Questa è la risposta, firmata dal Sottosegretario di Stato Prof. Claudio De Vincenti (nella foto), all'interrogazione parlamentare su "fusione fredda" ed E-Cat presentata al Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera il 23/01/2012 dal deputato PD Elisabetta Zamparutti e cofirmata da altri deputati del suo partito
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Risposta a interrogazione 4-14595 presentata da Zamparutti, Betrandi, Bernardini, Farina, Coscioni, Mecacci, Turco il 23 gennaio 2012
Preliminarmente occorre evidenziare che ad oltre vent'anni di distanza dall'esperimento di Fleischmann e Pons, la ricerca sulla cosiddetta "fusione fredda" oggi nota come studio di reazioni nucleari a bassa energia, ha compiuto consistenti passi in avanti, sia sul fronte sperimentale che teorico, costituendo un settore della fisica nucleare della materia condensata. Attualmente, tuttavia, non esiste ancora una teoria universalmente condivisa, idonea a spiegare il fenomeno delle reazioni nucleari a bassa energia rendendosi, pertanto, necessari ancora molti studi per chiarirne gli aspetti teorici e garantire livelli standard di riproducibilità degli esperimenti e poterne ricavare energia utilizzabile.
Infatti, la fase di ingegnerizzazione del processo è alquanto lontana nel tempo, dal momento che manca una completa definizione del fenomeno fisico che costituisce la base del processo di cui la riproducibilità è un fattore essenziale. Allo stato attuale della ricerca sulle reazioni nucleari a bassa energia, la riproducibilità, pur se migliorata rispetto agli ultimi anni del secolo scorso, risulta ancora insoddisfacente. Inoltre, la ricerca sui fenomeni in questione è tuttora circoscritta a livello di laboratorio dal momento che gli esperimenti dì maggior successo finora condotti hanno rilevato sviluppi di calore soltanto per potenze pari a poche frazioni di watt.
Il lavoro di studio e di ricerca finora, condotto in questo campo anche nel nostro Paese da posizioni di eccellenza, costituisce lo strumento che ha consentito di identificare le linee di attività in grado di produrre risultati consistenti e interessanti dal punto di vista scientifico. Infatti gli studi di settore, sia teorici che sperimentali, condotti nel campo della scienza dei materiali hanno consentito di accrescere il controllo sul fenomeno in parola creando le premesse per una sua completa comprensione.
Tali risultati, unitamente all'indubbio interesse che la ricerca sulla fusione fredda assume rispetto a potenziali future applicazioni energetiche del fenomeno — seppure, presumibilmente, non su vasta scala — suggeriscono di cogliere ogni opportunità per garantire la continuità delle iniziative intraprese nel settore.
Per quanto concerne il catalizzatore di energia denominato E-Cat, - invenzione dell'ingegnere italiano Andrea Rossi che potrebbe rivoluzionare l'intero sistema energetico globale dal momento che sarebbe in grado di produrre energia ad un livello economico e pulito rispetto ad altre fonti sul mercato - deve evidenziarsi che sul dispositivo emergono molteplici perplessità dovute alla circostanza che le modalità di funzionamento non sono state rese note dall'inventore. Infatti sia gli aspetti sostanziali della composizione del combustibile, che la struttura interna del catalizzatore sono tuttora coperti dal segreto industriale.
Attualmente non si dispone di alcuna spiegazione, né tanto meno di esperimenti o articoli su riviste scientifiche internazionali idonei a dimostrare come sia stata ottenuta l'energia rilevata dai sistemi di misura, permettendo così a terzi di replicare i medesimi esperimenti. Inoltre, tranne il brevetto rilasciato per l'Italia, non tutti gli opportuni brevetti sono stati riconosciuti all'inventore, in particolare mancherebbe la concessione di quello a livello europeo. Tra l'altro, occorre evidenziare al riguardo, che poiché la descrizione dell'invenzione presentata dall'ing. Rossi finalizzata ad ottenere i predetti brevetti non contiene il "catalizzatore segreto" che consentirebbe al dispositivo di produrre energia, iI brevetto risulta intrinsecamente affetto da nullità.
Tra l'altro, infatti, sebbene, come riferito dagli interroganti, il fisico Francesco Celani nel corso della conferenza dell'ISEO-WSEC (ONU), tenutasi a Ginevra nel periodo 10-12 gennaio 2012, abbia criticato la NASA per aver nascosto per oltre vent'anni i risultati ottenuti dagli esperimenti sulla fusione fredda condotti già nell'anno 1989, tuttavia nella medesima occasione, ha precisato che le dichiarazioni Rossi riferite all'E-cat dovrebbero essere valutate con estrema attenzione e cautela, in attesa di una verifica indipendente, da effettuare nei tempi più brevi possibile.
Per quanta concerne, inoltre, la commercializzazione dell'E-cat, occorre accertare se il dispositivo sia in grado a meno produrre radioattività.
Sull'argomento, infatti, sussistono diverse e contrastanti dichiarazioni da parte dell'inventore. In alcune occasioni l'ingegnere Rossi avrebbe affermato che all'interno del suo apparecchio "non si producono reazioni nucleari", escludendo implicitamente, che il dispositivo possa essere considerato un reattore nucleare.
In altre, invece, l'ingegnere avrebbe affermato che l'E-cat produce soltanto del deboli raggi gamma che possono essere facilmente schermati con uno strato di piombo.
Ciò comunque non basterebbe a rendere il dispositivo un prodotto di facile commercializzazione.
Occorre infatti considerare che sia la normativa internazionale che quella nazionale (decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230) stabiliscono regola molto rigide relative all'uso e la detenzione di apparecchi che generano radiazioni ad alta energia. Ne consegue che la procedura relativa all'ottenimento delle necessarie certificazioni al fini della commercializzazione di un prodotto ad uso privato che dovrebbe emettere raggi gamma (sia pure schermati) si presenta complessa e duratura, e con esito incerto (presumibilmente negativo).
Alla luce delle suesposte considerazioni, pertanto, si ritiene che soltanto nel momento in cui si potranno disporre di risultanze tecnico-scientifiche maggiormente affidabili, sarà possibile valutare le possibili concrete applicazioni del dispositivo in argomento ed in generale delle cd. "fusione fredda" su piccola scala.
IL SOTTOSEGRETARIO DI STATO
(Prof. Claudio De Vincenti)
Fonte:http://22passi.blogspot.it/2012/05/risposta-del-sottosegretario-claudio-de.html#comment-form