10/05/2012, 17:02
sezione 9 ha scritto:
E non mi pare che l'Europa abbia, tra i suoi fini, la promozione della superiorità ariana o la guerra per la conquista dello spazio vitale. E ripeto, dico "FORSE"...
10/05/2012, 18:48
Ufologo 555 ha scritto:sezione 9 ha scritto:
E non mi pare che l'Europa abbia, tra i suoi fini, la promozione della superiorità ariana o la guerra per la conquista dello spazio vitale. E ripeto, dico "FORSE"...
Come no ... la conquista del popolo tramite il "braccio armato" delle banche!
Più sottomessi di così!
10/05/2012, 20:36
superza ha scritto:
Bella questa discussione , aggiungo i miei punti per la "rinascita globale".
1)Presa di coscienza dell'umanità (compresi i "cattivi"), P.S. senza questo nn si va da nessuna parte.
2)Dichiarazione di acqua cibo ed energia come patrimonio dell'umanità (pertanto non speculabili)
3)Modifica del mercato finanziario (azioni come oggetto di un contratto minimo trimestrale, abolizione strumenti derivati e storture simili)
4)Modifica del sistema Bancario con abolizione della leva monetaria
5)Compensazione globalistica di mercato tramite marchi di provenienza produttiva (costo dei prodotti con quota proporzionale di produzione rispetto a dove viene assemblato il prodotto e non dove viene venduto).
6)Compensazione globalistica fiscale tramite parametri di aggiustamento nello transazioni di spostamento di beni, proporzionale al regime fiscale del paese di destinazione.
Saluti!
10/05/2012, 20:47
Atlanticus81 ha scritto:
Inoltre mi piacerebbe conoscere le vostre opinioni sul concetto di "Moneta merce", quali limiti e quali opportunità fornirebbe al sistema economico, eventualmente facendo riferimento alla MMT avanzata da diversi economisti.
10/05/2012, 22:13
11/05/2012, 13:01
bleffort ha scritto:Ufologo 555 ha scritto:sezione 9 ha scritto:
E non mi pare che l'Europa abbia, tra i suoi fini, la promozione della superiorità ariana o la guerra per la conquista dello spazio vitale. E ripeto, dico "FORSE"...
Come no ... la conquista del popolo tramite il "braccio armato" delle banche!
Più sottomessi di così!
Da Corte Marziale!!,,hanno fatto tutto e modificando la Costituzione senza neanche interpellare la maggioranza degli Italiani di come la pensava cos'è questo se non tradimento!!.
Sezione9, tu come lo interpreti questo??.
11/05/2012, 20:32
Nel Bhutan, regno himalayano ricco di miti e leggende, un paese dove acquistare sigarette è illegale, si sta valutando un altro indice detto Felicità Interna Lorda (FIL).
Questo singolare parametro sta riscuotendo interesse a livello mondiale perché è stato utilizzato come indicatore della felicità umana indipendentemente dal benessere materiale, contrassegnato dal (PIL).
Invece che basare lo sviluppo sulla crescita economica , il Bhutan misura in base alla felicità delle persone. Il 96,7 per cento dei suoi abitanti ha dichiarato di essere molto felice, nonostante non sia un paese ricco.
Il FIL rappresenta un nuovo approccio filosofico allo sviluppo: in altri termini, l’indice non si limita a valutare la ricchezza materiale, bensì prende in considerazione soprattutto la ricchezza mentale.
In Bhutan conta per misuare la felicità (FIL):
- promuovere uno sviluppo economico imparziale e uno sviluppo generale
- mantenere un ambiente naturale ricco e uno sfruttamento sostenibile
- proteggere l’eredità culturale, tramandare e promuovere la cultura tradizionale
- stabilire e mantenere un buon governo.
Ma poiché questi aspetti non possono essere espressi numericamente, attualmente un gruppo di ricerca bhutanese sta lavorando per sviluppare un’espressione quantitativa del FIL, nella quale le quattro voci sono ulteriormente suddivise nei seguenti nove parametri misurabili:
- standard di vita basilari
- differenza e diversità culturali
- ricchezza di emozioni e sentimenti
- salute fisica e mentale
- livello di istruzione e di cultura
- gestione del tempo e progettualità di vita
- ambiente ed ecologia
- grado di attività (o disponibilità a lavorare con gli altri) all’interno di una comunità
Stabilire e mantenere un buon governo: i politici del paese si impegnano per mantenere un buon equilibrio tra un’alta qualità morale, la felicità e la crescita economica, in una società che riconosce l’individualità di ognuno, dove le relazioni umane sono valorizzate e le persone possiedono le capacità emotive per esprimere empatia verso gli altri.
Gli abitanti del Bhutan sono convinti che la crescita economica non sia una misura valida della felicità umana perché sanno bene che non c’è limite al desiderio di beni materiali e non è poi così interessante possedere tante cose.
Essi vivono e praticano i principi buddisti di carità e compassione (kasha), offrire e donare (fuse) e non possedere beni (mu-shoyuu) predicati da Mahatma Gandhi in India. Un insegnamento prezioso quello del popolo bhutanese, che ci porta inevitabilmente alla riflessione, in un periodo in cui i valori umani sono troppo trascurati a favore di un alienante individualismo egoista; la lezione che ci danno si fonda proprio sulla valorizzazione della “relazione” fra esseri umani e fra essere umani e natura. Inoltre il successo o la maturità sono considerati il risultato di un processo di crescita del cuore e dello spirito piuttosto che nell’accumulo di ricchezze.
Rielaborazione da Sustainability and Buddhism, The Journal of Oriental St5udies, vol.20.
Estratto da: http://www.tcnews24.it/blogs/2011-12-24 ... del-bhutan
14/05/2012, 00:13
16/05/2012, 18:58
16/05/2012, 20:27
17/05/2012, 00:42
17/05/2012, 20:59
Esiste un punto di non ritorno nella diffusione delle idee e finalmente è arrivato
Esiste un punto di non ritorno oltre il quale la convinzione di una minoranza viene adottata dalla maggioranza. Questo punto è il 10% della popolazione ed è stato raggiunto. Stiamo per vedere una diffusione e crescita incredibile della verità che divamperà come un incendio ed incrementerà esponenzialmente tramite la rete, frantumando il motore dell'inganno che è stato costruito con cura per creare la nostra falsa realtà.
E' questione di tempo vero? Quelli tra noi che hanno lavorato a favore della verità, stanno accogliendo il cambiamento. Abbiamo dormito per molto tempo e ora il gioco si ribalta. L'intero pianeta è arrivato ad un punto di svolta e il livello di plateau emotivo è stato raggiunto. Quello che vedrete sarà una massiccia polarizzazione dovuta alle forze distruttive sul pianeta che vedranno la propria fine affrontando il risveglio in massa.
Sono disperati e lo mostrano. Coincidentalmente, molti suggeriscono che l'apice della polarizzazione sarà toccato entro Dicembre 2012. Malcom Gladwell che ha scritto The Tipping Point: How Little Things Can Make a Big Difference , ha definito il punto di non ritorno come "il momento della massa critica, il limite, il punto di ebollizione". La sua ricerca attinge dalla psicologia, dalla sociologia e dall'epidemiologia.
I modelli teorici del "Tipping Point" sono stati confermati dagli scienziati del Social Cognitive Networks Academic Research Center (SCNARC) al Rensselaer. Hanno usato metodi computazionali e analitici per scoprire il punto critico in cui le convinzioni di una minoranza divengono quelle di una maggioranza. La scoperta ha implicazioni incredibili per lo studio e l'influenza delle interazioni sociali che vanno dalla diffusione di innovazioni al movimento di ideali politici. (vedi )
Come funziona il punto di non ritorno?
"Quando la minoranza rimane sotto il 10%, non c'è un progresso visibile nella diffusione di idee. Servirebbe un tempo paragonabile all'età dell'universo perchè la convinzione di questo gruppo raggiunga la maggioranza", ha detto il Direttore del SCNARC Boleslaw Szymanski, Claire and Roland Schmitt Distinguished Professor al Rensselaer.
"Quando questo numero supera il 10%, l'idea divampa come un incendio".
Un aspetto importante della scoperta, è che la percentuale necessaria perchè l'opinione diventi della maggioranza, non cambia significativamente a seconda del tipo di rete. In altre parole, la percentuale rimane circa il 10% indipendentemnte dal come o dove l'opinione ha inizio e si diffonde nella società.
Per arrivare a questa conclusione, gli scienziati hanno usato dei modelli al computer di vari tipi di reti sociali. Una delle reti prevedeva ogni persona connessa all'altra. Il secondo modello includeva certi individui connessi a molti altri, cosa che favoriva la loro opinione. Il modello finale dava a ogni persona nel modello circa lo stesso numero di connessioni.
Ogni individuo nei modelli aveva una visione, ma era aperto mentalmente rispetto ad altre. Una volta costruite le reti, gli scienziati hanno sparpagliato qualche vero credente in ognuna delle reti. Questi erano completamente fissati nella loro opinione, ma quando hanno iniziato a conversare con gli altri dalla mente più aperta, hanno iniziato prima lentamente e poi improvvisamente a cambiare.
Questo può essere visto per tutta Internet a tutti i livelli e le aree di discussione, da quella sul governo, alla politica, alla libertà, la corruzione, la religione, l'intero universo e quasi tutte le aree controverse di dibattito. Le persone stanno finalmente assorbendo il messaggio che tanti cosiddetti "esperti della cospirazione" hanno trasmesso per anni. Non sono più cospirazioni se tutti ora le vedono come fatti.
Tutto è stato una menzogna per molto tempo, così tanto che molti di noi si sono chiesti se sarebbe mai stato raggiunto il punto critico, ma è arrivato.
I ricercatori del SCNARC hanno creato modelli dinamici per mostrare perchè l'opinione impopolare impiega tanto tempo a materializzarsi. "In generale, alle persone non piace avere una opinione impopolare e cercano sempre di trovare consenso locale. Abbiamo impostato una dinamica in ogni modello", ha detto Sameet Sreenivasan del SCNARC. Per riuscirci, ogni individuo nei modelli "discuteva" con gli altri sulla propria opinione. Se l'ascoltatore aveva la stessa opinione, questo rinforzava la posizione di chi parlava. Se l'opinione era diversa, l'ascoltatore la considerava e poi andava a parlare con un'altra persona. Se anche questa persona aveva la stessa opinione, allora l'altro si convinceva.
Cambiamento Rapido
Gli agenti di cambiamento nei siti come questo, stanno convincendo sempre più persone e la mentalità sta cambiando. Le persone ora mettono in discussione la propria visione, riesaminano i propri sistemi di credenza e modelli di realtà e per la prima volta stiamo vedendo una gran parte di popolazione che adotta la nuova visione e la diffonde ulteriormente.
Questo è particolarmente vero quando parliamo di cose come i vaccini. La convinzione dell'efficacia dei vaccini sta rapidamente diminuendo e gli esperti di medicina alternativa ora suggeriscono che potremmo vedere la fine dei vaccini in meno di un decennio. Quelli che hanno influenzato e controllato l'informazione, hanno creato una spada a doppio taglio se parliamo di internet.
Sono divenuti dipendenti da una rete sociale avanzata di utenti che possono monitorizzare e manipolare a volontà, per raccogliere e registrare informazione e sistematicamente analizzare i dati per prevedere eventi futuri. Allo stesso tempo, hanno facilitato la tecnologia che ha permesso la più potente proliferazione di informazione nella storia del pianeta e non la si può fermare. Non possono abbattere internet, perchè ne hanno bisogno disperatamente per monitorizzare il mondo, ma allo stesso tempo si sconfiggono da soli. Il Karma è una cosa meravigliosa.
"Ci sono chiare situazioni in cui è d'aiuto conoscere come divulgare efficientemente una certa opinione e come sopprimere una opinione in via di sviluppo", ha detto il Professore Associato di Fisica e co-autore dello studio, Gyorgy Korniss. Tra Facebook, Twitter e altri grandi portali, l'informazione viene scambiata ad una frequenza che trasforma esponenzialmente l'opinione della minoranza, in quella della maggioranza.
La ragione? Tutte le opinioni che impattano molto sulla società, sono basate sulla verità e le persone sono pronte ad abbracciarne il significato per ottenere una società aperta, trasparente e moralmente responsabile. Serve solo il 10%. Se stai leggendo questo, posso dirti congratulazioni. Ora il cambiamento sta a noi, non a loro.
Fonte: http://www.metamorfosi-aliene.it/delome ... ivato.html
19/05/2012, 12:51
19/05/2012, 17:02
Argentina, suicida il sottosegretario di Cristina Kirchner, Ivan Heyn
MONTEVIDEO – Ivan Heyn, 34 anni, sottosegretario al Commercio e astro nascente della politica argentina, è stato trovato impiccato nella sua stanza d’albergo a Monetvideo, dove si trovava per il summit sul mercato comune sudamericano.
Heyn era stato nominato appena due settimane fa dal governo della presidente Cristina Kirchner. La presidente, appena ha saputo la notizia, ha lasciato il vertice del gruppo Mercosur ed è stata colta da malore. La presidente ha annullato tutti gli incontri.
Le delegazioni hanno deciso di tenere i prossimi incontri a porte chiuse in un ambiente più piccolo.
Heyn era ritenuto una delle giovani promesse della scena politica argentina. Prima del vertice aveva avuto incontri preliminari con diverse delegazioni. Lunedì sera è improvvisamente sparito.
Fino a quando non è stato ritrovato nella stanza del Radisson di Montevideo. Sul corpo, secondo quanto scrive il Clarin, non sono stati trovati segni di violenza.
Al momento non si sa che cosa abbia spinto Heyn ad ammazzarsi.
...
Fonte: http://www.blitzquotidiano.it/politica- ... n-1060027/
ARGENTINA: DAL CRAC AL BOOM, UN MODELLO PER L'EUROPA?
Sono passati più di dieci anni dal famigerato argentinazo e il dramma del maggior fracasso economico vissuto dall’Argentina si è risolto con l’uscita da un crisi che sembrava inesorabile. Anzi, negli ultimi anni si è assistito ad un’inaspettata inversione di tendenza e si è tornati a pronunciare una parola che oggi sembra utopica: crescita. Nel momento economico più nero per l’Europa dal dopoguerra, si guarda con interesse al caso argentino e ci si chiede se può essere preso a modello per uscire dalla crisi.
Anni di politica corrotta, recessione e aumento del debito pubblico avevano portato l’Argentina sull’orlo del baratro.
Dal 1998 al 2002, il PIL del Paese ebbe una caduta che lo fece precipitare di 20 punti percentuali. Ciò provocò una progressiva fuga di capitali e una drastica riduzione dei depositi bancari. Il corralito finanziario con il quale l’allora presidente Fernando de la Rùa cercò di arginare il prelievo di denaro dalle banche scatenò la rabbia popolare che sfociò nelle proteste del 19-20 dicembre 2001, appunto denominate argentinazo.
Le conseguenza immediata fu la drammatica inflazione che rovinò la classe media argentina che aveva i suoi risparmi in pesos ma i suoi debiti in dollari. La percentuale di povertà nel Paese toccò il 52% della popolazione e la disoccupazione aumentò al 24%. La sospensione del pagamento del debito pubblico che ammontava a circa 102.000 milioni di euro e una forte instabilità politica con vari avvicendamenti alla Casa Rosada completarono un quadro disastroso.
La lenta ricostruzione argentina è iniziata nel 2003 grazie a congiunture internazionali favorevoli e riforme economiche decisive. Con Néstor Kirchner alla presidenza, si è dato vita ad una ristrutturazione del debito pubblico e all’incremento della produzione agricola, sfruttando l’immensa estensione territoriale del Paese.
Secondo la sociologa della UBA (Universidad de Buenos Aires) Norma Giarraca, l’Argentina “ha saputo ben gestire le variabili economiche ed ha beneficiato degli alti prezzi internazionali delle materie prime, che hanno avvantaggiato le sue esportazioni”.
In pochi anni, il Paese albiceleste si è convertito in uno dei primi esportatori di materie prime del mondo grazie a due processi. In primo luogo una svalutazione del pesos che ha aumentato la competitività dei suoi prodotti sul mercato. In secondo luogo la crescita esponenziale di nuovi attori economici, come la Cina affamata di materie prime, che ha causato un’impennata della domanda di prodotti come la soja, della quale l’Argentina è diventata la maggiore esportatrice.
Sono state le esportazioni quindi il vero motore dell’economia. L’export ha permesso a Buenos Aires di applicare tasse molto alte (si pensi che la sola soja è tassata al 35%), con le quali il Paese ha anche potuto risanare i conti pubblici.
In politica interna, la Kirchner ha al contrario ridotto le importazioni, creando una sorta di autarchia produttiva che ha aiutato soprattutto la crescita del settore industriale. Una politica sociale da governo peronista e l’incremento degli introiti provenienti dal turismo hanno completato l’opera.
Così, nel corso di questi dieci anni, l’economia argentina ha galoppato tra il 7 e il 10% su base annua, tranne nel 2009 quando si è registrato solo uno 0,9% a causa della bolla finanziaria che aveva colpito gli Stati Uniti nel 2008.
A questo punto l’Europa può trarre una lezione dal modello di risanamento e crescita argentino?
In realtà, le premesse dell’argentinazo e di questa crisi sono molto diverse. D’altra parte anche le ricette dovrebbero esserlo. Innanzitutto la crisi globale, l’irruzione sui mercati economici e finanziari di nuovi e fortissimi attori (vedi Brasile, Cina e India), un indebitamento pubblico senza precedenti degli Stati europei sono tutte variabili che l’Argentina non ha conosciuto nel 2001. Un’altra differenza sostanziale è la non appartenenza del Paese latinoamericano ad un sistema monetario comune, che invece da noi ha sottratto agli Stati, o meglio alle banche nazionali, la cosiddetta “sovranità monetaria”. Gli Stati europei, privi di una moneta nazionale, non potrebbero dunque attuare quelle svalutazioni monetarie che hanno permesso all’Argentina di sostenere l’export.
L’economista Julio Gambina ha inoltre sostenuto che “non sarebbe risolutivo per l’Europa tornare alle proprie monete nazionali e svalutarle. Anche se lo facessero, i Paesi europei non avrebbero una quantità di risorse naturali al pari dell’America Latina e tali da aumentare le esportazioni”. Altro problema di non poco conto per l’Europa è l’impossibilità di aumentare la produzione industriale e quindi la competitività con l’uso di manodopera a bassissimo costo, come avviene in altri continenti come Asia o India.
Unico parallelismo con l’Argentina del 2001 è un diffuso malessere sociale riscontrabile oggi in Europa come in altre parti del mondo. Il 2011 si è infatti segnalato come l’anno dei movimenti auto-organizzati di cittadini al di fuori della politica, come gli Indignados e Occupy Wall Street. Gruppi che hanno fatto ricordare il grande moto di protesta che si levò durante l’argentinazo nel quale lo slogan ricorrente era “Qué se vayan todos!”.
In questo senso, si potrebbe forse imitare il modello di welfare state adottato dal kirchnerismo, che ha permesso, anche se lentamente, di ridurre notevolmente la povertà e la disoccupazione e di migliorare le condizioni di vita degli argentini.
...
Fonte: http://www.meridianionline.org/2012/01/ ... om-europa/
...
Un anno e mezzo fa, nel corso di una riunione del Fondo Monetario Internazionale, si era scontrato con Strauss Kahn rifiutandosi di accettare e seguire le indicazioni del fondo che vedevano con preoccupazione l’alta inflazione in Argentina (circa il 30%).
Post keynesiano tinto di marxismo, Ivan Heyn - il padre era un intellettuale libertario tedesco sfuggito alla persecuzione della Stasi nella Germania dell’est ed emigrato in Argentina nel 1966 - aveva lanciato un ambizioso programma che si è rivelato vincente.
“Abbiamo tre nemici: la povertà dei ceti disagiati, l’impoverimento dei ceti medi, e il rischio di conflitti sociali interni” aveva sostenuto, varando un piano economico (bocciato dal Fondo Monetario Internazionale) che ruotava intorno a un allargamento del welfare, a un massiccio impegno di sovvenzioni sociali per il rilancio del consumo interno, aumentando le tasse ai ceti ricchi e abbattendo le aliquote fino a zero a tutti i ceti imprenditoriali della fascia media a condizione che assumessero almeno dieci giovani tra i 18 e i 28 anni.
In seguito alle sue idee applicate, l’Argentina è cresciuta nell’ultimo biennio a una velocità del 9,2% l’anno, seconda nel mondo soltanto alla Cina, con l’abbattimento della povertà, e la disoccupazione che dal 22% è scesa al 4%. Il prezzo da pagare è stato un incremento altissimo dell’inflazione, severamente condannato sia dal Fondo Monetario che dall’Europa.
Celebre il suo scontro con il collega tedesco in visita ufficiale, quando, alla conferenza stampa in televisione, ebbe a dire “Che cosa me ne importa a me di avere una inflazione al 3% come avete voi in Europa essendo infelici tutti, se io posso dare felicità alla mia nazione con una inflazione al 30%?
Lo so da me che va abbassata, ho studiato economia anch’io. Lo faremo. Ma lo faremo soltanto quando ci saremo ripresi tutti. Non prima. La felicità ha valore soltanto se può essere condivisa collettivamente, è una teoria economica, questa, e mi meraviglio che lei che viene dal Primo Mondo non lo sappia. La felicità per pochi privilegiati, non è vera felicità, è avidità bulimica. E’ un peccato mortale. Lo sa anche il papa. E noi siamo cattolici”.
19/05/2012, 17:18
Atlanticus81 ha scritto:
E a questo punto potrebbe interessare cosa disse il defunto Heyn durante una riunione dell'FMI(cut)
In seguito alle sue idee applicate, l’Argentina è cresciuta nell’ultimo biennio a una velocità del 9,2% l’anno, seconda nel mondo soltanto alla Cina, con l’abbattimento della povertà, e la disoccupazione che dal 22% è scesa al 4%. Il prezzo da pagare è stato un incremento altissimo dell’inflazione, severamente condannato sia dal Fondo Monetario che dall’Europa.
Celebre il suo scontro con il collega tedesco in visita ufficiale, quando, alla conferenza stampa in televisione, ebbe a dire “Che cosa me ne importa a me di avere una inflazione al 3% come avete voi in Europa essendo infelici tutti, se io posso dare felicità alla mia nazione con una inflazione al 30%?
Lo so da me che va abbassata, ho studiato economia anch’io. Lo faremo. Ma lo faremo soltanto quando ci saremo ripresi tutti. Non prima. La felicità ha valore soltanto se può essere condivisa collettivamente, è una teoria economica, questa, e mi meraviglio che lei che viene dal Primo Mondo non lo sappia. La felicità per pochi privilegiati, non è vera felicità, è avidità bulimica. E’ un peccato mortale.
Tutto questo per arrivare a dire che forse le strategie economiche corrette da applicare per uscire dalla crisi sono l'esatto contrario di ciò che viene realizzato in Europa nel nome del rigore, del sacrificio, del prelievo fiscale e della riduzione dei diritti.
Rinascita Sociale Globale significa anche osservare quegli esempi di successo che esistono e provare ad applicarli ai nostri modelli economici.
L'Argentina è uno di questi. E forse è proprio per questo che Ivan Heyn è morto.
Perchè dimostra che il FMI e l'applicazione delle sue regole economiche, poste esattamente agli antipodi di quelle avanzate da Heyn, sono oltremodo dannose all'economia del sistema, a differenza di quello che vogliono farci credere.