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11/08/2012, 18:58
Wolframio ha scritto: 
Molto realistica questa cosa....
12/08/2012, 18:02
Ritorno al passato
Siamo di nuovo emigranti sempre più italiani in Germania
Secondo i dati dell'Agenzia per il lavoro tedesca aumentano i lavoratori che arrivano da Grecia, Italia, Spagna e Portogallo
11/08/2012
Siamo di nuovo emigranti: sempre più italiani in Germania
rabbiato
Ritorno al passato. Gli immigrati, adesso, siamo di nuovo noi. Secondo quanto scrive il quotidiano Il Fatto Quotidiano l'Agenzia federale per il Lavoro, l'equivalente dei nostri centri per l'impiero ha segnato che in base ai dati raccolti a tutto maggio 2012 è giunta alla conclusione che in dodici mesi il numero dei cittadini italiani, greci, spagnoli e portoghesi che lavorano in Germania è cresciuto del 6,5% a 452mila unità. In particolare, il numero degli italiani è cresciuto del 4,2%, quello degli spagnoli dell’11,5%, quello dei greci del 9,8% e quello dei portoghesi del 5,9 per cento. E alla fine del mese di maggio erano ben 232.800 i nostri concittadini italiani impiegati in Germania, contro i 117.700 greci, i 55.600 portoghesi e i 46.000 spagnoli. E dai dati arriva la conferma a quello che Libero ripete da tempo: e cioè che la Germania "potrebbe ricavare grossi benefici da questa crisi dei Paesi del Sud Europa". Berlino, ricorda il sito del Fatto. è da tempo alla ricerca di personale altamente qualificato.
Proprio in concomitanza con la diffusione dei dati dell'immigrazione italiana e, in generale, dei Paesi deboli in Germania il presidente dell'Associazione macellai ha lanciato l'allarme: "Macellerie a rischio in Germania, con sempre più negozi che chiudono per mancanza di successori dei titolari". Secondo Gero Jentzsch, secondo il quale "troppi giovani pensano che un macellaio ha ogni giorno a che fare col sangue, deve alzarsi la mattina presto e non guadagna nulla". Il risultato è che ogni anno chiudono in tutto il Paese 300 macellerie, passate dalle 18mila di dieci anni fa alle 15.500 attuali. "Chi chiude per sempre l’attività lo fa perchè è vicino alla pensione e non riesce a trovare successori, non perchè guadagna poco", precisa Jentzsch
http://www.liberoquotidiano.it/news/ita ... mania.htmlquesto il sistema x creare manodopera x determinati paesi,un favore ai paesi forti economicamente,grz alle politiche economiche dei tecnici.......
12/08/2012, 18:30
La barca fa acqua ed i topi scappano, con i soldi!
12 agosto 2012 | Autore Lino Bottaro | Stampa articolo Stampa articolo
Gdf: nel 2012 sequestrata valuta ai valichi per 41 mln di euro, +78%
11 Agosto 2012 – 11:18
(ASCA) – Roma, 11 ago – Ammonta ad oltre 41 milioni di euro la valuta sequestrata dalla Guardia di Finanza nei primi sette mesi dell’anno presso i valichi di frontiera, negli aeroporti e nei porti, in 2.638 interventi. Lo comunica il Comando generale della Guardia di Finanza in una nota. L’incremento della valuta sequestrata e’ superiore del 78% rispetto all’analogo periodo del 2011, quando erano stati sequestrati 23,2 milioni di euro in 2.278 interventi. Non solo valuta e titoli, ma anche preziosi. Nei primi 7 mesi del 2012 sono stati sequestrati 88 Kg. di oro grezzo e 570 kg di argento; nello stesso periodo del 2011 erano stati sequestrati 45 kg. d’oro e 179 di argento. Negli ultimi giorni all’aeroporto ”Leonardo da Vinci” di Fiumicino, i finanzieri hanno individuato un’imprenditrice cinese che aveva nascosto all’interno della biancheria intima quasi 100.000 euro. Un imprenditore italiano con attivita’ in Etiopia viaggiava con 122.000 euro nascosti nel doppiofondo del trolley. Un altro cinese, aveva, invece in valigia una stecca di sigarette da 200.000 euro: ogni sigaretta conteneva, infatti, una banconota da 500, soldi certamente destinati a non andare ”in fumo”. All’aeroporto di Firenze, un imprenditore tessile cinese con sede a Prato era in partenza per Shangai con 180.000 euro nascosti nella fodera di alcune giacche che portava con se come campionario prodotto dalla sua azienda; A Ponte Chiasso un cinquantenne varesino, titolare di un negozio di alimentari in viaggio con la giovane figlia, tentava di portare via 50 kg. di oro nascosti nel doppiofondo ricavato sotto uno dei sedili dell’auto. A Malpensa, i finanzieri hanno messo a punto un sistema informatico in grado di individuare i movimenti frazionati per eludere i limiti imposti dalla legge, che si unisce al fiuto dei ”cash dog”, addestrati a cercare il denaro. ”Tango”, il labrador di 4 anni che pattuglia le partenze dell’aeroporto, ha segnalato un cingalese che aveva nascosto 424.000 euro nella sua pesante valigia stracolma di vestiti. Il fratello ”Cash” che, invece, presidia il valico di Ponte Chiasso ha segnalato un pensionato che viaggiava con 242.000 euro. Altri cani addestrati a cercare valuta presidiano i principali passaggi di frontiera. com-elt
http://www.asca.it/video-Fuga_di_denaro ... 6786-.htmlhttp://www.stampalibera.com/?p=50526
12/08/2012, 19:00
Evasione, la grande fuga dei capitali
11 miliardi all'estero illegalmente
Le nuove stime della guardia di finanza. Il deflusso si è concentrato soprattutto fra ottobre e novembre. Società "esterovestite" e "transfer pricing": così si froda il fisco. E rispuntano anche gli spalloni con le valigette 24 ore. Boom di sequestri a Malpensa e ai confini con la Svizzera
di CARLO BONINI
Evasione, la grande fuga dei capitali 11 miliardi all'estero illegalmente
VIA DALL'ITALIA. In qualsiasi modo. In questo anno che si sta chiudendo, la Grande Fuga dei capitali all'estero - e parliamo soltanto di quella accertata dalla Guardia di Finanza - ha raggiunto gli 11 miliardi di euro, più o meno un quarto dell'intera base imponibile evasa individuata dai controlli (46 miliardi). Di questi 11 miliardi, il 26 per cento è stato sottratto al Fisco attraverso società con sede legale all'estero e attività produttive stabili ma occulte nel nostro Paese. Il 18 per cento con l'antico strumento elusivo della cosiddetta "estero-vestizione" di società e persone fisiche, lo specchietto per le allodole necessario a fissare fraudolentemente oltre confine la residenza fiscale di chi le tasse dovrebbe pagarle in Italia. Il 17 per cento, con quel gioco di vasi comunicanti detto "transfer pricing", la cessione di quote di reddito tra consociate con la cessione di beni o prestazione di servizi, per concentrare gli utili soggetti a tassazione sulla società del gruppo che gode di un regime fiscale estero di favore. Il 39 per cento, con "altre manovre evasive". Ma c'è di più. Dal pozzo nero della nostra memoria degli anni '70 e '80 riaffiorano gli spalloni. Riempire una ventiquattr'ore destinata oltre frontiera con banconote da 500 euro (riescono a starcene fino a 12 mila pezzi, per un valore di 6 milioni di euro) è tornata ad essere un'opzione ricorrente. E, per quanto empirici, i dati dei sequestri di valuta negli ultimi tre mesi ai valichi normalmente utilizzati dagli
spalloni (Ponte Chiasso e gli aeroporti di Malpensa e Fiumicino) crescono fino al 50 per cento rispetto alla vigilia dell'estate. Con picchi significativi tra ottobre e novembre scorsi, le ultime settimane dell'avventura berlusconiana, quando il Paese si è trovato dinanzi all'abisso del default (in questo periodo, soltanto al confine svizzero, sono stati sequestrati 2 milioni e 600 mila euro, mentre a Malpensa, si sono toccati i 3 milioni). La nuova stagione del governo Monti e la stretta fiscale sono evidentemente percepite come una minaccia. "E' ben possibile - chiosa il generale Bruno Buratti, comandante del III reparto Operazioni della Guardia di Finanza - che l'esportazione illegale di valuta riprenda a crescere con dati statisticamente significativi".
L'investigatore la dice come fosse un eccentrico paradosso. "Ricorda l'Hawala? Dopo l'11 Settembre, il mondo scoprì che Al Qaeda e il network del radicalismo islamico raccoglievano e trasferivano contante tra i quattro angoli del pianeta con una rete informale di mediatori che non lasciava traccia né elettronica, né cartacea. I mediatori erano legati tra loro da un sistema di compensazioni che rendeva superfluo il movimento del contante. E dunque quegli stessi mediatori, proprio in ragione delle compensazioni, potevano rendere disponibile ai loro clienti qualsiasi cifra a destinazione senza che un solo euro o dollaro si fosse mosso. Bene, oggi funziona così in Italia per molti esportatori illegali di valuta. L'Hawala è diventato un italianissimo strumento di "spallonaggio". Il denaro non è più di Mohammed o di Kalil. Ma del dottor Mario, del signor Luigi". Semplice a dirsi. E, a quanto pare, anche a farsi. Perché per chi vuole far sparire denaro oltre confine o farne rientrare quando serve, è sufficiente appoggiarsi a organizzazioni in cui il mediatore italiano A (avvocato d'affari o commercialista che sia), chiede al suo reciproco professionista svizzero B di depositare presso un conto elvetico un cifra X per conto del suo cliente italiano signor Rossi. La somma depositata in Svizzera uscirà dalle disponibilità del mediatore B e dunque si muoverà solo all'interno dei confini di quel Paese, regolarmente. Ma quella somma, in realtà, da quel momento sarà nella esclusiva disponibilità del signor Rossi, cittadino italiano, che l'avrà consegnata in contanti e per equivalente, in Italia, ad A, il suo mediatore. A e B, a quel punto, regoleranno "in compensazione" quella somma. Come fossero due banche. Le "commissioni" per questo "spallonaggio" silenzioso, che non sposta fisicamente denaro ma lo materializza a destinazione, frequente per chi muove in nero fino a 1, 2 milioni di euro, oscillano tra il 2 e il 5% e sono pagate "alla fonte". Più convenienti di un vecchio "scudo" alla Tremonti. E con un solo nemico: le indagini di polizia giudiziaria. Quelle fatte di intercettazioni, pedinamenti, fonti confidenziali.
Come un pesce pilota con lo squalo, l'esportazione illegale di valuta e in genere l'accumulazione nera di capitali in contanti destinati allo "spallonaggio" oltre frontiera offrono una traccia che le indagini e i sequestri della Guardia di Finanza hanno dimostrato in questi anni essere inequivocabile: le banconote da 500 euro. Un taglio sproporzionato e pressoché invisibile nella routine delle transazioni quotidiane per contanti. Con una significativa concentrazione nella sua circolazione. Proprio sulla base delle segnalazioni del circuito bancario alla Finanza, si scopre infatti che oggi, all'interno dei nostri confini, i quattro quinti delle banconote da 500 si concentrano in tre aree: i comuni a ridosso del confine italo-svizzero, la provincia di Forlì (la porta di accesso alla Repubblica di San Marino, al segreto delle sue banche e delle sue finanziarie), il tri-Veneto. Guarda caso le tre "rampe" di fuga dei nostri capitali verso l'estero, così come del loro rientro clandestino. In un Paese che per legge ha abbassato da 2.500 a mille euro la soglia massima delle transazioni per contanti, il pezzo da 500 dovrebbe avere vita impossibile. E lo stesso dovrebbe dirsi dell'intera area dell'Unione, dove per altro il ricorso alla moneta elettronica e dunque la tracciabilità dei pagamenti presenta percentuali decisamente superiori alla media italiana (nel nostro Paese, quello con una delle più alte concentrazioni di bancomat in Europa, il contante resta il principale mezzo di pagamento). Al contrario, come documentano i dati della Banca d'Italia, il numero di banconote da 500 circolanti all'interno dell'Unione Europea, è passato dai 167 milioni di pezzi del 2002, ai 600 milioni di pezzi del novembre di quest'anno. Con un significativo incremento dell'incidenza percentuale del valore complessivo delle banconote da 500 sull'intera massa liquida in euro in circolazione. Dal 23,27%, al 34,57%. Un punto percentuale in più dei pezzi da 50, la banconota con maggiore circolazione.
In fondo, per capire come siamo ridotti, basterebbero due parole. "Tango" e "Cash". Sono i nomi dei due giovani "Labrador" dell'unità cinofila della Finanza all'aeroporto di Malpensa. I due cani non annusano né cocaina, né hashish, né eroina. Sono addestrati per impazzire se all'olfatto avvertono l'odore di inchiostro e filigrane delle banconote. Euro, dollari, franchi svizzeri, nascosti in valige, cinture, scarpe, container, biancheria intima. L'Italia è uno dei cinque Paesi in tutto il mondo (con noi, l'Inghilterra, dove i cani anti-banconote sono stati testati la prima volta, Sud Africa, Israele, Stati Uniti) ad aver deciso che sono ormai una necessità e, dall'autunno scorso, altri otto "Labrador" hanno raggiunto i valichi di Chiasso (Svizzera), degli aeroporti di Torino, Venezia, Roma e Napoli. Perché - dicono - "funzionano". E perché gli spalloni hanno ripreso a viaggiare. Soltanto tra giugno e novembre scorsi, nell'intero Paese, sono stati sequestrati 27 milioni e 300 mila euro di valuta, con picchi tra settembre e novembre scorsi, quando il cielo dell'Italia si è fatto nero e il "nero" d'Italia ha ripreso l'antica strada dei conti in Svizzera, Lussemburgo, Liechtenstein. L'ultimo "acchiappo" di "Tango" e "Cash" è stato del 12 novembre scorso. A Malpensa. Due milioni di euro. Negli stessi giorni, "Zeb", il nuovo "cucciolo" di Ponte Chiasso, ha annusato nel reggiseno e nelle scarpe di una distinta signora 65 mila euro.
12/08/2012, 19:14
ubatuba ha scritto: La barca fa acqua ed i topi scappano, con i soldi!
12 agosto 2012 | Autore Lino Bottaro | Stampa articolo Stampa articolo
Gdf: nel 2012 sequestrata valuta ai valichi per 41 mln di euro, +78%
11 Agosto 2012 – 11:18
(ASCA) – Roma, 11 ago – Ammonta ad oltre 41 milioni di euro la valuta sequestrata dalla Guardia di Finanza nei primi sette mesi dell’anno presso i valichi di frontiera, negli aeroporti e nei porti, in 2.638 interventi. Lo comunica il Comando generale della Guardia di Finanza in una nota. L’incremento della valuta sequestrata e’ superiore del 78% rispetto all’analogo periodo del 2011, quando erano stati sequestrati 23,2 milioni di euro in 2.278 interventi. Non solo valuta e titoli, ma anche preziosi. Nei primi 7 mesi del 2012 sono stati sequestrati 88 Kg. di oro grezzo e 570 kg di argento; nello stesso periodo del 2011 erano stati sequestrati 45 kg. d’oro e 179 di argento. Negli ultimi giorni all’aeroporto ”Leonardo da Vinci” di Fiumicino, i finanzieri hanno individuato un’imprenditrice cinese che aveva nascosto all’interno della biancheria intima quasi 100.000 euro. Un imprenditore italiano con attivita’ in Etiopia viaggiava con 122.000 euro nascosti nel doppiofondo del trolley. Un altro cinese, aveva, invece in valigia una stecca di sigarette da 200.000 euro: ogni sigaretta conteneva, infatti, una banconota da 500, soldi certamente destinati a non andare ”in fumo”. All’aeroporto di Firenze, un imprenditore tessile cinese con sede a Prato era in partenza per Shangai con 180.000 euro nascosti nella fodera di alcune giacche che portava con se come campionario prodotto dalla sua azienda; A Ponte Chiasso un cinquantenne varesino, titolare di un negozio di alimentari in viaggio con la giovane figlia, tentava di portare via 50 kg. di oro nascosti nel doppiofondo ricavato sotto uno dei sedili dell’auto. A Malpensa, i finanzieri hanno messo a punto un sistema informatico in grado di individuare i movimenti frazionati per eludere i limiti imposti dalla legge, che si unisce al fiuto dei ”cash dog”, addestrati a cercare il denaro. ”Tango”, il labrador di 4 anni che pattuglia le partenze dell’aeroporto, ha segnalato un cingalese che aveva nascosto 424.000 euro nella sua pesante valigia stracolma di vestiti. Il fratello ”Cash” che, invece, presidia il valico di Ponte Chiasso ha segnalato un pensionato che viaggiava con 242.000 euro. Altri cani addestrati a cercare valuta presidiano i principali passaggi di frontiera. com-elt
http://www.asca.it/video-Fuga_di_denaro ... 6786-.htmlhttp://www.stampalibera.com/?p=50526
forse sarebbe meglio eliminare le guardie di confine con quello che costano.
cosa vuoi che siano 42 milioni di euro contro i miliardi di capitali in fuga per via elettronica.
Giusto qualche 'poveraccio' può ancora pensare di portare la classica valigetta piena di soldi oltre confine.
Comunque la cosa grottesca è quella di far apparire ladro chi porta in salvo i propri risparmi dalle grinfie del pizzo di stato.
Bene chi evade, bene chi chiude le proprie aziende nel nord per aprirle in Svizzera o in Carinzia o in Slovenia.
In questo paese non conviene fare imprenditoria. Meglio far morire di fame la bestia (lo stato vessatore) sperando che imploda al più presto.
13/08/2012, 12:54
la questione e' semplice, se hanno rintracciato 42 milioni, chissa'quanti ne sono passati senza problemi.......
![Occhiolino [;)]](./images/smilies/UF/icon_smile_wink.gif)
x andare in stati con minori vessazioni tributarie.....................
Ultima modifica di
ubatuba il 13/08/2012, 12:54, modificato 1 volta in totale.
13/08/2012, 13:02
Spending review delle province: tutti i trucchi per non tagliarle
Contro il decreto del governo ricorsi a Tar, Consiglio di Stato, Corte costituzionale. Ed è già scattata la compravendita dei comuni di confine.
La beffa dei "Consigli delle autonomie locali": dovranno decidere sul "riordino" delle province ma ai loro vertici ci sono i presidenti degli enti in odor di taglio...
La spending review delle Province non s'ha da fare. Da un anno si sta concretamente parlando di tagliare gli enti intermedi tra Comuni e Regioni, eppure c'è sempre qualcosa che lo impedisce. Come ricorsa Sergio Rizzo sul Corriere della Sera, ci si mettono "ricorsi al Tar, al Consiglio di Stato o alla Corte costituzionale, accordi sindacali...". E ora c'è pure il Consiglio delle autonomie locali, il nuovo organismo che in ogni regione deve proporre non più "l'accorpamento" delle Province fuori parametri, come previsto dalla prima stesura del decreto sulla spending review, ma il loro "riordino" in base a un emendamento approvato al Senato. E qui nasceranno grane inevitabili. In Toscana, per esempio, secondo il testo del governo non sopravviverebbe una sola provincia perché Firenze a parte sono tutte con meno di 350mila abitanti e 2.500 km quadrati di estensione. A presiedere il Consiglio delle autonomie locali, di 50 componenti, è il presidente della provincia di Pisa Marco Filippeschi. Che dovrà decidere anche il "riordino" con la vicina e odiata provincia di Livorno... Nulla di fatto assai probabile. Nel Lazio a decidere sul riordino di Latina, Viterbo e Rieti sarà il Consiglio presieduto dal presidente della Provincia di Rieti, Fabio Mellilli. Lo stesso che un anno fa protestava contro il taglio delle provincie proposto dal governo Berlusconi: "La procedura è incostituzionale e non porterà da nessuna parte". In Lombardia alla guida del Consiglio c'è il leghista Fabrizio Cecchetti, esponente di un partito decisamente contrario a tagli e accorpamenti. Ma non è questione di Lega: tutti i partiti, chi più chi meno, a parole si dicono favorevoli al riassetto ma a fatti metto i bastoni tra gli ingranaggi della riforma. Ci sono poi le solite furbate all'italiana, con alcuni presidenti delle province a rischio che avrebbero addirittura provato letteralmente a "comprare" annessioni di comuni limitrofi per aumentare superificie e popolazione e superare i "tetti" del decreto. Il dubbio, a questo punto, è quasi superfluo: più che la rappresentanza delle comunità locali, alle Province interessa più che altro far sopravvivere se stesse e il loro poltronificio.
http://www.liberoquotidiano.it/sondaggi ... iarle.htmle'una spendind review,molto all'italiana,alquanto bizzantina.............................
13/08/2012, 18:16
Bankitalia, a giugno debito record a
1972,9 miliardi di euro. Entrate + 5,8%
Un anno prima era di 1.900,8 miliardi. Via Nazionale precisa che sulle entrate hanno influito l’incasso della quota di competenza dello Stato dell’Imu e la crescita dei proventi delle accise sulle risorse energetiche. Intanto il Tesoro incassa dal mercato 8 miliardi con l'asta di Bot a un anno, pagando un 'interesse medio del 2,767%
Fonte:http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/13/bankitalia-a-giugno-debito-record-a19729-miliardi-di-euro/324797/
Un treno in corsa con un muro che lo aspetta in mezzo ai binari...
14/08/2012, 11:04
un bel paese di m.. il nostro ...chi può frega l'altro..
lo stato ruba con le accise, i le compagnie petrolifere aumentando i costi del carburante nei giorni di massimo esodo, i gestori delle pompe di benzina taroccando distributori e adulterando i carburanti, gli automobilisti appropriandosi indebitamente di carburante a un self guasto...
http://www.corriere.it/economia/12_agosto_14/benzina-guardia-finanza-irregolari-distributori_e5e90e2c-e5e6-11e1-aa1f-b3596ab6a873.shtmlLa Guardia di Finanza controlla i distributori Benzina annacquata e irregolarità per il 15%Prezzi alle colonnine diversi da quelli segnalati, carburante annacquato con oli sintetici: 114 gestori denunciati per i prezzihttp://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/465413/ [color=blue]Benzina gratis per errore, assalto al distributore
Automobilisti in coda tutta la notte nel Bergamasco: rubati dieci mila euro di carburante[/color]
14/08/2012, 18:43
La guerra del thè, quella del sale e poi prossimamente quella della benzina.
14/08/2012, 19:03
Non si può andare avanti così, siamo in mano ai cravattari è necessario ricontrattare il debito pubblico. Tutti i sacrifici non servono a niente.
14/08/2012, 19:48
Considerando che la maggior parte del debito pubblico italiano è roba di casa nostra, basterebbe azzerarlo. Chi ha dato ha dato.......
14/08/2012, 19:56
greenwarrior ha scritto: Considerando che la maggior parte del debito pubblico italiano è roba di casa nostra,
basterebbe azzerarlo. Chi ha dato ha dato.......
![Clown [:o)]](./images/smilies/UF/icon_smile_clown.gif)
Basterebbe fare come l'argentina, portare il pagamento di tutti i titoli a dieci anni...la speculazione verrebbe immediatamente fermata e il paese rinascerebbe...
Ma quelli che stanno "facendo i compiti"...intendono fare proprio gli interessi della speculazione...
14/08/2012, 22:47
ricerca cgia mestre decennio 2002/12,a fronte di un incremento del costo della vita del 24%
la bollette dell'acqua e' balzata in avanti del 69,8%
gas 56,7%
rifiuti urbani 54,5%
ferrovie 49,8%
elettricita' 38,2%
da notare che solo la telefonia ha avuto un decremento del 7,7%
tutto questo x servizi che dire medioevali e' un eufemismo,aumenti che sono serviti essenzialmente x mantenere dirigenti paracadutati dai partiti..........
14/08/2012, 23:21
ubatuba ha scritto:
ricerca cgia mestre decennio 2002/12,a fronte di un incremento del costo della vita del 24%
la bollette dell'acqua e' balzata in avanti del 69,8%
gas 56,7%
rifiuti urbani 54,5%
ferrovie 49,8%
elettricita' 38,2%
da notare che solo la telefonia ha avuto un decremento del 7,7%
tutto questo x servizi che dire medioevali e' un eufemismo,aumenti che sono serviti essenzialmente x mantenere dirigenti paracadutati dai partiti..........
Dal 2002? Praticamente, da quando abbiamo l'euro....
Figo......
![Davvero Felice [:D]](./images/smilies/UF/icon_smile_big.gif)
Da considerare poi due cosette....
1) la telefonia ha avuto un decremento per via delle liberalizzazioni.
Della serie... più aziende sullo stesso "mercato" determinano una corsa
al ribasso delle tariffe. Perchè non si è fatto lo stesso altrove?
2) Sull'elettricità, in effetti, l'aumento del "solo" 38% mi sembra
davvero poco. Non si considera, forse, che nel frattempo ci hanno
imposto lampadine a basso consumo in ogni casa (la singola lampadina
da 60 watt infatti è stata sostituita con quella da 11W). Quindi, avremmo
dovuto avere una riduzione dei costi nella singola bolletta... e non un
aumento del 38%, vista la riduzione consistente dei consumi