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Osservato speciale, l'asteroide Apophis preoccupa la Nasa: potrebbe colpirci nel 2029
Negli ultimi anni “l’asteroide killer” che punta verso la Terra, minacciando l’intera umanità e l’esistenza stessa del nostro Pianeta, è stato il soggetto preferito delle produzioni fantascientifiche hollywoodiane. Le storie catastrofiste impresse sulla pellicola potrebbero però concretizzarsi da qui ai prossimi 20 anni.
Gli scienziati dell’Agenzia spaziale europea (Esa), come anche quelli della corrispondente statunitense (Nasa), stanno infatti tenendo sotto stretta osservazione un enorme asteroide che potrebbe schiantarsi contro il nostro Mondo già nel 2029. L'Esa, vista la gravità della minaccia, ha deciso di stanziare milioni di euro per elaborare delle soluzioni capaci di proteggere la Terra.
Il nemico da abbattere si chiama Apophis (come il dio egizio della malvagità e della distruzione), una roccia che vanta un inquietante diametro di circa 1.000 metri e che, nel caso in cui entrasse in rotta di collisione con la Terra, cambierebbe profondamente, o peggio spazzerebbe via, ogni forma di vita sul nostro mondo.Strategie per salvare il mondo da Apophis - Le agenzie spaziali, consapevoli degli alti rischi, avrebbero preso in esame tre scenari ed altrettante modalità per neutralizzare Apophis.
Il primo scenario preso in esame dai ricercatori dell’Esa prevede l'invio di una sonda che colpisca l'asteroide alla massima velocità possibile; il secondo la deviazione "indiretta" del corpo celeste, effettuata utilizzando una sonda di altro genere che affianchi per diversi anni l'asteroide, influenzandone la traiettoria e agendo sul campo gravitazionale, attirandolo lontano dalla Terra; il terzo, una sorta di "ultima possibilità di salvezza", la frantumazione attraverso una serie di esplosioni nucleari ad alto potenziale.Asteroidi sono una minaccia.
Ad oggi, va comunque precisato, i calcoli porterebbero ad escludere per il 13 aprile del 2029 un vero e proprio impatto con la Terra o la Luna, ma questo non significa che non si debba restare vigili. Apophis sfiorerà infatti la Terra, passando ad una distanza di appena 36mila chilometri: poco al di sopra delle orbite dei satelliti geostazionari. Scongiurato il pericolo Apophis tornerà a minacciarci dopo pochissimi anni.
Esiste la possibilità che l’asteroide si rifaccia vivo nel 2036, ma nel caso gli astronomi sembrano esser più fiduciosi e meno preoccupati. Quali le conseguenze di un impatto con la Terra? - L’agenzia spaziale statunitense ha provato a definire l’energia che si verrebbe a generare da un impatto di Apophis con il nostro pianeta basandosi sulle misure e sulla velocità della pericolosa roccia spaziale.
L’ultima stima parla di 510 megatoni di Tnt. Cosa significa oggettivamente? L’eruzione del vulcano Krakatoa, del 1883, fu di 200 megatoni, mentre la più potente bomba nucleare fatta esplodere aveva un potenziale di appena 57 megatoni.
In base alla luminosità osservata, si era inizialmente stimato che il suo diametro fosse all'incirca 415 metri; una stima più precisa, basata sulle osservazioni spettroscopiche effettuate nel 2005 alle Isole Hawaii presso l'Infrared Telescope Facility della NASA da Binzel, Rivkin, Bus e Tokunaga, ha indicato un diametro di circa 320 m e una massa di 4,6×1010 kg. Ulteriori stime hanno ridotto la stima del diametro a circa 270 metri
Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/99942_Apophis
07/05/2012, 00:03
07/05/2012, 15:31
"Lascia che queste pietre-guida conducano ad un'Era della Ragione"
22/05/2012, 23:06
News - "Fukushima, disastro globale negato"
Il disastro di Fukushima potrebbe aver già causato una contaminazione globale del pianeta, secondo le opinioni di eminenti esperti che nelle settimane passate avevano lasciato un serio allarme sullo stato più che precario della centrale. Domina un silenzio diffuso da parte dei media ufficiali su una catastrofe annunciata.
Secondo alcuni la famosa “sindrome cinese” potrebbe essere già in corso da mesi, mentre grafici mostrano l’Oceano Pacifico contaminato da materiale radioattivo con effetti sulla catena alimentare e sulla salute umana. Le coste del Continente americano sarebbero le più colpite al momento e il governo Usa ha appena acquistato ben 450 milioni di munizioni per la difesa interna del paese, che secondo alcuni avrebbe lo scopo di contenere l’eventuale panico. Uno scienziato della Fairewinds Energy Education, Arnie Gudernsen, aveva già pronosticato nei giorni scorsi che un terremoto della scala 7 avrebbe con facilità fratturato la piscina del reattore 4 dell’impianto Fukushima Daiichi provocando un disastro planetario.
GLI ESPERTI AVVERTONO SU POSSIBILE DISASTRO MONDIALE - Gli esperti in materia sembravano però avere una opinione del tutto diversa riguardo nuove scosse nell’aerea della centrale. Robert Alvarez, ex ufficiale della Dipartimento Energia degli Stati Uniti, sosteneva poche settimane fa che se un terremoto o altro eventi avesse causato una distruzione della piscine di raffreddamento questo avrebbe causato un catastrofico fuoco radioattivo che avrebbe coinvolto un ammontare di Cesio -137 dieci volte superiore a quello rilasciato nel disastro di Cernobyl. Come se non bastasse se quel fuoco consumasse le barre di carburante radioattivo allora l’evento avrebbe un effetto radioattivo 85 volte più duraturo di quello di Cernobyl. Alvarez è stato uno dei firmatari della lettera al segretario generale delle Nazioni Unite inviata ad inizio di maggio come richiesta di un intervento di stabilizzazione alla centrale Daichii Fukushima. In pratica quasi tutte le 10.893 barre di carburante dell’impianto sono in piscine vulnerabili rispetto a futuri terremoti.
Il senatore Americano Roy Wyden, dopo la sua visita a Fukushima il 6 aprile del 2012 aveva lanciato un comunicato stampa indicando la possibilità di un disastro catastrofico all’unità 4 chiedendo un immediato intervento del governo americano. Il senatore Wyden aveva anche inviato una lettera all’ambasciatore giapponese negli Stati Uniti Ichiro Fujisaki, chiedendo di accettare una assistenza internazionale data la crisi.
GIAPPONE IN CHIAROSCURO SUL NUCLEARE - Di fatto né gli Stati Uniti, né le Nazioni Unite, né tanto meno il Giappone sembrano aver fatto nulla per informare i cittadini dell’elevato rischio delle piscine di raffreddamento, che recita la lettera inviata alle nazioni Unite “rappresenta la possibilità di conseguenze catastrofiche a livello mondiale”.
Per comprendere l’atmosfera che il Sol Levante mantiene a livello ufficiale basti pensare che alcuni bambini di una scuola elementare a 100 km dall’impianto sarebbero stati forzati a bere del latte durante le ore di lezione, nonostante il divieto della madre, mentre tutta la famiglia era risultata positiva all’avvelenamento da cesio. Non si tratta di un caso isolato sullo strano modo in cui la vicenda Fukushima viene trattata in Giappone. Secondo il sito Asahi Shimbun Tokyo starebbe spingendo per poter ospitare i giochi olimpici del 2020, nella speranza che la comunità internazionale possa essere mossa dalla solidarietà verso gli eventi dell’11 marzo 2011.
L’offerta di 93,75 milioni di dollari da parte di Tokyo ha sollevato molti dubbi sia da parte dei paesi europei non convinti della sicurezza per l’evento, sia da parte dei cittadini della zona disgustati dal tentativo di usare il disastro a scopo lucrativo. Sta di fatto che durante gli accordi per i campionati di ginnastica del 2011 i rappresentati giapponesi non sono stati ammessi nello stesso autobus degli altri membri “in quanto contaminati da radiazioni”.
Intanto la Tepco, la società che possiede gli impianti Fukushima Daiichi ha annunciato che dopo il 25 di maggio alcuni giornalisti accreditati, saranno ammessi senza telecamera o macchina fotografica, a visitare l’impianto del reattore 4 sotto stretta sorveglianza da parte degli impiegati Tepco. Ma non finisce qui: un portavoce della Tepco intervistato il 10 maggio di quest’anno ha dichiarato che la società stessa e non l’agenzia sul nucleare aveva deciso di non pubblicare foto e parte del video fatto sul reattore 3 “per ragioni di protezione del materiale nucleare”. Affermazione che fa riflettere se pensiamo alle indiscrezioni che sono uscite nelle scorse settimane riguardo una attività illegale che sarebbe intercorsa negli anni ’80, ovvero dopo la fine della guerra fredda, guarda caso tra Stati Uniti e Giappone.
Secondo alcune indiscrezioni uscite da una agenzia federale americana gli Stati Uniti sotto l’amministrazione Reagan e Bush Senior avrebbero deliberatamente permesso al Giappone l’accesso a armi nucleari segrete pagando 10 miliardi di dollari americani e consentendo così al Giappone di ammassare 70 tonnellate di armi al plutonio. Le armi sarebbero state nascoste all’interno di impianti nucleari a scopo civile, ecco, che forse, il materiale nucleare da mantenere segreto potrebbe essere quello di cui parlano i portavoce della Tepco. Le informazioni da parte della Tepco arrivano con il contagocce ma sono preoccupanti: ad esempio come persino i robot della società non riescono ad avvicinarsi al reattore 2 a causa dell’elevatissimo tasso di radioattività e cessano di funzionare. Oppure l’indiscrezione venute da ex dipendenti della società secondo la quale il reattore 1 sarebbe già in “sindrome cinese”.
Di fatto nessuno, se non i dipendenti Tepco, è ammesso da mesi vicino al reattore 1, dove chiunque muore nel giro di due minuti e mezzo a causa di avvelenamento acuto da radiazioni nonostante tutte le protezioni del caso. In effetti la Tepco starebbe pianificando la costruzione di un muro alto cento metri per contenere l’immissione nell’oceano del materiale tossico, un tentativo che la società ritiene più importante che la costruzione di una struttura in cemento e acciaio per il reattore 4 dichiarato da tutti gli esperti come il pericolo più importante.
Perché dunque la protezione dell’oceano viene percepita come una necessità più grande che il contenimento del reattore 4? Non si tratta di questioni di budget ma del fatto che le informazioni non vengono date in modo completo neppure ai rappresentanti ufficiali di altri paesi.
OCEANO RADIOATTIVO - Lo scenario allora si colora di dati sempre più preoccupanti. Nel grafico ad inzio post è riportata la contaminazione radioattiva nell’oceano di questi mesi trapelato dalla Noaa (l’amministrazione americana sull’oceano e l’atmosfera).
In pratica un fiume di radiazioni che contaminerebbe tutta la catena alimentare fino a risalire all’uomo. La Cina ha dichiarato lo scorso agosto un livello di radiazioni di Cesio 300 volte superiore al consentito e di 100 volte di Stronzio in un aerea di 100 mila miglia quadrate, nell’Oceano Pacifico ad una distanza di 800 kilometri da Fukishima. Il fisico nucleare Arnie Guderson ha affermato che l’Oceano Pacifico sarebbe ormai contaminato da cose ben peggiori di cesio e stronzio ovvero frammenti di esplosioni dai reattori 1 e 3. Di base il fisico afferma che l’Oceano sarà contaminato per sempre perché non c’è modo di contenere la perdita di materiale radioattivo nell’oceano.
TOKYO SI LAVA LE MANI, WASHINGTON SI ARMA - Sulla scarsa trasparenza del governo giapponese insistono in molti. Due giornalisti giapponesi della Fukushima Minp#333; e della Fukushima Broadcasting Co. intervistati da Nippon.com affermano che il governo non sta facendo nulla e che il tutto viene lasciato al governo locale che spesso se ne lava le mani lasciando i cittadini in balia di se stessi, mentre i livelli di radiazione non stanno assolutamente decrescendo. Il governo giapponese, su sua stessa ammissione, ha affermato oggi che non ci sono piani di accelerare lo smantellamento dell’impianto prima del 2015.
Il vice ministro Ikko Nakatsuka alla conferenza stampa della Foreign Correspondents’ Club of Japan in Tokyo ha detto che “ciò che possiamo promettere al momento è che i lavoratori dell’impianto stanno ancora lavorando a rinforzare le capacità anti-sismiche e continueranno a farlo, ma che non ci sono maggiori rischi all’Unità 4 che negli altri edifici”. Qualora la popolazione americana iniziasse a diventare consapevole della reale contaminazione delle proprie coste della catena alimentare potrebbe non essere facile per il governo tenere a bada il panico generale che verrebbe a crearsi.
Articolo completo su http://terrarealtime.blogspot.it/2012/0 ... egato.html
22/05/2012, 23:55
23/05/2012, 00:20
Atlanticus81 ha scritto:
A volte penso che non abbiamo bisogno di una scadenza prestabilita per mettere fine alla nostra civiltà.
News - "Fukushima, disastro globale negato"
23/05/2012, 00:44
Atlanticus81 ha scritto:
Credo pertanto che, casomai avessimo davvero compromesso l'ecosistema terrestre irreparabilmente, ne saremo tenuti a rendere conto quando arriverà la profetizzata 'data di scadenza' della concessione del pianeta, ovvero quando i nostri antichi dei creatori torneranno a presentarci il conto: il giudizio universale...
27/05/2012, 02:07
29/05/2012, 19:58
29/05/2012, 22:27