10/07/2012, 12:27
10/07/2012, 12:45
sezione 9 ha scritto:
Evidentemente la notizia è sfuggita.
Quanto agli americani che aiutano la rivolta, "come volevasi dimostrare" i russi aiutano Assad. E l'Iran fa manovre militari per ricordare agli americani che sono pronti per aiutare la Siria in caso di invasione. Dunque, siamo sempre lì: gli americani "si intromettono" ma gli altri "difendono la legalità". Discorso facilmente ribaltabile.
Su chi abbia ragione, in base al diritto, beh, non c'è verso: Assad non ha assunto il potere democraticamente e quindi il suo potere non è legittimato nè legittimo.
10/07/2012, 13:00
10/07/2012, 13:14
10/07/2012, 13:21
Una volta che si è destabilizzato l'equilibrio di un paese è un bel dilemma sul come arrivare ad un cessate il fuoco...sezione 9 ha scritto:
Giusto, bisogna che smettano di sparare. Però, domanda: come si fa?
10/07/2012, 13:41
sezione 9 ha scritto:
Giusto, bisogna che smettano di sparare. Però, domanda: come si fa?
10/07/2012, 14:01
10/07/2012, 16:32
morpheus85 ha scritto:
Navi russe della Flotta del Nord in rotta verso Tartus
Tra i vascelli, [b]il potente anti-sommergibile "Admiral Chabanenko" [/b]
10/07/2012, 19:09
10/07/2012, 22:11
morpheus85 ha scritto:
Navi russe della Flotta del Nord in rotta verso Tartus
Tra i vascelli, il potente anti-sommergibile "Admiral Chabanenko"
Mosca, 10 lug. (TMNews) - Un gruppo di navi militari russe della Flotta del Nord è in navigazione alla volta della Siria. Lo riporta Interfax citando fonti militari-diplomatiche. Tra i vascelli c'è il potente anti-sommergibile "Admiral Chabanenko", e tre mezzi da sbarco di grandi dimensioni partiti da Murmansk , nel mare del Nord e dirette verso il Mar Mediterraneo, al porto siriano di Tartus "dove si trova la base logistica della Marina russa" ha detto la fonte.
Le navi da guerra della flotta del Nord si uniranno alla "Yaroslav il Saggio" della flotta del Baltico russa e agli altri vascelli presenti nelle acque al largo della Siria. A bordo delle navi ci sono unità della Flotta del Nord, in conformità con i piani di addestramento al combattimento della Marina. E l'azione, secondo la fonte, non è associata a un aggravarsi della situazione in Siria. "Nel porto di Tartus (faranno scalo) per rifornirsi di carburante, acqua e cibo", ha aggiunto. Il giro nel Mediterraneo di navi della marina militare continuerà fino a fine settembre o primi di ottobre.
10/07/2012, 22:27
EddyCage ha scritto:morpheus85 ha scritto:
Navi russe della Flotta del Nord in rotta verso Tartus
Tra i vascelli, il potente anti-sommergibile "Admiral Chabanenko"
Mosca, 10 lug. (TMNews) - Un gruppo di navi militari russe della Flotta del Nord è in navigazione alla volta della Siria. Lo riporta Interfax citando fonti militari-diplomatiche. Tra i vascelli c'è il potente anti-sommergibile "Admiral Chabanenko", e tre mezzi da sbarco di grandi dimensioni partiti da Murmansk , nel mare del Nord e dirette verso il Mar Mediterraneo, al porto siriano di Tartus "dove si trova la base logistica della Marina russa" ha detto la fonte.
Le navi da guerra della flotta del Nord si uniranno alla "Yaroslav il Saggio" della flotta del Baltico russa e agli altri vascelli presenti nelle acque al largo della Siria. A bordo delle navi ci sono unità della Flotta del Nord, in conformità con i piani di addestramento al combattimento della Marina. E l'azione, secondo la fonte, non è associata a un aggravarsi della situazione in Siria. "Nel porto di Tartus (faranno scalo) per rifornirsi di carburante, acqua e cibo", ha aggiunto. Il giro nel Mediterraneo di navi della marina militare continuerà fino a fine settembre o primi di ottobre.
i liiiiink!
11/07/2012, 18:07
11/07/2012, 20:13
Ufologo 555 ha scritto:
Obama aiuta l'Egitto traditore
Il Giornale, 10 luglio 2012
C’era una volta un Grande Paese la cui influenza, la cui capacità di mediazione, la cui generosità, anche se tuttavia motivata da motivi di interesse generale e particolare, ne facevano un punto di riferimento mondiale, e specialmente in Medio Oriente. L’ultimo impero, nel bene e nel male. Alcuni lo ritenevano un giudice parziale, ma era pur sempre un giudice cui portare ogni controversia e ogni bisogno. Inutile dire che questo grande Paese era gli Stati Uniti. Oggi l’impero non c’è più. E’ stato smantellato da tre anni e mezzo di governo di Barack Obama. Gli USA in Medio Oriente non hanno più un amico, neppure interatto come Mubarak o Ben Alì. E, ironia della sorte, questo accade da quando Obama ha instaurato la sua politica di encomio e omaggio all’Islam.
Le notizie del giorno confermano il danno e la beffa. Il danno: Mohammed Morsi, nuovo presidente islamico dell’Egitto, ha riesumato (scusate il vanto, come avevamo previsto mentre molti lo descrivevano come un moderato) il parlamento eletto col 75 per cento di islamisti fra i suoi Fratelli Musulmani e Salafiti. Sotto la spinta del Consiglio Supremo Militare l’Alta Corte Costituzionale l’aveva sciolto per incostituzionalità. Una mossa politica appena velata; e lo è anche quella di Morsi che ne reclama la costituzionalità. Ma la Corte ha subito dichiarato che la sua giurisdizione in materia costituzionale è inappellabile. Da qui, uno scatenamento di dichiarazioni, un clima da guerra civile, scontri davanti all’Assemblea del Popolo, minacce di impedire l’ingresso dei parlamentari alla seduta di oggi. L’Egitto siede sull’orlo del solito vulcano.
Qui viene la beffa: l’amministrazione Obama mette il naso invitando Mursi ad andare a trovarlo, segno di grande legittimazione, nei giorni dell’assemblea dell’ONU a settembre. Intanto la Clinton invoca in suo aiuto tutti i criteri democratici, proprio quelli che Morsi, pur sostenuto dal popolo, certo, tuttavia, farà a meno non appena potrà inverare l’ ideologia islamista istituendo la Shariah. Non sarà un regime favorevole agli USA, anzi, sarà suo nemico, ma Obama ha mandato al Cairo il vice segretario di Stato William Burns, e sabato la Hillary Clinton sarà in Egitto. Che cosa potrebbe fare Obama in questa situazione? Il buomn senso richiederebbe almeno che aspettasse un momento.
Ma Obama ha avuto tutto il tempo delle rivoluzioni arabe un irrefrenabile desiderio di piacere e di trovare un appeasement col mondo arabo che lo ha spinto a sostenere le rivolte senza obiezioni, senza richieste, senza garanzie, anche quando hanno cominciato a perseguitare le donne, i cristiani, gli omosessuali, i nemici politici, Israele. Adesso marcia verso il sostegno a un regime che ben presto sfodererà, abbandonando le cautele tipiche della Fratellanza Musulmana(nessuno la vide in piazza Tahrir nel gennaio del 2011, fin quando decise di prendere il potere e buttò fuori i blogger e si dichiarò in tutto il suo razzismo contro le donne, maledisse gli USA e Israele) un atteggiamento antioccidentale accompagnato da leggi shariatiche.
Gli USA hanno avuto in Medio Oriente una condotta che ne ha cancellato ogni influenza, al vecchio sostegno ai dittatori dell’Egitto, l’Arabia Saudita, la Libia, la Giordania, la Tunisia, lo Yemen, l’Autonomia Palestinese, la parte moderata del Libano... non si è sostituito altro che un senile annuire. Ricorda un pò, come ha scritto Guy Bechor, il ruzzolare velocissimo di Clement Attlee dopo aver ricevuto dalle mani di Churchill l’Impero Britannico, verso la sua dispersione in fumo e sabbia. Ci vollero nemmeno cinque anni per far fuori Pakistan, Burma, India, Sri Lanka, la Giordania..... Non stiamo sostenendo che il colonialismo fosse una buona cosa nè che i dittatori arabi fossero brava gente. Ma non avanza una nuova dittaura? se si guarda ai regimi che avanzano, lasciando aperta qualche doverosa speranza libica, che sta facendo Obama? Nutre chi gli morderà la mano. Iran, Siria, Palestina.. tutti questi teatri gli sono divenuti ingestibili. E Morsi fu scelto proprio perchè era il candidato più islamico, quello che aveva espulso ogni giovane leader,il più rigido, quello che aveva opposto il più duro diniego a una donna o un cristiano presidente, che ha chiesto un Consiglio di studiosi islamici all’iraniana per indicare la strada al governo. Morsi, si dice, ha già accettato un invito in Iran, e ora è venuto quello di Obama, il presidente americano specializzato nell’aprire la porta ai nemici dell’America. Quale gli piace di più?
http://www.fiammanirenstein.com/articol ... =3&Id=2901
12/07/2012, 18:15
12/07/2012, 18:57
Ufologo 555 ha scritto:
Il Giornale, 10 luglio 2012
C’era una volta un Grande Paese la cui influenza, la cui capacità di mediazione, la cui generosità, anche se tuttavia motivata da motivi di interesse generale e particolare, ne facevano un punto di riferimento mondiale, e specialmente in Medio Oriente. L’ultimo impero, nel bene e nel male. Alcuni lo ritenevano un giudice parziale, ma era pur sempre un giudice cui portare ogni controversia e ogni bisogno. Inutile dire che questo grande Paese era gli Stati Uniti.