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MessaggioInviato: 03/06/2012, 19:29 
Ma guarda il caso [V] o per incidente o per malattia o per scandali sessuali scompaiono tutti dalla scena


Ultima modifica di Wolframio il 03/06/2012, 19:32, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 05/06/2012, 21:53 
L'economia del dono: non è una pazzia, ma un nuovo paradigma socio-economico, totalmente rivoluzionario



L'amore è un'esperienza profonda che connette un essere umano a un altro. Un economista dice "più per voi è meno per me." Ma gli amanti sanno che più per voi è più per me. Se ami qualcuno la sua felicità è la tua felicità. Il suo dolore è il tuo dolore. La nostra individualità si espande per includere gli altri esseri umani. Questo cambiamento di coscienza è universale in tutti, per il 99% e l'1%
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Ultima modifica di Atlanticus81 il 05/06/2012, 22:09, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 06/06/2012, 00:33 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

L'economia del dono: non è una pazzia, ma un nuovo paradigma socio-economico, totalmente rivoluzionario



L'amore è un'esperienza profonda che connette un essere umano a un altro. Un economista dice "più per voi è meno per me." Ma gli amanti sanno che più per voi è più per me. Se ami qualcuno la sua felicità è la tua felicità. Il suo dolore è il tuo dolore. La nostra individualità si espande per includere gli altri esseri umani. Questo cambiamento di coscienza è universale in tutti, per il 99% e l'1%
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Molto bello Atlanticus..... [:)]

Certo... sul fatto che non ci sia nessuno da combattere, io qualche dubbio ce l'avrei. Tuttavia, credo che anche questa forma pensiero faccia parte di quella famosa filosofia, secondo la quale "è necessario NON ribellarsi"... affinchè chi non aspetta altro, NON possa proseguire nel progetto disastroso che molti temono....



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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MessaggioInviato: 06/06/2012, 23:54 
Mi piaceva questa immagine... credo sia strettamente legata al pensiero di Rinascita Sociale Globale, così ho voluto postarla qui.

Immagine


Ultima modifica di Atlanticus81 il 07/06/2012, 00:21, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 09/06/2012, 01:16 
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E giust'appunto l'hanno ammazzato...

[B)] [B)] [B)]



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MessaggioInviato: 09/06/2012, 01:24 
Immagine

Ma prima di venire accusato di essere fascista, considerando che Alain de Benoist è uno scrittore francese, fondatore del movimento culturale denominato Nouvelle Droite (Nuova Destra), del quale è stato animatore insieme a Guillaume Faye, Pierre Vial, Giorgio Locchi, approfondiamo un attimo il suo pensiero.

Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Alain_de_Benoist

Cita:
Durante i primi anni Sessanta Alain de Benoist è stato legato a svariate entità della destra francese. Il suo processo di maturazione politica lo portò ben presto ad estranearsi dalle accuse di neofascismo che lo investivano e già con i suoi scritti, durante gli anni Settanta, cominciò a costruire il suo percorso originale fatto di critica verso la globalizzazione, il liberalismo in favore delle piccole patrie e delle identità culturali. Negli ultimi anni ha sviluppato una forte critica ad ampio raggio nei confronti della politica imperialistica degli Stati Uniti.

De Benoist considera la democrazia rappresentativa come un limite per poter sviluppare un maggior coinvolgimento popolare alla vita politica di un paese. Pur essendo piuttosto critico nei confronti dell'Unione Europea crede fortissimamente in un'Europa unita e federale, dove il concetto di nazione viene a decadere in favore delle identità regionali unite da un comune senso di appartenenza continentale.

Il suo pensiero inizialmente ispirato da una visione del mondo faustiana e nietzscheana, è difficilmente classificabile in quanto sintetizza alcuni dei concetti che abbracciano il marxismo, l'ecologismo, il multiculturalismo (a tutela delle identità culturali dei vari popoli), il socialismo, il federalismo comunitario e il paganesimo.



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MessaggioInviato: 14/06/2012, 19:04 
Fioriscono sul territorio realtà e movimenti politici che vanno allontanandosi sempre più dagli standard della partitocrazia tradizionale ricercando nuovi valori, nuovi principi etici per portare avanti una nuova visione di politica.

Senza contare il boom del movimento 5 stelle ecco altri esempi di tentativi politici promossi direttamente dai cittadini:

http://www.partitoitalianuova.it/
http://www.perilbenecomune.net/
http://azioneliberaleitaliana.blogspot.it/


Il tempo dei partiti tradizionali e della loro interpretazione del potere politico sta davvero per volgere al termine?


Ultima modifica di Atlanticus81 il 14/06/2012, 19:32, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 17/06/2012, 20:40 
Piuttosto io dico: esiste già una concezione coerente, un progetto su come ricostruire la società dopo la crisi attuale? Certamente le belle frasi non bastano, e neanche gli elogi ai movimenti di ribellione.... occorre proporre un modello di società alternativo a quelle attuali e a quelle passate. Siamo in grado di farlo?


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MessaggioInviato: 17/06/2012, 21:23 
Ho scritto qualcosa nella discussione sull'Europa.

Quello che scorgo è una sorta di fatalismo rinunciatario che non è solo effetto ma anche causa, perchè come vediamo dappertutto la crisi economica porta crisi sociale e politica, riempita non certo solo da movimenti democratici.

Per cui, riassumo alcune idee:

1) la crisi è causata dall'aver lasciato il mercato libero di fare il suo corso, cioè, libero di far concentrare sempre maggiori ricchezze nelle mani di un numero sempre minore di persone

2) per cui, pensare di "fallire" per poi ricominciare come se nulla fosse è pura illusione demagogica: più le cose "peggiorano" per la maggioranza della gente, più "migliorano" per poche persone che diventano sempre più potenti e sempre più difficili da contrastare

3) se questo fenomeno (incredibilmente rivoluzionario) non viene fermato, avremo una concentrazione massima di potere nelle mani di pochissimi, e una marea sterminata di gente "povera" a cui non resterà altro da fare che ribellarsi o morire: volete arrivare al massacro mondiale? Io no

4) la crisi causa speculazione, che ora (solo ora) attacca il debito pubblico: dimentichiamoci di risolvere la crisi parlando di debito (sia cioè con l'idea del "paghiamo tutto e subito" di Monti sia con l'idea del "non paghiamolo affatto") perchè se anche si risolvesse il problema del debito, la speculazione attaccherebbe da un'altra parte: prima di questa abbiamo avuto la bolla speculativa della new economy, quella del grano, e quella immobiliare

5) il problema quindi non è di per sè il capitalismo, ma l'idea liberista, che rischia di uccidere il capitalismo. Occorre trovare, prima di perdersi in discorsi sui massimi sistemi, belli ma utopistici, il modo per eliminare il "male" liberista e sostituirlo con qualcosa che, per me, deve fondarsi sul capitalismo "sociale" magari rimodernato

6) ora quello che serve, dunque, è più Stato e meno mercato, cioè, occorre che lo Stato detti delle regole per disinnescare il processo speculativo, disarmarlo, e riprendere così libertà d'azione politica

7) possibili idee: governo (realisticamente) europeo, ovviamente democraticamente eletto e senza interferenze dei governi nazionali, che abbia il pieno diritto di agire in ogni materia economica, fiscale e monetaria, con una BCE che funzioni da banca nazionale, in modo da riportare non solo la moneta sotto sovranità popolare, ma anche tutte le politiche che "contano"; possibilità di emettere eurobond e possibilità per la BCE di comprarli sul mercato primario; possibilità quindi per l'Europa di usare le politiche monetarie-fiscali eccetera per far ripartire la crescita, creando debito pubblico (protetto così dalla speculazione) per creare lavoro, sviluppo e consumo

8) altre idee: eliminazione dei giochi sui salari. La Germania crea problemi tenendo bassi i salari (non è proprio vero che i tedeschi si sono così tanto arricchiti con l'Euro, ALCUNI tedeschi, ma in realtà il fenomeno di concentrazione delle ricchezze lavora anche a livello nazionale, e se è vero che i salari tedeschi sono più alti della media europea, è anche vero che sono cresciuti pochissimo, molto meno del naturale, perchè i tedeschi hanno imposto salari bassi per, tra le altre cose, tenere alta l'esportazione e relativamente basse le importazioni, dissanguando i paesi del sud Europa). Occorre quindi legare la crescita dei salari alla crescita del PIL, obbligando chi cresce tanto ad aumentarli

9) altre idee: occorre parlare pure di "pianificazione" economica. Se parlo di piani quinquennali mi prendete per matto: ma quello che penso è che un sistema capitalistico garantisce maggiore "ricchezza e felicità" solo se la politica ne indica limiti, obiettivi, piani di sviluppo eccetera. Occorre quindi che il governo europeo fissi chiaramente che tipo di sviluppo deve prendere l'Europa da qui a 5, 10 o 20 anni. Ed è chiaro che saranno i cittadini a decidere: ci sarà chi propone (tanto per fare un esempio) "lo sviluppo ecosostenibile" o chi invece parlerà di "nucleare pulito" o robe simili. Ma per dare potere ai cittadini di scegliere le politiche europee occorre anche che le autorità europee abbiano tutto il potere necessario per metterle in pratica: votare per un Parlamento Europeo che conta pochissimo non serve a nulla.


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MessaggioInviato: 18/06/2012, 12:36 
Cita:
sezione 9 ha scritto:
Ed è chiaro che saranno i cittadini a decidere


Rotfl!

Cita:
Ma per dare potere ai cittadini di scegliere le politiche europee occorre anche che le autorità europee abbiano tutto il potere necessario per metterle in pratica: votare per un Parlamento Europeo che conta pochissimo non serve a nulla.


Di conseguenza, meglio un unico ditt.... emhm... un unico megapresidente (con poltrona di pelle umana di fantozziana memoria) dell'Unione Bancar... emhm... dell'Unione Europea, eletto DEMOCRATICAMENTE dai cittadini europei.... giusto?



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MessaggioInviato: 20/06/2012, 15:25 
TTE, ritenta, sarai più fortunato (e ascoltato).

Intanto, altre idee.

Uscire dall'euro e svalutare è una grandissima boiata. Perchè? Perchè svalutare serve ad attrarre capitali stranieri, capitali che "investono" comperando a buon prezzo (appunto, dopo svalutazione). E in un sistema ancora a mercato unico (euro e mercato unico sono cose ben diverse) rafforzerebbe semplicemente le economie maggiori a danno di quelle meno forti. In Italia nel 1992 abbiamo prima svalutato e poi privatizzato, e le privatizzazioni sono riuscite "bene" proprio perchè i prezzi erano "competitivi". Ergo, svalutare la nuova lira significherebbe, oltre a dimezzare gli stipendi e le pensioni, a favorire un nuovo enorme processo di privatizzazioni e di ingresso di potere economico straniero. Diverso sarebbe uscire dall'euro E dal mercato unico: ma chiudere il mercato unico si può fare solo con politiche mercantiliste (o protezioniste, insomma) che sono state storicamente la causa di due guerre mondiali, oltre ad una serie infinita di crisi economiche di cui quella del '29 è la più nota. Quindi, la svalutazione (insomma, l'uso di politiche monetarie) non deve essere fatto a livello di singoli stati, ma a livello quantomeno europeo.


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MessaggioInviato: 20/06/2012, 15:36 
Cita:
sezione 9 ha scritto:

TTE, ritenta, sarai più fortunato (e ascoltato).


Certo certo....

Cita:
Intanto, altre idee.

Uscire dall'euro e svalutare è una grandissima boiata. Perchè? Perchè svalutare serve ad attrarre capitali stranieri, capitali che "investono" comperando a buon prezzo (appunto, dopo svalutazione). E in un sistema ancora a mercato unico (euro e mercato unico sono cose ben diverse) rafforzerebbe semplicemente le economie maggiori a danno di quelle meno forti. In Italia nel 1992 abbiamo prima svalutato e poi privatizzato, e le privatizzazioni sono riuscite "bene" proprio perchè i prezzi erano "competitivi". Ergo, svalutare la nuova lira significherebbe, oltre a dimezzare gli stipendi e le pensioni, a favorire un nuovo enorme processo di privatizzazioni e di ingresso di potere economico straniero. Diverso sarebbe uscire dall'euro E dal mercato unico: ma chiudere il mercato unico si può fare solo con politiche mercantiliste (o protezioniste, insomma) che sono state storicamente la causa di due guerre mondiali, oltre ad una serie infinita di crisi economiche di cui quella del '29 è la più nota. Quindi, la svalutazione (insomma, l'uso di politiche monetarie) non deve essere fatto a livello di singoli stati, ma a livello quantomeno europeo.


E questo chi lo ha detto? Forse Amato? Cioè colui che ieri sera sul tardi, su RAI tre, ha intortato ben bene gli italiani con le sue "Lezioni dalla Crisi"?

Fior di Economisti di tutto il mondo hanno detto che il fatto di uscire dall'Euro ora, sarebbe la soluzione MENO dolorosa per l'Italia.

Qui ci sono alcuni pareri:
http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=12895

Gli vuoi dare un'occhiata? Hai tempo?

Oppure preferisci REGALARE all'ESM, 600 e rotti MILIARDI DI EURO
(da qui al 2014... cioè dopodomani) con il rischi che tutti quei
sacrifici (che servono solo a rimpinzare le banche e non lo
"stato sociale"), diano adito alle ennesime speculazioni SENZA
quindi risolvere il problema?


EDIT: già che ci sei... dai pure un'occhiata qui:
http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=232813



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MessaggioInviato: 20/06/2012, 15:56 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:
E questo chi lo ha detto? Forse Amato? Cioè colui che ieri sera sul tardi, su RAI tre, ha intortato ben bene gli italiani con le sue "Lezioni dalla Crisi"?


Cioè Giuliano Amato, quel Giuliano Amato che consegno agli italiani la più sanguinosa riforma delle pensioni mai pensata da un governo di sinistra?
Lo stesso Giuliano Amato che "non capisce le domande" riguardo a presunte pensioni d'oro?
Lo stesso Giuliano Amato riconosciuto come consulente politico per i finanziamenti ai partiti?

Ma perchè gli italiani si fidano ancora di personaggi del genere?
Cioè, prima si fanno incastrare e poi continuano a dargli credito come se nulla fosse?!

Ma, ma....



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MessaggioInviato: 20/06/2012, 16:34 
TTE e Pegasus, rileggete quello che ho scritto, visto che è chiaro che non avete capito un caxxo. Invece di cercare polemiche puerili, degne solo di chi non ha nulla da dire, cercate di ragionare su questo:

il mercato unico c'era da prima che esistesse la moneta unica, nel 1992 l'Euro non c'era, ma l'Italia fu comunque costretta, dalla speculazione, a svalutare e svendere. Svalutare e poi svendere. E non mi pare che l'economia sia ripartita, anzi.

Se si vuole uscire dall'Euro, occorre anche uscire dal mercato comune, alzare barriere protezionistiche, e di conseguenza puntare al mercantilismo (evitare le importazioni chiudendo le frontiere ed esportare di più svalutando moneta e lavoro, ripeto, moneta E lavoro). Ma se cade il mercato unico, ovviamente anche gli altri Paesi adotteranno le stesse strategie, non sono certo degli scemi che si lasciano impallinare: con l'aggiunta di partire da una posizione di maggior forza. Inoltre, vi faccio notare la contraddizione: svalutare serve ad attrarre capitali stranieri, ma se chiudi le frontiere (se inizi guerre commerciali come nell'800), i capitali non li fai arrivare. Per cui, svalutare e svendere sono necessariamente collegati, e pensare a politiche protezionistiche è semplicemente impossibile. Insomma, uscire dall'Euro e dal mercato comune significa calare le braghe di fronte al capitale estero.


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MessaggioInviato: 20/06/2012, 17:19 
Cita:
sezione 9 ha scritto:

TTE e Pegasus, rileggete quello che ho scritto,
visto che è chiaro che non avete capito un caxxo.


Ullallà... moderiamo il linguaggio, please.

Cita:
Per cui, svalutare e svendere sono necessariamente collegati, e pensare a politiche protezionistiche è semplicemente impossibile. Insomma, uscire dall'Euro e dal mercato comune significa calare le braghe di fronte al capitale estero.


Giusto... svalutare invece le aziende, il mercato del lavoro, gli immobili, ridurre il potere di acquisto di TUTTI i salari del ceto medio e medio basso a suon di tasse che non si possono più pagare..... quello va bene, secondo te?

E cosa mi dici (visto che come al solito rispondi solo a quello che più ti fa comodo) dei 600 miliardi e rotti da pagare all'ESM entro il 2014? Credi che la cosa sia possibile? Questa domanda te la copio e incollo sino a quando non mi rispondi sezione.....

Per quanto riguarda TUTTO il resto, ti faccio notare che si sta parlando, semmai, del "male minore"... e NON di soluzione "ganza" da una parte (cioè quella di uscire dall'Euro) e della soluzione "sbagliata" (cioè quella di rimanere come siamo).

Riesci a comprenderlo questo concetto?



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