12/07/2012, 22:37
iLGambero ha scritto:rmnd ha scritto:
Ma perchè non ti documenti tu invece di interpretare in modo errato i valori dell'OCSE.
La spesa pubblica è superiore a 13mila euro /procapite (oltre 800 miliardi di euro, metà del PIL prodotto)
Ma guarda che io non interpreto proprio un bel nulla, io riporto i DATI e i FATTI.
Quelli che ho evidenziato sono i settori della spesa pubblica oggetto dei tagli e delle BALLE riportate dai giornali (pubblica amministrazione, sanità, educazione e tutele - B1GVO_Q: Public admin.; compulsory s.s.; education; human health (ISIC rev4))
http://stats.oecd.org/Index.aspx
Buon divertimento.
Lo sanno anche i sassi che lo stato sociale in Italia è al di sotto rispetto a molti altri paesi... forse su Libero, Il Foglio o il Giornale queste cose non si sanno.
Smentiscimi se riesci sul fatto che i dati che ho riportato che riguardano le voci citate (che sono quelle in gioco, sulle quali si sta tagliando) non sono veritieri.
Sei tu che stai sparando cifre che non hanno alcun senso prese in quel modo e lo fai per ragioni ideologiche e strumentali.
12/07/2012, 22:58
sezione 9 ha scritto:
Atlanticus, con pazienza cerco di spiegarti che uno stato di agitazione continua non puoi mantenerlo a lungo. Oltre al costo per il sindacato (avete idea di cosa costa un pullman? E in una corriera ci stanno una cinquantina di persone, pensate quante corriere si devono noleggiare per portare milioni di persone a Roma) c'è il costo per la persona. Sapete bene tutti quanto costa al dipendente rinunciare ad una giornata di lavoro, e in tempi di crisi sono tanti quelli che ti dicono che non se lo possono permettere.
12/07/2012, 23:21
rmnd ha scritto:
In quest'altro documento
http://www.oecd.org/dataoecd/59/34/48215146.pdf
puoi leggere nell'incipit:
Expenditures hovered around 48% of GDP from 2001-2008, jumping above 50% in 2009 due to the crisis and fiscal stimulus measures.
rmnd ha scritto:
allora 2009 , 2010, 2011 poco importa , importa leggere che la spesa pubblica ha superato il 50% del PIL.
Sarai d'accordo che che il PIL italiano di questi anni, miliardo più miliardo meno è sui 1600 miliardi di euro (come riporta in dollari lo stesso sito dell'ocse)?
quindi la spesa pubblica è superiore agli 800 miliardi di euro
13/07/2012, 00:53
13/07/2012, 01:36
13/07/2012, 11:37
rmnd ha scritto:
Non mi devi fare contento, la spesa pubblica è quella complessiva e non perchè lo decido io o perchè tu mi fai contento.
Siamo pur sempre in uno stato unitario e centralizzato (anzi centralista) purtroppo.
rmnd ha scritto: Non puoi sommare mele e pere. I paesi scandinavi sono una cosa , l'Italia un'altra. Il PIL procapite norvegese è circa il doppio di quello Italiano e il ritorno in servizi e welfare norvegese è anni luce avanti rispetto al nostro.
rmnd ha scritto: Col nostro debito pubblico non possiamo permetterci una spesa pubblica simile.
Gli altri possono fare investimenti con la loro spesa pubblica, noi no. Noi la spesa pubblica la utilizziamo principalmente per pagare gli stipendi pubblici e mantenere enti pubblici spesso inutili e autoreferenziali e moltiplicatori di poltrone. Quando non sono inutili, sono i soldi pubblici spesi male; vedi la disparità dei costi della sanità regione per regione.
rmnd ha scritto: Quindi a differenza dei paesi scandinavi una buona parte della nostra spesa pubblica può e deve essere tagliata perchè serve solo x coprire gli sprechi e mantenere parassiti
13/07/2012, 12:23
rmnd ha scritto:
Non mi devi fare contento, la spesa pubblica è quella complessiva e non perchè lo decido io o perchè tu mi fai contento.
Siamo pur sempre in uno stato unitario e centralizzato (anzi centralista) purtroppo.
Non puoi sommare mele e pere. I paesi scandinavi sono una cosa , l'Italia un'altra. Il PIL procapite norvegese è circa il doppio di quello Italiano e il ritorno in servizi e welfare norvegese è anni luce avanti rispetto al nostro.
Col nostro debito pubblico non possiamo permetterci una spesa pubblica simile.
Gli altri possono fare investimenti con la loro spesa pubblica, noi no. Noi la spesa pubblica la utilizziamo principalmente per pagare gli stipendi pubblici e mantenere enti pubblici spesso inutili e autoreferenziali e moltiplicatori di poltrone. Quando non sono inutili, sono i soldi pubblici spesi male; vedi la disparità dei costi della sanità regione per regione.
Gli altri inoltre hanno un ritorno in termini di servizi e di welfare , noi no o comunque in misura molto minima rispetto al costo di questi.
Noi abbiamo tassazione e spesa pubblica da paese scandinavo ma con servizi da repubblica delle banane. Quindi ciò significa che la nostra spesa pubblica è eccessiva e non giustificabile. Per il ritorno in servizi e welfare dovremmo avere una spesa pubblica nettamente inferiore.
Quindi a differenza dei paesi scandinavi una buona parte della nostra spesa pubblica può e deve essere tagliata perchè serve solo x coprire gli sprechi e mantenere parassiti
13/07/2012, 12:32
bleffort ha scritto:
[color=blue]La Sicilia? Una regione da tagliare”
13/07/2012
http://www.liberoquotidiano.it/news/Editoriali/1056692/Sicilia----una-Regione-da-tagliare.html
Ma mentre si discute di come e dove usare le forbici, di quali ospedali chiudere e di chi mandare a casa o in pensione, sempre dalla Sicilia arriva un’inchiesta sul numero di forestali della regione. A pubblicarla è il settimanale Panorama, che ha spedito un proprio inviato, Antonio Rossitto, a spasso per i boschi siculi, scoprendo che in totale fanno 28 mila 542 persone, per un costo annuo di poco meno di 700 milioni. A Godrano, paesino di mille abitanti in provincia di Palermo, gli uomini che si occupano della tutela della natura sono 190, più di quelli impiegati in tutto il Molise, dove però i cittadini non sono mille ma 160 mila e di ettari a bosco ce ne sono ottanta volte più che a Godrano. Un caso limite? Non pare. A Sortino, Siracusa, paese di 9 mila abitanti scarsi, i forestali sono 437, poco meno di quelli dell’intera Lombardia, che di abitanti ne ha 9 milioni 837 mila e di foreste non due ettari e mezzo, ma 660 mila. I raffronti potrebbero continuare con Pioppo, Palermo, duemilatrecento abitanti e 383 forestali, tanti quanti quelli del Piemonte. O con Marineo, sempre in provincia di Palermo, che ne ha più dell’Umbria. Ma i dati aggiungerebbero poco o nulla all’evidente sproporzione fra il numero di addetti di altre regioni e quello della Sicilia, le cui guardie campestri, da sole, coprono il numero di impiegati pubblici che il governo si è impegnato a ridurre con la spending review.
E chiosa:
Non vorrei però a questo punto che i siculi guardiani della natura pensassero che ce l’ho con loro e dunque sarà il caso di segnalare che nell’isola l’esercito di braccianti e amministrativi che vigila su piante e arbusti non è l’eccezione ma la regola. Non c’è settore pubblico, comunale, provinciale o regionale che sia, che non strabordi di dipendenti pubblici. A Palermo sono 25 mila gli stipendiati dal comune, diecimila in più di quelli pagati a Milano, città che però ha il doppio di abitanti e, presumibilmente, di strade e case. Nella Regione guidata da Lombardo, il numero degli impiegati è un altro dei misteri siciliani: c’è chi scrive 16, chi 18, chi 25 mila. Sta di fatto che in Lombardia i dipendenti occupati nel nuovo Pirellone sono poco più di tre mila. Nell’isola abbondano anche gli addetti alle ambulanze: per 250 automezzi di pronto soccorso, gli autisti sono più di tremila. E come per i forestali, anche questo elenco potrebbe continuare, ma aggiungerebbe poco al fatto che la Regione e gli enti locali della Trinacria sono un enorme stipendificio. Un’isola dove la pubblica amministrazione è una fabbrica di posti di lavoro, indipendentemente dall’utilità e persino dall’esisten – za di quei posti. Qui sono stati creati i camminatori, gente inquadrata a stipendio fisso per portare una carta da un ufficio all’altro. Qui hanno potuto fare straordinari anche a luglio ed agosto gli spalatori della neve.[/color]
13/07/2012, 12:42
rmnd ha scritto:bleffort ha scritto:
Tu vivi in una Bolla!
parla quello che vive nella regione più sprecona e parassitaria del pianeta
[color=blue]La Sicilia? Una regione da tagliare”
13/07/2012
http://www.liberoquotidiano.it/news/Editoriali/1056692/Sicilia----una-Regione-da-tagliare.html
Ma mentre si discute di come e dove usare le forbici, di quali ospedali chiudere e di chi mandare a casa o in pensione, sempre dalla Sicilia arriva un’inchiesta sul numero di forestali della regione. A pubblicarla è il settimanale Panorama, che ha spedito un proprio inviato, Antonio Rossitto, a spasso per i boschi siculi, scoprendo che in totale fanno 28 mila 542 persone, per un costo annuo di poco meno di 700 milioni. A Godrano, paesino di mille abitanti in provincia di Palermo, gli uomini che si occupano della tutela della natura sono 190, più di quelli impiegati in tutto il Molise, dove però i cittadini non sono mille ma 160 mila e di ettari a bosco ce ne sono ottanta volte più che a Godrano. Un caso limite? Non pare. A Sortino, Siracusa, paese di 9 mila abitanti scarsi, i forestali sono 437, poco meno di quelli dell’intera Lombardia, che di abitanti ne ha 9 milioni 837 mila e di foreste non due ettari e mezzo, ma 660 mila. I raffronti potrebbero continuare con Pioppo, Palermo, duemilatrecento abitanti e 383 forestali, tanti quanti quelli del Piemonte. O con Marineo, sempre in provincia di Palermo, che ne ha più dell’Umbria. Ma i dati aggiungerebbero poco o nulla all’evidente sproporzione fra il numero di addetti di altre regioni e quello della Sicilia, le cui guardie campestri, da sole, coprono il numero di impiegati pubblici che il governo si è impegnato a ridurre con la spending review.
E chiosa:
Non vorrei però a questo punto che i siculi guardiani della natura pensassero che ce l’ho con loro e dunque sarà il caso di segnalare che nell’isola l’esercito di braccianti e amministrativi che vigila su piante e arbusti non è l’eccezione ma la regola. Non c’è settore pubblico, comunale, provinciale o regionale che sia, che non strabordi di dipendenti pubblici. A Palermo sono 25 mila gli stipendiati dal comune, diecimila in più di quelli pagati a Milano, città che però ha il doppio di abitanti e, presumibilmente, di strade e case. Nella Regione guidata da Lombardo, il numero degli impiegati è un altro dei misteri siciliani: c’è chi scrive 16, chi 18, chi 25 mila. Sta di fatto che in Lombardia i dipendenti occupati nel nuovo Pirellone sono poco più di tre mila. Nell’isola abbondano anche gli addetti alle ambulanze: per 250 automezzi di pronto soccorso, gli autisti sono più di tremila. E come per i forestali, anche questo elenco potrebbe continuare, ma aggiungerebbe poco al fatto che la Regione e gli enti locali della Trinacria sono un enorme stipendificio. Un’isola dove la pubblica amministrazione è una fabbrica di posti di lavoro, indipendentemente dall’utilità e persino dall’esisten – za di quei posti. Qui sono stati creati i camminatori, gente inquadrata a stipendio fisso per portare una carta da un ufficio all’altro. Qui hanno potuto fare straordinari anche a luglio ed agosto gli spalatori della neve.[/color]
13/07/2012, 12:47
bleffort ha scritto:
Quello che hai detto per la Sicilia lo sò,ed è da sistemare questa faccenda,però tu tenti sempre di divagare.
13/07/2012, 13:19
iLGambero ha scritto:
IL PROBLEMA è farla FUNZIONARE BENE, non tagliarla!! Ti ho dimostrato che NON E' VERO che la nostra PA costa di più rispetto ad altri paesi.
Le cose in Italia non funzionano per i parassiti, ma non sono quelli che credi tu, i parassiti sono le varie cricche che fanno profitti con i soldi pubblici... quelli che bloccano servizi pubblici per lucrarci loro facendosi girare incarichi esterni che invece potrebbero essere tranquillamente gestiti internamente... sono gli appalti truccati... sono le mazzette date dagli imprenditori per chiudere un occhio o velocizzare una pratica.
Quando ci sono i corrotti, ci sono SEMPRE i corruttori.
Non saranno quelle centinaia di impiegati pubblici assenteisti il problema di questo paese... e su quelli è giusto intervenire comunque.
13/07/2012, 17:23
13/07/2012, 17:59
13/07/2012, 18:25
“Preferisco che i voti vadano al Pdl piuttosto che disperdersi verso Grillo“. Parola del vicesegretario del Partito democratico Enrico Letta, messa nera su bianco in una intervista al Corriere della Sera di oggi. Il numero due del Pd traccia la rotta verso le elezioni della prossima primavera. Dove la parola d’ordine sembra essere “non prenderle”, che siano gli elettori, il Movimento 5 stelle, l’Europa o i mercati a darle. Guai a pensare che i voti del Pdl possano per sbaglio finire al Pd, Letta guarda solo ad arginare Grillo, con “un’alleanza guidata dal segretario Bersani, con ai lati Casini e Vendola“.
E forse al vicesegretario non vengono in mente gli elettori imbufaliti che minacciano di occupare le sedi del partito in caso di alleanza con l’Udc: l’obiettivo dichiarato è un “governo politico competente che sia in continuità con Monti, come contenuti e come uomini”. Dopo Monti ancora Monti? Qualcosa di molto simile, in ogni caso, perché l’emergenza economica non finirà presto e nessun partito, oggi, ha forze sufficienti per cavarsela da solo. E forse nemmeno l’intenzione di accollarsi il peso di scelte lacrime e sangue davanti all’elettorato. Per questo Letta pensa ad uno spazio politico molto allargato in cui, dopo le tensioni delle scorse settimane, solo l’Idv di Di Pietro non troverebbe spazio ma in cui Casini sarebbe accolto a braccia aperte. Del resto, nella stessa ottica di continuità con l’attuale linea di governo, Letta guarda con molta preoccupazione al ritorno in campo di Silvio Berlusconi. Un nome capace di agitare da solo lo scacchiere politico (ed economico), che Letta paragona a uno di quei pugili suonati “che si fanno convincere a patetici ritorni sul ring”.
13/07/2012, 19:07