evasori fiscali nascosto nelle banche elvetiche. Finanza contro politica, mai visto nulla di simile da queste parti, in un Paese che ha sempre visto il governo allinearsi scrupolosamente alle direttive dei signori del denaro. Per la prima volta l’esecutivo di Berna ha osato mettere in discussione il tabù nazionale, l’inviolabile segreto bancario su cui il Paese degli orologi a cucù e del cioccolato ha costruito la sua enorme ricchezza. "La Svizzera lava più bianco", accusava più di vent’anni fa il sociologo ginevrino Jean Ziegler in un libro che faceva a pezzi la casta del potere elvetico, complice di un colossale sistema di riciclaggio.

Le nuove paure

I tempi cambiano. La Svizzera adesso ha paura. Gli Stati Uniti e l’Europa, travolti da una crisi economica senza precedenti, non possono più permettersi di ignorare il tesoro accumulato nei forzieri di Zurigo, Ginevra e Lugano da milioni di evasori fiscali. Mentre i tagli in bilancio massacrano il welfare, i governi devono dare un segnale d’impegno anche sul fronte delle entrate. E visto che le tasse, nuove e vecchie, finiscono per massacrare i soliti noti, che c’è di meglio di una crociata contro i santuari dell’evasione fiscale? A Berna hanno capito il messaggio.

"Il dovere di diligenza dei banchieri va esteso per evitare che giungano nei nostri istituti di credito fondi stranieri non dichiarati al fisco". Ecco, testuali, le parole della ministra Widmer-Schlumpf che tre mesi fa hanno acceso le polemiche. Se una simile riforma andasse in porto sarebbe una mezza rivoluzione. Adesso i banchieri hanno il dovere di fare ogni accertamento possibile sulla provenienza del denaro depositato dal cliente. Se c’è il sospetto che i soldi siano il frutto di attività criminale allora scatta l’obbligo di denuncia all’autorità anti-riciclaggio. Il governo di Berna, questa la novità, vorrebbe che le verifiche del funzionario di banca fossero estese anche alle questioni fiscali. Non pagare le tasse diventa un crimine e quindi il cliente sospetto evasore va denunciato, proprio come il riciclatore del denaro della droga. E se un Paese straniero dovesse chiedere assistenza in un’indagine, anche amministrativa, su una presunta evasione tributaria, la banca svizzera sarebbe obbligata a fornire le informazioni richieste.

Sempre meno segreti

Gli ambienti finanziari protestano: fin qui le questioni fiscali erano al riparo da qualsiasi indagine. Il segreto bancario copriva tutto. "Va a finire che ci tocca chiedere la dichiarazione dei redditi ai clienti", esagera il banchiere ginevrino. I politici però insistono. Il governo di Berna, ha pubblicato un documento, una trentina di pagine, intitolato "Strategie per una piazza finanziaria competitiva e conforme alle leggi fiscali". É la "Weissgeldstrategie", la strategia del denaro bianco che serve a tagliare i ponti, almeno a parole, con un passato imbarazzante. Buoni propositi, niente di più. Ma le ipotesi di riforma su una materia tanto delicata hanno mandato in bestia i banchieri. Sentite che cosa ha detto, una decina di giorni fa, il ticinese Sergio Ermotti, l’ex braccio destro di Alessandro Profumo all’Unicredit approdato l’anno scorso sulla poltrona di numero uno di Ubs, colosso del credito elvetico: "Gli attacchi al segreto bancario non sono altro che una guerra economica", ha dichiarato Ermotti al giornale zurighese SonntagsZeitung.

"Questa guerra mira a indebolire la piazza finanziaria elvetica per favorire i nostri con-correnti" ha aggiunto il capo di Ubs. Insomma, il mondo intero trama per svaligiare i forzieri svizzeri. La posta in gioco è colossale. Si calcola che le 320 banche della Confederazione gestiscano patrimoni per oltre 4.500 miliardi di euro. Più della metà di questo tesoro proviene da Paesi stranieri. La sola Italia avrebbe contribuito con 150 miliardi. Una stima per difetto, probabilmente. I banchieri temono che la semplice possibilità di un accordo sulla tassazione dei capitali esportati illegalmente sia sufficiente a mettere in fuga buona parte dei clienti. E questo sarebbe un problema serio per un’economia come quella elvetica in cui il settore finanziario produce oltre il 10 per cento del valore aggiunto complessivo.

La crisi oltre la finanza

La Svizzera però non è solo finanza. Nel territorio della Confederazione hanno sede migliaia di imprese che fanno business con l’Europa. E allora bisogna mantenere buoni rapporti con i Paesi vicini, altrimenti rischia di affondare l’economia, in gran parte orientata all’export.

Quando era ministro dell’Economia, Giulio Tremonti ha fatto in modo che la Svizzera venisse inserita nella black list dei Paesi non collaborativi in materia fiscale, tipo Cayman e Bahamas. Questa decisione ha creato enormi problemi alle aziende svizzere che lavorano con l’Italia. Per questo Berna non può fare a meno di inviare segnali distensivi. Che cosa succederebbe, per dire, se Londra sospendesse l’autorizzazione delle banche elvetiche a lavorare nella City? Nasce con queste premesse il negoziato per i nuovi trattati fiscali con Germania e Inghilterra. E anche il governo di Mario Monti adesso ha imboccato la stessa strada.

Il conto agli evasori

Una multa pesante, fino al 44 per cento della somma esportata illegalmente, e la promessa di pagare le tasse in futuro. Sono questi gli ingredienti del colpo di spugna per i furboni del fisco. Un regalo agli evasori, protesta l’opposizione socialdemocratica tedesca. E anche in Gran Bretagna l’accordo, deve ancora essere ratificato dal Parlamento. In Italia la trattativa con Berna ripartirà il 24 maggio, come annunciato mercoledì da una nota dei due governi. Trovare l’accordo non sarà facile. A meno che non siano gli svizzeri a mandare tutto a monte. L’Udc, il partito nazionalista di Cristoph Blocher minaccia di promuovere un referendum per bloccare i negoziati. I banchieri approvano.

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14/05/2012, 02:38

Thethirdeye ha scritto:


Germania: crolla la Cdu di Angela Merkel

Hannelore Kraft ha guidato i socialdemocratici
alla vittoria nelle elezioni in Nord Reno Westfalia


14 maggio, 00:16

[:280] [:280] [:280]

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 63251.html

di Rosanna Pugliese

BERLINO - Ha ripetuto anche troppe volte, come se lo avesse imparato a memoria, che la sconfitta è sua, "personale". E "fa veramente male", ha pure aggiunto Norbert Roettgen, candidato della Cdu visibilmente rintronato dalla batosta presa oggi in Nordreno-Westfalia. Nessun proclama può evitare però ad Angela Merkel di leggere a chiare lettere stasera, nel crollo di dimensioni storiche del suo partito un segnale pesante e pericoloso per il governo tedesco e per la sua linea europea suo rigore dei conti. Ritenute 'piccole elezioni federali', le amministrative nel Land più popoloso della Germania (da oltre 13 milioni di elettori) hanno segnato il trionfo dei socialdemocratici guidati da Hannelore Kraft, ministro presidente uscente, quasi al 39%, secondo le proiezioni, (nel 2010 erano al 34,5%). E la sconfitta peggiore mai registrata dalla Cdu, sotto il 26,3%, dal dopoguerra nella regione industriale della Ruhr tedesca (nel 2010 34,6%).

Ora tutti aspettano pesanti ripercussioni nel partito di Frau Merkel e forse anche nel suo governo. E non sfugge che la settimane che si aprirà domani sarà ancor più difficile: martedì 15 il presidente francese, a pochissime ore dal suo insediamento all'Eliseo, volerà a Berlino per incontrare la cancelliera e dire la sua sugli strumenti anticrisi imposti all'Europa: sul fiscal compact e sulla crescita impugnata dal leader socialista. E la sua voce potrà essere ancor più forte: perché le urne di Duesseldorf si mettono in fila ai segnali che arrivano dal resto dell'Europa. Dappertutto si è affermata la linea antirigorista, che chiede fiato alle finanze statali, per non finire nella spirale recessiva sotto il diktat berlinese del risparmio. Peraltro mai rivisitato davvero negli ultimi giorni. Anche nel Nordreno Westfalia le elezioni si leggono chiaramente in questa direzione.

Il governo di minoranza rosso-verde è caduto infatti, il 14 marzo scorso, proprio sul nuovo indebitamento previsto dal bilancio. Ora Hannelore Kraft, 50 anni, viene confermata alla guida del Land dopo una campagna elettorale che prevede un approccio graduale al taglio dei debiti. E con l'Spd si riaffermano anche i Verdi, dati all'11,5 per cento (12,1 nel 2010). La maggioranza rosso-verde regge dunque da sola. Le elezioni segnano però anche la riscossa dei Liberali, premiando il giovane Christian Lindner, 33 anni, che ha quadruplicato i consensi, portando all'FDP l'8,4% dei voti (6,7% nel 2010), laddove i sondaggi di partenza davano il partito al 2. E' a rischio è a questo punto la leadership del partito del vicecancelliere Philipp Roesler, che ha tenuto un discorso di ringraziamento subito dopo il vincitore, fra pochissimi applausi, e in visibile imbarazzo. Non fa quasi più notizia poi l'ennesima affermazione dei Pirati, che col 7,7% dei voti (1,6% nel 2010) entrano a questo punto nel quarto Palamento regionale: dopo Berlino, Saarland, e Schleswig Holstein. Il loro leader, Joachim Paul ha detto in campagna elettorale di voler imparare, più che governare. Esce invece anche da questo Parlamento regionale la sinistra della Linke, con il 2,6% ((5,6% nel 2010).



Che spettacolo ragazzi..... [:255]

14/05/2012, 11:30

[:264]

14/05/2012, 12:39

=/ si ma siamo di nuovo con lo spread a 440! sta andando tutto a catafascio :________:

14/05/2012, 12:58

Sirius ha scritto:

=/ si ma siamo di nuovo con lo spread a 440! sta andando tutto a catafascio :________:


Ma magari crolla 'sto Ero del piffero... una volta per tutte!
Così almeno torniamo alle monete sovrane!!!! [:D]

14/05/2012, 13:03

Immagine

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 65344.html


.............[:17]

14/05/2012, 13:14

Io vorrò dare la paghetta a mio figlio inn lire [8D]

Cmq ad Angela Merkel sta proprio bene!

14/05/2012, 15:10

La telenovelas "Grecia fuori, Grecia dentro" in onda da molti mesi ormai, sembra stia volgendo al termine soltanto adesso, nonostante il Paese ellenico risulti tecnicamente fallito da oltre 2 anni.

Anche i mass-media adesso si aprono a pubblicare proposte (inesorabili) di fuoriuscita della Grecia dall'Eurozona, riportando le parole di due esponenti di spicco della cricca dei servi dell'elite finanziaria:

1) Schaeuble, ministro tedesco delle Finanze, afferma:

"L'Eurozona può andare avanti anche senza la Grecia."



2) José Manuel Barroso, presidente della Commissione Europea:

"Se un membro del club non rispetta le regole, è meglio che se ne vada dal club".

E ancora l'altro ieri nell'aula dell'Europarlamento Daniel Cohen-Bendit, il leader dei Verdi, ha gridato:

"Quante volte vogliamo far votare i greci, una, due, tre, quattro volte, prima di vederli venire in ginocchio a pregarci di aiutarli".

Poniamoci 2 domande:

1) Perchè non prima?

2) Qual è il vero timore della Troika?

Non prima perchè le principali banche europee (Germania in testa) dovevano prima specularci alla grande con l'aumento dei rendimenti sui Titoli di Stato, per poi scrollarsi di dossoquesti titoli che a breve diverranno spazzatura, lasciandoli possibilmente tutti sulle spalle degli istituti ellenici, portando perdite per oltre 30 miliardi di euro, conseguenti anche al taglio del valore dei titoli ellenici in portafoglio.

E poi diciamoci la verità, il problema per i burocrati europeisti non è mai stato perdere un Paese come la Grecia dalla cerchia degli Stati membri, perchè la Grecia costituisce un modesto 2-3% sul PIL europeo, poca roba quindi.

Il vero problema sarebbero l'effetto domino, ossia se altri Paesi (es.: Spagna, Italia, Portogallo, Ungheria) seguissero lo stesso esempio della Grecia, uscendo dall'euro e sgretolando di fatto quel fallimentare progetto che prende il nome di Unione Europea.

Insomma, tutto sembra pronto per gli addii ellenici.

Non è un caso che la Cina abbia smesso di comprare debito pubblico europeo!

L'obiettivo dell'elite finanziaria è quindi evitare l'effetto domino.

In che modo?

Semplice: dimostrando che la Grecia, macchiandosi della grave colpa dell'uscita dall'euro, si troverà in condizioni socio-economiche disastrose, con un ritorno alla dracma ipersvalutata.

Potrebbero riuscirci in tutto ciò architettando un progetto politico in cui cambiano i nomi ma non la sostanza delle cose.

Quindi la domanda da chiedersi sarebbe: la dracma a cui si farebbe ritorno continuerà ad essere emessa sempre da una struttura privata, oligarchica e vile come fa adesso la BCE con l'euro, oppure si parlerà di una moneta emessa da una banca centrale nazionalizzata, con lo Stato greco che recupererebbe il potere di emettere moneta?

E' qui che si giocano le sorti europee.

Un ritorno alla dracma (come lo sarebbe un ritorno alla lira italiana in casa nostra) non cambierebbere di certo la situazione se a stamparla fossero sempre gli stessi individui che hanno affossato il popolo greco, conducendolo alla bancarotta.

L'unica ricetta economica possibile prevede, per la Grecia come per tutti gli altri Paesi (Italia compresa), un ripristino della sovranità monetaria, banca centrale nazionalizzata sotto lo stretto controllo statale, moneta nazionale con cambio fluttuante. Il resto sono chiacchiere da bar.

Salvatore Tamburro
Fonte: http://salvatoretamburro.blogspot.it/
Link: http://salvatoretamburro.blogspot.it/20 ... i-puo.html
12.05.2012

http://blog.libero.it/terrapagana/11304350.html



bisognerebbe chiedersi come mai a 2anni di distanza e dopo avere sperperato miliardi di euro x la grecia ora si considera la possibilita'di procedere senza la repubblica ellenica,magari il tutto x parare le chiappe delle banche tedesche,piene di titoli tossici greci

cmq da applaudire la batosta della merkel,evidente il crollo dei fautori della linea dura.sarko poi la merkel,da considerare ke si scommette pure sulla susseguente uscita dall'euro oltre della grecia,della spagna seguita dall'italia........sacrifici inutili se cosi' fosse [;)]

14/05/2012, 15:34

ubatuba ha scritto:


2) José Manuel Barroso, presidente della Commissione Europea:

"Se un membro del club non rispetta le regole,
è meglio che se ne vada dal club".




Forse sarebbe più corretto dire:

"Se un membro del club Bilderberg non rispetta
le regole, è meglio che se ne vada dal club"
... [:246]

Poniamoci 2 domande:

1) Perchè non prima?

2) Qual è il vero timore della Troika?

diciamoci la verità, il problema per i burocrati europeisti non è mai stato perdere un Paese come la Grecia dalla cerchia degli Stati membri, perchè la Grecia costituisce un modesto 2-3% sul PIL europeo, poca roba quindi.

Il vero problema sarebbero l'effetto domino, ossia se altri Paesi (es.: Spagna, Italia, Portogallo, Ungheria) seguissero lo stesso esempio della Grecia, uscendo dall'euro e sgretolando di fatto quel fallimentare progetto che prende il nome di Unione Europea.


Ecco appunto....... [:D]

Evviva Evviva! [:257]

14/05/2012, 15:43

Ecco la strategia del terrore da parte di CHI,
dovrebbe solamente che TACERE [:D]

Immagine

http://www.wallstreetitalia.com/article ... -euro.aspx

14/05/2012, 16:34

Via! Via tutti! [^]

14/05/2012, 17:42

Verso la Bancarotta:
Redde Rationem, Monti l’Incompetente.

(Pressione fiscale al top ed il Crollo delle Entrate Fiscali)

FONTE:
http://www.rischiocalcolato.it/2012/05/ ... 2-2-2.html


Il Diario della Bancarotta Italiana (Articolo introduttivo)
http://www.rischiocalcolato.it/2011/12/ ... rotta.html

Bene signore e signori, ci siamo. Gli effetti speciali di
questa banda di cialtroni bocconiani sono F-I-N-I-T-I.


A dicembre dell’anno scorso il Ministro dell’Economia e delle Finanze nonchè presidente del consiglio prof. On. Sen. Mario Monti è venuto a salvarci con una finanziaria fatta all’80% di nuove tasse.

Come se non bastasse, di concerto con l’amico di ogni parassita, Attilio Befera, il governo ha instaurato un regime di polizia fiscale senza precedenti suonando la fanfara della lotta dura senza quartiere alla radice di tutti i mali: la spesa pubb… oops l‘evasione fiscale. La stupidità degli pseudo-tecnici arrivò al punto da toccare i fondi rientrati in italia con lo scudo fiscale di Tremonti. Per pochi pochi milioni di euro di incasso presunto si fatta innescare una fuga di capitali di proporzioni bibliche a cui nel tempo si è aggiunta l’ondata di aziende e partite iva che hanno deciso di andare oltre le alpi ad a produrre ricchezza (ovvero ad “evadere le tasse” nella neolingua italiana) a beneficio dei cittadini svizzeri, austriaci e sloveni.

Ogni tanto qualche idiota alla Casini ci viene a raccontare che il Governo Monti ha salvato l’Italia, mi chiedo dunque se questo è vero come sia stato possibile, che dopo un aumento della pressione fiscale senza precedenti le entrate fiscali dello stato siano DIMINUITE.

Sissignori diminuite, in tutta sincerità non credevo di vedere mai attuata nella realtà la parte destra della curva di Laffer e invece:

Immagine

Si lo so la avete già vista su questo sito ma…. ora che è scritta nero su bianco sull’ultmo rapporto di Banca d’Italia a me fa impressione.

Da AGI: (anticipato di 2 giorni su questo sito in VERSO LA BANCAROTTA: C’E’ UN BUCO DI 20-25 MILIARDI NEI CONTI PUBBLICI; NUOVA MANOVRA ALL’ORIZZONTE http://www.rischiocalcolato.it/2012/05/ ... zonte.html)


AGI) Roma – Entrate tributarie in marginale calo nel primo trimestre dell’anno. Il dato, informa il Supplemento al Bollettino statistico della Banca d’Italia, si e’ attestato a 83,168 miliardi di euro, in diminuzione dello 0,5% rispetto agli 83,591 miliardi dello stesso periodo del 2011. Nel solo mese di marzo gli incassi sono risultati pari a 26,237 miliardi, con una riduzione del 3,61% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso quando furono pari a 27,221 miliardi.


Notate in che modo viene data la notizia:

1) Si dice che le entrate fiscali nel primo trimestre sono diminuito “solo” dello 0,5% dimenticandosi che in questo trimestre c’è stato 1 giorno in più (1,2%) rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.

2) Si da la precedenza al dato complessivo del trimestre senza evidenziare troppo il “disastro” di marzo 2012 con un calo del 3,61%

Bene, signore e signori. Li facciamo 2 conti?

Si?

Facciamo pure finta che il 2012 chiuda con entrate fiscali in calo del 1,5% rispetto all’anno precedente (e poi ci svegliamo..), e poi facciamo finta che il nostro prodotto interno lordo cali di un 2% nel 2012 (altra ipotesi ai limiti della fantascienza).

Ora.. posto che la crisi economica, in assenza di decisioni politiche incisive, fa aumentare la spesa pubblica (sanità, disoccupazione, cassa integrazione). Secondo voi quale sarà il deficit dello stato italiano per quest’anno?

l’ 1,7% “previsto da Monti” oppure il 3% previsto da Rischio Calcolato? [se va bene]

Adesso permettete uno sfogo. Ci sarà qualche giornalista (ex-O.G.) che una buona volta chieda a Monti e a Befera cosa cavolo è servito fare una campagna di criminalizzazione dell’evasore fiscale a parte distogliere l’attenzione dei cittadini dagli sprechi pubblici a vantaggio dei parassiti che entrambi rappresentano.

Le leggi fiscali criminali italiane ed equitalia stanno uccidendo la dignità e la vita di migliaia di cittadini produttori di ricchezza, con il bel risultato di ottenere sempre meno risorse dalle tasse.

Dai fateci vedere ancora una volta i finanzieri a Cortina, anzi perché non li mandate all’Isola dei Famosi?

15/05/2012, 13:15

Caso storico in Islanda. Ex premier
processato per la crisi economica


Immagine

http://www.wallstreetitalia.com/article ... omica.aspx

Il primo capo di governo al mondo a essere formalmente accusato di "negligenza" per la crisi del 2008: non è riuscito a prevenire l’implosione finanziaria. Rischia due anni di carcere. (solo? ndr)

Roma - Inizia oggi il primo processo al mondo contro un capo di governo, per le conseguenze derivanti al paese dalla crisi finanziaria del 2008. Si tratta dell’ex-Premier dell’Islanda Geir Haarde, in carica dal giugno 2006 al febbraio 2009.

Simbolo della bolla formatasi nel sistema economico, per i migliaia di islandesi che hanno perso il lavoro e la loro casa a seguito del crollo delle banche nel 2008, colpendo duramente la valuta e portando in forte rialzo l’inflazione.

Il processo dovrebbe durare fino alla metà di marzo, con la corte che si prenderà altre 4-6 settimane per emanare il verdetto. Haarde è accusato di "negligenza" per non essere riuscito a prevenire l’implosione finanziaria del paese, dalla quale ancora fa fatica a riprendersi.

Haarde respinge le accuse, definendole semplicemente come "una persecuzione politica". Piuttosto, accusa le banche per la situazione delineatasi, sostenendo che le autorità governative e di regolamentazione hanno fatto il possibile per prevenire la crisi. "La mia coscienza è a posto". Rischia però due anni di carcere.

15/05/2012, 16:09

Secondo Paul krugman:
via dall'Euro la Grecia e
blocco dei conti correnti
in Spagna e in Italia


14 maggio 2012

http://www.idealista.it/news/

Il premio nobel per l'economia Paul krugman da quattro anni critica la politica di austerità adottata dall'unione europea di fronte alla crisi economica.

Adesso, di fronte ai risultati elettorali delle ultime settimane e la testardaggine di Angela Merkel, krugman avvisa: se non si cambia rotta, in un mese la Grecia sarà fuori dall'euro.

Le conseguenze si avvertiranno subito in Italia con la fuga di capitali, per cui le banche dovranno decretare il blocco dei conti correnti, come successe in argentina nel 2001.

Dal suo blog sul new york times krugman prevede i seguenti avvenimenti:

- uscita della Grecia dall'euro, entro un mese

- fuga dei capitali da Spagna e Italia

- decisione delle banche spagnole e italiane di bloccare i conti correnti per evitare la fuga, con limiti ai prelievi quotidiani. naturalmente i grandi capitali saranno già al sicuro. è quanto successe nel 2011 in argentina, con il fenomeno chiamato corralito.

- a quel punto solo un intervento della bce salverebbe le banche dal collasso.

Per prevenire questo disastro il premio nobel suggerisce alla Germania di rivedere completamente la politica di austerità che ci sta portando alla rovina, oltre a distruggere la pace sociale.

Fonte: idealista.it
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